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Risposte migliori

Inviato

Salve a tutti, mi unisco a chi prima di me ha fatto i complimenti a chi sta portando avanti questa discussione in modo molto intelligente.

Ho letto il messaggio dove il sig. bernardo ha riportato il testo dell'email della soprintendenza di Torino che, insieme all'altra risposta simile avuta da altra soprindentenza sono un valido indizio.

Mi chiedevo però se, vista la capacità comunicativa del forum, non si potesse proporre una specie di censimento a livello nazionale per chiarire questo problema.

In particolare, forse, basterebbe che un responsabile del forum (o anche un privato cittadino) inviasse a tutte le soprintendenze archeologiche (dovrebbero essere 23) e alle forze dell'ordine (carabinieri, guarda di finanza, etc) una email dove si chiede qual'è, a loro avviso, il comportamento giusto da osservare e quali sono gli obblighi per i collezionisti. Dopo questa sorta di censimento si potrebbe vedere se il problema è al livello delle sopritendenze e se queste applicano o meno una regola unitaria su tutto il territorio, lo stesso vale anche per le forze dell'ordine.

Potrebbe essere un punto di partenza per vedere dov'è la falla del sistema e se in realtà esistano problemi di comunicazione e arbitrarietà nell'interpretazione delle leggi.

Il forum, invece, in questo modo si potrebbe proporre come un'entità che vuole capire quale sia il modo migliore per poter collezionare senza che gli stessi collezionisti incorrano in spiacevoli problemi. Il forum ha sempre divulgato il giusto e la correttezza, potrebbe essere un'occasione per continuare a farlo.


Inviato

Poi, per la serie "se Voi foste il Giudice...",

come Vi comportereste in un caso come questo?

http://messaggeroven...zione-1.3777972

:whome:

Saluti.

Michele

Io avrei assolto il venditore e certamente non chiamato in causa ebay...poi non si sa mai come si muovono...


Inviato

Cari amici,

Fare la richiesta è molto semplice perchè basta collegarsi alle varie soprintendenze regionali che riportano gli indirizzi dei vari responsabili di settore. La richiesta oltre ad averla inoltrata alla soprintendenza del Piemonte l'ho inviata anche a quella del Lazio dalla quale, come immaginavo per gli ovvi motivi che si possono dedurre dai miei post precedenti per il momento non ho ricevuto alcuna risposta. Non vi fate problemi a contattarli perchè i loro indirizzi sono lì per noi. I coordinatori, responsabili ministeriali sono dipendenti dello Stato che sono pagati con i nostri soldi per servire l'Istituzione, il Paese e quindi noi onesti contribuenti. Il loro servizio è pubblico diversamente possono fare i liberi professionisti, imprenditori con rischio di impresa senza che nessuno pretenda informazioni da loro. Mi auguro che comunque Roma mi risponda perchè come deducibile è un loro dovere a prescindere dalla mia posizione di indagato sono sempre un cittadino italiano che paga regolarmente le tasse diversamente anche il silenzio farà da brodo in tutta questa situazione!

Buona notte

Antonio


Inviato

allo stato attuale della legislazioen, le monete NON sono beni archeologici, fino a prova contraria e fino a che non avremo almeno UNA moneta dichiarata come tale...cosa che per ora non è mai successa...

