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IGNORED

Le monete più attraenti di Alessandro Magno


apollonia

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Il motivo dell’uva e dell’anfora si trova anche sul tetradramma di Temno al post # 137.

In particolare, come tralcio di vite ad arco sopra l’oenochòe (o oinochòe), nell'antica Grecia l’orcio o brocca, in metallo o terracotta, da cui si versava il vino nelle tazze.

E' probabile che anche dalle viti di Temno si ottenesse vino di ottima qualità. Ad Andrea l’indagine sulla produzione vinicola della città.

apollonia

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Il motivo dell’uva e dell’anfora si trova anche sul tetradramma di Temno al post # 137.

In particolare, come tralcio di vite ad arco sopra l’oenochòe (o oinochòe), nell'antica Grecia l’orcio o brocca, in metallo o terracotta, da cui si versava il vino nelle tazze.

E' probabile che anche dalle viti di Temno si ottenesse vino di ottima qualità. Ad Andrea l’indagine sulla produzione vinicola della città.

apollonia

Purtroppo Temno venne distrutta durante un terremoto al tempo di Tiberio e più tardi se pur ricostruita non venne più abitata per lungo tempo, tanto che se ne persero le tracce e furono ritrovate solo a inizio ottocento con una serie di spedizioni archeologiche. Tuttavia fu l'inglese W.Ramsay, che nel 1881 avanzò per primo la proposta di identificare Temnos con l’aspro sito di Nemrut Kalé, un’altura a est di Menemen in Turchia.

Ecco invece un'interessante moneta, proprio di Temnos, con uva e tralci, molto ben definiti, che fa venire quasi voglia di andarla a prendere per mangiarsela... :blum:

Descrizione: Temnos, Aeolis, AE22. ca 300-250 BC. AE (4.47g). Head of young Dionysos right, wearing ivy wreath / Grape bunch within wreath. SNG v.A. 1671; SNG München 603; Klein, KM 49, 343.

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Il motivo dell’uva e dell’anfora si trova anche sul tetradramma di Temno al post # 137.

In particolare, come tralcio di vite ad arco sopra l’oenochòe (o oinochòe), nell'antica Grecia l’orcio o brocca, in metallo o terracotta, da cui si versava il vino nelle tazze.

E' probabile che anche dalle viti di Temno si ottenesse vino di ottima qualità. Ad Andrea l’indagine sulla produzione vinicola della città.

apollonia

Purtroppo Temno venne distrutta durante un terremoto al tempo di Tiberio e più tardi se pur ricostruita non venne più abitata per lungo tempo, tanto che se ne persero le tracce e furono ritrovate solo a inizio ottocento con una serie di spedizioni archeologiche. Tuttavia fu l'inglese W.Ramsay, che nel 1881 avanzò per primo la proposta di identificare Temnos con l’aspro sito di Nemrut Kalé, un’altura a est di Menemen in Turchia.

Ecco invece un'interessante moneta, proprio di Temnos, con uva e tralci, molto ben definiti, che fa venire quasi voglia di andarla a prendere per mangiarsela... :blum:

Descrizione: Temnos, Aeolis, AE22. ca 300-250 BC. AE (4.47g). Head of young Dionysos right, wearing ivy wreath / Grape bunch within wreath. SNG v.A. 1671; SNG München 603; Klein, KM 49, 343.

bellissima ed interessante moneta!! ..poi per chi ama il bronzo...

In particolare trovo interessante al rovescio, la forma perfettamente circolare, quasi una cornice, che l'incisore ha voluto dare al tralcio di vite, quasi volesse dare maggiore importanza al prezioso grappo d'uva.

ciao

sku

Modificato da skubydu
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Supporter

bellissima ed interessante moneta!! ..poi per chi ama il bronzo...

Condivido. Nel bronzo può esserci più 'calore' che nell'argento e nell'oro.

apollonia

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Il motivo dell’uva e dell’anfora si trova anche sul tetradramma di Temno al post # 137.

In particolare, come tralcio di vite ad arco sopra l’oenochòe (o oinochòe), nell'antica Grecia l’orcio o brocca, in metallo o terracotta, da cui si versava il vino nelle tazze.

