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IGNORED

Le monete più attraenti di Alessandro Magno


Risposte migliori

Inviato

Ciao sku,

credo tu ti riferisca a questo topic in Monete greche: Altro

http://www.lamoneta....__1#entry962283

Veramente un ottimo lavoro quello di mamoph. Complimenti.

apollonia

ciao Apollonia,

grazie mille per la risposta...

mi riferivo a questo:

http://www.lamoneta....tazione-antica/

gran lavoro

ciao

sku

Perfettamente d'accordo con Sku. Ho dato uno sguardo e il la ricerca fatta da mamoph mi sembra molto ben esplicativa di tutti i vari tipi di Gorgone su moneta.

Grande mamoph :good:


Supporter
Inviato

Ciao sku, ora ho visto il lavoro che intendevi e condivido l'apprezzamento di andreagcs che saluto.

Penso che la miglior chiusura di questo excursus mitologico-storico su Medusa e le gorgoni, per poi tornare alle monete del Grande, siano i versi che il Sommo Poeta dedica loro nella Divina Commedia.

Dante, Inferno, Canto IX: Le Furie - vv. 34 - 63

E altro disse, ma non l’ho a mente;

però che l’occhio m’avea tutto tratto

ver’ l’alta torre a la cima rovente, 36

dove in un punto furon dritte ratto

tre furïe infernal di sangue tinte,

che membra feminine avieno e atto, 39

e con idre verdissime eran cinte;

serpentelli e ceraste avien per crine,

onde le fiere tempie erano avvinte. 42

E quei, che ben conobbe le meschine

de la regina de l’etterno pianto,

"Guarda", mi disse, "le feroci Erine. 45

Quest’è Megera dal sinistro canto;

quella che piange dal destro è Aletto;

Tesifón è nel mezzo"; e tacque a tanto. 48

Con l’unghie si fendea ciascuna il petto;

battiensi a palme e gridavan sì alto,

ch’i’ mi strinsi al poeta per sospetto. 51

"Vegna Medusa: sì ’l farem di smalto",

dicevan tutte riguardando in giuso;

"mal non vengiammo in Tesëo l’assalto". 54

"Volgiti ’n dietro e tien lo viso chiuso;

ché se ’l Gorgón si mostra e tu ’l vedessi,

nulla sarebbe di tornar mai suso". 57

Così disse ’l maestro; ed elli stessi

mi volse, e non si tenne a le mie mani,

che con le sue ancor non mi chiudessi. 60

O voi ch'avete li 'ntelletti sani,

mirate la dottrina che s'asconde

sotto 'l velame de li versi strani. 63

Virgilio continua a parlare di come sia normale incontrare resistenza alle mura di Dite, ma Dante ormai non lo ascolta più perché è attratto da un'altra visione sconvolgente. Cambio di scena quindi, adesso il poeta ci fa mettere a fuoco un'altra direzione, la torre infuocata che già aveva notato all'approssimarsi alle mura, sulla quale si alzano di scatto tre furie infernali. Esse sono le Erinni, "di sangue tinte", con corpi e atteggiamenti femminili (membra e atto) e circondate o vestite da serpenti verdi. Altri serpenti poi hanno per capelli, avvinghiati alle tempie, e vengono subito riconosciute come le serve (meschine, dal provenzale mesquì) di Persefone, la regina dei lamenti eterni dell'Inferno. Virgilio le indica: all'angolo sinistro (canto come cantuccio) Megera, a destra Aletto, che piange, e Tesifone nel mezzo. Come le donne ai funerali esse si disperano, si graffiano il petto e si battono i palmi delle mani.

Dante è piuttosto terrorizzato e si stringe a Virgilio, quando le Erinni si precipitano minacciose verso i due: "Vieni Medusa, la Gorgone, così lo possiamo pietrificare... facemmo male a non vendicare l'assalto di Teseo a Cerbero quando scese nell'Inferno, perché ora i vivi non son più scoraggiati ad avventurarsi nel regno dei morti". A queste parole Virgilio intima a Dante di chiudere gli occhi e mette le sue stesse mani a tappare con sicurezza le pupille del discepolo.

I versi 52-57 sono quelli particolarmente correlati a Medusa.

