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Inviato

"...nell’ambito dell’operazione Nummus,finalizzata a monitorare i siti internet per individuare la vendita di beni numismatici da tutelare...."

Può essere un ausilio, ma partire in quarta e rovinare la vita di un collezionista che non ha mai visto neanche l'ombra di un metal-detector sinceramente mi sembra poco ragionevole...


Inviato

Non credo che i libri vengono trovati nelle tombe, a parte l'anfora romana delle quali ne sono state trovate navi intere, credo che il più colpito sia stato il collezionista di monete, non lo sappiamo, ma se il numismatico può dimostrare la provenienza, credo che le forze dell'ordine abbiano fatto un'altro fiasco, e dispendio di energie e soldi pubblici, il resto del materiale si può trovare normalmente nei mercatini, tanto chiasso e basta.


Inviato

Adesso se vogliamo essere veramente seri , facciamo i seri, non ho nulla contro i controlli dei grossi traffici illegali, ci sono indubbiamente e vanno bene, ma che adesso lo Stato decida di tutelare i beni numismatici di proprietà di privati, cose modeste, mi fa ridere, questa volontà è nuova ? Hanno deciso di tutelare, catalogare,inventariare,esporre anche tutte le migliaia di monete che hanno negli scantinati, nei ripostigli ? Verrà usato lo stesso zelo sulla conservazione, tutela dei nostri beni, che ricordiamolo sono anche nostri, che molti non sanno neanche di avere ? Se è cosi' mi fa piacere, se è in corso una rivoluzione culturale nuova da parte dello Stato,non possiamo che esserne contenti, però prima di arrivare alle monete di lecito possesso dei privati, dovrebbero tutelare e curare le loro, anzi le nostre,perchè poi sono di tutti comunque,almeno lo spero.


Inviato

"Può essere un ausilio, ma partire in quarta e rovinare la vita di un collezionista che non ha mai visto neanche l'ombra di un metal-detector sinceramente mi sembra poco ragionevole..."

Già, però se a questo ci aggiungi magari anche che:

"Il materiale archeologico posto in vendita (di cui vi sono fotografie) è autentico e in buono stato di conservazione così come da preliminare esame tecnico eseguito da Funzionario Archeologo della Sprintendenza speciale per i beni archeologici...."

e che

"L’indagato non è in possesso di alcuna autorizzazione del Ministero per i Beni e le attività culturali che autorizzi la detenzione ovvero il legittimo possesso di reperti archeologici" (per quanto questa affermazione lascia comunque molto perpessi, in quanto non si capisce di quale autorizzazione stiano parlando...);

ci può anche stare, nell'ottica della P.G., che si facciano firmare dal P.M. un decreto di perquisizione e sequestro.

E a questo punto, mi dispiace veramente che non intervenga qui per dire quale sia la visuale della P.G. in nostro Elledi (già..., perchè finora il problema lo abbiamo ossevato solo dal punto di vista del collezionista).

M.


Inviato

Da Capo Ufficio personale prima di firmare un documento lo leggo con attenzione e da varie angolazioni soprattutto se quel documento o domanda di concorso o variazione amministrativa o stato del personale o assenza per malattia o tutto ciò che può avere riflessi sulla vita dell'uomo e della sua famiglia.

Non nell'ottica del concetto "teng famiglia" ma in quell'ambito che riguarda l'onestà intellettuale e soprattutto l'assunzione di responsabilità correlata alla serietà professionale per la quale siamo retribuiti.


Inviato

Mi spiego meglio: una frase del tipo "MATERIALE ACQUISTATO IN ASTE PUBBLICHE, DEL QUALE POSSO ESIBIRE REGOLARE FATTURA DI ACQUISTO" messa al piede dell'inserzione FORSE avrebbe evitato il problema all'origine.

