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IGNORED

Qualcuno lo sta facendo, ma non siamo noi.....


Risposte migliori

Sostanzialmente comprendo e condivido quanto detto da Vincenzo, ma vorrei fargli una domanda.

Impiegare un professionista specializzato per catalogare delle monete e/o per lavorare ad archivi online non sarebbe un po' come impiegare Renzo Piano per tirar su una parete in cartongesso?

Con tutta sincerità da un professionista, che ha seguito un percorso di studio specifico, mi aspetterei ben altro. Ovviamente, al tempo stesso, comprendo le difficoltà che ci sono nel trovare impieghi remunerativi in questi settori. Il problema è tuttavia ben più ampio e nello specifico è chiaro che chi paga maggiormente questa situazione sono proprio i professionisti.

Un numismatico impiegato in un museo non si occupa solo di schedare monete ma anche di curarle, programmare interventi di conservazione, predisporre esposizioni, contestualizzarle al loro rinvenimento ma soprattutto di studiarle.

(Il tutto teoricamente, poi che non ci sono numismatici e quei pochi che ci sono devono fare tutt'altro è un'altra storia all'italiana)

Bene le energie dei volontari, ma sempre se coordinati da un esperto del settore (come in tutte le cose).

Modificato da Satrius
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Un numismatico impiegato in un museo non si occupa solo di schedare monete ma anche di curarle, programmare interventi di conservazione, predisporre esposizioni, contestualizzarle al loro rinvenimento ma soprattutto di studiarle.

(Il tutto teoricamente, poi che non ci sono numismatici e quei pochi che ci sono devono fare tutt'altro è un'altra storia all'italiana)

Tutte questo non mi pare in conflitto con l'operato dei volontari. Come hai ben detto è il "teoricamente" il problema.

Bene le energie dei volontari, ma sempre se coordinati da un esperto del settore (come in tutte le cose).

Su questo non ci sono dubbi.

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Gentile Rapax,

sono d'accordo con te.

Ma non bisogna neanche cadere nel gioco dialettico e ilare di quando si fa una domanda a un concorso, si è respinti e ci si sente dire: "Lei ha un curriculum TROPPO ELEVATO per questo impiego. Abbiamo preferito darlo a chi ha meno conoscenze di lei".

Oppure: Camera di Commercio, domanda di iscrizione come Perito Numismatico..."Ehm scusi, Lei è laureato in Numismatica, questo di solito è riservato a Diplomati e Esperti Appassionati, non Professionisti...lei sarebbe il primo in questa Camera e la concorrenza non sarebbe più leale".

E non è una leggenda metropolitana è un fatto realmente accaduto.

Modifico e aggiungo:

Catalogare un reperto non è operazione molto semplice e immediata, se lo si fa con determinati criteri scientifici, che presuppongono approfondite conoscenze cronologiche varie e linguistiche(dove si fanno vergognose figuracce). Soprattutto su alcuni tipi di monetazione.

Se poi per catalogazione si intende, riconoscimento del metallo, dei tipi(e c'è chi commette degli errori) e pesatura, allora il discorso cambia. Se, invece, comprende(e così dovrebbe essere), datazioni, problemi di circolazione e contestualizzazione storica, credo proprio che ci voglia Renzo Piano, perchè non stiamo parlando di pareti di Cartongesso, ma di "Pilastri", per studi scientifici futuri.

Agevolazioni Fiscali.

E' vero che per chi fa main sponsor(e non semplici donazioni)nell'Isoletta dei Pirati, riceve numerosi sgravi.

Ma perchè non farlo in Italia? Semplice. Perchè siamo il Paese Europeo con il più elevato Demanio Statale.

La qual cosa se ci preserva da rischi di default, modello Grecia, ci imbriglia nella gestione dei Beni, compresi quelli culturali.

Modificato da Vincenzo
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E vorrei aggiungere, che credo di Essere l'Unico Archeologo in Italia, che in un Convegno Scientifico, in mezzo a tanti questanti, abbia esplicitamente Richiesto la Sospensione dei Finanziamenti a pioggia per gli Scavi Archeologici.

E' inutile incaponirsi sul recupero di materiali, che non saranno mai studiati e pubblicati. Meglio lasciarli sotto terra per le generazioni future.

Il compito dell'archeologo non è scavare. Punto. Ma è fare ricostruzione storica attraverso lo scavo(il dato materiale).

Se manca questa fase, non si è archeologi ma manovali.

I miei colleghi non lo vogliono capire o forse credono che far parte di una missione archeologica all'estero è un'ottima occasione per una vacanza esotica in un paese caldo.

Scavi e pubblichi entro l'anno? Fondi l'anno successivo.

Scavi e non pubblichi? Fondi sospesi.

E' semplice...non si farà MAI!!!

Scusate l'Off Topic, ma era necessario per far comprendere quando può essere difficile cambiare alcuni costumi e utilizzare al meglio il poco denaro disponibile.

