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IGNORED

Le monete più attraenti di Alessandro Magno


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Di conseguenza la possibilità non di dico di acquistare ma almeno poter ammirare un esemplare face left diventa ancora più difficile.

Questo è un bronzo 'left ALEXANDROY' correttamente identificato come variante (aggiungo io al diritto) del Price 301.

post-703-0-49930800-1353598946_thumb.jpg

Macedonia – Unit AE 18.0-18.4mm : 5.492 g - Variant of Price 301 - same reverse, but obverse head on this coin facing left instead of right (P 301). This coin is not shown in Price.

Come si vede dal confronto con la foto nel testo, il rovescio è proprio come quello della moneta.

post-703-0-40897900-1353598905_thumb.jpg

apollonia


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Inviato

Come anticipato, riporto il secondo episodio che ha come protagonista il cane di Alessandro Magno.

L’altro episodio che riguarda Peritas ha luogo quando Alessandro stava scendendo la corrente dell’Indo per vedere fin dove giungesse. Anche qui lascio la descrizione alla prosa di Valerio Massimo Manfredi riassumendone alcune parti.

A causa delle rapide, le navi alla guida di Nearco dovettero accostare rapidamente per esplorare il tratto di riva prima di avventurarsi con la flotta giù per il fiume. Mentre gli equipaggi erano intenti all’ormeggio, si udì un grido altissimo e dalle colline che dominavano il fiume apparvero migliaia di guerrieri che si lanciarono all’assalto di corsa. Erano i malli, guerrieri feroci e irriducibili, e non appena Alessandro ne fu informato, chiese le sue armi e con lo scudo si gettò in acqua verso la riva per dare l’esempio ai suoi. Appena Alessandro fu a terra, vide Peritas che, scappato dalla nave, correva a perdifiato su per la collina per raggiungere il suo padrone. Alessandro cercò di allontanare da sé il cane che per un momento sembrò obbedire, ma appena Alessandro si fu allontanato al galoppo alla testa dei suoi uomini, Peritas riprese ad andargli dietro. Nella concitazione della battaglia Alessandro, accortosi ad un tratto di essere solo e circondato, era arretrato con la schiena contro un’enorme pianta di fico e si difendeva disperatamente, attaccato da un nugolo di avversari. Leonnato si faceva largo a colpi di scure scaraventando i nemici giù per la rampa e invitava il suo re a resistere fino all’arrivo dei suoi, ma quando si accorse che Alessandro avrebbe potuto essere sopraffatto in ogni istante e al tempo stesso udì un latrato alla sue spalle, gridò a squarciagola senza nemmeno voltarsi: - Peritas! Vai! Peritas! Vai! Corri da Alessandro!

Il molosso volò su per la rampa come una furia e fu in cima nel momento in cui il suo padrone, colpito in pieno da un giavellotto, si accasciava difendendosi con le ultime energie, coprendosi con lo scudo. Fu un attimo: Peritas balzò dalla sommità delle mura, si abbattè come una folgore in mezzo ai nemici. Il magnifico animale si batteva quasi fosse un leone, ringhiando, mostrando le zanne, gli occhi fiammeggianti come quelli di una fiera.

Alessandro ne approfittò per strisciare all’indietro, mentre Leonnato, giunto finalmente in cima con i suoi, si gettava in avanti urlando come un ossesso roteando la mannaia, aprendosi il passo fino al re. Leonnato si inginocchiò accanto al re e gli slacciò la corazza, ma in quel momento Alessandro volse lo sguardo e gli occhi gli si riempierono di disperazione: - Peritas, no! Che cosa ti hanno fatto, Peritas! Il molosso arrancava penosamente verso di lui guaendo, con un giavellotto piantato nel costato. Peritas riuscì a raggiungere la mano del padrone e a lambirla un’ultima volta, poi si accasciò senza vita. - Peritas, no! – gemeva Alessandro fra i singhiozzi, stringendo a sé l’amico caduto per salvargli la vita. Anche Alessandro era in grave pericolo e i suoi dovettero estrargli il giavellotto sul posto per poterlo trasportare. Alessandro urlò, straziato dal dolore, e poi si accasciò svenuto. Venne deposto su una barella costruita allo scopo dai suoi uomini e portato fuori attraverso la porta della città. – Portate a casa anche lui – disse Leonnato indicando il corpo inerte di Peritas. – E’ lui l’eroe di questa battaglia.

apollonia

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Inviato

A proposito di Eracle, anche se non ha nulla a che vedere con la monetazione di Alessandro, fatemi aprire una parentesi per postare questo denario di Traiano che mi sono aggiudicato proprio stamane all’asta Varesi.

