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ciao da quel che so in molte monete ci sono graffi del genere, soprattutto in sud italia , anche in monete in uno stato di conservazione prossimo al fior di conio... però non so darti un perchè.

secondo me sono stati graffi fatti da qulacuno volontariamente.

lascio la parola agli esperti!

ciao stefano

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ciao da quel che so in molte monete ci sono graffi del genere, soprattutto in sud italia , anche in monete in uno stato di conservazione prossimo al fior di conio... però non so darti un perchè.

secondo me sono stati graffi fatti da qulacuno volontariamente.

lascio la parola agli esperti!

ciao stefano

Pensi che ci siano state rivalita'con il popolo napoletano in passato??????
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ciao da quel che so in molte monete ci sono graffi del genere, soprattutto in sud italia , anche in monete in uno stato di conservazione prossimo al fior di conio... però non so darti un perchè.

secondo me sono stati graffi fatti da qulacuno volontariamente.

lascio la parola agli esperti!

ciao stefano

Pensi che ci siano state rivalita'con il popolo napoletano in passato??????

non saprei, graffi del genere ci potrebbero anche essere stati su un' altra moneta... chissà :unknw:

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Questi graffi sono presenti in molti esemplari del periodo e sono dovuti al tipo di coniazione usato all'epoca detto a strappo.

???????????????

Per quanto concerne le monete battute a Napoli e Palermo in quel periodo si tratta di graffi presenti nel 90% degli esemplari, è il risultato di una particolare preparazione dei tondelli, gli addetti alla loro preparazione non badavano certo a questo difetto, certamente non sono graffi prodotti durante la coniazione.

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Questi graffi sono presenti in molti esemplari del periodo e sono dovuti al tipo di coniazione usato all'epoca detto a strappo.

???????????????

Per quanto concerne le monete battute a Napoli e Palermo in quel periodo si tratta di graffi presenti nel 90% degli esemplari, è il risultato di una particolare preparazione dei tondelli, gli addetti alla loro preparazione non badavano certo a questo difetto, certamente non sono graffi prodotti durante la coniazione.

Francè scusa, quindi presupponi che anche altri tondelli lo siano uguali e che quindi la moneta nasce già così oo)

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Francesco correggimi se dico una eresia, si facevano dei tagli superficiali per vedere la bontà della moneta?

Antonio

Ciao Antonio, non penso che siano stati fatti per verificare la bontà dei metalli, in genere i commercianti battevano leggermente la moneta su un piano di marmo, giusto per il suono, poi c'erano le bilancine di precisione ed altri metodi.

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Può essere che mi sia sbagliato perchè sono andato a memoria nel mio post precedente :rolleyes: ma appunto ricordo che il sistema di coniazione in uso tra fine '600 e '700 era fatto con un torchio e che i tondelli risultavano graffiati dall'estrazione degli stessi dalla macchina ma può darsi che ricordi male io anche se non credo che questi graffi fossero già presenti nei tondelli vergini. :D

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Buongiorno a voi,

come giustamente ricordato da Francesco 77, i graffi sulle monete in metallo pregiato di questo periodo (non solo napoletane), furono causati dalla lima servita per mettere a peso i tondelli prima della coniazione.

Consiglio la lettura del seguente articolo che, a mio avviso, fa chiarezza su questo particolare aspetto di storia della tecnologia monetaria:

Bazzini Marco, I graffi sulle monete napoletane: difetto tecnico o prelievo fraudolento?, «Panorama Numismatico» 154 (luglio 2001), pp. 18-21.

Se non riuscite a trovarlo, fatemelo sapere che lo scansiono e lo metto in rete.

Cordiali saluti, Teofrasto

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Buongiorno a voi,

il pdf con l'articolo citato sopra è scaricabile su Academia.edu, al seguente indirizzo:

http://independent.a...oBazzini/Papers

Se ci sono problemi vi prego di farmelo sapere.

Cordiali saluti, Teofrasto

Ti volevo ringraziare personalmente e anche a nome del forum per la tua disponibilità a mettere a disposizione facilmente articoli in PDF e anche riferimenti bibliografici,cosa che hai sempre fatto, ma che vorrei stigmatizzare e sottolineare,per non dare tutto per scontato ; tutto questo è anche divulgazione della numismaica che è quello cui tutti tendiamo, speriamo che altri ,alcuni ci sono già,continuino su questa strada di conoscenza e divulgazione per tutti , a trarne vantaggio sarà tutta la numismatica,per il momento grazie !

Mario

Modificato da dabbene
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Buongiorno Mario e buongiorno Fabrizio,

vi ringrazio per il vostro apprezzamento. Credo che se si vuole progredire, in qualunque branca del sapere, sia indispensabile la divulgazione. E per un motivo molto semplice: mille occhi e le rispettive cinquecento teste sono senz'altro meglio di una. In questo modo chi legge può non solo trovare risposte a eventuali dubbi o quesiti, ma a sua volta può avere intuizioni che possono avvalorare oppure inficiare quanto appena letto. E in questo modo, come dice bene Mario, a trarne vantaggio è senz'altro la scienza.

Buona lettura, dunque. :)

Un caro saluto, Teofrasto

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Buongiorno Fabrizio,

cliccando sul link che ho messo nel mio penultimo post, dovresti poter scaricare i pdf direttamente dal sito di Academia.edu, anche se non sei iscritto o non hai un account facebook, semplicemente andando su "Download (pdf)".

Nel caso non riuscissi, tramite MP mandami il tuo indirizzo mail. In tal modo posso inviarti direttamene il file come allegato.

Cordiali saluti, Teofrasto

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Ringrazio anche io Teofrasto per aver messo a disposizione di tutti i suoi studi.

Mi permetto di consigliare di leggere anche lo studio "Parma, Arezzo, Cittaducale: zecche angioine?, appena pubblicato negli Atti del 3° Congresso Nazionale di Numismatica di Bari.

Uno studio veramente interessante.

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