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Risposte migliori

Inviato (modificato)

Dire che un'analisi comparativa e stilistica non è pertinente e non serve...non è una risposta od un argomento tecnico...è un'altra negazione ed un evidente errore...anzi una sorta di "bestemmia" tecnica.

Ma dove è che l'hai letto questo? Casomai è proprio il contrario : l'analisi COMPARATIVA E' LA PIU' PERTINENTE, è stato scritto...che è quella di acraf.....mi sa che ti sei confuso....

Dire che un'analisi a distanza non è pertinente non è analisi tecnica, è solo un'opinione...peraltro non condivisibile perchè su foto di sufficiente nitidezza l'analisi è fattibile per quanto ben visibile.

Su una moneta come quella, che non appare mai o quasi, di cui si conosce così poco, causa la scarsità di esemplari disponibili, di quella particolarità e complessità,una analisi basata SOLO sull'osservazione di una foto, anche in HD,mi sembra molto più vicina all'opinione che alla deduzione.......già meglio se le si affianca la menzionata analisi comparativa con gli scarsi esemplari riconosciuti come autentici e quelli repertoriati come falsi....un giudizio su un singolo esemplare o fenomeno non ha grande valenza nel momento in cui non è riferito o riferibile a qualche dato certo.....ed è quello che continuo a ripetere e che forse ti è sfuggito.

Leggo infine che numizmo vuole fare l'avvocato del diavolo...che è un'altra approssimazione...vuota di contenuti autentici. L'avvocato del diavolo discute brillantemente ma con fair play, in modo circostanziato, dando fondo alla propria esperienza specifica. Cioè dovrebbe spiegare, sempre tecnicamente, perchè la moneta in esame è autentica oltre le perplessità sino ad ora ipotizzate ed accennate.

Dove sono codeste lucide e sagge argomentazioni?

Non ci sono.

Punto.

"L'avvocato del diavolo",come viene chiamato, ha il solo compito di contestare e mettere in dubbio una ipotesi, che può anche essere corretta, solo per trovarne i punti deboli e le eventuali incongruenze. Non ha nulla a che fare con il fair play o con il sostegno a ipotesi avverse...il suo compito è casomai rafforzativo della conclusione rappresentando una sorta di prova del nove ......Ed è intrinseco che, qualora di incongruenze o punti deboli se ne palesino o evidenzino, dato che esistono solo due stati della questione : o vera, o falsa, l'indebolimento di una rafforza l'altra risposta...e tutto questo senza dover essere dell'una o dell'altra idea in automatico.

Mi sono solo permesso di mettere in dubbio le conclusioni genericamente basate su impressioni, proprio perché queste ultime venissero affiancate da qualcos'altro, raffronti, comparazioni, deduzioni verificabili etc,

Qualcuno ne ha preso atto e, convinto delle sue idee, ha portato contributi e ampliato costruttivamente le sue ipotesi, qualcun'altro mi pare la stia prendendo un pò troppo sul personale e la viva come una minaccia alla sua autorità o reputazione.

Questo non è certamente il modo di costruire nulla, si può e si deve mettere in dubbio qualunque opinione proprio per rafforzarla se corretta e si può e si DEVE trovarsi anche soggetti alle stesse obiezioni, accettandole con serenità e animo ben disposto...sennò il gioco finisce...non ci sono e non ci devono essere situazioni in cui qualcuno NON accetti di buon grado di essere confutato e/o contraddetto,(.....soprattutto se riveste ruoli particolari...)

Magari nella vita reale no, ma quì siamo tutti pari e tutti abbiamo il diritto di replicare a chicchessia, non ci sono animali Orwellianamente più uguali degli altri.....non sarebbe una buona cosa per il forum se qualcuno invece avesse questa convinzione...

P.S. e ora non tirare fuori la storiella che io per primo non gradisco essere messo in dubbio e che aggredisco chi lo fa, perché sai benissimo che così non è...magari se uno ma fa una obiezione che reputo gratuita e non ben valutata posso rispondere bruscamente, a volte anche al limite del vaffa...ma poi gli do anche le motivazioni il più possibile oggettiva di quello che scrivo...anzi, sono uno di quelli che cerca di darle sempre le famose ragioni oggettive e non soggettive,( e quando non ne ho mi astengo logicamente dallo scrivere o dal formulare ipotesi ) quindi quella sopra è un'accusa che non mi si applica.

Poi leggo di calcoli probabilistici e di dissertazioni "dipietristiche" del tipo chi c'azzecca...c'azzecca, che tentano di far dimenticare un errato giudizio tecnico/professionale in passato esplicitato da un utente di questa discussione, su una moneta importante...che poteva gabbare un'intera platea internazionale.