Il rovescio non è all’altezza del diritto, ma c’è sempre Eracle (anzi, per la precisione, Ercole).

670h8h.jpg

Traiano (98-117 d. C.) – Denario (Ag: 18 mm, 2,87 g). Coniato nel 101-102 d. C. D/ IMP CAES NERVA TRAIAN AVG GERM, testa laureata a sinistra. R/ P M TR P COS IIII P P, statua di Ercole nudo di fronte su piedistallo, ornato da pelle di leone che scende sul braccio sinistro e una clava diretta verso il basso nella mano destra. Coh. 234 RIC 49 Ag 2,87 g . Patina di medagliere. SPL.

La statua è stata identificata come parte dell’Ara massima di Ercole invitto, un altare dedicato a Ercole vicino al Foro Boario a Roma.

apollonia

Bellissima moneta. Il rovescio con Ercole in piedi mi ricorda moltissimo la statua presente ai Musei Capitolini con Commodo a mo' e nelle pose di Eracle anche se quella è solo un busto mentre qui è raffigurato nella sua interezza. Interessante la figura di Traiano, comunque un grande imperatore e un grande generale e conquistatore come Alessandro, che se fosse stato colpito da ictus nel 117 d.C. ad Antiochia, sarebbe quasi sicuramente riuscito a finire la sua opera, la conquista definitiva del Regno Partico. Cosa che a mio personalissimo modo di vedere, avrebbe apportato delle importanti conseguenze geo-politiche anche nei secoli a seguire, conseguenze che si sarebbero notate fino al giorno d'oggi. Bell'acquisto Apollonia :)

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Inviato

Come anticipato, riporto il secondo episodio che ha come protagonista il cane di Alessandro Magno.

L’altro episodio che riguarda Peritas ha luogo quando Alessandro stava scendendo la corrente dell’Indo per vedere fin dove giungesse. Anche qui lascio la descrizione alla prosa di Valerio Massimo Manfredi riassumendone alcune parti.

A causa delle rapide, le navi alla guida di Nearco dovettero accostare rapidamente per esplorare il tratto di riva prima di avventurarsi con la flotta giù per il fiume. Mentre gli equipaggi erano intenti all’ormeggio, si udì un grido altissimo e dalle colline che dominavano il fiume apparvero migliaia di guerrieri che si lanciarono all’assalto di corsa. Erano i malli, guerrieri feroci e irriducibili, e non appena Alessandro ne fu informato, chiese le sue armi e con lo scudo si gettò in acqua verso la riva per dare l’esempio ai suoi. Appena Alessandro fu a terra, vide Peritas che, scappato dalla nave, correva a perdifiato su per la collina per raggiungere il suo padrone. Alessandro cercò di allontanare da sé il cane che per un momento sembrò obbedire, ma appena Alessandro si fu allontanato al galoppo alla testa dei suoi uomini, Peritas riprese ad andargli dietro. Nella concitazione della battaglia Alessandro, accortosi ad un tratto di essere solo e circondato, era arretrato con la schiena contro un’enorme pianta di fico e si difendeva disperatamente, attaccato da un nugolo di avversari. Leonnato si faceva largo a colpi di scure scaraventando i nemici giù per la rampa e invitava il suo re a resistere fino all’arrivo dei suoi, ma quando si accorse che Alessandro avrebbe potuto essere sopraffatto in ogni istante e al tempo stesso udì un latrato alla sue spalle, gridò a squarciagola senza nemmeno voltarsi: - Peritas! Vai! Peritas! Vai! Corri da Alessandro!

