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Le monete più attraenti di Alessandro Magno


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Tetradramma di Alessandro Magno Price 232 della Roma Numismatics Limited, Auction 11, lot 220, 07.04.2016.

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Kingdom of Macedon, Alexander III 'the Great' AR Tetradrachm. Pella, circa 325-315 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin headdress / Zeus Aëtophoros seated left, thunderbolt in left field; ΑΛΕΞΑΝΔΡΟΥ to right. Price 232; SNG Copenhagen 711. 17.14g, 27mm, 10h.
Extremely Fine.

Estimate: 500 GBP. Price realized: 460 GBP.

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NOTA

La differenza tra il nostro tetradramma Price 232 e il tetradramma Price 231 sta nel fatto che in quest’ultimo il nove del sovrano ΑΛΕΞΑΝΔΡΟΥ è accompagnato dal titolo regale BASILEUS.

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Il tetradramma 231 (senza foto) è citato in http://numismatics.org/pella/id/price.231

https://numismatics.org/pella/id/price.231?lang=ur

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Tetradramma di Pella Price 528.

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Gorny & Mosch Giessener Münzhandlung, Auction 233, lot 1310, 06.10.2015.

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GRIECHEN  - MAKEDONISCHE KÖNIGE. Alexander III. der Große, 336 - 323 v. Chr. Tetradrachme (16,86g). ca. 280 - ca. 275 v. Chr. Mzst. Pella(?). Vs.: Kopf des Herakles mit Löwenfell nach r. Rs.: AΛEΞANΔΡOΥ, Zeus mit Adler auf der R. nach l. thronend, davor Triton mit Thyrsosstab und Kranz nach links. Price 528; Müller ­. R! ss-vz.

Aggiungo i dati dimensionali misurati con un calibro: diametro maggiore 31,23 mm; diametro minore 28,27 mm; spessore (in mm): N 1,47; E 1,40; S 2,21; O 2,49; centro moneta 4,20.

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Il caratteristico simbolo del tritone nel campo a sinistra è raffigurato con un tirso nella mano destra e una ghirlanda nella mano sinistra estesa nell’atto di incoronare un vincitore.

Il tirso era un bastone rituale attributo a Dioniso e ai seguaci del suo culto, sormontato da una pigna e avviluppato da edera e pampini di vite con annodate a volte delle bende di lana, di simbolismo chiaramente fallico.

Tirso (https://www.treccani.it/vocabolario/tirso/)
s. m. [dal gr. ϑύρσος «tirso bacchico», lat. thyrsus, che significa anche «stelo d’una pianta» (cfr. torso)]. – 1. Attributo di Diòniso, divinità dell’Olimpo greco (identificato con Bacco) e dei suoi seguaci, Satiri e Baccanti, consistente per lo più in un alto bastone nodoso e contorto – quasi un simbolo della vite – sormontato da un viluppo d’edera in forma di pigna; dal sommo dell’asta pende spesso una benda annodata, simbolo di consacrazione: L’ardite ninfe l’asinel suo pavido Pungon col t. (Poliziano), stimolano l’asinello di Sileno; bùtteri armati D’un’asta ch’è un t. cui tolta Fu la bassarica foglia (D’Annunzio).

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Tritone

Nella mitologia greca Tritone è il figlio di Poseidone, il dio del mare, e della nereide Anfitrite, fratello di Roda e Bentesicina. Viene rappresentato come una creatura con la testa e il corpo di uomo e una coda di pesce. Benché la sua dimora sia, generalmente, l'intero mare, Tritone è ritenuto talvolta il dio del lago Tritonio, in Libia.
Quando il terribile vento di nord-est si abbattè sugli Argonauti e in nove giorni li spinse verso le più remote spiagge della Libia, e laggiù un'enorme ondata sollevò l’Argo oltre le insidiose rocce che si sgranano lungo la costa e portò la nave all'asciutto a un miglio circa nell'entroterra, Giasone, confortato in sogno dalla triplice dea Libia, posta l’Argo su dei rulli, indusse gli Argonauti a spingerla a forza di spalle fino al lago salato Tritonio. Qui Tritone apparve sotto le sembianze di un bel giovane chiamato Euripilo e indicò loro quale direzione dovevano prendere per raggiungere il Mediterraneo. In cambio del dono ricevuto dai Greci (un massiccio tripode di bronzo), donò a Eufemo una zolla di terra magica, presagio della venuta in Cirenaica dei suoi discendenti. E infatti Batto, il fondatore della colonia di Cirene, passa per essere un discendente d'Eufemo. Proprio lui gettò nel mare quella sacra zolla da cui spuntò l'isola di Tera.
Tritone era ambiguo, spesso soccorrevole, ma talvolta anche maligno e ostile. In una locale leggenda beota, a Tanagra, si raccontava che, durante una festa di Dioniso, le donne del paese si bagnassero nel lago. E, mentre nuotavano, Tritone le aveva attaccate. Ma Dioniso, rispondendo alle loro preghiere, era giunto in aiuto e aveva messo Tritone in fuga. In un'altra occasione Tritone, avendo cercato di impossessarsi degli armenti, era caduto in trappola: gli abitanti del lago deposero sulla riva una brocca di vino, e Tritone, attirato dall'odore, si avvicinò e bevve. Poi si addormentò sul posto, ciò che permise di ucciderlo a colpi di scure.
Tritone viene associato alla conchiglia del buccino che usava come tromba per sollevare o placare le tempeste. Nella battaglia tra gli dèi e i Giganti, portava anche un tridente come suo padre Poseidone. In un mito che riguarda l'infanzia di Atena si narra che Tritone avesse una figlia, Pallade, con cui la dea giocava e che, durante un accesso d'ira, la dea uccise accidentalmente. La tradizione conosce un'altra figlia di Tritone, una sacerdotessa d'Atena chiamata Triteia, la quale fu amata da Ares dal quale ebbe un figlio, Melanippo, che fondò in Acaia la città di Triteia, attribuendole il nome della madre.

