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IGNORED

Le monete più attraenti di Alessandro Magno


Risposte migliori

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Non ci possiamo dimenticare di papà Filippo. Questo è un tetrobolo di pregevole stile.

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KINGS OF MACEDON. Philip II, 359-336 B.C. Tetrobol. Amphipolis. Laureate head of Apollo r. Rv. Youth riding horse r., facing head of Helios below. 2.6 grams. Cf. le Rider pl.33, 260-2. A well-struck coin of fine style. Extremely Fine.

Diamo anche qui per par condicio il realizzo: 625$ a fine 2007.

apollonia


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Una delle migliori raffigurazioni del Dio Sole come simbolo sui tetradrammi di Alessandro Magno credo sia questa. Del resto la moneta ha raggiunto 1900$ da base 1000 all’inizio del 2006.

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KINGS of MACEDON. Philip III Arrhidaios. 323-317 BC. AR Tetradrachm (16.95 g, 9h). Babylon mint. Struck under Perdikkas, circa 323-320 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin headdress / BASILEW FILIPPOU, Zeus Aëtophoros seated left; facing head of Sol in left field; KY below throne. Price P205; SNG München 971. Superb EF, toned, shallow cut along center of obverse.

apollonia


Inviato

Una delle migliori raffigurazioni del Dio Sole come simbolo sui tetradrammi di Alessandro Magno credo sia questa. Del resto la moneta ha raggiunto 1900$ da base 1000 all’inizio del 2006.

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KINGS of MACEDON. Philip III Arrhidaios. 323-317 BC. AR Tetradrachm (16.95 g, 9h). Babylon mint. Struck under Perdikkas, circa 323-320 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin headdress / BASILEW FILIPPOU, Zeus Aëtophoros seated left; facing head of Sol in left field; KY below throne. Price P205; SNG München 971. Superb EF, toned, shallow cut along center of obverse.

apollonia

Sì direi che è senza dubbio la migliore, anche se subito dopo metterei quella del post 449, che comunque preferisco in generale come moneta (migliore stile, centratura e, non ultimo il fatto che comunque quella del post 449 è coniata a "a nome di Alessandro" e non a nome di Filippo III. Tutti comunque splendidi i nummi da te postati apollonia. :)

Sul generale aumento dei prezzi, invece non so più che dire...Mi cascano le braccia, :unknw: anche perchè mi sembra che, dati i risultati delle ultime aste, continuino a salire (forse giusto nell'ultima CNG ho visto qualcosa di più umano)


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Per concludere l’excursus sul dio del Sole, tra le monete che ho avuto modo di vedere ricercando il simbolo sugli Alessandri nelle quali il volto del dio era la raffigurazione principale, mi ha particolarmente colpito questo triobolo. Notevole anche il particolare del nodo del mantello sul collo di Elio.

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ARCADIA. Arcadian League. Cleitor. Late fourth century to early mid-third century BC. Silver triobol (2.65 g). Radiate facing head of Helios, cloak tied around neck / ΚΛΗ, bull butting right, above its lowered head centaur galloping right and hurling branch. BMC 4-5. Imhoof-Blumer 183. SNG Copenhagen 224. Traité III pl. CCXXV, 27. An exceptional specimen. Reverse slightly double struck. Beautifully toned. Extremely fine.

apollonia


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Infine mi ha interessato anche questo statere, non solo per la rarità della monetazione aurea di Rodi, ma anche per l'ipotesi che essa si possa collegare all’attività di Mitridate VI del Ponto il quale sfidò la dominazione romana dell’Est e assediò, senza successo, Rodi nell’88 a. C. E di Mitridate abbiamo avuto modo di parlare all'interno di questa discussione.

Sicuramente interessante è pure il costo della moneta: 220000$, più del doppio della base, all’inizio del 2011.

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ISLANDS OFF CARIA. Rhodes. Ca. 125–88 BC. Gold stater (8.44 g). Radiate head of Helios facing, inclined slightly to right / P—O, rose with bud on right, grain stalk on left, above moneyer’s signature ANTAIOY, all in shallow incuse square. Jenkins, KME, p. 111 and pl. xxxiv, 203 (this coin). Cf. T. Hackens, “Trésor hellénistique trouvé à Delos,” BCH 89 (1965), p. 525, 5–6. Of the greatest rarity. A few scattered marks, otherwise good very fine.

apollonia

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Monete davvero splendide come sempre :)

Ho notato che nella prima, il triobolo arcade, nel particolare del rovescio sopra la parte iniziale della schiena del toro troviamo un centauro al galoppo. Mi chiedevo: dopo la sfinge, i satiri, la fenice, gli ippogrifi, lo stesso Pegaso....Troviamo mai questo essere mitologico, il centauro, sulle monete di Alessandro? Non mi sembra di averlo mai scovato finora...E se non c'è, ci potrebbe essere un motivo particolare per cui non è mai stato raffigurato?