Il molosso volò su per la rampa come una furia e fu in cima nel momento in cui il suo padrone, colpito in pieno da un giavellotto, si accasciava difendendosi con le ultime energie, coprendosi con lo scudo. Fu un attimo: Peritas balzò dalla sommità delle mura, si abbattè come una folgore in mezzo ai nemici. Il magnifico animale si batteva quasi fosse un leone, ringhiando, mostrando le zanne, gli occhi fiammeggianti come quelli di una fiera.

Alessandro ne approfittò per strisciare all’indietro, mentre Leonnato, giunto finalmente in cima con i suoi, si gettava in avanti urlando come un ossesso roteando la mannaia, aprendosi il passo fino al re. Leonnato si inginocchiò accanto al re e gli slacciò la corazza, ma in quel momento Alessandro volse lo sguardo e gli occhi gli si riempierono di disperazione: - Peritas, no! Che cosa ti hanno fatto, Peritas! Il molosso arrancava penosamente verso di lui guaendo, con un giavellotto piantato nel costato. Peritas riuscì a raggiungere la mano del padrone e a lambirla un’ultima volta, poi si accasciò senza vita. - Peritas, no! – gemeva Alessandro fra i singhiozzi, stringendo a sé l’amico caduto per salvargli la vita. Anche Alessandro era in grave pericolo e i suoi dovettero estrargli il giavellotto sul posto per poterlo trasportare. Alessandro urlò, straziato dal dolore, e poi si accasciò svenuto. Venne deposto su una barella costruita allo scopo dai suoi uomini e portato fuori attraverso la porta della città. – Portate a casa anche lui – disse Leonnato indicando il corpo inerte di Peritas. – E’ lui l’eroe di questa battaglia.

apollonia

Davvero commovente la storia di Peritas...Penso oramai di essermi quasi convinto a leggermi i tre volumi di Alexandros, anche se è appena uscito "Il mio nome è nessuno" sempre di Valerio Massimo Manfredi (libro a cui non posso rinunciare) e quindi dovrò rimandare un altro po'...E' che tutte quelle pagine sinceramente mi spaventano un po'. Considerando che in inverno la sera non leggo mai più di 10-12 pagine corro il rischio di finire il primo libro verso Pasqua. E gli altri due? Mah...


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Inviato

Il lotto 4 di ArtCoins Roma del 10-11 dicembre mi desta qualche perplessità. Nonostante si tratti di un tetradramma coniato a nome di Alessandro Magno dalla zecca di Odessa nel periodo tra ca 125 e ca 70 a. C., la moneta (che conosco, avendola in collezione) è classificata tra le celtiche quando ha una preciso numero di catalogo Price 1201 (con tanto di fotografia) e Müller 421. A parte il peso inferiore a 16 g, Zeus mi sembra sospeso in aria quando di solito i suoi piedi, o almeno quelli del trono, poggiano su un piedistallo. Dov’è finita la base? Però posso sempre sbagliarmi.

dyum89.jpg

Lot 4: Europa Centrale, Tetradramma, III-II sec. a.C., AR, (g 15,84, mm 30, h 12). Testa di Eracle a d., indossa leontè, Rv. BAΣIΛEΩΣ, AΛEΞANΔPOY, Zeus seduto in trono a s., regge scettro ed aquila; a s. ΞE, sotto monogr.. KMW 1456. Rara. Patina di medagliere. spl.

apollonia


Inviato

Il lotto 4 di ArtCoins Roma del 10-11 dicembre mi desta qualche perplessità. Nonostante si tratti di un tetradramma coniato a nome di Alessandro Magno dalla zecca di Odessa nel periodo tra ca 125 e ca 70 a. C., la moneta (che conosco, avendola in collezione) è classificata tra le celtiche quando ha una preciso numero di catalogo Price 1201 (con tanto di fotografia) e Müller 421. A parte il peso inferiore a 16 g, Zeus mi sembra sospeso in aria quando di solito i suoi piedi, o almeno quelli del trono, poggiano su un piedistallo. Dov’è finita la base? Però posso sempre sbagliarmi.

dyum89.jpg

Lot 4: Europa Centrale, Tetradramma, III-II sec. a.C., AR, (g 15,84, mm 30, h 12). Testa di Eracle a d., indossa leontè, Rv. BAΣIΛEΩΣ, AΛEΞANΔPOY, Zeus seduto in trono a s., regge scettro ed aquila; a s. ΞE, sotto monogr.. KMW 1456. Rara. Patina di medagliere. spl.

apollonia

ciao, otiima osservazione, sai a cosa corrisponde il riferimento che danno:

KMW 1456

se riesci puoi postare una scansione del price..

grazie ciaoo

skuby


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Inviato

Ciao skuby

Ecco qua.