(https://mitologia.dossier.net/mitologia-t-z.html)

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Tritone aveva un corno di conchiglia, il cui suono calmava le tempeste e annunciava l'arrivo del dio del mare. Notissimo per l'aiuto che diede a Giasone e agli Argonauti nel trovare la rotta da seguire, Tritone veniva raffigurato con la metà superiore umana e quella inferiore a forma di pesce, mentre tutta la pelle era verde. La sua origine è pregreca, probabilmente fenicia (vedi Dagon).

Nell'iconografia, con il nome di Tritoni si designa un ampio numero di divinità marine minori che accompagnano Poseidone, considerate la progenie di Tritone stesso.

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Tritone, da rilievo ellenistico del II secolo d. C. a Istanbul.

(https://it.wikipedia.org/wiki/Tritone_%28divinit%C3%A0%29)

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Tetradramma di Pella Price 528 (CNG, Auction 120, lot 174, 11.05.2022).

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Greek
KINGS of MACEDON. temp. Ptolemy Keraunos – Antigonos II Gonatas. Circa 280-275 BC. AR Tetradrachm (27.5mm, 17.06 g, 2h). In the name and types of Alexander III. Amphipolis mint. Head of Herakles right, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; in left field, triton left, blowing trumpet. Price 528; Mathisen, Administrative, Group II.5. Lightly toned. Good VF. Extremely rare, one noted by Mathisen (in Vienna), one noted by Price (in Zagreb), none in Pella nor the ANS photofile, only one in CoinArchives.
From the Ulysses Collection.

Estimate: 750 USD. Price realized: 750 USD.

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Tetradramma di Pella Price 621.

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Tetradramma di Pella Price 621 (Varesi/Nomisma).

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Tetradramma di Pella Price 621 (Leu Numismatik, Web Auktion 20, Lot 537).

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Lot 537. KINGS OF MACEDON. Alexander III ‘the Great’, 336-323 BC. Tetradrachm (Silver, 27 mm, 16.94 g, 4 h), Pella, struck under Antigonos II Gonatas, circa 275-271. Head of Herakles to right, wearing lion skin headdress. Rev. AΛEΞANΔPOY Zeus seated left on low throne, holding long scepter in his left hand and eagle standing right with closed wings in his right; to left, Macedonian helmet facing; below throne, monogram. HGC 3.1, 1040. Price 621. Lightly toned. Some light scratches, otherwise, good fine.

Starting price: 50 CHF. Hammer price: 320 CHF.

 

Tetradramma di Pella Price 621 (CNG, Electronic Auction 540, lot 63, 14.06.2023).

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Lot 63. Greek- KINGS of MACEDON. Antigonos II Gonatas. 277/6-239 BC. AR Tetradrachm (26mm, 17.02 g, 11h). In the name and types of Alexander III. Amphipolis mint. Struck circa 275-272/1 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; Macedonian helmet in left field, monogram below throne. Price 621; Mathisen, Administrative, VI.6; HGC 3, 1040. Lightly toned. Near VF.
From the Don T. Hayes Collection. Ex Pegasi Numismatics E-Sale 28 (ND), lot 6.

Estimated: $ 150. Sold For $ 450.

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PERGE (o PERGA)

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PERGE (Πέργη, Perge o anche Perga) era un’antica e fiorente città greca, capitale della regione della Panfilia corrispondente all’attuale provincia di Antalia sulla costa mediterranea sud-occidentale della Turchia. Nel 333 a. C., durante la campagna d’Asia contro i Persiani, Alessandro il Grande occupò la città con le sue forze armate venendo per la strada aspra e difficile da Faselide. All'impero di Alessandro fece seguito quello dei diadochi seleucidi, sotto il cui dominio visse e operò il più celebrato antico cittadino di Perge, il matematico Apollonio allievo di Archimede e autore di una serie di otto libri che descrivono una famiglia di curve note come sezioni coniche, comprendenti il cerchio, l'ellisse, la parabola e l'iperbole. Il governo romano ebbe inizio nel 188 a. C. e a questo periodo risale la maggior parte delle rovine sopravvissute oggi.

