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Le monete più attraenti di Alessandro Magno


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«KAVAROS! CHI ERA COSTUI?»

Sicuramente un re, dato che il nome si trova sul rovescio di questo tetradramma nei tipi di quelli di Alessandro Magno, scritto verticalmente in greco nel campo a sinistra e parallelo a BASILEOS nel campo a destra. Inoltre il simbolo nel campo a sinistra del rovescio, Artemide con in mano due fiaccole, non lascia dubbi che ci troviamo a Kabyle in Tracia. Infatti Artemide Fosforo (lett. ‘portatore di luce’, uno dei tanti attributi della dea) è l’emblema di questa città.

post-703-0-40226100-1396648496_thumb.jpg

KINGS of THRACE. Kavaros. Circa 230/225-218 BC. AR Tetradrachm (16.01 g, 12h). Kabyle mint. Head of Herakles right, wearing lion skin headdress / BASILEWS KAUAROU, Zeus Aëtophotos seated left; Artemis Phosphoros holding two torches in left field. Draganov 867-873 (dies 5/14); Gerassimov, “Rare Coins of Thrace,” NC 1957, pl. I, 4 = Yourokova 107 (same dies): cf. Price 882 (same obverse die). VF, dark iridescent toning, porous. Very rare. From the Robert Weimer Collection.

Sale: Triton IX, 9 January 2006. Lot: 863. Estimate $2000. Sold For $2000.

The Gallic chieftain Kavaros was the sole Gallic king of Thrace to strike coinage. Kabyle was his capital, and the presence of its badge, Artemis Phosphoros, on his coins confirms that they were minted there. Price also noted that the obverse die used for all Kavaros' coins were used to strike tetradrachms in the name of Alexander at Kabyle (Price 882). Draganov notes 12 examples of these coins in the name of Kavaros, which were struck from one obverse and nine reverse dies. In addition to the present coin, CNG has offered two other examples not noted by Draganov: Triton XI, lot 863, and Triton VII, lot 181 (= Rauch 88, lot 63 = Lanz 112, lot 110 = Gorny & Mosch 114, lot 57). Only four others has appeared on the market in the last decade: (1) Gorny & Mosch 180, lot 84 = Gorny & Mosch 176, lot 1154 = Gorny & Mosch 169, lot 64; (2) Gorny & Mosch 181, lot 1262 = Gorny & Mosch 170, lot 1215; (3) Lanz 141, lot 102; and (4) Peus 371, lot 99. Kavaros was killed during a Thracian revolt against the Gauls circa 218 BC.

Come si legge nel prosieguo della didascalia scritto sopra, Kavaros fu l’unico re gallico di Tracia a coniare monete e Martin Price ha fatto notare che il conio di diritto usato per tutte le monete di Kavaros è stato successivamente impiegato per coniare i tetradrammi in nome di Alessandro a Kabyle (Price 882) come quello che segue.

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KINGS of THRACE. Kavaros. Circa 230/25-218 BC. AR Tetradrachm (29mm, 16.56 g, 1h). In the name and types of Alexander III of Macedon. Kabyle mint. Head of Herakles right, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; in inner left field, Artemis Phosphoros facing, holding two torches. Draganov 880 (same dies); Price 882. EF, toned, struck from a worn obverse die. Fine style reverse.

CNG 265 (5 ottobre 2011), Lot: 20. Estimate $200. Sold for $500.

Quindi il fatto che il diritto di questo tetradramma e degli altri esemplari conosciuti si presenti così ‘consumato’ è, diciamo così, fisiologico, considerata l’usura del conio di questa faccia della moneta che era già stato usato per i tetradrammi di Kavaros.

Completo la descrizione del mio acquisto: Lot: 1205 | Estimate: 150 EUR | Starting price: 120 EUR. Essendomelo aggiudicato al prezzo di partenza, direi che i 120 € sono stati spesi bene.

apollonia

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Una nota aggiuntiva sul simbolo del tetradramma di Kabyle che rappresenta Artemide come dea della luce, mentre stringe in mano due torce accese e fiammeggianti.