La moneta o il giudizio?

Detto questo, siccome mi pare che su tutto tu abbia voglia di discutere meno che della moneta in se, direi di chiudere quì questo scambio e , casomai, continuarlo in MP se del caso.

Modificato da numizmo

Inviato

Ritengo che questa discussione sia molto interessante, sia per la moneta trattata, sia per l'impostazione che le è stata data da Acraf. Vorrei esprimere la speranza che gli utenti che hanno partecipato possano limare le discrepanze e continuare a discutere positivamente, anche con pareri contrastanti. Anzi, credo che la diversità di pareri, se ben analizzata, possa portare a contributi più precisi e interessanti.

Per quel che vale, guardando la foto, l'esemplare Weiss mi sembra autentico. L'unico dubbio che mi rimane e che potrebbe essere risolto da una foto con luce differente è l'appoggio degli artigli dell'aquila sulla lepre, come già segnalato da Acraf.

Arka

P. S. @ Numa Numa. E' verissimo, il tetra ''urla''!


Inviato

Mi scuso se rispondo solo ora, appena tornato da una breve trasferta di lavoro fuori città (che freddo… brrr).

Al solito mi rifiuto di entrare nei battibecchi e ripicche, che magari possono ravvivare un rapporto interpersonale (al limite con la moglie), ma rendono stucchevole e fuorviante una discussione che vorrei mantenere nei giusti canali scientifici e culturali.

Provo a rispondere ai vari interessanti quesiti che sono stati sollevati.

A Caiuspliniussecundus post # 23

Un esame mediante microscopio a grandi ingrandimenti permette in genere di distinguere senza grossi dubbi una moneta pressofusa da una coniata/battuta. pertanto chi dovesse esaminare il decadramma incriminato al microscopio, ne avrebbe certezza, al di là di tutte le considerazioni stilistiche.

Per mia esperienza, le monete d'argento quando sono originali, mostrano moltissimi sfrisi e rigolini invisibili ad occhio nudo, che denotano il contatto avvenuto con altre monete nel corso della vita della moneta. Queste piccole tracce sono presenti anche nelle monete in più alta conservazione, prive di qualsiasi consunzione da usura (monete che ad occhio nudo sembrano assolutamente intonse); ed è ovvio che simili tracce di contatto debbano esservi, dato che , per quanto ben conservata, la moneta una "vita " di circolazione deve ben averla avuta. Monete invece pressofuse sono immacolate. Inoltre sono visibili nelle monete pressofuse microbolle che neppure la fusione sotto pressione ha potuto eliminare. Insomma, qualcuno 'sto decadramma l'avrà ben esaminato col microscopio, o una moneta simile, per la quale si chiedono milioni di dollari, viene presa e rigirata senza studiarla come un qualsiasi altro prodotto??

Magari fosse così. Per l’occasione ho avuto modo di sentire un esperto del British Museum, anche se avrei voluto approfondire di più e comunque non aveva ancora visto di persona il decadramma in questione. Purtroppo i falsari siculi erano bene consapevoli dell’importanza degli “sfrisi e rigolini”. Già fin dagli anni 70-80 essi sono presenti anche, ed in maggior quantità, in tutti i falsi realizzati come si deve. Questi falsari non erano e non sono certo stupidi e dunque su ogni falso in argento di un certo valore che realizzavano e realizzano tutt'ora vi ricreavano artificialmente segni di contatto e di usura, messi a bella posta per simulare l'uso della moneta ed il suo contatto per decenni con altre monete. Secondo questo espero, anzi questi sfrisi e rigolini sono presenti su tutti i falsi ed anzi in maggior quantità che nelle monete genuine.

Quindi non è un valido criterio per distinguere un falso da un originale.....

Spero un giorno di poter ricostruire un’altra interessante storia, riguardante invece un decadramma di Atene, che ha coinvolto la solita CNG….. (al limite posterò una nuova discussione a parte.

Ricapitolo, con alcune aggiunte, i miei principali motivi di dubbio sul decadramma ex Weiss:

  • contorno perlinato molto irregolare e male impresso;
  • molti dettagli delle singole figure (come la testa dell’auriga e la cavalletta) non sono “pieni” e “corposi” come ci si aspetterebbe da un pezzo genuino in quelle condizioni di conservazione;
  • mi convince poco l’incrinatura centrale di conio, di forma semicircolare, che indica una battitura effettuata a temperatura non ottimale (bisogna dire che incrinature centrali di quella forma si ritrovano talvolta in falsi realizzati a pressa e lo stesso esperto mi diceva che magari hanno usato come tondelli dei vecchi e consunti decadrammi siracusani, vanificando la possibilità di riconoscere un metallo nuovo. Per esperienza sa che, almeno nel caso dei tetradrammi, capita con una certa frequenza che il falsario rompa l’antico tondello quando fa il riconio e comunque sul mercato nero dovrebbero essere a disposizione di un falsario dei decadrammi di pessima conservazione da “riutilizzare”…):
  • la patina, per quanto è possibile rilevare dalla foto, è troppo leggera (forse è stata pulita), e soprattutto appare priva di superficiali ossidi e incrostazioni e di altre irregolarità naturali.