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Troviamo mai questo essere mitologico, il centauro, sulle monete di Alessandro? Non mi sembra di averlo mai scovato finora...

Non ho trovato monete di Alessandro Magno con la raffigurazione del centauro.

E se non c'è, ci potrebbe essere un motivo particolare per cui non è mai stato raffigurato?

Bella domanda. Forse perché queste figure biformi, partecipi della natura del cavallo (le quattro zampe e la groppa) e dell’uomo (dal bacino in su), non dovevano essere tanto simpatiche al macedone.

Nella mitologia il centauro è quasi sempre dipinto con carattere irascibile, violento, selvaggio, rozzo e brutale, incapace di reggere il vino.

Non dimentichiamo poi la vicenda tra Eracle, Nesso e Deianira che si concluse con la morte dell’eroe.

D’altra parte Chirone era un centauro con caratteristiche molto diverse dai suoi simili, avendo un carattere mite e conoscendo molte arti e discipline tanto che Peleo gli affidò l’educazione del figlio Achille. E questo era certamente un motivo di apprezzamento per Alessandro Magno.

apollonia


Inviato

Ok se apollonia dice che non c'è non c'è e quindi posso mettermi l'anima in pace. Peccato perchè mi sarebbe piaciuto un bel tetra con il Chirone accanto al trono di Zeus sul rovescio.

Sono anche d'accordo con apollonia sul fatto che queste figure mitologiche non dovevano piacere molto ad Alessandro. Aggiungerei anche che Alessandro aveva comunque posto il suo interesse principale sul cavallo e sulla cavalleria come arma risolutiva per vincere una battaglia. Ne consegue che sotto il suo punto di vista dovesse essere sempre raffigurato e celebrato il cavallo (come anche è stato fatto nel celebre decadramma dell'elefante con Alessandro a cavallo di Bucefalo nell'atto di colpire Poro sull'elefante) e non una figura a metà tra l'essere umano e il cavallo....Questo sminuiva la potenza e la dignità di un animale a cui Alessandro era tanto e giustamente affezionato.

Rimane inoltre il particolare storico che fa ricadere la figura mitologica del centauro a un origine non prettamente greca (sebbene il centauro sia comunque, alla pari del satiro collegato col culto di Dioniso) , ma più legata ai popoli dell'Asia Minore, come i Babilonesi, che, agli inizi, non conoscendo il cavallo avevano probabilmente scambiato dei normali cavalieri per esseri mitologici, metà cavallo e metà umani. Ricordiamo a tal proposito come popoli civilissimi, come gli antichi egizi conobbero l'uso del cavallo solo con l'invasione degl Hiksos (tra il 1670 e il 1540 a.C circa.), che vinsero facilmente grazie all'uso proprio del carro da guerra, elmi, corazze e spade curve.

In basso trovate l'immagine del dritto del decadramma dell'elefante di Alessandro attualemente conservato al British Museum di Londra.

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Inviato

Ok se apollonia dice che non c'è non c'è e quindi posso mettermi l'anima in pace. Peccato perchè mi sarebbe piaciuto un bel tetra con il Chirone accanto al trono di Zeus sul rovescio.

Veramente ho detto di non aver trovato Alessandri-Centauro. :unknw:

Piacerebbe anche a me che qualcuno ne trovasse.

apollonia


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Inviato

Non è di Alessandro ma è attraente.

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Bythinia, Prusias II c.183-149 BC, Ae 20mm, head of young Dionysus right, in ivy wreath, rev B

A

SILEWS P

R

OUSIOU, the centaur Chiron right, playing lyre (SNG Dan 635ff). Attractive and well centred very fine.

apollonia


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Chirone educò alla caccia Atteone che divenne un abile cacciatore, ma subì una terribile punizione da parte della dea Artemide, indignata con lui perché l’aveva vista nuda mentre faceva il bagno nella fonte Parteia. Secondo una versione della tradizione mitologica, Atteone venne mutato dalla dea in un cervo e quindi fu sbranato dai suoi cani.

Questa moneta spettacolare, che unisce a una notevole bellezza un’estrema rarità, oltre a una splendida protome di Pegaso al rovescio, raffigura al diritto la testa di Atteone a sinistra con le corna di cervo che gli stanno spuntando sulla fronte.