In figura le Erinni, immaginate da Gustavo Dorè.

apollonia

post-703-0-97036800-1331200983_thumb.jpg


Supporter
Inviato

Dopo gli scudi macedoni con al centro la gorgone sui bronzi di Cipro e il dio Pan sull’argento dei tetradrammi antigonidi, eccone uno con il gradevole busto della dea Artemide, non per nulla sorella gemella di Apollo. Anzi, essendo nata dopo solo sei mesi di gestazione sull’isola di Delo che Zeus fece emergere dal mare perché il parto doveva avvenire in un luogo che non avesse mai visto la luce del sole, si diceva avesse aiutato la madre Leto (Latona per i Romani) a partorire il fratello gemello.

Per questo motivo era adorata anche come dea del parto e della fertilità nonostante fosse, per sua espressa richiesta, vergine. Si narra infatti che all’età di tre anni Artemide, sedendo sulle ginocchia di papà Zeus, gli chiese di far avverare alcuni suoi desideri: per prima cosa di restare per sempre vergine, poi di non dover mai sposarsi e di avere sempre a disposizione cani da caccia con le orecchie basse, cervi che tirassero il suo carro e ninfe come compagne di caccia. Il padre la assecondò e realizzò i suoi desideri, cosi che tutte le compagne di Artemide rimasero vergini e la ‘vergine cacciatrice’ vigilò strettamente sulla loro castità.

Didascalia della foto della mia moneta acclusa

Tetradramma (15,216 g, 31-32 mm) coniata in Macedonia (Anfipoli) nel periodo della dominazione romana (158-150 a. C.). VF. Reference: SNG Copenhagen 1314; SNG Ashmolean 3299 var.

Al dritto il busto di Artemide con diadema e drappi (e in spalla un arco e una faretra) contornato da perlinatura, al centro di uno scudo macedone decorato con sette stelle a otto punte e sette falci di luna (crescent) doppie, ciascuna separata da tre pallini.

Al rovescio la clava di Eracle con la scritta MAKEDONWN PRWTHS (Prima Provincia Macedone) sopra e sotto, nel campo monogramma SHAP sopra e monogrammi TKP e TYE sotto, il tutto contornato da una ghirlanda di quercia; all’esterno sulla sinistra il fulmine.

apollonia

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Inviato

Ciao sku, ora ho visto il lavoro che intendevi e condivido l'apprezzamento di andreagcs che saluto.

Penso che la miglior chiusura di questo excursus mitologico-storico su Medusa e le gorgoni, per poi tornare alle monete del Grande, siano i versi che il Sommo Poeta dedica loro nella Divina Commedia.

Dante, Inferno, Canto IX: Le Furie - vv. 34 - 63

E altro disse, ma non l’ho a mente;

però che l’occhio m’avea tutto tratto

ver’ l’alta torre a la cima rovente, 36

dove in un punto furon dritte ratto

tre furïe infernal di sangue tinte,

che membra feminine avieno e atto, 39

e con idre verdissime eran cinte;

serpentelli e ceraste avien per crine,

onde le fiere tempie erano avvinte. 42

E quei, che ben conobbe le meschine

de la regina de l’etterno pianto,

"Guarda", mi disse, "le feroci Erine. 45

Quest’è Megera dal sinistro canto;

quella che piange dal destro è Aletto;

Tesifón è nel mezzo"; e tacque a tanto. 48

Con l’unghie si fendea ciascuna il petto;

battiensi a palme e gridavan sì alto,

ch’i’ mi strinsi al poeta per sospetto. 51

"Vegna Medusa: sì ’l farem di smalto",

dicevan tutte riguardando in giuso;

"mal non vengiammo in Tesëo l’assalto". 54

"Volgiti ’n dietro e tien lo viso chiuso;