Pure l’esemplare ex Hunt mi lascia molto perplesso. Riassumo:

  • Il tondello, che nella foto originale del catalogo è leggermente inclinato, come mostra l’ombra e che ho tentato con Photoshop di riportare al suo originale asse, appare quasi perfettamente circolare e privo di qualsivoglia accidentalità e presentano tracce di una iridescenza dorata (ma troppo scura, alle ore 2 del D e alle ore 1 del R) intorno ai rilievi delle figure, che mal si concilia con la scura patina della moneta;
  • Le zampe dell’aquila di sinistra che hanno stile scadente e non conciliabile col resto della figura;
  • La pancia dell’aquila di destra è diversa dagli altri conii e quindi il conio risultante è finora inedito e ciò rende difficile ulteriori confronti.

A Numa Numa post # 48

Ad esempio il tetra postato da Acraf al post #22 è una, a mio parere, di queste. Fa lo stesso effetto anche a voi ?

Naturalmente non voglio spostare l’oggetto della discussione, magari ne apriremo un’altra ad hoc.

A parte il brutto colore, a causa della luce artificiale, la foto del tetradramma mi sembra sufficiente per evidenziare la sua bellezza, ma anche la sua autenticità. Bene ha scritto Arka (post # 52) che la moneta “urla”….

Sarebbe senz’altro utile aprire una nuova discussione riguardante i tetradrammi akragantini che sono stati coniati parallelamente ai decadrammi e che sono stati esaminati sempre dal Seltman nello stesso studio del 1948. Spero di trovare il tempo, anche perché i conii usati sono più numerosi.

A miglio81 post 41

Allego due particolari a confronto relativi al messaggio precedente.

http://imageshack.us...rticolare1.jpg/

http://imageshack.us...ticolare2j.jpg/

Ringrazio e mi complimento vivamente per gli utili dettagli. E’ chiaro che sono foto fatte in condizioni diverse, ma contribuiscono ad accrescere ulteriori dubbi sul pezzo Weiss, in attesa di poter usufruire di immagini migliori dei pezzi autentici, come ad esempio di Parigi, del quale pare che non esista ancora una foto digitale (se non con specifica richiesta e dietro pagamento di robusti diritti di riproduzione e Parigi da qualche tempo non è molto “collaborativa”. Comunque chiederò a un mio amico, che tra un paio di mesi dovrebbe fare un salto al medagliere di Parigi, se riesce a fare una foto al decadramma ivi presente).

Certe volte però mi chiedo se è meglio avere a disposizione foto dettagliatissime di monete autentiche e non si corra il rischio che i falsari possano “affinare” le loro riproduzioni……. Comunque è un rischio che può essere definito calcolato.

Vorrei proprio sapere quanti si prendono la briga di spulciare tutti i pezzi noti e metterli in stretto confronto, con i ritmi forsennati di oggi, che ripropongono continuamente materiali nuovi (o riciclati). I falsari sperano proprio in questo!

Ad esempio l’esimio prof. Boehringer, che sta curando con teutonica pignoleria il Corpus delle monete di Katana e per la specifica combinazione dei conii del famoso tetradramma con testa frontale (il n. 1009 di Weiss e poi sequestrato) conosce circa 20 esemplari autentici in tutto il mondo e mi ha confidato che pure su questo ha seri e ancora più fondati dubbi…… Sarebbe un altro scoop, che però meriterebbe di essere trattato con circospezione e forse in altra discussione. Tutta la vicenda assumerebbe quindi un aspetto ancora più misterioso……

A dux-sab post # 49

scusa acraf ma il rovescio del Seltman 10 non lo trovo uguale al n.8, vedi inclinazione del collo seconda aquila e' diversa. Se appoggi un righello lungo il collo si vede chiaramente che non puo' essere lo stesso conio. Cosa ne pensi?

I Seltman 8 e 10 hanno lo stesso conio del rovescio, “theta”, mentre hanno diversi conii del diritto (rispettivamente F e G).

