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Katane II parte

Grattugia e ciceone dalla piana di Katane

"La voce prende coraggio vicino al cratere" (Pindaro, Nemea IX, 49), e dato che ci troviamo nella chora catanese, per il nostro Kykeon (mistura) meglio mescere gli inebrianti vini dell'Etna da questo stupendo Cratere a calice (V sec. a.C. : Perseus mostra a Polidette, re dell'isola di Serifo, la testa di Medusa – Museo del Castello Ursino, Catania).

Katane - Di grattugia (turoknestis) in Grattugia (scilicet Catane): tra paretimologia, storia e letteratura

Katane: per Plutarco il nome deriverebbe da katane (cioè grattugia), per riferimento alle asperità del territorio lavico su cui sorge, od anche …. (omissis)

Immagine di una bronzea grattugia dall'euboica Lefkandi.

A partire dal 403 a.C. Dionigi il vecchio cancella l'autonomia di Aitna, Katane e Naxos, espugnandole l'una dopo l'altra... La Chora Katanese cade sotto il controllo dei Campani e vi rimane almeno fino a dopo il 357 a.C. Nel 352 aC fu occupata per breve tempo dall'uccisore di Dione, Callippo: narra Plutarco (Dion, 58, 2) come in quell'occasione Callippo - che era stato nel frattempo estromesso da Siracusa - abbia esclamato che perduta una città (Siracusa, appunto), aveva preso "una grattugia" (in greco: turoknestis).

L.A. Post in "Catane, the Cheese-grater in Aristophanes' Wasps" (Am. Journ. Philol., 53, 1932) mostrò per primo che nella commedia di Aristofane "Le Vespe" (422 a.C.) - una fonte molto importante sulle lotte interne ad Atene nell'età della prima spedizione ateniese in Sicilia - parlando della grattugia per il formaggio (chiamata a deporre in tribunale come testimone, vv. 936 sgg.) si alludeva alla città etnea: scilicet Catane, appunto, in base a Plutarco (Dion, 58, 2).

Si noti che nessun autore antico affermava che katane fosse il nome siculo della grattugia; il gioco di parole potrebbe semplicemente fondarsi sulla disposizione urbanistica della città (così già Post, art. cit) o su fatti a noi ignoti….

(…………….)

Katane e la leggenda dei Fratelli Pii: uno sguardo sull'ultima monetazione della città(dopo il 210 a.C.): Parte Prima - Ricostruzione dell'antica linea di costa

La leggenda dei Fratelli Pii: uno sguardo sull'ultima monetazione della città (dopo il 210 a.C.): Parte Seconda

Descritta da Tucidide e Strabone, la catastrofica eruzione avvenuta nel 693 a.C., ha attraversato la storia come la lava dei Fratelli Pii, Anfinomo e Anapia, che trassero in salvo i genitori paralitici portandoli sulle spalle attraverso la lava che per miracolo si ritirava al loro passaggio. (…………..)

Un bronzetto della serie dei "Fratelli Pii", è stato rinvenuto nella lontana Delo, grande emporio internazionale del frumento, probabilmente portato appresso da un marinaio straniero…. (Fonte: G.Manganaro "Per una Storia della Chora Katanaia", nota 96).

Nel corso del I secolo a.C., Katane registrò infatti una ripresa sociale e un certo movimento commerciale attraverso il porto.

Katane bronzo Fratelli Pii. Dopo il 214 aC. 4,6 g. - Lanz Numismatik

Sul R/ compaiono i Fratelli Pii che, "sudantes venerando pondere" (Claudiano), trasportano ciascuno un genitore sulle spalle: il padre a destra si volge ad indicare il flusso lavico che sta per travolgerli mentre la madre è ritratta con le braccia alzate in un gesto di supplica. (…)

Al D/ compare Dioniso cinto da una corona di edera e legenda LASIO: si tratta di una epiclesi locale del dio, non altrimenti attestata, che sembrerebbe esaltarne l'aspetto selvatico, designandolo come Λασιος ,"il Villoso" o "il Fronzuto". (Fonte: In Ima Tartara. Preistoria e leggenda delle grotte etnee. A cura di Francesco Privitera e Vincenzo La Rosa, pag.157)

Nota la presenza del Monogramma – una caratteristica delle ultime serie catanesi mediante cui sono indicati i curatori della zecca, responsabili delle emissioni cittadine – sciolto dal Manganaro in SOSI.

A proposito di questa serie bronzea (II gruppo, n.9, con monogramma 4), lo studioso osserva che per l'indicazione del nome con patronimico, per cui si ottiene SOSI(s) Lasio(u) - il patronimico già in Bechtel, anche nome di un Satiro, forse premessa per la scelta del tipo dionisiaco - richiama a confronto l'emissione bronzea di Akragas con "Asklapos Sosios – CΩCΙΟC ΑCΚΛΑΠΟC."

Bronzo di Akragas “Asklapos Sosios

Fratelli Pii Katane - confronto con Tavola XI Manganaro in "La Monetazione di Katana dal V al I secolo a.C."

