Vai al contenuto
IGNORED

Who's that girl?


petronius arbiter

Risposte migliori

La terza, è la storia di colei che oggi è considerata la più probabile modella per la Double Eagle, Henrietta (Hettie) Anderson. Una storia venuta alla luce solo in epoca relativamente recente, dopo essere stata volutamente occultata per decenni da Homer Saint-Gaudens, figlio dello scultore, che comminò alla Anderson, e a Davida Clark, una sorta di damnatio memoriae.

Se si può comprendere il rancore di Homer nei confronti dell'amante di suo padre, molto meno condivisibili sono le motivazioni in base alle quali il figlio di Saint-Gaudens cercò di cancellare dagli scritti e dalle memorie del padre ogni riferimento alla Anderson, poichè ella era

"...a woman supposed to have negro blood in her veins." <_<

E' in questo commento di Homer Saint-Gaudens, e in una vecchia storia di famiglia, che può nascondersi la verità, venuta alla luce grazie alle già citate ricerche di William E. Hagans agli inizi degli anni '90, nate dalla fortuita scoperta di essere un lontano discendente della ragazza.

Hagans cominciò a interessarsi al mondo del collezionismo numismatico, e ai retroscena delle modelle della Double Eagle, nel 1988, in seguito alla morte di sua madre. Lui e le sue sorelle, avevano trovato una vecchia fotografia, scattata negli anni 1890, di una bella e giovane ragazza.

"Ci siamo ricordati che questa era la cugina di cui mia nonna parlava spesso, dicendoci che aveva posato per un'importante statua a New York, e che era stata ritratta su una moneta d'oro."

Così scrive Hagans in Numismatic News del 26 febbraio 1991, in un articolo intitolato "Author contends Black Lady modeled for Double Eagle".

Aggiunge di aver scoperto in quell'occasione anche un sacchetto di vecchie monete, e di essere stato incaricato di accertarne il valore, cosa che lo ha portato a

"un fecondo corso accelerato di numismatica." :)

petronius oo)

Link al commento
Condividi su altri siti


Nel mentre identifica le monete trovate nel sacchetto, Hagans incomincia anche a cercare informazioni su Saint-Gaudens:

"Dopo aver trovato il nome di Hettie Anderson nel nostro albero genealogico, e il suo indirizzo di Manhattan in una vecchia agenda di mia nonna, era tempo di ricercare la connessione con Saint-Gaudens, i suoi monumenti, e le sue monete d'oro."

La svolta nelle ricerche di Hagans arriva quando viene in possesso di una copia del libro di John H. Dryfhout "The Work of Augustus Saint-Gaudens", nel quale trova un riferimento a Hettie Anderson (o "cugina Tootie", come era conosciuta nella cerchia familiare) come prima modella per la testa della Victory per il monumento a Sherman realizzato da Saint-Gaudens e ora a Central Park, New York.

Nel libro è mostrato un busto della Anderson, fatto da Saint-Gaudens, con un'annotazione di Dryfhout che dice che quella è stata la prima testa di Victory, e l'unica eventualmente utilizzata. In un'etichetta attaccata al busto si legge:

"First sketch of Head/Victory/Sherman Monument - To Hettie Anderson/AVGVSTVS Saint-Gaudens/1897"

Dryfhout aggiunge che Hettie Anderson era una modella di New York, che aveva posato per Saint-Gaudens.

Hagans aveva trovato la connessione con l'importante statua di New York e la moneta d'oro raccontata nella vecchia storia di famiglia. Perchè però, si chiese, nessuno eccetto Dryfhout, aveva notato il collegamento tra lo scultore e la modella? :blink:

Ve lo dico domani :D e per stasera vi lascio in compagnia di una bella immagine della Victory di Saint-Gaudens.

petronius oo)

post-206-0-76658300-1330021891_thumb.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Hagans aveva trovato la connessione con l'importante statua di New York e la moneta d'oro raccontata nella vecchia storia di famiglia. Perchè però, si chiese, nessuno eccetto Dryfhout, aveva notato il collegamento tra lo scultore e la modella?