Vi sono varie rappresentazioni di Artemide, la cui iconografia riflette la molteplicità dei culti e degli attributi divini a lei dedicati. Slanciata e incantevole figlia di Zeus, re dell’Olimpo, e di Leto (Latona per i Romani, una divinità della natura figlia di due Titani), vagabondava nel folto della foresta per montagne, prati e radure, con il suo stuolo di ninfe e i suoi cani da caccia. Vestita di una corta tunica, armata di un arco d’argento, una faretra colma di frecce sulla spalla, tirava con l’arco con mira infallibile. Come dea della luna viene rappresentata anche nell’atto di portare luce, con in mano una torcia o con il capo circondato dalla luna e dalle stelle. Come dea della vita selvaggia, e in particolare dei piccoli animali, veniva associata a molti animali selvatici, simbolo delle sue qualità: il cervo, la daina, la quaglia, che hanno tutti in comune con la dea una natura sfuggente. La leonessa era il simbolo della sua regalità e della sua abilità di cacciatrice, e l’orso feroce rappresentava il suo aspetto distruttivo. L’orso era anche un degno simbolo del suo ruolo di protettrice dei piccoli (in Grecia, le fanciulle consacrate ad Artemide e poste sotto la sua protezione, durante la fase preadolescenziale, erano dette arktoi, o orse). Era poi associata anche al cavallo selvatico, che girava libero con i suoi compagni, come Artemide con le sue ninfe.

Artemide era la sorella gemella di Apollo, dio del sole, nata prima di lui. Quando venne il tempo per Leto di dare alla luce i suoi figli, sorsero grandi ostacoli. Ovunque si rivolgesse era infatti sgradita, perché tutti temevano la collera vendicativa di Era, moglie legittima di Zeus. Trovò finalmente rifugio sulla desolata isola di Delo, e diede alla luce Artemide che, appena nata, l’aiutò nel lungo travaglio e difficile parto di Apollo. Per nove giorni e nove notti Leto soffrì dolori atroci a causa degli sforzi vendicativi di Era. Artemide, che fu la levatrice di sua madre, venne quindi considerata anche la dea del parto. Le donne si rivolgevano a lei come “soccorritrice nel dolore, lei che dal dolore non viene sfiorata”. La pregavano di porre fine al loro travaglio o facendo nascere il bambino o dando loro “una morte dolce” con le sue frecce.

Quando Artemide compì tre anni, Leto la portò sull’Olimpo per mostrarla a Zeus e alla sua divina parentela. Nell’Inno ad Artemide il poeta Callimaco la descrive seduta sulle ginocchia di suo padre, che estatico, si chinava su di lei e la carezzava dicendo: "Quando le dee mi portano figlie come questa, la collera della gelosa Era mi turba assai poco. Figlioletta mia, avrai tutto ciò che desideri".

Artemide chiese arco e frecce, una muta di cani con cui andare a caccia, ninfe che l’accompagnassero, una tunica abbastanza corta per correre, montagne e terre selvagge come luoghi tutti suoi e castità eterna: tutte cose che il padre le concesse, con in più il privilegio di poter fare personalmente le sue scelte.

Nei miti che la riguardano, Artemide agiva in maniera rapida e decisa per portare protezione a chi si rivolgeva a lei chiedendo aiuto ed era altrettanto rapida nel punire chi la offendeva.

Benchè conosciuta come dea della caccia, come già detto sopra Artemide era anche la dea della luna. Si sentiva a suo agio alla notte, quando vagabondava nel suo regno selvaggio alla luce del pianeta o di una torcia.

Nelle sue sembianze di dea della luna era collegata a Selene e ad Ecate, e insieme erano considerate una trinità lunare: Selene aveva potere in cielo, Artemide in terra, Ecate nell’arcano e misterioso regno sotterraneo.

apollonia

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Una nota aggiuntiva sul simbolo del tetradramma di Kabyle che rappresenta Artemide come dea della luce, mentre stringe in mano due torce accese e fiammeggianti.

Vi sono varie rappresentazioni di Artemide, la cui iconografia riflette la molteplicità dei culti e degli attributi divini a lei dedicati. Slanciata e incantevole figlia di Zeus, re dellOlimpo, e di Leto (Latona per i Romani, una divinità della natura figlia di due Titani), vagabondava nel folto della foresta per montagne, prati e radure, con il suo stuolo di ninfe e i suoi cani da caccia. Vestita di una corta tunica, armata di un arco dargento, una faretra colma di frecce sulla spalla, tirava con larco con mira infallibile. Come dea della luna viene rappresentata anche nellatto di portare luce, con in mano una torcia o con il capo circondato dalla luna e dalle stelle. Come dea della vita selvaggia, e in particolare dei piccoli animali, veniva associata a molti animali selvatici, simbolo delle sue qualità: il cervo, la daina, la quaglia, che hanno tutti in comune con la dea una natura sfuggente. La leonessa era il simbolo della sua regalità e della sua abilità di cacciatrice, e lorso feroce rappresentava il suo aspetto distruttivo. Lorso era anche un degno simbolo del suo ruolo di protettrice dei piccoli (in Grecia, le fanciulle consacrate ad Artemide e poste sotto la sua protezione, durante la fase preadolescenziale, erano dette arktoi, o orse). Era poi associata anche al cavallo selvatico, che girava libero con i suoi compagni, come Artemide con le sue ninfe.

