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Le monete più attraenti di Alessandro Magno


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Posture di Zeus sulle emidramme della Lega arcadica.

 

1.Come su dramme e tetradrammi di Alessandro, Callisto a sinistra (Triton XIII, 4 January 2010, Lot: 161).

 

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From the Kunstfreund Collection.

ARKADIA, Arkadian League. Circa 465-460 BC. AR Hemidrachm (3.02 g, 9h). Tegea mint. Zeus Lykaios seated left, on throne with swan’s head at the top, holding scepter in his left hand, extending his right arm from which an eagle flies left / Head of Kallisto left, wearing tainia, single-pendant earring, and necklace; retrograde [A]RKADIKON around; all within incuse square. Williams, Confederate, period II.1, 79 (O57/R50); BCD Peloponnesos (Tegea) 1710 (same dies); SNG Copenhagen Supp. 274 (same dies); Weber 4288 (same obv. die). Near EF, lightly toned. Superb style on a flan of excellent metal.

Ex Charles Gillet Collection (Leu & Münzen und Medaillen, 28 May 1974 [Kunstfreund]), lot 156.

 

(segue)

 

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2.Come su dramme e tetradrammi di Alessandro, Callisto a destra (CNG The Coin Shop).

 

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ARKADIA, Arkadian League. Circa 450-440/30 BC. AR Hemidrachm (14mm, 2.88 g, 8h). Mantinea mint. Zeus Lykaios seated left; to left, eagle flying left / Head of Kallisto right, wearing taenia. Cf. Williams, Confederate 250 (unlisted dies); BCD Peloponnesos 1460; SNG Copenhagen -. VF, attractive old toning. Struck from dies of fine style.

Ex BCD Collection (not in LHS sale); Spink 36 (20 May 1984), lot 28.

 

(segue)

 

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3.Zeus con aquila sulla destra e scettro nella mano sinistra come nelle monete precedenti ma raffigurato di fronte, con la testa rivolta a sinistra (Nomos 2, 17 May 2010, Lot: 94).

 

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ARKADIA, Arkadian League. Circa 460-450 BC. Hemidrachm (Silver, 2.98 g 3), Kleitor. Zeus Lykaios seated facing on low throne, his head to left, holding long scepter in his left hand and with eagle flying off his right. Rev. ΑΚΑΔΙΚΟ (sic! and partially retrograde) Head of Kallisto to right, with profile eye, wearing a thin necklace and with her hair bound up at the back with a taenia. BCD Peloponnesos (Kleitor) -. Williams, Confederate, 151. A very rare variant with a splendid facing portrait of Zeus on the obverse. Attractive dark patina, nearly extremely fine.

 

(segue)

 

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4.Zeus rivolto a destra, con un fulmine nella mano desta, l’aquila in volo sopra il braccio sinistro proteso e lo scettro nella mano sinistra (Sale: CNG 81, 20 May 2009, Lot: 2564).

 

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ARKADIA, Arkadian League. Circa 460-450 BC. AR Hemidrachm (3.00 g, 12h). Kleitor mint. Zeus Lykaios seated right, holding scepter and thunderbolt; eagle flying right from his arm / Head of Kallisto right, wearing tainia, within incuse square. Williams, Confederate, period III, 161 (O110/R100); BCD Peloponnesos -; Traité III 836, pl. CCXXIII, 8 (same dies). Good VF, toned, small scuff on cheek of Kallisto. Lovely fine style. Very rare.

 

(segue)

 

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5.Zeus rivolto a destra, con scettro nella mano sinistra e aquila in volo a destra dalla sua mano; Callisto è raffigurata frontalmente di tre quarti a destra (Sale: Nomos 1, 5 May 2009, Lot: 87).

 

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ARKADIA, Arkadian League. Circa 460-450 BC. Hemidrachm (Silver, 2.84 g 7), Tegea. Zeus Lykaios, seen partially from behind, seated right on low throne, holding long scepter in his left hand and with eagle flying right over his right Rev. APKADIK (retrograde) Head of Kallisto, three-quarter facing to right, her hair bound in a bun at the back; all within incuse square. BCD Peloponnesos -, but cf. 1715. Williams 207. Very rare. Toned. Some edge cracks, two minor digs on the reverse and with a lightly struck obverse, otherwise, good very fine.

