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Risposte migliori

Inviato

io l'ho preso all'agraria..


Inviato

ok, ma è quella polvere che viene applicata sulla pianta di uva da vino?( scusa l' ignoranza)

Stefano

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Inviato

sulle vigne se non sbaglio mio nonna dava il verderame.. lo zolfo comunque viene utilizzato in molti concimi


Inviato

Lo chiedo perchè mio nonno utilizzava anche la polvere di zolfo che però secondo ha in aggiunta anche degli additivi.

Secondo te posso utilizzarla lo stesso o c'è il rischio di rovinare la moneta?

(comunque se secondo te si può fare lo testerò, ovviamente su una moneta di poco valore come le lire).

Posso aggiungerti tra gli amici? se SI come si fa?

Saluti Stefano :pleasantry: :unknw:

Awards

Inviato

il procedimento non so se funziona con tutti i metalli, sono sicuro che la reazione chimica avviene con le monete in argento, ma dubito che funzioni anche con l'italma, il nikel, oro ( questo è certo perchè l'oro non reagisce con niente) e altro . forse con il rame ma non ne sono sicuro. io eviterei di usare zolfo che contiene altri additivi, non sapendo cosa sono, non puoi neanche sapere come reagiranno con il metallo della moneta.


Inviato

Ok grazie per l'informazione e per l'amicizia.

Tu collezioni monete di che tipo e di che personaggi storici?

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Inviato

sulle vigne se non sbaglio mio nonna dava il verderame.. lo zolfo comunque viene utilizzato in molti concimi

Lo Zolfo è un solido cristallino; in natura lo troviamo come elemento puro o come Solfato o Solfuro (Quello "che puzza" è il Solfuro di idrogeno H2S)Il derivato principaleper uso dello zolfo è l'acido solforico (H2SO4).

Il Solfato di rame (CuSO4) è un sale che si presenta in forme diverse a seconda del suo grado di idratazione; la forma anidra (il nome lo dice: senza acqua)è di un colore bianco grigiastro; la forma pentaidrata è di colore blu.

Industrialmente viene ottenuto trattando il rame con acido solforico in presenza di aria.

Il Verderame è ottenuto neutralizzando il solfato rameico pentaidrato con idrossido di calcio quale componente alcalinizzante; viene usato in agricoltura come anticrittogamico (fungicida rameico).


  • 11 anni dopo...
Inviato

da qualche parte online avevo letto che per far fare un pò di patina al bronzo si poteva mettere sotto un coperchio con un pezzo di uovo che marcendo... emana quel gas puzzolente.   Credo che anche l'acqua termale (vera che ti fa puzzare la pelle 2 giorni) sia valida.


Inviato
Il 5/4/2012 alle 16:02, PerUnaLira dice:

Per quale motivo su alcune monete (in argento) si forma la patina iridescente e non una normale patina?

 

Per creare una bella patina artificiale si può prendere la moneta (fatelo solo con le caravelle che valgono poco) metterla in un contenitore con un uovo sodo e tornare dopo un'ora 


Inviato
32 minuti fa, Rick_roma dice:

Per creare una bella patina artificiale si può prendere la moneta (fatelo solo con le caravelle che valgono poco) metterla in un contenitore con un uovo sodo e tornare dopo un'ora 

 

Ma si formerebbero anche delle incrostazioni col tempo difficili da eliminare. 

Considerate anche questo prima di "sacrificare" le monete e la storia che portano con sé.

  • Mi piace 3

Inviato

Personalmente non riesco a capire quale soddisfazione esercita sull'essere umano una patina, sapendo che questa sia stata creata in moto innaturale.

Un saluto a tutti.


Inviato
1 ora fa, Pierluigi 1965 dice:

Personalmente non riesco a capire quale soddisfazione esercita sull'essere umano una patina, sapendo che questa sia stata creata in moto innaturale.

Un saluto a tutti.

 

Si. Neanche io. 


Inviato (modificato)

L'iridescenza è un fenomeno fisico associato alla interferenza che può avvenire quando la luce (bianca) viene riflessa da una superficie che abbia una particolare struttura. Per chi mastica poco di fisica, ricordo che l'interferenza tra due fasci di luce bianca produce l'aumento di una certa parte dello spettro luminoso (un certo colore), mentre attenua le altre parti (altri colori).

Ci sono molte cause che possono dare origine al fenomeno, ma il caso più comune è quello di una superficie metallica ricoperta da uno strato sottile di un materiale parzialmente riflettente e non troppo assorbente per la luce incidente.