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Coins of the Greeks. Mysia. Lampsakos. Circa 394-350 BC. Stater (Gold, 8.45 g). Head of the hunter Actaeon to left, with stag’s horn above his forehead. Rev. Forepart of Pegasos to left. Baldwin, Lampsakos 33b-c, pl. III, 15-16 ( same obverse die ). Gulbenkian 694. SNG France 1145. Extremely rare. A spectacular coin of great beauty. Minor marks on the reverse, otherwise , good extremely fine. From the Mieza collection, USA, ex Gemini IV, 8 January 2008, 149.

apollonia

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Inviato

Chirone educò alla caccia Atteone che divenne un abile cacciatore, ma subì una terribile punizione da parte della dea Artemide, indignata con lui perché l’aveva vista nuda mentre faceva il bagno nella fonte Parteia. Secondo una versione della tradizione mitologica, Atteone venne mutato dalla dea in un cervo e quindi fu sbranato dai suoi cani.

Questa moneta spettacolare, che unisce a una notevole bellezza un’estrema rarità, oltre a una splendida protome di Pegaso al rovescio, raffigura al diritto la testa di Atteone a sinistra con le corna di cervo che gli stanno spuntando sulla fronte.

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Coins of the Greeks. Mysia. Lampsakos. Circa 394-350 BC. Stater (Gold, 8.45 g). Head of the hunter Actaeon to left, with stag’s horn above his forehead. Rev. Forepart of Pegasos to left. Baldwin, Lampsakos 33b-c, pl. III, 15-16 ( same obverse die ). Gulbenkian 694. SNG France 1145. Extremely rare. A spectacular coin of great beauty. Minor marks on the reverse, otherwise , good extremely fine. From the Mieza collection, USA, ex Gemini IV, 8 January 2008, 149.

apollonia

Splendida storia.... :)

Io ho trovato invece Chirone, sempre mentre suona la lira in questo bronzo del regno di Bitinia assai raro e, a mio gusto, bellissimo.

Vi riporto qui la descrizione:

BITHYNIA - BITHYNIAN KINGDOM - PRUSIAS II (185-149 avant J.-C.)

Unité, (PB, Æ 20)

Date : c. 180-150 AC.

Mint name : Bithynie, Nicomédie

Metal : bronze

Diameter : 19,5mm

Orientation dies : 12h.

Weight : 5,47g.

Rarity : R2

Obverse description : Buste imberbe, juvénile et drapé de Dionysos (Bacchus) à droite, couronné de feuilles de vigne.

Reverse description : Le Centaure Chiron à droite, la tête de face, jouant de la lyre, sa tunique flottant derrière ; monogramme entre les antérieurs.

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Inviato

Eccolo un po' più grande. Si vende bene la tunica svolazzante sopra la spalla destra e le braccia impegnate a suonare la lira

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Inviato

Chirone educò alla caccia Atteone che divenne un abile cacciatore, ma subì una terribile punizione da parte della dea Artemide, indignata con lui perché l’aveva vista nuda mentre faceva il bagno nella fonte Parteia. Secondo una versione della tradizione mitologica, Atteone venne mutato dalla dea in un cervo e quindi fu sbranato dai suoi cani.

Questa moneta spettacolare, che unisce a una notevole bellezza un’estrema rarità, oltre a una splendida protome di Pegaso al rovescio, raffigura al diritto la testa di Atteone a sinistra con le corna di cervo che gli stanno spuntando sulla fronte.

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Coins of the Greeks. Mysia. Lampsakos. Circa 394-350 BC. Stater (Gold, 8.45 g). Head of the hunter Actaeon to left, with stag’s horn above his forehead. Rev. Forepart of Pegasos to left. Baldwin, Lampsakos 33b-c, pl. III, 15-16 ( same obverse die ). Gulbenkian 694. SNG France 1145. Extremely rare. A spectacular coin of great beauty. Minor marks on the reverse, otherwise , good extremely fine. From the Mieza collection, USA, ex Gemini IV, 8 January 2008, 149.

apollonia

splendido aureo di gran stile!!!

ottimi anche i bronzi postati.

relativamente a chirone su stateri di Alex ho cercato parecchio, ma non ho trovato nulla...peccato

ciaooo

sku


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La raffigurazione di Chirone sui due bronzi è molto simile.

