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IGNORED

Le monete più attraenti di Alessandro Magno


apollonia

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Il 19/9/2020 alle 16:11, apollonia dice:

Ottavo tetradramma proposto per l’identificazione di una zecca rara, con questa sola emissione attribuita dal Price.

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Zecca? Anno di coniazione?

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apollonia

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Il 20/9/2020 alle 00:50, apollonia dice:

Cartina con la zecca dell'ottavo tetradramma (quiz n. 8).

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Pellene era la polis più orientale dell'Acaia; le sue rovine si trovano a sud-est di Xylokastro.

Durante la guerra del Peloponneso (431-404 a. C.) Pellene si schierò con Sparta. Nel 369 a. C., durante l'egemonia tebana, fu alleata di Tebe; dopo la sua caduta, entrò nella lega achea, restandovi fino a quando Alessandro Magno la sciolse.

Dopo la caduta di Antigomo I Monoftalmo, dovuta alla battaglia di Ipso (301 a. C.), la città fu occupata dalla lega etolica, che vi restò fino a quando Arato di Sicione la espulse (240 a. C.) Pellene, poi, entrò a far parte della nuova lega achea, che alla fine fu incorporata dai Romani (146 a. C.).

Fonte Wikipedia

apollonia

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PELLENE (Πελλήνη, dorico Πελλάνα, Pellene). - Antichissima città dell'Acaia, nominata già da Omero, la più orientale delle dodici città achee, il cui territorio confinava a est appunto con quello di Sicione e a ovest con quello di Egira; sorgeva su un colle ben fortificato, dal vertice assai scosceso che divideva in due parti la città, presso l'odierna località di Zugra dove si conservano ancora scarse rovine, a 60 stadî dal mare sulla cui costa aveva il proprio porto chiamato Aristonaute, a 120 stadî a oriente di Egira (probabilmente nell'odierna località di Kamári). Pellene fu la prima città achea che durante la guerra del Peloponneso prendesse le parti di Sparta. Al tempo di Alessandro il Grande con l'aiuto del re macedonico assunse la tirannide della città un atleta suo cittadino, un certo Cherone. Rinnovatasi circa il 280 la Lega achea qualche anno dopo, certo prima dell'adesione di Sicione, entrò a farne parte Pellene che vi rimase poi fino al 146, quando la lega fu disciolta dai Romani. In questo periodo durante le guerre fra Lega achea ed etolica, Pellene fu a più riprese occupata e abbandonata dagli Etoli. Fra i varî monumenti della città descritti da Pausania va ricordato un tempio di Atena, la cui immagine di culto si diceva fosse una delle più antiche opere di Fidia, e i santuarî di Dioniso Lamptere e di Apollo Teossenio nei quali si celebravano rispettivamente delle feste Lampteria e Theoxenia. Secondo una tradizione conservataci da Tucidide gli abitanti di Scione nella penisola di Pallene nella Calcidica (v.) si vantavano di discendere dai Pelleni della città achea gettati dalla tempesta sulla costa macedonica al ritorno da Troia.

Fonte https://www.treccani.it/enciclopedia/pellene_(Enciclopedia-Italiana)/

apollonia

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Il 16/9/2020 alle 22:03, apollonia dice:

Quiz n. 7

Settimo tetradramma proposto per l’identificazione di una zecca rara, con questa sola emissione attribuita dal Price.

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Zecca? Anno di coniazione?

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Il 14/9/2020 alle 16:28, apollonia dice:

Sesto tetradramma proposto per l’identificazione di una zecca rara, con questa emissione e un’altra tipologia senza il tridente tra i simboli del rovescio attribuite dal Price.

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Zecca? Anno di coniazione?

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Il 15/9/2020 alle 18:04, apollonia dice:

Qui la cartina con la zecca del tetra quiz n. 6

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Antica città greca situata presso l'estrema punta meridionale dell'isola di Eubea, Caristo prende il nome dall'omonimo figlio del centauro Chirone. Nel 490 a. C. la città, che era sottomessa a Eretria, fu occupata dai Persiani. Al costituirsi della prima alleanza marittima ateniese, Caristo fu l'unica città dell'Eubea che non ne fece parte. Fu costretta successivamente ad allearsi con Atene, che vi spedì anche una colonia. Località marina con un porto e nel suo entroterra, la città era nota anche per le cave di marmo pregiato detto appunto caristio (oggi cipollino).