La risposta, secondo Hagans, è da ricercare nell'operato di Homer Saint-Gaudens, che dopo la morte del padre si occupò, per quanto possibile, di cancellare dai documenti paterni ogni riferimento a Davida Clark, e di oscurare ogni possibilità che un'afro-americana avesse posato come modella per la moneta da 20$.

Homer Saint-Gaudens, pur essendo a conoscenza del fatto che la Anderson aveva posato per il primo busto della Victory citato nel post precedente (come si evince da un carteggio avuto con la Anderson stessa) nel dare alle stampe nel 1913 la prima edizione, da lui supervisionata, delle memorie di suo padre, pubblicate con il titolo The Reminiscences of Augustus Saint-Gaudens (mentre l'artista aveva suggerito The Reminiscences of an Idiot :rolleyes:) omette di citare, nel catalogo "completo" delle opere di suo padre, il busto stesso, nonostante esso fosse già apparso in una mostra dedicata allo scultore dal Metropolitan Museum of Art di New York nel 1908.

Rimediamo noi, mostrandolo in una foto d'epoca :)

petronius oo)

post-206-0-76335700-1330107645_thumb.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Augustus Saint-Gaudens, invece, in una versione non censurata delle memorie "di un'idiota" aveva parlato entusiasticamente di Hettie Anderson:

"Io...modellai...il nudo per la figura di 'Victory' del monumento a Sherman dal modello certamente più bello che io abbia mai visto, di entrambi i sessi, e ne ho visti molti...Il modello era una giovane donna della Georgia, scura, con le gambe lunghe, che non è comune con le donne e che se non esagerato, è un requisito essenziale di bellezza. Inoltre, aveva una qualità rara nei bei modelli, la capacità di restare in posa con pazienza, costantemente e accuratamente nello spirito desiderato. Avendola rivista l'altro giorno, per la prima volta dopo otto anni, l'ho trovata altrettanto splendida di quindici anni fa, quando attirò per la prima volta la mia attenzione." :wub:

Eccola dunque....Hettie Anderson :)


post-206-0-12406600-1330108719_thumb.jpg


petronius oo)

Link al commento
Condividi su altri siti


Nel febbraio 1897 Saint-Gaudens scrisse a sua nipote, Rose Nichols, che il lavoro con la modella per la Victory stava procedendo rapidamente. Menzionò anche il fatto che un artista svedese, Anders Zorn, aveva fatto un'acquaforte di lui e della sua modella in un momento di riposo:

"L'acquaforte è una bella rappresentazione dell'evidentemente stanco scultore di mezza età, i suoi tratti distintivi leonini mezzo oscurati dalle ombre, e la vibrante, giovane modella, distesa nuda sullo sfondo, circondata dalle vorticose linee di Zorn."

E' stato ipotizzato da qualcuno che la modella fosse Davida, l'amante di Saint-Gaudens, ma la somiglianza con la Anderson è inconfondibile.

La stessa lettera appare anche nella versione di Homer delle Memorie, incluso il riferimento alla modella, ma quella che viene mostrata è un'altra acquaforte di Zorn, fatta diversi anni dopo, che al posto della modella mostra, alle spalle dello scultore, la sua statua Puritan :rolleyes:

petronius :)

post-206-0-45965100-1330109519_thumb.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Hagans dice che "la sola velata allusione" a Hettie Anderson fatta da Homer Saint-Gaudens è la menzione di una donna "con sangue negro nelle vene". Homer ha scritto a proposito della moneta:

"Molte persone la conoscevano come il 'disegno di Mary Cunningham', perchè a posare per il profilo sarebbe stata una cameriera Irlandese, quando soltanto una 'pura Americana' avrebbe potuto essere la modella per la nostra moneta nazionale. Di fatto, le cosiddette caratteristiche della ragazza irlandese, si distinguono ben poco, viste le dimensioni della testa rispetto al totale del corpo di Liberty, per il quale ha posato una Svedese. Inoltre, il moderno sangue blu americano, può deliziarsi della scoperta che il profilo della testa sarebbe stato modellato da una donna che si suppone avesse sangue negro nelle vene. Chi altri, se non un Indiano, possa essere un 'pure American' è indefinito."