Non credo sia così semplice; è evidente che una frase di questo tipo non può bastare, perchè il presupposto da cui muove l'azione giudiziaria è chiaramente viziato da un pregiudizio, che è quello di considerare qualsiasi persona che tratti pubblicamente di questo genere di oggetti un potenziale predone del patrimonio archeologico, ed uno speculatore. Tutto questo è figlio di quella carenza culturale, che è tipica del nostro paese, per cui non può esserci alcun rapporto fiduciario tra istituzioni e cittadino, due realtà che si guardano in cagnesco e che non si fidano l'una dell'altra, per cui, essendo lo stato forte della legge (giusta o sbagliata che sia) tocca sempre al cittadino dimostrare la propria innocenza e non allo Stato produrre preliminarmente una prova di reato. Io credo che sia questo l'aspetto più avvilente, che spiega anche tanti altri aspetti del nostro vivere, aspetti che ci caratterizzano negativamente rispetto ad altri paesi di ben più solida tradizione democratica...tutta la mia solidarietà ad Antonio!

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Inviato (modificato)

Dall'articolo linkato da Bizerba:

"Precisamente sono state sequestrate: 1.706 monete di epoca romana, greca e medievale, 5 anfore, 13 banconote papali e della Repubblica Romana, 1 messale in lingua latina risalente al ‘600, 20 documenti risalenti all’800, 46 fossili, 9 monili risalenti all’età preromana e romana, 1 mortaio in pietra, tutti di notevole interesse storico e archeologico. Inoltre sono stati rinvenuti 3 metaldetector e 1 paletta da scavo."

E ancora sempre Bizerba:

"2° caso – Procura di Verona. Procedimento avviato nel 2008 ed archiviato nei giorni scorsi per l'insussistenza dell'elemento soggettivo dei reati contestati ma con la confisca di tutte le monete in sequestro.

In questo caso, all'atto della perquisizione, venne sequestrata tutta la collezione (circa 1700 monete classiche in medio-bassa conservazione e di scarso valore commerciale), con esclusione delle monete emesse negli ultimi due secoli."

Saluti

Simone

Modificato da uzifox

Inviato

Ciao Mario.

"...facciamo i seri, non ho nulla contro i controlli dei grossi traffici illegali, ci sono indubbiamente e vanno bene, ma che adesso lo Stato decida di tutelare i beni numismatici di proprietà di privati, cose modeste, mi fa ridere, questa volontà è nuova ?"

Non credo proprio che l'intento dello Stato sia quello di tutelare i beni numismatici "di proprietà privata". Loro, dalla loro visuale, tutelano quello che ritengono di proprietà pubblica, salvo poi magari scoprire (ma questo lo si apprende al termine del procedimento penale che si instaura) che si trattava di materiale appartenente a privati.

C'è da dire che ormai da qualche anno a questa parte il timore non è tanto più quello di venire condannati penalmente, quanto piuttosto di subire la confisca delle monete.

I casi di confisca (o comunque di assegnazione delle monete allo Stato) sono purtroppo molto più frequenti di quello che si pensa.

Si sta pertanto delineando uno scenario giudiziario in cui non ci sono condanne ma le monete non tornano sempre a casa.

Questa, credo, sarà la vera nuova "scommessa" da affrontare in futuro......ovvero come riportare le monete sane e salve a casa.

M.


Inviato (modificato)

Concordo completamente con quanto scritto da Uriano, aggiungendo solamente che il rapporto "viziato dal pregiudizio" fra P.A. ed i cittadini italiani non è casuale, ma trova nel nostro Paese molteplici e costanti motivazioni.

Ad Antonio vorrei invece solo dire che queste indagini sono solo "dirette" dal P.M.; chi chiede di perquisire e sequestrare, chi valuta come di straordinario interesse archeologico qualche sgangherata moneta, chi, in definitiva, orienta l'indagine.....non lavora nei Palazzi di Giustizia.