Facciamo confronti più dettagliati della testa della seconda aquila, utilizzando i pezzi exLloyd e Gulbenkian (proprio i due ex ripostiglio Naro). Solo che il primo è una foto originaria in digitale, mentre il secondo è scansionata da tavole fotografiche (e per ridurre la retinatura ho dovuto aggiungere una minima sfocatura). Il rovescio di Gulbenkian andava ruotato di pochi gradi in senso orario per assicurare il medesimo orientamento degli assi: Ecco i risultati:

post-7204-0-37768500-1328107520_thumb.jp post-7204-0-92245300-1328107547_thumb.jp

Si vede che in realtà il conio è il medesimo……


Inviato (modificato)

scrive ACRAF:

Magari fosse così. Per l’occasione ho avuto modo di sentire un esperto del British Museum, anche se avrei voluto approfondire di più e comunque non aveva ancora visto di persona il decadramma in questione. Purtroppo i falsari siculi erano bene consapevoli dell’importanza degli “sfrisi e rigolini”. Già fin dagli anni 70-80 essi sono presenti anche, ed in maggior quantità, in tutti i falsi realizzati come si deve. Questi falsari non erano e non sono certo stupidi e dunque su ogni falso in argento di un certo valore che realizzavano e realizzano tutt'ora vi ricreavano artificialmente segni di contatto e di usura, messi a bella posta per simulare l'uso della moneta ed il suo contatto per decenni con altre monete. Secondo questo espero, anzi questi sfrisi e rigolini sono presenti su tutti i falsi ed anzi in maggior quantità che nelle monete genuine. Quindi non è un valido criterio per distinguere un falso da un originale.....

In effetti proprio questo è il problema. Oggi le tecniche di riproduzione e falsificazione sono divenute cosi sofisticate che prove di autenticità ritenute “sicure” 20 anni fa , oggi non sono più risolutive e richiedono indagini molto piu approfondite.

Scrive ancora Acraf

Certe volte però mi chiedo se è meglio avere a disposizione foto dettagliatissime di monete autentiche e non si corra il rischio che i falsari possano “affinare” le loro riproduzioni……. Comunque è un rischio che può essere definito calcolato.

Proprio questo è un problema che vedo molto attuale. Da un lato abbiamo tecniche di sofisticazione che sono progredite moltissimo negli ultime 20 anni. Dall’altro è aumentata , grazie ad internet, la diffusione in tempo reale di informazioni che un tempo erano appannaggio di una ristretta cerchia di addetti ai lavori. Quello che serve per difendersi può anche essere usato per offendere. Non c’è dubbio che un’informativa circostanziata e dettagliata come contenuta in alcuni degli interventi di questa discussione (e non la semplice analisi critica del profilo estetico che non impegna e che fornisce elementi tecnici rilevanti) può costituire un bagaglio tecnico importante sia da chi la usa per difendersi sia da chi invece per trarne ispirazione ed insegnamento. Da ciò la mia ritrosia a diffondere troppi dati e informazioni sul web e al limite a preferire una discussione attraverso articoli tecnici riservate a una platea di addetti ai lavori più ristrette. Il web è uno strumento di comunicazione e diffusione dell’informazione di cui molti sottovalutano ancora la potenza. E’ un altro punto di riflessione sul quale occorrerebbe meditare. Non esiste una ricetta perfetta ma ambedue gli approcci comportano vantaggi e svantaggi.

Modificato da numa numa

Inviato (modificato)

Proprio questo è un problema che vedo molto attuale. Da un lato abbiamo tecniche di sofisticazione che sono progredite moltissimo negli ultime 20 anni. Dall’altro è aumentata , grazie ad internet, la diffusione in tempo reale di informazioni che un tempo erano appannaggio di una ristretta cerchia di addetti ai lavori. Quello che serve per difendersi può anche essere usato per offendere. Non c’è dubbio che un’informativa circostanziata e dettagliata come contenuta in alcuni degli interventi di questa discussione (e non la semplice analisi critica del profilo estetico che non impegna e che fornisce elementi tecnici rilevanti) può costituire un bagaglio tecnico importante sia da chi la usa per difendersi sia da chi invece per trarne ispirazione ed insegnamento. Da ciò la mia ritrosia a diffondere troppi dati e informazioni sul web e al limite a preferire una discussione attraverso articoli tecnici riservate a una platea di addetti ai lavori più ristrette. Il web è uno strumento di comunicazione e diffusione dell’informazione di cui molti sottovalutano ancora la potenza. E’ un altro punto di riflessione sul quale occorrerebbe meditare. Non esiste una ricetta perfetta ma ambedue gli approcci comportano vantaggi e svantaggi.

