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Inviato

Spesso, noi collezionisti, abbiamo tante domande a cui è difficile rispondere... perchè collezionare? meglio un pezzo perfetto o dieci mediocri? cosa succederà alla mia collezione?... ognuno da delle risposte a questi quesiti... c'è chi nel 1892, a termine di una serie di inserti numismatici in un settimanale milanese, scrisse dei veri e propri "principi della numismatica" definendo quello che, secondo lui, significa collezionare.

Certo di fare cosa gradita (soprattutto per gli amanti di frasi e aforismi numismatici), inserisco sotto questi princìpi che furono poi trascritti nella RIN 1892.

I.

I piaceri umani sono tutti più o meno presto esauribili; quello del raccoglitore fa una splendida eccezione a questa regola generale.

II.

I piaceri sono sempre più intensi quanto più costano fatica a raggiungerli , e quanto più lunga è la strada che vi conduce.

III.

Chi inizia una collezione, si guardi bene dall'acquistarne una bella e fatta. Ne perderebbe ben presto il gusto.

IV.

I desideri devono essere proporzionati alle forze di ciascuno. Chi troppo desidera, non gode neppure il poco che gli è dato raggiungere.

V.

La pazienza deve essere una delle doti indispensabili del raccoglitore. Chi non è paziente rinunci addirittura alle collezioni.

VI.

Chi vuole assolutamente un dato oggetto, riesce ad averlo, ma è certo di pagarlo caro. Chi vuol comperarlo bene, non abbia mai premura e aspetti che gli venga offerto. — Sia però nello stesso tempo disposto a vederselo portato via da un compratore più generoso.

VII.

Una certa diffidenza è dote indispensabile pel raccoglitore, e sarà bene non dimenticare mai il vecchio adagio: Fidarsi è bene,non fidarsi è meglio.

VIII.

Fra le varie collezioni, quella delle monete è la più solida, quella che meno deperisce , e quella che maggiormente acquista pregio col tempo.

IX.

Quasi tutte le monete rare furono falsificate e lo furono molte anche fra le comuni. Quindi la prudenza e la circospezione negli acquisti non saranno mai troppe, e converrà tener sempre bene aperti gli occhi, dovendosi sovente lottare con chi mette in opera tutta la propria abilità per ingannare.

Svariatissimi sono i generi di falsificazioni. Alcune moneto sono completamente false , ossia furono coniate o fuse in tempi posteriori. Altre sono semplicemente falsificate. Talora a una moneta genuina venne cambiato il nome, talora due monete pure genuine furono segate a metà e colle due metà riunite si formarono monete non mai viste e che non esistettero mai.

XI.

Una norma precisa per giudicare le monete false è impossibile darla. Non v' ha che la lunga pratica , corroborata da qualche sbaglio pagato di borsa, che valga a procurare a poco a poco quell' occhio esperto che, senza ragionamenti, decide dell'autenticità delle monete.

XII.

Una regola costante è quella che le monete rare non devono nel loro aspetto per nulla differire dalle comuni. Quelle false o falsificate hanno sempre , nei tipi, nei caratteri , nella patina, nel metallo, un certo aspetto che si scosta da quello comune delle monete genuine.

XIII.

Al primo presentarsi di una moneta rara è buona regola di immaginarsela addirittura falsa, e non recedere da questo primo giudizio, se non quando tutti gli argomenti vi persuadano a cambiare opinione.

XIV.

Finché non avete pratica sufficiente per giudicare sicuramente coi vostri occhi, non fate affari con gente di dubbia fede.... e se ve ne asterrete anche in seguito, non avrete mai a pentirvene.

XV.

Non pretendete d'essere infallibili. La scuola tutti l'hanno a pagare, e se alle volte vi capitasse d'acquistare un pezzo falso, in luogo di scoraggiarvi, mettetelo in conto dell'esperienza per l'avvenire.

XVI.

