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Inviato

Per chi vuole approfondire segnalo il testo di Nunzio F. Faraglia " Storia dei prezzi di Napoli dal 1131 al 1860" (rist. anast. 1878).


Inviato

Oggi andiamo un po' indietro nel tempo: nel 1310, ai tempi di Roberto d'Angiò; una mensa episcopale, con rendite pari a 100 once, pagava una decima di 10 once, mentre una chiesa medio-piccola pagava, per le rendite delle terre ad essa donate, 2 tarì e 8 grana; una chiesa, sempre medio-piccola, ma dipendente da una grande abbazia, con il contorno di proprietà terriere collegate all'abbazia, dava in decima 2 once.

Qualche secolo dopo, durante il viceregno austriaco (1726), un uomo rubava, oltre ad oro e argento, dalla casa di una nobile vedova, "docati venti e quattro lenzola"... Nello stesso anno, un anziano possidente, lasciava alla chiesa del suo paese "docati cento" per messe in proprio suffragio, a condizione che l'economo della chiesa li investisse in "beni stabili".

Nel 1835, sotto Ferdinando II, un notaio, richiesto di rendere disponibili gli estremi di un atto di compravendita, veniva pagato con "carlini due pe l'incomodo".


Inviato

Nel 1746,e qui si scoprono gli antichi mestieri, un caporale vendemmiatore guadagnava 25 Grana, un vendemmiotare 20 Grana

Sfrondatore di viti 30 Grana, I garzoni o le donne aiuto vendemmiatori 10 Grana

Le donne prestavano anche il servizio di Cofinare(cioè trasportare l'uva dal punto di raccolta al punto di pigiatura)

Scusa aale il salario è riferito al singolo giorno di lavoro giusto???

Cmq complimenti ancora a chi a iniziato la discussione.


Inviato

Dai fascicoli angioini:

Sotto il regno di Carlo I d’Angiò

ad Aversa

· Grano (per tumulum) 12 grana

· Gallina 4 grana

· Gallo 5 grana

· Spalla di porco 6 grana

Ad Atina e Fontana

· Grano (per tomolo) 12 grana

· Castagne 5 grana (al tomolo)

Anno 1272

Carta bambagina 20 tarì la risma nel 1272 – 15 tarì nel 1289/90 (la carta era molto cara)

un prosciutto 10 grana, un pollastro grana 1, un operaio costava 5 grana al giorno.

Anno 1268-1305

· I cavalli sono stati venduti a partire da 13 once di oro fino a ad un massimo di 25 once. Cavalli di valore potevano arrivare a 50 once (1297)

· I muli 10 once

Nel 1279 ad Aversa i fagioli si vendevano a 12 grana il tomolo.

Nel 1279 il vino si vendeva a 10 grana la salma.

Nel 1297 si pagavano 9 once d’oro per come dazio di uscita dal Regno di Napoli ogni 100 salme di grano.

Nel 1304 un falco pellegrino 3 once (l'arte della falconeria costava...)

Nel 1326

· Gallina 5 grana

· Gallo 6 grana

· 7 uova per un grano


  • 3 mesi dopo...
Inviato

Buonasera a tutti. Riprendo questa discussione di qualche mese fa con la citazione di un aneddoto (monetario) riguardo uno dei grandi personaggi della storia napoletana: il Dottor Domenico Cotugno (1736-1822), di origine pugliese, si trasferì a Napoli durante l'adolescenza, coltivando la sua passione per le scienze naturali e la medicina, divenendo titolare di cattedra all'Università di Napoli a soli 30 anni e, successivamente Decano e Rettore della stessa. Dumas, nella sua "Storia dei Borbone di Napoli", citandone i pregi, racconta che egli fosse solito fare consulti gratuiti a tutti coloro che si recassero a casa sua e che la sua tariffa fosse di tre piastre per ogni visita effettuata, con un guadagno di 80000 franchi l'anno (più avanti, l'Autore ci informa che 1000 piastre equivalevano a 5000 franchi, quindi il suo guadagno annuo ammontava a circa 16000 piastre, ovvero circa 19200 ducati, una discreta sommetta...); tre piastre a visita: l'equivalente di una visita specialistica da un "primario" dell'epoca... Dumas, inoltre, narra che l'ambasciatore di Spagna, visconte D'Errera, fu da lui assistito e guarito in due mesi, onorandolo di una ricompensa di mille piastre e che il Cotugno, gliene restituì 820, scrivendogli: <<Signor ambasciatore, io fo pagar le mie visite tre piastre ognuna - Sessanta visite importano centottanta piastre; vi ritorno la differenza, non avendo due prezzi.>>.... Diceva una canzone napoletana: "Tiempi bell' 'e 'na vota....". Nella speranza di non avervi tediato, vi auguro buona serata.

