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Parere su sesterzio - Traiano


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Inviato

Ciao Biondo se vuoi te lo presto io il microscopio a parte gli scherzi non riesco a postare foto più grosse i 100k non sono molti ti allego il link dell'asta

www.geminiauction.com

Silvio


Inviato

Il ricarico giusto?

Non esiste...in quanto non è praticabile...ove fosse praticabile, non lo applicherebbe quasi nessuno.

L'uomo ha un dna complesso...ma pravale troppo spesso e purtroppo, la predazione. :crazy:

Potremmo tentare di parlare, allora, di ricarico congruo.

In Numismatica?

Mediamente?

Purtroppo siamo interno al 50% per il commerciante.

Che poi questi voglia alzare (spesso), od abbassare (di rado), tale asticella...dipende da una serie di variabili. la prima è (o dovrebbe essere...ma ci credo poco) il prezzo di ingresso dell'oggetto nello stock.

Per le aste è diverso.

Gioca:

- il non aver anticipato somme per l'acquisizione dello stock (tranne eccezioni);

- l'alta probabilità di vendere oltre il 60% della merce;

- l'organizzazione già in atto se non è la prima asta;

- la rapidità dell'evento (sei mesi in numisamtica è un tempo veloce);

- ritorni dell'investimento in termini di pubblicità e prestigio che dovrebbero abbassare i costi dell'investimento stesso;

- la si può organizzare anche stando nell'ufficietto (ex box) sotto casa con la moglie che fa da segretaria e i figli che fanno le fotocopie e le foto (che cosa farebbe l'amica o l'amico...non lo so, ma fanno fare anche a loro :angel: ).

Chiedo scusa per l'ultima annotazione un pochino becera...ma il buonumore è una panacea nella vita...e di questi tempi ce ne ricordiamo sempre meno.

Questo per dire che in numismatica, se io conoscessi una persona che - fino a prova conbtraria - mi desse garanzie adeguate alla bisogna, non starei a guardare l'ufficietto e i ragazzi che fanno le fotocopie...anzi, a trovarne!


Inviato (modificato)

Allora,come detto facciamo conto che un commerciante Italiano compri una moneta da 1000 euro di prezzo di battitura, ovvero escluso diritti,iva e altri balzelli, all'asta Italiana.

Supponiamo che i diritti d'asta siano il 15% T.C.ovvero il 12% di diritti è il 21% di IVA sui diritti,

La moneta gli costa 1195 euro, circa.

per il momento lasciamo perdere i ricarichi dovuti a personale e negozio.

La moneta viene posta in vendita .

al momento della vendita, proviamo a applicare quel 30% di ricarico che pare sia la percentuale più teorizzata.

Il prezzo di vendita arriva a 1495 Eur circa

il commerciante suddetto, al momento che la vende alla cifra sopra determinata, deve versare allo stato la differenza tra l'iva in ingresso e quella in uscita, quindi ha pagato 25 euro di iva, ne incassa 1495 l'ha caricata a 1145 , la differenza sono 350 euro, su cui pagherà il 21 % di IVA, quindi sono 77 euro.

Togliamoli dai 350 di margine, ne rimangono 273.

Adesso su questo guadagno consideriamo che al nostro verranno aplicate le aliquote IRPEF relative e tutta una serie di tasse fisse, INPS,e trappole varie, che come minimo, saranno all'incirca il 40/45% del ricavo ( e sono stato basso con la percentuale, gli ultmi studi, danno un prelievo fiscale di oltre il 45% solo per IRPEF e INPS e un prelievo totale globale che sfiora il 54%) per cui, di questi 273 euro gliene resteranno circa 150.. Mettiamoci qualche altra spesa, che come detto sopra fa parte del carico globale di una qualsia si attività, e diciamo che , forse gli restano, puliti, 135 euro?

quindi, di una moneta venduta a 1495 euro, e pagata 1145, gli restano 135 euro, ovvero il 9% al netto delle tasse.

Il calcolo quì fatto, non è da commercialistim ma è un pò, quello che i vecchi da queste parti chiamano "il conto della serva" che ha una buona approssimazione.

Dunque abbiamo stabilito che se un commerciante carica il 30% su una moneta , alla fine ci guadagna il 9% pulito.

Adesso, stesso esempio ma dall estero, in Unione europea.

Moneta da 1000 euro, diritti 15%, Iva su diritti il 7%, come usuale all'estero ( ma i diritti, spesso sono al 18 o al 20%, ma noi stiamo bassi) totale acquisto, 1000+ 150+ 10,5.= 1160,5.

Spedizione assicurata, diciamo un'altro 2%3%, per cui altri 30-40 euro. Siamo a 1200 circa.

La moneta va importata con tutti i crismi( non si tiene conto di furbetti che si ficcano la moneta intasca e olè) arriva alla dogana e, siccome è una importazione da soggetto giuridico, tocca integrare l'iva che era il 7% e adesso diventa i 21%. per cui c'è da pagare altri 21 euro di IVA , più c'è da dichiarare limportazione, e sono altre spese, presentazione in dogana, 2,5 euro, spese postali dogana, 3 euro,in tutto, diciamo altri 30 euro, compreso qualche bollo.

E siamo a 1230.

