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Inviato

In " Scienze e filosofia " Einaudi , pag.158, Popper dice " fra i compiti della scienza c'è quello di aiutare gli altri a comprendere il proprio campo di lavoro . Il che significa ridurre al minimo il gergo scientifico, quel gergo cioè di cui ciascuno di noi si inorgoglisce come di un'armatura ."

" Questo orgoglio è comprensibile ma è un errore. Nostro orgoglio dovrebbe essere parlare sempre nel modo più semplice, chiaro e meno pretenzioso possibile ed evitare, come la peste, l'aria di chi possiede una conoscenza troppo profonda per poter essere espressa con semplicità e chiarezza."

" Una democrazia , cioè una forma di governo voluta alla protezione di una società aperta, non può infatti fiorire se la scienza diventa il possesso di un circolo escusivo di specialisti".

Così Popper sulla scienza alla portata di tutti, l'argomento è dibattuto, ci sono ovviamente favorevoli e contrari come in molti argomenti, voi come la pensate ?


Inviato (modificato)

Ciao Dabbene.

"fra i compiti della scienza c'è quello di aiutare gli altri a comprendere il proprio campo di lavoro . Il che significa ridurre al minimo il gergo scientifico, quel gergo cioè di cui ciascuno di noi si inorgoglisce come di un'armatura ."

" Questo orgoglio è comprensibile ma è un errore. Nostro orgoglio dovrebbe essere parlare sempre nel modo più semplice, chiaro e meno pretenzioso possibile ed evitare, come la peste, l'aria di chi possiede una conoscenza troppo profonda per poter essere espressa con semplicità e chiarezza."

Penso si possa largamente concordare su quello che il filosofo indica come compito della scienza.

Circa "l'orgoglio" che animerebbe colui che fa uso di linguaggi gergali, qui sarei abbastanza in disaccordo, o meglio non ci vedrei alcun orgoglio se il linguaggio "gergale" (ma preferirei parlare di linguaggio "tecnico"....che non è la stessa cosa...) è utilizzato nell'ambito di discussioni tecniche e non generaliste.

Dipende poi sempre dal grado di approfondimento che si desidera impimere ad una discussione tecnica.

Più si approfondirà la materia scientifica e più, di norma, bisognerà fare uso di linguaggio e di termini tecnici; cosicchè l'uso di terminologie specifiche appartenenti a quella materia, lungi dall'essere un fatto di "orgoglio" (o, peggio, di supponenza) di chi divulga, diviene una necessità dell'argomentazione.

Che poi si possa fare un (moderato) uso "divulgativo" delle terminolgie tecniche, questo può anche essere in parte vero, ma credo che ciò dipenda molto sia dalle capacità chi divulga che dalle attitudini dei soggetti a cui la divulgazione è destinata.

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62

Inviato

I risultati della scienza possono essere spiegati in maniera abbastanza comprensibile al grande pubblico (in questo consiste la divulgazione scientifica).

Si fa poca divulgazione scientifica, questo è sicuramente vero.

Tuttavia Il modo in cui si perviene a tali risultati non sempre può essere spiegato col linguaggio comune, perché è necessario possedere certe conoscenze specifiche e utilizzare il linguaggio specifico della disciplina, che non è affatto un gergo di cui ci si inorgoglisce, ma semplicemente uno strumento necessario per trattare con rigore scientifico certe questioni.

Popper era un filosofo della scienza, non uno scienziato.

Se fosse stato uno scienziato, o se comunque avesse avuto una formazione di tipo scientifico, avrebbe mostrato maggiore cautela nel fare certe affermazioni.

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Inviato

Ecco, quello che ha scritto Simone79 è proprio ciò che volevo esprimere e che Lui ha detto molto meglio di me. :hi:


Inviato

Sulla comprensibilità del linguaggio scientifico Einstein fu molto chiaro, disse che bisognava spiegare tutto in modo semplice: "Anche la Relatività andava snocciolata come se dovessimo spiegarla a nostra....nonna"

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Inviato

Sulla comprensibilità del linguaggio scientifico Einstein fu molto chiaro, disse che bisognava spiegare tutto in modo semplice: "Anche la Relatività andava snocciolata come se dovessimo spiegarla a nostra....nonna"

Ma infatti Einstein ha scritto una esposizione divulgativa della relatività ristretta e generale che è eccezionale per la semplicità e la chiarezza con la quale espone i contenuti.

Tuttavia lo stesso Einstein quando scriveva gli articoli scientifici utilizzava il linguaggio e il rigore proprio della fisica e della matematica.

Non si tratta di un capriccio dello scienziato. Molto più semplicemente alcune cose non possono essere comprese dal grande pubblico perché per la loro trattazione sono necessari strumenti e conoscenze che si possono acquisire solo dopo anni di studi.

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Inviato

Eppure Popper, giusto per complicare un po' le cose, aveva una preparazione in fisica e matematica di tutto rispetto, tanto che aveva l'abilitazione ad insegnarle nelle scuole secondarie. Comunque sapeva cos'era una formazione di tipo scientifico e direi che egli stesso l'abbia avuta.