Secondo Hagans, sua cugina era davvero nera, e fiera di esserlo :good:

Altre ricerche condotte da Hagans, portano alla scoperta di una lettera scritta da Saint-Gaudens a Adolph Weinman, nel periodo in cui lo scultore era massimamente impegnato nello studio del disegno per la Double Eagle. Datata 2 gennaio 1906, vi si legge:

"Caro Weinman, vi prego di trasmettere la lettera allegata a Miss Anderson. Forse, se ella sta posando per voi, potreste lasciarla andare per uno, due o tre giorni. Ho fortemente bisogno di lei."

Anche se non conclusiva, la chiamata di Saint-Gaudens alla Anderson per averla ancora come modella, aggiunge un ulteriore, importante tassello, alla tesi di Hagans che sia stata lei, la "cugina Tootie", ad essere ritratta sui 20$ Gold Double Eagle.

Tesi oggi condivisa dalla maggioranza degli studiosi...in attesa, chissà, di nuove scoperte :)

petronius oo)

post-206-0-07646700-1330192955_thumb.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Il 25/2/2012 alle 19:04, petronius arbiter dice:

"Chi altri, se non un Indiano, possa essere un 'pure American' è indefinito."

Per una volta, Homer Saint-Gaudens aveva ragione...ma arrivava tardi :rolleyes:

Alla stessa conclusione erano già giunti il Ministero del Tesoro e la Zecca degli Stati Uniti e infatti, fin dalla metà dell'800, su diverse monete campeggiavano splendide teste d'Indiano...ma era vera gloria? O meglio, erano veri Indiani? :ph34r:

Ve lo dico lunedì ;)

petronius oo)

Link al commento
Condividi su altri siti


Se non fosse che tutte le monete hanno pari dignità si potrebbe dire...dalle stelle alle stalle :D

Dalla più prestigiosa moneta d'oro al più umile dei centesimi in rame. Ma i centesimi sono sempre stati molto popolari tra i collezionisti americani, e tra questi specialmente l'Indian Head, coniato per la circolazione dal 1859 al 1909.

Per gli appassionati di storia, esso evoca il mondo del vecchio West, per la sua Liberty adorna di un copricapo indiano di piume.

Per altri, è il ricordo della bella storia di una giovane ragazza, di un capo indiano, e di un padre amoroso che ne ha messo l'immagine su una moneta, perchè tutti potessero ammirarla.

"Era un chiaro e caldo mattino del 1835 quando un gruppo di Indiani, che erano stati a Washington per incontrare il Grande Padre Bianco, si fermarono nella Zecca di Philadelphia. La loro visita capitò proprio nel momento in cui James B. Longacre, incisore-capo, stava mostrando alla figlia dodicenne, Sarah, il lavoro della Zecca.

Un vecchio capo, attratto dal dolce viso della fanciulla, a sua volta molto interessata al copricapo dell'Indiano, mise il suo cappello di piume sulla testa della ragazza. Longacre, impressionato dall'effetto, prese subito un blocco da disegno e incominciò a disegnare sua figlia con il suo copricapo in prestito.

L'orgoglioso padre, che stava partecipando a un concorso per la progettazione del nuovo cent, e aveva già spremuto a lungo il cervello per un disegno originale e singolare col quale impressionare i giudici, disse a se stesso che forse la combinazione tra il fiero copricapo Indiano di piume e la dolcezza Anglosassone avrebbe potuto vincere il premio.

Egli sottopose il disegno, che superò diverse fasi della competizione fino a prevalere per un solo voto in più su oltre 1.000 votanti.

Il volto della sua giovane figlia venne così immortalato sulla più modesta delle monete della nostra nazione." :)

Davvero una bella storia....se fosse vera :rolleyes:

petronius oo)

post-206-0-45619100-1330367773_thumb.jpg

post-206-0-44698400-1330367785_thumb.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Non posso che fare i miei complimenti per questa discussione, veramente bella! Bravi! :good:

Non è per linkarne una mia, ma visto l'argomento mi sembra pertinente: Imperatore, come mai si è tagliato la barba?

Potrete notare, come anche nel passato, si siano sbizzarriti in fatto a gentil signore su moneta... :)

Bravi ancora :clapping:

Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

:blum:

Who's this girl ?

