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Risposte migliori

Inviato

Mi associo il mandato è chiaro in questo aspetto:

· L’indagato non è in possesso di alcuna autorizzazione del Ministero per i Beni e le attività culturali che autorizzi la detenzione ovvero il leggittimo possesso di reperti archeologici.

Che è, e resta, una autorizzazione che non esiste da nessuna parte...per fare la prova del nove, fatti specificare quale articolo di legge avresti infranto, fallando nell'esibizione o nel possesso di questa fantomatica autorizzazione.


Inviato

No, la legge che tutela le monete é la stessa dei beni archeologici per i quali non esiste un'obbligo di denuncia di detenzione.

Non lo so, potrei sbagliarmi ma le case d'aste o commercianti specifici che vendono beni archeologici dalla lucerna ,al vaso greco, all'anfora romana,lo fanno con dichiarazione, foto,numero ,autorizzazione della Soprintendenza più vicina, adesso non so se questi lo facciano per eccesso di zelo però effettivamente tenersi in casa un vaso greco o un'anfora romana senza autorizzazione può creare credo una certa apprensione senza documentazione opportuna....

Lo dovrebbero fare anche i commercianti di monete...


Inviato

"non mi puoi accusare di non avere un'autorizzazione che non esiste. punto. "

Esattamente. Come già indicato anche dalla Soprintendenza di Torino non esiste alcun obbligo di denuncia di possesso, quindi nessun obbligo ad avere una autorizzazione alla detenzione (le due cose sono necessariamente vincolate fra loro dato che per rilasciare un'autorizzazione bisogna che dall'altra parte venga fatta una domanda e viceversa).

"La legge non ha mai vietato il possesso o il commercio di questi beni (archeologici), né ha mai imposto la denuncia e la consegna di quanto posseduto da privati; l'obbligo di denunzia e di consegna ha sempre avuto come destinatario solo chi abbia rinvenuto beni archeologici fortuitamente nel sottosuolo e non certo chi li abbia ereditati, comprato in un negozio o se li sia aggiudicati in asta. Tuttavia da molti, troppi anni, una vulgata impropria della legge, strenuamente difesa da alcune espressioni ministeriali, ma più volte stroncata in Cassazione, accredita la detenzione di materiale archeologico come fatto di per sé illecito fino a prova contraria ed espone chiunque lo detenga a perquisizioni in casa <anche in tempo di notte> e a doversi difendere, ben che vada, dall'accusa di ricettazione, che prevede da 2 a 8 anni di reclusione (sic !!!!)

L'aberrazione, quindi, consiste nel fatto che chiunque possiede senza titolo un bene (non necessariamente un oggetto culturale, una qualsiasi cosa) antecedente al 476 dopo Cristo, cioè alla caduta dell'Impero romano é per la legge italiana un ladro o un ricettatore....:"

dalla proposta di legge della Camera dei Deputati a firma Marinello, Alfano, Antonione, Marsilio, Soglia.


Inviato

............ ma più volte stroncata in Cassazione....

Non scherziamo sarebbe assurdo arrivare ad un tale livello di giudizio per una questione come la mia.

Una situazione del genere non l'accetterei......

Antonio


Inviato

Non era un augurio.......


Inviato

Aggiornamento: lunedì sera 21 maggio ho appuntamento con il mio legale di fiducia di Torino. Continuo a ricevere messaggi di incoraggiamento sulla M.P. e sono grato a tutti voi che ogni giorno mi date l'energia positiva necessaria per affrontare questa situazione paradossale figlia di una nostra cultura lenta, contraddittoria, molto teorica (aria fritta) e poco pratica e concreta (il nostro gap con le altre realtà occidentali). Ma l'aspetto triste è che questa cultura è figlia anche di quelle persone con i capelli bianchi in testa che agiscono solo per i propri interessi personali (economici e quindi di carriera) che ormai con tutto che hanno la pancia strapiena continuano imperterriti a non dare ossigeno alle generazioni più giovani come quella del sottoscritto. Questo retaggio culturale piano piano ci ha portato alla crisi economica che tuttora viviamo con tante difficoltà. Il problema è che gli illustri rappresentanti di questa cultura stantia non si rendono conto che hanno avviato un processo autodistruttivo che coinvolgerà anche i loro figli perchè di fronte alle "forzature" contro la natura delle cose e il giusto corso delle cose non si ottiene nulla di buono ma esattamente l'effetto contrario....