The mint of Tegea produced some rather extraordinary facing heads during the mid 5th century. This one shows the nymph Kallisto in the process of turning her head from the side to the front. It is not wholly successful, but it shows amazing technical prowess.

 

(segue)

 

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6.Zeus in piedi a destra, testa rivolta a sinistra, con in mano un’aquila e una ampolla; Callisto è raffigurata di fronte (CNG 84, Lot: 506. ).

 

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ARKADIA, Arkadian League. Circa 460-450 BC. AR Hemidrachm (12mm, 2.95 g, 12h). Tegea mint. Zeus Lykaios standing right, head left, holding eagle and phiale / Head of Kallisto facing, hair bun to right, within incuse square. Williams, Confederate, period III, 176 (O121/R110); BCD Peloponnesos -; BCD Peloponnesos II 2570 corr. (same dies); BMC 1 (same dies); de Luynes 2311 (same dies). Near VF, lightly toned, slight granularity. Extremely rare, one of six known, four of which are in museums.

 

 

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Dalle monete di cui ho potuto prendere visione, mi sembra che sullo statere di Tarso, Baaltars sia sempre raffigurato frontalmente e l’aquila si posi generalmente sul tralcio di vite che tiene nella mano destra e non direttamente sulla mano come nella moneta portata ad esempio da Caio.

Sulle emidramme della Lega Arcadica l’aquila è sempre in volo e Zeus è rivolto non solo a sinistra ma anche a destra, in entrambi i casi con lo scettro nella mano sinistra e l’aquila sulla destra.

In alcune monete dove Zeus è rivolto a destra, questi tiene nella mano destra abbassata un fulmine e nella sinistra lo scettro, con l’aquila in volo sopra il braccio sinistro proteso.

Eccezionalmente Zeus è raffigurato frontalmente, con la sola testa rivolta a sinistra, lo scettro nella mano sinistra e l’aquila che vola via dalla mano destra.

 

Chissà quale modello avrà ispirato i classici argenti alessandrini. :unsure:

 

 

apollonia

Si tratta di una questione molto complessa e che non può certo essere ben snocciolata in poche parole. Per chi ne fosse interessato consiglio la lettura del testo sulla monetazione di Alessandro del Le Rider (G. Le Rider, Alexandre le Grand. Monnaie, Finances et Politique, Paris, 2003. anche in inglese). A oggi pare accettata l'origine orientale dello Zeus Etoforo delle monete di Alessandro, in base soprattutto agli studi iconografici della Troxell e del De Callatay (H. Troxell, Alexander's Earliest Macedonian Silver, in «Mnemata: Papers in Memory of Nancy M. Waggoner », New York, 1991, pp. 49-62. F. De Callataÿ, La date des premiers tétradrachmes de poids attique émis par Alexandre le Grand, in «RBN», 1982, 128, pp. 5-25). Le Rider riprende e sintetizza tutta la questione dimostrando l'origine tarsiota.

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https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=51478

Oltre agli elementi iconografici bisogna valutare anche molti elementi storico/politici e io condivido appieno l'ipotesi orientale. Bisogna però fare un distinguo tra modello utilizzato e iconografia di riferimento (che è un concetto più ampio e generale). Mi pare indubbio che gli incisori che produssero i primi tetradrammi di Alessandro lo fecero guardano gli stateri di Tarso, ma a loro volta questi ultimi facevano parte di una koinè artistico/iconografica greco-mediterranea alla quale appartenevano ad esempio anche i vari Zeus arcadi. In sostanza il modello diretto fu orientale, ma di un tipo pienamente accettato e accettabile anche in ambito occidentale.

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Si tratta di una questione molto complessa e che non può certo essere ben snocciolata in poche parole. Per chi ne fosse interessato consiglio la lettura del testo sulla monetazione di Alessandro del Le Rider (G. Le Rider, Alexandre le Grand. Monnaie, Finances et Politique, Paris, 2003. anche in inglese). A oggi pare accettata l'origine orientale dello Zeus Etoforo delle monete di Alessandro, in base soprattutto agli studi iconografici della Troxell e del De Callatay (H. Troxell, Alexander's Earliest Macedonian Silver, in «Mnemata: Papers in Memory of Nancy M. Waggoner », New York, 1991, pp. 49-62. F. De Callataÿ, La date des premiers tétradrachmes de poids attique émis par Alexandre le Grand, in «RBN», 1982, 128, pp. 5-25). Le Rider riprende e sintetizza tutta la questione dimostrando l'origine tarsiota.