Artemide era la sorella gemella di Apollo, dio del sole, nata prima di lui. Quando venne il tempo per Leto di dare alla luce i suoi figli, sorsero grandi ostacoli. Ovunque si rivolgesse era infatti sgradita, perché tutti temevano la collera vendicativa di Era, moglie legittima di Zeus. Trovò finalmente rifugio sulla desolata isola di Delo, e diede alla luce Artemide che, appena nata, laiutò nel lungo travaglio e difficile parto di Apollo. Per nove giorni e nove notti Leto soffrì dolori atroci a causa degli sforzi vendicativi di Era. Artemide, che fu la levatrice di sua madre, venne quindi considerata anche la dea del parto. Le donne si rivolgevano a lei come soccorritrice nel dolore, lei che dal dolore non viene sfiorata. La pregavano di porre fine al loro travaglio o facendo nascere il bambino o dando loro una morte dolce con le sue frecce.

Quando Artemide compì tre anni, Leto la portò sullOlimpo per mostrarla a Zeus e alla sua divina parentela. NellInno ad Artemide il poeta Callimaco la descrive seduta sulle ginocchia di suo padre, che estatico, si chinava su di lei e la carezzava dicendo: "Quando le dee mi portano figlie come questa, la collera della gelosa Era mi turba assai poco. Figlioletta mia, avrai tutto ciò che desideri".

Artemide chiese arco e frecce, una muta di cani con cui andare a caccia, ninfe che laccompagnassero, una tunica abbastanza corta per correre, montagne e terre selvagge come luoghi tutti suoi e castità eterna: tutte cose che il padre le concesse, con in più il privilegio di poter fare personalmente le sue scelte.

Nei miti che la riguardano, Artemide agiva in maniera rapida e decisa per portare protezione a chi si rivolgeva a lei chiedendo aiuto ed era altrettanto rapida nel punire chi la offendeva.

Benchè conosciuta come dea della caccia, come già detto sopra Artemide era anche la dea della luna. Si sentiva a suo agio alla notte, quando vagabondava nel suo regno selvaggio alla luce del pianeta o di una torcia.

Nelle sue sembianze di dea della luna era collegata a Selene e ad Ecate, e insieme erano considerate una trinità lunare: Selene aveva potere in cielo, Artemide in terra, Ecate nellarcano e misterioso regno sotterraneo.

apollonia

Ottimo acquisto apollonia. Grazie per il resto...

Moneta di grande interesse storico/numismatico acquistata veramente a buon prezzo.

Questa è la conferma che si possono fare ottimi acquisti spendendo cifre contenute.... Alla base Cmq ci deve essere preparazione...

Skuby


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L’emidramma di Sanni oggetto di discussione sulla monetazione di Sicione mi ha fatto ricordare che fra la numerosa produzione di distateri, stateri e tetradrammi del Grande nella zecca di questa città, vi è un tetradramma unico nel suo genere non solo per il simbolo sul rovescio, una testa di capra che ricorda la Chimera, ma anche per il fatto che l’aquila nella mano di Zeus è rivolta indietro e non verso di lui. Questa posizione è caratteristica della monetazione dell’aquila, nello standard ponderale di Filippo II e dei primi re Macedoni ad Ege, prima che Pella diventasse la nuova capitale della Macedonia, ma non si è mai vista sui tetradrammi di standard attico.

Della moneta catalogata dal Price col n. 200 e dal Noe come Sicyon 16 posso presentare solo le foto tratte dai testi rispettivi e distinguibili dal numero.

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apollonia

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«KAVAROS! CHI ERA COSTUI?»