Dopo aver rilasciato questa "pillola" frutto della mia costante inquietudine per la mia vicenda personale e quale portavoce dei miei coetanei che tutti i giorni fanno i conti con le loro preoccupazioni vi auguro a tutti una buona serata nella speranza che la giornata di domani possa offrirmi qualche spiraglio.

Antonio

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Inviato

Te lo auguro di tutto cuore.

Enrico


Inviato

Buon giorno,

Nell'ottica di chiarire tutto e con la pressione a mille!!!! vi fornisco elementi utili a tutti sulla base di uno scambio di mail avuto con la soprintendenza dei beni culturali. Ho solo omesso i nomi per ovvi motivi di privacy. A voi le conclusioni.....

Antonio

Da: omissis

Inviato: mercoledì 16 maggio 2012 11.24

A: SBA-PIE - SOPRINT. BENI ARCHEOLOGICI PIEMONTE E MUSEO ANTIC. EGIZIE

Oggetto: R: monete romane - collezionarle a norma di legge

Gentile signor Bernardo,

la legge italiana non pone nessuna limitazione all'acquisto di monete antiche e su di esso non ci deve essere nessun atto autorizzativo da parte della Soprintendenza.

Le pone, invece, sulla provenienza delle monete, che non devono arrivare da furti o da scavi clandestini (anche eseguiti all'estero). Per avere tranquillità su questo aspetto bisogna dunque pretendere dal commerciante una documentazione d'acquisto che possa essere associata senza dubbio alla moneta, e conservare ordinatamente tale documentazione, che serve inoltre come attestato di autenticità.

Comprare su internet o ai mercatini da venditori sconosciuti e privi dei requisiti di legge espone al rischio di vedersi contestata la liceità della vendita dalle forze dell'ordine preposte al controllo sul commercio di cose d'arte.

Molti saluti

omissis

Responsabile Ufficio Numismatica

Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie

Da: SBA-PIE - SOPRINT. BENI ARCHEOLOGICI PIEMONTE E MUSEO ANTIC. EGIZIE

Inviato: mercoledì 16 maggio 2012 8.53

A: omissis

Oggetto: Fw: monete romane - collezionarle a norma di legge

----- Original Message -----

From:.it"]bernaval-2001@.it

To:SBA-PIE - SOPRINT. BENI ARCHEOLOGICI PIEMONTE E MUSEO ANTIC. EGIZIE

Sent: Tuesday, May 15, 2012 7:15 PM

Subject: monete romane - collezionarle a norma di legge

Buona sera,

Sono il sig. Antonio Bernardo Le scrivo al fine di ricevere istruzioni in merito alla possibilità di acquistare e quindi collezionare monete romane presso esercizi commerciali autorizzati e case d'asta nazionali autorizzate.

Pertanto al fine di collezionare a norma di legge Le chiedo gentilmente se le monete acquistate presso gli esercizi commerciali richiedono l'autorizzazione della Sopraintendenza dei Beni culturali oppure è necessario conservare tutta la documentazione fiscale rilasciata dagli esercizi commerciali autorizzati alla vendita di monete romane.

In conclusione rimango in attesa di ricevere eventuali istruzioni in merito alla possibilità di collezionare e quindi studiare le monete romane nel pieno rispetto della legge italiana.

Cordiali saluti

Antonio Bernardo

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Inviato

Quindi, come avevo detto, non c'è nessuna autorizzazione da richiedere a nessuno e nessuna che ci si possa sentir richiedere legalmente....mi pare assodato a sufficienza....