Carichiamo il solito 30%...arriviamo ad un prezzo di vendita di 1600 euro.

Stessi calcoli di prima. Differenza 370 euro, differenza IVA 78 euro, restano 300 euro. Tasse 45%, restano 165 euro. Qualche altra spesa fissa, come sopra, ecco che arriviamo forse a 150 euro . per cui, il guadagno netto, sarà del 9%

Ultimo, l'acquisto extra UE.

Moneta da 1000 euro, diritti 15%, VAT 7%... totale 1160,5 euro

Assicurazione spedizione, i soliti 30-40 euro, quindi siamo a 1200 euro.

Transito in dogana.

Siccome è un soggetto giuridico e la reciprocità IVA extra EU non c'è, i diritti sono un bel 21% secco, su TUTTO, quindi arriviamo a 1452, più 3 euro, più 2,5 euro,pi+ bolli eventuali totale 1560 euro.

Carichiamo il solito 30% andiamo a finire a 2028 euro.

Stessa sequenza di IVA e detrazioni:

margine lordo, 468 euro, IVA da versare sul margine, 98 euro circa, restano circa 370 euro.

tasse 45%, restano 203 euro, qualche altra spesa da togliere in percentuale,e si arriva a 190 euro. quindi un 9% di guadagno netto.

La partenza è sempre con ua moneta da 1000 euro. il guadagno percentile è del 9% circa in tutti i casi. Il commerciante gaudagna, netto, dai 135 ai 190 euro circa, e voi ,invece, vi ritrovare a pagare la stessa moneta, una volta 1495 euro, una volta 1600 euro, e una volta 2030 euro circa.Non c'è male, no?

SE volessimo riportare il guadagno netto del commerciante sempre alla stessa cifra, ovvero ai 135 euro, i prezzi diventerebbero, 1495-1550-1900 Euro, nei tre casi.

Quindi, ci ritroviamo che una moneta da 1000 euro, la paghiamo, per far guadagnare chi ce la va a comprare e anticipa i soldi, ne è responsabile, si occupa della burocrazia relativa, si assume il rischio legato alla spedizione etc etc etc..da un minimo d una volta e mezzo a due volte il prezzo di aggiudicazione.

Questo, detto a latere, dovrebeb anche far capire quanto, con la sperequazione tra aliquote IVa europee, siano avvantaggiati i commercianti esteri, rispetto ai nostrani, che guadagnano un buon 13/ 15% in più a parità di prezzo, solo per la differenza di IVA applicata.E , giustamente, ne approfittano per poter fare prezzi più bassi di quelli degli italici commercianti, pur guadagnando gli stessi soldi ( anzi, di più, visto che anche le loro tasse locali di solito sono un pò più basse) e mettendo questi ultimi di fronte alla scelta se restare fuori prezzo o guadagnare poco o nulla, in un confronto diretto.

Quindi, la prossima volta che vedete una moneta che in asta ha fatto 1000 euro , da un qualsiasi commerciante, a prezzi da 1,5 volte( 150%) a 2 volte( 200%) il prezzo originale, non scandalizzatevi...è solo matematica e regime fiscale...chiedetevi : Voi, lo fareste per quel margine?

Modificato da numizmo
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Inviato

Allora,come detto facciamo conto che un commerciante Italiano compri una moneta da 1000 euro di prezzo di battitura, ovvero escluso diritti,iva e altri balzelli, all'asta Italiana.

Supponiamo che i diritti d'asta siano il 15% T.C.ovvero il 12% di diritti è il 21% di IVA sui diritti,

La moneta gli costa 1195 euro, circa.

per il momento lasciamo perdere i ricarichi dovuti a personale e negozio.

La moneta viene posta in vendita .

al momento della vendita, proviamo a applicare quel 30% di ricarico che pare sia la percentuale più teorizzata.

Il prezzo di vendita arriva a 1495 Eur circa

il commerciante suddetto, al momento che la vende alla cifra sopra determinata, deve versare allo stato la differenza tra l'iva in ingresso e quella in uscita, quindi ha pagato 25 euro di iva, ne incassa 1495 l'ha caricata a 1145 , la differenza sono 350 euro, su cui pagherà il 21 % di IVA, quindi sono 77 euro.

Togliamoli dai 350 di margine, ne rimangono 273.

Adesso su questo guadagno consideriamo che al nostro verranno aplicate le aliquote IRPEF relative e tutta una serie di tasse fisse, INPS,e trappole varie, che come minimo, saranno all'incirca il 40/45% del ricavo ( e sono stato basso con la percentuale, gli ultmi studi, danno un prelievo fiscale di oltre il 45% solo per IRPEF e INPS e un prelievo totale globale che sfiora il 54%) per cui, di questi 273 euro gliene resteranno circa 150.. Mettiamoci qualche altra spesa, che come detto sopra fa parte del carico globale di una qualsia si attività, e diciamo che , forse gli restano, puliti, 135 euro?

quindi, di una moneta venduta a 1495 euro, e pagata 1145, gli restano 135 euro, ovvero il 9% al netto delle tasse.

Il calcolo quì fatto, non è da commercialistim ma è un pò, quello che i vecchi da queste parti chiamano "il conto della serva" che ha una buona approssimazione.