Non è possibile – e probabilmente non lo sarà nemmeno in futuro – documentare monete di Alessandro Magno col centauro. Tuttavia credo che qualche notizia su Chirone, che per vari motivi doveva essere apprezzato dal Grande, sia appropriata.

Va premesso che Chirone non è proprio della stirpe, ma semplicemente di un centauro ha l’aspetto essendo figlio di Filiara e di Crono. La mamma era una ninfa del mare figlia di Oceano, il papà la più importante delle divinità ancestrali. Leggenda vuole che Crono si fosse innamorato di Filiara, e che la moglie Rea avesse colto i due amanti sul fatto. Crono, per scappare più velocemente, si tramutò in stallone. Dall'unione con Filiara che ne seguì nacque Chirone, poi ripudiato dalla madre. Con natali tanto illustri non poteva che venirne fuori un figlio con grandi qualità. Chirone è un centauro sapiente, profondo conoscitore della medicina, delle erbe e dei segreti della Natura in generale. Ha grande affinità con le stelle ed è infinitamente saggio.

Nella mitologia greca, in generale Chirone viene indicato come il maestro di molti eroi. A lui Peleo affidò l’educazione di Achille, al quale il centauro salvò la vita: infatti al piccolo fu sostituito l’osso di un piede, marcito a causa di un rito sbagliato dalla madre, la ninfa Teti. Ma alla scuola di Chirone, in pratica il primo pedagogo della storia, passarono i Dioscuri, Teseo, Diomede, Giasone, e il più grande medico di tutti i tempi, Asclepio. Inutile dire che Chirone godesse di grande rispetto fra gli uomini, e molti erano coloro che si recavano alla sua grotta per chiedergli consiglio.

Chirone abitava in una grotta a capo Maleo e lì vicino avviene l’incontro del saggio centauro con Eracle. Questo l’antefatto. Eracle, mentre era a caccia del cinghiale d’Erimanto per compiere una delle sue dodici fatiche, finisce nella casa di Folo, un altro centauro noto. Il forzuto eroe viene accolto bene e con un lauto banchetto a base di cibi cotti e vino speciale, donato dal dio Dioniso, mentre Folo si accontenta di vivande crude. L’odore del cibo e del vino attira la stirpe di Folo, e ben presto Eracle si trova assalito. Bravo a menare le mani com’è, l’eroe fa strage di uomini cavallo e finisce per inseguirli fino a capo Maleo, dove li trova e li fa fuori vicino alla grotta Chirone. Purtroppo una freccia, intrisa del veleno dell’Idra di Lerna, finisce proprio nel corpo di Chirone. Nonostante le incredibili conoscenze mediche del centauro, il veleno dell’idra non permette di guarire la piaga e lui riesce al massimo a lenire temporaneamente il dolore. E Chirone, come figlio di Crono, non può morire. Non potendo sopportare un'esistenza di dolore, al momento buono Chirone chiede aiuto a Prometeo. Questi, mortale (cosa che fra gli eroi classici è rara) condannato per aver rubato il fuoco agli dèi, finisce per cedere al centauro il proprio diritto a morire. E così Chirone passa a miglior vita. Zeus, commosso, lo trasforma nella costellazione del Sagittario.

Questa conclusione ne richiama una altrettanto atroce ma meno romantica che vede Eracle come protagonista e implicato un altro centauro di chiara fama, il malvagio Nesso, al quale tocca nientemeno che il ruolo di assassino dell’eroe nella versione sulla morte del semidio causata dalla gelosia di una donna.

Nesso è l’unico sopravvissuto all’ira di Eracle dopo l’assalto a Folo. Il cattivone si è stabilito sul fiume Eveno, dove traghetta i passanti portandoli in groppa. Un bel giorno si presentano proprio Eracle e consorte, Deianira. Sulla groppa c’è un solo posto: da gentiluomo, Eracle guada il fiume a nuoto e lascia la signora con l’equino marinaio. Ma da buon centauro, Nesso non riesce a contenere i proprio istinti e cerca di violentare la donna durante la traversata. Ovviamente Eracle lo uccide, sempre con una freccia intrisa col sangue dell’Idra. Poco prima di morire, però, Nesso dice a Deianira che se avesse bagnato una tunica del suo sangue di centauro e l’avesse fatta indossare al marito, lui le sarebbe stato sempre fedele. La bella greca non è molto convinta, ma per sicurezza raccoglie un po’ di sangue del moribondo. Eracle non è proprio uno stinco di santo, d’altronde è figlio di quel piacione di Zeus. Passano gli anni, ed Eracle si trova in compagnia della splendida prigioniera Iole. Deianira, temendo la concorrenza della giovincella, che tra l’altro è anche una principessa, invia al marito una veste bagnata col sangue di Nesso. L’abito, intriso del fluido vitale contaminato dal veleno dell’Idra, si attacca al corpo dell’eroe sgomento, e non può essere tolto. Eracle tenta col massimo delle sue forze, e lui è il più forte di tutti, di strapparsela, ma il tessuto si porta dietro brandelli di carne. Impazzito per il dolore, Eracle si suicida facendosi bruciare in un rogo. Lo segue anche Deianira.

apollonia

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Un bronzo di Chirone battuto alla Nomos del 9 maggio 2011.