ché se ’l Gorgón si mostra e tu ’l vedessi,

nulla sarebbe di tornar mai suso". 57

Così disse ’l maestro; ed elli stessi

mi volse, e non si tenne a le mie mani,

che con le sue ancor non mi chiudessi. 60

O voi ch'avete li 'ntelletti sani,

mirate la dottrina che s'asconde

sotto 'l velame de li versi strani. 63

Virgilio continua a parlare di come sia normale incontrare resistenza alle mura di Dite, ma Dante ormai non lo ascolta più perché è attratto da un'altra visione sconvolgente. Cambio di scena quindi, adesso il poeta ci fa mettere a fuoco un'altra direzione, la torre infuocata che già aveva notato all'approssimarsi alle mura, sulla quale si alzano di scatto tre furie infernali. Esse sono le Erinni, "di sangue tinte", con corpi e atteggiamenti femminili (membra e atto) e circondate o vestite da serpenti verdi. Altri serpenti poi hanno per capelli, avvinghiati alle tempie, e vengono subito riconosciute come le serve (meschine, dal provenzale mesquì) di Persefone, la regina dei lamenti eterni dell'Inferno. Virgilio le indica: all'angolo sinistro (canto come cantuccio) Megera, a destra Aletto, che piange, e Tesifone nel mezzo. Come le donne ai funerali esse si disperano, si graffiano il petto e si battono i palmi delle mani.

Dante è piuttosto terrorizzato e si stringe a Virgilio, quando le Erinni si precipitano minacciose verso i due: "Vieni Medusa, la Gorgone, così lo possiamo pietrificare... facemmo male a non vendicare l'assalto di Teseo a Cerbero quando scese nell'Inferno, perché ora i vivi non son più scoraggiati ad avventurarsi nel regno dei morti". A queste parole Virgilio intima a Dante di chiudere gli occhi e mette le sue stesse mani a tappare con sicurezza le pupille del discepolo.

I versi 52-57 sono quelli particolarmente correlati a Medusa.

In figura le Erinni, immaginate da Gustavo Dorè.

apollonia

post-703-0-97036800-1331200983_thumb.jpg

Grazie apollonia, sempre incantevole da rileggere Dante, quando non si è più a scuola... :D Lì purtroppo è invece tutta un'altra faccenda perchè si impone spesso lo studio mnemonico che finisce col rendere qualsiasi bellissima lettura, la peggiore che si possa fare....


Inviato

;)

Ciao sku, ora ho visto il lavoro che intendevi e condivido l'apprezzamento di andreagcs che saluto.

Penso che la miglior chiusura di questo excursus mitologico-storico su Medusa e le gorgoni, per poi tornare alle monete del Grande, siano i versi che il Sommo Poeta dedica loro nella Divina Commedia.

Dante, Inferno, Canto IX: Le Furie - vv. 34 - 63

E altro disse, ma non l’ho a mente;

però che l’occhio m’avea tutto tratto

ver’ l’alta torre a la cima rovente, 36

dove in un punto furon dritte ratto

tre furïe infernal di sangue tinte,

che membra feminine avieno e atto, 39

e con idre verdissime eran cinte;

serpentelli e ceraste avien per crine,

onde le fiere tempie erano avvinte. 42

E quei, che ben conobbe le meschine

de la regina de l’etterno pianto,

"Guarda", mi disse, "le feroci Erine. 45

Quest’è Megera dal sinistro canto;

quella che piange dal destro è Aletto;

Tesifón è nel mezzo"; e tacque a tanto. 48

Con l’unghie si fendea ciascuna il petto;

battiensi a palme e gridavan sì alto,

ch’i’ mi strinsi al poeta per sospetto. 51

"Vegna Medusa: sì ’l farem di smalto",

dicevan tutte riguardando in giuso;

"mal non vengiammo in Tesëo l’assalto". 54

"Volgiti ’n dietro e tien lo viso chiuso;

ché se ’l Gorgón si mostra e tu ’l vedessi,

nulla sarebbe di tornar mai suso". 57

Così disse ’l maestro; ed elli stessi

mi volse, e non si tenne a le mie mani,

che con le sue ancor non mi chiudessi. 60

O voi ch'avete li 'ntelletti sani,

mirate la dottrina che s'asconde

sotto 'l velame de li versi strani. 63

Virgilio continua a parlare di come sia normale incontrare resistenza alle mura di Dite, ma Dante ormai non lo ascolta più perché è attratto da un'altra visione sconvolgente. Cambio di scena quindi, adesso il poeta ci fa mettere a fuoco un'altra direzione, la torre infuocata che già aveva notato all'approssimarsi alle mura, sulla quale si alzano di scatto tre furie infernali. Esse sono le Erinni, "di sangue tinte", con corpi e atteggiamenti femminili (membra e atto) e circondate o vestite da serpenti verdi. Altri serpenti poi hanno per capelli, avvinghiati alle tempie, e vengono subito riconosciute come le serve (meschine, dal provenzale mesquì) di Persefone, la regina dei lamenti eterni dell'Inferno. Virgilio le indica: all'angolo sinistro (canto come cantuccio) Megera, a destra Aletto, che piange, e Tesifone nel mezzo. Come le donne ai funerali esse si disperano, si graffiano il petto e si battono i palmi delle mani.