Dunque abbiamo stabilito che se un commerciante carica il 30% su una moneta , alla fine ci guadagna il 9% pulito.

Adesso, stesso esempio ma dall estero, in Unione europea.

Moneta da 1000 euro, diritti 15%, Iva su diritti il 7%, come usuale all'estero ( ma i diritti, spesso sono al 18 o al 20%, ma noi stiamo bassi) totale acquisto, 1000+ 150+ 10,5.= 1160,5.

Spedizione assicurata, diciamo un'altro 2%3%, per cui altri 30-40 euro. Siamo a 1200 circa.

La moneta va importata con tutti i crismi( non si tiene conto di furbetti che si ficcano la moneta intasca e olè) arriva alla dogana e, siccome è una importazione da soggetto giuridico, tocca integrare l'iva che era il 7% e adesso diventa i 21%. per cui c'è da pagare altri 21 euro di IVA , più c'è da dichiarare limportazione, e sono altre spese, presentazione in dogana, 2,5 euro, spese postali dogana, 3 euro,in tutto, diciamo altri 30 euro, compreso qualche bollo.

E siamo a 1230.

Carichiamo il solito 30%...arriviamo ad un prezzo di vendita di 1600 euro.

Stessi calcoli di prima. Differenza 370 euro, differenza IVA 78 euro, restano 300 euro. Tasse 45%, restano 165 euro. Qualche altra spesa fissa, come sopra, ecco che arriviamo forse a 150 euro . per cui, il guadagno netto, sarà del 9%

Ultimo, l'acquisto extra UE.

Moneta da 1000 euro, diritti 15%, VAT 7%... totale 1160,5 euro

Assicurazione spedizione, i soliti 30-40 euro, quindi siamo a 1200 euro.

Transito in dogana.

Siccome è un soggetto giuridico e la reciprocità IVA extra EU non c'è, i diritti sono un bel 21% secco, su TUTTO, quindi arriviamo a 1452, più 3 euro, più 2,5 euro,pi+ bolli eventuali totale 1560 euro.

Carichiamo il solito 30% andiamo a finire a 2028 euro.

Stessa sequenza di IVA e detrazioni:

margine lordo, 468 euro, IVA da versare sul margine, 98 euro circa, restano circa 370 euro.

tasse 45%, restano 203 euro, qualche altra spesa da togliere in percentuale,e si arriva a 190 euro. quindi un 9% di guadagno netto.

La partenza è sempre con ua moneta da 1000 euro. il guadagno percentile è del 9% circa in tutti i casi. Il commerciante gaudagna, netto, dai 135 ai 190 euro circa, e voi ,invece, vi ritrovare a pagare la stessa moneta, una volta 1495 euro, una volta 1600 euro, e una volta 2030 euro circa.Non c'è male, no?

SE volessimo riportare il guadagno netto del commerciante sempre alla stessa cifra, ovvero ai 135 euro, i prezzi diventerebbero, 1495-1550-1900 Euro, nei tre casi.

Quindi, ci ritroviamo che una moneta da 1000 euro, la paghiamo, per far guadagnare chi ce la va a comprare e anticipa i soldi, ne è responsabile, si occupa della burocrazia relativa, si assume il rischio legato alla spedizione etc etc etc..da un minimo d una volta e mezzo a due volte il prezzo di aggiudicazione.

Questo, detto a latere, dovrebeb anche far capire quanto, con la sperequazione tra aliquote IVa europee, siano avvantaggiati i commercianti esteri, rispetto ai nostrani, che guadagnano un buon 13/ 15% in più a parità di prezzo, solo per la differenza di IVA applicata.E , giustamente, ne approfittano per poter fare prezzi più bassi di quelli degli italici commercianti, pur guadagnando gli stessi soldi ( anzi, di più, visto che anche le loro tasse locali di solito sono un pò più basse) e mettendo questi ultimi di fronte alla scelta se restare fuori prezzo o guadagnare poco o nulla, in un confronto diretto.

Quindi, la prossima volta che vedete una moneta che in asta ha fatto 1000 euro , da un qualsiasi commerciante, a prezzi da 1,5 volte( 150%) a 2 volte( 200%) il prezzo originale, non scandalizzatevi...è solo matematica e regime fiscale...chiedetevi : Voi, lo fareste per quel margine?

ciao, premesso che anche io ho indicato il 30%, ed ho ragionato da acquirente che sono....se avessi posto la stessa domanda a 10 commercianti (ed io lo fossi), forse ti avrebbero/avrei risposto che il ricarico corretto è il 100%.

Servirebbe pero considerare anche il volume di vendite che uno potrebbe avere.....e come dicevo anche quanto può costare vendere una moneta, pubblicità, listini, cataloghi ecc...

ciao

sku


Inviato

Allora,come detto facciamo conto che un commerciante Italiano compri una moneta da 1000 euro di prezzo di battitura, ovvero escluso diritti,iva e altri balzelli, all'asta Italiana.

Supponiamo che i diritti d'asta siano il 15% T.C.ovvero il 12% di diritti è il 21% di IVA sui diritti,

La moneta gli costa 1195 euro, circa.

per il momento lasciamo perdere i ricarichi dovuti a personale e negozio.

La moneta viene posta in vendita .

al momento della vendita, proviamo a applicare quel 30% di ricarico che pare sia la percentuale più teorizzata.