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THESSALY, Magnetes. Elagabalus. 218-222. Three Assaria (Bronze, 22mm, 7.76 g 6). ΑΥ•Κ•Μ•ΑΥΡ ΑΝΤΩΝΙΝΟC Laureate bust of Elagabalus to right, seen from behind. Rev. ΜΑΓΝΗΤΩ - Ν / ΧεΙΡΩΝ The centaur Chiron galloping to right, raising his right hand and holding a palm branch over his left shoulder with his left; above Chiron’s back, Γ (= 3); below his forelegs, lyre. Moustaka 189 (this coin, identified as Elagabalus but erroneously given the dates of the sole reign of Caracalla. A remarkably well preserved coin with a fine brown patina. Extremely fine.

Notare il fisico asciutto, direi da ballerino della Scala, di Chirone. E che attributi! Forse anche per questo se n'è andato a un hammer di 6500 CHF da 400 CHF di base.

apollonia


Inviato

La raffigurazione di Chirone sui due bronzi è molto simile.

Non è possibile – e probabilmente non lo sarà nemmeno in futuro – documentare monete di Alessandro Magno col centauro. Tuttavia credo che qualche notizia su Chirone, che per vari motivi doveva essere apprezzato dal Grande, sia appropriata.

Va premesso che Chirone non è proprio della stirpe, ma semplicemente di un centauro ha l’aspetto essendo figlio di Filiara e di Crono. La mamma era una ninfa del mare figlia di Oceano, il papà la più importante delle divinità ancestrali. Leggenda vuole che Crono si fosse innamorato di Filiara, e che la moglie Rea avesse colto i due amanti sul fatto. Crono, per scappare più velocemente, si tramutò in stallone. Dall'unione con Filiara che ne seguì nacque Chirone, poi ripudiato dalla madre. Con natali tanto illustri non poteva che venirne fuori un figlio con grandi qualità. Chirone è un centauro sapiente, profondo conoscitore della medicina, delle erbe e dei segreti della Natura in generale. Ha grande affinità con le stelle ed è infinitamente saggio.

Nella mitologia greca, in generale Chirone viene indicato come il maestro di molti eroi. A lui Peleo affidò l’educazione di Achille, al quale il centauro salvò la vita: infatti al piccolo fu sostituito l’osso di un piede, marcito a causa di un rito sbagliato dalla madre, la ninfa Teti. Ma alla scuola di Chirone, in pratica il primo pedagogo della storia, passarono i Dioscuri, Teseo, Diomede, Giasone, e il più grande medico di tutti i tempi, Asclepio. Inutile dire che Chirone godesse di grande rispetto fra gli uomini, e molti erano coloro che si recavano alla sua grotta per chiedergli consiglio.

Chirone abitava in una grotta a capo Maleo e lì vicino avviene l’incontro del saggio centauro con Eracle. Questo l’antefatto. Eracle, mentre era a caccia del cinghiale d’Erimanto per compiere una delle sue dodici fatiche, finisce nella casa di Folo, un altro centauro noto. Il forzuto eroe viene accolto bene e con un lauto banchetto a base di cibi cotti e vino speciale, donato dal dio Dioniso, mentre Folo si accontenta di vivande crude. L’odore del cibo e del vino attira la stirpe di Folo, e ben presto Eracle si trova assalito. Bravo a menare le mani com’è, l’eroe fa strage di uomini cavallo e finisce per inseguirli fino a capo Maleo, dove li trova e li fa fuori vicino alla grotta Chirone. Purtroppo una freccia, intrisa del veleno dell’Idra di Lerna, finisce proprio nel corpo di Chirone. Nonostante le incredibili conoscenze mediche del centauro, il veleno dell’idra non permette di guarire la piaga e lui riesce al massimo a lenire temporaneamente il dolore. E Chirone, come figlio di Crono, non può morire. Non potendo sopportare un'esistenza di dolore, al momento buono Chirone chiede aiuto a Prometeo. Questi, mortale (cosa che fra gli eroi classici è rara) condannato per aver rubato il fuoco agli dèi, finisce per cedere al centauro il proprio diritto a morire. E così Chirone passa a miglior vita. Zeus, commosso, lo trasforma nella costellazione del Sagittario.