Il P.M., salvo che non sia un appassionato cultore di numismatica, non ha la minima idea di quale possa essere il valore storico, archeologico, culturale di una moneta antica.....c'è, evidentemente, qualcuno che glielo suggerisce e che lo induce ad adottare determinati provvedimenti e che poi, quando magari si finisce al dibattimento, dove si ha il pieno contradditorio con la difesa, può anche cambiare radicalmente idea.

M.

Modificato da bizerba62

Inviato

avevo scritto un post lunghissimo e argomentato... ma explorer mi ha tradito!

riporto sinteticamente allora alcune considerazioni.

circa l'articolo riportato

qui mi par chiaro che l'episodio sia diverso e che in effetti tra i fermati sicuramente ci sia qualche tombarolo, almeno forti indizi portano a confermare questa presunzione (metal detector). di sicuro ci si è fatti prender la mano e mettere nel calderone due documenti dell'800 e banconote papali francamente mi sembra un po' forzato... almeno così riportato senza un eventuale contesto (che ne so, si tratta di banconote arrotolate e infilate in un pastorale del papa pio&qualchenumero rinvenuto con un MD nei pressi della breccia di porta pia in tarda nottata!)

sicuramente si è colpito qualche trafficone/trafficante (vedasi anche i 18000 euro di reddito dichiarato contro i 700.000 di fatturato ebay!)

circa il provvedimento notificato a Antonio

mi lascia perplesso il passaggio della fantomatica autorizzazione mancante da parte del ministero per la detenzione, il possesso ecc di beni archeologici. sostanzialmente perché:

a) si parte dall'assunta equivalenza tra beni numismatici e beni archeologici, ma anche questo ci può stare (discorso già sviscerato anche in altra sede

b) non è chiaro a quale titolo autorizzatorio si faccia riferimento quando la normativa vigente si limita a parlare di certificato di autenticità e legittima provenienza senza per altro integrare la cosa con successive circolari dispositive in cui si indichi come devono essere fatti questi certificati e cosa devono riportare (tant'è che genericamente si riporta questa frase, in quelli che attualmente si fanno, corredandola con foto e descrizione della moneta)

a ogni modo mi sembra che questa frase contenuta nel dispositivo notificato a Antonio, in qualche modo contrasi con una nota della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte protocollo 0001923 del 23/02/2011 in cui con oggetto "acquisto di monete antiche, comunicazione" si dice che "segnalazioni di questo tipo non derivano da nessun obbligo di legge" e che "si raccomanda peraltro di conservare la documentazione originale d'acquisto di tutte le monete antiche possedute, per ognieventuale controllo".

quindi, qual è il senso di quella frase?

inoltre, ci sarebbe da aprire un dialogo con le istituzioni volto a chiarire in quale modo si possa acclarare la liceità del possesso di quelle monete che, da anni in collezione, per mille e un motivo, sono prive di documentazione d'acquisto propriamente detta e che magari (nel caso migliore!) sono accompagante solo dal cartellino originale del commerciante che le ha vendute, perché diciamocelo, il collezionismo numismatico esiste quantomeno dall'epoca del Petrarca, il TU invece da qualche anno... e senza scomodare le chiare, fresche et dolci acque (rigorosamente demineralizzate per pulire le monete! :D ) credo esistano innumerevoli monete sparse un po' per tutta Italia acquisite negli anni '50-'60-'70-'80-'90 prive di documentazione fiscale comprovante l'acquisto... vuoi perché prese da privati in tempi in cui il TU non c'era, vuoi perché non sussisteva alcun obbligo di conservazione delle ricevute, vuoi perché queste proprio non sono state emesse ab origine, ecc

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Inviato

Perchè tutta questa discussione fiume non rimanga poi dimenticata e possa diventare utile strumento, insisterei sulla stesura di un semplice vademecum per il collezionista con consigli e avvertimenti per tutti i collezionisti vecchi e nuovi,avremo almeno lasciato un segno tangibile e reale.

