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IGNORED

Bottoni napoletani ... non saranno monete ma...


Risposte migliori

Questo è proprio l'ultimo. A differenza di tutti i bottoni precedenti, questo, al rovescio non presenta la solita asola, ma invece c'è come un chiodino che attraversa una piastrina metallica. Il chiodino è ricurvo. Probabilmente il bottone vevina inserito facendo attraversare il chiodino appuntito attraverso la stoffa, poi si inseriva la piastrina al di sotto, e poi per mantenere il tutto, il chiodino veniva piegato. L'aquila raffigurata riporta all'iconografia delle aquile Sveve. Il materiale è rame ricoperto da oro zecchino. Le parti in rilievo consunte hanno perso la doratura. Doratura conservata e ben visibile nelle parti in incavo. Alcuni anni fà in una asta battuta da Artemide, c'era un bottone simile riportato come di epoca Sveva, ma purtroppo non ho il catalogo e non ricordo nemmeno il numero dell'asta. Se Pogo o altri utenti di questo forum hanno ulteriori informazioni su questo particolare bottone, sarebbe veramente gradito.

N.61

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Ancora ciao ..

A mio avviso:

48-49 bottoni civili fine '800 primi decenni del '900 .

50 guardia di finanza in uso dal 1948 .

51 al 55 vedi 48-49 .

56 bottone della guardia nazionale francese da guardia a piedi, epoca secondo impero 1852-1870 .

57 bottone della guardia nazionale francese da cacciatore, epoca 1830-1846 .

58 bottone inglese del reggimento di fanteria Coldstream Guards, in uso già in epoca vittoriana .

59 bottone olandese della compagnia di navigazione Stoomvaart Maatschappij, senza il retro ipotizzo '900 .

60 bottone inglese del corpo medico militare, in uso dal 1898 .

L'ultima, secondo me, non è un bottone ma una borchia decorativa, per l'epoca concordo per il medioevo ma non sono in grado di dire di più purtroppo ..

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Grazie Pogo per l'esauriente risposta. L'ultimo è sicuramente un bottone, mi dispiace che non posso smontare il quadretto dove è montato. Cercherò di rintracciare l'asta Artemide dove ricordo di averlo visto. Se lo trovo lo posto in questa discussione.

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Ci sono riuscito, ho trovato l'asta Artemide. Si tratta della XX del 12 aprile 2008, il lotto è il n.620.

La testa dell'aquila del mio esemplare, si presenta più rifinito nei particolari, il becco è aperto, ricurvo e ben sagomato. Si intravede anche la forma dell'occhio. La parte superiore delle ali è affusolata e insieme alle piume, ben distribuite ed armonizzate nello spazio del tondello. Si intravede l'artiglio nella zampa di sinistra. Peccato per la mancanza di metallo ad ore 6, che non ci fà vedere le piume della coda. Nel complesso un oggetto di buona fattura.

Quello passato in asta, si direbbe che sia di fattura più grossolana. A rappresentare il becco e la testa sono due globetti lisci e sferici di diversa misura. Non si nota accenno dell'occhio. Anche le ali presentano differenze di particolari, nella parte superiore ancora forme globulari, mentre le piume scendono verticalmente senza nessuna curva. Zampe e artigli indefiniti e pasticciati. In generale, nel complesso potremmo dire che le forme siano molto più elementari.

Sicuramente come abbiamo visto, i due bottoni sono fatti con stampi diversi, ma sono dello stesso tipo. Anche la doratura è identica e manca nelle parti in rilievo in tutti e due gli esemplari, segno questo di un prolungato utilizzo.

Secondo il mio parere, provengono dallo stesso atelier. Le differenze che si riscontrano sui due bottoni, fanno pensare che questi tipi erano prodotti in buona quantità con maestranze diverse e per questo dovevano avere anche un buon successo tra gli utilizzatori.

Un'altro discorso a parte andrebbe fatto per lo stile dell'aquila. Paragonando questi oggetti alle iconografie delle aquile presenti sulla monetazione sveve in particolare da Federico II a Manfredi (escluderei Enrico VI), si potrebbe risalire all'epoca in cui sono stati prodotti. Una grande somiglianza a mio parere, è con l'aquila del tarì in oro di Manfredi classificato dallo Spahr al n.188.

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Continuo a pensare che si tratti di borchie decorative di finimenti o mobili .. nell'epoca in esame i bottoni erano tutt'altro che diffusi, soprattutto con questa forma .. pensa che in alcune zone erano considerati "diabolici" perchè consentivano di denudarsi con facilità lasciando aperte le porte per il peccato ! :)

Spesso le vesti venivano cucite e scucite quando ci si vestiva e svestiva, credo più praticamente venissero utilizzati spilloni o fibule ..

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  • 2 settimane dopo...

Vero, due stemmi quasi identici (sembrerebbero differire per le ali della fenice, spiegate o meno)! Hai ragione, la corona marchionale sull'ultimo bottone postato da gennydbmoney farebbe pensare agli Arditi di Castelvetere.

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