apollonia

Bellissimi entrambi i miti :) anche se quello della morte di Eracle la conoscevo già. In pratica Chirone era un "anormale per la sua razza" uno che molto poco aveva a che fare con l'indole un po' pazzerella, del tutto indomabile e viziosa tipica degli altri centauri. Rimane comunque il rimpianto per non essere riuscito a trovare nessuno un tetra di Alessandro con centauro... I "bronzi" raffigurati sono in realtà uno solo. Ho solo vouto rappresenare nel messaggio 463 un'immagine più grande del particolare del rovescio con Chirone, che per ragioni di spazio limitato a 100 kb per allegato, non ero riuscito a caricare insieme alla prima immagine più piccola.

Buon pomeriggio a tutti. :D


Supporter
Inviato

@@andreagcs

Intendevo il bronzo postato da me (# 460) molto simile a quello postato da te (# 462).

Piuttosto, guardando bene il bronzo al post # 466, ho notato lo sguardo estatico di Elagabalo mentre fissa gli attributi di Chirone... Molto eloquente per chi conosce le tendenze sessuali di questo imperatore.

apollonia


Inviato

Che Eliogabalo guardi pure quello che vuole...I gusti (anche sessuali) sono gusti e....De gustibus non disputandum est

Io preferisco invece mirare questa dracma con grifone, appena messa in vendita da Roma Numismatics a 150 sterline.

Se era conservata un po' meglio, diciamo quasi extrafine, ci avrei fatto più di un pensiero. Rimane comunque una splendida moneta.

p.s. Domanda: ma è normale quella patina color "verderame" sulla parte del copricapo di Alessandro" su una moneta d'argento?

Ecco la descrizione:

Kingdom of Macedon. Alexander III ' The Great' AR Drachm

Kingdom of Macedon. Alexander III ' The Great' AR Drachm. Teos, circa 323-319 BC. Head of Herakles to right wearing lion skin / Zeus seated on throne to left, eagle in outstretched hand, ALEXANDROU to right, griffin seated left in left field. Price 2274. 4.36g, 18mm, 12h.

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Supporter
Inviato

Che Eliogabalo guardi pure quello che vuole...De gustibus non disputandum est

D’accordo.

Personalmente non è che la cosa mi interessi o mi faccia impressione più di tanto, ma per amor di verità storica volevo far notare che, stando alle cronache del tempo, la relazione sentimentale più stabile di Elagabalo (o Eliogabalo che dir si voglia), che pur sposò cinque donne, sarebbe stata quella con un auriga, uno schiavo biondo proveniente dalla Caria di nome Ierocle, al quale l'imperatore si riferiva chiamandolo suo marito.

Sembra poi che avesse sposato anche un uomo di nome Zotico, un atleta di Smirne, con una cerimonia pubblica nella capitale.

Si dice inoltre che si dipingeva le palpebre, si depilava e indossava parrucche prima di prostituirsi nelle taverne e nei bordelli e persino nel palazzo imperiale, dove aveva riservato una stanza per commettere le sue indecenze, standosene sempre nudo sulla porta della camera, come fanno le prostitute, e scuotendo le tende che pendevano da anelli d'oro, mentre con voce dolce e melliflua sollecitava i passanti.

Infine Eliogabalo è stato spesso descritto mentre «si deliziava di essere chiamato l'amante, la moglie, la regina di Ierocle», e si narra che abbia offerto metà dell'Impero romano al medico che potesse dotarlo di genitali femminili.

Ecco perché questo imperatore è stato spesso descritto dagli scrittori moderni come un transgender, molto probabilmente un transessuale.

p.s. Domanda: ma è normale quella patina color "verderame" sulla parte del copricapo di Alessandro" su una moneta d'argento?