Modificato da Vincenzo
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Scavi e pubblichi entro l'anno? Fondi l'anno successivo.

Scavi e non pubblichi? Fondi sospesi.

Su questo siamo pienamente d'accordo. Ma alla stragrande anche.

Per quanto riguarda il resto del discorso, beh, se l'oggetto risultasse ridondante e non sarebbe mai esposto in nessun luogo, dopo averlo censito, non vedo il problema di poterlo vendere al miglior offerente con la clausola di poterlo richiedere in ogni momento. Cioè, l'oggetto è tuo perché lo puoi tenere legittimamente ma se qualcuno lo richiede per un qualsiasi studio o mostra sei obbligato a concederne l'uso fin tanto che serve.

In fin dei conti qualsiasi museo, gruppo archeologico o simili ha decine di pezzi che più di quelle quattro mura non verranno mai viste e il ricavato manderebbe avanti non poche istituzioni; pensate a quanti "ignorano" che una normale brocca etrusca non valga in realtà nulla e sono disposti a pagare solo per il gusto di averla in casa e poter dire "è etrusca".

Ovviamente anche in questo discorso andrebbe vista molto bene la cosa. Andrebbe deciso chi "giudica" i pezzi; andrebbe garantito che nessuno possa avere la facoltà di vendere unicum e sopratutto andrebbe decisa una forchetta cronologica ben precisa.

Esempio: il mio avatar parla chiaro e quella sarebbe la posizione che assumerei nel caso mi ritrovassi a studiare un'industria litica con pezzi mancanti e che sono sparsi nel globo. Cioè, finché si parla di prodotti in serie, sono sostanzialmente d'accordo, ma quando si parla di collezioni che singolarmente non dicono nulla quando insieme possono non mi piace. Io se studio un'industria ho bisogno dei pezzi davanti e una fotografia o un disegno diacritico per quanto utili non sarebbero il massimo (senza contare che per trovare un acquirente di pezzi di litica dovremmo cercarlo con il lanternino). Di contro, le migliaia di ceramiche "classiche", avendo un elevato grado di ripetitività potrebbero tranquillamente essere studiate in foto (garantite dall'eventuale acquirente se lontano) e come detto prima avrebbero anche un qualche mercato.

Insomma, la strada è lunga e tortuosa...

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Ottimo il progredire della discussione.

Mi limito a rilevare che, far pagare il prezzo del biglietto... peraltro oneroso, è una forma di classismo e di ghettizzazione tout court nei confronti di chi difficilmente e rarissimamente sarà disposto a pagarlo: le classi meno abbienti in primis.

Ma anche coloro che (credono) di non amare la cultura, chi non ama i musei o crede di non avere tempo per certe cose.

Ciò equivale ad una grave mancanza di progettualità culturale e di capacità di investimento nei confronti di una nazione.

La chimica del cevello (una concetto sintetico) evolve e scambia sinapsi in funzione dell'impegno e dei relativi stimoli.

Specificamente nell'emisfero sinistro...quello che dovrebbe fare la differenza.

E quanto sopra la dice lunga su tante altre cose.

Il biglietto (oneroso) peraltro, limita la fruizione di ciò che dovrebbe essere anche mio, in quanto sussistente nel patrimonio dello Stato italiano. Se devo pagare da 12 a 17 euro (ma stiamo scherzando? Di questi tempi poi...) per mettere a frutto un'ora e mezza di buco in una giornata di lavoro...può darsi che mi siedo in un bar a leggere il giornale, peraltro mi riposo. Altrimenti potrei entrare a Castel S. Angelo o in qualunque altro spazio magico fosse facilmente raggiungibile.

Quanti di noi hanno scoperto un interesse calandosi in un mondo?

Quanti ragazzi o giovani ma sopra tutto quante persone potrebbero decidere di aprire un libro, o fare uno studio su internet...od entrambe le cose...o visitare siti e luoghi d'arte, percependo la magia della storia tramite oggetti ottimamente esposti e facilmente fruibili...o entrando nell'incanto di un sito storico e d'arte?

Ciò dovrebbe accadere non solo in occasione di un viaggio, di una gita, dell'iniziativa parrocchiale...o meglio, una sola volta nella vita.

Ehi!

Vogliamo andare a Castel S. Angelo?

No...ci sono stato.

Guarda che si pagano solo due euro...e ti danno caffè o bibita...ci sono le visite guidate.

Ah si! Torniamoci...subito!

Il giorno dopo:

azz...non sono riuscito ad entrare...troppa fila!

Ma ci vado sabato prossimo.

Ha sempre sentito dire: gli Inglesi lasciali perdere, sono bravi!

E' vero.