E' probabile che anche dalle viti di Temno si ottenesse vino di ottima qualità. Ad Andrea l’indagine sulla produzione vinicola della città.

apollonia

Purtroppo Temno venne distrutta durante un terremoto al tempo di Tiberio e più tardi se pur ricostruita non venne più abitata per lungo tempo, tanto che se ne persero le tracce e furono ritrovate solo a inizio ottocento con una serie di spedizioni archeologiche. Tuttavia fu l'inglese W.Ramsay, che nel 1881 avanzò per primo la proposta di identificare Temnos con l’aspro sito di Nemrut Kalé, un’altura a est di Menemen in Turchia.

Ecco invece un'interessante moneta, proprio di Temnos, con uva e tralci, molto ben definiti, che fa venire quasi voglia di andarla a prendere per mangiarsela... :blum:

Descrizione: Temnos, Aeolis, AE22. ca 300-250 BC. AE (4.47g). Head of young Dionysos right, wearing ivy wreath / Grape bunch within wreath. SNG v.A. 1671; SNG München 603; Klein, KM 49, 343.

bellissima ed interessante moneta!! ..poi per chi ama il bronzo...

In particolare trovo interessante al rovescio, la forma perfettamente circolare, quasi una cornice, che l'incisore ha voluto dare al tralcio di vite, quasi volesse dare maggiore importanza al prezioso grappo d'uva.

ciao

sku

Grazie skuby, sono stato fortunato a trovare un bronzo di Temno così ben fatto e particolare :D

bellissima ed interessante moneta!! ..poi per chi ama il bronzo...

Condivido. Nel bronzo può esserci più 'calore' che nell'argento e nell'oro.

apollonia

Anch'io prediligo il bronzo, che a mio avviso ha un fascino tutto suo, determinato per quel che mi riguarda, dalla pregevole patina che assumono certe monete, mai presente o quasi invece, nell'oro (anche se poi le monete d'oro sono sempre le monete d'oro sia chiaro ;) )

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Andrea aveva chiesto di oboli qualche post fa e ne ho trovato uno di Temno veramente ben coniato e raro.

Qui il contenitore del vino è un cantaro, la coppa con alte anse che si usava nei banchetti.

TEMNOS. Obol. 4. Jh. v. Chr. Belorbeerter Apollokopf l. Rs: Kantharos zwischen "T A". SNG COP. -. BMC -. SNG v. A -. Traité 2073. 0,81g. Vs. hohes Relief. RRR ss

apollonia

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S’è detto che sui tetradrammi di Temno è raffigurata la brocca in metallo o terracotta dalla quale nell'antica Grecia si versava il vino nelle tazze e che in greco è denominata oenochòe o oinochòe.

Nella tomba di Filippo II di Macedonia a Vergina, dov’era stato anche rinvenuto il gorytos più prezioso del mondo, è stata ritrovata un’oenochòe d’argento sulla quale è raffigurata una suggestiva immagine della testa di Sileno (Silver 'oinochoe' (wine-jug) from Tomb of Philip at Vergina. The body is adorned with the relief head of a Silenus, 4th century BC, Thessaloniki, Archaeological Museum).

Sileno è figlio di Pan, il dio silvestre già ricordato a proposito del tetradramma di Antigono Gonata.

Ho un bronzo di Sileno e da qualche parte un report tematico che posterò dopo averli ripescati.

apollonia

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Ecco il bronzo

Macedonia Under Roman Rule: D. Junius Silanus, Praetor; O: Head of Silenus facing. R: D/MAKE/DONON, legend in three lines within wreath of ivy. BMC Macedonia pg. 14, 55; SNG Copenhagen 1324. Circa 166-165 BC; AE 23 mm, 9,39 g; Rare; VF, dark green patina.

apollonia

post-703-0-57636800-1332764424_thumb.jpg

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Ecco il bronzo

Macedonia Under Roman Rule: D. Junius Silanus, Praetor; O: Head of Silenus facing. R: D/MAKE/DONON, legend in three lines within wreath of ivy. BMC Macedonia pg. 14, 55; SNG Copenhagen 1324. Circa 166-165 BC; AE 23 mm, 9,39 g; Rare; VF, dark green patina.

apollonia

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Bella moneta davvero, con bella patina verde scuro. :)

Tra le monete in bronzo con Sileno non ci possiamo dimenticare però del famoso asse fuso coniato a Atri e di cui riporto il dritto

Sileno è invece una dei pochi tra dei e semidei a non esser mai apparso su alcuna moneta di Alessandro mi pare....