Però inviterei anche altri ad aderire,e dire mi interessa, se no c'è il rischio che tutto cada nel nulla ,oltre alla solidarietà e l'appoggio tra noi cerchiamo anche di lasciare una traccia riassuntiva e utile per il forum e per tutti.

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Inviato

qualora possa essere utile e di ausilio, dò la mia disponibilità a dare il mio contributo alla redazione di questo vademecum o a fornire altro aiuto, qualcuno mi indirizzi o mi indichi come e in che modo possa collaborare.

il tempo a mia disposizione non è molto, in questo periodo se ne va equamente spartito tra figlio piccolo e casa nuova con relativo giardinetto da sistemare e trasloco da finire!, ma nei limiti della mia conoscenza (infimamente ridotta!) e capacità (estremamente limitata!), se posso in qualche modo rendermi utile... ditemelo!

anche solo per impaginare eventualmente quanto già raccolto o per fare dell'altro.

credo sia opportuno e doveroso da parte nostra (appassionati di numismatica, commercianti, collezionisti, curiosi e chi più ne ha più ne metta, che frequentiamo questo forum) creare un codice etico e rispettoso per approciarsi alla numismatica nel pieno rispetto delle regole e con la piena tutela del patrimonio pubblico. da questo, deve derivare l'altrettanto rispetto e l'altrettanta tutela da parte delle istituzioni nei confronti del collezionismo sano e pulito!

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Inviato

Tutta la mia solidarietà, sig.Antonio. Spero che tutto si risolverà presto.

Perche non organizziamo una manifestazione (pacifica) davanti al ministero dei beni culturali. Una giornata tutti insieme a ROMA. Non siamo pochi, circoli, commercianti, associazioni, collezionisti, magari uniti potremo fare cambiare qualcosa!


Inviato

RILEVATO che il fondato motivo è desunto dalle indagini di P.G. condotte dagli operanti da cui emerge che:

· Parte del predetto materiale archeologico veniva posto in vendita dall’indagato mediante annuncio sul portale di commercio elettronico denominato “subito.it”.

· Il materiale archeologico posto in vendita (di cui vi sono fotografie) è autentico e in buono stato di conservazione così come da preliminare esame tecnico eseguito da Funzionario Archeologo della Sprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma.

· L’indagato non è in possesso di alcuna autorizzazione del Ministero per i Beni e le attività culturali che autorizzi la detenzione ovvero il leggittimo possesso di reperti archeologici.

Grigioviola:

a) si parte dall'assunta equivalenza tra beni numismatici e beni archeologici, ma anche questo ci può stare (discorso già sviscerato anche in altra sede

b) non è chiaro a quale titolo autorizzatorio si faccia riferimento quando la normativa vigente si limita a parlare di certificato di autenticità e legittima provenienza senza per altro integrare la cosa con successive circolari dispositive in cui si indichi come devono essere fatti questi certificati e cosa devono riportare (tant'è che genericamente si riporta questa frase, in quelli che attualmente si fanno, corredandola con foto e descrizione della moneta)

a ogni modo mi sembra che questa frase contenuta nel dispositivo notificato a Antonio, in qualche modo contrasi con una nota della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte protocollo 0001923 del 23/02/2011 in cui con oggetto "acquisto di monete antiche, comunicazione" si dice che "segnalazioni di questo tipo non derivano da nessun obbligo di legge" e che "si raccomanda peraltro di conservare la documentazione originale d'acquisto di tutte le monete antiche possedute, per ognieventuale controllo".

Caro grigioviola, innanzitutto ti ringrazio per il gesto concreto e circostanziato che mia ha dato un ulteriore spunto di osservazione sulla mia causa. A scanso di equivoci al fine di aver compreso il senso ho evidenziato in neretto le parti discordanti a cui ti riferisci quindi ho compreso il tuo messaggio?

ciao Antonio


Inviato

sì, compreso appieno.

e il citato documento lo trovi in una delle discussioni in evidenza all'interno della sezione legale del forum, ma probabilmente già lo conoscevi.

tra le altre cose, fai riferimento all'annuncio circostanziandolo con una vendita in zona torino... se non ricordo male... e questo documento esce proprio da torino... quindi... più di così!