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apollonia


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Posto anche il mio tetra.

350vvog.jpg

Tracia – Odessos – Periodo di Mitridate VI re del Ponto (125-70 a. C.). Tetradramma (Ag, 16,44 g) a nome di Alessandro III il Grande.

D/ Testa di Eracle con pelle leonina, che assume le fattezze di Mitridate.

R/ BASILEUS ALEXANDROY Zeus con aquila e scettro seduto sul trono; X E N nel campo a sinistra, monogramma sotto il trono.

Price 1201-Müller 421.

apollonia


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Inviato

KMW 1456 credo faccia riferimento alla moneta catalogata nell'opera di Dembski sulla monetazione celtica che fa parte della collezione storica del Museo di Vienna.

Günther Dembski. Münzen der Kelten. Sammlungskatalog des Kunsthistorischen Museums in Wien. Münzkabinett. Wien, 1998. 250 Seiten, 105 Tafeln, zahlreiche teilweise farbige Textabbildungen und Karten

In diesem Band wird der Bestand keltischer Münzen des Wiener Münzkabinetts publiziert der zu den bedeutendsten Mitteleuropas zählt. Über 1500 Münzen werden hier wissenschaftlich erfasst. Jede Münze ist genau beschrieben und abgebildet, dazu kommen Angaben zur Herkunft und wenn bekannt zum Fundort.

apollonia


Inviato

KMW 1456 credo faccia riferimento alla moneta catalogata nell'opera di Dembski sulla monetazione celtica che fa parte della collezione storica del Museo di Vienna.

Günther Dembski. Münzen der Kelten. Sammlungskatalog des Kunsthistorischen Museums in Wien. Münzkabinett. Wien, 1998. 250 Seiten, 105 Tafeln, zahlreiche teilweise farbige Textabbildungen und Karten

In diesem Band wird der Bestand keltischer Münzen des Wiener Münzkabinetts publiziert der zu den bedeutendsten Mitteleuropas zählt. Über 1500 Münzen werden hier wissenschaftlich erfasst. Jede Münze ist genau beschrieben und abgebildet, dazu kommen Angaben zur Herkunft und wenn bekannt zum Fundort.

apollonia

Ciao Apollonia grazie come sempre.

questa sera se riesco guardo con attenzione le scansioni da te postate

ciaoo

skuby


Inviato

Il lotto 4 di ArtCoins Roma del 10-11 dicembre mi desta qualche perplessità. Nonostante si tratti di un tetradramma coniato a nome di Alessandro Magno dalla zecca di Odessa nel periodo tra ca 125 e ca 70 a. C., la moneta (che conosco, avendola in collezione) è classificata tra le celtiche quando ha una preciso numero di catalogo Price 1201 (con tanto di fotografia) e Müller 421. A parte il peso inferiore a 16 g, Zeus mi sembra sospeso in aria quando di solito i suoi piedi, o almeno quelli del trono, poggiano su un piedistallo. Dov’è finita la base? Però posso sempre sbagliarmi.

dyum89.jpg

Lot 4: Europa Centrale, Tetradramma, III-II sec. a.C., AR, (g 15,84, mm 30, h 12). Testa di Eracle a d., indossa leontè, Rv. BAΣIΛEΩΣ, AΛEΞANΔPOY, Zeus seduto in trono a s., regge scettro ed aquila; a s. ΞE, sotto monogr.. KMW 1456. Rara. Patina di medagliere. spl.

apollonia

Mah...Comuque è una moneta che lascia un po' perplessi.