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S’è detto che sui tetradrammi di Temno è raffigurata la brocca in metallo o terracotta dalla quale nell'antica Grecia si versava il vino nelle tazze e che in greco è denominata oenochòe o oinochòe.

Nella tomba di Filippo II di Macedonia a Vergina, dov’era stato anche rinvenuto il gorytos più prezioso del mondo, è stata ritrovata un’oenochòe d’argento sulla quale è raffigurata una suggestiva immagine della testa di Sileno (Silver 'oinochoe' (wine-jug) from Tomb of Philip at Vergina. The body is adorned with the relief head of a Silenus, 4th century BC, Thessaloniki, Archaeological Museum).

Sileno è figlio di Pan, il dio silvestre già ricordato a proposito del tetradramma di Antigono Gonata.

Ho un bronzo di Sileno e da qualche parte un report tematico che posterò dopo averli ripescati.

apollonia

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gran opera d'aste!! splendida raffigurazione!!

ciao

sku

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Sileno è invece una dei pochi tra dei e semidei a non esser mai apparso su alcuna moneta di Alessandro mi pare....

Ciao sku

In effetti il binomio Sileno-Alessandro Magno non si trova nella monetazione del Grande. Il Price riporta una ‘testa di satiro’ come simbolo su uno statere di Seleuco I coniato in nome di Alessandro Magno a Babilonia nel 317-311 a. C., senza specificare però che si tratta di Sileno.

Pensa che questo statere fa parte della mia collezione e l’avevo postato al # 7 nella discussione

http://www.lamoneta....euco-i-nicator/

Non solo, ma accanto a ‘satiro’ avevo aggiunto fra parentesi ‘Sileno’: la parentesi perché mi rimaneva qualche dubbio sulle ‘generalità’ del satiro.

Nella didascalia del pezzo battuto alla Roma Numismatics Limited Auction 2 dell’ottobre 2011 e del quale allego la foto, invece, è specificato che si tratta della testa di Sileno.

Seleukid Kingdom. Seleukos I AV Stater, in the name of Alexander. Babylon, 317-311 BC. Head of Athena r., wearing Corinthian helm decorated with snake / BASILEWS ALEXANDROU, Nike stg. l., holding wreath and stylis, dot and head of Silenos in l. field, monogram within wreath to r. Price 3736. 8.61g, 19mm, 2h.

Good Extremely Fine; nearly as struck. Fine style; beautiful, lustrous metal.

Seleukos was appointed satrap of Babylon in 320 BC, and continued striking coinage in the name of Alexander after the King’s death.

apollonia

post-703-0-99265000-1332797822_thumb.jpg

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Sileno è invece una dei pochi tra dei e semidei a non esser mai apparso su alcuna moneta di Alessandro mi pare....

Ciao sku

In effetti il binomio Sileno-Alessandro Magno non si trova nella monetazione del Grande. Il Price riporta una ‘testa di satiro’ come simbolo su uno statere di Seleuco I coniato in nome di Alessandro Magno a Babilonia nel 317-311 a. C., senza specificare però che si tratta di Sileno.

Pensa che questo statere fa parte della mia collezione e l’avevo postato al # 7 nella discussione

http://www.lamoneta....euco-i-nicator/

Non solo, ma accanto a ‘satiro’ avevo aggiunto fra parentesi ‘Sileno’: la parentesi perché mi rimaneva qualche dubbio sulle ‘generalità’ del satiro.

Nella didascalia del pezzo battuto alla Roma Numismatics Limited Auction 2 dell’ottobre 2011 e del quale allego la foto, invece, è specificato che si tratta della testa di Sileno.

Seleukid Kingdom. Seleukos I AV Stater, in the name of Alexander. Babylon, 317-311 BC. Head of Athena r., wearing Corinthian helm decorated with snake / BASILEWS ALEXANDROU, Nike stg. l., holding wreath and stylis, dot and head of Silenos in l. field, monogram within wreath to r. Price 3736. 8.61g, 19mm, 2h.

Good Extremely Fine; nearly as struck. Fine style; beautiful, lustrous metal.

Seleukos was appointed satrap of Babylon in 320 BC, and continued striking coinage in the name of Alexander after the King’s death.

apollonia

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A parte il fatto che è uno splendido statere... :good: ....Mi sembra invece che sia più appropriato definirlo come Sileno (a giudicare dal volto un po' invecchiato...) e non come un semplice satiro. Mi riferivo comunque ai tetradrammi. Appare anche sui tetradrammi l'immagine di Sileno?