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Inviato

Allora ,non sono un legale, ma vedo anomalie non da poco, non c'è bisogno di alcuna autorizzazione del Ministero per i Beni culturali che autorizzi la detenzione o il legettimo possesso di reperti archelogici.

Si confondono come spesse le monete con i Beni Archeologici,per i Beni Archeologici questo è giusto per le monete non ritengo.

Tempo fa un utente che denuncio' le monete ebbe un fax ,che mi sono conservato, in cui si diceva che era inutile denunciare monete.

E allora ritorniamo alle solite le monete sono uguali a qualunque bene archeologico, le monete se hanno interesse storico devono essere dichiarate o sono soggette a un possibile controllo ?

Qui stanno i nodi da chiarire e se fosse così' la tendenza o la nuova linea temo si debbano fare altri ragionamenti ulteriori e considerazioni non troppo allegre,

P.S. Mi sono ultimamente accorto che è bello anche collezionare libri numismatici e poi leggerli e studiarli, tenetelo presente anche voi, appaga anche quello comunque....


Inviato

P.S. Mi sono ultimamente accorto che è bello anche collezionare libri numismatici e poi leggerli e studiarli, tenetelo presente anche voi, appaga anche quello comunque....

lo studio dei testi è una cosa importantissima per chi si approccia alla numismatica! e può dar vita a un collezionismo parallelo di tutto rispetto!!!

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Inviato (modificato)

"circa l'articolo riportato: qui mi par chiaro che l'episodio sia diverso..........."

Non c'è dubbio e non vorrei essere stato frainteso.

Non ho pubblicato quel link per rinviarVi ad un caso analogo a quello di Antonio, ma solo per rimarcare quello che stiamo scrivendo da un pò di tempo e cioè che è in atto una monitorizzazione sistematica e continua dei siti internet in cui si svolgono cessioni di materiale numismatico, ritenuto dagli inquirenti, a torto o a ragione, suscettibile di tutela (statale).

Questo era il solo elemento che intendevo comunicare attraverso quell'articolo che, nella sostanza, è uguale a tanti altri articoli di giornale dello stesso tenore.

"L’indagato non è in possesso di alcuna autorizzazione del Ministero per i Beni e le attività culturali che autorizzi la detenzione ovvero il leggittimo possesso di reperti archeologici."

Indubbiamente questa è la parte del provvedimento più oscura, per non dire incomprensibile e dimostra come vi sia un diffuso convincimento (peraltro erroneo) in base al quale occorra un'autorizzazione del Ministero per detenere monete classiche o comunque per esserne al legittimo possesso.

Questo sarebbe un tema (o forse: "Il TEMA") da sviluppare con le Controparti nella opportune sedi, perchè è evidente che non si può passare dalla comunicazione della Soprintendenza del Piemonte, che attesta inequivocabilmente l'inesistenza di un generalizzato obbligo giuridico alla comunicazione delle proprie monete, all'assunto riportato nel provvedimento notificato ad Antonio che invece lo ravvisa, come condizione del legittimo possesso.

Le due valutazione sono fra loro incompatibili e dovrebbero essere chiarite dalle Autorità competenti ad esprimere pareri in merito.

Noi possiamo solo porre in luce l'evidente contraddizione, ma non essendovi possibilità di reale contraddittorio in questa sede, il nostro quesito rimane un mero spunto di riflessione.

Basterebbe che un'Associazione numismatica organizzasse una giornata di incontri fra operatori, collezionisti, FF.OO, e Soprintendenza su questo tema (il titolo del Convegno potrebbe essere "legittimo possesso di beni numismatici e formalità richieste dalla Legge"), tralasciando "i massimi sistemi", i compiti istituzionali dei CC., le questioni accademiche e anche, direi, i convenevoli di rito, che francamnente trovo piuttosto stucchevoli

Che si affrontino solo le questioni pratiche, fornendo risposte brevi e chiare; quello che si può fare e quello che non si può fare e sopratutto, ciò che si può fare come deve essere fatto per non incorrere in sanzioni.