Il prezzo di vendita arriva a 1495 Eur circa

il commerciante suddetto, al momento che la vende alla cifra sopra determinata, deve versare allo stato la differenza tra l'iva in ingresso e quella in uscita, quindi ha pagato 25 euro di iva, ne incassa 1495 l'ha caricata a 1145 , la differenza sono 350 euro, su cui pagherà il 21 % di IVA, quindi sono 77 euro.

Togliamoli dai 350 di margine, ne rimangono 273.

Adesso su questo guadagno consideriamo che al nostro verranno aplicate le aliquote IRPEF relative e tutta una serie di tasse fisse, INPS,e trappole varie, che come minimo, saranno all'incirca il 40/45% del ricavo ( e sono stato basso con la percentuale, gli ultmi studi, danno un prelievo fiscale di oltre il 45% solo per IRPEF e INPS e un prelievo totale globale che sfiora il 54%) per cui, di questi 273 euro gliene resteranno circa 150.. Mettiamoci qualche altra spesa, che come detto sopra fa parte del carico globale di una qualsia si attività, e diciamo che , forse gli restano, puliti, 135 euro?

quindi, di una moneta venduta a 1495 euro, e pagata 1145, gli restano 135 euro, ovvero il 9% al netto delle tasse.

Il calcolo quì fatto, non è da commercialistim ma è un pò, quello che i vecchi da queste parti chiamano "il conto della serva" che ha una buona approssimazione.

Dunque abbiamo stabilito che se un commerciante carica il 30% su una moneta , alla fine ci guadagna il 9% pulito.

Adesso, stesso esempio ma dall estero, in Unione europea.

Moneta da 1000 euro, diritti 15%, Iva su diritti il 7%, come usuale all'estero ( ma i diritti, spesso sono al 18 o al 20%, ma noi stiamo bassi) totale acquisto, 1000+ 150+ 10,5.= 1160,5.

Spedizione assicurata, diciamo un'altro 2%3%, per cui altri 30-40 euro. Siamo a 1200 circa.

La moneta va importata con tutti i crismi( non si tiene conto di furbetti che si ficcano la moneta intasca e olè) arriva alla dogana e, siccome è una importazione da soggetto giuridico, tocca integrare l'iva che era il 7% e adesso diventa i 21%. per cui c'è da pagare altri 21 euro di IVA , più c'è da dichiarare limportazione, e sono altre spese, presentazione in dogana, 2,5 euro, spese postali dogana, 3 euro,in tutto, diciamo altri 30 euro, compreso qualche bollo.

E siamo a 1230.

Carichiamo il solito 30%...arriviamo ad un prezzo di vendita di 1600 euro.

Stessi calcoli di prima. Differenza 370 euro, differenza IVA 78 euro, restano 300 euro. Tasse 45%, restano 165 euro. Qualche altra spesa fissa, come sopra, ecco che arriviamo forse a 150 euro . per cui, il guadagno netto, sarà del 9%

Ultimo, l'acquisto extra UE.

Moneta da 1000 euro, diritti 15%, VAT 7%... totale 1160,5 euro

Assicurazione spedizione, i soliti 30-40 euro, quindi siamo a 1200 euro.

Transito in dogana.

Siccome è un soggetto giuridico e la reciprocità IVA extra EU non c'è, i diritti sono un bel 21% secco, su TUTTO, quindi arriviamo a 1452, più 3 euro, più 2,5 euro,pi+ bolli eventuali totale 1560 euro.

Carichiamo il solito 30% andiamo a finire a 2028 euro.

Stessa sequenza di IVA e detrazioni:

margine lordo, 468 euro, IVA da versare sul margine, 98 euro circa, restano circa 370 euro.

tasse 45%, restano 203 euro, qualche altra spesa da togliere in percentuale,e si arriva a 190 euro. quindi un 9% di guadagno netto.

La partenza è sempre con ua moneta da 1000 euro. il guadagno percentile è del 9% circa in tutti i casi. Il commerciante gaudagna, netto, dai 135 ai 190 euro circa, e voi ,invece, vi ritrovare a pagare la stessa moneta, una volta 1495 euro, una volta 1600 euro, e una volta 2030 euro circa.Non c'è male, no?

SE volessimo riportare il guadagno netto del commerciante sempre alla stessa cifra, ovvero ai 135 euro, i prezzi diventerebbero, 1495-1550-1900 Euro, nei tre casi.

Quindi, ci ritroviamo che una moneta da 1000 euro, la paghiamo, per far guadagnare chi ce la va a comprare e anticipa i soldi, ne è responsabile, si occupa della burocrazia relativa, si assume il rischio legato alla spedizione etc etc etc..da un minimo d una volta e mezzo a due volte il prezzo di aggiudicazione.

Questo, detto a latere, dovrebeb anche far capire quanto, con la sperequazione tra aliquote IVa europee, siano avvantaggiati i commercianti esteri, rispetto ai nostrani, che guadagnano un buon 13/ 15% in più a parità di prezzo, solo per la differenza di IVA applicata.E , giustamente, ne approfittano per poter fare prezzi più bassi di quelli degli italici commercianti, pur guadagnando gli stessi soldi ( anzi, di più, visto che anche le loro tasse locali di solito sono un pò più basse) e mettendo questi ultimi di fronte alla scelta se restare fuori prezzo o guadagnare poco o nulla, in un confronto diretto.

