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IGNORED

Palermo 2 Grani 3° tipo 1803


Risposte migliori

Tempo addietro vi proposi un falso dello stesso tipo un 2 Grani di Frdinando III per palermo, con caratteristiche diverse, da questo tondello ma consone per peso e diametro più o meno agli originali.

Questo nuovo nominale che vi propongo, le seguenti caratteristiche:

Tecnica riproduttiva: Fusione

Materiale : Rame/Ottone ?

Diametro : mm 20

Peso : Gr. 4

Ora voi direte sarà, il solito falso...

Parrebbe di no..

Qualcuno è al corrente..

Grazie

Questo è il Link della precedente discussione.

post-18894-0-61785300-1327515858_thumb.j

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Gli amici Siciliani niente??? :lazy:

ciao - a quanto pare gli amici siciliani latitano - io ricordo qualcosa di un due grani: un noto collezionista mi propose per l'appunto l'acquisto di un due grani fuso asserendo la sua autenticità e grande rarità rispetto agli altri regolarmente coniati. Domani provo a contattarlo.

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Ottimo Augusto, se questa tesi fosse avvalorata da testimonianze dirette, il mio presunto tondello e alcune note che lessi tempo fa di un grande studioso, ricondurrebbero il tutto.. ;)

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Mi hanno detto che una quarantina d'anni fa un certo Dell'Erba ha scritto un articolo sui due grani realizzati per fusione nella zecca di Palermo relativi alla tipologia 1801 - 1803. Se ti può interessare la zecca di Palermo ha dei precedenti di monete realizzate in tal modo : dei pezzi da un grano di Carlo (1698-1700), in un caso ritrovati ancora incollati tra loro. Un altro precedente sono i grani ossidionali di Siracusa.

Modificato da 2006augustod
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  • 3 settimane dopo...

A mio modesto parere il tondello in questione non è altro che un falso d'epoca, o una coniazione fraudolenta fatto dentro la zecca stessa.....

Modificato da 12tarì
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I falsi d'epoca cercavano di rispecchiare le caratteristiche di base, fedeltà d'immagne, diametro, e peso.

Non sempre si riusciva ad ottenere brillanti risultati, ma ogni monetazione ha una sua storia..

Per quanto concerne il periodo Borbonico Palermitano, i falsi del buon Ferdinando III° sono di rara apparizione, questo tondello per essere considerato un falso, sarebbe dovuto esser prodotto da qualche individio poco abile mentalmente, tenendo conto che stiamo parlando di un 2 grani coniato su un tondello da 1 grano.

I falsari non erano coì sprovveduti altrimenti come avrebbero potuto eludere, taluni poi erano dei veri artisti..

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I falsi d'epoca cercavano di rispecchiare le caratteristiche di base, fedeltà d'immagne, diametro, e peso.

Non sempre si riusciva ad ottenere brillanti risultati, ma ogni monetazione ha una sua storia..

Per quanto concerne il periodo Borbonico Palermitano, i falsi del buon Ferdinando III° sono di rara apparizione, questo tondello per essere considerato un falso, sarebbe dovuto esser prodotto da qualche individio poco abile mentalmente, tenendo conto che stiamo parlando di un 2 grani coniato su un tondello da 1 grano.

I falsari non erano coì sprovveduti altrimenti come avrebbero potuto eludere, taluni poi erano dei veri artisti..

Magari lasciamo stare i falsari, perchè come già spiegato da lei le dimensioni non avrebbero permesso la frode, ma suppore che queste coniazioni sono state fatte dentro la zecca stessa, magari come prove o solamente così per gioco (questo spiegherebbe la coniazzione molto grossolana) non credo sia da escudere....

A mio avviso è da escudere la messa in circolo delle sudette monete. La mia tesi viene pienamente avvalata, a mio avviso, anche de ciò che ha detto lei, peso e diametro diversi da un 2grani normale. Come poteva circolare un 2grani che aveva le dimensioni di un grano?? ....

Modificato da 12tarì
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A mio modesto parere il tondello in questione non è altro che un falso d'epoca, o una coniazione fraudolenta fatto dentro la zecca stessa.....

Carissimo amico, finalmente un altro appassionato ai grani di Sicilia !!!

Questo Forum è una opportunità di approfondimento e di confronto unica !!!

Questo forum mi ha insegnato che non si deve mai essere tassativi nelle affermazioni !!!

Anch'io avrei pensato al solito falso, se dai cassetti della mia memoria non fosse emerso il racconto di un noto collezionista - grande esperto di monete Siciliane medievali e moderne.