Anche te mi continui a confondere i concetti di "beni culturali" e di "beni archeologici"? Allora stiamo inguaiati forte... Antonio è stato indagato perché sospettato di essersi impossessato di possibili beni archeologici, anche se questi oggetti non hanno alcuna caratteristica tale per cui dovrebbero essere dichiarati beni culturali. Questa distinzione, ripeto, spiega perfettamente la frase apparentemente incomprensibile sulle autorizzazioni riportata diversi post sopra (leggete o rileggete, per favore, il mio post #614 dell'11 maggio). Secondo la legge in vigore i beni archeologici, intesi come oggetti provenienti dal sottosuolo e venuti alla luce successivamente alla data della prima legge sulla tutela del patrimonio culturale (1909) non sono mai commercializzabili, perché appartengono al patrimonio indisponibile dello stato. Non credo che alla catena sovrintendenze-magistrati-forze dell'ordine (salvo forse qualche talebano) importi un fico secco di mettere le mani sulle collezioni private, fintanto che queste sono acquisite legalmente. Quello che a loro interessa è intercettare il materiale di provenienza illecita e commerciato illegalmente, quindi ciò che è "bene archeologico", non "bene culturale". Il problema è nel metodo, non nel merito; il problema è nel modo in cui sono condotte le indagini, nell'assunzione che tutto ciò che passa su eBay è di provenienza illecita (ma non dimentichiamo che molto di ciò che passa su eBay è di provenienza illecita), nel fatto che le stesse risorse potrebbero essere impiegate meglio per stroncare i grandi traffici (ma siamo sicuri che sia veramente così?). Se vogliamo rompere il circolo vizioso che ha messo nei guai Antonio, molti prima di lui e sicuramente molti anche dopo, cerchiamo di convincere la catena sovrintendenze-magistrati-forze dell'ordine che tra collezionisti e tombaroli professionali e/o metallari della domenica non c'è nessuna prossimità, nessuna collusione, nessuna zona grigia. Forse allora si potrà sostituire la collaborazione al sospetto. I discorsi sul valore culturale del collezionismo, per quanto condivisibili, in questo contesto servono a poco o nulla. Sulla base della legislazione che vige ora, alla magistratura importa un tubo del valore culturale di ciò che facciamo o non facciamo: importa che non ci mettiamo in tasca monetine sporche di terra. Legge giusta o sbagliata? Parliamone, ma in un contesto diverso, perché per ora una modifica alla legislazione è fuori discussione, e forse non sarebbe neanche una buona idea. Vediamo se questa volta sono riuscito a farmi capire...

  • Mi piace 8

Inviato (modificato)

Ciao.

Grande Alessandro! Lucida analisi, scevra da visioni "metafisiche" su quello che dovrebbe essere ma non è, basata su una visione pragmatica della situzione.

L'unica concessione alla "speranza" (che mi vede lievemente dissenzionte) è condensata in questa frase:

"Se vogliamo rompere il circolo vizioso che ha messo nei guai Antonio, molti prima di lui e sicuramente molti anche dopo, cerchiamo di convincere la catena sovrintendenze-magistrati-forze dell'ordine che tra collezionisti e tombaroli professionali e/o metallari della domenica non c'è nessuna prossimità, nessuna collusione, nessuna zona grigia."

Non credo che si possano trovare argomenti "convincenti", ma solo atteggiamenti prudenziali, diretti ad evitare di incappare nelle situzioni come quella occorsa ad Antonio.

Per quanto della suddetta situazione sia fin d'ora facilmente intuibile l'epilogo.....

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62

Inviato

Secondo la legge in vigore i beni archeologici, intesi come oggetti provenienti dal sottosuolo e venuti alla luce successivamente alla data della prima legge sulla tutela del patrimonio culturale (1909) non sono mai commercializzabili, perché appartengono al patrimonio indisponibile dello stato.

Guarda che le ricompense di legge per i ritrovamenti casuali, possono essere pagate anche con una parte degli oggettii ritrovati...non sarà mai successo? e non sarà mai successo dopo il 1909?-.si è successo, fidati......quindi appartengono al patrimonio dello stato solo se soddisfano il requisito di non essere frutto di ricompense attribuite al ritrovatore e/o al proprietario del terreno, dopo il 1909 e/o non essere provenienti dall'estero...quindi, non è un'assioma ma una ipotesi tutta da provare da parte dell'accusa ( nelle legislazioni " normali"..da parte dell'indagato ,in Italia...potenza delle leggi...)


Inviato (modificato)

Ciao.

Grande Alessandro! Lucida analisi, scevra da visioni "metafiche" su quello che dovrebbe essere ma non è, basata su una visione pragmatica della situzione.

L'unica concessione alla "speranza" (che mi vede lievemente dissenzionte) è condensata in questa frase:

"Se vogliamo rompere il circolo vizioso che ha messo nei guai Antonio, molti prima di lui e sicuramente molti anche dopo, cerchiamo di convincere la catena sovrintendenze-magistrati-forze dell'ordine che tra collezionisti e tombaroli professionali e/o metallari della domenica non c'è nessuna prossimità, nessuna collusione, nessuna zona grigia."

Non credo che si possano trovare argomenti "convincenti", ma solo atteggiamenti prudenziali, diretti ad evitare di incappare nelle situzioni come quella occorsa ad Antonio.

Per quanto della suddetta situazione sia fin d'ora facilmente intuibile l'epilogo.....