Modificato da piakos
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Ma perchè tanti insistono sulla tracciabilità dell'oggetto,un antoniniano di Gordiano III coniato in 50 milioni di esemplari ha proprio bisogno di essere tracciato?un anfora romana usata per trasportare vini o olio ha proprio bisogno della tracciatura?se ne vale la pena diamogli magari un codice a barre se vogliamo renderla unica e tracciabile ma da qui a dire che io che la cedo devo comunicare dati a qualcuno per ogni cosa ce ne corre,mi sembra che in questo forum riaffiori continuamente una voglia di dirigismo burocratico che a parole si vorrebbe cancellare ma che nei fatti trasformerebbe qualsiasi iniziativa in un carrozzone ingestibile.Io sono per la liberalizzazione totale del mercato dei beni archeologici come in Inghilterra e se lo stato volesse esercitare il diritto di prelazione allora dovrebbe pagare quello che il mercato richiede come valore,solo così molti beni archeologici hanno un futuro,altrimenti è meglio che restino sottoterra

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Ma perchè tanti insistono sulla tracciabilità dell'oggetto,un antoniniano di Gordiano III coniato in 50 milioni di esemplari ha proprio bisogno di essere tracciato?

Censire un bene per quanto assurdo mi permette di sapere che quell'oggetto esiste. Se volessi procedere in uno studio quantitativo, ma anche qualitativo o stilistico dovrei, se possibile, essere a conoscenza di tutto ciò che esiste. Una volta con il cartaceo sarebbe stato impossibile, ma adesso non ci credo che con un database come ce ne sono a milioni nel mondo non si riuscirebbe a gestire tutto questo.

Per quanto prodotti in serie, ricordiamoci che sono comunque beni unici e nessun altro li rifarà mai ed essendo patrimonio dell'umanità è giusto che io possa prima di tutto essere al corrente della sua esistenza e secondo di poter essere in grado di usufruirne per un qualsiasi studio.

Parlare nello specifico delle monete è tanto meglio; sono d'accordo che uno dei milioni fra gli antoniniani di Gordiano rimane uno solo, ma se tutti fossero così? Se tutti avessero tenuto per se i tondelli avremmo potuto trovare nuove coppie di coni? Avremmo potuto in qualche modo stabilire quanto circolavano, quanto durava un conio...ecc ecc.

Ripeto, sono d'accordo che a tratti risulterebbe assurdo ma non lo sarà mai per chi con questo ci potrebbe studiare o meglio ancora lavorare.

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Infatti.

Penso che una ipotetica nuova regolamentazione della materia dovrebbe prevedere anche la creazione di un database unico nazionale, da alimentare sia con le raccolte, sia con quelle dei privati collezionisti.

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Gentile Rapax,

sono d'accordo con te.

Ma non bisogna neanche cadere nel gioco dialettico e ilare di quando si fa una domanda a un concorso, si è respinti e ci si sente dire: "Lei ha un curriculum TROPPO ELEVATO per questo impiego. Abbiamo preferito darlo a chi ha meno conoscenze di lei".

Oppure: Camera di Commercio, domanda di iscrizione come Perito Numismatico..."Ehm scusi, Lei è laureato in Numismatica, questo di solito è riservato a Diplomati e Esperti Appassionati, non Professionisti...lei sarebbe il primo in questa Camera e la concorrenza non sarebbe più leale".

E non è una leggenda metropolitana è un fatto realmente accaduto.

Comprendo perfettamente, problemi simili ci sono purtroppo in molti settori.

Modifico e aggiungo:

Catalogare un reperto non è operazione molto semplice e immediata, se lo si fa con determinati criteri scientifici, che presuppongono approfondite conoscenze cronologiche varie e linguistiche(dove si fanno vergognose figuracce). Soprattutto su alcuni tipi di monetazione.

Se poi per catalogazione si intende, riconoscimento del metallo, dei tipi(e c'è chi commette degli errori) e pesatura, allora il discorso cambia. Se, invece, comprende(e così dovrebbe essere), datazioni, problemi di circolazione e contestualizzazione storica, credo proprio che ci voglia Renzo Piano, perchè non stiamo parlando di pareti di Cartongesso, ma di "Pilastri", per studi scientifici futuri.

Anche in questo caso concordo.

Bisogna però dire che, giustamente, nessuno ha mai pensato di utilizzare i volontari nel campo dello studio e della ricerca, bensì in quello della tutela e della fruizione.

Quando si ha a che fare con nuclei costituiti da ripostigli o da rinvenimenti comunque documentati, i dati inseriti online provengono da precedenti studi e pubblicazioni e non dimentichiamo poi che nei nostri musei sono presenti anche moltissime monete provenienti da donazioni, decontestualizzate e mai pubblicate. E' in quest'ottica che va inquadrato l'operato dei volontari che, sotto supervisione scientifica, si limitano semplicemente a fornire e ad allestire una vetrina atta a far conoscere, e quindi a tutelare, il bene stesso.

Quando si parla del nostro patrimonio numismatico si parla di grandi numeri, se si vuol puntare al risultato e non solo all'idea, serve cooperazione. Si possono ideare mille progetti ma questi devono essere realizzabili nel concreto e non solo sulla carta.

Questo si riallaccia a quanto detto da Mirko circa la necessità di censire ed attualmente le risorse disponibili per poterlo fare proprio non ci sono.

