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Inviato

DE GREGE EPICURI

Sapevo solo vagamente dell'esistenza di questa zecca, grazie ad alcuni radiati di Massimiano post-riforma (ma devo ancora accertare se sono proprio di Cartagine). La moneta che sto per postare mi ha indotto ad informarmi un poco. La zecca ha funzionato dal 296 al 307 e poi dal 308 al 311; è stata poi riaperta in epoca bizantina. Nel 296 Massimiliano Ercole aveva dovuto compiere una spedizione in Africa per stroncare i Quinquegentiani, una confederazione moresca che minacciava l'Africa romana. Le truppe si acquartierarono proprio vicino a Cartagine, e qui venne attivata una zecca per le necessità militari; essa coniò tutti e tre i metalli.Queste per ora sono le poche notizie raccolte, qualcuno forse può integrarle e spiegare soprattutto la chiusura della zecca nel 311. La moneta che ha originato la curiosità è questo bel follis di Massenzio, coniato appunto a Cartagine nel 306 o 307. Il diritto è del tutto comune, mentre al rovescio la scritta risulta: CONSERVATOR AFRICAE SUAE; nel campo compaiono le lettere SE ed F, mentre in esergo si legge B (officina). SE ed F sono misteriose, si è interpretato Senior Felicissimus, ma tale titolatura potrebbe essere indicata forse per Massimiano, non per Massenzio (le lettere non sono esclusive della emissione di Massenzio!). Ancora più interessante è la figura: si tratta dell'Africa, che regge nella dx una insegna, porta una lunga veste e nella sinistra tiene una bella zanna di elefante. La moneta pesa 9,6 g. e misura 26 mm; penso sia classificabile come RIC 57 (ho qualche lieve dubbio) ed è considerata scarce.

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Inviato (modificato)

Rovescio.Dimenticavo: la piccola miniatura ai piedi dell'Africa rappresenterebbe un leone che ha catturato un toro.

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Modificato da gpittini

Inviato

Ciao Gianfranco,

la zecca di Cartagine fu chiusa da Massenzio attorno al 310/311 per punire la città che appoggiò l'usurpazione di

Lucio Domizio Alessandro (latino: Lucius Domitius Alexander; ... – 309/311) era il vicario del prefetto del pretorio in Africa e controllava anche la Sardegna.

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Alexander, 308 – 310

d=23 mm

Follis, Carthago 308-309, æ 5.60 g. IMP ALEXANDER P F AVG Laureate head r. Rev. VICTORI – A – A – LEXANDRI AVG N Victory advancing l., holding wreath and palm branch; in exergue, P K. RIC 73. C 13.

Very rare.

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L. DOMITIUS ALEXANDER, Usurpator in Afrika, 308-311

Nummus, Karthago . IMP ALEXANDER P F AVG Kopf mit L. n. r. Rv. SPQR OPTIMO PRINCIPI / PK Legionsadler zwischen zwei Feldzeichen. 5,03 g. RIC VI, 434, 72. C. 12. Sehr selten . Braungrüne Patina. Knapper, leicht unregelmässiger Schrötling. (...scusa l'idioma di Goethe, Gianfranco... ;) )

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L. DOMITIVS ALEXANDER (308-310 n. Chr.)

d=21 mm

Follis, 308-310, Carthago. IMP ALEXA[NDER P F AVG]. Kopf mit Lorbeerkranz rechts. Rs: ROMAE AE - TERNAE / P * K. Sechssäuliger Tempel auf Podium, im Inneren behelmte Roma en face thronend, in der Rechten Globus und in der Linken Szepter haltend. RIC 75 var. (andere Reverslegendentrennung). C. 10. 3,19g.

Originario della Frigia, secondo Zosimo (VI secolo), Massenzio inviò le proprie raffigurazioni in Africa, per essere riconosciuto imperatore dalla provincia; le truppe africane, fedeli a Galerio che era stato spodestato da Massenzio stesso,si rifiutarono di abbandonare il proprio imperatore. Quando Massenzio chiese a Domizio Alessandro di inviargli il proprio figlio a Roma come ostaggio per garantirsi la fedeltà del vicario, questi si rifiutò, venendo riconosciuto imperatore dall'esercito.

È possibile che Zosimo confondesse Galerio con Massimiano, il quale era in conflitto col figlio Massenzio all'inizio del 308.

C'è una iscrizione che prova come Alessandro e Costantino I si allearono contro Massenzio, riconoscendosi augusti a vicenda.

Alessandro fu fatto prigioniero e giustiziato: apparentemente le sue truppe non opposero molta resistenza. Massenzio si vendicò confiscando le proprietà di coloro che furono accusati di aver sostenuto Alessandro. La deposizione di Alessandro è stata datata differentemente: gli anni che vanno dal 309 al 311 sono stati proposti.

(tratto e in parte modificato da Wikypedia).

Sembra che dopo la chiusura della zecca di Cartagine Massenzio abbia aperto quella di Ostia.