Adesso viene il bello : farlo capire a chi ha mandato i TCP a casa tua con quella motivazione inconsistente...


Inviato

secondo me, facendo un mandato del genere, si son fatti un bell'autogol!

visto che tu avevi fatto, in assoluta buona fede!, una leggerezza nel non indicare la lecita provenienza (aste e negozi) delle monete postate su subito.it nel dispositivo che ti è stato notificato doveva essere indicato che tu, presumibilmente, avevi messo in commercio "materiale archeologico frutto di scavi e/o appropriamenti illeciti in quanto non diversamente indicato", allora ci stava la perquisizione e il controllo... controllo che poi si sarebbe (come succederà nel tuo caso concreto) in ogni caso concluso con un'archiviazione perchè poi a seguito della verifica avresti comunque esibito le varie pezze giustificative a chi di dovere.

conserva le mail, elementi utili anche questi!

Awards

Inviato

cappero

questa comunicazione pervenuta ad Antonio dalla Soprintendenza è fondamntale per sciogliere alcuni atavici dubbi che ancora qualcuno sollevava (evidentemente non avendo ben chiara la normativa) ,

sia per sapere che per ogni acquisto fatto è fondamentale la documentazione a corredo della provenienza (come ribadito piu volte e in primis da Alberto Varesi)

e, terzo, che è altrettanto importante astenersi da acquisti non documentati o documentabili su mercatini eBay e similari (in effetti la maggior parte dei sequestri origina proprio da transazioni di acquisto/vendita su tali piattaforme).

Beh direi che questo è un bel passo avanti.

Altro aspetto estremamente positivo , questa corrispondenza mostra che, su questa tematica, con le isituzioni si può quindi dialogare :)


Inviato

Quindi, come avevo detto, non c'è nessuna autorizzazione da richiedere a nessuno e nessuna che ci si possa sentir richiedere legalmente....mi pare assodato a sufficienza....

Adesso viene il bello : farlo capire a chi ha mandato i TCP a casa tua con quella motivazione inconsistente...

Farlo capire a chi ha mandato il TCP è difficile per una questione di sistema, ....credo sia credibile un lavoro finalizzato ad un mero prodotto statistico a spese di un uomo, e di tutto ciò che lo circonda famiglia, amici e colleghi perchè chi mi conosce bene e sa che non sono un delinquente sta soffrendo insieme a me.


Inviato

Direi che la risposta delle Soprintendenza Piemonte è il linea con quella data e postata sul forum da altro utente tempo fa ,in cui gli si diceva di non continuare a mandare richieste di dichiarazioni.

Nel tuo caso specifico direi che con questo chiarimento,con i tempi e gli iter di questi procedimenti che sappiamo, la strada è però comunque in discesa e sgombra da eventuali dubbi.

Nel contempo chiarisce ulteriormente anche le modalità di acquisto sicuro .

Ritengo poi che il tuo nome e il tuo caso specifico sia ormai conosciuto anche al di fuori del forum ,che l'eco di questa discussione fiume abbia toccato il mondo della numismatica,ne parlammo tra l'altro anche in SNI,e che tutto sommato parlarne vista la potenzialità del seguito, delle letture, degli interventi sia servito ; ricordatevi che il forum è " comunicazione ",poi ognuno può fare i suoi distinguo,ma tocca tutti gli ambiti,questo ve lo assicuro con certezza matematica .


Inviato

Mi dispiace molto per quanto ti è accaduto spero molto che si risolta il più presto possibile


Inviato

La casa d'aste non verrebbe mai accusata di ricettazione, perché agisce , almeno in Italia, solo da intermediario

Questo non mi sembra vero. Se la casa d'aste sa della provenienza illecita, concorre nel reato. Mica uno può giustificarsi dicendo "sono solo un intermediario": se no cosa dovrebbero dire i sicari professionisti? "Sì l'ho ammazzato, ma mi sono limitato a fargli bere il veleno datomi dal mandante"?