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Supporter

Appare anche sui tetradrammi l'immagine di Sileno?

No Andrea, solo su questo statere.

Dalla somiglianza con questa raffigurazione di profilo a sinistra di Sileno su una litra d'argento di Catania (ca 460 a. C.), è probabile che anche la testa di satiro sullo statere sia quella di Sileno.

apollonia

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Supporter

Tornando al bronzo di Giunio Silano con la raffigurazione frontale di Sileno, ecco le preannunciate notizie su Silano.

Decimo Giunio Silano (in latino: Decimus Iunius Silanus; II secolo a. C. – I secolo a. C.) fu un politico della Repubblica romana, figlio probabilmente di Marco Giunio Silano, a sua volta console nel 109 a. C.

Fu inoltre il patrigno di Marco Giunio Bruto, uno degli uccisori di Giulio Cesare, in quanto sposò sua madre Servilia.

Il suo cursus honorum iniziò con la carica di edile nel 70 a. C. Nel 63 si candidò al consolato, però senza successo; ritentò con successo l'anno seguente e fu eletto assieme a Lucio Licinio Murena. In qualità di consul designatus fu richiesto del parere da Cicerone nel dibattito in Senato in merito alla punizione dei congiurati compagni di Catilina. Inizialmente si espresse a favore della pena di morte contro i congiurati, ma poi scelse solamente di farli imprigionare sino a quando non fosse stato catturato Catilina.

I due neoconsoli proposero la lex Licinia Iunia, che stabiliva che una rogatio, un incontro tra più persone per discutere, doveva essere promulgata tre nundinae (giorni lavorativi) prima che fossero votati dagli elettori; tale decreto confermava la lex Caecilia Didia.

apollonia

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Supporter

Qualche notizia su Sileno

I sileni sono figure della mitologia greca, divinità dei boschi di natura selvaggia e lasciva, imparentati con i centauri e nemici dell'agricoltura, molto spesso assimilati ai satiri (tanto che il termine sileno viene anche usato per indicare un satiro anziano) chiamati anche papposileni.

Sileno è figlio di Pan, il dio silvestre, e di una ninfa. Dall'aspetto di un anziano corpulento, calvo e peloso, spesso raffigurato con attributi animaleschi, gli venivano attribuiti doni di saggezza, tra cui il disprezzo dei beni terreni, e facoltà divinatorie. Re Mida lo catturò proprio per costringerlo, secondo alcune versioni con successo, a rivelargli i suoi poteri.

Si narra anche che Sileno fosse l'educatore di Dioniso giovinetto; dopo aver svolto il suo ruolo nell'accompagnare il giovane dio durante il cammino della crescita, si sarebbe poi abbandonato completamente al vizio del bere.

Si credeva partecipasse ai banchetti sacri a Dioniso presentandosi a cavallo di un'asina e lo si vede spesso far parte del tiaso dionisiaco.

In un celebre passo platonico Alcibiade, intervenuto al simposio filosofico in onore di Agatone, in preda all'ebrezza, dichiara il suo amore intellettuale per Socrate. Per far questo esordisce proprio associando l'aspetto esteriore e interiore del filosofo a certe raffigurazioni scultoree di Sileno in vendita nei mercati, che, una volta aperte, svelano al loro interno un'immagine divina. E descrive il turbamento generato dall'ascolto delle parole di Socrate alle melodie dell'aulos di Marsia.

In La nascita della tragedia di Nietzsche, Sileno è individuato come portatore della saggezza dionisiaca. Egli cita l'incontro di re Mida con Sileno:

« L'antica leggenda narra che il re Mida inseguì a lungo nella foresta il saggio Sileno, seguace di Dioniso, senza prenderlo. Quando quello gli cadde infine tra le mani, il re domandò quale fosse la cosa migliore e più desiderabile per l'uomo. Rigido e immobile, il demone tace; finché, costretto dal re, esce da ultimo fra stridule risa in queste parole: 'Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto. »

(Nietzsche. La nascita della tragedia)

Con queste parole Nietzsche accenna all'illusione della vita reale in contrasto al sogno e a quella "visione liberatrice" tramite cui l'uomo può salvarsi dall'inutilità della sua vita terrena.

apollonia

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Sempre interessanti i riferimenti storico-mitologici riportati da Apollonia :) Non sapevo inoltre che anche Nietzsche, sebbene in un altro ambito e con un diverso signifato avesse preso a cuore la figura di Sileno....Interessante.