In tal caso, un fascio di luce bianca che illumini la moneta, genererà due fasci di luce riflessa (uno generato alla sommità dello strato sottile ed uno all'interfaccia tra la fine dello strato sottile e la superficie sottostante). Questi due fasci di luce interferiranno apparendo di un colore che dipenderà dalla posizione dell'osservatore.

Nel caso di una moneta d'argento esposta al classico uovo sodo (che anche se non è marcio è comunque sempre una sorgente di idrogeno solforato) avviene una reazione che ricopre la superficie del metallo con uno strato sottile di solfuro d'argento. Per approfondimenti sulla chimica del processo consiglio questo sito.

Lo strato di solfuro d'argento che si forma sulla superficie della moneta è il responsabile dell'iridescenza che la farà apparire di colori diversi, cangianti quando la si osserva da una diversa angolazione.

Ovviamente per osservare l'iridescenza bisogna che lo strato di solfuro di argento non diventi troppo spesso. Se si esagera con l'esposizione all'idrogeno solforato la moneta apparirà sostanzialmente nera.

L'iridescenza sparirà - indipendentemente dallo spessore dello strato superficiale - se invece di illuminare la moneta con una luce bianca si usasse una luce monocromatica (di un solo colore, generata - ad esempio - tramite un diodo LED).

Il fenomeno dell'iridescenza di una moneta d'argento (o di altri metalli, oro escluso, a meno che sull'oro non si depositi - usando tecniche particolari -uno strato sottile che lo ricopre) può avvenire anche spontaneamente (senza bisogno dell'uovo sodo od altri artifici) soprattutto se si vive in una zona dove ci sono esalazioni naturali (anche minime) di idrogeno solforato o di altri gas che possono reagire con la superficie dell'argento.

Se vivessi vicino alla solfatara di Pozzuoli credo che collezionerei solo monete d'oro! (poche, considerate le mie modeste finanze).

Modificato da DB48
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Inviato (modificato)

Aggiungo un commento dedicato a chi si diletta a fare patine artificiali (a me francamente piacciono poco anche quelle naturali).

Se volete dare un aspetto "antico" alle vostre monete potete usare il cosiddetto "fegato di zolfo" che in realtà con il fegato non c'entra proprio niente. Si tratta di una miscela di solfuro di potassio (K2S) e di polisolfuro di potassio (K2S3) che si può comprare facilmente in Internet.

Il prodotto ha un colore giallo-verdastro e si usa - più o meno diluito in acqua - per imbrunire o per dare iridescenza a superfici di metalli come rame o argento. Il meccanismo fisico è quello che ho descritto nel mio post precedente. Con un po' di pratica, variando la concentrazione della soluzione ed il tempo di immersione, si possono ottenere facilmente gradazioni diverse.

Ricordo comunque che il processo è basato sull'attacco chimico della superficie della moneta. Una volta formato lo strato superficiale di solfuro di argento, si può - almeno in linea di principio - tornare alla superficie metallica originale ricorrendo alla classica reazione redox con alluminio, coadiuvato da sale e bicarbonato di sodio.

Ho scritto in linea di principio perché se guardiamo la superficie della moneta a livello microscopico, non è detto che il processo di eliminazione dello strato superficiale di solfuro avvenga in modo omogeneo. Possono rimanere macchie o punti più o meno grandi che deturperanno la superficie della moneta.

In altre parole, meno chimica si usa e meglio è.

Modificato da DB48
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Supporter
Inviato (modificato)

Avevo parlato del fenomeno dell’interferenza e della ‘patina uovo’ una decina d’anni fa in

https://www.lamoneta.it/topic/119578-metallo-grigio-nero/page/5/#comment-1388930 (post #117 e segg.)

e

https://www.lamoneta.it/topic/109839-per-gli-amanti-delle-patine/page/6/#comment-1248558 (post #140 e segg.)

 

apollonia

Modificato da apollonia
Aggiunta numero dei post

Inviato

@apollonia

le spiegazioni che hai dato sulla patina iridiscente non spiegano pero‘ perche‘ questi colori sulle monete si formano solo nelle vicinanze dei rilievi della moneta.

forse perche‘ il film di solfuro d‘argento viene rimosso toccando o appoggiando la moneta sopra i rilievi ?

inoltre non spiega perche‘ solo certe monete antiche in argento fanno patina iridiscente mentre altre non la fanno.