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In alcuni casi, mi accontenterei anche del solo affidamento, senza vendita, a chi dispone di una sala adeguata e ne garantisce tracciabilità e manutenzione.

Si risparmiano i soldi di gestione(e non sono pochi)e si evita il deterioramento del materiale, ammuffitosi negli scantinati.

Io Stato ti dò questo bene, e tu mi garantisci di tenerlo, custodirlo, onorarlo e amarlo(E DI FARLO VISIONARE A CHI NE FA RICHIESTA) per il resto della tua vita...SI LO VOGLIO!

Poi la vendita è sicuramente qualcosa su cui ragionare approfonditamente.

Condivido in pieno! ... un esempio concreto.

Nel mio comune, come in molti altri, vi sono vaste zone con vincoli archeologici diretti. Negli anni passati (parlo di oltre 40 anni fa) è stato rinvenuto moltissimo materiale di eccezionale fattura e valore, per il più sconosciuto agli stessi abitanti del posto: ceramiche, armi, monete, bronzi vari, mosaici, ecc.

Ora è disperso in diversi musei e/o depositato negli scantinati delle soprintendenze. Più volte sono

state avanzate richieste e proposte per farlo ritornare nel luogo di rinvenimento per esporlo e custodirlo, con le dovute precauzioni, ma ci è stato risposto sempre ... picche.

Il comune ha ampie sale e ci vuole pochissimo per renderlo fruibile a tutti innescando un percorso culturale e turistico di notevole interesse, anche coinvolgendo quello degli altri comuni viciniori. Niente ... la potenza e i vincoli pretestuosi della burocrazia e dell'attuale legislazione hanno sempre

frenato questa possibilità e i beni rinvenuti continuano ad accumulare polvere e restare al buio.

Quanti ne gioverebbero se ci fosse la possibilità di coinvolgere i comuni a esporre quanto rinvenuto nei loro territori?

Basta poco per organizzare idonei ambienti espositivi atti a stimolare un circuito culturale ed economico all'insegna dell'igiene mentale … cosa, purtroppo, quasi assente in molti nostri stipendiati istituzionalizzati.

Saluti

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Dovete scusarmi...ma temo che abbiamo perso il filo pragmatico del discorso e del relativo incombente (in quanto incombe).

Cosa incombe e cosa no.

Sapete a chi è dovuta buona parte della legislazione di riferimento vigente: al Duce (al secolo S.E. Benito Mussolini) ed ai suoi collaboratori.

Appunto, veniamo a noi.

Tale legislazione fu voluta per porre freno ai saccheggi (Eccellenze, conoscitori, studiosi, archeologi...che operavano a ridosso di una zona molto grigia dove girava molto danaro). Al riguardo fu necessario un moto di amor patrio.

Mentre prima i c.d. contadini/tombaroli erano solo dei lavoranti a misero salario elargito dalle predette Eccellenze...con la nuova regolamentazione tutti i frutti della terra tornarono agli specialisti dello spido e dell'aratro...anche se illegalmente.

D'altra parte non escludo che S.E. Mussolini, covasse in cuor suo una sorta di soddisfazione nell'immaginare tale traslazione di competenze e benefici.

E questo, beninteso, non muta il giudizio della storia sul Personaggio.

Come sempre avviene nella storia e nella dimensione geopolitica...se si creano dei vuoti, questi vanno riempiti.

A suo tempo Costantino trovò l'oro, l'argento, l'avorio ed i preziosi di cui aveva disperato bisogno (per coniare solida moneta) nei templi pagani...alla luce di un segno celeste o divino.

Sulla stessa scia i senatori romani pensarono bene di affrontare la procella della storia passando alla porpora cardinalizia.

E' molto probabile che, vista la nuova situazione, le Italiche Eccellenze di cui sopra - eredi del Cav. Francesco Martinetti e dei suoi amici e collaboratori: Ludwig Pollak (archeologo), Giovanni Barracco (Barone), Michele Tyskiewicz (Conte), Gregorio Stroganoff (Magnate russo), Wolfgang Helbig (archeologo), Giuseppe Sangiorgi (titolare di Casa d'aste), Carl Jacobsen (birraio) Eduard Perry Warren (specialista e studioso del mondo antico) - si siano riciclate ed abbiano profuso massimo impegno nell'ambito dei Beni Culturali dello Stato...in quanto non c'era più sotterfugio per scavare in proprio.Infatti è accertato che, intorno ai nominati Eccellentissimi Personaggi ed ai loro commerci (monete, gemme incise, vasi e marmo) girassero insigni studiosi, archeologi ed accademici di gran fama che non disdegnavano di prestare la loro esperienza per fini lucrosi.

Nella storia opera una strana Nemesi: per cui iniziò una sorta di guerra tra Funzionari e Contadini/trovatori/metallari: una sorta di redistribuzione illegale in una terra incolta.