Potrebbe essere benissimo un'imitazione celtica. Sembra infatti che il disegnatore-incisore non abbia ben compreso le raffigurazioni nella moneta. E' il classico errore che si commette quando si cerca di copiare semplicemente tratto dopo tratto senza comprendere invece cosa si stia disegnando. Ricordo certi errori che si commettevano al liceo scientifico nelle prime lezioni di disegno artistico-raffigurativo. In pratica l'autore traccia le linee ma non sa esattamente cosa sta facendo. Ne viene un insieme confuso e difficile da capire per chiunque, anche per l'autore stesso. Qui oltretutto mi sembra che le incisioni non siano state effettuate neanche con particolare diligenza e lo stesso conio della moneta finisce per risentirne.

Ho detto comunque che potrebbe essere un'imitazione celtica o meglio celtico-germanica-danubiana (le imitazioni celtico germaniche dell'area del Danubio di monete del Grande sono, a mio avviso, ancora meno ben rappresentante delle celtiche dell'area franco-belga), ma non ne sono sicuro, non avendo l'immagine del testo di riferimento citato.


Supporter
Inviato

Lo stile del diritto è comune a tutti i tetradrammi ufficiali (Odessa, Mesembrìa) di quel periodo, nei quali il ritratto idealizzato di Mitridate, con lo sguardo fisso e fiero e i capelli fluenti, vuole imitare quello degli dei.

Invece nel rovescio, con la compressione e la 'levitazione' di Zeus, potrebbe esserci lo zampino celtico.

apollonia


Supporter
Inviato

Guardate bene questo tetradramma di Seleuco I Nicatore emesso in nome e nei tipi di Alessandro Magno nella zecca di Babilonia I nel 311-300 a. C. circa.

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E' stato battuto in un'asta estera del 2011.

apollonia


Supporter
Inviato

Confrontatelo con questo rimasto invenduto a un'asta nazionale del 2012.

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Qual è la vostra impressione?

apollonia


Inviato

Confrontatelo con questo rimasto invenduto a un'asta nazionale del 2012.

314fj40.jpg

Qual è la vostra impressione?

apollonia

Scusa apollonia, che vorresti dire? Non vedo differenze così spiccate così di primo acchitto... Il fatto che la seconda moneta sia rimasta invenduta, per di più in un'asta italiana, dove notoriamente le monete del Grande non attirano più di tanto non ha secondo me un grande significato; magari partiva da un prezzo molto alto. Servirebbe inoltre sapere peso e diametro esatti e confrontarli con l'identico esemplare del Price. Senza questi dati non posso dire nulla.


Supporter
Inviato

10cj3g9.jpg

Dimmi se ti serve altro per dire qualcosa.

apollonia


Inviato

10cj3g9.jpg

Dimmi se ti serve altro per dire qualcosa.

apollonia

Le due monete continuano a sembrarmi identiche. Qual'è la catalogazione Price? Mi sembra un 3746 o un 3747 dipende dal peso e dall'orientamento degli assi. Ripeto: mi sembrano identiche. Se poi il colore delle monete è diverso dipende dalla patina o magari da alcuni effetti di luce dati con la foto.


Inviato

ciao, mi scuso per la poca presenza in questo periodo, ma sono presissimo.

Relativamente alla moneta, potrebbe essere la stessa. secondo me, ci sono dei particolari che sembrerebbero differenziarsi tra i 2 conii, non vorrei però, che sia un problema legato alla diversa angolazione della foto.

Proverò ad indicare i particolari che sembrerebbero differenti tra le 2 monete. (scusate se li indico alla buona...)

post-7579-0-62165300-1354633863_thumb.jp


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Inviato

Due monete identiche o due foto della stessa moneta? Date le modalità di coniazione, direi che la probabilità di ottenere due monete praticamente identiche è nulla: quindi a = moneta ante e b = moneta post. La foto a è un poco più schiacciata della b, ma direi che tutti i particolari combaciano.

Veniamo alla descrizione che non ho dato prima per non influenzare il giudizio.

Moneta a, 2011, estimate $300. SELEUKID KINGS of SYRIA. Seleukos I Nikator. 312-281 BC. AR Tetradrachm (26mm, 17.08 g, 3h). In the name and types of Alexander III of Macedon. Babylon I mint. Struck circa 311-300 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; monogram in wreath in left field, MI below throne. SC 82.5b; Price 3747; HGC 9, 10f. Good VF, a little die wear on obverse.