Inviato

Facciamo un punto della situazione, con il codice alla mano.

Articolo 59, commi 1 e 2:

"Gli atti che trasferiscono, in tutto o in parte, a qualsiasi titolo, la proprietà o, limitatamente ai beni mobili, la detenzione di beni culturali sono denunciati al Ministero. La denuncia è effettuata entro trenta giorni: a) dall'alienante o dal cedente la detenzione, in caso di alienazione a titolo oneroso o gratuito o di trasferimento della detenzione" etc. etc.

Articolo 10, comma 3:

"Sono ... beni culturali, quando sia intervenuta la dichiarazione prevista dall'articolo 13 [ovvero, la "dichiarazione di interesse culturale"]: a) le cose ... mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico particolarmente importante", etc. etc.

Articolo 10, comma 4:

"Sono comprese tra le cose indicate ... al comma 3, lettera a) ... le cose di interesse numismatico che, in rapporto all'epoca, alle tecniche e ai materiali di produzione, nonchè al contesto di riferimento, abbiano carattere di rarità o di pregio"

Riassumendo: se la moneta ha carattere di rarità o di pregio, dopo che è intervenuta la dichiarazione di cui all'articolo 13, deve esserne denunciata (da parte del venditore, nella maggioranza dei casi) la vendita. Inoltre, incorre nelle note limitazioni all'esportazione.

E' per questo che, per essere "più realista del re", io denuncio alla Soprintendenza tutti gli acquisti (ho denunciato persino una "urbs roma" comprata per 2 euro e mezzo!!!!!). Non è previsto, ma metto la Soprintendenza nelle condizioni di fare la dichiarazione di cui all'articolo 13, dimostrando la mia buona fede e buona volontà.

La prima volta mi hanno persino risposto (che le monete non presentavano un "interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico particolarmente importante"), poi si sono stufati e ora penso che mi odino per tutta la cartaccia che invio loro.


Inviato

La casa d'aste non verrebbe mai accusata di ricettazione, perché agisce , almeno in Italia, solo da intermediario

Questo non mi sembra vero. Se la casa d'aste sa della provenienza illecita, concorre nel reato. Mica uno può giustificarsi dicendo "sono solo un intermediario": se no cosa dovrebbero dire i sicari professionisti? "Sì l'ho ammazzato, ma mi sono limitato a fargli bere il veleno datomi dal mandante"?

L'asta, chiaramente, non lo sa mai...come già detto ,deve , per legge, limitarsi a prendere atto delle dichiarazioni del conferente....può darsi da fare per avere qualche riscontro indiretto, ma non può svolgere indagini "dirette"al proposito.


Inviato (modificato)

Ovviamente, le indagini dirette le possono fare solo le forze dell'ordine.

Ma questo non mette al riparo nessuno dall'essere perseguiti per un "sospetto" di ricettazione ... proprio com'è successo al nostro amico Antonio Bernardo !!!! Anche lui non "sapeva" della proveinenza illecita, anzi, addirittura sapeva il contrario !!!!

Del resto, voi che siete più esperti di me correggetemi, ma il titolare di una famosa casa d'aste non è stato forse inquisito, negli ultimi due o tre anni, proprio con l'accusa di ricettare materiale proveniente da scavi clandestini? Purtroppo non ricordo quale (forse una casa d'aste di San Marino?)

Modificato da L. Licinio Lucullo

Inviato

Ovviamente, le indagini dirette le possono fare solo le forze dell'ordine.

Ma questo non mette al riparo nessuno dall'essere perseguiti per un "sospetto" di ricettazione ... proprio com'è successo al nostro amico che ha aperto questa discussione!

