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IGNORED

IL RITORNO ALL'ORO NEL SEC. XIII


Risposte migliori

E allora per apprezzare uno zecchino veneziano in dimensioni maxi vi posto il mio: è di Antonio Venier (1382-1400), non è granchè come conservazione perchè quando "guerreggia" con la squadra genovese è sempre sconfitto ...purtroppo per lui, l'armata genovese è più numerosa... mi è molto simpatico, comunque, e credo che gli darò dei rinforzi ... spero presto

bèh potresti rinforzarlo con qualche imitazione di zecchino di qualche colonia genovese .....

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E allora per apprezzare uno zecchino veneziano in dimensioni maxi vi posto il mio: è di Antonio Venier (1382-1400), non è granchè come conservazione perchè quando "guerreggia" con la squadra genovese è sempre sconfitto ...purtroppo per lui, l'armata genovese è più numerosa... mi è molto simpatico, comunque, e credo che gli darò dei rinforzi ... spero presto

bèh potresti rinforzarlo con qualche imitazione di zecchino di qualche colonia genovese .....

Eh no, quella è manifattura genovese a tutti gli effetti e "guerreggiano" dall'altra parte ....

anche se hanno imitato i veneziani hanno anche scritto, qualche volta, negli zecchini legende orgogliose come in questo favoloso di Caffa: IANVE CAFFAM GENVIT ME (Genova generò me: Caffa) che ora è in Asta nella prossima di Varesi, ......un sogno.....

per chi volesse approfondire: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GECOL3/74

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Inviato (modificato)

Un primato però, secondo me, il genovino sul ducato e sul fiorino riesce a mantenerlo , qual'è secondo voi ? In che cosa li distanzia ?

Modificato da dabbene
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Un primato però, secondo me, il genovino sul ducato e sul fiorino riesce a mantenerlo , qual'è secondo voi ? In che cosa li distanzia ?

Ahimè non sono assolutamente perspicace negli indovinelli .....ora mi tocca aspettare la risposta e prevedo una notte insonne ...mi vado a rileggere il Lopez

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Un primato però, secondo me, il genovino sul ducato e sul fiorino riesce a mantenerlo , qual'è secondo voi ? In che cosa li distanzia ?

Ahimè non sono assolutamente perspicace negli indovinelli .....ora mi tocca aspettare la risposta e prevedo una notte insonne ...mi vado a rileggere il Lopez

Lascia stare il Lopez ,almeno per questo è molto più semplice e reale .....

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Supporter

Io sono come dizeta ;)

non so, non credo che tu ti riferisca al fatto che é nato prima.....

saluti

luciano

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booooh :whome:

ci provo

secondo me (ma proprio secondo me che sono anche di parte ) è perchè il genovino è l'unico che non rappresenta un segno di devozione della città di carattere religioso ma da un' immagine orgogliosa di sè rappresentando la propria forza

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Inviato (modificato)

Ve lo dico se no facciamo notte ,semplicemente mediamente costa di più degli altri due,anche numericamente ci sono meno offerte di mercato, questo ovviamente di massima :good:

Modificato da dabbene
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Supporter

:)

se devo essere sincero, mi piace di più l'ipotesi di matteo95 ;)

E' plausibile

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Ve lo dico se no facciamo notte ,semplicemente mediamente costa di più degli altri due,anche numericamente ci sono meno offerte di mercato, questo ovviamente di massima :good:

... ecco, mannaggia, un primato di cui avrei fatto volentieri a meno ....

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Provate a comprare il primo ducato, quello di Giovanni Dandolo, e poi ne riparliamo.... :yahoo:

Arka

Certamente Arka, infatti parlavo di moneta con tipologie e conservazioni medie,cataloghi d'asta alla mano.

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Tornando all'assunto della discussione forse potrebbe essere interessante vedere cosa succede nell' "altra" parte della Penisola , il Regnum , dove l'oro non aveva mai cessato di essere coniato.

Su questo territorio, dominato in primis, dalla regno bizantino, il quadro politico e storico è assai complesso perche vi si avvicendano longobardi, franchi, normanni, , arabi, svevi e successivamente i sovrani spagnoli.

I tipi monetali furono per lo più circoscritti, essendo derivazione dalle dominazioni di origine. Qundi per i longobardi di Benevento il modello furono i solidi bizantini. Per i normanni la monetazione dei Franchi, etc. Fondamentale fu l'apporto arabo , le cui monete influenzarono moltissimo i tipi aurei in circolazione nell'Italia Meridionale. Il nominale di base non fu però il dinaro, del peso di 4.25gr (sul modello bizantino)., bensi il quarto di dinaro. il roba^ì , che venne poi più comunemente chiamato tarì, che vuol dire "fresco", coniato di fresco, l'appellativo restò e anche nei documenti si trovano riferimenti a "tareni" piuttosto che ai roba^ì.

La monetazione musulmana fu imitata in almeno altre due zecche, a parte la Sicilia, Amalfi e Salerno che fecero prori i modelli arabi, pur con interpretazioni e rese differenti (i tarì siciliani erano piccoli e stretti, i tari di amalfi e salerno con moduli larghi e sottili, sviluppandosi dalla tipologia arabo-siciliana di Al-Muizz ma esandendo di molto il flan ). .

Mentre al Nord e nel centro vi è una cesura nelle coniazioni auree tra i tremissi di Carlo Magno e le prime emissioni auree del XIII secolo, nel Regnum in pratica non si ha soluzione di continuità tra le emissioni auree bizantine di Siracusa e latre zecche minori , a quelle longobarde di Benevento sul piede bizantino, ai tarì arabi èrima degli emiri aglabidi e inseguito dei Fatimidi (che emozione leggere nelle legende il nome Siquillya) , all'oro dei sovrani normanni, Guglielmo , Ruggero, Tancredi d'Altavilla che (guarda caso :) riprendono nominali e tipi arabi (comrese le legende riportando in arabo il proprio nome ! potenza della moneta) sia per i tarì Siciliani che nelle emissioni su flan più larghi di Amalfi e Salerno (qui abbiamo emissioni anche di Roberto il Guiscardo e di Ruggero Borsa) , seguiti dai sovrani svevi, Federico II e Costanza e Federico da solo che batteva ad Amalfi tari sul modello arabo e a Messina gli augustali !

Successivamente le emissioni auree proseguiranno con gli Angoini e poi con gli Aragonesi, regalandoci alcune tra le monete più affascinanti del periodo tardo-medioevale, pre-rinascimentale, ma questa è altra storia :)

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