Saluti.

Michele

metafiche?...manca qualcosa o è un lapsus froidiano?...e quindi qualcosa manca..? :rofl:

Modificato da numizmo

Inviato

:

"Se vogliamo rompere il circolo vizioso che ha messo nei guai Antonio, molti prima di lui e sicuramente molti anche dopo, cerchiamo di convincere la catena sovrintendenze-magistrati-forze dell'ordine che tra collezionisti e tombaroli professionali e/o metallari della domenica non c'è nessuna prossimità, nessuna collusione, nessuna zona grigia."

La soluzione a mio avviso sarebbe quella di "parlarsi" di instaurare un dialogo, attraverso opportuni canali. Altrimenti per questa 'presa di coscienza' che i collezionisti non sono dei delinquenti potrebbero volerci degli 'eoni'..

Concordo con Alessandro che il contesto che sta a cuore , e viene perseguito, dalla magistratura è il rispetto della famosa legge, giusta o sbagliata che sia. Dell'importanza culturale del collezionismo , per quanto super-dimostrata fondamentale per lo Stato, all'organo della magistratura nell'esercizio delle sue funzioni, è totalmente irrilevante.

Non parlaimao poi di chi sosteneva la "schedatura" di tutte le monete.. Costosissima, probabilmente irrealizzabile e alla fine inutile . Non la si fa neanche per i beni maggiori quali quadri e statue (tranne per quelle notificate, figuriamoci per dei beni ripetitivi e seriali come le monete.

Mettiamoci il cuore in pace, la missiva della Soprintendenza è chiarissima nei contenuti, certe provenienze sono altamente a rischio. Acquistando con provenienze sicure questo problema non dovrebbe sussistere. Poi se chi ha orecchi non vuole intendere..


Inviato

"metafiche?...manca qualcosa o è un lapsus froidiano?...e quindi qualcosa manca..?"

:rofl: Si....manca "si"....Però anche "froidiano".....anche lì c'è un piccolo errore..... :clapping:

M.


Inviato

Se vogliamo rompere il circolo vizioso che ha messo nei guai Antonio, molti prima di lui e sicuramente molti anche dopo, cerchiamo di convincere la catena sovrintendenze-magistrati-forze dell'ordine che tra collezionisti e tombaroli professionali e/o metallari della domenica non c'è nessuna prossimità, nessuna collusione, nessuna zona grigia.

La mia speranza è che riesca a spiegare questo concetto direttamente al Procuratore, che secondo quanto mi ha detto il mio legale è una persona matura e comprensiva. All'inizio della vicenda in fase di notifica dell'informazione di garanzia avevo espressamente chiesto al Comandante del nucleo TPC di portarmi subito davanti al Procuratore perchè ero in grado di fornire tutte le spiegazioni necessarie anche senza l'assistenza del legale. Mi ricordo che questa mia richiesta creò un pò di imbarazzo non solo nel Comandante ma anche nei suoi collaboratori. A questa mia richiesta rispose che le procedure non lo consentivano e che successivamente avrei potuto chiedere un incontro con il PM solo tramite il mio legale di fiducia. Dopo qualche giorno ho contattato nuovamente il Comandante del TPC e gli ho chiesto che era sempre mia intenzione parlare direttamente con il Magistrato per fornire ogni forma di chiarimento e a quel punto il Comandante del TPC mi rispose che il P.M. , per il mio caso, avrebbe potuto delegare lui stesso per un interrogatorio nei miei confronti. Vi aggiungo un informazione in più, lo stesso Comandante al termine dell'esecuzione del mandato di notifica di atti e sequestro resosi conto che non ero nè un delinquente nè un tombarolo, ma che ero molto provato da tutta la situazione mi incoraggiò dicendomi che il tutto si sarebbe risolto in una bolla di sapone. In conclusione da questa esperienza ho avuto l'impressione che non sono interessati ad avere un dialogo con noi perchè l'ho cercato sin da subito ma non ho ricevuto disponibilità. Spero che nei prossimi giorni, attraverso il mio legale lautamente retribuito, riuscirò ad esprimere le mie ragioni e il mio punto di vista. Sono perplesso, perchè pur non avendo alcuna esperienza nel campo giuridico, spesso sui giornali leggo indagato tizio invitato subito dal P.M. per essere ascoltato. Nel mio caso magari si fosse verificata questa situazione invece niente. In realtà è proprio questo isolamento che mi angoscia e mi fa rabbia perchè ad oggi a quasi 2 mesi dall'accaduto non sono stato messo nelle condizioni di esprimere le mie ragioni.