Il secondo passo è stato semplice..............ho telefonato al mio buon amico e mi sono fatto rinfrescare le idee............alla fine i dati essenziali emersi dalla conversazione telefonica sono:

- l'esistenza di numerosi pezzi fusi - presso la zecca di Piazza Marina - che ebbero regolare circolazione.

- l'esistenza di numerosi pezzi fusi contraffatti ( i furbetti dell'epoca non si lasciarono scappare l'occasione per approfittare della confusione che si era creata ).

- l'esitenza di un articolo di cronaca numismatica di Dell'Erba di 40 anni fa che parla di questa coniazione di fortuna spesso caratterizzata dall'essere unifacie.

- in ultimo, a quanto pare, il peso dei pezzi in questione non parrebbe una valida discriminante del pezzo vero da quello falso.

Questo è quanto affermato "verbalmente" da un "professore" di numismatica sicula. Ma se questo non bastasse il buon Eracle, forte di tanti anni dedicati allo studio delle coniazioni (non solo meridionali e non solo Italiane), e delle contraffazioni d'epoca, è stato in grado di porre un punto fermo sulla questione tramite l'autorevole voce di Vico D'Incerti.

Detto ciò, pur essendo liberi di esprimere sempre la nostra opinione, dobbiamo prestare orecchio alla voce dei saggi.

Modificato da 2006augustod
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A mio modesto parere il tondello in questione non è altro che un falso d'epoca, o una coniazione fraudolenta fatto dentro la zecca stessa.....

Carissimo amico, finalmente un altro appassionato ai grani di Sicilia !!!

Questo Forum è una opportunità di approfondimento e di confronto unica !!!

Questo forum mi ha insegnato che non si deve mai essere tassativi nelle affermazioni !!!

Anch'io avrei pensato al solito falso, se dai cassetti della mia memoria non fosse emerso il racconto di un noto collezionista - grande esperto di monete Siciliane medievali e moderne.

Il secondo passo è stato semplice..............ho telefonato al mio buon amico e mi sono fatto rinfrescare le idee............alla fine i dati essenziali emersi dalla conversazione telefonica sono:

- l'esistenza di numerosi pezzi fusi - presso la zecca di Piazza Marina - che ebbero regolare circolazione.

- l'esistenza di numerosi pezzi fusi contraffatti ( i furbetti dell'epoca non si lasciarono scappare l'occasione per approfittare della confusione che si era creata ).

- l'esitenza di un articolo di cronaca numismatica di Dell'Erba di 40 anni fa che parla di questa coniazione di fortuna spesso caratterizzata dall'essere unifacie.

- in ultimo, a quanto pare, il peso dei pezzi in questione non parrebbe una valida discriminante del pezzo vero da quello falso.

Questo è quanto affermato "verbalmente" da un "professore" di numismatica sicula. Ma se questo non bastasse il buon Eracle, forte di tanti anni dedicati allo studio delle coniazioni (non solo meridionali e non solo Italiane), e delle contraffazioni d'epoca, è stato in grado di porre un punto fermo sulla questione tramite l'autorevole voce di Vico D'Incerti.

Detto ciò, pur essendo liberi di esprimere sempre la nostra opinione, dobbiamo prestare orecchio alla voce dei saggi.

Complimenti, devo dire che in questo forum cè molta gente preparatissima e che la numismatica la vive come interesse propio no come fanno molti come investimento pecuniario.....

Sono davvero felice di stare immezzo a voi....

Spero di imparare tanto..

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  • 2 mesi dopo...

Questo è quello che sono riuscito a reperire :

Vico D'Incerti - LE MONETE BORBONICHE DELLE DUE SICILIE - ( PERIODO 1799- 1860) Milano 1959

post-18894-0-43184000-1328649039_thumb.j

Ciao Eracle - mi pare che il 1803 sia l'anno "topico" per questa coniazione "atipica", ritengo che si dovrebbe inserire nel "nostro" bel catalogo on line la variante in questione, speriamo che l'amministratore sia d'accordo.

post-13664-0-80864400-1335358812_thumb.j

Tu che ne pensi ?

Modificato da 2006augustod
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Vedo che hai reperito le immagini promesse dal tuo amico, vecchio collezionista esperto delle Palermitane.

Visto che le immagini parlano da sole, posso solo avvalorare ulteriormente, quello che il grandissimo Vico D'incerti asseriva...

Pensa che nel suo lavoro "LE MONETE BORBONICHE DELLE DUE SICILIE" riuscì a colmare le lacune, che due grandi opere come il Corpus e il Cagiati non riuscirono per una starno destino..

Contributo enorme per il numero di varianti censite, un'opera che non può mancare nella bibblioteca di ogniuno di noi appassionati di questa monetazione, per non parlare del lavoro precedente sul Lombardo Veneto che diede lustro a una monetazione ancora da scoprire del tutto..

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