Questo per sommi capi e qualche ironia è il passato che ci ha recato in eredità una legislazione piuttosto rigida...probabilmente allora a giusta ragione, ma in una società dove colui che ruba una mela va tranquillamente in galera.

Qualcun altro...anche, forse.

Possiamo anche lasciarlo perdere questo passato... in quanto oggi sarebbe opportuno tarare di nuovo il congegno.

Nel corso della taratura...molti dei discorsi in questa discussione meritoriamente intrapresi...troverebbero finalmente, tecnico ed opportuno riscontro e congrua valutazione o - per converso - congruo ridimensionamento.

Modificato da piakos
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E' molto probabile che, vista la nuova situazione, le Italiche Eccellenze di cui sopra - eredi del Cav. Francesco Martinetti e dei suoi amici e collaboratori: Ludwig Pollak (archeologo), Giovanni Barracco (Barone), Michele Tyskiewicz (Conte), Gregorio Stroganoff (Magnate russo), Wolfgang Helbig (archeologo), Giuseppe Sangiorgi (titolare di Casa d'aste), Carl Jacobsen (birraio) Eduard Perry Warren (specialista e studioso del mondo antico) - si siano riciclate ed abbiano profuso massimo impegno nell'ambito dei Beni Culturali dello Stato...in quanto non c'era più sotterfugio per scavare in proprio.

E' null'altro che il vecchio detto : "...nasci incendiario...muori Pompiere...."

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Piakos fa certamente riferimento alle Leggi di Tutela del 1939 (le cosiddette Leggi Bottai), rimaste in vigore fino al testo unico del 1999. Va peraltro precisato che la prima legge organica di protezione dei beni culturali (non so neppure se all'epoca venivano chiamati così) risale ancora prima, al 1909 (Legge Rosadi), dopo qualche tentativo isolato negli anni precedenti. Diversi principi della legge del 1909 sono tuttora immodificati a distanza di oltre un secolo, tra cui:

  • la inalienabilità dei beni demaniali e del patrimonio pubblico;
  • il regime vincolistico per la proprietà privata, attuata attraverso lo strumento della notifica;
  • l’istituzione del diritto di prelazione dello Stato nel caso di alienazione dei beni dei privati;
  • l’istituzione delle Soprintendenze come uffici periferici dello Stato di controllo sul territorio.

(fonte: Francesco Morante, http://www.francescomorante.it/)

La temperie nazionalistica e statalista non era peraltro molto differente nelle due epoche, e credo che molti aspetti della ricostruzione di Piakos siano assolutamente plausibili. Ma a questo punto, come usciamo dallo stallo? Mi permetto di far notare, in accordo con alcuni interventi precedenti, che l'appetibilità commerciale dei famosi "fondi di magazzino" dei musei è tutt'altro che scontata (avete mai visto che aspetto hanno il 90% delle monete provenienti da scavo archeologico?); senza contare che l'immissione massiccia di nuovo materiale sul mercato produrrebbe necessariamente un improvviso effetto calmiere sui prezzi, per cui una iniziativa di questo tipo ragionevolmente non potrebbe che essere osteggiata da chi ha legittimo interesse negli aspetti commerciali della numismatica.

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Io penso che la rinascita culturale debba nascere e sta nascendo nel nostro paese dalle piccole entità comunali, in regioni che non ti aspetti,parte dai giovani che riscoprono le proprie tradizioni, la loro identità,riscoprono e amano il loro territorio,se sarà, saranno le nuove leve che faranno ripartire l'amore e il rispetto per le loro opere d'arte.

Ho avuto la fortuna di vedere piccole realtà museali, nuove o in ristrutturazioni, fatte con concetti innovativi e tecnologici, espongono quello che la loro cultura archeologica ha dato e sono orgogliosi di esibirli : in Sardegna ho trovato degli esempi museali eccezionali e delle guide e degli addetti giovani con l'amore per la propria cultura.; coinvolgono i Comuni, le Banche Locali, Sponsor locali, sono riusciti e anche molto bene nei loro intenti.

E' da lì che si deve ripartire, il Sole 24 ore da 15 giorni ha lanciato la campagna per una nuova riscoperta degli aspetti culturali italiani, un punto quasi programmatico politico, un tam-tam continuo e il Sole 24 Ore non è un giornale casuale nel panorama italiano.

L'Italia si dice deve crescere, certo nellle attività industriali,artigianali, nel turismo,ma la cultura e tutte le bellezze archeologiche italiane sono la risorsa principale del nostro paese.

Se qualcuno capirà che le nostre risorse naturali, turistiche,ambientali, storiche, museali, archeologiche e in questo comprendo anche le nostre monete, forse una speranza ci sarà, ma come dice giustamente il Sole 24 ore questo volano non sarà solo una riscoperta dei nostri tesori, ma un volano per un rilancio economico di una risorsa che il nostro paese indubbiamente ha e ha sempre gravemente trascurato e deve essere utilizzata anche per un turismo internazionale mirato che porterebbe tra l'altro anche occupazione giovanile.