Antonio


Inviato

Ciao Antonio.

Quello che Ti ha riferito il Comandante del NTPC è la verità.

Quando leggi che Tizio si è presentato dinanzi al P.M. per rendere delle dichiarazioni, stai certo che Tizio è sempre accompagnato dal suo legale, non foss'altro perchè le dichiarazioni dell'indagato rese al P.M. (o alla P.G. delegata) senza la presenza del difensore, sono inutilizzabili.

Nel Tuo caso c'è poi la necessità per la Procura, prima di qualunque altra cosa, di far esaminare le monete e la documentazione sequestrate da un Perito numismatico.....vedrai che non appena ciò sarà fatto e compatibilmente con i tempi tecnici dei vari passaggi burocratici, il P.M. chiederà l'archiviazione al GIP e sarà disposta la restituzione delle monete.

La conclusione del Tuo caso è già scritta.

Saluti.

M.


Inviato

"metafiche?...manca qualcosa o è un lapsus froidiano?...e quindi qualcosa manca..?"

:rofl: Si....manca "si"....Però anche "froidiano".....anche lì c'è un piccolo errore..... :clapping:

M.

Se scrivo "freudiano" la battuta è meno immediata---!


Inviato

"Guarda che le ricompense di legge per i ritrovamenti casuali, possono essere pagate anche con una parte degli oggettii ritrovati...non sarà mai successo?"

Certamente è avvenuto e questi oggetti divengono per tale ragione di proprietà privata.....però è sempre il proprietario che deve provarlo.

Se è in grado di farlo, si vince la presunzione di appartenenza allo Stato dei suddetti beni (la potremo definire "un'eccezione che conferma la regola"...).

M


Inviato (modificato)

"Guarda che le ricompense di legge per i ritrovamenti casuali, possono essere pagate anche con una parte degli oggettii ritrovati...non sarà mai successo?"

Certamente è avvenuto e questi oggetti divengono per tale ragione di proprietà privata.....però è sempre il proprietario che deve provarlo.

Se è in grado di farlo, si vince la presunzione di appartenenza allo Stato dei suddetti beni (la potremo definire "un'eccezione che conferma la regola"...).

M

Quindi, la prova della liceità del possesso è sempre a carico dell'indagato e non dell'accusa...con buona pace del principio della presunzione di innocenza...

Per cui, la "regola" ,ci dice che , fino a prova contraria, gli oggetti ( e uso il temine volontariamente) di ipotizzabile natura archeologica e/ o interesse storico culturale, in nostro possesso, si presumono di proprietà dello stato....tout court...se rinvenuti dopo il 1909........ma dato che il limite temporale del 1909, non è desumibile in maniera univoca e certa per quasi nessun oggetto, allora tutti gli oggetti, documentati o no, da qualunque luogo arrivino, si presumono di proprietà dello stato, perché , escluso qualche sparuto esempio protocollato, praticamente nulla ha una documentazione che risalga a prima del 1970, ovvero all'avvento dell UNIDROIT, quindi, teoricamente , TUTTO può essere definito come rinvenuto dopo il 1909.....è questo che vorrebbe dire l'indirizzo giuridico corrente?

Ok, va bene....però allora mi dovrebbero anche spiegare perché lo stesso stato che da una parte si muove con queste premesse, poi , da un alto, permette di commerciare gli stessi oggetti,con le stesse caratteristiche intrinseche, con una documentazione che, salvo rari casi, non risale mai a prima del 1970 ( data di entrata in vigore dellUNIDROIT e delle sue prescrizioni relative alla lecita provenienza), che non prescriveva documentazioni indirette (come le fatture con descrizione e foto oggi prescritte, per cui anche i cartellini di vecchie aste lasciano il tempo che trovano),o altro documento commerciale, prima della istituzione dell'IGE e relativii obblighi di registrazione delle transazioni spicciole, e che, soprattutto, non va mai più indietro della legge del 1939...nell'intervallo di trenta anni tra le due normative ( 1909/1939) , i materiali archeologici all'epoca rinvenuti, assegnati, alienati etc etc in tale intervallo, come si identificano" in maniera certa"? Cosa sono? sono archeologici, o solo culturali, eventualmente.....sono dello stato? sono al di fuori della normativa citata? si presumono di lecita provenienza? Mi pare che di confusione ce ne sia tanta e ,parafrasando qualcuno : la confusione è tanta e ogni tentativo di chiarire la situazione la rende più complicata.......