Parole SANTE...

Credo che ormai quello che c'era da dire sia già stato detto e forse si è andati anche un pò più in là...

Se c'è qualcuno che offre e qualcuno che impara, c'è anche qualcuno che fa tesoro di certi interventi per fini non propriamente nobili.

Io sono sempre stato dell'idea che è bello imparare e sviscerare problematiche, ma non credo che in un portale visibile a "chiunque" si possa dire tutto di falsi e falsificazioni...

Modificato da miglio81

Inviato

con tutto il rispetto, credo che i falsari professionisti non abbiano nulla da imparare da noi , sanno già quello che gli basta , al massimo , se ne conoscete qualcuno, fatevi insegnare qualcosa , conoscere le tecniche di falsificazione aiuta tanto a riconoscere i falsi.....almeno credo

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Inviato

Per Acraf, il decadramma ateniese sospetto era del cng ma fu "venduto" da hjb in un'asta Gemini, venduto con molte virgolette al commerciante che lo aveva pulito.


Inviato (modificato)

ciao, di sicuro questo è un argomento da trattare con le pinze per ovvie ragioni..e penso lo si sia fatto.

Secondo me queste sono occasioni uniche dove si puo imparare veramente non solo limitandosi a guardare e commentare cosa viene postato, ma cercando di capire come chi ha piu esperienza studia una moneta, analizzando le immagini nei minimi particolari motivando chiaramente le differenze, il che non è poco..... ;)

p.s. se conoscessi un falsario di sicuro piu che farmi insegnare qualcosa gli direi io "qualcosa"....di "monete" se ne vedono già abbastanza in giro (anche dove meno ci si aspetterebbe di vederli...)

ciao

sku

Modificato da skubydu

Inviato

sono tra noi :rofl: ......come gli extraterrestri.....scherzo :spiteful:

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Inviato

.....i falsari sono come le prostitute, non si estingueranno mai


Inviato

Per Acraf, il decadramma ateniese sospetto era del cng ma fu "venduto" da hjb in un'asta Gemini, venduto con molte virgolette al commerciante che lo aveva pulito.

...non :che lo aveva "fatto" pulire..?


Inviato

il problema non sono i falsari ma i commercianti che fanno l'insalata con quelle buone


Inviato

Come in tutti i campi, è necessario usare la giusta misura (vale sempre il buon detto "in medio stat virtus")

Da un lato ritengo molto importante favorire la conoscenza o almeno il modo più corretto su come incrementare la propria cultura. L'internet è un mezzo molto potente, ma anche molto ambiguo. Troppo spesso vige la mentalità del "copia e incolla", a scapito di un sano spirito critico. E' possibile reperire non poche informazioni e magari anche molte immagini di monete anche rare. Ma molto spesso restano importanti lacune, che possono essere in parte colmate solo con una attenta ricerca bibliografica, che richiede uno sforzo ben maggiore. Chi ha più esperienza dovrebbe aiutare chi ne ha meno, anche indicando lavori e relativa reperibilità oppure offrendo un serio riassunto, permettendo a chi è veramente interessato di proseguire anche da solo nei necessari approfondimenti in campo sia strettamente numismatico che anche storico.

Dall'altro lato esiste sempre chi pensa di approfittare di tali conoscenze per fini non nobili, da che mondo è nato (giustamente i falsari ci saranno sempre, come le prostitute).

La cosa più importante è, secondo me, quella di comprendere le reali dimensioni di un problema. Certe volte un problema è molto meno grave di quello che sembra. Altre volte invece è molto più serio di come appare. E' quindi necessario avere i giusti strumenti per capire meglio e questo vale in tutti i campi, compreso quello molto aleaorio della politica.

Nel caso dei falsi, ovviamente ci sono dettagli che talvolta è meglio che siano confinati a persone serie e competenti che, se vogliono, possono (e dovrebbero) scambiare fra loro le loro opinioni. Ma esistono situazioni più generali dove è meglio evitare l'ignoranza o peggio la malafede, in qualche modo agevolando gli stessi scopi dei falsari. Se un falsario sa che esiste una maggiore attenzione al problema e che c'è qualcuno in grado di esprimere seri dubbi, magari senza entrare in troppi dettagli, è possibile che diventi più guardingo.

So di dire cose ovvie e forse opinabii, ma di una cosa resto molto convinto e cioè una vera democrazia nasce e si sviluppa solo attraverso la cultura (e lo diceva pure Aristotele 2500 anni fa!), evitando al contempo atteggiamenti egoistici e improntati a mancanza di rispetto (un rischio insito anche nella consapevolezza che "sapere" è anche "potere").