Sicuramente un re, dato che il nome si trova sul rovescio di questo tetradramma nei tipi di quelli di Alessandro Magno, scritto verticalmente in greco nel campo a sinistra e parallelo a BASILEOS nel campo a destra. Inoltre il simbolo nel campo a sinistra del rovescio, Artemide con in mano due fiaccole, non lascia dubbi che ci troviamo a Kabyle in Tracia. Infatti Artemide Fosforo (lett. ‘portatore di luce’, uno dei tanti attributi della dea) è l’emblema di questa città.

attachicon.gifKabyle Kavaros.jpg

KINGS of THRACE. Kavaros. Circa 230/225-218 BC. AR Tetradrachm (16.01 g, 12h). Kabyle mint. Head of Herakles right, wearing lion skin headdress / BASILEWS KAUAROU, Zeus Aëtophotos seated left; Artemis Phosphoros holding two torches in left field. Draganov 867-873 (dies 5/14); Gerassimov, “Rare Coins of Thrace,” NC 1957, pl. I, 4 = Yourokova 107 (same dies): cf. Price 882 (same obverse die). VF, dark iridescent toning, porous. Very rare. From the Robert Weimer Collection.

Sale: Triton IX, 9 January 2006. Lot: 863. Estimate $2000. Sold For $2000.

The Gallic chieftain Kavaros was the sole Gallic king of Thrace to strike coinage. Kabyle was his capital, and the presence of its badge, Artemis Phosphoros, on his coins confirms that they were minted there. Price also noted that the obverse die used for all Kavaros' coins were used to strike tetradrachms in the name of Alexander at Kabyle (Price 882). Draganov notes 12 examples of these coins in the name of Kavaros, which were struck from one obverse and nine reverse dies. In addition to the present coin, CNG has offered two other examples not noted by Draganov: Triton XI, lot 863, and Triton VII, lot 181 (= Rauch 88, lot 63 = Lanz 112, lot 110 = Gorny & Mosch 114, lot 57). Only four others has appeared on the market in the last decade: (1) Gorny & Mosch 180, lot 84 = Gorny & Mosch 176, lot 1154 = Gorny & Mosch 169, lot 64; (2) Gorny & Mosch 181, lot 1262 = Gorny & Mosch 170, lot 1215; (3) Lanz 141, lot 102; and (4) Peus 371, lot 99. Kavaros was killed during a Thracian revolt against the Gauls circa 218 BC.

Come si legge nel prosieguo della didascalia scritto sopra, Kavaros fu l’unico re gallico di Tracia a coniare monete e Martin Price ha fatto notare che il conio di diritto usato per tutte le monete di Kavaros è stato successivamente impiegato per coniare i tetradrammi in nome di Alessandro a Kabyle (Price 882) come quello che segue.

attachicon.gifKabyle tetra come il mio.jpg

KINGS of THRACE. Kavaros. Circa 230/25-218 BC. AR Tetradrachm (29mm, 16.56 g, 1h). In the name and types of Alexander III of Macedon. Kabyle mint. Head of Herakles right, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; in inner left field, Artemis Phosphoros facing, holding two torches. Draganov 880 (same dies); Price 882. EF, toned, struck from a worn obverse die. Fine style reverse.

CNG 265 (5 ottobre 2011), Lot: 20. Estimate $200. Sold for $500.

Quindi il fatto che il diritto di questo tetradramma e degli altri esemplari conosciuti si presenti così ‘consumato’ è, diciamo così, fisiologico, considerata l’usura del conio di questa faccia della moneta che era già stato usato per i tetradrammi di Kavaros.

Completo la descrizione del mio acquisto: Lot: 1205 | Estimate: 150 EUR | Starting price: 120 EUR. Essendomelo aggiudicato al prezzo di partenza, direi che i 120 € sono stati spesi bene.

apollonia

Tetradramma davvero splendido questo con Artemide. Peccato che la rappresentazione della dea, così chiaro in questo tipo di tetradramma, non lo sia altrettanto, o almeno non lo si trovi quasi mai nelle unità argentee un' po' più piccole di questa, le dracme, dove Artemide e le sue fiaccole risultano quasi sempre sfocate o almeno poco distinguibili....

Ottimo acquisto Apollonia :)


Inviato (modificato)

L’emidramma di Sanni oggetto di discussione sulla monetazione di Sicione mi ha fatto ricordare che fra la numerosa produzione di distateri, stateri e tetradrammi del Grande nella zecca di questa città, vi è un tetradramma unico nel suo genere non solo per il simbolo sul rovescio, una testa di capra che ricorda la Chimera, ma anche per il fatto che l’aquila nella mano di Zeus è rivolta indietro e non verso di lui. Questa posizione è caratteristica della monetazione dell’aquila, nello standard ponderale di Filippo II e dei primi re Macedoni ad Ege, prima che Pella diventasse la nuova capitale della Macedonia, ma non si è mai vista sui tetradrammi di standard attico.