Randy'L Teton, modella del Sacagawea Dollar.

Pensavo di parlarne in chiusura di discussione, ma se vuoi farlo tu sei il benvenuto :)

petronius oo)

Randy me la prendo io. A te lascio Susan B. Anthony :blum:

Link al commento
Condividi su altri siti


Randy me la prendo io. A te lascio Susan B. Anthony :blum:

Non valeee... :bash: :lol:

post-206-0-13909200-1330374504_thumb.jpg

E comunque, di Susan non intendevo parlare, si tratta di un personaggio storico ben noto, non di una modella da scoprire, tanto varrebbe parlare del ritratto di Lincoln e degli altri presidenti.

Concluderò la mia esposizione con Sarah Longacre, ti chiedo solo di aver pazienza un paio di giorni e poi ti lascio campo libero con Randy :D

petronius :)

Link al commento
Condividi su altri siti


Non è per linkarne una mia, ma visto l'argomento mi sembra pertinente: Imperatore, come mai si è tagliato la barba?

Potrete notare, come anche nel passato, si siano sbizzarriti in fatto a gentil signore su moneta... :)

Complimenti Mirko :clapping: eccellente discussione che purtroppo mi ero perso, ma il forum ha ormai assunto dimensioni tali che non si riesce a star dietro a tutto.

petronius :)

Link al commento
Condividi su altri siti


Davvero una bella storia....se fosse vera :rolleyes:

La storia raccontata al post #59, è una versione condensata di quella apparsa un pò di tempo fa su un'importante pubblicazione numismatica. Non è chiaro dove l'autore abbia trovato l'ispirazione per condire questa storia di una buona dose d'immaginazione :rolleyes: anche se asseriva di citare direttamente un familiare di Longacre.

 

L'orgoglioso padre, che stava partecipando a un concorso per la progettazione del nuovo cent...

 

Prima di tutto, non ci fu alcun concorso per il disegno dell'Indian Head cent. L'incisore-capo della Zecca, James B. Longacre, lo disegnò punto e basta.

 

"Era un chiaro e caldo mattino del 1835 ....

 

Secondo, la moneta non venne coniata fino al 1859, 24 anni dopo i fatti narrati...sembra improbabile che l'idea sia rimasta in mente a Longacre così a lungo.

 

"Era un chiaro e caldo mattino del 1835...James B. Longacre, incisore-capo, stava mostrando alla figlia dodicenne, Sarah, il lavoro della Zecca.

 

Terzo, e definitivo, nel 1835 Longacre non lavorava ancora alla Zecca....sarà assunto 9 anni dopo, nel 1844 :P

Eppure, anche se così fantastica, questa "bella storia" nel tempo è andata a intrecciarsi con i fatti al punto che ancora oggi è difficile dire quale sia la verità.

petronius :)

Link al commento
Condividi su altri siti


Anche se la storia raccontata sopra è piena di difetti, essa non è l'unico caso in cui un familiare di Longacre parla di una visita degli Indiani a casa dell'incisore, o presso la Zecca (generalmente tra il 1844 e il 1849), durante la quale la giovane Sarah Longacre (più spesso di 12 anni, a volte di 6, a volte di 16) avrebbe posato con un copricapo indiano in testa, ispirando il disegno dell'Indian Head cent.

Una di queste storie è riportata nel numero di novembre 1931 di The Numismatist, che cita una notizia di stampa da Falls City, Nebraska:

"Mrs. Sarah Peck, novantunenne residente in questa città, per tutti quegli Americani che credono che la testa adorna di piume che appare sull' Indian penny sia quella di un Indiano, ha queste informazioni. Il 'capo' non è un Indiano, alla fine, il ritratto è quello di una piccola ragazza bianca, Mrs. Sarah Longacre Keen, una lontana parente di Mrs. Peck."

La quale Mrs. Peck, continua poi raccontando la storia che già sappiamo, la visita alla Zecca di Sarah, dodicenne, l'incontro con gli Indiani, ecc., ecc. :rolleyes:

Quelli che invece non credono a questa vecchia storia di famiglia fanno notare come il disegno del cent sia in gran parte una ripetizione di quello del dollaro d'oro del 1849, nonchè della Double Eagle dello stesso anno, e impiegato più tardi anche sul 3$ gold del 1854....tutte monete disegnate da Longacre.