Non abbiate mai premura dei pezzi comuni. Li troverete sempre. Ma invece abbiate a tempo opportuno il coraggio necessario quando l' occasione vi presenta quei pezzi, che capitano una sola volta nella vita.

XVII.

Come il negoziante, per essere buon negoziante, non deve essere raccoglitore, cosi il raccoglitore, per essere vero raccoglitore, non deve essere negoziante.

XVIII.

Il raccoglitore dove per necessità cedere in cambio o vendere che vale lo stesso, i suoi duplicati — e non è effetto che di un vano pregiudizio il non volerli cedere a denaro ; — ma deve avere la fermezza di non cedere nessuna moneta della collezione a nessun prezzo, né per nessun cambio, anche trattandosi di riceverne altra di maggior valore. La vendita o il cambio potrebbero essere una volta convenienti, ma è assai pericoloso il derogare al principio.

XIX.

Quando avrete a realizzare una collezione, tenete bene a mente che avrete sempre a perdere sui pezzi comuni e di cattiva conservazione; mentre invece vi sarà tutta la probabilità di guadagnare su quelli di esimia rarità e di conservazione eccezionale.

XX.

Una collezione universale non potrà mai avere un gran valore. Lo potrà invece avere, assolutamente o relativamente, una speciale, la quale naturalmente costa di più. Un raccoglitore interrogato perchè facesse la collezione universale, rispose : perchè non

sono abbastanza ricco per farne

una speciale.

XXI.

Economizzate su una moneta di lusso, ma acquistate tutti i libri che si riferiscono al ramo da voi prescelto.

XXII.

Non calcolate che i vostri figli abbiano a continuare la vostra collezione. È troppo difficile che il figlio abbia le inclinazioni del padre, e non giova farsi tali illusioni. Non avviene un caso in cento di un poeta figlio di poeta e di un raccoglitore figlio di un raccoglitore

XXIII.

Le collezioni private sono irrevocabilmente destinate ad essere disperse, e le monete, dopo aver errato per secoli in questa e in quella collezione, non trovano posa se non nelle collezioni pubbliche.

XXIV.

Non vi è al mondo collezione compiuta né fra le private né fra le pubbliche. E non v'è piccola collezione che non contenga qualche pezzo desiderato dalle più insigni.

XXV.

Non essendovi al mondo collezione completa, qualche lacuna da riempire vi rimarrà sempre, e questo è appunto ciò che forma la durata e la continuità del piacere del raccoglitore.

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Inviato

più di un secolo ma i suoi consigli sono più che attuali :good:


Inviato (modificato)

Io aggiungerei " la voglia di collezionera non svanirà " finchè tu avrai ancora la passione, la forza, la costanza di studiare e capire cosa stai collezionando, questa è la molla trainante di tutto, se si esauriranno queste motivazioni, forse verrà meno anche il tuo collezionare.

E più che gli aspetti commerciali/ finanziari, che non nego ci sono, la grande spinta viene da quella che io chiamo " la missione del collezionista ", ognuno ha una sua missione, un suo progetto, e tende con tutte le sue forze e capacità di portarla a termine o almeno ci prova.

Questa è la grande forza del collezionista numismatico.

Modificato da dabbene
  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

Chi vuole assolutamente un dato oggetto, riesce ad averlo, ma è certo di pagarlo caro. Chi vuol comperarlo bene, non abbia mai premura e aspetti che gli venga offerto. — Sia però nello stesso tempo disposto a vederselo portato via da un compratore più generoso.

...questo lo devo tenere bene a mente!!

renato

Modificato da renato

Inviato

ci sono mille motivi per cui uno colleziona o è spinto a farlo...

alcuni nobili, altri meno...

non esiste una legge universale, tuttavia dovrebbe esistere un codice etico universale del collezionista, questo sì!

poi, ognuo può personalmente dire quali sono le proprie corde emotive, e non, su cui si muove la sua collezione o il suo progetto di collezione.

personalmente sono mosso dallo studio, dal desiderio di scoprire, cercare, scovare, portare alla luce dettagli, formulare ipotesi e realizzare una grande opera... che non è una collezione fisica, bensì uno scritto.