Mi scuso per questa divagazione, ma, anche caratterialmente, non amo certi atteggiamenti snobistici oppure polemici che molto spesso affiorano nelle discussioni forumistiche, magari anche nella convinzione di mettere un pò di "sale e verve" nelle discussioni. Invece per me conta ed è più importante la chiarezza dei concetti che si vuole esprimere, sia nelle domande sia nelle risposte.

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Inviato (modificato)

Noto con piacere che la discussione è incanalata in temi numismatici.

Molto sottili alcuni interventi di Mirkoct.(Anche se pittoreschi...ma una risata non guasta).

Ce ne sono altre cose da dire sugli ultimi interventi...ma è tardi.

Mi scuso...riprenderò con calma.

(Forse...)

:rolleyes:

Modificato da piakos

Inviato

sono tra noi ......

Verissimo......sono in mezzo a noi e non sono facilmente riconoscibili....e questo è un bel problema.....soprattutto quando ci si scambia o si condividono certe informazioni....

Chi sta parlando con chi? :unknw:


Inviato

con tutto il rispetto, credo che i falsari professionisti non abbiano nulla da imparare da noi , sanno già quello che gli basta , al massimo , se ne conoscete qualcuno, fatevi insegnare qualcosa , conoscere le tecniche di falsificazione aiuta tanto a riconoscere i falsi.....almeno credo

Hai voglia se imparano ! Certamente non tanto le tecniche nelle quali sono maestri, bensi nei punti loro piu deboli, quello storico-culturale, nei quali sono spesso carenti e commettono errori .. se ne commettono.. per questo occorre studiare e tanto per arrivare a scoprirli.

.....i falsari sono come le prostitute, non si estingueranno mai

A volte il male è necessario perche il bene si affermi. Mai sentito parlare del “bisogno “ del tradimento di Giuda, il quale , secondo la corrente di pensiero gnostica fu indispensabile affinché si compisse il disegno divino..


Inviato

GLI ULTIMI TETRADRAMMI DI AKRAGAS (413-406 a.C.)

Akragas aveva raggiunto un grande potere nella Sicilia meridionale e nel corso del V secolo a.C. emise una lunga serie monetale, comprendente tetradrammi con canonici tipi di Aquila stante/Granchio (questo ultimo emblema della stessa città), che verso il 450-440 a.C. si arricchì di vari simboli e motivi ornamentali sotto il granchio.

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Questa lunga serie si concluse intorno al 440 a.C. (al più tardi verso il 430 a.C.), a causa di rovesci politici ed economici della città, che sostenne tra il 446 e 440 a.C. una guerra contro Siracusa, legata agli eventi di Ducezio, finendo con l’essere duramente sconfitta dalla rivale dorica.

Quindi tra il 440 e il 420 a.C. si assiste a una forte contrazione della monetazione akragantina.

Solo verso il 420 a.C. la città si riprese, raggiungendo un elevato grado di benessere. I motivi possono essere spiegati con il suo accresciuto ruolo commerciale nelle rotte tra la Sicilia meridionale e Cartagine, in Africa settentrionale. Nel frattempo Siracusa era affaccendata con Atene a causa della sua aggressione contro Leontinoi.

Grazie al ritrovato benessere economico, Akragas avviò una nuova breve serie di tetradrammi, caratterizzata dalla presenza di un grosso pesce sotto il granchio. Ecco un esempio:

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L’aquila ha ormai abbandonato la vecchia staticità e, grazie ai progressi dell’arte greca, ora assume una grande dinamicità, resa più evidente nell’atto di ghermire la preda, una lepre.

Il grosso pesce ivi raffigurato sembra essere (secondo la proposta avanzata da F.E. Zeuner, Fish on Ancient Coins, NCircul. LXXI, 1963, pp. 142-143) la cernia bruna, Epinephelus guaza, piuttosto che, come comunemente proposto, la cernia di fondo, Polyprion cernium:

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Epinephelus guaza

Poco dopo, tra il 420 e il 415 a.C., fu emesso un nuovo tetradramma, uno dei massimi capolavori della monetazione greca, noto da una sola coppia di conii:

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Molto è stato discusso sulla scelta del mostro Scilla, con un atteggiamento quasi tranquillo e solenne. In proposito esiste un importante articolo di Ulla Westermark, Skylla on the coins of Akrgas, in: Pour Denyse. Divertissements Numismatiques, 2000, p. 215-222. Molto probabilmente fu scelto per ribadire il raggiunto potere sulle rotte marine (interessante e finora mai sottolineata la particolare postura della mano destra, sollevata e ripiegata per agevolare uno sguardo lontano, verso lunghe rotte sul mare….).