Dante è piuttosto terrorizzato e si stringe a Virgilio, quando le Erinni si precipitano minacciose verso i due: "Vieni Medusa, la Gorgone, così lo possiamo pietrificare... facemmo male a non vendicare l'assalto di Teseo a Cerbero quando scese nell'Inferno, perché ora i vivi non son più scoraggiati ad avventurarsi nel regno dei morti". A queste parole Virgilio intima a Dante di chiudere gli occhi e mette le sue stesse mani a tappare con sicurezza le pupille del discepolo.

I versi 52-57 sono quelli particolarmente correlati a Medusa.

In figura le Erinni, immaginate da Gustavo Dorè.

apollonia

post-703-0-97036800-1331200983_thumb.jpg

Grazie apollonia, sempre incantevole da rileggere Dante, quando non si è più a scuola... Lì purtroppo è invece tutta un'altra faccenda perchè si impone spesso lo studio mnemonico che finisce col rendere qualsiasi bellissima lettura, la peggiore che si possa fare....

ciao, grazie Apollonia.

Purtroppo è una delle materie che spesso a scuola non viene amata, a volte per difficoltà della stessa, ma a volte anche per altro ...(te la fanno odiare.. :D)

ciao

sku


Inviato

Ritorniamo nella norma.

Questo mio tetradramma (16,564 g, 27-28 mm; Price 621; Müller 230) da Nomisma è una delle emissioni macedoni (probabilmente Pella) più tarde, ca. 275-ca. 270 a.C., sotto Antigono Gonata, il figlio di Demetrio Poliorcete che regnò sulla Macedonia dal 276 a. C. alla morte con una breve interruzione nel 274-273 a. C.

Infatti l’elmo crestato che caratterizza il gruppo 621-32 del Price appare regolarmente sulle emissioni di questo sovrano con i nuovi tipi della testa di Pan sullo scudo al dritto e Atena Alchidemos al rovescio (in seguito posterò il mio tetradramma di questa tipologia).

apollonia

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Ciao Apollonia, a proposito di Elmi Crestati:

guarda cosa ho trovato attualmente in vendita in un'asta on-line della Lanz: Price 624. Ben 28mm di diametro per 17,15 grammi di peso per questo Tetra postumo (275 -270 a.C.) emesso a Pella. Direi che l'elmo crestato si vede piuttosto bene, soprattutto nella foto ingrandita........ ;)

Domanda: ma invece la mitica stella Argeade, simbolo della dinastia regnante in Macedonia e trovata persino in diverse tombe regali...Dove la possiamo trovare sulle monete di Alessandro? E soprattutto è presente in qualche tetradramma? Grazie :)

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Supporter
Inviato

Qui avevo postato un mio tetra di Uranopoli quando era ancora in viaggio e più sotto un altro non mio con la stella nel campo a sinistra.

http://www.lamoneta....h&fromMainBar=1

Magari riposterò quello di Uranopoli con tutti i dettagli in questa discussione.

apollonia


Supporter
Inviato

Ho visto che con il link dato sopra i post non sono raggiungibili.

Prova questi:

Post # 35 di

http://www.lamoneta....no/page__st__30

Post # 47 e # 49 di

http://www.lamoneta....no/page__st__45

apollonia


Inviato

Ho visto che con il link dato sopra i post non sono raggiungibili.

Prova questi:

Post # 35 di

http://www.lamoneta....no/page__st__30

Post # 47 e # 49 di

http://www.lamoneta....no/page__st__45

apollonia

Ok, grazie, bello il tetra di Uranopoli. :) Mi riferivo però a qualche moneta di Alessandro il cui l'emblema reale comparisse da solo, senza monte Athos o altro attaccati. Evidentemente questo tipo di stella non è facilmente riscontrabile sulle monete del Grande...Un vero peccato


Supporter
Inviato

Tetradramma di provenienza Gorny & Mosch 186, marzo 2010 (lotto 1270).