è un progetto fumoso, nebuloso, lontanissimo e probabilmente irrealizzabile... e forse è proprio per questo che è bello! perchè proprio per la sua complessità e fumosità mi terrà relegato a vita (collezionistica!) alla fase iniziale della ricerca delle informazioni e dello studio... che è la fase che preferisco!

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Inviato

Stupenda discussione Bravo magdi.

Io li definirei i comandamenti del numismatico. Incredibile come a volte le parole riescano a delineare un sentimeto che io definirei, passatemi il termine, d'amore.

Come non si ci puó rispecchiare con alcuni passaggi, come quello che parla dell'esperienza che si ottiene comprando per errore una patacca, questa e la migliore scuola.

Come pure questo passagio:

Una norma precisa per giudicare le monete false è impossibile darla. Non v' ha che la lunga pratica , corroborata da qualche sbaglio pagato di borsa, che valga a procurare a poco a poco quell' occhio esperto che, senza ragionamenti, decide dell'autenticità delle monete.

A me sembrava che fosse sola fortuna invece. Difatti quando guado le monete sulla ebay, inizio sempre con la foto, é mi accorgo sempre piú spesso che la moneta che sto osservando é un falso. Spesso viene poi nella descrizione scritto, che si tratta di un falso, ma la cosa mi fá piacere. Vuoi vedere che qualcosina la stó imparando.

IX.

Quasi tutte le monete rare furono falsificate e lo furono molte anche fra le comuni. Quindi la prudenza e la circospezione negli acquisti non saranno mai troppe, e converrà tener sempre bene aperti gli occhi, dovendosi sovente lottare con chi mette in opera tutta la propria abilità per ingannare.

Svariatissimi sono i generi di falsificazioni. Alcune moneto sono completamente false , ossia furono coniate o fuse in tempi posteriori. Altre sono semplicemente falsificate. Talora a una moneta genuina venne cambiato il nome, talora due monete pure genuine furono segate a metà e colle due metà riunite si formarono monete non mai viste e che non esistettero mai.

Vi prego se siete in possesso di una moneta del genere, postate l'immagine, muoio dalla voglia di vederne una.

Bravo magdi :clapping:

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Inviato

Consiglio la rilettura del " Galateo del raccoglitore" dal volume di Francesco Gnecchi: Monete Romane - Editore: Ulrico Hoepli (MI) quarta edizione anno 1935, ristampa anastatica anno 1986 - Parte prima; capitolo VIII pagg 33 - 41 ( 36-51 della quarta edizione)


Inviato (modificato)

VI.

Chi vuole assolutamente un dato oggetto, riesce ad averlo, ma è certo di pagarlo caro. Chi vuol comperarlo bene, non abbia mai premura e aspetti che gli venga offerto. — Sia però nello stesso tempo disposto a vederselo portato via da un compratore più generoso.

XXI.

Economizzate su una moneta di lusso, ma acquistate tutti i libri che si riferiscono al ramo da voi prescelto.

XXII.

Non calcolate che i vostri figli abbiano a continuare la vostra collezione. È troppo difficile che il figlio abbia le inclinazioni del padre, e non giova farsi tali illusioni. Non avviene un caso in cento di un poeta figlio di poeta e di un raccoglitore figlio di un raccoglitore

XXIV.

Non vi è al mondo collezione compiuta né fra le private né fra le pubbliche. E non v'è piccola collezione che non contenga qualche pezzo desiderato dalle più insigni.

XXV.

Non essendovi al mondo collezione completa, qualche lacuna da riempire vi rimarrà sempre, e questo è appunto ciò che forma la durata e la continuità del piacere del raccoglitore.

Questi quelli che mi sono piaciuti maggiormente e che terrò sempre a mente ;)

Modificato da coins

Inviato (modificato)

Principi tutt'ora validissimi.

