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Inviato

Buon pomeriggio

Sono daccordo con te rorey36; vedendo una foto non sembra che ci siano grosse differenze.

Potrei dirti che i raggi all'interno dell'aureola del Cristo non sono ben definiti, oppure che il punto tra i piedi dello Stesso si vede poco....tutto abbastanza relativo.

Molto probabilmente chi l'ha in mano ha verificato un peso più basso di quello ufficiale o il colore "differente" (che in una foto, a causa degli scherzi che fa l'illuminazione, non può essere un dato probante)

Saluti

luciano

Buona sera a te, Luciano

Ho chiesto il peso. E' 3,48 gr.

A me non pare proprio una imitazione.

post-8209-0-97538100-1333558581_thumb.jp

questo è originale, pare.

post-8209-0-02200600-1333558676_thumb.jp

e questo anche.

Supporter
Inviato

Cosa posso dirti?

Il peso di 3,48 ci può stare, ma perché venderlo dichiarando che è una imitazione quando non lo è?

A livello di foto non c'è nulla di macroscopico che possa denunciare la non "originalità", le lettere della legenda sono congrue, le immagini pure.....forse - come dici tu - la forma troppo regolare del tondello e della sua perlinatura può essere un indizio?

Io non credo, può certamente considerarsi un ducato originale; ma come si fa a dare un giudizio ultimativo senza averla in mano?

Saluti

Luciano


Inviato

Ciao,

ho contattato il venditore.

Conferma che la moneta ha ottimi particolari e bello stile. ma............è un poco "pallida"

Cosa che dalla foto non si poteva capire.

Chiuso dunque l'argomento.

Buona Pasqua.

RR

  • 8 anni dopo...
Inviato

Buongiorno, 

vorrei rinfrescare l'argomentazione contraffazioni con una moneta facente parte della mia collezione della zecca di Maccagno, per la quale ritengo interessante un approfondimento. 

sesino maccagno.JPG

  • Mi piace 2

  • 3 settimane dopo...
Inviato (modificato)
Il 26/10/2020 alle 13:50, matitrial dice:

Buongiorno, 

vorrei rinfrescare l'argomentazione contraffazioni con una moneta facente parte della mia collezione della zecca di Maccagno, per la quale ritengo interessante un approfondimento. 

sesino maccagno.JPG

Buongiorno @matitrial, la moneta da Lei proposta offre alcuni interessanti spunti di approfondimento e discussione.

Ho approfondito lo studio dei ritratti di Filippo IV nella monetazione milanese, incrociando le evidenze stilistiche con i documenti ad oggi pervenuti per stabilire delle cronologie all'interno della vastissima produzione di tale regnante (link). La medesima ricerca è certamente ben più ardua per la zecca di Maccagno, ma il confronto con la ben più documentata (anche solo pensando al numero di monete ad oggi pervenuto) produzione milanese coeva può essere a mio avviso di grande utilità.

Personalmente non sono affatto convinto della "totale" imitazione del prototipo del sesino di Milano. Quest'ultimo nominale presenta sì, indipendentemente se coniato sotto Filippo III o IV, la tipologia busto/croce fiorata ma al diritto le differenze sono lampanti. Sia ben chiaro, esistono certamente sesini di Giacomo III aderenti perfettamente al tipo milanese (nello specifico, i tipi Gianazza 45/D e 45/E) ma la moneta presentata è ben differente.

Il tipo di sesino come quello da Lei proposto presenta ben evidente un ritratto con folta capigliatura e colletto ripiegato, elemento che rimanda ad un primo impatto al quattrino di Filippo IV dell'ultima emissione, quello per intenderci con al rovescio la grande biscia a tutto campo ed emesso dal 1661. Ma questa data non è congrua con la moneta proposta, Giacomo III morì infatti nel 1645. Sempre in area milanese abbiamo un ritratto identico a quello del quattrino sopracitato, generato dal medesimo punzone. Lo troviamo nella rara parpagliola con ritratto emessa nel 1649 circa; anche questa data però non rientra nel periodo di nostro interesse.

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Quattrino di Filippo IV, immagine da acsearch, VL Nummus 8, 1543

 

Siamo quindi ad un'apparente situazione di stallo, la moneta spicciola del milanese prima di quella data presenta ritratti con capigliatura corta e colletti sempre fittamente pieghettati.

Cosa ci sfugge? La posizione geografica di Maccagno!

Se da una parte abbiamo infatti il Ducato lombardo-spagnolo, dall'altro troviamo quello sabaudo con il proprio circolante. Ed è proprio da questo secondo bacino monetario che dobbiamo attingere per trovare ciò che ispirò il diritto di questo sesino del Mandelli.

Le affinità col soldo di Carlo Emanuele I (tipo Biaggi 581) sono ben evidenti, folta capigliatura e colletto ripiegato infatti sono caratteristiche presenti nella unica moneta bassa – in puro rame a volte imbianchito – con il ritratto di questo Duca. Anche il periodo di emissione risulta congruente con una imitaizone emessa nella prima metà del XVII secolo, i soldi di Carlo Emanule furono infatti coniati tra il 1594 ed il 1600 in copiose quantità.

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Soldo di Carlo Emanuele I, immagine da acsearch, Gadoury 19, 114.

 

La Sua moneta quindi la ritengo un ibrido, l'unione di due realtà che trovarono nel feudo di Maccagno un punto d'incontro nella discutibile arte dell'imitazione monetaria.

Sperando di non averLa annoiata con le mie considerazioni, Le auguro buona giornata

Antonio

Modificato da anto R
  • Mi piace 6

Inviato

E’ una tematica molto interessante, si potrebbe anche aggiungere che i zecchieri non erano improvvisati ma avevano abilità ed esperienza.