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https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=51478

Oltre agli elementi iconografici bisogna valutare anche molti elementi storico/politici e io condivido appieno l'ipotesi orientale. Bisogna però fare un distinguo tra modello utilizzato e iconografia di riferimento (che è un concetto più ampio e generale). Mi pare indubbio che gli incisori che produssero i primi tetradrammi di Alessandro lo fecero guardano gli stateri di Tarso, ma a loro volta questi ultimi facevano parte di una koinè artistico/iconografica greco-mediterranea alla quale appartenevano ad esempio anche i vari Zeus arcadi. In sostanza il modello diretto fu orientale, ma di un tipo pienamente accettato e accettabile anche in ambito occidentale.

 

 

C'è da notare che qui, dove Baaltars guarda a sinistra, non c'è l'aquila che compare invece nelle monete in cui lo sguardo del dio è rivolto verso l'osservatore.

 

post-703-0-31686000-1459332987_thumb.jpg

 

Quindi il modello del rovescio dei tetra alessandrini è un ibrido dei diritti degli stateri di Tarso.

 

 

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C'è da notare che qui, dove Baaltars guarda a sinistra, non c'è l'aquila che compare invece nelle monete in cui lo sguardo del dio è rivolto verso l'osservatore.

 

attachicon.gifStatere Baaltars aquila.jpg

 

Quindi il modello del rovescio dei tetra alessandrini è un ibrido dei diritti degli stateri di Tarso.

 

 

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Qualcosa del genere... :D

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Bel bronzo battuto alla Pecunem

 

post-703-0-97815000-1459719908_thumb.jpg

KINGS OF MACEDON. Alexander III 'the Great' (336-323 BC). Ae. Uncertain mint in Macedon. 

Obv: Head of Herakles right, wearing lion skin.
Rev: AΛΕΞΑΝΔΡΟΥ. 
Bow, quiver and club. Control: ΛΑ below.

Price 307. 

Condition: Near extremely fine.

Weight: 5.68 g.
Diameter: 18 mm.

 

Non ho potuto seguire l'asta e la mia offerta è stata superata.

 

Complimenti al winner.

 

 

apollonia


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Cosa aveva di particolare questo bronzo Apollonia? :)
Forse le due lettere :Greek_Lambda: :Greek_Alpha: insieme nel rovescio ?

Modificato da andreagcs

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@@andreagcs

 

Avevo in archivio questa foto del bronzo piuttosto raro

 

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GREEK COINS, ITALY, KINGDOM OF MACEDONIA: ALEXANDER III THE GREAT, king 336-323 B.C.
Bronze, uncertain Macedonian mint . AE 6.20 g. Head of Herakles r., wearing lion's skin. Rev. ALEXANDROU between club and quiver, below, LA. Price 120, 307. Bellinger, Drama Hoard, ANS MN 11 (1964), 46, 135. Blackish green patina. Extremely fine.

 

La conservazione del bronzo in asta era sicuramente migliore, specie per il diritto con il volto di Eracle racchiuso in una perlinatura perfetta.

 

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Moneta molto bella, particolarmente centrata e poco circolata... Diritto molto espressivo..

La chicca sarebbe stata la completezza del nome al R/, ma vedo che anche nella altra si presenta lo stesso problema.

Skuby

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Un fuori onda..

Sabato puntata di Angela su Alessandro....da non perdere. :-)

Skuby

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  • 2 settimane dopo...
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In controtendenza con I Mint State e FDC, ho volute dedicare due post ad altrettanti tetradrammi piuttosto ‘malandati’ in cui mi sono imbattuto nella ricerca di Price 1659 della zecca di Mirina in Asia Minore.

 

Il primo è un tetra ‘mutilato’ (fragment missing) della collezione ANS, lascito di E. T. Newell.

 

post-703-0-67372700-1460845514_thumb.jpg

 

Peso 15,42 g, asse 0.