Moneta b, 2012, stima 700 €. Re Seleucidi della Siria, Tetradramma, Babilonia, Seleuco I (312-281), c. 317-300 a.C., AR, (g 17,11, mm 26, h 3). Testa di Eracle a d., indossa leontè , Rv. BAΣIΛEΩΣ AΛEΞANΔPOY, Zeus seduto in trono a s., tiene scettro e aquila; a s. monogr. in corona, sotto MI. Price 3746. Patina di collezione. SPL+.

In un anno la moneta è passata da un buon BB a uno SPL+ con patina di collezione ed è scomparsa quella piccola usura del conio al diritto. Il prezzo base (in USD) è più che raddoppiato (in €).

E' diminuito il numero di catalogazione del Price, da 3747 (corretto) a 3746 (errato), non so se volutamente o inavvertitamente.

La differenza tra il tetra 3747 e il tetra 3746 è veramente marginale e solo un occhio ben allenato la può individuare.

apollonia


Supporter
Inviato

PS. Non ho visto il post di sku, che saluto.

Sarò maligno, ma i punti da te indicati è dove ha operato il bulino?

apollonia


Inviato

Due monete identiche o due foto della stessa moneta? Date le modalità di coniazione, direi che la probabilità di ottenere due monete praticamente identiche è nulla: quindi a = moneta ante e b = moneta post. La foto a è un poco più schiacciata della b, ma direi che tutti i particolari combaciano.

Veniamo alla descrizione che non ho dato prima per non influenzare il giudizio.

Moneta a, 2011, estimate $300. SELEUKID KINGS of SYRIA. Seleukos I Nikator. 312-281 BC. AR Tetradrachm (26mm, 17.08 g, 3h). In the name and types of Alexander III of Macedon. Babylon I mint. Struck circa 311-300 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; monogram in wreath in left field, MI below throne. SC 82.5b; Price 3747; HGC 9, 10f. Good VF, a little die wear on obverse.

Moneta b, 2012, stima 700 €. Re Seleucidi della Siria, Tetradramma, Babilonia, Seleuco I (312-281), c. 317-300 a.C., AR, (g 17,11, mm 26, h 3). Testa di Eracle a d., indossa leontè , Rv. BAΣIΛEΩΣ AΛEΞANΔPOY, Zeus seduto in trono a s., tiene scettro e aquila; a s. monogr. in corona, sotto MI. Price 3746. Patina di collezione. SPL+.

In un anno la moneta è passata da un buon BB a uno SPL+ con patina di collezione ed è scomparsa quella piccola usura del conio al diritto. Il prezzo base (in USD) è più che raddoppiato (in €).

E' diminuito il numero di catalogazione del Price, da 3747 (corretto) a 3746 (errato), non so se volutamente o inavvertitamente.

La differenza tra il tetra 3747 e il tetra 3746 è veramente marginale e solo un occhio ben allenato la può individuare.

apollonia

Sì ma mi sembra tutto un po' strano. Come fare ritocchi su una moneta d'argento senza che gli stessi vengano visti? Le monete d'argento non sono di bronzo e non possono essere annerite o fatte diventare di un bel verderame con patina artificiale per coprire i segni. Inoltre nella seconda vi è una patina dorata, o almeno così sembra che so richiede sempre molto tempo per formarsi e non può essere rifatta artificialmente: bisognerebbe quindi vederla bene in mano. Altra cosa, forse la principale. Un conto è una moneta tipo un sesterzio romano imperiale da 5.000 o 10.000 euro o giù di lì, un conto una moneta da 300 dollari o 700 euro. Ma chi incorre in rischi di contraffazione di una moneta per così poco? Rischi naturalmente per tutti: anche per il battitore dell'asta. Nel caso infatti in cui si sparga la voce che nelle sue aste ci sono monete contraffatte perderebbe di credibilità. Penso quindi che tutti i banditori prestino sempre molta attenzione alla merce che hanno sottomano. La moneta comunque alla fine non è stata venduta: 700 euro erano comunque troppi e la conservazione dichiarata non corrisponde a mio avviso alla realtà: non è assolutamente una splendida + ma di una conservazione tra bellissima e splendida come la prima. Comunque 700 euro sono troppi per il tipo di tetradramma e per il periodo (ultimo periodo di coniazione di tetradrammi di Babilonia, come riporta il Price. I tetradrammi dei periodi precedenti sono, a mio gusto, ma anche in base alla valutazione generale, molto più appetibili e.....Cari).