Per il dritto, il Manganaro suggerisce di confrontare il profilo di Dioniso con quello sui denari coniati nel 78 : Libero su denario del 78aC. - Cassius Longinus

L'ultima monetazione di Katane, interessante per la varietà dei tipi e anche per la testimonianza di culti cittadini (come avviene normalmente per le emissioni in bronzo specie dall'epoca ellenistica alla imperiale) si inscrive all'inizio del I secolo a.C. La città era nel novero delle civitates decumane, quale risulta sotto Verre, ma tale condizione giuridica non impedì alla stessa di battere moneta bronzea a proprio nome. Ciò si sarà verificato in conseguenza della Lex Plautia Papiria del 90 a.C., la quale sancì la riduzione semiunciale dell'aes (un asse pesava perciò appena 13 gr circa, con la "polverizzazione" dei sottomultipli) e indusse alla interruzione dello stesso, creando un vuoto specie nei piccoli mercati di una provincia come la Sicilia.

A fronteggiare la crisi provvederanno emissioni in bronzo ascrivibili a magistrati romani operanti nella provincia, spesso designati con sigle e alcune città con le loro zecche, come Siracusa, Agyrion, gli Hispani di Morgantina, i Leontinoi, Katane. Di quest'ultima si possono annoverare 16 emissioni, distribuite in quattro gruppi dal Manganaro.

Il bronzetto con Dioniso/Fratelli Pii (emissione N. 9 del II gruppo) privo di segni di valore (che compaiono solo nelle emissioni del I gruppo) sarebbe da ritenersi un semisses, assumendo un valore ponderale dell'as ridotto rispetto a quello semiunciario (gr 13 circa).

In ogni caso la collocazione delle 16 emissioni di bronzo catanesi, che il Manganaro suggerisce siano da includere nel cinquantennio 90-40 a.C., continuano a costituire un problema aperto…..

(Fonte: G. Manganaro - "La Monetazione di Katane dal V al I sec. a. C.")

Le due statue dei Fratelli Pii Anfinomo e Anapia, erette nell'agorà cittadina, sono ormai il simbolo di Katane tanto che compaiono ai lati di Nettuno anche su un denario di Sesto Pompeo del 43-40 a.C. Secondo il Manganaro tale scelta implicherebbe il controllo pompeiano di Katane.

Fratelli Pii e Nettuno su denario di Sextus Pompeius 42-40

Nel marzo del 44 a.C. vi fu una disastrosa eruzione che causò distruzione e caduta di ceneri su Katane. Vi sono buone ragioni per ritenere che Sesto Pompeo stesso abbia assistito a quell'eruzione. Narra Appiano che l'Etna fece orrendi fremiti e lunghi muggiti e che i fuochi vomitati dai crateri sommitali con il loro splendore atterrirono l'esercito accampato tra Milazzo e Capo Peloro ….

In ogni caso la collocazione delle 16 emissioni di bronzo catanesi, che il Manganaro suggerisce siano da includere nel cinquantennio 90-40 a.C., continua a costituire un problema aperto…

A questo proposito, molto interessante risulta il confronto tra la tesi del Manganaro (1992) e quella più recente (1999) esposta da Alberto Campana nell'esaustivo articolo: "Il Chalkous a Katane" , dove lo studioso propone una risistemazione delle emissioni bronzee catanesi che tiene conto sia della tipologia adottata che della drastica e progressiva riduzione ponderale, riconoscendo otto serie distribuite in "due gruppi di emissioni, rispettivamente di piede sestantale e di piede unciale, declinante fino al semiunciale."

Riguardo al periodo di emissione, il Campana si esprime a favore della tesi avanzata nel 1995 da M.Caccamo Caltabiano che in "La monetazione in Sicilia negli anni della II guerra punica fra tradizione locale ed esperienza romana" attribuisce le emissioni catanesi ad anni risalenti alla guerra annibalica. Ricordo che il Manganaro le collocava invece nel periodo 90-40 a.C.

Classificazione del bronzo dei Fratelli Pii da me postato (4,6 g).

Anche Katane ha la sua tellina ?

(Vedi il Mistero delle telline qui:

Scrive il Manganaro in Dall'Obolo alla Litra e il problema del "Damareteion":

in nota 88, precisa che sul R/ a sin. del fulmine alato di una litra di Katane si rileva una tellina chiusa (definita "Bogentasche (?)" in "Griechische Munzen aus der Sammlung eines Kunstfreundes, Bank Leu Munzen und Medaillen, 28 Maggio 1974, n. 86).

Litra Katane 461-413 aC - RRR - Gerhard Hirsch Nachfolger Auction 267 Maggio 2010, lotto 66, (0,66g.) classificata RRR: sembrerebbe corrispondere alla descrizione del Manganaro….. Al D/ il profilo di Sileno a sin. Al R/ il fulmine alato con a sinistra sembrerebbe proprio esserci raffigurata una tellina chiusa!!! Ma come per l'esemplare Leu viene qui descritta come "Beizeichen Bogentasche (?)"

Dal post 609-612:

Distinguo tra "faretra", l'astuccio per custodire le frecce (in tedesco "Köcher") e "Bogentasche" che è la custodia per l'arco, la forma peraltro può essere molto simile. Link ad esempi di Bogentasche con l'arco infilato dentro, in particolare sulle dracme di Rodi.