Aggiungono anche che Longacre ha sempre negato di aver usato sua figlia come modella, e propongono un'ipotesi alternativa ;)

Nelle foto, a confronto, il dollaro in oro e il centesimo in rame.

petronius :)

post-206-0-75270900-1330454237_thumb.jpg

post-206-0-79272200-1330454253_thumb.jpg

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Uno dei primi a mettere in dubbio la validità della storia della figlia di Longacre, fu Charles Barber.

In un articolo su Sunset Magazine pubblicato poco dopo che la coniazione dell'Indian Head cent era terminata (Barber era allora chief-engraver alla Zecca di Philadelphia), egli osservò che era difficile confutare una storia del genere, perchè, disse:

"La maggior parte della gente non vuole nessuna prova che sconvolga una storia così romantica come quella tessuta intorno a questa moneta, non più di quanto siano ansiosi di conoscere i fatti che gettano ombra sull'altrettanto romantica storia di Betsy Ross e della nascita della bandiera."

Barber aggiunse che anche se era ormai impossibile, a quel punto (siamo nel 1910), provare cosa avesse usato Longacre come modella, c'erano prove a sufficienza

"per convincere una mente senza pregiudizi che egli non aveva usato nè sua figlia, nè un copricapo di guerra Indiano."

La fonte a cui faceva riferimento Barber per le sue affermazioni, sarebbe un vecchio impiegato della Zecca, il quale, dice Barber, ricordava distintamente le idee di Longacre sui ritratti su moneta e che l'incisore si sarebbe opposto all'utilizzo di sua figlia. L'impiegato della Zecca ricordava anche che Longacre puntava a realizzare il ritratto di una "testa ideale" di una donna Indiana.

Puntata breve per oggi :P si continua domani.

petronius :)

Link al commento
Condividi su altri siti


Barber sostiene inoltre che, più sorprendente ancora, è che le caratteristiche di Liberty sulla Double Eagle del 1849, sono le stesse che sul cent. Ora, nota Barber, se la bambina aveva solo 6 anni nel 1859, quando il cent è stato rilasciato (o 12 anni, fa lo stesso) come poteva aver fatto da modella per la "doppia" di 10 anni prima? :rolleyes: E poi, è sempre Barber a parlare, è inconcepibile che chiunque guardi la moneta da 1 cent possa credere che il volto dell'Indiana abbia le caratteristiche di una bambina di 6 anni, o anche di una ragazza giovane.

La stessa testa "di base", aggiunge, si trova anche sulla moneta d'oro da 3 dollari, e anche su una moneta di prova con una figura seduta. E l'incisore-capo ne ha anche per il copricapo di piume che, dice, non è un warbonnet (copricapo di guerra) e non può essere stato copiato da nessun vero copricapo portato in testa da qualsiasi Indiano.

petronius :)

Link al commento
Condividi su altri siti


La stessa testa "di base", aggiunge, si trova anche sulla moneta d'oro da 3 dollari

Ancora un piccolo OT, per parlare di una moneta dal taglio inusuale, e che sebbene coniata ininterrottamente per 35 anni, non ha mai incontrato il favore del pubblico americano (ma dei collezionisti sì ;)).

Autorizzata con Atto del 21 febbraio 1853, fin dal suo primo apparire, l'anno successivo, la moneta non fu apprezzata dalla generalità della popolazione, e se ne videro circolare davvero poche. Oggi alcuni numismatici teorizzano che la moneta da 3 dollari fosse utile per acquistare francobolli (da 3 cents) o per essere scambiata con 100 monete d'argento da 3 centesimi (trimes) che circolavano all'epoca.

Sempre meglio che la banconota di pari valore, per la quale gli americani hanno coniato il detto "falso come un biglietto da 3 dollari" per intendere una cosa che non può in alcun modo essere vera (invece i biglietti, veri, da 3 dollari c'erano eccome, ma questa è un'altra storia ;)).