Alexander III. der Große, 336 - 323 v. Chr. Tetradrachme, (17,09 g, 25-27 mm), ca. 300 - 290 v. Chr. Mzst. Ouranopolis. Vs.: Kopf des Herakles mit Löwenfell n. r. Rs.: ALEXANDROU, Zeus mit Adler auf der R. nach l. thronend, l. Stern auf einem Kegel, unter dem Thron Q und P. Price 519; Müller 644. Zustand: vz.

L’attribuzione alla zecca di Uranopoli deriva secondo il Price dal simbolo della stella sulla punta del cono che con molta probabilità rappresenta il Monte Athos dove appunto si trova la città di Uranopoli. La stella è molto simile a quella raffigurata sulle emissioni locali in bronzo con Afrodite Urania seduta sul globo al rovescio.

apollonia

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Inviato

La mia è Price 514, con un solo simbolo sotto il trono e una Chi sotto il cono stellato; provenienza CNG.

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Inviato

La mia è Price 514, con un solo simbolo sotto il trono e una Chi sotto il cono stellato; provenienza CNG.

post-22231-0-79715900-1331290955_thumb.j

Bello il tuo tetra, FlaviusDomitianus. :) In effetti la stella sopra il cono sembra proprio quella Argeade. Peccato però che non sia riuscito a trovarla da sola su nessuna moneta...

Per consolarmi e vederla bene bene, mi rifarò quindi a quella presente sull'urna cineraria in oro massiccio di Filippo II, padre di Alessandro

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Supporter
Inviato

Sì, nel complesso una buona moneta il tetra di flavius nonostante - almeno a giudicare dalla foto - l’imperfezione del tondello al diritto e un po’ di appiattimento al rovescio.

Se ben ricordo è stata coniata sotto Cassandro attorno al 300-290 a. C., non si sa però se a Uranopoli o ad Anfipoli, ma non fa gran differenza perché le due città sono solo a 70 km di distanza.

L’interesse dell’Uranopoli/Anfipoli Price 514-Müller 643 sta anche nel fatto d’essere stata oggetto di uno studio a raggi X sulla composizione chimica di alcuni tetradrammi di Alessandro e di papà Filippo

http://www.sciencedi...168583X00002688

e di avere contraffazioni pubblicate (cast forgery)

http://www.forgeryne...id=wMyeAnl/VBA=

apollonia


Supporter
Inviato

In effetti la stella sopra il cono sembra proprio quella Argeade. Peccato però che non sia riuscito a trovarla da sola su nessuna moneta...

La stella a otto punte, emblema della casata macedone, si trova raffigurata nel bronzo, nell’argento e nell’oro di varie monete di Alessandro e dei suoi successori, generalmente sul rovescio, nel campo a sinistra oppure sotto il trono.

Non sempre la stella ha otto punte ma qualcuna meno (7, 6 e occasionalmente anche 5).

In questo tetradramma di una zecca incerta dell’Asia Minore di cui lascio la didascalia originale, la stella sopra il cane che si ciba è a sette punte.

GREEK - Kingdom of Macedon, MACEDON. Kingdom of Macedon. Alexander III (the Great) 336-323 B.C. AR Tetradrachm (17.11 g), Uncertain Western Asia Minor Mint Struck ca. 240-180 B.C. Pr-2821A. Head of Hercules right wearing lions scalp; Reverse: Zeus seated left in throne holding eagle and scepter, star and dog feeding at left. Ex: Kirk Davis. Nicely centered, good style in high relief, lightly toned. EXTREMELY FINE.

apollonia

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Inviato

Sì, nel complesso una buona moneta il tetra di flavius nonostante - almeno a giudicare dalla foto - l’imperfezione del tondello al diritto e un po’ di appiattimento al rovescio.

Se ben ricordo è stata coniata sotto Cassandro attorno al 300-290 a. C., non si sa però se a Uranopoli o ad Anfipoli, ma non fa gran differenza perché le due città sono solo a 70 km di distanza.

L’interesse dell’Uranopoli/Anfipoli Price 514-Müller 643 sta anche nel fatto d’essere stata oggetto di uno studio a raggi X sulla composizione chimica di alcuni tetradrammi di Alessandro e di papà Filippo

http://www.sciencedi...168583X00002688

e di avere contraffazioni pubblicate (cast forgery)

http://www.forgeryne...id=wMyeAnl/VBA=

apollonia

Mamma mia...Ho appena dato uno sguardo...Non sapevo di tutti questi falsi... :shok:

Come si può fare per preservarsi? Li vedo difficili da individuare (per quelle d'oro poi mi sembra semi impossibile....)