Alle perle di saggezza di Francesco Gnecchi aggiungerei questa:

"di falsificazioni non v'è penuria"

era già vero allora, figuriamoci adesso con le tecniche moderne...

[edit]

p.s.

questo punto:

XXII.

Non calcolate che i vostri figli abbiano a continuare la vostra collezione. È troppo difficile che il figlio abbia le inclinazioni del padre, e non giova farsi tali illusioni. Non avviene un caso in cento di un poeta figlio di poeta e di un raccoglitore figlio di un raccoglitore.

sarebbe da postare in questa discussione:

Modificato da Exergus

Inviato

Caspita sembra scritta ieri. :o

Questo punto però non lo condivido, oppure non l'ho ben capito....

XVIII.

Il raccoglitore dove per necessità cedere in cambio o vendere che vale lo stesso, i suoi duplicati — e non è effetto che di un vano pregiudizio il non volerli cedere a denaro ; — ma deve avere la fermezza di non cedere nessuna moneta della collezione a nessun prezzo, né per nessun cambio, anche trattandosi di riceverne altra di maggior valore. La vendita o il cambio potrebbero essere una volta convenienti, ma è assai pericoloso il derogare al principio.


Inviato

Caspita sembra scritta ieri. :o

Questo punto però non lo condivido, oppure non l'ho ben capito....

XVIII.

Il raccoglitore dove per necessità cedere in cambio o vendere che vale lo stesso, i suoi duplicati — e non è effetto che di un vano pregiudizio il non volerli cedere a denaro ; — ma deve avere la fermezza di non cedere nessuna moneta della collezione a nessun prezzo, né per nessun cambio, anche trattandosi di riceverne altra di maggior valore. La vendita o il cambio potrebbero essere una volta convenienti, ma è assai pericoloso il derogare al principio.

Anch' io ho duvuto rileggere questa regola diverse volte prima che giungessi a quella che, secondo me, è la sua spiegazione.

Il raccoglitore ( non capisco questo aggettivo, meglio, secondo me, utilizzare collezionista ma sicuramente ci sará qualcosa che mi sfugge.) non deve mai scambiare o vedere una moneta che é in collezione perché alla fine ci si vá sempre a perdere. Ti dice anche che lo puoi fare ma che di norma si verifica la regola e cioé, che si ci va a perdere.

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Inviato (modificato)

Magdi senza saperlo hai "clonato" una mia vecchia discussione che credo per il periodo estivo (1 agosto) non ebbe molto riscontro... :D

http://www.lamoneta....__fromsearch__1

Saluti

Simone

PS Naturalmente l'importanza di questi precetti credo sia tuttora universale e molti di questi dovrebbero sempre essere ben stampati in testa.

Modificato da uzifox

Inviato

A ecco! Sapevo di averli letti da qualche parte, ora ricordo dove!

Riccardo


Supporter
Inviato

Caspita sembra scritta ieri. :o

Questo punto però non lo condivido, oppure non l'ho ben capito....

XVIII.

Il raccoglitore dove per necessità cedere in cambio o vendere che vale lo stesso, i suoi duplicati — e non è effetto che di un vano pregiudizio il non volerli cedere a denaro ; — ma deve avere la fermezza di non cedere nessuna moneta della collezione a nessun prezzo, né per nessun cambio, anche trattandosi di riceverne altra di maggior valore. La vendita o il cambio potrebbero essere una volta convenienti, ma è assai pericoloso il derogare al principio.

Ritengo si riferisca ai doppioni (credo sia "deve per" e non "dove per"). Al contrario sprona a non vendere le monete della collezione, intese come unica presenza.

Naturalmente è una mia interpretazione; mi piace però pensare che, almeno le monete doppie, debbano ancora "circolare": non sono state coniate per questo?


Inviato

Magdi senza saperlo hai "clonato" una mia vecchia discussione che credo per il periodo estivo (1 agosto) non ebbe molto riscontro... :D

http://www.lamoneta....__fromsearch__1

Saluti

Simone

PS Naturalmente l'importanza di questi precetti credo sia tuttora universale e molti di questi dovrebbero sempre essere ben stampati in testa.