Quale che fosse il suo uso, la si vide un pò in giro tra il 1854 e il 1861, specialmente nell'Est e nel Midwest, poi sparì dalla circolazione. Durante tutti gli anni '60 se ne coniarono meno di 10.000 pezzi l'anno. Nel 1874 e poi nel 1878, la produzione venne notevolmente incrementata in previsione di una più ampia circolazione, ma ancora una volta l'interesse del pubblico fu piuttosto scarso. Nel 1889 cessò la produzione.

Anche se i 3 dollari non avevano una circolazione molto ampia, l'interesse dei collezionisti era alto e a partire soprattutto dal 1879 molti incominciarono a ricercarli e preservarli, col risultato che oggi gli esemplari nello stato di Zecca (Mint State) sono abbastanza numerosi.

Rarità assoluta dei Three Dollars Gold Pieces (questo il nome ufficiale) è la moneta coniata a San Francisco nel 1870, conosciuta in un unico esemplare. Proveniente dalla collezione di Louis Eliasberg, il proprietario dell'unica collezione completa di monete americane mai assemblata, questa moneta è stata venduta nel 1982 per 687.500 dollari (all'epoca secondo realizzo di sempre per una moneta americana) a Harry W. Bass, ed è attualmente in esposizione presso l'American Association's Money Museum di Colorado Springs, dove probabilmente è destinata a rimanere per sempre. Infatti, anche se molte monete della collezione Bass sono state vendute in asta, questa, insieme a tutte le altre da 3 dollari (l'unica collezione completa possibile di queste monete, vista l'unicità del 1870-S) è considerata una specie di trofeo, e ben difficilmente sarà mai messa in vendita.

Accontentiamoci della foto :)

petronius oo)

post-206-0-52368500-1330713209_thumb.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Come un ragazzino ho cresciuto con la storia sul pezzo d'oro 3-dollari, essendo destinato per l'acquisto di 100 francobolli, ma più tardi ha deciso che non c'era vera e propria logica dietro il suo essere destinato ad essere l'equivalente di 100 3-centesimi monete, che—per alcuni anni dopo la loro introduzione—erano forse il più importante di monete d'argento American effettivamente circolanti.

Ma una parola amichevole di avvertimento a chi decide di acquistare un pezzo d'oro 3-dollari—essi sono tra i più falsificata di monete d'oro americani. (Ho letto in un articolo della rivista 1975 che del 66 1878 3-dollari pezzi d'oro presentate per l'autenticazione, 33 erano falsi. E il 66 3-dollari monete d'oro datate 1882 inserita per l'autenticazione, solo 2 erano vero e proprio).

Yikes!

<_< v.

-------------------------------------------------

As a kid I grew up with the story about the 3-dollar gold piece being intended for the purchase of 100 postage stamps, but decided later that there was real logic behind its being intended to be the equivalent of 100 3-cent coins, which—for a few years after their introduction—were perhaps the most important of American silver coins actually circulating.

But a friendly word of warning to anyone who decides to acquire a 3-dollar gold piece—they are among the most counterfeited of American gold coins. (I read in a 1975 magazine article that of 66 1878 3-dollar gold pieces submitted for authentication, 33 were fake. And of the 66 3-dollar gold coins dated 1882 submitted for authentication, only 2 were genuine.)

Yikes!

<_< v.

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Un altro duro colpo alla storia di Sarah Longacre e degli Indiani lo diede Walter Breen, con un articolo pubblicato sul numero di Aprile 1951 del Numismatic Scrapbook Magazine.

Secondo Breen, che cita documenti del National Archive, Longacre aveva previsto di applicare il disegno della testa del Gold Dollar del 1849 anche alle altre sue monete, eccetto la Double Eagle. Longacre scrisse in una lettera al Segretario al Tesoro:

"L'intero disegno, l'arrangiamento e l'esecuzione, sono le mie, le proporzioni artistiche della testa vengono dall'antichità e potrebbero corrispondere molto da vicino a quelle della 'Venus Accroupie' uno degli standard favoriti."

La "Venus Accroupie" (Venere accovacciata) cui si fa riferimento, è una statua di produzione ellenistica del II secolo, oggi al Museo del Louvre...la vedete nella foto. Come diceva Longacre, questo modello di Venere era uno dei più diffusi, e statue simili a quella del Louvre si possono ammirare al British Museum, all'Archeologico di Napoli, al Museo di Palazzo Massimo alle Terme, ecc.

