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IGNORED

I PRIMI GROSSI ITALIANI


Risposte migliori

RIMINI

MONETAZIONE AUTONOMA 1265/1385

GROSSO AGONTANO

V/ San Gaudenzo in piedi con pastorale

PP S GAUDECIUS

R/ Croce patente al centro e legenda

DE ARIMINO

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Modificato da scacchi
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Awards

Un bel bolognino, Scacchi :) :)

Riguardo bologna c'è anche la moneta pepolese, ossia il grosso agontano della zecca di Bologna.

La circolazione dell' agontano era molto estesa in Emilia Romagna, tanto che nel 1332 se ne bloccò l' esportazione alla moneta locale, ma la situazione non cambiò molto, infatti nel 1338 Taddeo Pepoli conia la moneta pepolese o pepolesca, imitazione del celeberrimo grosso d' Ancona col Santo. La lira di Bologna cambiò anche di valore, avvicinandosi a quella di Ancona.

Trovate una bella moneta pepolese nell' asta Ranieri 2.

Riccardo

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Apperò Scacchi, anche un bell' agontano di Rimini!!

L' imitazione di questa città è più rara rispetto all' agontano di Ancona ;) ;)

E con Rimini, Bologna e Ravenna sono 3 le zecche che imitano l' agontano in Emilia-Romagna.

Riccardo

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salve per milano spero di poter venire ad ascoltare

mi permetto di aggiungere le immagini di una moneta grossa non mia che non fa dormire alcuni collezionisti :blum:

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Modificato da scacchi
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Awards

:shok: :shok: :shok:

Ecco, questo si che è un grosso!! :D :D

L' agontano di Perugia è la ciliegina sulla torta, come detto da chi mi ha preceduto, Roberto Ganganelli al convegno di Ancona ha fatto un ottimo studio su questo nominale umbro, spero che gli atti vengano presto pubblicati!!

Riccardo

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Bologna repubblica 1191-1337

bolognino grosso

ENRICIIS Nel campo I P R T in croce attorno a globetti. Rv. BO NO NI Nel campo A tra 4 globetti. CNI 9/49

peso 1,6 gr

diametro 18,5.

A Bologna le emissioni iniziarono nel 1191 con la produzione del "denarium bononiense" a nome dell’imperatore Enrico VI; il denaro bolognese aveva un valore pari ad un terzo del denaro imperiale: lo stesso valore già adottato a Ferrara. Ben presto l’intensità degli scambi commerciali rese necessaria l’adozione di una moneta di maggiore valore e nel 1236 venne avviata la produzione di moneta grossa, d’argento, con peso di 1,4 grammi ed un fino in argento pari a 864/°oo (Crespellani, 1884). Per salvaguardare il valore della propria moneta Bologna, dopo gli accordi sottoscritti con Ferrara, prese accordi anche con Parma e Reggio (Affò, 1788); creando così un’ampia area nell’Emilia orientale che godeva di una buona omogeneità monetaria.

Ciao

Mario

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Alla carrellata dei grossi prodotti nell'area dell'Emilia orientale, dopo Reggio, Modena e Bologna, manca solo Parma....per cui mi avventuro io, sicuro che altri, più competenti, sapranno integrare con dovizia di particolari.

Grosso di Parma da 4 denari imperiali

Coniato dal comune di Parma a nome di Federico II di Svevia.

Le emissioni risultano essere iniziate presumibilmente attorno all’anno 1233, l’Affò ipotizza che tale emissione fosse leggermente successiva a quella del grosso di Reggio e che fra le due città fossero intercorsi degli accordi per uniformarne le caratteristiche alle emissioni di Bologna; in questo modo, con l’aggiunta dopo dieci anni del grosso di Modena, si veniva a creare un’area nell’Emilia orientale che godeva di buona omogeneità monetaria.

Le emissioni proseguirono, secondo la bibliografia ufficiale, fino all’anno 1250; personalmente concordo con M. Bazzini che ne posticipata il termine delle emissioni di qualche decennio (M.Bazzini ipotizza si arrivasse fino al 1302).