Inviato (modificato)

PS. Non ho visto il post di sku, che saluto.

Sarò maligno, ma i punti da te indicati è dove ha operato il bulino?

apollonia

Caro Apollonia, ciao.

Secondo me, potrebbe essere che la moneta sia stata un po aiutata. Sicuramente la colorazione a distanza di cosi poco tempo, fa un po pensare.

Detto cio, ci sono alcuni punti della moneta sul quale vorrei soffermarmi (premettendo sempre la visione da foto).

1) la perlinatura al D/ solo accennata, sembrerebbe segno di usura, ma cio mal concilierebbe con il resto del ritratto, dove i rilievi sono in splendide condizioni, e segni di usura non ci sono (i rilievi normalmente sono i primi che per contatto o poer agenti esterni tendono a logorarsi.;

2) al rovescio l'aquila che poggia sulla mano dello zeus, sembrere slegata dal contesto, e sembra priva di particolari quali le zampe e cmq stilisticamente mal raffigurata);

3) Sempre al R/ i rilievi sembrano buoni, con ottimi dettagli dello Zeus (gran pettorali ed addominali..), mentre sembrerebbe esserci una strana usura delle leggende (varrebbe il principio riportato al punto 1).

Non vorrei sembrare eccessivamente sospettoso, ma vedo in circolazione troppe monete che presentano stati di conservazioni molto elevate, ma con alcune incongruenze...

ciao

skuby

Modificato da skubydu

Supporter
Inviato

@sku

Non vorrei sembrare eccessivamente sospettoso, ma vedo in circolazione troppe monete che presentano stati di conservazioni molto elevate, ma con alcune incongruenze...

L’ho notato anch’io. Per questo penso a interventi di ‘chirurgia plastica’ sulle parti anatomiche di rilievo (in tutti i sensi) dei soggetti raffigurati sulle monete.

@@Andrea

Inoltre nella seconda vi è una patina dorata, o almeno così sembra che so richiede sempre molto tempo per formarsi e non può essere rifatta artificialmente.

Dubito della negazione. La chimica può produrre in giorni, se non in ore, quello che la natura impiega anni a formare su una moneta. E la patina dorata sull’argento non è certo usuale.

Altra cosa, forse la principale. Un conto è una moneta tipo un sesterzio romano imperiale da 5.000 o 10.000 euro o giù di lì, un conto una moneta da 300 dollari o 700 euro. Ma chi incorre in rischi di contraffazione di una moneta per così poco?

Tutto è relativo. Posso obiettare che le centinaia di euro non attirano l’attenzione (e la cautela) come le migliaia di euro. Al cambio odierno 300 dollari corrispondono a 229 euro. Il differenziale +471 corrisponde a un incremento di circa il 206%, che non mi sembra poca cosa. Anche se la moneta fosse stata venduta, poniamo, all’80% della base, cioè 560 euro, l’incremento sarebbe stato di circa il 145%.

Ma chi incorre in rischi di contraffazione di una moneta per così poco?

Più che di contraffazione parlerei di manipolazione. Tieni presente che la moneta è pur sempre autentica, e considerando quello che si vede spendere per delle ciofeche, come dite voi a Roma…

Rischi naturalmente per tutti: anche per il battitore dell'asta. Nel caso infatti in cui si sparga la voce che nelle sue aste ci sono monete contraffatte perderebbe di credibilità.

Questo è vero, ma può darsi che il battitore non sia al corrente di questo.

A Verona mi è stato proposto a 2850 € un tetra di Demetrio Poliorcete proveniente da una metamorfosi analoga a quella del tetra di Seleuco, operata sulla stessa moneta venduta nel 2011 per 900 $ (la stima era 1500 $).