In rete (Vcoins)ho trovato invece questa dracma che desidero porre alla vostra attenzione, in quanto mi sembra abbastanza raro al dritto una simile raffigurazione del leone. Almeno diciamo che la classica raffigurazione del leone al dritto è generalmente diversa da quanto visto qui.

Ecco la descrizione:

THRACE, Lysimachos, 305-281 BC - Drachm 301-299 BC

In the name and types of Alexander III. Kolophon mint. Head of Herakles right, wearing lion skin)(Zeus Aëtophoros seated left, in left field, forepart of lion left above crescent, pentagram below throne. 17 mm, 4.18 gram.

Price 1842, Thompson 120

Extremely Fine

Fine patina

P.S. Certo che 'sti venditori a volte esagerano un po' nel lucidare le monete antiche che ne dite? Questa ad esempio mi sarebbe piaciuta molto più con un po' di patina a metterne in evidenza i rilievi...

post-4998-0-60734200-1332873404_thumb.jp

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Supporter

Salve

Il simbolo del leone sul rovescio delle dramme che il Price attribuisce alla zecca di ‘Colofone’ può essere costituito dalla testa (lion-head) o dalla parte anteriore (lion-forepart) della belva.

Sugli esemplari di Alessandro (ALEXANDROU al rovescio) catalogati 1796A, 1805, 1811, 1812, 1832, 1833, 1834, 1835, 1836, 1837 e 1838, uno dei simboli nel campo a sinistra è la testa di leone; nei successivi 1839, 1840, 1841, 1842 e 1843 è invece la parte anteriore del leone.

Su tutti gli esemplari di Lisimaco (LISIMACOU al rovescio con BASILEUS in esergo) catalogati L24, L25A, L26, L27 e L28, uno dei simboli nel campo a sinistra è sempre la parte anteriore del leone.

La dramma postata da Andrea presenta quindi la simbologia di una Price-Alexander 1842, avendo come altri simboli il crescent sotto la lion-forepart e il pentagram sotto il trono.

Direi quindi che sul rovescio non c’è nulla di strano. Piuttosto il viso di Eracle mi sembra gonfio in modo insolito, con quel ‘mentone’ e quel rigonfiamento sotto l’occhio. Forse è l’effetto del coin polishing (fine polishing invece di fine patina andava messo nella didascalia) riscontrato da Andrea.

apollonia

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Supporter

Come esempi di dramme ‘colofoniche’ della mia collezione nel contesto del simbolo del leone, quella già postata al # 29 nella discussione http://www.lamoneta....no/page__st__15 è un esempio di lion-head Alexander (Price 1837).

Quella che posto qui è una delle prime dramme (4,127 g, 18 mm) entrate in collezione di provenienza USA.

Si tratta di una dramma lion-forepart Alexander con crescent e pentagram come quella postata da Andrea (Price 1842-Müller 358). Anche la mia avrebbe bisogno di un restiling, ma tutto sommato preferisco lasciarla com'è.

apollonia

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Supporter

Questa dramma (4,214 g, 18 mm) acquistata tempo fa nello shop della Tkalec è di tipo lion-head Alexander, ma non posso classificarla perché manca il terzo simbolo che normalmente accompagna la testa di leone. Simbolo che, poichè sotto il trono c’è il pentagram, potrebbe essere il crescent (allora Price 1832), la lettera B (allora Price 1833), una lunga fiaccola (allora Price 1834) o la lettera FI (allora Price 1836).

Forse il simbolo poco evidente per debolezza di conio o consunzione potrebbe essere una fiaccola di cui si vede la parte superiore sotto la testa di leone (crf con foto sottostante).

apollonia

post-703-0-69112700-1333034613_thumb.jpg

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Supporter

Ed ecco infine un esempio di dramma di Lisimaco (sul rovescio LISIMACOU con BASILEUS in esergo), quindi sicuramente con lion-forepart come simbolo nel campo a sinistra.

Essendo tale simbolo accompagnato dal crescent e, sotto il trono, dal pentagram, la classificazione secondo il Price è L28.