Del resto, voi che siete più esperti di me correggetemi, ma il titolare di una famosa casa d'aste non è stato forse inquisito, negli ultimi due o tre anni, proprio con l'accusa di ricettare materiale proveniente da scavi clandestini? Purtroppo non ricordo quale (forse una casa d'aste di San Marino?)

No, un famoso titolare di casa d'aste di >San Marino è stato sospettato di eesere il canale consapevole di una associazione di cui era parte , dedita alla commercializzazione di beni di provenienza illecita...ma è anche stato assolto ,poi...

Un'altro titolare di casa d'aste di San Marino è stato indagato per aver messo in vendita monete rubate, ma anche lui è stato poi assolto,...

un'altro si è fatto anche qualche giorno in cella, perché uno dei suoi collaboratori usava i canali della stessa casa d'aste per vendere monete di provenienza illecita, ma dopo i doverosi chiarimenti ( era complicato far credere che in quanto amministratore non sapesse cosa facevano i suoi collaboratori, ma era proprio così) è stato scagionato dalle accuse anche lui e ci sarebbe anche qualche altro esempio, volendo...quindi, alla fine, tutti i titolari di acsa d'aste incappati in problemi più o meno grandi hanno fatto in modo da dimostrare la loro inconsapevolezza nei confronti della reale natura delle monete conferitegli e di cui, il conferente, aveva dato ampia ed esaustiva giustificazione...


Inviato (modificato)

La casa d'aste non verrebbe mai accusata di ricettazione, perché agisce , almeno in Italia, solo da intermediario

No, un famoso titolare di casa d'aste di >San Marino è stato sospettato ... Un'altro titolare di casa d'aste di San Marino è stato indagato ... un'altro si è fatto anche qualche giorno in cella

Appunto, è esattamente quello che dico io: non è vero che la casa d'aste non verrebbe mai ACCUSATA, anzi è successo almeno tre volte. Al più non verrebbe mai CONDANNATA. Ma questo fa poca consolazione ... Anche il nostro amico Antonio non verrà sicuramente condannato, ma intanto subisce l'onta e la spesa.

A nulla vale, consentimi, che metti in neretto "consapevole". E' scontato: senza consapevolezza non puoi venir condannato per ricettazione, né per violazione del codice dei beni culturali. Al massimo, possono darti l'incauto acquisto (punibile anche per colpa), che però è molto meno grave. Il problema è che, quando procedono contro di te (come è successo ad Antonio), all'inizio danno per presunto che tu fossi consapevole di commettere un reato (ed è proprio quel che si desume dal mandato postatoci da Antonio). Se poi il giudice dimostra che le monete erano di provenienza illecita, ma tu non lo sapevi, succede quel che è stato scritto in uno delle centinaia di post di questa discussione: archiviano o comunque ti assolvono (per mancanza del dolo), sebbene le monete vengano confiscate lo stesso.

Modificato da L. Licinio Lucullo

Inviato

La casa d'aste non verrebbe mai accusata di ricettazione, perché agisce , almeno in Italia, solo da intermediario

No, un famoso titolare di casa d'aste di >San Marino è stato sospettato ... Un'altro titolare di casa d'aste di San Marino è stato indagato ... un'altro si è fatto anche qualche giorno in cella

Appunto, è esattamente quello che dico io: non è vero che la casa d'aste non verrebbe mai ACCUSATA, anzi è successo almeno tre volte. Al più non verrebbe mai CONDANNATA. Ma questo fa poca consolazione ... Anche il nostro amico Antonio non verrà sicuramente condannato, ma intanto subisce l'onta e la spesa.

A nulla vale, consentimi, che metti in neretto "consapevole". E' scontato: senza consapevolezza non puoi venir condannato per ricettazione, né per violazione del codice dei beni culturali. Al massimo, possono darti l'incauto acquisto (punibile anche per colpa), che però è molto meno grave. Il problema è che, quando procedono contro di te (come è successo ad Antonio), all'inizio danno per presunto che tu fossi consapevole di commettere un reato (ed è proprio quel che si desume dal mandato postatoci da Antonio). Se poi il giudice dimostra che le monete erano di provenienza illecita, ma tu non lo sapevi, succede quel che è stato scritto in uno delle centinaia di post di questa discussione: archiviano o comunque ti assolvono (per mancanza del dolo), sebbene le monete vengano confiscate lo stesso.