Quindi, la prossima volta che vedete una moneta che in asta ha fatto 1000 euro , da un qualsiasi commerciante, a prezzi da 1,5 volte( 150%) a 2 volte( 200%) il prezzo originale, non scandalizzatevi...è solo matematica e regime fiscale...chiedetevi : Voi, lo fareste per quel margine?

ciao, premesso che anche io ho indicato il 30%, ed ho ragionato da acquirente che sono....se avessi posto la stessa domanda a 10 commercianti (ed io lo fossi), forse ti avrebbero/avrei risposto che il ricarico corretto è il 100%.

Servirebbe pero considerare anche il volume di vendite che uno potrebbe avere.....e come dicevo anche quanto può costare vendere una moneta, pubblicità, listini, cataloghi ecc...

ciao

sku

E infatti ho premesso che tutte le altre incidenze aziendali, sono state volutamente trascurate. Sennò ci vogliono gli ammortamenti,il commercialista, il telefono, l'affitto o il mutuo del negozio ( che è OBBLIGATORIO avere e ad un civico differente da quello dell'abitazione) con le spese relative, ovvero : riscaldamento, luce, acqua, Spazzatura etc etc, le pubblicità, le spese di trasferta e alloggio per le aste e un sacco di altre gabelle che quì sono trascurate...Se ci aggiungiamo anche quelle, percentualmente, si arriva davvero ad una percentuale di spese del 50% e più....sul prezzo complessivo. Quindi, se caricando il 30% si arriva ad un prezzo al dettaglio che va da 1,5 a 2 volte..se aggiungiamo anche le spese dette ora, si deduce che la moneta deve essere venduta da 2 volte a 3 volte il prezzo di battitura...

Ed è sempre per questo, che se riportate indietro una moneta, ve la vedette svalutare almeno il 35-45%...perché il resto dei soldi se li mangia lo stato per poter tenere aperto un qualsiasi negozio...e non sono più in mano al commerciante..


Inviato (modificato)

Ed è sempre per questo, che se riportate indietro una moneta, ve la vedette svalutare almeno il 35-45%...perché il resto dei soldi se li mangia lo stato per poter tenere aperto un qualsiasi negozio...e non sono più in mano al commerciante..

Però, stranamente, il commerciante tende a dimezzare (o quasi, i più onesti tolgono un 30%) anche la valutazione di una moneta che il privato ha ritirato fresca fresca dall'asta... (come si dice: provare per credere)

Che il commerciante voglia pagare dal privato un 20-30% in meno che in asta mi sta bene, per il fatto che non è andato a cercarsi la moneta ma gli è stasta offerta; un 50% in meno (cioè la metà del prezzo di aggiudicazione) lo trovo invece troppo speculativo

Modificato da BiondoFlavio82

Inviato (modificato)

Ed è sempre per questo, che se riportate indietro una moneta, ve la vedette svalutare almeno il 35-45%...perché il resto dei soldi se li mangia lo stato per poter tenere aperto un qualsiasi negozio...e non sono più in mano al commerciante..

Però, stranamente, il commerciante tende a dimezzare (o quasi, i più onesti tolgono un 30%) anche il valore di una moneta che il privato ha ritirato fresca fresca dall'asta... (come si dice: provare per credere)

Sopra ho scritto:

Ed è sempre per questo, che se riportate indietro una moneta, ve la vedette svalutare almeno il 35-45%...perché il resto dei soldi se li mangia lo stato per poter tenere aperto un qualsiasi negozio...e non sono più in mano al commerciante..

Vale anche se la moneta viene da un 'asta e non dallo stesso commerciante.

Per capirsi meglio:

Ora facciamo l'esempio di un'acquisto da privato collezionista.

Sempre 1000 euro di prezzo.

Niante diritti e trappole varie.

Ricarichiamo il 30%, si va a 1300. Sui 300 di margine ecco che arriva l'IVA, e ne restano 237.

Togli le tasse e si va a 145. leva qualche altra gabelletta, e , forse ne restano130?...forse.

che è il 13% di margine, un pò più che negli altri casi.

Questo cosa altro ci dice? Ci dice che quando compriamo una moneta da un commerciante , e poi gliela vogliamo ridare indietro, sia che sia subito o dopo un pò , il nostro amico, ci offrirà una decurtazione sul prezzo che comprenderà sia le tasse e le spese da lui sostenute per il previo acquisto, sia le nuove da applicare.

Facciamo un esempio. Moneta da 1000, da privato..il commerciante ce la cede a 1300, come detto sopra.

a lui restano 130 euro, e 170 vanno allo stato.

Gliela riportiamo dopo due anni,

vogliamo concedergli un pò di guadagno anche nella nuova vendita che farà? Diciamo 100 euro netti? , ok,abbiamo già visto che per incassare 100 euro netti, bisogna partire da almeno 250 di margine lordo.

quindi, a noi offrendo 1050 euro , a lui dovrebbero rimanere 100 euro in tasca.

Lui la carica a 1050, se la vende a 1300, l'IVA è di 52,5 euro. e ne restano 197,5. Togliamo le tasse, resta 108,6 .