Della moneta catalogata dal Price col n. 200 e dal Noe come Sicyon 16 posso presentare solo le foto tratte dai testi rispettivi e distinguibili dal numero.

attachicon.gifTetra testa di capra bis.jpg

attachicon.gifTetra Price 200 testa di capra.jpg

Apollonia

Neanche a farlo apposta è on line da circa 72 ore l'asta di Roma Numismatics.

Guardate cosa c'è tra le tante.

A prima vista mi ero accorto subito della testa caprina (nel complesso ben definita direi) ma non dell'aquila a testa rivolta all'indietro. Ora l'ho osservata meglio.

http://romanumismatics.com/auction/lot/0367/

lotto 367.

Peccato per la tacca, che però non inficia più di tanto.

Nel complesso moneta molto interessante, anche se il soggetto (la testa di caprone) non mi affascina più di tanto.Volete mettere con Artemide ad esempio? ;)

post-4998-0-74039900-1396814463_thumb.jp

Modificato da andreagcs
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Inviato (modificato)

Mi sembra che la moneta in asta sia più somigliante all'esemplare del Price che a quello del Noe. Inoltre vedo delle tracce azzurrine forse di toning o forse di residuo di pulizia. Un bravo ad Andrea per averla individuata.

Sempre a proposito della Chimera (e qui devo essere grato a Sanni per... l'ispirazione: vedrò di contraccambiare con l'immagine di un'emidramma di Sicione con una patina molto delicata a chiusura del mio intervento nella sua discussione), faccio presente una curiosità.

In questo tetra di Corinto il simbolo della città (city’s badge), la Chimera, guarda verso Zeus, in accordo alla regola che vale per altri simboli come ad es. la Nike, secondo la quale il simbolo dev'essere rivolto verso il padre degli dei.

post-703-0-08069200-1396819473_thumb.jpg

KINGS of MACEDON. Alexander III ‘the Great’. 336-323 BC. AR Tetradrachm (17.11 g, 11h). Corinth mint. Struck circa 310-290 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; chimaera in left field, NO below throne. Price 677. Near EF, minor die wear on obverse.

In questo tetra di una zecca incerta dell’Asia Minore riportato dal Price col numero indicato, invece, la Chimera guarda dalla parte opposta. Ma qui non si tratta del simbolo della città.

post-703-0-00701800-1396819492_thumb.jpg

Il prossimo incarico per Andrea è di trovare in asta la moneta della foto n. 2826 tratta dal Price.

apollonia

Modificato da apollonia
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Inviato

Mi sembra che la moneta in asta sia più somigliante all'esemplare del Price che a quello del Noe. Inoltre vedo delle tracce azzurrine forse di toning o forse di residuo di pulizia. Un bravo ad Andrea per averla individuata.

Sempre a proposito della Chimera (e qui devo essere grato a Sanni per... l'ispirazione: vedrò di contraccambiare con l'immagine di un'emidramma di Sicione con una patina molto delicata a chiusura del mio intervento nella sua discussione), faccio presente una curiosità.

In questo tetra di Corinto il simbolo della città (city’s badge), la Chimera, guarda verso Zeus, in accordo alla regola che vale per altri simboli come ad es. la Nike, secondo la quale il simbolo dev'essere rivolto verso il padre degli dei.

attachicon.gifTetra Chimera NO Price 677 .jpg

KINGS of MACEDON. Alexander III ‘the Great’. 336-323 BC. AR Tetradrachm (17.11 g, 11h). Corinth mint. Struck circa 310-290 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; chimaera in left field, NO below throne. Price 677. Near EF, minor die wear on obverse.

In questo tetra di una zecca incerta dell’Asia Minore riportato dal Price col numero indicato, invece, la Chimera guarda dalla parte opposta. Ma qui non si tratta del simbolo della città.

attachicon.gifTetra Chimera incerta Asia Minore Price 2826.jpg

Il prossimo incarico per Andrea è di trovare in asta la moneta della foto n. 2826 tratta dal Price.

apollonia

Eh...Magari trovarlo in giro il tetradramma con chimera.