Peso medio di 1,33 grammi; il CNI riporta pesi fra 1,16 e 1,46 grammi; secondo l’Affò il contenuto in fino è circa di 840 °/oo “che pareggiava quasi del tutto il fino del grosso di Bologna”.

immagine tratta dal catologo on-line

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RAVENNA , GROSSO ( 1232 - sec. XIV)

D/+ARCIEPISCO, nel campo PVS

R/+ DE RAVENA , croce patente accantonata nel 1° e 4° angolo da globetto e nel 2° e 3° da trifoglio con gambo

Ma poi ci pagano gli straordinari ? :blum:

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Visto che l’imperatore Federico II è stato menzionato molte volte (anche se non ho però visto ancora i grossi imperiali di Como e brgamo..) ecco un bel grosso battuto dall’imperatore ... ma dove ?

La zecca è alquanto dibattuta. Autorevoli studiosi propendono per Vittoria, la città parmense fondata dallo stesso impaeratore. La tipologia però e latre fonti sembrano indicare un’origine invece meridionale anche se metrologicamente più difficile da sostenere..

Federico II - Grosso (Kuenker - De Wit Auction).BMP

Modificato da numa numa
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Dabbene, molto bello il grosso primitivo di Ravenna, che fa coppia con quello anconetano postato da Miro prima :)

Una curiosità, quel trifoglio ( ? ) all' inizio della legenda del R/, è abbastanza comune nei grossi da 12 di Ravenna?

Riccardo

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Dabbene, molto bello il grosso primitivo di Ravenna, che fa coppia con quello anconetano postato da Miro prima :)

Una curiosità, quel trifoglio ( ? ) all' inizio della legenda del R/, è abbastanza comune nei grossi da 12 di Ravenna?

Riccardo

Ti riferisci ai due trifoglietti in leggenda al dritto ? Si io li ho visti in altri.

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Il grosso di Numa mi sembra sia stato dibattuto in un'altra discussione, di certo l'immagine iconografica è molto simile al denaro di Messina e Brindisi, ma a favore di una coniazione in Vittoria c'è la storia della distruzione della città di Parma ,la nuova città che portava questo nuovo nome ,l'apertura della nuova zecca da cui uscì probabilmente questa moneta .

Sembra quasi una sfida che l'imperatore volle fare col suo ritratto così preciso per affermare la sua immagine e il suo potere sulla gente del posto e di quelle regioni..

Altro aspetto a favore e' che la monetazione grossa veniva utilizzata più al Nord che in Meridione .

Rivedendo comunque il libro di Bellesia sulla monetazione di Como, qualche affinità nel ritratto comunque compare, i capelli di dietro per esempio,la bocca , la guancia, un pò la corona,anche il naso in alcuni pezzi.

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Il grosso di Numa mi sembra sia stato dibattuto in un'altra discussione, di certo l'immagine iconografica è molto simile al denaro di Messina e Brindisi, ma a favore di una coniazione in Vittoria c'è la storia della distruzione della città di Parma ,la nuova città che portava questo nuovo nome ,l'apertura della nuova zecca da cui uscì probabilmente questa moneta .

Sembra quasi una sfida che l'imperatore volle fare col suo ritratto così preciso per affermare la sua immagine e il suo potere sulla gente del posto e di quelle regioni..

Altro aspetto a favore e' che la monetazione grossa veniva utilizzata più al Nord che in Meridione .

Rivedendo comunque il libro di Bellesia sulla monetazione di Como, qualche affinità nel ritratto comunque compare, i capelli di dietro per esempio,la bocca , la guancia, un pò la corona,anche il naso in alcuni pezzi.

Sulla R.I.N. vol. 103 del 2002, Il Vittorino "di Parma": quale moneta? Bazzini - Ottenio. Approfondita ed ampia analisi del tema. Disponibile anche on-line: http://independent.academia.edu/MarcoBazzini/Papers/541493/Il_vittorino_di_Parma_quale_moneta

Ciao

Mario

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Il grosso di Numa mi sembra sia stato dibattuto in un'altra discussione, di certo l'immagine iconografica è molto simile al denaro di Messina e Brindisi, ma a favore di una coniazione in Vittoria c'è la storia della distruzione della città di Parma ,la nuova città che portava questo nuovo nome ,l'apertura della nuova zecca da cui uscì probabilmente questa moneta .