La moneta (4,28 g, 18 mm) è sempre un mio acquisto d’un paio d’anni fa nello shop della Tkalec.

apollonia

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Come esempi di dramme ‘colofoniche’ della mia collezione nel contesto del simbolo del leone, quella già postata al # 29 nella discussione http://www.lamoneta....no/page__st__15 è un esempio di lion-head Alexander (Price 1837).

Quella che posto qui è una delle prime dramme (4,127 g, 18 mm) entrate in collezione di provenienza USA.

Si tratta di una dramma lion-forepart Alexander con crescent e pentagram come quella postata da Andrea (Price 1842-Müller 358). Anche la mia avrebbe bisogno di un restiling, ma tutto sommato preferisco lasciarla com'è.

apollonia

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Per carità niente restyling....Lungi da me dal vederne, la moneta va benissimo così :good: Molto molto meglio la tua apollonia, di quella che ho postato io, ritoccata e ripulita. Tra l'altro, anche se fosse solo ripulita, che senso ha levare la patina a una moneta di 2300 anni fa? Ma che hanno usato l'Argentil, che usa mia mamma per le cornici d'argento? :mega_shok: Tra l'altro quando poi levano la patina ormai la moneta è andata e c'è poco da fare...Mah

Modificato da andreagcs
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Questa dramma (4,214 g, 18 mm) acquistata tempo fa nello shop della Tkalec è di tipo lion-head Alexander, ma non posso classificarla perché manca il terzo simbolo che normalmente accompagna la testa di leone. Simbolo che, poichè sotto il trono c’è il pentagram, potrebbe essere il crescent (allora Price 1832), la lettera B (allora Price 1833), una lunga fiaccola (allora Price 1834) o la lettera FI (allora Price 1836).

Forse il simbolo poco evidente per debolezza di conio o consunzione potrebbe essere una fiaccola di cui si vede la parte superiore sotto la testa di leone (crf con foto sottostante).

apollonia

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Direi proprio che indica l'inizio di una fiaccola e quindi Price 1834. Complimente per la bella moneta :)

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Nelle mie divagazioni alessandrine ho preso anch'io qualche pezzo di Lisimaco.

Questa dracma di Kolophon (dall'asta Gorny & Mosch di novembre) ha la testa di leone, la lettera Φ e una chela di granchio sotto il trono.

Zeus è talmente scheletrito che sembra l'Ecce Homo!

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Ieri navigando in un negozio V-Coins tedesco sono incappato in questa insolita moneta, coniata al tempo di Caligola nella città di Aigeai (RPC I 4036) e delle dimensioni di un asse, che abbina sui due lati il ritratto di Alessandro e quello di Giulio Cesare.

Non so se questa moneta sia un unicum o se vi siano altre emissioni che accoppiano i due grandi condottieri.

Il prezzo è molto sostenuto, a dispetto della non eccelsa conservazione.

Particolare il ritratto di Alessandro, il cui profilo mi ricorda quello del calciatore Stefan Jovetic. :D

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Modificato da FlaviusDomitianus
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Supporter

Ciao Flavius,

interessante il bronzo che hai postato. Vedo di trovare il sito che dici.

Tornando alla dramme (complimenti per la tua Gorny), volevo segnalare una curiosità.

La prima dramma entrata nella mia collezione ha la particolarità che il nome del sovrano in esergo è invertito. La moneta con la didascalia che segue è catalogata dal Price L11a e nella foto del testo c’è proprio questa caratteristica dell’inversione del nome.

Lysimachos AR Drachm (3,98 g, 17 mm). Lampsacus mint, ca 301-296 BC. Head of Herakles right in lionskin / BASILEWS descending on right, LYSIMAXOY inverted below, Zeus enthroned left holding eagle & scepter, Pegasus & lion forepart left, long torch under throne.

La dramma (Tkalec febbraio 2008, non mia) della foto sottostante ha invece il nome in giusta posizione (manca la fiaccola sotto il trono).

GREEK COINAGE - KINGS OF THRACE – LYSIMACHOS - AR-Drachm, 3,71 g. Lampskos. c. 301-296. Obv.: Head of young Herakles r. Rev.: BASILEWS LYSIMAXOY Zeus l., eagle, foreparts of Pegasos and lion. Price p. 219, L11; Thompson, ‘Lysimachos’ 35.

apollonia

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