Speriamo che dopo gli annunci, che sembrano seri, poi qualcosa parta, non solo nei piccoli centri, ma anche nelle grandi città.

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Supporter

E meno male che qualche "perla" c'è; che siano sempre più c'è da sperarlo, ma sono scettico.....felice di essere smentito!

Quando però leggi di un appassionato, che ha inviato una richiesta ad un museo nel 5/2011, sta ancora aspettando la risposta (vedi discussione sulla zecca di Cremon), come fa a non prenderti lo sconforto?

E' questo il rapporto delle istituzioni con il cittadino?

Siamo dei sudditi cenciosi e rompiscatole .... Ma in quasi un anno di tempo, 8 ore di lavoro al giorno, la Sig.ra Chiaravalle, non riesce a trovare il tempo

per rispondere? E' troppo presa per altre più remunerative imprese?

saluti

luciano

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Ciao,

siamo tutti concordi che ci sia necessità di cambiamento nei nostri Beni Culturali.

Ma chi ha manifestato questa intenzione è la Turchia... e noi abitiamo nel Belpaese. Mi pare quasi che ci stiamo entusiasmando all'idea di una possibile ventata di innovazione che al momento non dà segno di esistenza alcuna.

La speranza è che in Italia la crisi economica possa fare da volano, se ho capito bene, al cambiamento. Che dev'essere legislativo (ultracentenario!!!) ma anche e soprattutto mentale negli addetti ai lavori. Non di tutti, ma di una parte importante sì.

Ma abbiamo avuto qualche segno in tal senso? Non ho letto nè nuove proposte nè spunti di discussione in merito. Anzi...

E' probabile che il 30% del patrimonio numismatico statale, custodito in vari ambienti ad hoc destinati, potrebbe essere ceduto in quanto culturalmente non strategico e forse nemmeno tattico.

Piakos, questa notizia ad esempio da dove è emersa? Non metto in dubbio la tua affermazione, è solo per documentarmi... :blush: E se confermata, allora sì che si potrebbe sperare...

Ciao

Illyricum

:)

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Quando però leggi di un appassionato, che ha inviato una richiesta ad un museo nel 5/2011, sta ancora aspettando la risposta (vedi discussione sulla zecca di Cremon), come fa a non prenderti lo sconforto?

E' questo il rapporto delle istituzioni con il cittadino?

Siamo dei sudditi cenciosi e rompiscatole ....

Ciao Luciano,

posso dirti che avendo contattato per le mie ricerche via mail il Professor Richard Abdy (Curatore British Museum), archeologi (statali) del PAS, Direttori di Musei inglesi, ho sempre ricevuto sollecita risposta ai miei quesiti e spesso si sono offerti di fornirmi documentazioni. Uno si è scusato di non potermi fornire i dati richiesti, ha contattato Sam Moorhead del British Museum e mi ha inviato a casa le copie del testo di cui chiedevo lumi.

Viceversa, l'unico professore italiano che ho contattato non ha mai risposto.

Già questo la dice lunga sulla differenza di mentalità tra l'Inghilterra e l'Italia.

Ciao

Illyricum

<_<

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Supporter

Già......

Anch'io scrissi anni fa al Correr e nella busta allegai i francobolli per la risposta (non esisteva internet). Mai ricevuta la risposta nè i francobolli....per contro, la medesima richiesta fatta al Bottacin, ha avuto poco dopo risposta dal Prof. Saccocci che mi rese anche i francobolli perché, scisse, era suo dovere rispondere

:)

Altra ottima comunicazione l'ho avuta con il Prof. Arsan e poi......non dimentichiamo la Prof. Baldassari che, nel forum, si dimostra sempre disponibilissima.

Giusto citare anche le note positive, così ci tiriamo su!!

ciao

luciano

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Vendita di monete di Stato tenute da secoli negli scantinati ai privati con legittima documentazione e da tenere a disposizione comunque il bene, lo Stato incasserebbe, i magazzini si svuoterebbero un pò, le case d'aste importanti italiane guadagnerebbero sulle commissioni , ci sarebbero dei nuovi custodi attenti e premurosi dei beni; fu la mia prima discussione su Lamoneta , erano due anni e mezzo fa, fui praticamente crocifisso,mi fa piacere che se ne riparli, di certo ne parlarono copiando l'idea le riviste di settore numismatico dell'epoca negli editoriali, le idee possono esssere tante davanti all'inerzia ....o riparte un impegno serio da parte statale o le strade possono essere altre.

Modificato da dabbene
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Ciao Illyricum,

la quantità assimilabile ad un 30% di beni archeo non "strategici" giacenti è un dato desumibile dalla lettura dei dati riportati nei Convegni di studio...dove, asseconda degli articoli e dei temi pubblicati, sono presenti i dati sui materiali inventariati e depositati in attesa di...spazio od occasione espositiva, o quali semplici oggetti in archivio (cioè in deposito).

Le quantità esatte non le conosce nessuno...andrebbe fatto un censimento ad hoc...