Demetra tra chora Katanaia ed Etna. Il documento numismatico: il Chalkous Serapis bifronte/Demetra

Sull'ultima monetazione bronzea di Katane, oltre ai simbolici Pii Fratres di cui vi ho già parlato, compaiono riferimenti ai culti cittadini in onore sia di divinità tradizionali – quali Apollo, Poseidone, Demetra, Dioniso e il suo tiaso, Hermes, il fiume Amenanos, Afrodite, i Dioscuri - come pure di divinità egizie (Zeus Ammone, Serapide, Iside). Questi culti di origine egizia, penetrati a Catania attraverso il porto, testimonierebbero il persistere di stretti rapporti tra la Sicilia e l'Egitto tolemaico.

Qui vi voglio presentare un delizioso bronzetto con Demetra, divinità strettamente connessa alla chora Katanaia e all'Etna…. A riprova di questo, concorrono le evidenze numismatiche ed archeologiche, nonché i molteplici riferimenti letterari e mitici.

1 - Demetra tra chora Katanaia ed Etna. Il documento numismatico: il Chalkous Serapis bifronte/Demetra

1- Katane 1 sec aC 22mm 11,83 g Testa gianiforme di Serapis e Demeter

L'esemplare che vi propongo pesa 11,83g. e proviene dalla David Freedman Collection.

Al dritto compare Serapis bifronte, con polos e tre monogrammi riferibili ai curatori della zecca cittadina. In Serapide (quale figura sincretica corrispondente all'Osiride egizio e a Hades greco/Plutone romano), oltre all'originale connotazione di divinità ctonia, ritroviamo anche l'espressione della prosperità; entrambi questi attributi ne rafforzano il legame con Demetra, dea delle messi e madre della Signora degli Inferi Persephone.

E proprio Demetra compare sul rovescio del nostro bronzetto, con due spighe e una lunga torcia; intorno, l'etnico. Riferimenti: SNG ANS 1302; Calciati III pg. 101, 14.

L'immagine, cortesia acsearch.info, è stata da me elaborata con l'aggiunta dei monogrammi sciolti dal Manganaro rispettivamente in Eryou (5) ed Ephedios (6) a sinistra, Litheus (7) in orizzontale a destra.

Il Manganaro in "La monetazione di Katane dal V al I sec. a.C." (Catania antica. Atti Convegno della SISAC, a cura di Br. Gentili, Catania 1992) lo pone al n. 11 del III gruppo, e su base tipologica lo classifica un as, in analogia alle emissioni dei questori in Sicilia dove sul D/ compare il bifronte per indicare il valore di Asse.

2 - Panormos . Circa 120 BC. Æ As (4.90 gm). Man. Acilius, Quaestor

Ecco la definizione di chalkous di M.Caccamo Caltabiano: "… nel sistema ponderale greco indicava l'ottava parte dell'obolo e in quello siciliano corrisponde all'oncia, dodicesima parte della litra. Ben lontana ormai da quella di g. 108 del V sec. a.C., nel III sec. a.C. la litra ha subito numerose riduzioni analoghe a quelle dell'asse romano."

Anche Alberto Campana nel suo articolo "Il Chalkous a Rhegium" (PN n. 120) sottolinea come la crisi monetaria innestata dalla guerra annibalica abbia determinato diversi aggiustamenti metrologici, attraverso frequenti svalutazioni, sia nella moneta greco-siceliota, sia in quella romana. Una conseguenza fu che anche il chalkous finì con l'identificarsi con l'uncia romana in ambiente greco.

Gli sviluppi apportati da A. Campana.

Nell'articolo "Il Chalkous a Katane" (Panorama Numismatico n. 129, 1999) lo studioso ribadisce come Katane sia stata assoggettata al dominio romano e solo indirettamente coinvolta in vicende belliche contro Annibale. In particolare riporta una testimonianza poco nota di Livio (27,8,19) secondo cui nel 209 a.C. tutto il frumento che i Romani riuscivano a requisire in Sicilia veniva inviato a Roma oppure trasportato a Katane per rifornire gli eserciti che si apprestavano ad operare a Taranto. Da questa testimonianza si potrebbe dedurre che in quegli anni Katane doveva avere raggiunto una notevole importanza strategica nello smistamento di vettovaglie presso le truppe di occupazione romana.

Riguardo alle 16 emissioni bronzee di Katane, propone inoltre una risistemazione basata sia sulla tipologia adottata che sulla progressiva riduzione ponderale. In particolare colloca il bronzo di Serapis bifronte/Demetra di cui stiamo discutendo (ricordo che l'esemplare da me postato pesa 11,83 g) al numero 10 (peso 13,34-5,90 g., con media di circa 9,0 g) nella serie n.6, facente parte del II Gruppo insieme alle serie 7 e 8, tutte caratterizzate dall'assenza di segni di valore e dalla presenza di monogrammi, nonché ispirate ai culti di Serapide ed Iside o a quello di Dioniso (vedi indietro il bronzo Dioniso/Fratelli Pii).

