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IGNORED

Il collezionismo al tempo di F.Gnecchi.


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DE GREGE EPICURI

Sto rileggendo in questi giorni i primi capitoletti del manuale (impareggiabile) MONETE ROMANE di Francesco Gnecchi; la seconda edizione uscì nel 1896.La "introduzione" consta di 8 parti, da "Collezioni e raccoglitori" a "Il galateo del raccoglitore".Il linguaggio ottocentesco è molto divertente, ma i contenuti non sono affatto banali, e in parte risultano ancora temi attuali, di cui in questo Forum discutiamo tutti i giorni. A quei tempi si credeva molto all'aiutare-istruire i "novizi", c'è tutto l'ottimismo dell'800 per la scienza e la vita sociale illuminata. Oggi questo avviene nel Forum!

Naturalmente, rispetto ad oggi ci sono anche differenze incolmabili; basta citare l'assenza (o la non applicazione pratica) di una legge di tutela del patrimonio numismatico antico. Leggi esistevano già negli Antichi Stati Italiani, ma i collezionisti evidentemente non ne tenevano alcun conto.

Un aspetto che invece richiama l'attualità odierna è la discussione su "quantità delle monete versus qualità". Ecco che cosa scrive: "Anticamente non si annetteva grande importanza alla conservazione delle monete;se ne annette invece una grandissima, e direi eccessiva, oggidì. Tutte le collezioni antiche erano assai ricche di pezzi, ma con una media conservazione che lasciava molto a desiderare...Le collezioni moderne invece- parlo di quelle di prim'ordine- ci si presentano sotto tutt'altro aspetto. I pezzi sono molto meno numerosi, perchè non vi sono ammessi se non quelli di perfetta, o almeno di bellissima conservazione".

Non vorrei dilungarmi, anche se le "chicche" in queste pagine sono numerosissime.

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Supporter
Inviato

Gnecchi si dimostra informatissimo non solo sui musei e le collezioni pubbliche di tutta Europa, ma anche sulle collezioni private, e sulle numerose aste realizzate nell'800 (anzi, a partire dal 1788: collezione D'Ennery a Parigi). Il confronto scientifico e pratico fra gli studiosi, in assenza dei nostri strumenti elettronici e con l'unico mezzo della posta (allora molto efficiente!) era molto intenso, e c'era un pullulare di riviste, di circoli e di Società Numismatiche, di Convegni.

Aggiungo solo che Gnecchi è prodigo di consigli anche sugli acquisti, gli scambi, le visite alle collezioni altrui. Sembra che ci fosse meno "gelosia" e diffidenza di oggi, forse anche per la totale tranquillità nei confronti dello Stato e delle sue articolazioni.


Inviato

Io ho la quarta edizione del 1935 che credo sia di poco differente dalle precedenti. Sono libri affascinanti e devo dire che la cosa che mi colpisce di più è la forza divulgativa di queste pagine. semplicità e chiarezza sono caratteristiche che purtroppo oggi si sono perse. sfogliando quelle pagine invece si respira l'amore dell'autore per la numismatica e la volontà di divulgare tali conoscenze.

E poi avete visto che belle le pagine della "ICONOGRAPHIA ROMANA"?

Antonia


Inviato

E guarda caso sull'ultimo numero di Panorama Numismatico (Febbraio 2012) c'è un articolo di Bellesia che racconta sulle famose patacche fuse con "Scrofa e porcellini"......


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