Poichè sono beni inalienabili e non facilmente gestibili, pochi o nessuno se ne occupa una volta entrati in deposito, a meno che gli studi specifici non siano ultimati o debbano essere sviluppati.

Per quanto concerne le monete in giacenza è ovvio che non è possibile semplificare alcuna conclusione.

Andrebbero anche queste esaminate attentamente da chi di dovere.

Estrapolate, ove possibile e nella conclamata serialità, o nella evidente duplicazione.

Suddivise in fasce di pregio e di possibile interesse per il mercato.

cedute cum grano salis dosando e centellinando per tipologia le quantità.

Ovvio che qui si sta ipotizzando il non ipotizzabile...per passione e per mere esemplificazioni.

Impossibile, sul punto, sostituirsi a chi è ufficialment preposto alla gestione ed allo studio, nonchè ai realtivi e validi collaboratori.

Non spetta certo a noi sviluppare ipotesi tecniche e progetti sul punto.

Nessuna presunzione o faciloneria al riguardo...ed a Cesare, sempre, ciò che è di Cesare.

In questa sede, tra appassionati, si espongono idee che ricevono un approfondimento dialettico...il nostro primo interesse ed obiettivo è l'amore per la numismatica, per la storia e per l'arte.

Possibilmente allacciare un dialogo costruttivo per contribuire alla migliore valorizzazione del nostro patrimonio (pubblico e privato)...che, ovviamente e secondo buon senso, non può essere quello dall'abbandono della massima quantità del patrimonio archeologico dello Stato in oscuri magazzini.

Modificato da piakos
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Come accennavo da giorni il Sole 24 ore ha lanciato un progetto " La Costituente per la cultura " ; questo ha creato un grosso dibattitto a vari livelli, non solo della sociale civile , ma anche ai massimi livelli politici, questo dibattitto dura ininterrotto da circa 20 giorni sul quotidiano economico ; il quotidiano ovviamente segue in questo momento passo per passo il nostro governo tecnico e se fa un'iniziativa di questo genere è da seguire con interesse.

Oggi il ministro Lorenzo Ornaghi, per i Beni e le Attività culturali, sul giornale rilancia un progetto sui poli museali come azione di valorizzazione territoriale e come attrazione di investimenti di enti, istituzioni e associazioni.

La richiesta inviata al CIPE per un finanziamento da 70 milioni di fondi europei per nove progetti relativi ad altrettanti realtà museali italiane importanti..

I progetti maggiori riguarderebbero la GRANDE BRERA a Milano, PALAZZO REALE E CAPODIMONTE a Napoli,le GRANDI GALLERIE dell'Accademia a Venezia ; gli altri poli interessati sarebbero i poli museali di Melfi,Cagliari, Sassari,Taranto, Palermo, e il Museo Archeologico di Reggio Calabria.Gli intenti sono stati recepiti dal Ministro Fabrizio Barca per la Coesione territoriale che ha la delega per il CIPE, ma è anche quello che coordina l'azione italiana in materia di fondi europei.

E' un tesoretto di fondi non spesi,pare si sia preso atto che c'è bisogno di un forte rilancio di investimenti " attrattori culturali "e sembra che il Governo Monti da quanto si apprende se ne sia preso carico.

Uno dei cinque punti della Nuova Costituente dice " se vogliamo ritornare a crescere dobbiamo pensare a un'ottica d medio-lungo periodo in cui lo sviluppo passi obbligatoriamente per la valorizzazzione dele culture, puntando sulla capacità di cambiamento "

Inoltre altro punto essenziale è " fondamentale sarà la collaborazione tra pubblico-privato, la complementarità pubblico-privato deve divenire cultura diffusa e vanno sostenuti provvedimenti legislativi per i privati con sgravi fiscali "

Vedremo ,viste anche le fonti, sembrano progetti abbastanza concreti e seri, di certo bisogna rendersi conto che grazie alla cultura la nostra società evolve, la nostra economia può crescere, la stessa tecnologia progredisce.

Concludo con un piccolo pensiero : " La Cultura può allargare gli orizzonti di un " piccolo " luogo e farlo diventare " una grande città "

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... la quantità assimilabile ad un 30% di beni archeo non "strategici" giacenti è un dato desumibile dalla lettura dei dati riportati nei Convegni di studio...dove, asseconda degli articoli e dei temi pubblicati, sono presenti i dati sui materiali inventariati e depositati in attesa di...spazio od occasione espositiva, o quali semplici oggetti in archivio (cioè in deposito).

Le quantità esatte non le conosce nessuno...andrebbe fatto un censimento ad hoc...

Poichè sono beni inalienabili e non facilmente gestibili, pochi o nessuno se ne occupa una volta entrati in deposito, a meno che gli studi specifici non siano ultimati o debbano essere sviluppati.

Per quanto concerne le monete in giacenza è ovvio che non è possibile semplificare alcuna conclusione.

Andrebbero anche queste esaminate attentamente da chi di dovere.