Sembra quasi una sfida che l'imperatore volle fare col suo ritratto così preciso per affermare la sua immagine e il suo potere sulla gente del posto e di quelle regioni..

Altro aspetto a favore e' che la monetazione grossa veniva utilizzata più al Nord che in Meridione .

Rivedendo comunque il libro di Bellesia sulla monetazione di Como, qualche affinità nel ritratto comunque compare, i capelli di dietro per esempio,la bocca , la guancia, un pò la corona,anche il naso in alcuni pezzi.

Sulla R.I.N. vol. 103 del 2002, Il Vittorino "di Parma": quale moneta? Bazzini - Ottenio. Approfondita ed ampia analisi del tema. Disponibile anche on-line: http://independent.a...ma_quale_moneta

Ciao

Mario

si ma non risolutivo come attribuzione che rimane aperta

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Ho pensato che si potrebbe redigere una lista di tutte le zecche italiane che hanno coniato moneta grossa e mettere accanto una foto di una moneta tipo con peso, diametro e 1 o 2 rif bibliografici.

Si avrebbe cosi una lista agevole delle principali emissioni, uno strumento utile e semplice di grande aiuto per un primo approfondimento o anche per i veterani di questa monetazione . Che ne pensate ?..

Modificato da numa numa
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Intanto potrei fare una lista delle zecche che hanno coniato l' agontano :)

Umbria

Agontano di Perugia.

Moneta estremamente rara, ne abbiamo una foto in questa discussione.

Emilia Romagna

[ L' agontano in Emilia Romagna, produzione e circolazione, Ercolani Cocchi, in L' agontano, una moneta d' argento per l' Italia medievale ]

Bologna, moneta pepolese, battuta da Taddeo Pepoli ( ne ho riportato una breve storia poco sopra )

Rimini, con la scritta DE ARIMINUM

Ravenna, con la scritta DE RAVENA

Lazio

Cittaducale, grosso coniato nel periodo di autonomia ( 1459-1460 ) [ per Cittaducale, Atri e Chieti, Cfr. Influenze dell' agontano nel regno di Napoli, Travaini, in "L' agontano una moneta d' argento per l' Italia medievale" ]

Abruzzo

Chieti nel periodo di autonomia ( 1459-63 )

Atri nel periodo di autonomia ( 1462-64 )

Toscana

Arezzo, DE ARITIO [ Cfr. Vanni, le emissioni di grossi della zecca aretina, in ( vedi sopra ) ]

Volterra ( ma quì lasio la parola a Magdi ;) ) [ Renato Villoresi, l' agontano di Volterra, in ( vedi sopra ) ]

Chiusi, grosso molto raro [ William Day e Lucia Travaini, L' agontano di Chiusi, stesso libro degli altri contributi ]

Massa Marittima, grosso altrettanto raro con la scritta DE MASSA [ L' agontano di Massa Maremma, Massimo Sozzi, sempre nello stesso libro ]

Marche

Ancona, il primo agontano [ Rossi, l' agontano nella storia monetale delle Marche ]

Camerino, imitazione del XV secolo

Ascoli Piceno, conia anche 1/2 e 1/4 di agontano.

Macerata, grosso di tipo agontano di Papa Benedetto XII.

Questo è un quadro generale delle coniazioni di grossi agontano da due soldi nell' Italia centrale, spero di non aver detto cose errate.

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Un grande assente, per il quale abbiamo speso in passato più di una parola, è il grosso da 20 denari di Verona.

Moneta emessa intorno al 1230 a nome di Federico II , aveva un peso teorico di circa g.1,65 e un fino di 956 per mille di argento.

Moneta che mi ha sempre impressionato perchè sembra uscire dalle mani di un geometra ,compasso e riga, forti caratteristiche geometriche ,perfette e ripetute,viene nel contempo data molta importanza all'identità della città, è una moneta che sembra seguire un suo stile preciso e voluto

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