Essendo localizzata, probabilmente è dovuta ai sali di rame delle incrostazioni depositate sull’argento in quei punti del copricapo.

apollonia


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Inviato

Monete col centauro sono state coniate in Macedonia ca 150 anni prima di Alessandro Magno, durante il regno di Alessandro I (498-454 a. C.) o anche del sovrano della dinastia argeade che l’ha preceduto, Aminta I (540-498 a. C.). Si tratta di stateri d’argento di ca 10 g di peso denominati Orescii (o Orrescii o anche Orreskioi), dal nome delle popolazioni della Macedonia o della Tracia che li avevano prodotti. Probabilmente queste erano tribù traco-macedoni che lavoravano nelle miniere d’argento del monte Pangeo, così poco conosciute da non essere menzionate da nessun autore antico e che sono a noi note attraverso queste loro coniazioni. Da notare che Omero chiama il centauro “Orescoos”, l’abitante delle montagne (Iliade I, 268), ed è questa la ragione della scelta del soggetto raffigurato sulle monete coniate dalla tribù degli Orreskioi.

Ecco un esempio.

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MACEDON, The Orreskioi. Circa 490-480 BC. AR Stater (8.98 g). Centaur right, carrying off protesting nymph / Quadripartite incuse square. Svoronos pl. VI, 17 (same obverse die); SNG ANS 980 (same obverse die).

Attractively toned, near EF, small flan crack, choice flan. Rare and exceptional for this issue. This coin is struck from the finest dies in this rare series. The coin has an even, beautiful old cabinet tone with good detail on the faces of the satyr and nymph. Most examples of this series are of far inferior artistic quality while this is of excellent metal quality and sharp relief.

Il centauro sta portando via a forza una ninfa che oppone resistenza. Ma questi centauri avevano quella cosa là in testa come un chiodo fisso …

apollonia


Inviato

Monete col centauro sono state coniate in Macedonia ca 150 anni prima di Alessandro Magno, durante il regno di Alessandro I (498-454 a. C.) o anche del sovrano della dinastia argeade che l’ha preceduto, Aminta I (540-498 a. C.). Si tratta di stateri d’argento di ca 10 g di peso denominati Orescii (o Orrescii o anche Orreskioi), dal nome delle popolazioni della Macedonia o della Tracia che li avevano prodotti. Probabilmente queste erano tribù traco-macedoni che lavoravano nelle miniere d’argento del monte Pangeo, così poco conosciute da non essere menzionate da nessun autore antico e che sono a noi note attraverso queste loro coniazioni. Da notare che Omero chiama il centauro “Orescoos”, l’abitante delle montagne (Iliade I, 268), ed è questa la ragione della scelta del soggetto raffigurato sulle monete coniate dalla tribù degli Orreskioi.

Ecco un esempio.

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MACEDON, The Orreskioi. Circa 490-480 BC. AR Stater (8.98 g). Centaur right, carrying off protesting nymph / Quadripartite incuse square. Svoronos pl. VI, 17 (same obverse die); SNG ANS 980 (same obverse die).

Attractively toned, near EF, small flan crack, choice flan. Rare and exceptional for this issue. This coin is struck from the finest dies in this rare series. The coin has an even, beautiful old cabinet tone with good detail on the faces of the satyr and nymph. Most examples of this series are of far inferior artistic quality while this is of excellent metal quality and sharp relief.

Il centauro sta portando via a forza una ninfa che oppone resistenza. Ma questi centauri avevano quella cosa là in testa come un chiodo fisso …

apollonia

M'bè non solo i centauri, penso che anche e soprattutto i satiri avessero la mania, il chiodo fisso, per le ninfe.... :D

Interessante la moneta. Si nota chiaramente (in special modo per il particolare del rovescio con i quadrati incusi del rovescio) la sua origine più antica. Da notare inoltre proprio il fatto che al dritto, nella scena erotica, non si trovi un satiro, come viene generalmente e più comunemente rappresentato, ma proprio un centauro.


Inviato

Nel post 469 ho evidenziato una bella drama con grifone.

Ho trovato qualcosa di interessante sulla rete riguardo questo animale mitologico:

l grifone è una creatura leggendaria con il corpo di leone e la testa d'aquila. Molte illustrazioni moderne rappresentano il grifone con le zampe anteriori da aquila, dotate di artigli. Generalmente comunque ha quattro zampe da leone. La sua testa da aquila ha orecchie molto allungate; queste sono a volte descritte come orecchie da leone ma spesso anche da cavallo, a volte anche piumate. Stando ad alcuni autori, la coda sarebbe costituita da un serpente, paragonabile a quella della chimera.

Il grifone è quindi spesso rappresentato con quattro zampe, ali, becco, artigli d'aquila e spesso con orecchie equine. In antichità era un simbolo del potere divino e un guardiano della divinità.