 

CARISTO (Καρυστός; Carystus). - Antica città, fondata dai Driopi o dagli Abanti, ricordata da Omero (Il., II, 539); situata presso l'estrema punta meridionale dell'isola di Eubea, in vista della baia omonima, aperta a mezzogiorno, presso il promontorio Geraestus (a est). Stefano di Bisanzio deriva il nome di Caristo dall'omonimo figlio del centauro Chirone. La città moderna, capoluogo dell'Eubea meridionale, sorge presso le ultime propaggini del M. Ocha, il più alto dell'isola (m. 1604). La città antica sorgeva però alquanto più all'interno del paese, in località oggi detta Paleochora. Caristo nel 500 a. C. era sottomessa a Eretria e nel 490 fu occupata dai Persiani. Fu l'unica città dell'Eubea, che si guardò dall'entrare nella prima alleanza marittima ateniese, e che però venne costretta a entrarvi, pagando un tributo annuo di cinque talenti. Atene vi spedì inoltre una colonia. Nel 178-77 Caristo prende parte alla seconda alleanza marittima ateniese. Subisce l'influsso beotico prima, macedonico poi. Nell'ultima sollevazione dell'Eubea contro Atene, le rimase fedele. Le sorti di Caristo sono quindi identiche a quelle delle altre città dell'isola.

L'attività monetaria, con interessanti e artistici conî, coincide con i periodi di maggior fioritura della città (550-445; 411-336; 197-146 a. C.). Tra le iscrizioni provenienti da Caristo è un rendiconto degli amministratori (ταμίαι) della città (della metà circa del sec. IV), e un lungo elenco dei magistrati del sec. II a. C. Caristo è patria di Antigono, biografo e artista del sec. III a. C. La città era nota anche per le prossime cave di marmo detto appunto caristio (oggi cipollino).

Fonte https://www.treccani.it/enciclopedia/caristo_(Enciclopedia-Italiana)/#:~:text=carìstio agg.,)%2C adoperato dagli antichi Romani.

apollonia

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Il 9/9/2020 alle 23:45, apollonia dice:

Quinto tetradramma di una zecca rara proposto per l’identificazione: è l’altra tipologia emessa nello stesso periodo dalla stessa zecca precedente secondo l’attribuzione del Price.

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Zecca? Anno di coniazione?

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È il Price 666 della zecca di Calcide. 

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Il 10/9/2020 alle 20:59, apollonia dice:

La sede della zecca che ha emesso entrambi i tetradrammi del quarto e quinto quiz si trova su questa mappa.

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Il riquadro in basso non ha nulla a che vedere con la città sede della zecca, che ad ogni buon conto non si trova all’interno di esso.

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CALCIDE di Eubea (Χαλχίς, Chalcis; A. T., 82-83). - La città più notevole dell'Eubea, situata di fronte alla Beozia, sullo stretto canale chiamato Euripos, celebre per le sue alterne, rapidissime correnti. La posizione vantaggiosissima ne fece la capitale dell'isola e il suo principale centro commerciale, importante nell'antichità anche come centro colonizzatore. Sul sito dell'antica città sorse il castro veneziano e turco. Attualmente Calcide è la capitale del nomos dell'Eubea e conta (1928) 17.297 abitanti. È sede di arcivescovado. Il canale Euripo, largo complessivamente circa 80 metri, separato da un isolotto in due bracci (di cui quello occidentale oggi colmato) è transitabile su di un ponte girevole di ferro, lungo 40 metri, costruito alla fine del secolo scorso.

La città antica. - Calcide fu popolata in origine da genti di stirpe ionica, ed era già in fiore, con i suoi commerci, sin dal principio dell'ultimo millennio a. C. Non è da escludere che Calcide abbia avuto una fase di civiltà più antica (micenea). Calcide inizia la sua espansione a N. con la colonizzazione di Skiathos, Peparethos, Ikos (Sporadi settentrionali), e di là sino dal sec. VIII spingendosi nella Penisola Calcidica e fondandovi una collana di città. Contemporaneamente navi calcidesi solcano i mari occidentali, insieme con i Corinzî, iniziando la colonizzazione greca d'occidente. Prima colonia sulle coste d'Italia è quella calcidese di Cuma, fondata nel sec. VIII. I Calcidesi inoltre fondano Nasso in Sicilia (735 a. C.), partecipano alla fondazione di Catana e Leontinoi, e occupano quindi lo stretto, con la fondazione di Zancle (Messina) e di Reggio. L'intimità di rapporti con Corinto si manifesta anche nella monetazione, avendo le due città adottato la stessa misura monetaria fin dal principio del sec. VII. Le monete di Calcide sono tra le più antiche monete greche: in elettro (lega d'argento e oro), con rovescio incuso, o impresso. Essendo tutti gli scambî commerciali fra la Grecia e l'Occidente in mano di Calcide e di Corinto, si comprende come l'influsso di coteste città si manifesti anche nel campo culturale, in primo luogo con l'adozione dell'alfabeto calcidese in Campania e presso le varie popolazioni italiche (v. alfabeto).