Qualcuno, a questo punto, dovrà pur esporsi e dire come stanno davvero le cose.

Si pubblicherebbero le risposte date e quello potrebbe davvero diventare il vademecum del collezionista numismatico.

P.S.: non dimenticarsi di portare all'incontro la lettera della Soprintendenza del Piemonte.

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62
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Inviato

Mi spiego meglio: una frase del tipo "MATERIALE ACQUISTATO IN ASTE PUBBLICHE, DEL QUALE POSSO ESIBIRE REGOLARE FATTURA DI ACQUISTO" messa al piede dell'inserzione FORSE avrebbe evitato il problema all'origine.

Non credo sia così semplice; è evidente che una frase di questo tipo non può bastare, perchè il presupposto da cui muove l'azione giudiziaria è chiaramente viziato da un pregiudizio, che è quello di considerare qualsiasi persona che tratti pubblicamente di questo genere di oggetti un potenziale predone del patrimonio archeologico, ed uno speculatore. Tutto questo è figlio di quella carenza culturale, che è tipica del nostro paese, per cui non può esserci alcun rapporto fiduciario tra istituzioni e cittadino, due realtà che si guardano in cagnesco e che non si fidano l'una dell'altra, per cui, essendo lo stato forte della legge (giusta o sbagliata che sia) tocca sempre al cittadino dimostrare la propria innocenza e non allo Stato produrre preliminarmente una prova di reato. Io credo che sia questo l'aspetto più avvilente, che spiega anche tanti altri aspetti del nostro vivere, aspetti che ci caratterizzano negativamente rispetto ad altri paesi di ben più solida tradizione democratica...tutta la mia solidarietà ad Antonio!

Certo non può bastare una semplice auto-dichiarazione ad evitare certe visite, così come non basta al macellaio esporre la licenza comunale per evitare verifiche dei NAS, né ad altre figure commerciali di ricevere differenti visite (NAS, GdiF, Carabinieri, Polizia, VVFF, INPS ecc. ecc.)

Credo però che cambi e non di poco il COME uno si presenta.

Per la serie: non sono il solito traffichino che può essere colto con le mani nella marmellata, sappiate che ho tutte le carte in regola !

Poi la perquisizione e/o il sequestro possono lo stesso avvenire, ma intanto CREDO che di fronte alle autorità ci sarebbe una minore necessità di far comprendere la propria posizione.

CREDO e spero (siamo in Italia....)

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Inviato

Io partirei dal Codice Urbani. Articolo per articolo.

Arka


Inviato

per antonio e quanti si fossero persi la comunicazione che citavo prima. questo è il link in cui è contenuta:

http://www.lamoneta....soprintendenza/

l'autore della discussione è Romanus. nel primissimo post trovate la copia.

Ma anche questa é bella: possibile che qualcuno si inventi di sana pianta le regole, le leggi ?

Non vi é stata denuncia alla Sovrintendenza.....non c'é l'autorizzazione del Ministero a detenere....

NON ESISTE NESSUN OBBLIGO IN TAL SENSO !!!!

E' COME CHIEDERE L'AUTORIZZAZIONE DELLA FORESTALE PER LA PIANTICELLA DI ROSMARINO CHE AVETE NEL VASO SUL BALCONE O PER LE ROSE CHE AVETE REGALATO ALLA MOGLIE PER L'ANNIVERSARIO !!!!!!!!

Bastoniamo i tombaroli ed i loro accoliti: sono il primo a firmare una petizione o a versare un contributo, se questo può servire, ma basta fare del terrorismo (inutile) colpendo piccoli collezionisti che nulla hanno a che fare con quelle losche figure.