 

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L’altro è un tetra forato (pierced) che fa parte della collezione del British Museum, acquisito nel 1886.

 

post-703-0-11501800-1460845688_thumb.jpg

 

Peso 15,42 g, asse 12.

 

Il peso è proprio coincidente con quello del precedente tetra ‘mutilato’ (verosimilmente il tetra British era ‘sotto peso’ dalla nascita).

 

 

apollonia


Inviato

L’altro è un tetra forato (pierced) che fa parte della collezione del British Museum, acquisito nel 1886.

 

attachicon.gifAN00648470_001_l.jpg

 

Peso 15,42 g, asse 12.

 

Il peso è proprio coincidente con quello del precedente tetra ‘mutilato’ (verosimilmente il tetra British era ‘sotto peso’ dalla nascita).

 

 

apollonia

 

In controtendenza con I Mint State e FDC, ho volute dedicare due post ad altrettanti tetradrammi piuttosto ‘malandati’ in cui mi sono imbattuto nella ricerca di Price 1659 della zecca di Mirina in Asia Minore.

 

Il primo è un tetra ‘mutilato’ (fragment missing) della collezione ANS, lascito di E. T. Newell.

 

attachicon.gifTetra mutilato ASN.jpg

 

Peso 15,42 g, asse 0.

 

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L’altro è un tetra forato (pierced) che fa parte della collezione del British Museum, acquisito nel 1886.

 

attachicon.gifAN00648470_001_l.jpg

 

Peso 15,42 g, asse 12.

 

Il peso è proprio coincidente con quello del precedente tetra ‘mutilato’ (verosimilmente il tetra British era ‘sotto peso’ dalla nascita).

 

 

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Noto en passant che hanno entrambi il medesimo asse di conio correttamente posizionato (h 12 o h 0 che è lo stesso). Strano che non sia a ore 2...

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Volevo prendere spunto dalla bellissima copertina di un bel libro (M.-Chr. Marcellesi, Milet des Hécatomnides à la domination romaine. Pratiques monétaires et histoire de la cité du IVe au IIe siècle av. J.-C. Milesiche Forschungen, 3, Mainz am Rhein, Verlag Philipp von Zabern, 2004) che ho "acquistato" oggi per presentare un confronto ricco di spunti tra due monete:

Non sono proprio le stesse monete, ma il concetto non cambia: vediamo chiaramente e indiscutibilmente documentata l'influenza della locale monetazione civica sugli Alessandri.

post-43481-0-65843700-1461098019.jpg

https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=272630

post-43481-0-05386900-1461097840.jpg

https://www.acsearch.info/search.html?id=1534339

L'iconografia della monetazione cittadina, diventa simbolo di quella regale prodotta in loco. Per quanto concerne il monogramma MI, nessuno ha mai osato dubitare che in questo caso indichi MI(LETOS).

 

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Ah, è la monografia recensita dal nostro François sulle ricerche milesiche di Maria Cristina Marcellesi, prof. di Storia greca antica - Economia e numismatica all’Università di Parigi-Sorbona.

Nell’arco temporale tra circa il 340 a. C. (quando Alessandro sedicenne terminò la sua educazione con Aristotele) e circa il 325 a. C. (l’anno dopo la battaglia dell’Idaspe in cui Alessandro sconfisse il re indiano Poro ma perse il suo cavallo Bucefalo durante la battaglia), Mileto emise numerose dramme ed emidramme con la testa laureata di Apollo a sinistra sul diritto e sul rovescio un leone in piedi a sinistra con la testa a destra, una stella, il monogramma civico MI e il nome del magistrato. Sono noti anche alcuni tetradrammi della stessa tipologia databili tra il 350 e il 340 a. C., come quelli del magistrato Theognetos conosciuto pure per le dramme e le emidramme.

Queste emissioni civiche hanno ispirato una grande varietà di tetradrammi coniati successivamente in nome e nei tipi di Alessandro (Eracle/Zeus) sempre a Mileto in vari periodi di tempo, precisamente, con riferimento al Price, tra il 295 e il 275 a. C. (9 tipi), tra c. 230 e c. 190 a. C. (36 tipi) e tra c. 190 e c. 165 a. C. (37 tipi).