Descriverò l’ante e il post del Demetrio in una prossima occasione.

apollonia


Inviato (modificato)

aggiungo a quanto gia indicato da apollonia, che la falsificazione di una moneta esula dal valore della stessa. ci sono monete falsificate che vengono proposte in vendita a cifre molto significative (vedi dekadramma di akragas) ed anche monete dal valore di poche decine di euro (come bronzetti o piccoli frazionali in argento).

L'errore da parte di chi vende ci puo stare, ma in certi casi, forse, sarebbe comunque auspicabile una maggiore preparazione.

I falsi sono sempre esistiti presenti anche in collezioni settecentesche. Di sicuro con l'aumento delle vendite, proporzionalmente quindi, aumentano i falsi, serve pertanto alzare il livello di l'attenzione.

Si deve essere preparati per acquistare monete antiche, si devo contare su se stessi, a volte sul proprio sesto senso e magari confidando nell'auito di chi ne sa di più.

Mi piacerebbe (e di questo se ne discute spesso), che gli interventi subiti da una moneta fossero opportunamnete segnalati, a volte succede, altre no...

ciao

skuby

Modificato da skubydu

Inviato

Tuttavia ritengo che sebbene esistano falsi e, come nel nostro caso degli originali ritoccati, non si deve ricadere nell'errore di vederil dappertutto. Credo che non si possa dire a priori che un bronzo ad esempio solo perchè è in ottime condizioni è stato ritoccato e poi annerito per coprire i segni. Allora che fare? Comprare solo monete consunte e di bassa qualità? Mio nonno collezionista mi ha sempre insegnato che se non vuoi rimanere con un pugno di mosche in mano devi acquistare meno ma di alta conservazione.

Nel caso del tetra d'argento con un po' di patina dorata mi chiedo inoltre come questi signori siano potuti intervenire con strumenti affilati (scusatemi ma il bulino non credo abbia la morbidezza di un cotton fioc o sbaglio?) senza lasciare traccia. Avranno usato la chimica? Può darsi. Avranno scaldato la moneta fino a farla avvicinare alla temperatura di fusione per renderla più malleabile e non lasciare traccia dei segni del bulino? Può darsi secondo me ancora di più.

A questo punto però se continuo mi viene voglia di prendere subito tutte le monete di Alessandro e venderle all'istante.

Tuttavia poichè i cattivi pensieri si allontanano presto per far spazio al ragionamento, penso che:

- se qualcuno lavora le monete lo fa ovviamente per proprio conto e non su commissione. Ossia questo qualcuno che potrebbe essere anche un'organizzazione anche di solo 2-3 persone, compra alle aste o nei mercatini per proprio conto, lavora il materiale e poi lo rivende. Se così non fosse correrebbe ancor di più seri rischi in termini di condanne penali di essere beccato. E poi cosa fa? Nel senso che se si mette a fare ritocchi anche su una moneta da 30 euro che poi forse raggiungerà gli 80 Euro, se il tipo in oggetto lavora su commissione quanto chiede? Pensate che il commissionario lavori per 10-15 euro rischiando la galera? E il committente quanto ci guadagna? 80-30(ipotetico prezzo di acquisto) - 15 (prezzo ridicolo per il lavoro di "aggiustamento")= 35 Euro....E rischiando anche lui la galera....Mah....

-E se invece, come sta emergendo nella situazione mondiale fosse, come penso io aumentato il commercio di beni archeologici illegali, comprese le monete dunque? Questa è una certezza e non una probabilità. Si legge continuamente di ritrovamenti e commercio di beni archeologici provenienti da scavi clandestini e che per fortuna questi malfattori alla fine sono stati beccati dalle forze dell'ordine. Questo naturalmente qua in Italia...Ma all'estero, in zone magari tempestate da continue guerre civili dove i controlli sono sempre stati, anche in precedenti situazioni di pace piuttosto evanescenti? Rimango quindi dell'idea che molto di questo "nuovo" materiale provenga da scavi clandestini e sia stato posto illegalmente sul mercato.

Per finire quindi secondo me si fa bene come dice skuby a stare sempre molto attenti, ma non si deve cadere nella paranoia di vedere monete ritoccate sempre e comunque, altrimenti faremmo bene a collezionare tappi di sughero usati....

Io continuerò a collezionare monete di Alessandro :)


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