3 -Katane 6a serie in Alberto Campana - Il Chalkous a Katane

Riguardo alla loro metrologia, il Campana la definisce incerta: "probabilmente sono semissi unciali, emessi dopo la fine della guerra annibalica, all'inizio del II secolo a.C., quando grazie alla ricostruzione postbellica il piede bronzeo fu di fatto stabilizzato al livello unciale."

La collocazione delle 16 emissioni bronzee dell'ultima monetazione di Katane, un problema aperto: alcuni accenni in tre saggi disponibili online

Il Manganaro aggiunge inoltre che secondo un criterio ponderale questa emissione potrebbe risalire al primo posto. Tuttavia a porre questa emissione n. 11, e pure la n. 14 del III/IV Gr., tra quelle più recenti, concorrerebbe il rinvenimento di 4 esemplari di Katane (due assai logori con Testa gianiforme/Demetra - n.11, III Gr., e due leggibili con Zeus Ammone/Iside Dikaiosyne - n.14, IV Gr.) nel ripostiglio di Megara Iblea (1949), databile per un esemplare poco circolato del Municipium Hennae intorno al 40-36 a.C., negli anni di Sesto Pompeo.

Ripostiglio di Megara - 4 Bronzi di Katane

Fonte: La prima (metà V sec. a.C.) e l'ultima (44-36 a.C.) emissione degli Hennaioi in gloria di Demetra di G.Manganaro, 2007.

Interessante la nota 39 dove il Manganaro confuta, giudicandola troppo alta, la cronologia presentata da M. Casabona ("Le monete di Catana ellenistica fra Roma e le influenze orientali", 1999) e aggiunge che a suo modesto avviso una "distribuzione delle emissioni di Katane in 3 Periodi ed entro ognuno di essi in fasi, a partire dal 216/215 – 206, 205/200 – 187, 187–170 a.C. circa, resta solo un auspicio: bisogna attendere e ricercare sicuri puntelli."

M. Caccamo Caltabiano a questo proposito scrive invece (in nota 46, "Dalla moneta locale alla provinciale? La Sicilia occidentale sotto il dominio romano"):

"Tale cronologia risulta dall'analisi puntuale delle serie catanee condotta dalla mia allieva M. CASABONA, Le monete di Catana ellenistica fra Roma e le influenze orientali, RIN, C, 1999, 1-34 che discute la cronologia proposta da G. MANGANARO, La monetazione di Katane dal V al I sec. a. C., in «Catania antica. Atti del Convegno S.I.S.A.C., Catania 1992», a cura di B. Gentili, Pisa-Roma 1996, 303-321, 314-315, basata ancora sull'attribuzione delle serie bronzee di norma semionciale posteriormente alla legge Plautia Papiria degli anni della guerra sociale, supra, n. 9. Coincide invece, con quanto già sostenuto da MANGANARO, ibid., 313-314, la nostra opinione di interpretare quali assi le serie romano-siciliane con testa di Giano al diritto."

Anche la datazione del I sec. a.C. dello standard semionciale basata sul tesoretto di Megara sembrerebbe messa in discussione dalle nuove proposte di cronologia del tesoretto stesso secondo le quali potrebbe essere di non molto posteriore agli inizi del II sec. a.C. o non più tardo della sua prima metà. (Vedi M.Caccamo Caltabiano, "La cronologia del municipium di Henna. Discordanza tra il dato numismatico e quello storiografico", citazione in nota 51 in questo articolo di C. Mangano).

2 - Demetra tra chora Katanaia ed Etna: l'evidenza archeologica ...

La Demetra effigiata sul R/ del bronzetto catanese da me postato qui sopra, potrebbe raffigurare il "signum … perantiquum", l'antichissimo simulacro di Demetra fatto trafugare in modo empio da Verre dal tempio ad essa dedicato (Cicerone, in Verr. 4,99-100). Il tempio era servito da nobili e virtuose sacerdotesse ed era inibito agli uomini: in esso infatti si tenevano cerimonie di tipo misterico riservate alle sole donne.

Il passo di Cicerone troverebbe conferma nel rinvenimento nel 1959, da parte di G. Rizza, di un ricco deposito votivo nella Piazza San Francesco a Catania, con ogni probabilità pertinente al Santuario di Demetra, localizzabile poco più a monte.

A questo riguardo esiste un rilievo frammentario della fine del V secolo aC, realizzato in marmo pentelico e recante un'iscrizione dedicatoria a Demeter e Kore: DAMATRI KAI KORAI (vedi in alto a sinistra sul rilievo). Il rilievo era stato rinvenuto da Libertini negli anni '30, tra le fondazioni del Palazzo in cui aveva allora sede la Banca d'Italia e in cui oggi si trova la Questura. In esso appaiono le due dee: Kore nell'atto di sollevare il lembo della veste, un peplo dorico con kolpos e apoptygma; Demetra mentre regge una lunga torcia che poggia a terra ...

Rilievo votivo Demetra Kore a Katane - ultimo quarto del V sec

(….) E' probabile che il rilievo sia stato realizzato ad Atene: l'immagine delle due divinità ricalca chiaramente i tipi statuari creati per il Santuario di Eleusi, sede dei celebri Misteri delle due Dee.