Peraltro non credo dabbene intendesse aprire un processo a Popper quanto piuttosto prendere spunto da una sua affermazione, con la quale mi trovo d'accordo, nel momento in cui viene letta - come mi sembra Popper intendesse - in chiave di partecipazione democratica.


Inviato

La frase sottolineata da Orlando, l'ultima sulla democrazia come società apeta che ci porta a una scienza , dire per tutti mi sembra eccessivo, però alla portata di tanti e possesso di molteplici persone, questa è la frase che volevo stigmatizzare in particolare.

Se ipoteticamente aprissi un museo nuovo , lo vorrei facile con le didascalie e i pannelli comprensibili ai più, con un linguaggio comprensibile e accessibile a tutti, forse meno preciso scientificamente ma alla portata di tutti ; riterrei sempre rimanendo sul tema Museo che questo debba mandare un messaggio che debba essere ricevuto dalla maggioranza e dal maggior numero di persone, essere in poche parole divulgativo.

Poi per gli approfondimenti specifici, per alcuni, c'è sempre tempo, ma nel frattempo nasce la curiosità e la voglia di approfondire.


Inviato

"Una democrazia , cioè una forma di governo voluta alla protezione di una società aperta, non può infatti fiorire se la scienza diventa il possesso di un circolo escusivo di specialisti".

Per carità, si tratta di affermazione condivisibile ma anche.....molto astratta.

Gli odierni mezzi di comuncazioni hanno reso fruibile, almeno in teoria, le conoscenze anche specialistiche un pò a tutti, e questo è un dato estremamente positivo.

Tuttavia, ciò che il filosofo omette di scrivere è un "piccolo particolare" e cioè che la conoscenza accessibile a tutti è evidentemente un "lusso" per democrazie molto avanzate (direi quasi, "ideali"), considerato che nelle attuali democrazie, anche quelle più sviluppate, la conoscenza continua ad essere relegata in ambiti relativamente marginali.

Se ci limitiamo ad esaminare "la democrazia" che meglio conosciamo (cioè quella italiana) osserverei che prima della diffusione generalizata delle conoscenze si devono risolvere ben altri problemi basilari, come l'analfabestismo, la povertà, la legalità, l'eguaglianza.formale delle persone ecc.

Quando (e se) si saranno risolti questi problemi basilari, allora forse si potrà anche lavorare per una diffusione effettiva (e non solo teorica) delle conoscenze e delle informazioni per tutti.

Fino a quel momento, regalare libri o internet, piuttosto che dare l'accesso gratuitamente ai musei, più o meno arredati con facili e intuitive didascalie accessibili a tutti, poco gioverà alla "democrazia", se continueremo ad avere gente analfabeta, povera o distratta da ben altre necessità quotidiane e che manterrà nei confronti della conoscenza scientifica un atteggiamento giocoforza distante e inconsapevole.

M.


Inviato

Eppure Popper, giusto per complicare un po' le cose, aveva una preparazione in fisica e matematica di tutto rispetto, tanto che aveva l'abilitazione ad insegnarle nelle scuole secondarie. Comunque sapeva cos'era una formazione di tipo scientifico e direi che egli stesso l'abbia avuta.

Peraltro non credo dabbene intendesse aprire un processo a Popper quanto piuttosto prendere spunto da una sua affermazione, con la quale mi trovo d'accordo, nel momento in cui viene letta - come mi sembra Popper intendesse - in chiave di partecipazione democratica.

In effetti la frase del filosofo va probabilmente interpretata in una forma meno rigida di quella che io e altri utenti abbiamo inteso,

E comunque, lungi dal voler fare un processo a Popper, il mio intento era solo quello di precisare che l'utilizzo di un linguaggio rigoroso è una condizione necessaria per poter affrontare un discorso scientifico a certi livelli. Il linguaggio specifico è quindi uno strumento fondamentale e non certo un modo per "farsi fighi" davanti ai profani.

Ciò non toglie ovviamente che si possa e si debba fare dell'attività di divulgazione scientifica (e, per dire la verità, in Italia se ne fa assai poca).

Aggiungo però che per una partecipazione democratica alla conoscenza scientifica non basta rendere la scienza comprensibile al grande pubblico mediante l'utilizzo di un linguaggio semplice. Occorrerebbe anche rendere maggiormente libero l'accesso alla conoscenza. E invece oggi il frutto delle ricerche scientifiche viene pubblicato in libri e in riviste, tutte soggette alla legge sul diritto di autore. Certo, esistono le biblioteche pubbliche, ma non sempre è facile raggiungere il luogo dove è presente l'opera che ci interessa.

Come sarebbe bello invece se i frutti dell'umano ingegno fossero liberamente disponibili nel web!