Stiamo dicendo la stessa cosa...l'ipotesi di reato contro il titolare della casa d'aste potrà( e verrà) teorizzata, è il normale iter legale. Ma l'asta stessa non verrà mai condannata o portata in giudizio per quella accusa( se non si dimostra, appunto,almeno una minima "consapevolezza", ed è successo recentemente) per quello che le hanno conferito di illecito a sua insaputa...Il particolare che ,in ogni caso, una azione giudiziaria, con annessi e connessi, venga lo stesso avviata, è un fatto trascurabile in quanto rientra nella nostra normativa di procedura giudiziaria, con relativi dispositivi annessi, vedi il sequestro probatorio o cautelativo .Ma l'accusa non sarà mai perfezionata , se l'inconsapevolezza verrà dimostrata, tal quale che per Antonio, che è indagato per un ipotetico reato..ma da quì a condannarlo o a concretizzare l'accusa , ce ne corre...


Inviato

Cari amici,

Consapevole e sostenuto anche dai fatti e dai documenti che testimoniano la mia completa estraneità a quanto notificatomi con l'informazione di garanzia il focus della mia vicessitudine è caratterizzato dall' umiliazione subita al momento dell'esecuzione di quanto disposto dall'Autorità giudiziaria preposta. Non lo auguro a nessuno, al momento della consegna dell'atto mi sono venute meno le gambe, ero incredulo e sorpreso mentre leggevo le ipotesi di reato che sommate in un ambito massimale per la legge italiana corrispondono a 10 anni di galera. Di fatto mi hanno imputato l'ipotesi ritenuta fondata della violazione di 3 artt del codice penale. A questo punto è come se mi sentissi in guerra ma l'aspetto che mi fa male dentro e mi brucia sempre di più è il fatto che sto lottando contro il Paese che ho servito e sto servendo con tanta passione perchè credo nella difesa delle libere istituzioni e dei suoi cittadini. La condotta delle Forze dell'ordine mi ha deluso profondamente, mi sono sentito tradito ma soprattutto ho perso la riconoscenza, la fiducia e la credibilità verso un corpo "cugino" al mio che ha versato il suo contributo di sangue per garantire la sicurezza del nostro Paese. La delusione è cocente, ma ho la media intelligenza di non dover fare di tutta un'erba un fascio, ma evidenzio con coraggio la carenza di competenza, professionalità, tratto, disciplina, rispetto dei diritti umani e ignoranza delle leggi delle quali dovrebbero essere parte attiva per la difesa delle stesse.

In effetti mi correggo, non sono in lotta con il mio Paese, ci mancherebbe altro piuttosto la mia morte anche perchè il mio servizio al mio Paese insieme alla difesa e alla cura della mia famiglia sono la mia vita. Ma la lotta all'ingiustizia si, anche perchè nel mio caso è stata determinata dall'incompetenza della persona responsabile e dei suoi collaboratori. Dopo 20 anni di servizio, mi permetto di dire che queste persone estremamente dannose con la loro arroganza e incompetenza non sono idonee a ricoprire i ruoli che rivestono ma soprattutto ad assumersi la responsabilità di proteggerci perchè non sono animate dalla volontà di tutelare il bene comune, ma spinte dall'individualismo, dalla voglia di carriera, dal protagonismo a discapito di tutti noi perchè in realtà loro dovrebbero servirci. Chi intraprende questo servizio dovrebbe capire che decide di essere servitore di tutti gli italiani onesti e non superiore agli altri perchè ha un certo potere che dovrebbe intendersi invece come elevato senso di responsabilità. La verità è che queste persone sarebbero utili solo a contar calzini e mi batterò con tutte le mie forze perchè si faccia chiarezza anche su questo aspetto che non è da poco e non da di sicuro lustro al nostro Paese.