Meno probabile è che sia stata emessa per commemorare la fine della guerra ateniese, nel 413 a.C, che pure ha permesso una maggiore tranquillità sui mari. E’ più probabile una datazione di poco anteriore, tra la prima e la seconda guerra ateniese.

A partire dal 413 a.C. (fine della guerra tra Siracusa e Atene) e fino al 406 a.C. (parziale distruzione di Akragas ad opera dei Cartaginesi), la città continuò nel suo splendore economico, proseguendo una grande fioritura artistica, parallela a quella di Siracusa, grazie anche all’opera di alcuni valentissimi artisti greci, che talvolta hanno firmato con il proprio nome.

Di conseguenza si parla di “Maestri Firmanti” per indicare la loro produzione, raggiungendo le più alte vette artistiche mai raggiunte in campo numismatico.

All’inizio della presente discussione, avevo illustrato l’emissione del decadramma, grazie anche all’ancora fondamentale lavoro di Charkes Seltman del 1948, e prendendo spunto dagli aggiornamenti contenuti nelle note al lotto n. 1008 del catalogo di asta CMG & Nomos del 4 gennaio 2012, nonostante dubbi sull’effettiva autenticità di questo esemplare, poi ritirato.

Sempre grazie allo studio di Seltman, ritengo utile iniziare ad offrire una panoramica dei tetradrammi che furono emessi grosso modo nello stesso periodo dei decadrammi e che furono gli ULTIMI coniati da Akragas.

Abbiano già visto come i decadrammi fossero stati prodotti con due conii del diritto (conii F e G di Seltman) e tre conii del rovescio (eta, theta e iota di Seltman) più uno inedito (della ex coll. Hunt) sul quale però si attende ancora conferma di autenticità.

Nel caso dei tetradrammi risultano noti finora in tutto 7 conii del diritto (A, B, C, D, E, H, J di Seltman) e 11 conii del rovescio (alpha, beta, gamma, delta, epsilon, zeta, kappa, lambda, mi, ni e omicron di Seltman), per un totale di 13 combinazioni note. I pezzi elencati sono quelli citati dal Seltman, più qualcuno comparso recentemente sul mercato e il catalogo non ha alcuna pretesa di essere esauriente.

Non deve sorprendere se il numero dei conii del rovescio è maggiore di quello del diritto, in quanto i conii del rovescio sono quelli di martello e quindi subiscono la maggiore forza di battitura e quindi più soggetti a rotture, con necessità di sostituzione con nuovo conio di martello, quando ancora era sano il conio posto all’incudine.

(continua)

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Inviato

Seltman 1 (ca. 413 a.C.)

D/ (Conio A): Quadriga in corsa veloce verso destra, guidata da un auriga; in alto, Nike in volo verso sinistra; all’esergo, serpente marino; c.p.

R/ (Conio “alpha”): Due aquile a destra, una con la testa abbassata e una con la testa sollevata, afferranti una lepre su roccia; a sinistra, cicala; all’intorno, AKPAGANTINON, in direzione retrograda

post-7204-0-22883500-1328290978_thumb.jp da UBS

  1. ex coll. Jameson, tav. 25, n. 510 g. 17,36
  2. Cambridge, McClean, n. 2042, tav. 65, n. 12 g. 16,99
  3. Bruxelles. De Hirsch = Rizzo, tav. II, n. 4
  4. UBS 76/2008, n. 1219 g. 16,83
  5. Dix Noonan Webb, 22 aprile 2011, n. 1003 g. 17,16
  6. Hirsch 271/2011, n. 1673 g. 16,70

(continua a domani)


Inviato

Seltman 2 (ca. 413 a.C.)

D/ (Conio B): Simile al conio A, ma sotto gli zoccoli del primo cavallo, firma MYP; all’esergo (in genere poco visibile), Scilla; c.p.

R/ (Conio “beta”): Simile al conio “alpha”, ma leggenda con direzione normale.

post-7204-0-80927100-1328366175_thumb.jp da Rizzo n. 5

post-7204-0-12802100-1328366193_thumb.jp particolare della firma MYP

  1. Londra, B.M. = ex coll. Lloyd, n. 820 g. 17,07
  2. Londra, BMC 54 = Rizzo, tav. II, 5 g. ? (poi venduta come doppione)
  3. Berlino g. ?
  4. Ex coll. Weber, tav. 46, n. 1196 g. 17,06

(continua)


Inviato

Seltman 3 (ca. 413 a.C.)

D/ (Conio B): Stesso conio del precedente.