(http://books.google.it/books?id=7jVnrk-nrVsC&pg=PA262&lpg=PA262&dq=chiusura+zecca+cartagine&source=bl&ots=WH5EDB_izl&sig=HU4x8JmxW94aMAQmwUppAdpYErU&hl=en&sa=X&ei=WMoNT9HlNuLf4QTC2cGiBg&redir_esc=y#v=onepage&q=chiusura%20zecca%20cartagine&f=false)

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

La zecca di Cartagine (Carthago) fu fondata a seguito della campagna di Massimiano contro i Mori, nel 296 o 297, e rimase attiva fino alla repressione della rivolta di Lucio Domizio Alessandro, nel 311.

Venne utilizzata da:

- Diocleziano

- Massimiano I

- Costanzo I

- Galerio

- Severo

- Massimino Daia

- Massenzio

- Costantino I

- Licinio I

Successivamente alla chiusura del 311 la zecca fu riaperta e coniò delle monete anonime con legende come DOMINO NOSTRO; queste monete sono state attribuite alla rivolta di Gildone* (397-8) o alla rivolta di Bonifacio** (anni 420)

Bonifatius. Comes Africae, AD 422-431. Æ 10mm (0.95 g, 6h). Carthage mint. Struck AD 423-425. DOMINO NOSTRO, pearl-diademed, draped, and cuirassed bust right / SALVS REI PVBLICE, Victory advancing left, holding wreath and palm. Cf. RIC X 3805-12 for obverse type, cf. RIC X 3813 for reverse legend. (Image courtesy CNG)

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, se non addirittura alla dominazione dei Vandali. Sotto il regno vandalo, infatti, la zecca di Cartagine produsse monete in argento e rame.

VANDALS. Gaiseric(?). AD 428-477. AR Siliqua (2.01 g, 12h). Carthage mint. Struck in the name of Honorius, circa AD 455-476. Pearl-diademed, draped, and cuirassed bust right / Roma seated left on cuirass, holding Victory and spear; RVPS. RIC X 3801; C. Morrisson and J. H. Schwartz, “Vandal Silver Coinage in the Name of Honorius,” MN 27, pp.159-160 and cf. 85-86; cf. BMC Vandals 8; MEC 1, 2. (Image courtesy CNG)

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Ciao

Illyricum

:)

*Gildone o Gildo (latino: Gildo; ... – 31 luglio 398) fu un generale dell'Impero romano, operante nella provincia africana di Mauretania. Si ribellò all'imperatore d'Occidente Onorio, ma fu sconfitto e costretto al suicidio. Il poeta Claudio Claudiano scrisse il poema In Gildonem per raccontare questa guerra.

** Bonifacio (latino: Bonifacius; ... – 432) fu un generale (comes) dell'Impero romano e governatore della diocesi di Africa. Fu l'avversario di Flavio Ezio.


Inviato (modificato)

DE GREGE EPICURI

Molto interessanti queste monete tarde, sia quelle dei Vandali che quelle dei "rivoltosi". Non so bene perchè, ma la moneta del ribelle Bonifatius (o Bonifacius) mi ha richiamato una strana imitativa, che non sono mai riuscito a collocare, pur avendo postato sia qui che altrove una discussione con la foto. Provo quindi a riproporla.

post-4948-0-69063800-1326571433_thumb.jp

Modificato da gpittini

Inviato

Ciao Gianfranco,

purtroppo non so indirizzarti per l'imitativa postata, rozza nello stile ma affascinante...

Però ti segnalo un articolo in PDF disponibile in rete per le monetazioni vandale emesse dalla zecca di Cartagine:

http://homepage.uibk.ac.at/~c61705/downloads/steinacher_berndt_minting%20in%20vandal%20north%20africa.pdf

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

Questa moneta Gianfranco è veramente bella...chissà...

Al rovescio sembra una Vittoria stilizzatissima...

Awards

Inviato

DE GREGE EPICURI

Molto interessanti queste monete tarde, sia quelle dei Vandali che quelle dei "rivoltosi". Non so bene perchè, ma la moneta del ribelle Bonifatius (o Bonifacius) mi ha richiamato una strana imitativa, che non sono mai riuscito a collocare, pur avendo postato sia qui che altrove una discussione con la foto. Provo quindi a riproporla.

Dati ponderali?

Maurizio


Inviato

DE GREGE EPICURI

Pesa 1,4 g. e misura 16 mm. Al diritto mi sembra si possano individuare le lettere: D V II. Il ritratto ha un cranio fortemente allungato (dolicocefalo), con naso molto pronunciato e riccioli al vertice. Al rovescio, mi sembra si veda una vittoria rozzamente disegnata, che sembra brandire una croce. In alternativa, forse, potrebbe essere l'imperatore, con una figura alle spalle che lo incorona.


Inviato

DE GREGE EPICURI

Pesa 1,4 g. e misura 16 mm. Al diritto mi sembra si possano individuare le lettere: D V II. Il ritratto ha un cranio fortemente allungato (dolicocefalo), con naso molto pronunciato e riccioli al vertice. Al rovescio, mi sembra si veda una vittoria rozzamente disegnata, che sembra brandire una croce. In alternativa, forse, potrebbe essere l'imperatore, con una figura alle spalle che lo incorona.

Dallo stile e dalle dimensioni propendo piu' per un'imitazione del III sec.di area celtica (Francia, Germania?).

Maurizio


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