Dunque, secondo Breen, in nessun modo Longacre aveva voluto ritrarre un preciso individuo, ma si era ispirato a un campione dell'arte ellenistica.

Ancora Breen cita una lettera del 4 Novembre 1858, dal Direttore della Zecca, James Ross Snowden, al Segretario al Tesoro, nella quale Snowden dice che il dritto

"mostra una testa ideale dell'America, a cui le piume degli Indiani danno il carattere del Nord America."

In conclusione, Breen scrisse:

"In nessun caso era qualcuno, ma intendeva essere una testa idealizzata di Liberty. La moneta era basata esattamente sul classico profilo di una statua antica."

Dunque stesso modello, la statua, per la moneta da 1 dollaro, da 3 dollari e da 1 centesimo...ma i sostenitori della figlia di Longacre non demordono :rolleyes:

petronius oo)

post-206-0-09487400-1330970921_thumb.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


...ma i sostenitori della figlia di Longacre non demordono

Nonostante i detrattori, e i dinieghi di Longacre, la storia continua a circolare, soprattutto grazie ai discendenti dell'incisore, che insistono che le basi sono vere, anche se con i particolari c'è stata un pò di confusione.

Per esempio, il nipote, Rev. Lindsay B. Longacre, contestò l'articolo di Breen del 1951 sostenendo che, se non era impossibile che la storia della visita degli Indiani fosse stata inventata, purtuttavia non si poteva escludere che fosse basata su un fatto.

Lindsay Longacre scrisse che da bambino conobbe la figlia di James Longacre, Sarah, che lui chiamava Aunt Sallie. Suo padre gli raccontava spesso di una "commissione di Indiani" che erano andati a Washington per trattare con il Governo. Due di loro avevano fatto visita a Longacre nella sua casa di Philadelphia. Essi si sarebbero tolti le loro acconciature, e Sallie ne avrebbe presa una e se la sarebbe messa in testa. Longacre ne fece subito uno schizzo, e il Rev. Lindsay sosteneva che il ritratto era stato idealizzato a partire da questo schizzo.

Questa storia, diceva, non preclude l'uso di un ideale classico, come sostenuto da Breen, nè necessita di un ritratto reale...insomma, una via di mezzo, per salvare entrambe le teorie :rolleyes:

petronius :)

Link al commento
Condividi su altri siti


Lo specialista dei cents, Rick Snow, ugualmente supporta la teoria che Sarah Longacre possa essere servita di ispirazione al padre per i disegni delle monete.

Nel suo libro Flying Eagle and Indian Cents, Snow sostiene che un disegno di Sarah, fatto all'incirca nel 1840, può essere favorevolmente confrontato con il disegno delle monete.

Il disegno, secondo Snow, corrisponde anche a un ritratto più tardo di Sarah, trovato in un libro di disegni di Longacre, che contiene anche piccoli schizzi dei prototipi dei centesimi, incluso l'Indian Head.

Scrive Snow:

"La caratteristica più evidente è il 'naso di Longacre' il cui profilo corre dritto dalla punta alla fronte. Le sopracciglia, le labbra e la forma del mento sono molto simili in tutti questi schizzi [della figlia e dei cents]."

Snow contesta anche l'opinione che il disegno del cent sia basato su quello delle monete d'oro da 3 e da 20 dollari, sostenendo che le caratteristiche sono diverse. I 3 e i 20 dollari, scrive, possono infatti essere stati modellati da una statua classica di Venere, come suggerito da Breen...il centesimo, no.

Come si può vedere, siamo ancora una volta di fronte a una storia in cui i dubbi superano le certezze :ph34r: a conclusione della quale ripropongo il confronto citato sopra tra il disegno di Sarah Longacre e la moneta da 1 cent, già visto al post #59 ma che può essere utile studiare ancora...chissà che non ne esca qualche nuova teoria :D

petronius oo)

post-206-0-09342700-1331057428_thumb.jpg

post-206-0-71693500-1331057451_thumb.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.