Alcuni provenivano da Masserano e vennero assunti in quel di Maccagno ma non contenti a volte lavoravano anche a Cannero, quindi si prefigurerebbe un doppio o anche triplo lavoro per questi incisori che giravano di zecca in zecca.

Mentre le influenze potrebbero essere state effettivamente svariate, lo sbocco praticamente unico era quello dello Stato di Milano, la produzione monetaria di Maccagno finiva li’ anche approfittando del disordine monetario che li’ regnava e del grande bisogno di moneta piccola che c’era.

 


  • 3 settimane dopo...
Inviato

Buongiorno Antonio, altro che annoiare, un interessante integrazione la sua, grazie!

Sinceri complimenti per lo studio sui ritratti di Filippo IV.

Leggo lei ipotizza di considerare i sesini di Maccagno come mera falsificazione delle ufficiali monete milanesi o sabaude. A mio umile avviso invece non si deve parlare di imitazione ma di contraffazione, a noi tutti chiara l'importante differenza , dove si evidenziamo una fattura del tutto simile alla moneta oggetto, appunto, della contraffazione, il sesino milanese, per ottimizzare la circolazione della stessa nel ducato di Milano sfruttando la necessità sul mercato del piccolo taglio, ma con il giro e l'effigie dedicata a Maccagno e al Duca Giacomo Mandelli, così come troviamo anche sui quattrini di Maccagno.

Pertanto mi è dato supporre l'effige di questo sesino riporti il busto del Mandelli e non di Filippo III o IV di Spagna, tantomeno di Carlo Emanuele I.

Mario


Inviato (modificato)
4 ore fa, matitrial dice:

Buongiorno Antonio, altro che annoiare, un interessante integrazione la sua, grazie!

Sinceri complimenti per lo studio sui ritratti di Filippo IV.

Leggo lei ipotizza di considerare i sesini di Maccagno come mera falsificazione delle ufficiali monete milanesi o sabaude. A mio umile avviso invece non si deve parlare di imitazione ma di contraffazione, a noi tutti chiara l'importante differenza , dove si evidenziamo una fattura del tutto simile alla moneta oggetto, appunto, della contraffazione, il sesino milanese, per ottimizzare la circolazione della stessa nel ducato di Milano sfruttando la necessità sul mercato del piccolo taglio, ma con il giro e l'effigie dedicata a Maccagno e al Duca Giacomo Mandelli, così come troviamo anche sui quattrini di Maccagno.

Pertanto mi è dato supporre l'effige di questo sesino riporti il busto del Mandelli e non di Filippo III o IV di Spagna, tantomeno di Carlo Emanuele I.

Mario

Buongiorno Mario, nel mio post effettivamente ho usato in maniera ambigua il termine "imitazione". Il mio riferimento infatti era pertinente al campo artistico, quindi sinonimo di "ispirazione" se preferiamo. Che la presenta moneta di Maccagno sia una contraffazione destinata ad invadere il milanese è credo fuori da ogni dubbio.

Per quanto riguarda il ritratto, concordo che in questa emissione il ritratto sia davvero quello di Giacomo III. Così come il ritratto che troviamo anche sui bei ducati con ritratto (tipo Gianazza da 14 a 17, ne ricordo uno passato in asta nella NAC - Coll. Ravegnani Morosini - esemplare un po' sofferto ma di grande fascino) e sull'elusivo ducatone (Gian. 35 e 36) e sull'unico noto tallero (Gian. 37 denominato ducatone ma dubitativamente, come da nota esplicativa).

Tralascio volutamente la doppia e la medaglia uniface, riportate in appendice da Gianazza con tutte le condivisibili motivazioni del caso per l'esclusione dal catalogo dei materiali.

Curiosamente il colletto ripiegato è presente solo su alcuni sesini (nei tipi già citati al mio precedente intervento) e sui ducati, mentre nell'argento si ha sempre la tipica goletta spagnola fittamente pieghettata, c.d. a foglia di lattuga.

 

Non sono invece così sicuro che il ritratto sia quello del Mandelli "così com'era dal vivo" nei sesini e quattrini con colletto pieghettato e ritratto a capigliatura corta. Sia ben chiaro: la legenda nominativa lascia poco spazio ad altre interpretazioni, sempre di Giacomo III Mandelli si tratta. Però il ritratto è troppo stilizzato a mio avviso per poter scorgere i reali tratti del nostro. Mi riferirei quindi a questi ultimi volti come a delle totali ispirazioni al modello artistico milanese, per creare una moneta più simile al prototipo contraffatto e meno personalizzata da un punto di vista iconografico (ovviamente riferendoci al solo diritto, logicamente i leoni al rovescio tradiscono subito la moneta di Maccagno).

 

Cordiali saluti,

Antonio

Modificato da anto R
  • Mi piace 1

Inviato

Non sono invece così sicuro che il ritratto sia quello del Mandelli "così com'era dal vivo" nei sesini e quattrini con colletto pieghettato e ritratto a capigliatura corta

Antonio, riporto questa tua frase per confermarti che anch'io dubito sia l'effigie di Giacomo III Mandelli su molti quattrini di Maccagno che ho analizzato, busto giovanile e senza barba, quando in precedenza lo vediamo adulto e con Pizzetto e baffi su ongari e ducatoni di ostentazione, pertanto sicuramente realistici e coevi. Ho una mia teoria,  sicuramente azzardata, pertanto attendo di approfondirla ulteriormente prima di esprimerla.

  • Mi piace 1

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