Tuttavia sono convinto che prima o poi spunterà fuori....

Come abbiamo visto le rarità in campo numismatico sono oramai all'ordine del giorno.

Altro tetradramma ad esempio che fino ad oggi era stato visto solo in foto era il Price 1691 con nel campo sinistro del rovescio Arione che cavalca un delfino. Ricordo di averlo riportato in questa discussione un po' di tempo fa perché mi piaceva particolarmente.

Ieri è arrivato invece sul mercato e subito è volato via neanche il tempo di essere posto in vendita.

Vi riporto il tabellino di Harlan J.Berk, così come riportato nella sua ultimissima buy or bid sale.

Dimenticavo il prezzo: 600 dollari americani ossia circa 440 euro, quanto si paga in media un per bel tetradramma di Alessandro ma comune e non rarissimo, introvabile come questo. Chi lo ha preso credo quindi possa essere un venditore professionale e penso che presto lo rivedremo a 3 volte come prezzo di base.

http://www.hjbltd.com/currentbbs/details.asp?inventorygroup=cc&SubLevelName_0=Choose+Choose+Era+%2F+Culture&SubLevelName_1=Ancient+Greek&SubLevelName_2=MACEDONIA&SubLevelName_3=81275&gradingserviced=&orderby=&dateadded=&where=&pointofsale=CurrentBBS&searchstr=&linenum=17

"Macedonia, Alexander III The Great; 336-323 BC. Methymna, c. 215-200 BC, Tetradrachm, 16.36g. Price-1691. Mektipini Hoard-248. Obv: Head of Herakles right weating lion-skin headdress. Rx: ΑΛΕΞΑΝΔΡΟΥ Zeus enthroned left; in l. field Arion riding r. on dolphin and holding lyre. The output of this mint is particularly sparse, starting posthumously c. 215 BC and ending c. 180 BC. Price only lists 5 specimens Rare mint with an unusual symbol . EF / About EF"

post-4998-0-15349600-1396943198_thumb.jp

post-4998-0-91771500-1396943287_thumb.jp

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@@Andrea

Ne avevi parlato qui al post #888

http://www.lamoneta.it/topic/84573-le-monete-piu-attraenti-di-alessandro-magno/page-60

Nei post a seguire io avevo descritto qualche esemplare e tu avevi anche introdotto il mito di Arione con tanto di volta celeste.

apollonia

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Inviato

Meno di 72 ore sono servite al corriere Fedex per consegnarmi la moneta vinta domenica all'ultima asta Pecunem. Che dire, mai vista una velocità simile, davvero impressionante, anche per G&N. Penso che faranno molta strada se continueranno così, tanto più che danno l'occasione di pagare con Paypal e che hanno dei diritti d'asta pari solo al 10% mentre le altre case partono nel migliore dei casi dal 17,5%.

Ma veniamo alla moneta.

E' un bronzo Price 347 da 1/2AE. Peso 4,9 grammi per 15 mm. di diametro.

Mi piace molto oltre che per l'alta conservazione generale anche per il bellissimo grappolo d'uva sotto la pancia del cavallo. Quasi quasi stacco un paio di chicchi... :P

post-4998-0-08519300-1397060236_thumb.jp

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Quest'altra invece è arrivata lunedì.

E' un tetradramma di Anfipoli Price 108 C del tipo Alfa-Beta inverted.

Peso 16,74 diametro 25 mm.

La conservazione non è proprio super ma a me piace molto.

Devo dire che ho avuto un grandissimo :moon: a trovarlo.

Un venditore tedesco lo aveva appena messo in vendita su MA Shop e io casualmente mi sono collegato in quel momento.

245 Euro (spedizione compresa) a mio avviso ben spesi.

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Inviato

Era moltissimo tempo che cercavo il tetradramma con la cornucopia, il Price 108, praticamente dal 2006, da quando ho iniziato a collezionare Alessandro Magno.

Ho dato inoltre sempre la mia preferenza agli esemplari di tipo C, ossia con la scritta Alexandrou Basileos e non con la scritta in alto Basileos Alexandrou.

Quando ho visto questo non ho resistito, anche perché il prezzo era piuttosto allettante, considerata anche la rarità di questi pezzi "inverted" ossia con la scritta Alexandrou aBsileos e non Basileos come nei casi normali di Price 108 C.

