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Inviato

Ho l'impressione che dovremo organizzarci meglio per discutere dei famosi aurei repubblicani, spesso unici o comunque rarissimi.....


Inviato (modificato)

@@gionnysicily

Ciao Gionny,

scusa, sono stato un po' sibillino...............vai vedere i primi post di questa discussione, e' l'aureo della Clodia:

http://www.lamoneta.it/topic/86835-cosa-sara

3 esemplari citati:

1) museo di Vienna

2) uno NAC

3) uno ebay uguale a NAC

clone entrambi? uno clone dell'altro.....ect......

ciao!

Modificato da snam

Guest Tugay Emin
Inviato

@@gionnysicily

Ciao Gionny,

scusa, sono stato un po' sibillino...............vai vedere i primi post di questa discussione, e' l'aureo della Clodia:

http://www.lamoneta.it/topic/86835-cosa-sara

3 esemplari citati:

1) museo di Vienna

2) uno NAC

3) uno ebay uguale a NAC

clone entrambi? uno clone dell'altro.....ect......

ciao!

Ciao snam , Non riesco a scaricare la foto dell'aureo apparso su Ebay ,cosi l'aureo di Vienna. Ho solo quello Nac. Aspetto per confronti .

Inviato

I tre pezzi citati sono tutti illustrati nei posts # 4 e # 13 (nella prima pagina).

Purtroppo al solito il pezzo del museo (di Vienna) non è disponibile in immagine digitale.

Poi i responsabili del medagliere di Vienna sono molto meno disponibili di Parigi e si fanno pure pagare non poco (e con un contratto capestro sui diritti di riproduzione, dove prevedono denuncia e richiesta di ammenda se non li si rispettano.... è l'eredità asburgica....).


Guest Tugay Emin
Inviato

Grazie Alberto ,Meglio stare alla larga allora. Come si fa ad osservare l'aureo di Vienna con una foto ?. Come ben scrivevi per fare uno studio sugli aurei della Repubblica (unicum) ,bisognerebbe organizzarsi prima. Vedi tu ...... Buona notte.

Inviato

Ringrazio per avere rispolverato una vecchia e interessante discussione, che mi era sfuggita.

Interessante il riferimento alla provenienza dell'aureo di Vienna dalla vecchia collezione di Tiepolo.

Non si deve dimenticare che quasi tutti i suoi aurei della tarda repubblica, specie del periodo cesariano e della Guerra Civile tra M. Antonio e Ottaviano provenivano quasi sicuramente dal famoso e leggendario ripostiglio di Brescello (il paese di Don Camillo e Peppone), rinvenuto nel 1713 da un contadino del posto e disperso nell'anno seguente, con l'aiuto di ebrei residenti nella vicina Viadana, specialmente verso la Repubblica Veneta. Il tesoro era ricco di 70.000-80.000 aurei, ma per la stragrande maggioranza rifuso forse a Venezia. Lo stesso Tiepolo acquistò diversi pezzi diversi e pare anche circa 22.000 aurei fatti da lui rifondere per evitare che diventassero troppo comuni (!!!!).

La storia è stata in parte ricostruita su fonti d'epoca dal Calzolari su RIN 89 (1987) e su RIN 94 (1992).

Un mio amico ha potuto ricostruire con maggiori dettagli l'intera vicenda, riuscendo anche ad individuare il probabile esatto luogo di rinvenimento. Spera di poter pubblicare il suo studio....

Quindi se era di Tiepolo, l'aureo di Clodia potrebbe anche essere originale. Resta il fatto per me sorprendente che il secondo pezzo, quello di NAC, abbia conii diversi e quindi resta il dubbio che possa essere stato abilmente ricavato da un calco di un denario

In che contesto si colloca il ripostiglio di Brescello? Intendo dire che 70/80.000 aurei sono una cifra veramente considerevole quindi presumo che si deve avere traccia di qualche scontro o pericolo imminente nella zona che ha forzato il sotterramento del tesoro. Si ha qualche notizia?


Inviato

I pochi studiosi che si sono occupati del "leggendario" tesoro di Brescello hanno stabilito che gli aurei più vecchi erano quelli di Cesare del 46 a.C. (quelli di Hirtia, Crawford 466), mentre quelli più recenti erano di Ottaviano del 38 a.C. (con Agrippa Desig, Crawford 534/1).

Quindi il contesto storico del suo interramento deve essere immediatamente seguente al 38 a.C., forse intorno al 36 a.C., durante la violenta guerra civile che vide contrapposti i tre triumviri, Ottaviano, Marco Antonio e Lepido.

Nel 41 – 40 a.C. si combatté attorno a Perugia, dove Ottaviano sconfisse il Console Lucio, fratello di Marco Antonio. Poi Ottaviano si impadronì della Gallia, e Antonio rispose nel luglio del 40 a.C. muovendo la sua flotta contro Brindisi, che era

rimasta senza idonee difese. I due contendenti, però, trovarono modo, ancora una volta, di accordarsi: a Ottaviano andò l’Occidente, compresa l’Italia, ad Antonio l’Oriente, a Lepido l’Africa. Il 37 a.C. vide i triumviri che, dopo l’accordo di Taranto, si impegnarono, più o meno congiuntamente, contro Sesto Pompeo, che fu definitivamente sconfitto a Nauloco nel 36 a.C. Nello

stesso anno Ottaviano depose Lepido e rimasero così soli, ad affrontarsi, Ottaviano e Antonio, che nel frattempo si era legato, anche affettivamente, a Cleopatra, regina d’Egitto. Alla fine del 32 a.C. Ottaviano dichiarò guerra a Cleopatra, che ebbe l’aiuto di Antonio. Il 2 novembre 31 le forze navali di Ottaviano ottennero la decisiva vittoria di Azio, sulle forze congiunte di Antonio e Cleopatra che, pressati da vicino dalle forze di Ottaviano, si suicidarono ad Alessandria, in Egitto, nel febbraio del 30 a.C., lasciando così Ottaviano incontrastato padrone di Roma e di tutti i suoi domini.

Non vi sono invece notizie storiche dirette su Brescello in quel periodo, ma, vista la sua importanza strategica, è piuttosto diffuso, tra gli studiosi di storia locale, il convincimento che la città abbia vissuto quei tribolatissimi anni in “prima linea” e, perciò, che anch’essa sia uscita stremata e dissanguata dalla guerra civile, come la vicina Parma, che dovette essere ripopolata da Augusto, con la deduzione di una nuova colonia. In un tale cupo e travagliato scenario non è difficile capire il gesto del misterioso personaggio, che ritenne di dover nascondere il suo immenso tesoro in una tomba, senza più riuscire a ricuperare i suoi averi.

Prevale infatti l'opinione che il tesoro fosse di un ricco privato, piuttosto che di una cassa militare, che normalmente è composta soprattutto di denari d'argento. Poi la stessa composizione del tesoro, che comprendeva praticamente tutti gli aurei emessi nel periodo compreso tra Cesare e Ottaviano, comprendendo anche quelli dei rivali di quest'ultimo, non pare compatibile per un materiale detenuto da un esercito partigiano.


Inviato

Perfetto, grazie

Era proprio questo che ignoravo e vale a dire che fosse in prima linea in quegli anni di scontri.


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