Caratteristica comune sul rovescio degli 82 tipi è il simbolo del leone ‘looking back’ in piedi nel campo a sinistra, generalmente a sinistra (quindi con testa a destra), ma in qualche caso a destra (quindi con testa a sinistra). Altri simboli sono la stella, il monogramma civico MI e vari monogrammi con diverse collocazioni (sotto il trono, nel campo a destra tra lo scettro e il nome del sovrano o tra il nome del sovrano e la perlinatura).

 

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Un leone in cammino a destra con la testa rivolta a sinistra o in cammino a sinistra con la testa rivolta a destra è raffigurato sul rovescio di alcuni rechenpfennig di Alessandro Magno coniati dai vari master della famiglia Lauer a Norimberga ( http://www.lamoneta.it/topic/51532-gettoni-di-alessandro-magno/ ).

 

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D/ ALLEX:MAGNUS busto di Alessandro Magno elmato e corazzato a destra
R/ RECH:PFENN: leone avanzante a destra, la testa a sinistra, in esergo I.L. (Johann Lauer).

 

post-703-0-55815500-1461320944.jpg

D/ ALEXAND MAGN - Busto di Alessandro Magno elmato volto a sinistra.

R/ VOLL MUTH (molto coraggio)– Leone avanzante a sinistra, la testa a destra; in esergo L (Lauer)
Ottone, 0,725 g; 16-17 mm.

 

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Il leone ebbe un ruolo importante sia nelle vicende di Eracle (Leone di Nemea) sia nella vita di Alessandro quando, ancora ragazzino, partecipò alla sua prima battuta di caccia con altri amici della sua età oltre a papà Filippo con i suoi generali ed alcuni ospiti tra cui il re Alessandro d’Epiro. Il re epirota, fratello di mamma Olimpiade e quindi zio omonimo di Alessandro, aveva fatto arrivare appositamente dai suoi allevamenti un muta di cani di grande taglia e di ottimo fiuto che venivano lanciati dai battitori nella programmata caccia ad un leone che seminava stragi fra le greggi e fra le mandrie di bovini. 

 

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La caccia al leone di Alessandro ed Efestione - Mosaici di Pella - Case a peristilio

 

All’indomani della caccia conclusa con successo e in cui Alessandro aveva dato prova di grande coraggio, lo zio portò al nipote il cucciolo la cui madre era stata uccisa dal leone durante la caccia. Come Alessandro vide il cucciolo morbidissimo di un bel colore fulvo, con una macchia più chiara in mezzo alla fronte, di nome Peritas (con l’accento sulla e), se lo appoggiò sulle ginocchia e cominciò ad accarezzarlo. Il cucciolo si mise a leccare una mano di Alessandro ed era nato così il sodalizio tra i due come sarà poi come quello fra Alessandro e il suo cavallo Bucefalo. Peritas seguiva il suo padrone dappertutto e quando Alessandro era in procinto di partire per l’Asia, fu legato con una grossa catena perché non si muovesse da Pella. Ma non appena Alessandro ebbe lasciato la reggia, il molosso concentrò tutte le sue forze per staccare un anello della catena e come riuscì nell’impresa dopo molti giorni, si lanciò subito all’inseguimento del padrone fino a raggiungerlo nelle acque dell’Ellesponto e poi seguirlo nella campagna d’Asia.

 

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Il leone ebbe un ruolo importante sia nelle vicende di Eracle (Leone di Nemea) sia nella vita di Alessandro quando, ancora ragazzino, partecipò alla sua prima battuta di caccia con altri amici della sua età oltre a papà Filippo con i suoi generali ed alcuni ospiti tra cui il re Alessandro d’Epiro. Il re epirota, fratello di mamma Olimpiade e quindi zio omonimo di Alessandro, aveva fatto arrivare appositamente dai suoi allevamenti un muta di cani di grande taglia e di ottimo fiuto che venivano lanciati dai battitori nella programmata caccia ad un leone che seminava stragi fra le greggi e fra le mandrie di bovini.