L'ultimo, che mi ricordi, era infatti comparso in un'asta CNG nel 2004

http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=47675

Sale: CNG 66, Lot: 188. Estimate $250.
Closing Date: Wednesday, 19 May 2004.
Sold For $320. This amount does not include the buyer’s fee.

KINGS of MACEDON. Alexander III. 336-323 BC. AR Tetradrachm (17.08 gm). Amphipolis mint. Struck under Philip III, circa 322-317 BC. Head of Herakles right, wearing lion's skin headdress / ALEXAND-R-OU ABSILEWS (sic), Zeus seated left, holding eagle and sceptre; cornucopiae in left field. Price 108; Troxell, Macedon, group G1, 57; Müller 369. VF. Interesting spelling error. ($250)

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Inviato

Sì è vero, il mio esemplare ha un vistoso taglio-squarcio sia all'altezza della tempia che sotto lo zigomo, ma nel complesso la conservazione è buona e lascia comprendere bene i particolari dei capelli, della criniera del leone Nemeo e al rovescio la cornucopia, il trono di Zeus e lo stesso "padre degli dei".

Lo stile inoltre mi sembra davvero di alto livello, mente in altri casi se pur la conservazione è migliore a volte i tratti di Eracle sono allargati a creare un faccione lungo, oppure la cornucopia ha a volte una specie di filino di battitura che ne rovina il disegno; cosa che ho trovato tra l'altro in molti esemplari.

Qui sotto trovate un esemplare di tetra Price 108 C con Eracle dalla faccia lunga e un Price 108 C con la cornucopia al rovescio con quel difettuccio di conio (che a mio avviso è orribile).

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Inviato

A proposito della cornucopia.

Se passate per Roma non potete non andare a recarvi alla mostra a Palazzo Massimo alle Terme sui Mostri e creature fantastiche dell'antichità (fino al 1 giugno).

http://www.info.roma.it/evento_dettaglio.asp?eventi=26609&evento=Museo Nazionale Romano Palazzo Massimo alla Terme - Mostri. Creature Fantastiche della Paura e del Mito

E' qui che ho scoperto e ammirato ancora di più l'origine della cornucopia:

"La cornucòpia, letteralmente "corno dell'abbondanza", (dal latino cornu, "corno" e copia, "abbondanza"), è un simbolo mitologico di cibo e abbondanza.

Secondo la mitologia greca è il corno perduto dal fiume Acheloo nella lotta con Ercole per Deianira e riempito dalle Naiadi di fiori e di frutta, come simbolo dell'abbondanza, alludendo con ciò alla fertilità della valle dove scorreva l'Acheloo e all'imbrigliamento del fiume stesso per opera di qualche principe velato sotto il nome del semidio. In forma di corno traboccante frutta e fiori, è spesso presente nei dipinti in braccio alla figura simbolica dell'abbondanza."

Quindi ricapitolando, sono contentissimo del mio Price 108 aBsileos (tanto che dal suo arrivo lo sto portando sempre con me :D ).

Sì è vero che lo sfregio se non c'era era meglio, ma mi piace pensare che sia il segno rimasto di un'arma da taglio persiana che si sia infranta contro di lui, salvando in tal modo la vita di un soldato di Alessandro 8che altrimenti si sarebbe trovato magari l'arteria femorale squarciata)....

Visione romantica delle monete... :P


Inviato (modificato)

Ciao Andrea complimenti per i recenti acquisti.

In generale, spesso il collezionista è perennemente alla ricerca del pezzo più bello, con migliore conservazione, privo da ogni "Imperfezione". In realtà dovremmo invece imparare ad amare le monete con i loro "difetti", che sono la testimonianza del tempo e della vita che hanno passato. Sono state pensate non certo per finire dopo 2000 anni in un oblò di plastica.

Pertanto accontentiamoci ed amiamole come Sono!!!

Ciao

Skuby

Modificato da skubydu
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Ciao Andrea complimenti per i recenti acquisti.

In generale, spesso il collezionista è perennemente alla ricerca del pezzo più bello, con migliore conservazione, privo da ogni "Imperfezione". In realtà dovremmo invece imparare ad amare le monete con i loro "difetti", che sono la testimonianza del tempo e della vita che hanno passato. Sono state pensate non certo per finire dopo 2000 anni in un oblò di plastica.

Pertanto accontentiamoci ed amiamole come Sono!!!

Ciao

Skuby

Sono forse senza difetti le donne che amiamo ed erano senza difetti quelle che abbiamo amato?