Antonio


Inviato

Ciao.

Giusto per dare una rapida occhiata alla questione della eventuale responsabilità penale della Case d'Aste per la intermediazione di materiale archeologico di illecita provenienza, Vi suggerisco un'ottima lettura che, sebbene risalente al 2005, ha il pregio della chiarezza (nonchè dell'attualità).

Le pagine relative all'articolo che Vi segnalo sono la seconda e la terza della seguente rivista:

http://www.anca-aste.it/pdf/numero_1.pdf

Poi, per la serie "se Voi foste il Giudice...",

come Vi comportereste in un caso come questo?

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2012/04/05/news/monete-antiche-su-ebay-processo-per-ricettazione-1.3777972

:whome:

Saluti.

Michele


Inviato

Ciao.

Giusto per dare una rapida occhiata alla questione della eventuale responsabilità penale della Case d'Aste per la intermediazione di materiale archeologico di illecita provenienza, Vi suggerisco un'ottima lettura che, sebbene risalente al 2005, ha il pregio della chiarezza (nonchè dell'attualità).

Le pagine relative all'articolo che Vi segnalo sono la seconda e la terza della seguente rivista:

http://www.anca-aste...df/numero_1.pdf

Poi, per la serie "se Voi foste il Giudice...",

come Vi comportereste in un caso come questo?

http://messaggeroven...zione-1.3777972

:whome:

Saluti.

Michele

Mi capita spesso diricevere cataloghi di

aste, nei quali sono offerti

reperti archeologici vari

(statue, bronzi, vasi, monete),

che risalgono, normalmente,

all’antichità magno-greca o romana,

più raramente a civiltà

pre romane (gli etruschi, gli

apuli, i sanniti, i dauni, i sardi,

ecc.) quando non addirittura

alla pura demo-etno-antropologia,

Questo è tratto dall'articolo di fabrizio Lemme, e già l'incipit è sbagliato, eticamente e legislativamente, quindi tutto l'articolo è viziato da una visione errata e classista della questione.

Inoltre la sua presunzione e riferimento alle responsabilità verso terzi ( implicitamente intendendo "lo Stato")reclamanti la proprietà dell'oggetto , sottintende che gli stessi oggetti siano di provenienza illecita e ,in quanto tali, abbiano le caratteristiche legali per essere reclamati come poroprietà statale derivanti dalla legge sui BBCC.

MA questo, con la discussione sulle responsabilità della casa d'aste non è collegabile..intanto perché , allo stato attuale della legislazioen, le monete NON sono beni archeologici, fino a prova contraria e fino a che non avremo almeno UNA moneta dichiarata come tale...cosa che per ora non è mai successa...

Poi perché nell'articolo si sottintende , appunto, una fattiva partecipazionme morale o etica e una consapevolezza , da parte della casa d'aste , nell'illecito....Noi parlavamo di case d'asta che mettono in vendita monete e/o reperti di cui il proprietario abbia fornito una documentazione risultante valida e plausibile all'esame degli addetti.

In questo caso, data appunto la preclusione a supplementi di indagine per via della legge sulla privacy, l'unica responsabilità che si potrà attribuire alla casa d'aste credo sia relativa agli oneri da lei fatti pagare all'acquirente, dato che, agendo come intermediario, anche il chiedere di farsi carico della rifusione del prezzo pagato, sarebbe alquanto arbitraria..a meno che, per semplicità legislativa, l'inquirente non demandi alla casa d'aste il recupero delle somme relative facendo in modo che il compratore si rivalga per intero sulla casa d'aste e questa, a sua volta, sul conferente, procedura che , alla fine dei conti, se la giustizia funzionasse come deve, non cambierebbe nulla dal punto di vista penale e della soluzione del caso....


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