Alessandro e il leone.jpg

La caccia al leone di Alessandro ed Efestione - Mosaici di Pella - Case a peristilio

All’indomani della caccia conclusa con successo e in cui Alessandro aveva dato prova di grande coraggio, lo zio portò al nipote il cucciolo la cui madre era stata uccisa dal leone durante la caccia. Come Alessandro vide il cucciolo morbidissimo di un bel colore fulvo, con una macchia più chiara in mezzo alla fronte, di nome Peritas (con l’accento sulla e), se lo appoggiò sulle ginocchia e cominciò ad accarezzarlo. Il cucciolo si mise a leccare una mano di Alessandro ed era nato così il sodalizio tra i due come sarà poi come quello fra Alessandro e il suo cavallo Bucefalo. Peritas seguiva il suo padrone dappertutto e quando Alessandro era in procinto di partire per l’Asia, fu legato con una grossa catena perché non si muovesse da Pella. Ma non appena Alessandro ebbe lasciato la reggia, il molosso concentrò tutte le sue forze per staccare un anello della catena e come riuscì nell’impresa dopo molti giorni, si lanciò subito all’inseguimento del padrone fino a raggiungerlo nelle acque dell’Ellesponto e poi seguirlo nella campagna d’Asia.

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Ho potuto vedere il mosaico quest'estate assieme a molti altri macedoni, che a differenza di quelli romani composti da tesserine, erano realizzati con ciottoli.

Durante la sua conquista della Persia, Alessandro, che da buon macedone amava molto cacciare,oltre che bere e combattere (le tre attività preferite dagli aristocratici del suo regno), partecipò a Sidone a una battuta di caccia al leone. A differenza del suo divino antenato Eracle sarebbe stato sgranocchiato se non ci fosse stato l'intervento di uno dei suoi filoi più importanti: Cratero. C'è una forte probabilità che il mosaico si riferisca proprio a questo avvenimento, che tra l'altro venne sicuramente riprodotto in un famosissimo gruppo statuario opera di Lisippo e Leocare che fu dedicato a Delfi dal figlio di Cratero dopo la morte di quest'ultimo avvenuta nel 321 per mano di Eumene di Cardia.

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Il mosaico pavimentale della caccia al leone di Pella, la città natale di Alessandro Magno, realizzato con la tecnica dei ciottoli è attribuito a Lisippo durante il suo soggiorno tra il 343 e il 340 a. C. a Mieza, dove fu chiamato insieme ad altri artisti da Filippo II di Macedonia per l’educazione del figlio Alessandro, che avvenne sotto la supervisione di Aristotele. Tra i temi più frequenti del periodo vi era quello della caccia al leone, attività realmente presente nell’educazione del giovane principe.

 

Questa tipologia di mosaici pavimentali non a tessere ma a ciottoli di differenti cromie aveva non solo una finalità estetica, ma anche pratica in quanto essi rendevano impermeabile e resistente all'usura il pavimento in terra battuta.

 

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Nel gruppo di Delfi del periodo di co-attività tra Leochares e Lisippo, con la caccia al leone da parte di Alessandro e Cratero svoltasi a Sidone nel 332 a. C.,, la parte centrale della scena mostra Cratero a cavallo che va in aiuto del sovrano, il leone alle prese con i cani e Alessandro armato di doppia ascia.

 

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Per quel che riguarda le figure riferibili a Lisippo, il leone si confronta efficacemente con quello del citato mosaico di Pella.

 

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Nel gruppo di Delfi del periodo di co-attività tra Leochares e Lisippo, con la caccia al leone da parte di Alessandro e Cratero svoltasi a Sidone nel 332 a. C.,, la parte centrale della scena mostra Cratero a cavallo che va in aiuto del sovrano, il leone alle prese con i cani e Alessandro armato di doppia ascia.

 

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Per quel che riguarda le figure riferibili a Lisippo, il leone si confronta efficacemente con quello del citato mosaico di Pella.

 

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La questione in realtà è più complessa: la descrizione che abbiamo dell'opera di Leocare e Lisippo è infatti solamente in Plutarco (Alex 40, 5):

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Non si fa cenno a cavalli e il collegamento tra il rilievo di Messene e la Caccia di Alessandro a Delfi non è certo al 100%. Del resto scene di caccia erano particolarmente comuni...

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Questa, qualitativamente superiore a quella col leone sempre di Pella, è addirittura firmata da un certo Gnosis, ma la datazione di entrambi i mosaici è tradizionalmente assegnata al periodo 325-300 a.C. ca.