In occasione della spedizione in Sicilia del 415 a.C., Atene strinse alleanza con Catania contro la dorica Siracusa: il rilievo potrebbe essere quindi espressione del legame stretto in questa occasione tra le due città di stirpe ionica. E' facile pensare che lo scultore ateniese, ponendo sul rilievo destinato a Catania l'indicazione del cratere dell'Etna accanto all'immagine delle due dee eleusine, volesse celebrare l'alleanza tra Atene e Katane facendo leva, al di là della comunanza di stirpe, sull'appartenenza ad un'unica geografia sacra disegnata dalle divine peregrinazioni di Demetra. (Immagine del rilievo copyright e cortesia: "In Ima Tartara. Miti e Leggende delle Grotte dell'Etna, a cura dell'archeologo Francesco Privitera e del presidente del Centro di Archeologia cretese Vincenzo La Rosa.")

3. Demetra tra chora Katanaia ed Etna: Immagini dal Mito (Post 617 618)

3a) Il "Ratto di Persephone"

Secondo Igino (Fab. 5) Kore stava raccogliendo fiori su un prato dell'Etna quando fu rapita da Ade: l'Etna compare come uno dei varchi del Tartaro, in quanto mette in comunicazione l'oltretomba con il mondo dei vivi …

Henna Ratto di Kore - Munatius e Cestius 44-36aC - Profilo di Demetra

Il modello mitico del "Ratto di Persephone", contradditorio in quanto localizza l'evento in Sicilia e non nell'Attica, si fissa proprio nel corso del V secolo ….

Diodoro (5, 4.) riporta per primo la tradizione secondo cui Demetra abbia dato inizio alle sue peregrinazioni, alla ricerca della amata figlia, accendendo le torce ai crateri dell'Etna… Narra Ovidio nelle Metamorfosi:

" Né l' Aurora,

quando arrivò con i suoi capelli rugiadosi ...

... né Vespero

la videro mai riposarsi.

Essa accese alle fiamme dell' Etna due torce di pino,

e tenendone una in ciascuna mano

vagò senza requie nella notte brinosa ....".

Ecco Demetra, tra i fuochi dell'Etna e le luci di Katane sullo sfondo …. (Foto Copyright e Cortesia Marco Fulle: http//stromboli.net)

Demetra le fiamme di Etna e le luci di Katane

"Alta giace l'Etna sul volto del grande Tifeo,

del cui igneo respiro brucia la terra.

Là accende a quel fuoco due pini per lampada,

donde viene l'uso odierno di tede nelle feste di Cerere…" Ovidio, Fasti

3b) Aetna, essere divino e montagna

I greci non avevano un nome specifico per designare un vulcano. L'Etna era designata normalmente come una montagna (oros): celebrata da Pindaro per la sua straordinaria altezza quale Colonna del Cielo, e da Euripide quale "rupe che gronda fuoco, pyristaktos petra" per la sua attività eruttiva, mettendo in collegamento il Cielo con le profondità della Terra, Etna ha nei millenni perpetrato il paradosso di essere nel contempo Varco del Tartaro e appunto, Colonna del Cielo

(…….)

Sia come sia, l'importanza di Aetna in miti dalle evidenti implicazioni politiche è dimostrata pure da altre genealogie posteriori ai Dinomeidi che le attribuiscono: (…..)

E' in questa doppia veste, di essere divino e di montagna, che Aetna compare quale arbitro nella famosa disputa tramandata da Simonide tra :

- l'antichissima Demetra, il cui culto a carattere squisitamente matriarcale era stato sovrapposto dai coloni calcidesi a quello indigeno della Dea Madre dei Sicani e Siculi;

- Efesto, che sovrappostosi all'indigeno Adranos, entra in relazione con il vulcano Etna almeno agli inizi del V secolo a.C., come testimoniano Simonide, appunto, ma anche Eschilo (Prom. 365-367).

3c) Aetna, arbitro nella contesa tra Demetra ed Efesto

Due litrae eccezionali per la rarità (la litra con Demetra, postata da Piakos, è di Henna, del V secolo aC ed è nota in soli tre esemplari; la litra con Efesto, più tarda, è stata postata da Numa numa ed è un unicum di Lipara …), e per il fascino assoluto che emanano

E' evidente come Pindaro e pure Eschilo, chiamati dai Dinomeidi a comporre opere che esaltassero e giustificassero la loro tirannide, abbiano in tali opere rimaneggiato miti e leggende preesistenti al dominio greco in Sicilia allo scopo di giustificarne la legittimità. Simonide (PMG 552) pure ci tramanda della disputa tra Efesto e Demetra per il possesso della Sicilia risolta tramite l'intervento di Aetna. Tale racconto appare chiaramente mutuato dalla tradizione della contesa dell'Attica tra Athena e Poseidone

Contesa per l'Attica tra Athena e Poseidone - dracma di Athene

E' ragionevole supporre che anche nel caso di Simonide il tema sia stato sviluppato in un poema commissionato da uno dei Dinomeidi, Gelone o lo stesso Hierone. Infatti, ciò che emerge chiaramente sono le implicazioni politiche sottese all'inserimento di questo elemento locale in una struttura mitica del tutto nuova e che coinvolgeva anche divinità Olimpiche… Il messaggio veicolato dalla tradizione mitica secondo cui Aetna stessa – dal forte legame con la Sicilia nella sua doppia veste di essere divino e di montagna sacra - aveva assegnato il possesso di tutta l'isola ad una delle due divinità olimpiche contendenti, consisteva in una implicita legittimazione della dominazione greca in Sicilia…

Katane dionkion moneta e risposta

Frazione di 0,11 gr: richiesta di identificazione.