Estrapolate, ove possibile e nella conclamata serialità, o nella evidente duplicazione.

Suddivise in fasce di pregio e di possibile interesse per il mercato.

cedute cum grano salis dosando e centellinando per tipologia le quantità.

Ovvio che qui si sta ipotizzando il non ipotizzabile...per passione e per mere esemplificazioni.

Impossibile, sul punto, sostituirsi a chi è ufficialment preposto alla gestione ed allo studio, nonchè ai realtivi e validi collaboratori.

Non spetta certo a noi sviluppare ipotesi tecniche e progetti sul punto.

Nessuna presunzione o faciloneria al riguardo...ed a Cesare, sempre, ciò che è di Cesare.

In questa sede, tra appassionati, si espongono idee che ricevono un approfondimento dialettico...il nostro primo interesse ed obiettivo è l'amore per la numismatica, per la storia e per l'arte.

Possibilmente allacciare un dialogo costruttivo per contribuire alla migliore valorizzazione del nostro patrimonio (pubblico e privato)...che, ovviamente e secondo buon senso, non può essere quello dall'abbandono della massima quantità del patrimonio archeologico dello Stato in oscuri magazzini.

Grazie Piakos per la puntualizzazione sui dati. Vieppiù condivido completamente quanto ho marcato in "neretto" del tuo testo... :)

Come accennavo da giorni il Sole 24 ore ha lanciato un progetto " La Costituente per la cultura " ; questo ha creato un grosso dibattitto a vari livelli, non solo della sociale civile , ma anche ai massimi livelli politici, questo dibattitto dura ininterrotto da circa 20 giorni sul quotidiano economico ; il quotidiano ovviamente segue in questo momento passo per passo il nostro governo tecnico e se fa un'iniziativa di questo genere è da seguire con interesse.

Oggi il ministro Lorenzo Ornaghi, per i Beni e le Attività culturali, sul giornale rilancia un progetto sui poli museali come azione di valorizzazione territoriale e come attrazione di investimenti di enti, istituzioni e associazioni.

La richiesta inviata al CIPE per un finanziamento da 70 milioni di fondi europei per nove progetti relativi ad altrettanti realtà museali italiane importanti..

I progetti maggiori riguarderebbero la GRANDE BRERA a Milano, PALAZZO REALE E CAPODIMONTE a Napoli,le GRANDI GALLERIE dell'Accademia a Venezia ; gli altri poli interessati sarebbero i poli museali di Melfi,Cagliari, Sassari,Taranto, Palermo, e il Museo Archeologico di Reggio Calabria.Gli intenti sono stati recepiti dal Ministro Fabrizio Barca per la Coesione territoriale che ha la delega per il CIPE, ma è anche quello che coordina l'azione italiana in materia di fondi europei.

E' un tesoretto di fondi non spesi,pare si sia preso atto che c'è bisogno di un forte rilancio di investimenti " attrattori culturali "e sembra che il Governo Monti da quanto si apprende se ne sia preso carico.

Uno dei cinque punti della Nuova Costituente dice " se vogliamo ritornare a crescere dobbiamo pensare a un'ottica d medio-lungo periodo in cui lo sviluppo passi obbligatoriamente per la valorizzazzione dele culture, puntando sulla capacità di cambiamento "

Inoltre altro punto essenziale è " fondamentale sarà la collaborazione tra pubblico-privato, la complementarità pubblico-privato deve divenire cultura diffusa e vanno sostenuti provvedimenti legislativi per i privati con sgravi fiscali "

Vedremo ,viste anche le fonti, sembrano progetti abbastanza concreti e seri, di certo bisogna rendersi conto che grazie alla cultura la nostra società evolve, la nostra economia può crescere, la stessa tecnologia progredisce.

Concludo con un piccolo pensiero : " La Cultura può allargare gli orizzonti di un " piccolo " luogo e farlo diventare " una grande città "

... e grazie anche a Dabbene. Forse qualcosa sta effettivamente cambiando a livello di mentalità, lassù... Personalmente mi piace molto il punto che riporti nel tuo post.

Mi pare inoltre curioso rimarcare il fatto che il Ministro Ornaghi è "titolare della cattedra di Scienza politica nella facoltà di Scienze politiche e di Storia delle dottrine politiche... dal novembre 2002 è rettore dell'Università Cattolica.". Un ministro tecnico quindi non di formazione specifica nel campo. Eppure più "illuminato", mi pare di poter dire, di altri predecessori.

Ciao

Illyricum

:)

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Intanto qualcuno deve far arrrivare l'informazione a chi cerca di far cassa (Monti+team) che in rete, su un sito chiamato lamoneta.it, ci sarebbero persone che pagherebbero per comprare monete dai musei italiani. Monete ripetitive, coniate in qualche centinaia di migliaia di esemplari, tenute negli scantinati ecc, ecc...

Se solo gli arrivasse l'eco, magari qualcosa farebbe...

Ricordatevi che gli assenti hanno sempre torto e noi oggi siamo assenti!

saluti

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