Abbi pazienza se ti faccio domande che possono sembrarti ingenue o se ho detto qualche inesattezza, ma mi interessa capire come tutto si possa accordare e conciliare ...

Modificato da numizmo

Inviato

All'inizio della vicenda in fase di notifica dell'informazione di garanzia avevo espressamente chiesto al Comandante del nucleo TPC di portarmi subito davanti al Procuratore perchè ero in grado di fornire tutte le spiegazioni necessarie anche senza l'assistenza del legale. Mi ricordo che questa mia richiesta creò un pò di imbarazzo non solo nel Comandante ma anche nei suoi collaboratori. A questa mia richiesta rispose che le procedure non lo consentivano e che successivamente avrei potuto chiedere un incontro con il PM solo tramite il mio legale di fiducia. Dopo qualche giorno ho contattato nuovamente il Comandante del TPC e gli ho chiesto che era sempre mia intenzione parlare direttamente con il Magistrato per fornire ogni forma di chiarimento e a quel punto il Comandante del TPC mi rispose che il P.M. , per il mio caso, avrebbe potuto delegare lui stesso per un interrogatorio nei miei confronti.

E' vero che non puoi andare da solo: la legge non lo permette. Un indagato deve per forza essere assistito da un legale, per evitare che "si metta nei guai da solo". L'intento della legge è buono, anche se purtroppo si risolve in una spesa aggiuntiva per pagare l'avvocato.

Essere sentito dal PM è comunque un tuo diritto: se non vuole archiviare direttamente, riconoscendo che è una "bolla di sapone", deve farti il cosiddetto "interrogatorio di garanzia". Però è anche vero che può delegare le forze dell'ordine: anzi, proprio perché il tuo caso è banale, probabilmente le delegherà.

Io ti consiglio di preparare una memoria scritta, in cui esponi le tue ragioni, di allegarla a una lettera indirizzata al P.M., in cui ti dichiari disposto a ripetere e/o approfondire le stesse cose a voce, e di farla consegnare al P.M. DAL TUO AVVOCATO. Il P.M. non potrà non leggerla.


Inviato (modificato)

Abbi pazienza se ti faccio domande che possono sembrarti ingenue o se ho detto qualche inesattezza, ma mi interessa capire come tutto si possa accordare e conciliare ...

Altro che ingenue, le tue domande nascondono l'amara verità.

E' indiscutibile che competa al P.M. provare che un bene archeologico è illegiottimamente detenuto.

Così come è indiscutibile che le monete, ai sensi del Codice, non sono beni archeologici e sono beni cultutrali in casi molto limitati, peraltro solo se la Soprintendenza le ha espressamente dichiarate tali.

Ciò nonostante, è anche vero che, di fatto, i P.M. (immagino, nel nobile intento di contrastare il cancro dei tombaroli) quando vedono che qualcuno possiede una monetina, indagano per essere sicuri che non abbia distrutto una tomba etrusca; e per fare questo devono necessariamente inquisirlo "come se" avesse commesos un reato (perché altrimenti non potrebbero nè ordinare la perquisizione, nè chiedere la perizia).

Il tutto si risolve in un assurdo: per evitare guai, si cerca di premunirsi di documentazione non prevista dalla legge (come nel mio caso, che denuncio ogni monetina acquisto), con il rischio tuttavia che al momento topico quella documentazione, proprio perché non prevista, sia ritenuta insufficiente a dimostrare la tua buona fede.

Modificato da L. Licinio Lucullo

Inviato

Il tutto si risolve in un assurdo: per evitare guai, si cerca di premunirsi di documentazione non prevista dalla legge (come nel mio caso, che denuncio ogni monetina acquisto), con il rischio tuttavia che al momento topico quella documentazione, proprio perché non prevista, sia ritenuta insufficiente a dimostrare la tua buona fede.

E' proprio questo il rischio :)


Inviato

Dopo 50 pagine di discussione, una discussione record quasi, 32000 letture,bisognerà anche fare una chiosa,un riassunto di cosa esce di positivo e negativo.