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Inviato

"circa l'articolo riportato: qui mi par chiaro che l'episodio sia diverso..........."

Non c'è dubbio e non vorrei essere stato frainteso.

Non ho pubblicato quel link per rinviarVi ad un caso analogo a quello di Antonio, ma solo per rimarcare quello che stiamo scrivendo da un pò di tempo e cioè che è in atto una monitorizzazione sistematica e continua dei siti internet in cui si svolgono cessioni di materiale numismatico, ritenuto dagli inquirenti, a torto o a ragione, suscettibile di tutela (statale).

Questo era il solo elemento che intendevo comunicare attraverso quell'articolo che, nella sostanza, è uguale a tanti altri articoli di giornale dello stesso tenore.

"L’indagato non è in possesso di alcuna autorizzazione del Ministero per i Beni e le attività culturali che autorizzi la detenzione ovvero il leggittimo possesso di reperti archeologici."

Indubbiamente questa è la parte del provvedimento più oscura, per non dire incomprensibile e dimostra come vi sia un diffuso convincimento (peraltro erroneo) in base al quale occorra un'autorizzazione del Ministero per detenere monete classiche o comunque per esserne al legittimo possesso.

Questo sarebbe un tema (o forse: "Il TEMA") da sviluppare con le Controparti nella opportune sedi, perchè è evidente che non si può passare dalla comunicazione della Soprintendenza del Piemonte, che attesta inequivocabilmente l'inesistenza di un generalizzato obbligo giuridico alla comunicazione delle proprie monete, all'assunto riportato nel provvedimento notificato ad Antonio che invece lo ravvisa, come condizione del legittimo possesso.

Le due valutazione sono fra loro incompatibili e dovrebbero essere chiarite dalle Autorità competenti ad esprimere pareri in merito.

Non possiamo solo porre in luce l'evidente contraddizione, ma non essendovi possibilità di reale contraddittorio in questa sede, il nostro quesito rimane un mero spunto di riflessione.

Basterebbe che un'Associazione numismatica organizzasse una giornata di incontri fra operatori, collezionisti, FF.OO, e Soprintendenza su questo tema (il titolo del Convegno potrebbe essere "legittimo possesso di beni numismatici e formalità richieste dalla Legge"), tralasciando "i massimi sistemi", i compiti istituzionali dei CC., le questioni accademiche e anche, direi, i convenevoli di rito, che francamnente trovo piuttosto stucchevoli

Che si affrontino solo le questioni pratiche, fornendo risposte brevi e chiare; quello che si può fare e quello che non si può fare e sopratutto, ciò che si può fare come deve essere fatto per non incorrere in sanzioni.

Qualcuno, a questo punto, dovrà pur esporsi e dire come stanno davvero le cose.

Si pubblicherebbero le risposte date e quello potrebbe davvero diventare il vademecum del collezionista numismatico.

P.S.: non dimenticarsi di portare all'incontro la lettera della Soprintendenza del Piemonte.

Saluti.

Michele

Quoto in pieno l'idea a questo punto di un Convegno con le varie parti con domande e risposte, forse questo a oggi è uno dei pochi metodi per arrivare a qualche chiarimento ufficiale e poter mettere qualche punto fermo, anche se fossero notizie negative è giusto che il collezionista sappia, poi vedrà lui come comportarsi, credo che sia indispensabile, perchè ci troviamo di fronte a delle contraddizioni troppo palesi e all'incertezza che già c'era ne aggiungiamo ora altra.


Inviato

"Quoto in pieno l'idea a questo punto di un Convegno con le varie parti...."

Si potrebbero preparare una serie di domande da inviare, in anticipo, agli interlocutori, in modo da dare loro il tempo di preparare le risposte......

Certo.....si corre il rischio, così facendo, di perdere qualche ospite per strada...per impegni sopravvenuti...ma vale la pena di rischiare.... :pardon:

M.


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