100 netto.

Quindi se riportiamo una moneta indietro dopo che la abbiamo comprata con fattura, minimo ci si perde il 20% secco.Per cui, quando e se,un commerciante ci ritira una moneta che abbiamo comprato da lui, scontandocela gli stessi soldi pagati, magari un paio di anni prima, nell'acquisto di un nuovo pezzo, non è un atto dovuto, ma una cortesia che ci fa.

La regola sarebbe che ci offrisse dal 25% al 40% in meno a seconda della provenienza, privata o, asta Italia, asta Europa, Asta extra Eu a causa delle spese fisse che ogniuna ha insita nella determinazione del prezzo finale.

Se invece la moneta arriva da un'asta terza , in cui il compratore l'ha pagata il suo prezzo di mercato, proprio per i meccanismi suddetti, chi la dovesse ritirare deve ritirarla ad un prezzo che, una volta aggiunte di nuovo le percentuali suddette, torni ad essere quello commerciale.

Altrimenti, se ci dasse quanto abbiamo pagato, al momento di rivenderla, ci rimetterebbe lui tutte le spese sopramenzionate.

Per capirsi. Battuta a 1000, diritti applicati 15% + IVA sui diritti 21%, ovvero 1000+ 150+ 31Euro = 1181 Euro.

Valore di mercato? 1200 euro? difficile che una moneta di asta resti sotto il valore commerciale.

Andiamo dal commerciante e gliela offriamo...la moneta ha un valore commerciale di 1200 euro, ovvero la si può vendere a quella cifra, bene, ill commerciante, in virtù dei conti fatti sopra, la dovrà ritirare a 900 euro circa.

Questo perché:

é un' acquisto da privato, il commerciante paga l'IVA sul margine, quindi tra 900 e 1200, sono 300 euro, di cui 63 di IVA, ne restano 237, di cui, una volta tolte le sole tasse, ne restano 130, togliamo anche qualche altra gabellina, restano 120 euro.

Vogliamo fare che 120 euro son troppi,? ok facciamo a 100 euro ( sennò chi glielo fa fare) bene , facendo marcia indietro, ci dovrà offrire circa 950 euro.E noi l'abbiamo appena pagata 1200....è il 20% in meno, secco.....Che se poi si fa il conto, i 900 euro, sono, a spanne, quello che resta in mano, pulito, al conferente.

Questo sempre ammesso che non ci siamo fatti prendere la mano e che il prezzo finale pagato all'asta sia quello di mercato, e non, come spesso succede, un pò oltre a causa dei diritti...sennò ci offriranno il 30, il 35, il 40% in meno,,,e sempre restando nel giusto.

Non andiamo poi a cercare la situazione di monete provenienti da aste estere o extra EU, altrimenti la faccenda diventa esponenziale...

Modificato da numizmo
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Inviato (modificato)

Se invece la moneta arriva da un'asta terza , in cui il compratore l'ha pagata il suo prezzo di mercato, proprio per i meccanismi suddetti, chi la dovesse ritirare deve ritirarla ad un prezzo che, una volta aggiunte di nuovo le percentuali suddette, torni ad essere quello commerciale.

Seguendo questa logica il commerciante non dovrebbe mai acquistare in asta, altrimenti si troverebbe ad avere delle monete già pagate al prezzo di mercato. Non riesco a capire dove è l'inghippo...

Se il commerciante in prima persona acquista in asta ci va, giustamente, il ricarico

Se il commerciante acquista da privato che ha acquistato in asta c'è sempre il ricarico, rispetto al prezzo di aggiudicazione, però sul prezzo di aggiudicazione (corrisposto dal privato) viene fatto un bel taglio.

Mi pare di sentire qualcosa del genere...

Modificato da BiondoFlavio82

Inviato

Mi spiace che pensi a gabole o inghippi vari, mi sono limitato a dare( darle) una dimostrazione matematica della questione ricarichi...non mi pare che ci sia molto di opinabile, la matematica, una volta, si diceva che non è una opinione....sono conti un pò datati, magari oggi è ancora più pesante la percentuale, stante l'aumento delle percentuali di tasse e gabelle varie che affliggono il commercio Italiano

Un commerciante che compra all'asta ,dal momento che accetta di comprare, vuol dire che avrà le sue ragioni...quindi un cliente che gli acquisterà la moneta al prezzo su determinato o magari qualcuno che lo sta compensando per il suo lavoro di consulenza e esame...del resto, una volta era prassi comune farsi assistere da un professionista negli acquisti...prima dell'era internet...l'esperto prescelto, ri recava alle aste, risparmiando al collezionista trasferte e spese, esaminava la ,o le monete, comunicava al possibile acquirente il risultato dell'esame e stabilivano di concerto a che cifra arrivare. Queste prestazioni erano remunerate intorno al 5% del prezzo dell'acquisto, se non fatte in maniera esclusiva , altrimenti, si pagavano le spese all'esperto e una quota di remunerazione..