Ritengo che il nostro amico Antonio non avrà problemi a uscirne alla fine,rimarranno i tempi lunghi, le sofferenze umane, le spese materiali, le perdite di tempo, questo sicuramente.

Rimangono per gli altri che ci leggono i due chiarimenti postati dalla Soprintendenza Piemonte da conservare per tutti,perchè sono comunque chiarimenti scritti e ufficiali.

Sul fatto che si debba cercare una collaborazione sono d'accordo, ma gli attori devono come sempre essere due e entrambi devono essere disponibili a colloquiare,su questo rimangono punti interrogativi, visto anche il momento difficile che stiamo attraversando con problemi globali immani.

Forse si potrà arrivare , se tutto va bene, a qualche ulteriore chiarimento e sarebbe già molto.

Nel contempo vengono ribadite le posizioni di prudenza negli acquisti, in particolare dalle piattoforme on-line foriere della quasi totalità dei guai.

Sul fatto che si debba far vedere e dimostrare che il mondo del collezionismo non è frequentato da tombaroli e affini , onestamente mi lascia perplesso, ritengo che il forum e che i colezionisti siano persone perbene,oneste, al limite ci può essere stata da parte di qualcuno solo qualche leggerezza, fatta comunque in totale buona fede.

Mi auguro che per comprare monete non si debba andare in futuro in giro con il certificato penale pulito,sono gli altri che devono provare e sapere; i tombaroli e i trafficoni sono altri,e sanno anche dove sono, invece non ritengo sia tempo sprecato ricordare sempre quanto ha fatto e stia facendo sia come fatti che come azioni sia nel passato che ora il mondo del collezionismo privato, i fatti rimangono ,le parole volano, certamente però sia la collaborazione che la rivendicazione del ruolo del collezionismo dovrebbero andare anche oltre il forum,qui il messaggio è stato dato, gli ulteriori passi devono essere fatti ormai in altri ambiti esterni.


Inviato

io mi auguro che ci sia un fiorire di movimenti d'acquisto online invece.

vado in controtendenza.

un fiorire ovviamente lecito, perchè, me lo auguro, il collezionista onesto deve riappropiarsi di quegli spazi che gli stanno sottraendo in cui legittimamente può e deve muoversi.

ed ebay e il web in generale è uno di questi.

certo, bisogna sapersi muovere e dove andare e cosa fare e con chi avere a che fare.

però è deleterio astenersi dal fare acquisti via web... equivalrebbe ad ammettere di essere dei trafficanti!

siamo nell'era monti, nell'era agenzia delle entrate, nell'era della trasparenza, della cosiddetta moneta di plastica e della tracciabilità del denaro... si parla di abbassare sempre più la soglia per il pagamento in contanti... e allora, che c'è di più trasparente di una transazione online?

il collezionista che si muove online lo fa in piena luce del sole, alla bella vista di tutti.

certo, una in piena luce del sole può anche sfrecciare ai 200km/h in centro abitato e allora è giusto che venga fermato e punito.

ci dev'essere vigilanza nel web, ma ci deve essere anche libertà di movimento per chi è nel giusto.

boicottare ebay non serve, boicottare chi non si conosce in ebay o chi non ha le credenziali per vendere ciò che possiede sì.

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Inviato

si vince la presunzione di appartenenza allo Stato dei suddetti beni (la potremo definire "un'eccezione che conferma la regola"...).

Parliamo di reati: e quindi le presunzioni devono essere tassativamente e rpeventivamente fissate con legge (come nel caso, in verità l'unico che io conosca, della conoscenza dell'età della vittima in caso di sesso con infraquattordicenni).

Sinceramente, non conosco approfonditamente il codice dei beni culturali, ma io questa presunzione non l'ho trovata scritta!


Inviato

Dopo 50 pagine di discussione, una discussione record quasi, 32000 letture,bisognerà anche fare una chiosa,un riassunto di cosa esce di positivo e negativo.

le conclusioni che si traggono dalla lettura di questa discussione son semplici

e` meglio evitare di toccare qualsiasi moneta romana in italia

non ne vale la pena


Inviato

Dopo 50 pagine di discussione, una discussione record quasi, 32000 letture,bisognerà anche fare una chiosa,un riassunto di cosa esce di positivo e negativo.