Quanto alla raffigurazione del leone era quella tipica dell'epoca che possiamo trovare anche a livello numismatico ove ovviamente è più semplificata per ragioni di spazio:

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Credo che tu abbia fatto riferimento all' EAA:

http://www.treccani.it/enciclopedia/lisippo_%28Enciclopedia-dell'-Arte-Antica%29/

questo è il testo di Plinio dal quale si deriva la presenza di Lisippo a Mieza:

[63] Lisippo è ammirato anche per la flautista ubriaca e i cani e la caccia, fra le prime cose poi per la quadriga col sole dei Rodiesi. Fece anche Alessandro Magno in molte opere, dopo aver iniziato dalla sua fanciullezza, il principe Nerone deliziato alquanto da quella ordinò che questa statua fosse dorata; poi, essendo scomparso il valore a motivo dell'artificio, fu tolto l'oro, e così era ritenuta più preziosa anche con le tracce del lavoro e le incisioni restanti, su cui aveva aderito l'oro. [64] Lo stesso fece l'Efestione, amico di Alessandro Magno, che alcuni attribuiscono a Policleto, pur essendo costui vissuto circa cento anni prima; anche la caccia di Alessandro, che fu consacrata a Delfi, il Satiro ad Atene, lo squadrone di Alessandro, in cui ritrasse con somma fedeltà le fattezze di tutti i suoi amici; Metello la portò a Roma vinta la Macedonia. Fece anche quadrighe di molti tipi. [65] Si dice aver dato moltissimo all'arte statuaria col riprodurre la capigliatura, col fare teste più piccole degli antichi, corpi più esili e secchi, attraverso cui l'altezza delle statue sembrava maggiore. Non ha un nome latino la simmetria, che rispettò molto attentamente con un nuovo e intatto sistema col sostituire le statue quadrate degli antichi, e diceva comunemente fatte da quelli quali erano gli uomini, da lui quali sembravano essere. Sue caratteristiche sembrano essere le arguzie delle opere curate anche nei minimi dettagli.

 

Non si parla assolutamente di Mieza e anche se Lisippo vi fosse mai andato non credo si sarebbe messo a dare lezioni di scultura all'erede designato: un conto la filosofia, un conto la techne, termine con il quale si designava l'attività sia di artisti, sia di artigiani ( i Greci avevano un concetto di arte molto diverso dal nostro) . Inoltre era scultore e certo non si sarebbe certo messo a realizzare un mosaico, nè eventualmente i cartoni (se mai si dedicò ad altro che non fosse la scultura) di un mosaico non di livello top come questo. Al massimo penso che un eventuale mosaicista avrebbe potuto prendere spunto da un suo gruppo statuario.

Un gruppo plastico di tale periodo è all'origine del mosaico di Pella con la caccia al leone, dove il giovane figlio di Filippo viene soccorso dal coetaneo Efestione (v.): la composizione segue linee oblique parallele, come l'Amazzonomachia del Mausoleo, confermando la componente scopadea nella formazione di Lisippo. Cit. da EAA.

A quanto ne so però non vi sono prove dell'esistenza di un tale gruppo.

 

Altra famosissima e di assai discussa interpretazione è quella raffigurata sulla tomba II di Ege (quella tradizionalmente attribuita a Filippo II, anche se altri la ricollegano a Filippo III): è solitamente ricollegata ad Alessandro, ma altri la riconducono a Cassandro (Landucci-Gattinoni).

post-43481-0-94570700-1461959271_thumb.j

 

Quanto alla Caccia al leone di Pella non tutti sono concordi:

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da: M. Siganidou, M. Lilimpaki-Akamati, Pella. Capital of the Macedonians, Athens, 2003.

Non si dice certamente che sia copia esatta di un'opera di Lisippo, ma che abbia potuto prendere spunto da essa.

In realtà sono tutte ipotesi difficilmente verificabili... e potrebbe trattarsi di una generica scena di caccia.

 

P.S.1 i ciottoli non erano inseriti nella terra battuta, ma nella malta.

2: particolare interessante è che nella caccia al leone di Pella sia stato usato un medesimo cartone per realizzare la parte inferiore dei due personaggi.

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