Oppure, si segnalava al nostro esperto, o ci segnalava lui, il passaggio di una moneta che ci interessava e ci si accordava su quanto offrire per l'acquisto. E poi si stabiliva una remunerazione...in caso di aste estere, si affidava all'esperto tutta la procedura di acquisto e disbrigo delle pratiche burocratiche e poi si acquistava la moneta, come se ce la vendesse il nostro esperto...tutto questo aveva un costo, a volte anche discreto, che però si traduceva in pchi viaggi a vuoto, e, soprattutto, poche sòle....perchè nessun cmmerciante intelligente, si metterebbe a fregare, anche solo per una volta, un collezionista che gli si affida per la costituzione della sua raccolta a rischio di non servirlo mai più e farsi una brutta nomea.


Inviato (modificato)

Mi spiace che pensi a gabole o inghippi vari, mi sono limitato a dare( darle) una dimostrazione matematica della questione ricarichi...non mi pare che ci sia molto di opinabile, la matematica, una volta, si diceva che non è una opinione....sono conti un pò datati, magari oggi è ancora più pesante la percentuale, stante l'aumento delle percentuali di tasse e gabelle varie che affliggono il commercio Italiano

Un commerciante che compra all'asta ,dal momento che accetta di comprare, vuol dire che avrà le sue ragioni...quindi un cliente che gli acquisterà la moneta al prezzo su determinato o magari qualcuno che lo sta compensando per il suo lavoro di consulenza e esame...del resto, una volta era prassi comune farsi assistere da un professionista negli acquisti...prima dell'era internet...l'esperto prescelto, ri recava alle aste, risparmiando al collezionista trasferte e spese, esaminava la ,o le monete, comunicava al possibile acquirente il risultato dell'esame e stabilivano di concerto a che cifra arrivare. Queste prestazioni erano remunerate intorno al 5% del prezzo dell'acquisto, se non fatte in maniera esclusiva , altrimenti, si pagavano le spese all'esperto e una quota di remunerazione..

Oppure, si segnalava al nostro esperto, o ci segnalava lui, il passaggio di una moneta che ci interessava e ci si accordava su quanto offrire per l'acquisto. E poi si stabiliva una remunerazione...in caso di aste estere, si affidava all'esperto tutta la procedura di acquisto e disbrigo delle pratiche burocratiche e poi si acquistava la moneta, come se ce la vendesse il nostro esperto...tutto questo aveva un costo, a volte anche discreto, che però si traduceva in pchi viaggi a vuoto, e, soprattutto, poche sòle....perchè nessun cmmerciante intelligente, si metterebbe a fregare, anche solo per una volta, un collezionista che gli si affida per la costituzione della sua raccolta a rischio di non servirlo mai più e farsi una brutta nomea.

Moruzzi fino a qualche hanno offriva questo servizio, forse lo fa ancora...è un ottimo modo per creare un rapporto di fiducia......avere qualcuno con esperienza che ha la possibilità di vedere dal vivo una moneta fornisce un ottimo servizio. Cmq matematica o no qualsiasi esercizio per restare in piedi deve avere un grosso ricavo su ogni lotto, pari circa del doppio, anche solo per pagare anche gli invenduti, perché ricordiamoci spesso l attività ha uno stock che non sempre si vende completamente

Modificato da snam

Inviato

Mi spiace che pensi a gabole o inghippi vari, mi sono limitato a dare( darle) una dimostrazione matematica della questione ricarichi...non mi pare che ci sia molto di opinabile, la matematica, una volta, si diceva che non è una opinione....sono conti un pò datati, magari oggi è ancora più pesante la percentuale, stante l'aumento delle percentuali di tasse e gabelle varie che affliggono il commercio Italiano

Un commerciante che compra all'asta ,dal momento che accetta di comprare, vuol dire che avrà le sue ragioni...quindi un cliente che gli acquisterà la moneta al prezzo su determinato o magari qualcuno che lo sta compensando per il suo lavoro di consulenza e esame...del resto, una volta era prassi comune farsi assistere da un professionista negli acquisti...prima dell'era internet...l'esperto prescelto, ri recava alle aste, risparmiando al collezionista trasferte e spese, esaminava la ,o le monete, comunicava al possibile acquirente il risultato dell'esame e stabilivano di concerto a che cifra arrivare. Queste prestazioni erano remunerate intorno al 5% del prezzo dell'acquisto, se non fatte in maniera esclusiva , altrimenti, si pagavano le spese all'esperto e una quota di remunerazione..

Oppure, si segnalava al nostro esperto, o ci segnalava lui, il passaggio di una moneta che ci interessava e ci si accordava su quanto offrire per l'acquisto. E poi si stabiliva una remunerazione...in caso di aste estere, si affidava all'esperto tutta la procedura di acquisto e disbrigo delle pratiche burocratiche e poi si acquistava la moneta, come se ce la vendesse il nostro esperto...tutto questo aveva un costo, a volte anche discreto, che però si traduceva in pchi viaggi a vuoto, e, soprattutto, poche sòle....perchè nessun cmmerciante intelligente, si metterebbe a fregare, anche solo per una volta, un collezionista che gli si affida per la costituzione della sua raccolta a rischio di non servirlo mai più e farsi una brutta nomea.