Identificazione della frazione del post 632: uno dei non pochi dionkion (o hexantes) ancora inediti; la presenza del fulmine tra due globetti sembra indicare l'appartenenza a Katana. Segue un esemplare simile.

Katana: dionkion di 0,11 g (stesso peso) apparso sull'asta 108 di Gorny

Il segno che si vede sopra la testa nell'esemplare citato nel post 632 potrebbe essere una rottura di conio.

KATANE Litra (0,50 g. - 9-11 mm): esemplare dubbio di litra del 1° periodo. Testa di sileno con taenia/fulmine alato tra due scudi. Vendita Lanz ebay.

Dal post 972 e seguenti, si rimanda alla disamina di questa litra dubbia nella discussione "LITRE E SOTTOMULTIPLI DI KATANA NEL V sec. a.C.", post #38.

Si riprende la discussione in " LITRE E SOTTOMULTIPLI DI KATANA NEL V sec. a.C.", post #38 per richiedere ulteriori chiarimenti sull’esemplare Lanz dubbio di litra del 1° tipo di Katane, alla luce della comparsa in asta NAC 64 lotto 676 di un nuovo esemplare simile all’unicum della collezione Pennisi.

Come risposta alla richiesta espressa nel post precedente, si riprendono da quella discussione le immagini a confronto tra il pezzo Pennisi e quello Lanz, da comparare con il nuovo pezzo ora apparso su NAC, 64 n. 676: si tratta di un nuovo esemplare, che va ad aggiungersi a quello già noto del Pennisi, che quindi non è più unico.

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Aitna - Inessa

(Zecca di emissione di età post-dionigiana…)

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Uno sguardo alla Storia e alla Monetazione di Aitna

1. Siti esterni a LaMoneta.it:

Monete di Aitna - Aetna in Wildwinds.com

Monete di Aitna - Progetto Magna Graecia Coins – Copyright J.E. van Wielink

Monete di Aitna – Digital Historia Numorum - B. Head- HTML by Ed. Snible

Le monete di Aitna – Aetna con relativi passaggi in asta:

in acsearch.info

in Coinarchives.com

* * * * *

2. Discussioni su Aitna nella Sezione Monete greche: Sicilia

Discussione monografica sulla zecca di Aitna.

Ecco i temi trattati.

Lunga ed esaustiva analisi del celeberrimo tetradramma di Aitna, noto anche come tetradramma del “Maestro di Aitna” (oppure del “Maestro di Sileno”), che si trova a Bruxelles nel medagliere della Bibliòtheque Royale de Belgique: Diritto: Testa barbuta di Sileno, che allude a Dioniso, con corona di edera e le orecchie appuntite e, sotto il collo, uno scarabeo. Nel bordo è l'etnico ΑΙΤΝΑΙΟΝ, con caratteri retro-gradi; circolo di puntini.

Rovescio: Zeus Aitnaios, protettore del vulcano Etna, volto verso destra, seduto su un trono riccamente decorato e coperto da una pelle di pantera. Il Dio è vestito con un ιματιον (himation), che passa sopra la spalla sinistra. Nella mano destra, che è sollevata sopra la testa, tiene un tralcio di vite, mentre la mano sinistra, con il braccio esteso avanti, tiene un fulmine alato. Davanti una aquila, con le ali chiuse, è appollaiata su un albero di abete.

Peso: 17,23 g; Diametro medio: 26 mm; Orientamento conii: ore 9. Possibile cronologia: circa 465-460 a.C.

Pedigree: (….)

L’unica copia autorizzata in argento del tetradramma ad opera del celebre medaglista belga, Arman Bonnetain

Descrizione accurata dei singoli elementi presenti sulla moneta: Sileno; Scarabeo; Etnico AITNA ION; Zeus; Pelle di pantera; Ramo di vite; Fulmine. (….): confronto tra il fulmen su una litra di Katane (litra Kuenker-97-2005 216 0,76) e su una di Aitna ( litra Tkalec-2009 1 0,67 x3); Aquila; Albero di abete.

Contesto storico (….)

Possibile datazione del tetradramma. Tre emissioni coniate in tempi vicini alla fondazione di Aitna/Katana, sotto Ierone: AITNA tetr NAC 13-1998 250 17,37; AITNA drachm Auctiones-20-1990 117 ; AITNA litra gambero SNG ANS 0,60

Un coevo tetradramma, sicuramente opera dello stesso “Maestro di Aitna”, emesso a Naxos intorno al 461 a.C., NAXOS tetr Cahn54 Nomos-1-2009 25 17,33

Bibliografia (…..)