C' è da chiedersi perché? Forse il titolo?

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Inviato

Caspita sembra scritta ieri. :o

Questo punto però non lo condivido, oppure non l'ho ben capito....

XVIII.

Il raccoglitore dove per necessità cedere in cambio o vendere che vale lo stesso, i suoi duplicati — e non è effetto che di un vano pregiudizio il non volerli cedere a denaro ; — ma deve avere la fermezza di non cedere nessuna moneta della collezione a nessun prezzo, né per nessun cambio, anche trattandosi di riceverne altra di maggior valore. La vendita o il cambio potrebbero essere una volta convenienti, ma è assai pericoloso il derogare al principio.

Ritengo si riferisca ai doppioni (credo sia "deve per" e non "dove per"). Al contrario sprona a non vendere le monete della collezione, intese come unica presenza.

Naturalmente è una mia interpretazione; mi piace però pensare che, almeno le monete doppie, debbano ancora "circolare": non sono state coniate per questo?

Credo che il significato sia proprio questo, Non vendere mai per alcuna ragione le monete della collezione, i doppioni invece si.

Mi trovo perfettamente daccordo.


Inviato

Magdi senza saperlo hai "clonato" una mia vecchia discussione che credo per il periodo estivo (1 agosto) non ebbe molto riscontro... :D

http://www.lamoneta....__fromsearch__1

Saluti

Simone

PS Naturalmente l'importanza di questi precetti credo sia tuttora universale e molti di questi dovrebbero sempre essere ben stampati in testa.

C' è da chiedersi perché? Forse il titolo?

No semplicemente era il 1 Agosto....d'estate c'è sempre poca gente.

Saluti Simone


  • 3 settimane dopo...
Inviato (modificato)

XIX.

Quando avrete a realizzare una collezione, tenete bene a mente che avrete sempre a perdere sui pezzi comuni e di cattiva conservazione; mentre invece vi sarà tutta la probabilità di guadagnare su quelli di esimia rarità e di conservazione eccezionale.

Io nel mio collezionare ho mille dubbi...Partiamo dal principio che di monete vorrei collezionare tutto fra Repubblica, Regno e Stati Preunitari...e tutte (come tutti) le vorrei avere nel massimo della conservazione...

Però non avendo grandi disponibilità sono sempre nel dubbio di dire...meglio una bella moneta in FDC o magari 5 monete in SPL? Fino ad ora ho tutti FDC Comuni ma il mio raccoglitore è mezzo vuoto...mi piacerebbe averne di più di monete ma se poi in SPL non mi soddisfano come un FDC? Capisco pure che monete comuni in FDC non sono un investimeno...in passato ho dovuto purtroppo vendere parte della mia collezione e non ci sono riuscito a rifare quello che ci avevo speso...cosa mi consigliereste???

Modificato da Danielucci

Inviato

Ti consiglio di prendere in considerazione l'idea che collezionare (o raccogliere) monete non è una forma di investimento, ma un piacere personale che ci soddisfa quando osserviamo le nostre monete.

Io personalmente, oltre al Regno e pre-unitari, faccio anche raccolta di monete di nessun valore, ma solo perche mi piacciono...(nello specifico monete greche moderne, per capirci dracme prima dell'euro)

un saluto

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

Ti consiglio di prendere in considerazione l'idea che collezionare (o raccogliere) monete non è una forma di investimento, ma un piacere personale che ci soddisfa quando osserviamo le nostre monete.

Io personalmente, oltre al Regno e pre-unitari, faccio anche raccolta di monete di nessun valore, ma solo perche mi piacciono...(nello specifico monete greche moderne, per capirci dracme prima dell'euro)

un saluto

E' proprio questo il fatto, forse inizierò a reperire anche pezzi in conservazione spl che comunque mantengono pur sempre il loro fascino...

Modificato da Danielucci

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