Inviato (modificato)
Il 10/8/2023 alle 01:44, coinzh dice:

@apollonia

le spiegazioni che hai dato sulla patina iridescente non spiegano pero‘ perché‘ questi colori sulle monete si formano solo nelle vicinanze dei rilievi della moneta.

forse perché‘ il film di solfuro d‘argento viene rimosso toccando o appoggiando la moneta sopra i rilievi ?

inoltre non spiega perché‘ solo certe monete antiche in argento fanno patina iridescente mentre altre non la fanno.

 

Ho cercato di spiegare il fenomeno nel modo più semplice possibile, facendo riferimento ad una superficie piana (in pratica quello che succederebbe se una piastra d'argento fosse ricoperta con una sottile patina di solfuro di argento). Nel caso della moneta - che ovviamente non è una superficie piana - entra in gioco anche la forma della superficie. Poiché l'interferenza è dovuta all'interazione tra la luce riflessa dalla parte esterna della moneta e quella che passa attraverso la patina e viene riflessa dal metallo che giace sotto alla patina, nelle zone dove cambia la "pendenza" della superficie della moneta accadono processi di interferenza abbastanza complicati, ma comunque il principio fisico che è alla base del fenomeno è sempre lo stesso. Ricordo inoltre che il processo di formazione della patina non è necessariamente lo stesso per tutti i punti di una moneta e potrebbe variare in prossimità dei rilievi.

Quanto al fatto che alcune monete non mostrino iridescenza, dipende dallo stato della superficie. Il caso ideale è una superficie di argento ricoperto da uno strato sottile di solfuro di argento. Se lo spessore dello strato è troppo grande, la moneta tende ad apparire di colore scuro e non c'è più iridescenza perché non c'è abbastanza luce riflessa dalla superficie d'argento sottostante alla patina. Ricordo che la luce riflessa dalla base d'argento deve attraversare la patina due volte (una volta prima di essere riflessa e la seconda volta dopo essere stata riflessa). Se lo spessore della patina è troppo elevato la luce viene assorbita prima di essere riflessa.

Inoltre, poiché il fenomeno dell'iridescenza è legato ad un processo di interferenza, per avere una forte iridescenza bisogna che lo spessore della patina sia confrontabile con la lunghezza d'onda della luce (parliamo di luce visibile e quindi qualche centinaio di nm (si legge nanometri) ovvero qualche migliaio di strati atomici, davvero molto poco!)

Modificato da DB48
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Inviato

Comunque questa discussione è terrificante 😅


Inviato
18 ore fa, Gallienus dice:

Comunque questa discussione è terrificante 😅

 

La discussione sarà pure "terrificante", ma le leggi della chimica e della fisica che governano il fenomeno delle patine sono ben note. In particolare, non c'è nulla di strano o di particolarmente "pregiato" in una patina iridescente: se si forma uno strato superficiale con le giuste caratteristiche l'iridescenza appare.

In altre parole, io eviterei di pagare un prezzo più elevato per una moneta venduta con "magnifica patina iridescente", come talvolta capita di leggere nei cataloghi d'asta.

Personalmente a me le patine non piacciono particolarmente (iridescenti o meno) soprattutto quando sono troppo marcate. Trovo assurdo che qualcuno manipoli chimicamente una moneta per coprirla con una patina artificiale, ma se proprio intende farlo, allora meglio procedere sapendo cosa sta facendo invece di fare tentativi da "piccolo chimico".

Ribadisco, una moneta manipolata chimicamente - sia per creare una patina che per rimuoverla - è comunque una moneta danneggiata a livello microscopico superficiale e quindi è una moneta rovinata.

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Inviato
3 ore fa, DB48 dice:

La discussione sarà pure "terrificante", ma le leggi della chimica e della fisica che governano il fenomeno delle patine sono ben note. In particolare, non c'è nulla di strano o di particolarmente "pregiato" in una patina iridescente: se si forma uno strato superficiale con le giuste caratteristiche l'iridescenza appare.

In altre parole, io eviterei di pagare un prezzo più elevato per una moneta venduta con "magnifica patina iridescente", come talvolta capita di leggere nei cataloghi d'asta.

Personalmente a me le patine non piacciono particolarmente (iridescenti o meno) soprattutto quando sono troppo marcate. Trovo assurdo che qualcuno manipoli chimicamente una moneta per coprirla con una patina artificiale, ma se proprio intende farlo, allora meglio procedere sapendo cosa sta facendo invece di fare tentativi da "piccolo chimico".

Ribadisco, una moneta manipolata chimicamente - sia per creare una patina che per rimuoverla - è comunque una moneta danneggiata a livello microscopico superficiale e quindi è una moneta rovinata.

 

Quoto anche le virgole.


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