Link alla discussione nella sezione Monete greche: Sicilia dove si polemizza sulla possibile esistenza di altri esemplari di questo tetradramma di Aitna (addirittura almeno 5, con tanto di possibili ubicazioni di ritrovamento). Il problema dei falsi conisequestrati vicino ad Enna dai Carabinieri che sgominarono un attrezzatissimo laboratorio di falsari.

La discussione monografica su Aitna continua ...

Vengono espressi dubbi sulla autenticità anche dell’esemplare di Bruxelles. A questo proposito si ricorda come anche l'altro tetradramma e il dramma a nome di Aitna, ma risalenti alla rifondazione ieroniana di Katana, seppure rinvenuti nel XX secolo, risultano essere finora esemplari unici.

LITRE di Aitna: Riguardo le litre, come già accennato, esse sono state coniate in maggiore numero e per un arco di tempo leggermente più lungo in quanto esse erano realmente utilizzate per essere spese in loco, come moneta minuta per il commercio.

1° serie di litre, SICURAMENTE opera dello stesso incisore del tetradramma, è costituita dalla serie con testa di Sileno volta a sinistra e l'etnico AI TN al rovescio con fulmine alato. (….) Sono discussi 5 esemplari, tutti da una sola coppia di conii:

AITNA litra 2 BMC 16 0,93.

AITNA litra 2 Jameson 538 0,80 Ex coll. Jameson 538 g. 0,80.

AITNA litra 2 Munzhandl Basel-8-1937 100 1,04. Munzhandlung Basel asta 8/1937, 100 g. 1,04

AITNA litra 2 Paris FG 305K 0.79. Parigi, Bibliothéque Nationale FG 305K g. 0,79

AITNA litra 2 SNG Dreer 396 0,75.

KATANE litra sn Leu-81-2001 60 0,90.

2° serie di litre

Le successive serie di litre hanno la testa di Sileno volta a destra e si conoscono diversi conii. La prima variante ha la leggenda AI TN.

AITNA litra serie 2

3° serie di litre

D/: Testa di Sileno a destra, con corona di edera; c.p. R/: Fulmine alato; a sinistra, AI e a destra TN. Si propongono 8 esemplare con varianti.

Dall'insieme appare chiaro che la produzione delle litre a nome di Aitna con testa di Sileno non dovette essere di brevissima durata e mostra alcune variazioni stilistiche. Solo alcuni conii possono essere sicuramente attribuiti al famoso "Maestro di Aitna", mentre altri conii, forse di poco successivi, sembrano opera più di qualche suo allievo.

Non bisogna dimenticare che a Katana le litre con testa di Sileno ebbero grande fortuna e furono coniate a più riprese fino all'ultimo quarto del V secolo e quindi nell'arco di circa mezzo secolo. La testa di Sileno del "Maestro di Aitna" fu in pratica imitata e ripresa anche da incisori successivi. Solo un attento esame comparativo di queste litre catanesi permette di riconoscere quali sono le teste più "tardive"....

Esemplare di Katana Rizzo IX, 8, che forse risale a pochissimo prima del tetradramma di Aitna, poco dopo il 470 a.C., assieme al dettaglio dell'etnico

KATANA tetr Rizzo 9-8 Kuenker-104-2005 78 17,12.

KATANA tetr Rizzo 9-8 etnico.

Si nota che la lettera A ha il globetto al centro e la forma della lettera N, con le solite aste un poco oblique, appare molto regolare. Interessante osservare che l'ultima lettera è una sigma non una N.

A Katana, più o meno negli stessi anni, compare un interessante tetradramma, Rizzo IX, 12, che reca una figura intera di Sileno sopra il toro (con relativo ingrandimento). Nell'etnico invece la lettera A mostra una normale barra orizzontale e in ogni caso c'è sempre l'omicron (l'omega comparirà più tardi, dopo il 430 a.C. circa)

KATANA tetr Rizzo 9-12 Freeman-II-2011 10 16,82.

Quindi anche nella vicina Katana era già stato rappresentato sul tetratramma il Sileno, seppure come simbolo accessorio e la cui testa verrà poi, alcuni anni dopo, ripresa sulle litre della stessa città, a conferma che comunque era un personaggio noto e venerato nella zona etnea. ES: un bellissimo tetradramma di Leontinoi coevo, intorno al 460 a.C., dove si vede benissimo l'andamento retrogrado della leggenda:

LEONTINOI tetr Rizzo 22-15 Gorny-159-2007 34 17,31

Lettere nel tetradramma, in particolare la lettera A, che normalmente nelle litre presenta un globetto a guisa di asta orizzontale, che manca totalmente nel tetradramma dove la lettera sembra essere un lambda.

Riguardo a quella Alpha che sembra essere una (lambda)… [ovvero senza il trattino orizzontale, verticale o il puntino (che compare a Selinunte, Himera e Katane)] - vedi monografia della prof.ssa A. Brugnone: "Annotazioni sul segno Λ (= alpha)", in Kokalos, XXIV, 1978, pp. 69-76.