Anche nel campo delle industrie d'importazione, e specialmente nella produzione vascolare, Calcide tiene a lungo il campo trionfalmente, insieme con Corinto. Si suole considerare Calcide anche come un importante centro antico di industrie metallurgiche, giustificando l'origine del suo nome con la parola χαλκός (rame), di cui si sarebbero sfruttate le miniere nel suo territorio. Ma di coteste miniere non si è finora trovata traccia. Mirando i Calcidesi a consolidare la loro posizione di predominio nell'isola d'Eubea, dovettero intraprendere una fiera lotta con Eretria, già considerata come capitale della metà inferiore dell'isola. La guerra fu occasionata da dissidî per il possesso dell'intermedio territorio Lelantico (Ager Lelanthius), e trasse le varie città greche a fianco dell'uno o dell'altro contendente (guerra lelantica); terminò circa il 650 con la sconfitta e la sottomissione di Eretria. Il governo aristocratico di Calcide partecipò alla spedizione di Sparta contro Atene, nel 506 a. C. Essendo gli Ateniesi riusciti vincitori, Atene stabilisce d'allora il suo predominio nella città di Calcide e nell'isola. Fedeli ad Atene, i Calcidesi prendono parte, nel 479 a. C., alla battaglia di Platea. Essi però si ribellano ad Atene nel 446 e successivamente nel 411, in seguito alla sfortunata spedizione di Sicilia. Nello stesso anno Calcide viene riunita alla terraferma mediante un solido ponte di legno. Nel 377 Calcide entra nella seconda alleanza marittima ateniese, e successivamente prende parte alla lotta contro il predominio macedonico. Dopo Cheronea (338 a. C.) diventa però base della flotta macedone, fino all'intervento romano. Con la liberazione ottenuta da T. Quinzio Flaminino (197 a. C.) ritorna in attività la zecca di Calcide rimasta inoperosa durante il periodo deila dominazione ateniese. Dell'importanza politica e demografica di Calcide rimane testimonianza in numerosi monumenti epigrafici, per quanto pochi siano anteriori al secolo III a. C., e parecchi riferibili a età romana.

Bibl.: C. Bursian, Geographie von Griechenland, Lipsia 1862-72, II, p. 401 segg.; J. Beloch, Griechische Geschichte, 2ª ed., Strasburgo-Berlino 1912-1927, I-IV, passim; Bürchner, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, col. 2078 segg.; Baedeker, Grèce, 1910, p. 235 seg.; E. Babelon, Traité des monnaies grecques et romaines, I, ii, Parigi 1907, p. 663 segg.; Head, Hist. Num., 2ª ed., Oxford 1911, p. 357 segg.; K. Regling, Die Münze als Kunstwerk, Berlino 1924, tavola VII, p. 184; tav. XXXIV, pp. 698, 699; tav. XXXIX, p. 809; A. Rumpf, Chalkidische Vasen, 3 voll., Berlino-Lipsia 1927; Perrot-Chipiez, Hist. de l'Art dans l'antiquité, X, Parigi 1914, p. 1 segg. e passim; Inscr. Graec., XII, fasc. 9°, 898-1185.

Fonte http://www.treccani.it/enciclopedia/calcide-di-eubea_(Enciclopedia-Italiana)/

apollonia

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Il 8/9/2020 alle 14:40, apollonia dice:

Quarto tetradramma proposto per l’identificazione di una zecca rara, con questa emissione e una sola altra tipologia attribuite dal Price.

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Zecca? Anno di coniazione?

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Esemplare Price 665 della Numismatik Lanz München, Auction 117.

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GRIECHISCHE MüNZEN
KöNIGREICH MAKEDONIEN
ALEXANDER III. DER GROSSE (336 - 323)
No.: 230
Schätzpreis-Estimation: EUR 900,-
d=32 mm
Tetradrachmon, ca. 300-290, Chalkis auf Euboia. Kopf des jugendlichen Herakles im Löwenskalp rechts. Rs: BASILEWS / ALEXANDPOU. Zeus mit Adler auf der Rechten und Szepter in der Linken auf Thron nach links sitzend, im Feld links Kopf der Hera mit scheibenverziertem Diadem und herabhängenden Bändern auf ionischem Kapitell en face, unter dem Sitz Monogramm. Price 665. O. Picard, Chalkis et la confédéderation eubéenne (1979), S. 54, Emission 24 (zwei Exemplare bekannt) und Taf. XII, 24 1a (stempelgleich). 17,09g. St. 12. äußerst selten. Sehr schön/fast vorzüglich.