Viveva sui monti tra gli Iperborei e gli Arimaspi, dove custodiva l'oro del Nord. Secondo altre fonti mitologiche, il grifone era il triplo di un normale leone. Un solo colpo della sua poderosa zampa poteva abbattere all'istante uno stallone adulto e il becco d'aquila riusciva a sventrare la preda in pochi secondi. La leggenda del grifone nasce dalla mitologia mesopotamica, fenicia e babilonese.

Le più conosciute leggende sui Grifoni hanno avuto successo soprattutto in epoca medievale. Alcuni di questi miti erano già presenti nella “Vita di Alessandro” dello Pseudo Callistene (200 d. C. originario di Alessandria d’Egitto - un manoscritto dell’opera risalente al XIV secolo è conservato all’Istituto Ellenico di Studi bizantini e postbizantini di Venezia) e sono ricomparsi nella “Histoire du bon roy Alixandre” di Jean Wauquelin. Come si evince dai titoli, le due opere hanno in comune un protagonista d’eccezione: Alessandro Magno.

Questa, in breve, la parte di trama che ci interessa.

Grifone%202.gifIl grande condottiero e Imperatore, Alessandro, capace di costruire in pochi anni l’impero più grande mai esistito, voleva avere visione di quanto fossero grandi i suoi domini e capire cosa fosse l’aria, elemento invisibile, ma presente. Le terre dell’Impero erano così vaste che Alessandro non poteva, con uno sguardo, abbracciarle tutte.

Così il Monarca decise che doveva librarsi in aria per risolvere i due problemi. Ordinò di costruire una navicella leggera, una sorta di gabbia in metallo prezioso, splendidamente decorata (oppure a forma di cesto). A questa incatenò tre o quattro grifoni che aveva portato con se dall’India. L’imperatore fece issare tutto in cima ad una montagna, poi si imbarcò nella navicella sorreggendo due lunghi bastoni rossi alle cui estremità aveva assicurato dei prosciutti, vere leccornie per i grifoni. Agitando il pasto nella direzione scelta, i grifoni si alzavano in volo nello sforzo di acchiappare i bocconi.Alessandro%20e%20Grifoni.gif Insomma, come una carota davanti ad un mulo.

La spinta fornita dalle ali di quegli animali fece sollevare la navicella e Alessandro ebbe modo di osservare la terra e studiare i cieli. Tornato sulla terra, l’imperatore ricevette l’omaggio della sua corte. Il suo desiderio di sapere però non si placò… e la storia continua con un’altra avventura negli abissi marini.

Un’ottima rappresentazione di questo fantastico viaggio viene da un arazzo tessuto verso il 1460 a Tournai, nel Ducato di Borgogna, di proprietà dei Doria Pamphilj. Un’opera d’arte di quattro metri per dieci, tramato in lana, seta e fili d’oro e d’argento. Il tutto custodito nel Palazzo del Principe a Genova.

Re Alessandro, assiso su un carro sostenuto da grifoni compare anche in un mosaico del 1160 riscoperto sotto un pavimento in mattoni della Cattedrale di Taranto e realizzato all’epoca dal maestro Petroius per il committente, l’arcivescovo Girardo. Rimanendo in Italia, il Grifone da solo è diffusissimo in molte cattedrali, cappelle e manieri, soprattutto nel Meridione.

Per chiudere il cerchio “cognitivo”, Pseudo Callistene influenzò anche la tradizione musulmana. Alessandro compare pure nel Corano. Iskandar è il nome, con la variante Sikandar, in arabo-persiano e nel mondo islamico, di Alessandro Magno. Un racconto epico che lo riguarda è l’Iskandarani (Iskandarnāma o Libro di Alessandro), opera in versi di Elyas Abu Muhammad Nizami, poeta persiano nato a Gangia (Azerbaigian) nel 1141 e morto verso il 1204. Si tratta dell’ultimo dei cinque masnavi, o poemi romanzeschi a rima baciata, appartenenti appunto ad un quintetto (Khamsè) di Nizami noto come “I cinque Tesori”. Inutile dire che il Grifone accompagna la diffusione del mito di Alessandro e che compare anche in molte altre storie e novelle musulmane.

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Supporter
Inviato

Molto interessante.

Non sapevo della leggenda che vuole Alessandro anche precursore della mongolfiera e del batiscafo di Auguste Piccard.

apollonia


Inviato

Sì è piuttosto interessante direi. Sono stato comunque sicuramente molto molto fortunato a trovare così tante e particolareggiate informazioni in pochissimo tempo. Certo che l'idea dei prosciutti per i grifoni devo ammettere che mi ha fatto un po' sorridere.... :blum:


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