P.S. Ho appena scoperto che il brano che ho tratto dal libro di Dumas è presente anche su internet: http://www.repubblicanapoletana.it/L1fc2.htm.


Inviato

Buonasera a tutti. Riprendo questa discussione di qualche mese fa con la citazione di un aneddoto (monetario) riguardo uno dei grandi personaggi della storia napoletana: il Dottor Domenico Cotugno (1736-1822), di origine pugliese, si trasferì a Napoli durante l'adolescenza, coltivando la sua passione per le scienze naturali e la medicina, divenendo titolare di cattedra all'Università di Napoli a soli 30 anni e, successivamente Decano e Rettore della stessa. Dumas, nella sua "Storia dei Borbone di Napoli", citandone i pregi, racconta che egli fosse solito fare consulti gratuiti a tutti coloro che si recassero a casa sua e che la sua tariffa fosse di tre piastre per ogni visita effettuata, con un guadagno di 80000 franchi l'anno (più avanti, l'Autore ci informa che 1000 piastre equivalevano a 5000 franchi, quindi il suo guadagno annuo ammontava a circa 16000 piastre, ovvero circa 19200 ducati, una discreta sommetta...); tre piastre a visita: l'equivalente di una visita specialistica da un "primario" dell'epoca... Dumas, inoltre, narra che l'ambasciatore di Spagna, visconte D'Errera, fu da lui assistito e guarito in due mesi, onorandolo di una ricompensa di mille piastre e che il Cotugno, gliene restituì 820, scrivendogli: <<Signor ambasciatore, io fo pagar le mie visite tre piastre ognuna - Sessanta visite importano centottanta piastre; vi ritorno la differenza, non avendo due prezzi.>>.... Diceva una canzone napoletana: "Tiempi bell' 'e 'na vota....". Nella speranza di non avervi tediato, vi auguro buona serata.

P.S. Ho appena scoperto che il brano che ho tratto dal libro di Dumas è presente anche su internet: http://www.repubblic...na.it/L1fc2.htm.

Domenico Cotugno, orgoglio della terra di Puglia e di tutti noi meridionali, tanto che alla zecca di Napoli Ferdinando I di Borbone gli fece dedicare nel 1824 una medaglia di notevole spessore artistico. L'incisore fu Vincenzo Catenacci. Di questa medaglia se n'è parlato un anno fa in questa discussione, consiglio a tutti di dare uno sguardo, l'argomento è molto interessante per via della pregevolissima fattura della medaglia e della complessa iconografi al rovescio. http://www.lamoneta.it/topic/77221-medaglia-borbonica-1824-domenico-cotugno/page__hl__cotugno


  • 2 anni dopo...
Inviato

Piccolo contributo: nel 1888 "pure 'nParaviso, 'e vase vanno a cinche nu turnese" (Di Giacomo - De Leva, Spingule Francese) :D


  • 3 mesi dopo...
Inviato (modificato)

Ho trovato in rete questo "Manuale del forestiero in Napoli" del 1845. Ci sono diversi prezzi pasti in hotel, ristoranti ed altro. Alcuni esempi:

  • Hotel Di Bellevue, Riviera 259: pranzo di 4 vivande: grani 80; colazione di 3 vivande: grani 40.
  • Della Villa di Bari, 3, Strada Fiorentini 76: pr. da 3 viv. a gr. 30.
  • Trattoria dell'aquila d'oro, vico Carrozzieri a Toledo 10 e 11: grani 30 o 40 per pasto di 4 vivande compresa la Zuppa
  • Costo per ciascuna delle 25 diligenze ("omnibus"): grani 5.
  • Vettura a due cavalli, 1 ora: gr. 40, tutte le altre ore: gr. 25; singola corsa: gr. 20.
  • Teatro San Carlo, palchi di 1 fila, duc. 7:00, 2 fila: 9:00, 3 fila: 6:00, fino a 6 fila: 2:00; sedie da 60 a 50 gr. (doppio nelle sere di gala).
  • Teatro San Carlino, prosa in dialetto: palchi 1 fila duc: 1:00 (giorno), 1:20 (sera); sedie: 15 gr. (più 2 per il cuscino)
  • Diligenza per Roma (28-30 ore): scudi 10 e baiocchi 75, pari a duc. 13:34. Bagaglio gratis fino a rotola 30, oltre 6 baiocchi a rotolo.

Sono anche indicati (pag. 82) i cambi con diverse monete estere e a pag. 84 sono descritti i sistemi di misura.