E quanti sono i nostri difetti...!

apollonia


Inviato

M'bè come si dice...La moneta ha i suoi difetti ma Amen, nel senso che l'importante è che piaccia a me. E poi quante ce ne sono in giro di aBsileos?

Io son contento :D

p.s. Piuttosto devo decidermi a metterla a posto o va a finire che, portandomela sempre dietro la perdo... :P


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Inviato

M'bè come si dice...La moneta ha i suoi difetti ma Amen, nel senso che l'importante è che piaccia a me. E poi quante ce ne sono in giro di aBsileos?

Io son contento :D

p.s. Piuttosto devo decidermi a metterla a posto o va a finire che, portandomela sempre dietro la perdo... :P

Giusto, Andrea. Non ricordo quale autorità della numismatica d'oltreoceano ebbe a dire:

"People buy the color, experience, life of the coin, not just the technical grade".

apollonia

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Inviato

Libri

Ho trovato sulla rete (LAC) in vendita questo:

Coin Hoards VII - M.J. Price. Royal Numismatic Soc (1 Jan 1985).

C'è anche il volume 6.

Qualcuno sa se vi si trovano quei particolari esemplari di monete di Alessandro non riportati sul Price? Oppure sono "ripostigli" di monete greche generici? A ogni modo è sicuramente stato curato dal Price.

Ho chiesto al venditore 2 settimane fa e finora nessuna risposta...Mah.... :pardon:


Supporter
Inviato

Libri

Ho trovato sulla rete (LAC) in vendita questo:

Coin Hoards VII - M.J. Price. Royal Numismatic Soc (1 Jan 1985).

C'è anche il volume 6.

Qualcuno sa se vi si trovano quei particolari esemplari di monete di Alessandro non riportati sul Price? Oppure sono "ripostigli" di monete greche generici? A ogni modo è sicuramente stato curato dal Price.

Ho chiesto al venditore 2 settimane fa e finora nessuna risposta...Mah.... :pardon:

Puoi chiedere direttamente alla casa editrice. Il sito è

http://royalnumismaticsociety.org/

e devi cliccare su

Publications

e quindi su

Special publications

apollonia


Inviato

Puoi chiedere direttamente alla casa editrice. Il sito è

http://royalnumismaticsociety.org/

e devi cliccare su

Publications

e quindi su

Special publications

apollonia

Grazie. Gli farò presto un po' di richieste per capire meglio, poi deciderò.

:)


Supporter
Inviato

Nella CNG 96 un tetra 'Herakles left'

post-703-0-82381500-1397487995_thumb.jpg

KINGS of MACEDON. Philip III Arrhidaios. 323-317 BC. AR Tetradrachm (22mm, 17.05 g, 9h). In the name of Alexander III. Pella mint. Struck under Antipater or Polyperchon, circa 323-318/7 BC. Head of Herakles left, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; in left field, Attic helmet left. Price 215; Moore –; SNG Saroglos –; Weber 2132. VF, toned, some roughness, compact flan. Rare.

apollonia


Inviato

Nella CNG 96 un tetra 'Herakles left'

attachicon.gifTetra Filippo III Arrideo Herakles left.jpg

KINGS of MACEDON. Philip III Arrhidaios. 323-317 BC. AR Tetradrachm (22mm, 17.05 g, 9h). In the name of Alexander III. Pella mint. Struck under Antipater or Polyperchon, circa 323-318/7 BC. Head of Herakles left, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; in left field, Attic helmet left. Price 215; Moore –; SNG Saroglos –; Weber 2132. VF, toned, some roughness, compact flan. Rare.

Apollonia

Sembrerebbe corrispondere: Eracle a sinistra e al rovescio nel campo a sinistra elmetto attico volto a sinistra. Commenti?


Supporter
Inviato

Sì, la moneta in asta corrisponde al Price 215.

post-703-0-61443900-1397555465_thumb.jpg

apollonia


Supporter
Inviato

Non sono molti i tetradrammi ‘normali’ (Eracle a destra) con l’elmo attico come simbolo e quindi la moneta in asta è indubbiamente molto rara. D’altra parte il tondello è piuttosto piccolo e parte del diritto (perlinatura) e del rovescio (anche perchè decentrato) è andata persa. Credo però che la moneta supererà bene i 1000 $ di stima e mi chiedo a quanto potrebbe arrivare la valutazione di un esemplare come quello della foto del Price.

apollonia

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