Moruzzi fino a qualche hanno offriva questo servizio, forse lo fa ancora...è un ottimo modo per creare un rapporto di fiducia......avere qualcuno con esperienza che ha la possibilità di vedere dal vivo una moneta fornisce un ottimo servizio. Cmq matematica o no qualsiasi esercizio per restare in piedi deve avere un grosso ricavo su ogni lotto, pari circa del doppio, anche solo per pagare anche gli invenduti, perché ricordiamoci spesso l attività ha uno stock che non sempre si vende completamente

Lo facevano tutti,non solo Moruzzi e anche ora , se viene richiesto, è un servizio sempre in essere, offerto da tanti commercianti..basta chiederglielo...solo che dall'avvento di Internet se ne sente meno il bisogno..un pò le foto in HD, un pò la facilità di accesso, un pò i database consultabili, per tante monete ,il cliente finale, ha meno necessità di farsi seguire..( senza trascurare i nati imparati che pensano i non aver bisogno di nessun tutor)

.E' una cosa acora usata in caso di monete di alto livello, o per monetazioni difficili,ma per comprare un denarietto repubblicano da 300 euro, è un pò sprecato....magari per l'Aureo importante o il grande bronzo in USA da 50,000 dollari o più, ne vale la pena, viste anche le vette raggiunte dalle sofisticazioni e la difficoltà di far riprendere indietro tali pezzi se si rivelassero affetti da problemi di vario genere. Senza contare che anche restituendolo, le spese di dogana andrebbero perdute in ogni caso, e al 21% son soldoni...


Inviato

E poi qualcuno ha salutato con ironia l'attribuzione del titolo di Stregonecapo...a Numizmo.

Macchè!

Un'altra lezione molto interessante.

In questo caso su cosa va pagato e sui costi vivi.

E ho detto tutto!

:)


Inviato

E' vero, complimenti allo stregone per la disamina degna di un Tre Monti . Si dimostra commercialista oltre che numismatico :blum: quale elasticità....

Ciò dimostra ulteriormente quanto sia conveniente la trattativa tra privati.


Inviato (modificato)

Tre Monti o Tremonti? mi suona un pò di presa per i fondelli..... :moon: :D

Modificato da numizmo

Inviato

Una curiosità: ma l'IVA da pagare in dogana per acquisti extra UE non era in genere il 10%? Ora è diventata il 21%?


Inviato

Tre Monti o Tremonti? mi suona un pò di presa per i fondelli..... :moon: :D

scherzo... suvvia. ;)

il tuo post è molto informativo ed effettivamente mitiga l'eterno dissidio che esiste tra chi compra e chi vende


Inviato

Una curiosità: ma l'IVA da pagare in dogana per acquisti extra UE non era in genere il 10%? Ora è diventata il 21%?

no, il 10% vale per le importazioni da parte di privati, altrimenti l'IVA è del 21%. Anzi, bisogna stare attenti all'aliquota che applicano, perché ogni tanto usano quella delle aziende anche con i privati. Ma basta inserire un richiamo alla norma nei fogli di sdoganamento e applicano quella corretta.


Inviato

Tre Monti o Tremonti? mi suona un pò di presa per i fondelli..... :moon: :D

scherzo... suvvia. ;)

il tuo post è molto informativo ed effettivamente mitiga l'eterno dissidio che esiste tra chi compra e chi vende

scherzavo anche io


Inviato (modificato)

Cortesemente vorrei chiedere (visto che siete ben informati) se un acquisto dalla Spagna è tassato in dogana.

Essendo UE non dovrebbe esserci la libera circolazione? Dall'Inghilterra, per esempio, viene applicato il 5%: come mai?

Modificato da BiondoFlavio82

Inviato

Cortesemente vorrei chiedere (visto che siete ben informati) se un acquisto dalla Spagna è tassato in dogana.

Essendo UE non dovrebbe esserci la libera circolazione? Dall'Inghilterra, per esempio, viene applicato il 5%: come mai?

All'interno della UE non ci sono tasse doganali.

Il 5% si paga al fisco inglese per le importazioni dagli States, da lì all'Italia non si paga più nulla.


Inviato

Cortesemente vorrei chiedere (visto che siete ben informati) se un acquisto dalla Spagna è tassato in dogana.

Essendo UE non dovrebbe esserci la libera circolazione? Dall'Inghilterra, per esempio, viene applicato il 5%: come mai?

All'interno della UE non ci sono tasse doganali.

Il 5% si paga al fisco inglese per le importazioni dagli States, da lì all'Italia non si paga più nulla.

Ah bene, ti ringrazio. :good:


  • 4 settimane dopo...
Inviato

Tornando al post di apertura della discussione, il sesterzio in oggetto restauri o non restauri e' stato venduto a 14000 euro...

Era indubbiamente nell'asta giusta con la gente giusta in sala, voglio vedere quando lo rivenderanno....


Inviato

Tornando al post di apertura della discussione, il sesterzio in oggetto restauri o non restauri e' stato venduto a 14000 euro...

Era indubbiamente nell'asta giusta con la gente giusta in sala, voglio vedere quando lo rivenderanno....

ciao, con una bella mano di verde, di sicuro tra un po di tempo ne farà di piu.. :P ...vedremo....

ho visto cmq dei grandi realizzi, lotto 171 aureo stima € 8000-12000 realizzo € 80000 ....niente male direi!!!

ciao

sku


Inviato

che realizzi :o , ma temo che il sesterzio di traiano si rivelerà un passo falso dal punto di vista economico finanziario.


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