Modificato da guarracino
  • Mi piace 7

  • 3 anni dopo...
Inviato

Salve, trovo questa discussione veramente molto interessante... so che sono passati molti anni da essa ma provo ugualmente a farvi una domanda.

Ho recuperato un foglio del Catasto Onciario del 1758 di Cava de Tirreni ( Regno di Napoli ) nel quale dice che una famiglia possedeva un pezzo di castagneto di rendita annuale carlini dodici sono once 4 e un paro di giovenchi per crescere valutata la rendita di essi per annui carlini trenta sono once 5

per un totale di 105 carlini in quanto la detta famiglia era composta da 8 lavoranti che pagavano 12 once di tasse a testa per un totale di 96 once più le 4 e 5 once di rendita si arriva a 105 carlini ( di tassazione ).

quello che mi chiedo è, ma l'oncia come valuta non dovrebbe essere molto più' alta del carlino? su internet ho trovato che 1 oncia (moneta di conto) equivaleva a 30 carlini = 300 grana

Grazie!

 

 


  • 2 anni dopo...
Inviato

Buon pomeriggio.

Vorrei pregare Galenus e gli altri che hanno postato indicazioni riguardanti i prezzi di beni e servzi nell'Ottocento di specificare la fonte dalla quale hanno tratto le informazioni.

Grazie mille


Inviato

Buonasera, 

In realtà, cercando in rete, con Google Libri (strumento che adoro), s riescono a trovare tante info: ho inserito "ducati napoli"

Ecco un esempio:

Per carta, libri, ed altro per scrittoio non meno per il Viceré che per la Tesoreria, e Scrivania di razione, ducati 2000

https://books.google.it/books?id=q10FAAAAQAAJ&pg=PA337&dq=ducati+napoli&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwic48KLsY_uAhVD-6QKHa2dDCgQ6AEwBHoECAMQAg#v=onepage&q=ducati napoli&f=false

Saluti,

magicoin


  • 4 mesi dopo...
Inviato

Buongiorno, mi sono imbattuta in questa discussione cercando notizie sui prezzi, l'ho trovata molto interessante. Sarebbe utile ricordare anche la statistica Murattiana? 


Inviato

Nel post 29, si fa un accenno a dati di Fascicoli Angioini, mi ha colpito la frase che riporta il costo di un piatto di fagioli ad Aversa nel 12..'' Nel 1279 ad Aversa i fagioli si vendevano a 12 grana il tombolo. '' 

La cosa mi lascia perplessa, ma i fagioli non sono stati introdotti in Europa dopo la scoperta dell'America? 

Scusate per l' O. T  forse mi sbaglio io, sto studiando troppe cose insieme. 


Inviato

Devo correggermi, ho appena appurato che le famiglie di fagioli sono diverse, e che in Europa si coltivava un fagiolo di Famiglia Asiatica già da prima dell'introduzione dal nuovo mondo. 

Scusatemi

  • Grazie 1

Inviato
1 ora fa, Dracma_97 dice:

Devo correggermi, ho appena appurato che le famiglie di fagioli sono diverse, e che in Europa si coltivava un fagiolo di Famiglia Asiatica già da prima dell'introduzione dal nuovo mondo. 

Scusatemi

Nulla di cui scusarti, grazie a questo tuo ultimo post ho imparato una cosa nuova... 


Inviato

Salve, con 1 ducato di fine '700, cosa ci si poteva comprare nel Regno di Napoli?
A quanti euro potrebbe corrispondere oggi?


  • 11 mesi dopo...
Inviato

Questo studio di Paolo Malanima dal titolo "Prezzi e salari" dà un'idea sulle retribuzioni del Regno di Napoli dal 1730 all'Unità descrivendo salari e costo dei beni essenziali, nonché un confronto delle retribuzioni del Mezzogiorno con gli altri stati della Penisola. Interessanti le coclusioni dell'autore.

Prezzi e salari.pdf


Supporter
Inviato
18 ore fa, demonetis dice:

Questo studio di Paolo Malanima dal titolo "Prezzi e salari" dà un'idea sulle retribuzioni del Regno di Napoli dal 1730 all'Unità descrivendo salari e costo dei beni essenziali, nonché un confronto delle retribuzioni del Mezzogiorno con gli altri stati della Penisola. Interessanti le coclusioni dell'autore.

Prezzi e salari.pdf 212 kB · 2 downloads

 

Gentile @demonetis, grazie del contributo.

Da dove è tratto?


Inviato
47 minuti fa, sdy82 dice:

Gentile @demonetis, grazie del contributo.

Da dove è tratto?

 

Ciao, purtroppo non ricordo. L'avevo trovato in rete tempo fa.


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