Riflessioni di carattere iconico su Aitnaios kantharos e Bes-Silenos

Aitnaios Kantharos: il celeberrimo scarabeo gigante dell'Etna e il gigante Αρισταιος

Dinos pittore Lydos frammento s Aristaios Hephaistos 560aC.

Aitnaios Kantharos in Aristofane

Aitnaios Kantharos in Epicarmo

Kantharos, tra Scarabei, Dioniso, Efesto e Sileni : il cratere attico a colonnette assegnato al Pittore di Harrow (470-460 a.C.) e proveniente dalle necropoli del centro indigeno ellenizzato di Sabucina (Museo di Caltanissetta). In esso compare effigiata la fucina di Efesto con il dio dal Pileo incoronato d'edera intento a forgiare un kantharos per Dioniso e aiutato in maniera del tutto insolita da un corteggio di satiri. Nota sul forno l'effige di un sileno/satiro....

Sull'affinità Bes-Silenos … (…..)

Immagini di BES da Cartagine, Tharros, Cipor, Focea, …. (…)

Bes di Siracusa, rilievo fittile, da Giancarlo Germanà Bozza "Importazioni greco-orientali e fenicie nei santuari arcaici della Sicilia orientale"

BES Trapani III sec aC.

Antefisse sileniche a Naxos, Gela, Camarina…

Cretule di Selinunte del IV sec. aC che testimoniano il sincretismo in atto Bes - Silenos anche nella punica Selinunte che certo riprende l'iconografia greca

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Riflessioni sull’analogia nello stile - confermata poi dalle teorie del Rizzo nel suo libro sulla monetazione siciliana – tra le raffigurazioni di Dioniso sul celeberrimo tetradramma di Naxos e di Sileno sul tetradramma unicum di Aitna: entrambi opera di uno stesso incisore?

Richiesta di chiarimento sulla presenza di codoli di conio su un bronzo di Aitna. I codoli sono il risultato di quando fondevano i tondelli e li separavano. Pare che ci fosse l'usanza di limarli nei tondelli dove si verificava questa anomalia, questo accadeva ad esempio per le dracme Dionigiane.

Come ulteriore esempio viene postato un bronzo siracusano con Zeus Eleutherio dell'epoca compresa tra Dione e Timoleonte...

Link all’articolo nella Sezione Manuali del forum

Aitna AE hemilitron, mm 23; gr. 16,90. Testa di Atena con elmo corinzio/ Cavallo corrente a destra con redine svolazzante, sopra M.

Esemplare dubbio di Tetras di Aitna. 18,75 grammi.

Aitna, AE hemilitron, gr. 16,90. Testa di Atena con elmo corinzio/ Cavallo corrente a destra con redine svolazzante, sopra M.

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3. Post all’interno della discussione Obolichepassione

Tra fondazioni, sinecismi e rifondazioni

si ripropone anche qui, nell’Indice, il fitto intreccio di rimandi/confronti tra la storia e la monetazione delle zecche di Katane e Aitna…

Vedi dunque al punto 3 in Katane la lunga serie di post

(divisa in Parte I e Parte II)

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Adranon – Adrano

(Zecca di emissione di età post-dionigiana…)

post-6487-0-57414000-1339358739_thumb.jp

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Uno sguardo alla Storia e alla Monetazione di Adranon

1. Siti esterni a LaMoneta.it:

Monete di Adranon in Wildwinds.com

Monete di Adranon - Progetto Magna Graecia Coins – Copyright J.E. van Wielink

Monete di Adranon – Digital Historia Numorum - B. Head- HTML by Ed. Snible

Le monete di Adranon con relativi passaggi in asta:

Adranon in acsearch.info

Adranon in Coinarchives.com

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2. Post all’interno della discussione Obolichepassione

Mura dionigiane

La cinta muraria realizzata nel corso del IV secolo a.C. da Dionigi il Vecchio a difesa dell'antica Adranon.

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3. Sezione Altre monete antiche

Bronzo di Adranon (Sicilia IV sec. a.C.) con Apollo/Lira, da acsearch:

SICILY, Adranon. Circa 344-336 BC. Æ Hemilitron(?) (15.80 gm). Laureate head of Apollo left / Kithara. Calciati III pg. 157, 1; SNG ANS 1155. VF, brown patina. Rare

Area Aitna-Mercenari da Adranon (Sicilia IV sec. a.C.): bronzo con Apollo/Lyra riconiatosu dracma dionigiana (al rovescio si vede chiaramente la stella quasi al centro della Lira). Da acsearch

SICILY, Aitna Area. Mercenaries from Adranon. Circa 344-336 BC. Æ Drachm (30mm, 26.11 g). Laureate head of Apollo left / Lyre with seven strings. CNS III 2 st 4/5 = Virzi 512 (this coin); SNG Morcom 873; SNG ANS 1153. Fine, green and black patina. Overstruck on a Syracuse Æ Drachm, Athena / Dolphins flanking sea star (CNS II 62).

From the Tony Hardy Collection. Ex Numismatica Ars Classica I (19 May 1999), lot 1137; Tom Virzi Collection.

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4. Sezione Falsi

Esemplare dubbio di bronzo di Adranon Apollo/Lyra

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