E le monete in bronzo? Come mai non ci sono falsi anche tra quelle ?

In fin dei conti ve ne sono alcune molto rare anche tra quelle di bronzo...


Supporter
Inviato

Qui invece la stella ha otto punte

KINGS of MACEDON. Alexander III 'The Great'. 336-323 BC. AR Tetradrachm (25mm - 17.14 g). Uncertain mint in Greece or Macedon. Struck circa 310-275 BC. Head of Herakles right, wearing lion's skin headdress / Zeus seated left, holding eagle in right hand, sceptre in left; star left. Price 846; Müller -. EF, toned, underlying luster.

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apollonia

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Inviato

E le monete in bronzo? Come mai non ci sono falsi anche tra quelle ?

In fin dei conti ve ne sono alcune molto rare anche tra quelle di bronzo..

Partendo da

http://www.forgeryne...id=G6TIB3R9cgw=

se vai al sito cliccando sotto Condemnation

trovi questo bronzo di Alessandro ‘inventato’ .

Se poi scorri avanti e indietro trovi altri bronzi, ma anche dramme del Grande evidentemente false dal sorriso ebete di Eracle, come fosse in preda ad euforia da hashish.

Del resto il commento sotto Condemnation è eloquente: Treasures of the World selling all fake coins, alla faccia dei certificati di autenticità che rilascia, aggiungo io.

apollonia


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Inviato

Ritorniamo ai tetra stellati, spesso anche 'stellari'.

In questo tetra di Lisimaco la stella è ancora a otto punte ma sotto il trono

The Black Sea region and Thrace - Lysimachos, King of Thrace, 323-282.

Tetradrachm (Silver, 17.12 g 11), Lampsakos, 297/6-282/1. Head of the deified Alexander the Great to right, wearing diadem with fluttering ends and with the horn of Ammon around his ear. Rev. Athena, wearing robes and helmet, seated to left on throne, holding Nike on her right hand and resting her left elbow on large round shield adorned with a gorgoneion; on throne, star; to left, torch. Thompson 43. Lightly toned, of a fine, restrained, realistic style, beautifully struck on a broad flan. Good extremely fine. Ex Bank Leu 38, 13 May 1986, 54.

apollonia

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Supporter
Inviato

Tetra simile in tutto al precedente tranne nella stella che qui ha sei punte.

THE BLACK SEA REGION AND THRACE - Lysimachos, King of Thrace, 323-281

Tetradrachm (Silver, 16.91 g 12), Lampsakos, 297/6-282/1. Head of the deified Alexander the Great to right, wearing diadem with fluttering ends and with the horn of Ammon around his ear. Rev. Athena, wearing robes and helmet, seated to left on throne, holding Nike on her right hand and resting her left elbow on large round shield adorned with a gorgoneion; on throne, star; to left, torch. SNG Paris 2538. Thompson 43. Attractively toned, with a portrait of remarkable elegance. Extremely fine.

apollonia

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Inviato (modificato)

E le monete in bronzo? Come mai non ci sono falsi anche tra quelle ?

In fin dei conti ve ne sono alcune molto rare anche tra quelle di bronzo..

Partendo da

http://www.forgeryne...id=G6TIB3R9cgw=

se vai al sito cliccando sotto Condemnation

trovi questo bronzo di Alessandro ‘inventato’ .

Se poi scorri avanti e indietro trovi altri bronzi, ma anche dramme del Grande evidentemente false dal sorriso ebete di Eracle, come fosse in preda ad euforia da hashish.

Del resto il commento sotto Condemnation è eloquente: Treasures of the World selling all fake coins, alla faccia dei certificati di autenticità che rilascia, aggiungo io.

apollonia

Grazie Apollonia penso che questo sito sia molto utile...All'inizio quando in un post addietro ci ha mostrato il dramma dell'aquila che si vede palesamente essere un falso non lo avevo considerato granchè, ma adesso devo dire che ci stanno degli esemplari davvero insospettabili...

Ripeto come facciamo a proteggerci? Non voglio però andare in off topic...