R/ (Conio “gamma”): Simile al conio “beta”, ma manca il simbolo cicala.

post-7204-0-03371200-1328366298_thumb.jp da Rizzo n. 6

  1. Londra, BMC 53 g. 16,76
  2. Winthertur = Rizzo, tav. II, n. 6

(continua)


Inviato (modificato)

Seltman 4 (ca. 412 a.C.)

D/ (Conio C): Simile al conio precedente, ma senza firma; all’esergo, granchio rivolto in alto.

R/ (Conio “gamma”): Due aquile a sinistra, una con la testa abbassata e una con la testa sollevata, afferranti una lepre su roccia; all’altezza dell’ultima piuma sull’ala dell’aquila anteriore, firma POLYKP; all’intorno, AKPAGANTINON (non visibile a causa del modulo stretto).

post-7204-0-83759400-1328366382_thumb.jp da Rizzo n. 2

post-7204-0-79012400-1328368156_thumb.jp

post-7204-0-52334100-1328368263_thumb.jp particolare della firma

  1. Londra, B.M. = Lloyd n. 819 = Rizzo, tav. II, n. 2 g. 17,11
  2. coll. Mildenberg = NAC 13, n. 260 g. 17,09

(continua)

Modificato da acraf

Inviato

Seltman 5 (ca. 412 a.C.)

D/ (Conio D): Simile al conio precedente, ma all’esergo, granchio rivolto in basso.

R/ (Conio “epsilon”): Simile al conio “alpha”, con leggenda retrograda.

post-7204-0-75622800-1328366463_thumb.jp da Rizzo n. 3

  1. Boston, Warren, n. 200 = Brett, n. 231 g. 16,89
  2. Palermo = Rizzo, tav. II, n. 3

(continua)


Inviato

Seltman 6 (ca. 411 a.C.)

D/ (Conio E): Quadriga di stile un poco diverso, con auriga più massiccio e simile a quello del decadramma; all’esergo, granchio rivolto in basso.

R/ (Conio “zeta”): Simile al conio precedente, ma di stile più massiccio, simile a quello dei decadrammi, con leggenda retrograda e manca la cicala.

post-7204-0-26161500-1328366568_thumb.jp da Rizzo 1

  1. Bruxelles, De Hirsch = Rizzo, tav. II, n. 1
  2. Londra, B.M. = Lloyd, n. 818 = coll. Pozzi g. 16,05
  3. Londra, BMC 57 g. 17,57
  4. Parigi, de Luynes, n. 859
  5. Ex coll. Jameson, tav. C, n. 1889
  6. Ex coll. Ward, n. 139 = Sotheby, 5 aprile 1973, n. 114 g. 13,33
  7. Berlino, 18200112 g. 16,76
  8. CNG 79/2008, n. 57 g. 17,25 (probabile falso)
  9. Hess-Divo 320/2011, n. 21 g. 17,21 (probabile falso)
  10. Busso Peus 401/2010, n. 401 g. 16,89 (ok, anche se corroso)
  11. Gemini VIII/2011, n. 10 g. 17,44 (falso!)

Seltman 7-10 (ca. 411 a.C.) sono i decadrammi, già illustrati in altra discussione

(continua)


Inviato

Seltman 11 (ca. 410 a.C.)

D/ (Conio H): Quadriga in corsa veloce verso sinistra, guidata da Nike alata; in alto, Nike in volo verso destra; all’esergo, AKPAGANTINON; c.p.

R/ (Conio “kappa”): Due aquile a sinistra, una con la testa abbassata e una con la testa sollevata, afferranti una lepre su roccia; a destra, cavalletta (similmente al decadramma)

post-7204-0-28272700-1328366722_thumb.jp da Rizzo n. 10

  1. Napoli, Fiorelli, n. 3950 = Rizzo, tav. II. n. 10
  2. Ex coll. O’Hagan
  3. Ex coll. Imhoof-Blumer

(continua)


Inviato

Seltman 12 (ca. 409 a.C.)

D/ (Conio H): Stesso conio del precedente.

R/ (Conio “lambda”): Simile, con stile più fine; a destra, testa di giovane dio fluviale, con cornetto; sopra, STPATWN.

post-7204-0-73863500-1328366810_thumb.jp da Triton

  1. Londra, BMC 58 g. 17,35
  2. Boston, Warren n. 199 = Brett, n. 233 g. 17,06
  3. Ex coll. Jameson, tav. 25, n. 511 g. 16,75
  4. Siracusa, Pennisi = Rizzo, tav. III, n. 1
  5. The New York Sale 28/2012, n. 120 g. 17,07
  6. Triton V/2002, n. 1161 g. 17,46

(continua)


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