Inviato

Certo che parlare del filosofo dell'epistemologia in un forum di numismatica non è male........proprio di un pomeriggio di sabato di una improbabile primavera.... :unknw:


Inviato (modificato)

Tutto giusto, ma è migliore una società dove ci sono pochi che sanno e hanno le conoscenze o una dove abbiamo una buona media di persone che ha e ha avuto gli strumenti per capire in ogni campo ? Certo nelle democrazie ci sono problemi molto importanti da risolvere e fra poco ne arriveranno tanti per noi, ma io ritengo che una persona " che conosce ", abbia gli strumenti per affrontare meglio di altri i problemi.

E' comunque anche opera di chi ha le conoscenze se divulgarle, se è capace e ha l'attitudine di farlo, se vuole farlo, se lo ritiene una sua missione, o si ferma al minimo indispensabile.

Mi piacciono sempre gli esempi personali pratici di vita, quando ero studente di ingegneria l'esame più temuto era Meccanica Razionale ( anche se anche Scienze delle Costruzioni non scherzava ) ; c'erano due professori che insegnavano la stessa materia , due aule,il programma e l'esame era lo stesso, in un'aula c'erano 10 persone, nell'altra 250 .

Come mai mi direte tutto questo ? Perchè la materia era difficile, il primo professsore leggeva il libro di testo e nessuno capiva, nell'altra aula c'era uno che diceva non si esce di qui finche' tutti non avranno capito ( e allora esempi pratici, schizzi e poi tante volte la frase adesso vi insegno io un trucchetto per superare questo problema ); quando aveva capito che tutti avevano appreso si vedava nei suoi occhi la felicità : era riuscito a trasmettere il suo sapere a 250 persone.

Era un uomo fortunato perchè si sentiva appagato e corrisposto dai suoi allievi, era il vero divulgatore, la sua missione si realizzava di giorno in giorno, ma fu fortunato anche chi fu suo allievo.

Modificato da dabbene

Inviato

"Era un uomo fortunato perchè si sentiva appagato e corrisposto dai suoi allievi, era il vero divulgatore, la sua missione si realizzava di giorno in giorno, ma fu fortunato anche chi fu suo allievo."

Beh, la chiarezza espositiva è una dote che non tutti hanno..

Tutto questo però con la "democrazia" di Popper mi pare che c'entri poco.....parliamo di modalità espositive di materie scientifiche ed è comprensibile che si preferisca chi le divulga con maggiore coinvolgimento dell'auditorio rispetto a chi risulta troppo "ermetico".

In buona sostanza quello che volevo esprimere era solo il seguente concetto: prima di ritenere non compiuta una democrazia a causa della scarsa diffusione fra i cittadini delle scenza, trovo che vi siano altri e ben più basilari indicatori che ne attestano l'incompiutezza........

M. .


Supporter
Inviato

Buona serata

discussione da poco.....io credo che la capacità di essere compresi, debba essere suddivisa per metà alla capacità della persona che spiega e per metà alla "platea".

Faccio un esempio. Chi va in barca a vela sa che ogni componente della barca ed ogni manovra, ha un suo specifico nome.

Se mi trovassi a raccontare di una avventura in barca a vela a persone che sono a digiuno di marineria, dovrei usare termini, vocaboli, sinonimi comprensibili per ogni situazione e ciò è basilare se voglio essere capito.

Al contraro, se chi mi ascolta ha la mia stessa passione e quindi conosce i termini adeguati....ci metto metà del tempo a raccontare la vicenda e sarei ben compreso.

Tutto ciò è poi vero se, chi racconta, VUOLE essere capito....perché la conoscenza porta nuove domande e nuove risposte.

E' questa la fregatura....persone troppo dotte sono difficilmente zittibili.

Concordo poi sul fatto che democrazia non é necessariamente sinonimo di cultura e sapienza.....anzi, ascoltando le risposte che taluni politici danno, fuori da Montecitorio, a quelli delle Iene, credo siano cose proprio diverse.

saluti

luciano


Inviato

Beh a volte si dice ,oltre l'identificazione della moneta....non male invece essere riusciti e chi vuole intervenire ancora sia benvenuto, in un sabato pomerigggio, su un forum come Lamoneta,parlare in modo pacato e anche dotto di Popper, democrazie aperte,di scienza e cultura , di divulgazione delle stesse.....non male... ( e ricordiamoci che quando parliamo di divulgazione possiamo arrivare subito a parlare di divulgazione numismatica, ma di questa magari ne parleremo a parte in un apposito post ).Grazie per il momento ai partecipanti !


Supporter
Inviato

Beh, Mario

attenderemo la discussione... :)

non credo però che la divulgazione della numismatica sia diversa da altre discipline.

Sono i divulgatori ad essere diversi, ciascuno con il proprio carattere, le proprie capacità, dialettica, simpatia, carisma, spocchia....

Ci sono divulgatori nati e chi lo é per necessità, la differenza si vede subito.

Mi piace pensare che se Einstein fosse un contemporaneo, parteciperebbe senza dubbio a qualche forum di fisica .... Vedrebbe questo strumento un'opportunità e non una seccatura.

saluti

luciano

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