I miei complimenti invece per gli splendidi esemplari di tetra con stella argeade a 8 punte da te postati. :D

Ho letto che comunque in ambito monetario la stella argeade raggiunge al massimo le 8 punte e mai le 16 della sua forma originaria, penso per ovvi problemi di difficoltà nella rappresentazione (anche se poi penso a monete come il mitico decadramma di Siracusa con la raffinatezza e l'eleganza della capigliatura di Aretusa raffigurata nei minimi particolari da incisori come Kimon e mi chiedo: non si poteva forse fare di più?)

Modificato da andreagcs

Supporter
Inviato

Tetradramma tolemaico (precisamente di Tolomeo I Soter) ‘ridotto’ (peso 15,58 g) con stella a otto punte nel campo a sinistra.

ANCIENT COINAGE - GREEK COINAGE - The Ptolemaic Kingdom.

Ptolemy I as Satrap of Egypt, 323-305. Reduced tetradrachm 312/306. Head of Alexander the Great with elephant’s skin to r. Rev. ALEXANDPOY Athena advancing to r. , brandishing spear with r. hand and holding shield with l. hand. On l. below a star with eight rays, on r. mid level a Corinthian helmet; on r. below monogram HP and eagle facing r. 15,58 g. Svoronos Pl. VIb, 11. SNG Cop. 36. About extremely fine.

apollonia

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Inviato

Regno dei Seleucidi, tetra di Antioco VIII con stella a otto punte.

Chissà da dove proviene quell’iridescenza. Secondo me la moneta è stata portata nella lavanderia-tintoria gestita da Aldo, Giovanni e Giacomo dello sketch televisivo.

Seleucid Kingdom. Antiochos VIII, 121-96 BC. AR Tetradrachm (16.13 g), Ake-Ptolemais mint. Diademed head of Antiochos right. Reverse: Zeus Ouranios, in himation, stands left, holding scepter and star, crescent atop his head; regnal titles, M at left, the whole within wreath border. SNG Spaer 2554. Well-centered, stylish work. Beautifully toned, with fine iridescent coloring. NGC graded Uncirculated.

apollonia

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Inviato

Regno dei Seleucidi, tetra di Antioco VIII con stella a otto punte.

Chissà da dove proviene quell’iridescenza. Secondo me la moneta è stata portata nella lavanderia-tintoria gestita da Aldo, Giovanni e Giacomo dello sketch televisivo.

apollonia

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:D Già....Quello strano verdolino da' come l'idea che sia rimasta un po' troppo a mollo nel detersivo....Direi sepolta nel detersivo per un bel po'... :D

Questa è invece un'interessante dracma, attulamente in vendita su Vcoins. Interessante. a parte la bellissima stella nel campo a sinistra del rovescio, la punta della lancia nel campo a destra. Zecca di Colofone nella Ionia. Ecco la descrizione in inglese:

Kolophon mint. Head of Herakles right, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; star in left field, spearhead in outer right field. Price 1759.

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Inviato

La dramma stella-punta di lancia (4,31 g, 17 mm; Price 1759, Muller 317) coniata a 'Colofone' nel ca 323-ca 319 a. C. è nella mia collezione. Dalla foto è evidente al diritto una crepa di conio a livello della tempia di Eracle. Però la moneta non è malvagia nel complesso per centratura e rilievi.

Da tener presente che il grado di conservazione di queste particolari emissioni arriva in genere al BB e quindi si deve accettare un difetto in questa che, a mio avviso, a parte l'imperfezione lo supera.

Del resto non si può avere tutto dalla vita. Eppoi, erano tutte prive di difetti le donne che abbiamo amato?

apollonia

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Inviato

La dramma stella-punta di lancia (4,31 g, 17 mm; Price 1759, Muller 317) coniata a 'Colofone' nel ca 323-ca 319 a. C. è nella mia collezione. Dalla foto è evidente al diritto una crepa di conio a livello della tempia di Eracle. Però la moneta non è malvagia nel complesso per centratura e rilievi.

Da tener presente che il grado di conservazione di queste particolari emissioni arriva in genere al BB e quindi si deve accettare un difetto in questa che, a mio avviso, a parte l'imperfezione lo supera.

Del resto non si può avere tutto dalla vita. Eppoi, erano tutte prive di difetti le donne che abbiamo amato?

apollonia

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Preferisco questa tua a quella postata da me. Il dritto è senz'altro migliore nel complesso del volto di Eracle nonostante la piccola fessurina, e al rovescio mi sembra che la punta di lancia sulla sinistra del campo sia molto più definita. :)


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