Proposta per i curatori:

apriamo e conserviamo una discussione "in evidenza", in cui postare solamente dati di fatto, tipo questa sentenza http://www.lamoneta.it/topic/77667-buone-notizie-dalla-sardegna/,

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Inviato

Proposta per tutti gli uetnti del forum: se qualcuno conosce un assicuratore, potrebbe chiedergli di fare due preventivi:

  • una polizza di rimborso spese legali, specificamente per procedimenti penali subiti per l'acquisto, la detenzione e/o la rivendita (non professionale, altrimenti ci costerebbe troppo) di monete antiche, qualora il procedimento si chiuda con un proscioglimento o un'assoluzione;
  • come sopra, aggiungendo il caso in cui si concluda con una condanna per colpa.

Se aderissimo in tanti quasi sicuramente ci costerebbe poco.


Inviato

Dopo 50 pagine di discussione, una discussione record quasi, 32000 letture,bisognerà anche fare una chiosa,un riassunto di cosa esce di positivo e negativo.

Ritengo che il nostro amico Antonio non avrà problemi a uscirne alla fine,rimarranno i tempi lunghi, le sofferenze umane, le spese materiali, le perdite di tempo, questo sicuramente.

Rimangono per gli altri che ci leggono i due chiarimenti postati dalla Soprintendenza Piemonte da conservare per tutti,perchè sono comunque chiarimenti scritti e ufficiali.

Sul fatto che si debba cercare una collaborazione sono d'accordo, ma gli attori devono come sempre essere due e entrambi devono essere disponibili a colloquiare,su questo rimangono punti interrogativi, visto anche il momento difficile che stiamo attraversando con problemi globali immani.

Forse si potrà arrivare , se tutto va bene, a qualche ulteriore chiarimento e sarebbe già molto.

Nel contempo vengono ribadite le posizioni di prudenza negli acquisti, in particolare dalle piattoforme on-line foriere della quasi totalità dei guai.

Sul fatto che si debba far vedere e dimostrare che il mondo del collezionismo non è frequentato da tombaroli e affini , onestamente mi lascia perplesso, ritengo che il forum e che i colezionisti siano persone perbene,oneste, al limite ci può essere stata da parte di qualcuno solo qualche leggerezza, fatta comunque in totale buona fede.

Mi auguro che per comprare monete non si debba andare in futuro in giro con il certificato penale pulito,sono gli altri che devono provare e sapere; i tombaroli e i trafficoni sono altri,e sanno anche dove sono, invece non ritengo sia tempo sprecato ricordare sempre quanto ha fatto e stia facendo sia come fatti che come azioni sia nel passato che ora il mondo del collezionismo privato, i fatti rimangono ,le parole volano, certamente però sia la collaborazione che la rivendicazione del ruolo del collezionismo dovrebbero andare anche oltre il forum,qui il messaggio è stato dato, gli ulteriori passi devono essere fatti ormai in altri ambiti esterni.

Buone notizie dalla Sardegna, mi rasserenano ma al tempo stesso mi preoccupano perchè essere rinviato a giudizio nel ruolo che rivesto dal punto di vista professionale, come già spiegato nei post precedenti, mi comporterebbe fortissimi danni nell'ambito del mio avanzamento e impieghi all'estero dove sono costantemente programmato.

Per quanto riguarda i tempi credo che molto dipenderà dalla data di un'eventuale archiviazione. Perchè dal giorno dell'archiviazione dal mio punto di vista ci saranno nuovi elementi informativi basati su fatti che renderò noti su questo forum a favore di tutta la comunità numismatica che adesso non posso dire per noti motivi. Confiderò molto sui media e sulla mia personale attività comunicativa a 360 gradi fondata esclusivamente sulla verità.


Inviato

Proposta per tutti gli uetnti del forum: se qualcuno conosce un assicuratore, potrebbe chiedergli di fare due preventivi:

  • una polizza di rimborso spese legali, specificamente per procedimenti penali subiti per l'acquisto, la detenzione e/o la rivendita (non professionale, altrimenti ci costerebbe troppo) di monete antiche, qualora il procedimento si chiuda con un proscioglimento o un'assoluzione;
  • come sopra, aggiungendo il caso in cui si concluda con una condanna per colpa.

Se aderissimo in tanti quasi sicuramente ci costerebbe poco.

si ma il problema e` perche` ?

perche` devo avere un assicurazione se non sto facendo niente di sbagliato ?

per assicurarmi contro uno stato incapace ?


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