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Esemplare del tetradramma Price 665 conservato al Britsh Museum.

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Per la descrizione della zecca di Calcide che ha emesso questa tipologia vedi post # 4758.

apollonia

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Il 5/9/2020 alle 18:14, apollonia dice:

Quiz nel quiz: cos’è il simbolo nel campo a sinistra del rovescio?

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Il simbolo nel campo a sinistra è un obelisco e il tetradramma catalogato Price 664 è attribuito alla zecca di Ambracia. L’anno di coniazione è circa il 219 a. C. L’esemplare del quiz fa parte della collezione ANS http://numismatics.org/collection/1944.100.29612

apollonia

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Il 4/9/2020 alle 22:06, apollonia dice:

Anche il terzo tetradramma proposto per l’identificazione è di una zecca estremamente rara, con questa sola emissione attribuita dal Price.

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Zecca? Anno di coniazione?

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Ambracia (odierna Arta) fu un’antica città greca, capitale del regno d’Epiro durante il regno di Pirro, che ne fece la sua residenza abituale adornandola di molte opere d'arte e costruendovi un palazzo fortificato che da lui prese il nome. In precedenza Ambracia si era schierata con Atene contro Filippo II nel 341-340, ma fu conquistata dal re macedone e vano fu il tentativo si ribellarsi quando salì al trono Alessandro nel 336 a. C.

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ARTA (l'antica Ambracia; A. T., 82-83). - Città della Grecia, capoluogo della provincia (nomos) omonima, nel centro dell'ampia e fertile pianura che si estende a nord del golfo omonimo, e sulle rive del fiume cui essa deve il nome (per corruzione dall'antico nome "Αραχϑος, Arachtus); il villaggio di Salakhōra, a 18 km. a sudovest della città, tra due stagni, le serve da scalo. La città, benchè spopolata dai Romani al tempo della fondazione di Nicopoli, continuò ad avere molta importanza per la sua posizione strategica, dominando le strade militari conducenti dall'Italia in Tessaglia attraverso il Pindo. Sull'acropoli restano ancora alcuni tratti delle antiche mura poligonali di Ambracia, quali sostruzioni su cui si erge l'imponente castello medievale; ma importanti sono soprattutto le chiese bizantine, tra le più antiche e più caratteristiche di Grecia, appartenenti, nel nucleo principale, al sec. XIII. Fra esse nomineremo la metropoli della Vergine Consolatrice (Παναγία Παρηγορήτισσα), fondata da Michele Ducas nel 1071, e ricostruita nel sec. XIII, interessante per la sua originale architettura, coi pennacchi della sua maestosa cupola sorretti da duplice ordine di colonne sovrapposte con una specie di aggetto, e per la decorazione a musaici, di stile ancora severo. Inoltre, notevoli sono le chiese di S. Basilio e di S. Teodora, come anche il palazzo arcivescovile e il gran ponte romano ricostruito dai Bizantini e dai Turchi. Lo stile caratteristicamente italiano delle sculture che adornano tali edifici si spiega per gli stretti rapporti mantenuti dai despoti di Arta con gli Angioini di Napoli. Arta, passata per tutte le mani dei conquistatori medievali, ebbe a soffrire moltissimo durante le ultime insurrezioni e le guerre d'indipendenza, tanto che la sua popolazione nel 1840 era ridotta a sole 5000 anime; da allora ha cominciato a risorgere assai lentamente, e oggi conta circa 10.000 abitanti. Ha qualche piccola industria e fa un importante commercio di vini, tabacchi, cotone, e altri prodotti della sua fertile regione; erano pregiati i suoi ricami.

La provincia di Arta, con un'unica eparchia, oltre alla pianura presso il capoluogo comprende una regione montuosa che si estende sulla riva orientale del fiume Arta (pendici occidentali del Pindo); confina con le provincie di Préveza, di Iōánnina, di Trikkala e di Etolia e Acarnania. All'infuori del capoluogo non ha altri centri importanti.

Fonte http://www.treccani.it/enciclopedia/arta_(Enciclopedia-Italiana)/

apollonia

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Zecche rare della Macedonia e Grecia

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Accanto ad Ambracia, Calcis/Calcide, Caristo, Ermione, Pellene, Messene e Samotracia, i cui tetradrammi sono stati oggetto di quiz, va aggiunta la zecca di Dyrrhachium che ha coniato il solo tetradramma Price 661.

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Zecche rare dell’Asia Minore Occidentale

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Accanto ad Antiochia di Caria, Cnido, Euromus, Alicarnasso e Nisiro, i cui tetradrammi sono stati oggetto dei quiz precedenti, vanno aggiunte le zecche di Cizico (tre tipologie), Tenedo (una tipologia) e Milasa (tre tipologie).

apollonia

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apollonia

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Tetradrammi di Cizico (dal Price)

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Mio esemplare Price 1339 (Tkalec)

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MYSIA, Kyzikos. Circa 280-275 BC. AR Tetradrachm (29 mm, 17.06 g). In the name and types of Alexander III of Macedon. Head of Herakles right, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; long torch and monogram in left field. SNG France –; Price 1339. Good VF, toned. Rare.

 

La lunga fiaccola accesa accanto al monogramma della zecca è un attributo di Persefone o Kore (Proserpina in quel di Roma) e di Demetra (Cerere in quel di Roma), il cui culto in questa zona della Misia era predominante.

apollonia

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Tetradramma di Tenedos Price 1611 https://www.wildwinds.com/coins/greece/macedonia/kings/alexander_III/Price_1611.txt

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Alexander III, AR Tetradrachm. 280-275 BC. Tenedos mint. Head of Herakles right in lionskin headdress. ALEXANDROY, Zeus seated left, holding eagle and sceptre. DO monogram over bipennis (double axe) in left field. Price 1611; Tell Halaf hoard 21 (this coin).

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Tetradrammi di Mylasa (dal Price)

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Tetradramma di Mylasa Price 2496 (http://coinproject.com/coin_detail.php?coin=304560)

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ID:                                                                                                     gumikmugmyjum

Type:                                                                                                Greek

Region:                                                                                            MACEDONIAN KINGS

Issuer:                                                                                              Alexander III

Date Ruled:                                                                                    336-323 BC

Metal:                                                                                              Silver

Denomination:                                                                             Tetradrachm

Struck / Cast:                                                                                struck

Date Struck:                                                                                  188-160 BC

Weight:                                                                                           16.66 g

Obverse Description:                                                                 Head of Herakles right, wearing lion skin headdress

Reverse Legend:                                                                          ΑΛΕΞΑΝΔΡΟΥ

Reverse Description:                                                                  Zeus seated left on backless throne, right leg drawn back, holding eagle in right hand and scepter in left; in left field, trident-head pointing left above monogram; ΙΑΣΩΝ inscribed on throne base

Exergue:                                                                                         ΙΑΣΩΝ

Mint:                                                                                                Mylasa

Primary Reference:                                                                    Price 2496 (see note)

Reference2:                                                                                  Müller 1143

Photograph Credit:                                                                     Gorny & Mosch GmbH

Source:                                                                                            http://www.acsearch.info/record.html?id=606859

Grade:                                                                                             aEF

Notes:                                                                                              Price indicated that there was an "uncertain mark" under the throne. This example has no indication of any control in that location. (Moderator)

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Altro esemplare del tetradramma di Tenedos Price 1611 (http://coinproject.com/coin_detail.php?coin=301433)

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ID:                                                                                                     1611

Type:                                                                                                Greek

Region:                                                                                            MACEDONIAN KINGS

Issuer:                                                                                              Alexander III

Date Ruled:                                                                                    336-323 BC

Metal:                                                                                              Silver

Denomination:                                                                             Tetradrachm

Struck / Cast:                                                                                struck

Date Struck:                                                                                  280-275 BC

Weight:                                                                                           16.64 g

Obverse Description:                                                                 Head of Herakles right, wearing lion-skin headdress

Reverse Legend:                                                                          ΑΛΕΞΑΝΔΡΟΥ

Reverse Description:                                                                  Zeus seated left on backless throne, right leg drawn back, holding eagle in right hand and scepter in left; in left field, monogram above double axe

Mint:                                                                                                Tenedos

Primary Reference:                                                                    Price 1611

Photograph Credit:                                                                     Ira & Larry Goldberg Coins & Collectibles, Inc

Source:                                                                                            http://www.goldbergcoins.com/

Grade:                                                                                             gVF

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Zecche rare dell’Asia Minore Meridionale

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Alla zecca di Termessus, il cui tetradramma è stato oggetto di un quiz, vanno aggiunte le zecche di Magydus (una tipologia), Sagalassus (una tipologia), Sillyum (tre tipologie) e Nagidus (due tipologie).

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