Tetradramma di Perge Price 2942.

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Mia moneta da Gorny & Mosch Giessener Münzhandlung, Auction 215, lot 795, 14.10.2013.

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GRIECHEN
MAKEDONISCHE KÖNIGE
Alexander III. der Große, 336 - 323 v. Chr. Tetradrachme (16,88g). ca. 194/93 v. Chr. Mzst. Perge. Vs.: Kopf des Herakles mit Löwenfell n. r. Rs.: AΛEΞANΔΡOΥ, Zeus mit Adler auf der R. nach l. thronend, l. im Feld KH. Price 2942; Müller 1244. Vs. leichter Doppelschlag, vz

KH (28) è l’anno civico di Perge corrispondente al 194/193 a. C.

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Leu Numismatik (Web Auction 29, lot 437, 24.02.2024).

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Description

Greek
KINGS OF MACEDON. Alexander III ‘the Great’, 336-323 BC. Tetradrachm (Silver, 29 mm, 16.89 g, 12 h), Perge, CY 28 = 194/3. Head of Herakles to right, wearing lion skin headdress. Rev. AΛEΞANΔPOY Zeus seated left on low throne, holding long scepter in his left hand and eagle standing right with closed wings in his right; to left, KH. Price 2942. Light doubling, otherwise, good very fine.
From a European collection, formed before 2005.

Starting price: 75 CHF. Price realized: 260 CHF.

 

Stessa asta Leu

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Lot 443. Starting price: 75 CHF. Price realized: 800 CHF

KINGS OF MACEDON. Alexander III 'the Great', 336-323 BC. Tetradrachm (Silver, 34 mm, 16.34 g, 12 h), Perge, CY 28 = 194/3. Head of Herakles to right, wearing lion skin headdress. Rev. AΛEΞANΔPOY Zeus seated left on low throne, holding long scepter in his left hand and eagle standing right with closed wings in his right; to left, KH. Price 2942. Bold and attractive. Very light deposts, otherwise, extremely fine.

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RODI, l’isola del Colosso

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Le testimonianze letterarie e archeologiche relative alla storia dell’antica Rodi, isola posta nel Mar Egeo, assai più vicina all’Asia Minore che alla Grecia, ne attestano la persistente attitudine commerciale unita a una spiccata capacità di sopravvivere in mezzo a potenze assai più grandi. Ma queste non furono le sue uniche caratteristiche: Rodi fu anche – e forse soprattutto – rinomato centro di cultura e luogo di nascita di una scuola scultorea che produsse grandi capolavori

Fra il 16° e il 13° secolo a.C., nel pieno sviluppo della civiltà cretese-micenea, l’Isola di Rodi era un centro di notevole potenza commerciale, ponte fra il mondo egeo e l’Italia. Essa riuscì a mantenere la sua rilevanza economica anche dopo l’ondata migratoria dei Dori. Provenienti da nord, essi avevano invaso buona parte della Grecia all’incirca nel 12° secolo.

Dal punto di vista politico, invece, l’isola non aveva mai costituito un forte organismo unitario, divisa com’era nei territori dei tre insediamenti principali, Camiro, Ialiso e Lindo. Questa situazione rimase immutata fino al 406, anno in cui le tre città diedero vita a un sinecismo, parola di origine greca che vuol dire «coabitazione», e individua il processo di unione di più centri indipendenti in un’unica città-Stato. Questo fecero i Rodioti fondando sulla punta settentrionale dell’isola una città che fu chiamata anch’essa Rodi e che divenne ben presto una delle metropoli del mondo antico.

(segue)

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L’ETÀ D’ORO DI RODI

Dopo essere stata per molto tempo soggetta a varie sfere d’influenza – ad Atene dal 478 al 354, poi alla Persia fino al 332, infine all’impero di Alessandro Magno – nel 323 l’Isola di Rodi riacquistò la propria indipendenza. Da quel momento – grazie a una saggia politica di equilibrio fra gli Stati ellenistici – divenne una delle massime potenze navali del Mediterraneo e uno splendido centro di cultura. La città, dotata di ben quattro porti per la propria flotta e caratterizzata da una struttura urbanistica funzionale, era circondata da una possente cinta muraria lunga 15 km ed era ricca di imponenti edifici civili e religiosi: arsenali, templi, santuari, acquedotti, teatri e – soprattutto – lo stadio, il più grande del mondo greco, lungo ben 200 m.

Agli inizi del 2° secolo Rodi arrivò addirittura a detenere il predominio sull’intero Egeo, ma questo stato di grazia finì allorché la potenza di Roma cominciò ad affacciarsi sul Mediterraneo. Inizialmente alleati, nel corso degli anni i Rodioti caddero in disgrazia agli occhi dei Romani, che nel 43 a.C. invasero l’isola e la saccheggiarono, sancendo così la fine definitiva della sua autonomia.

 

CAPOLAVORI DELLA SCULTURA

Centro rinomato per le sue scuole di letteratura, retorica, scienza e filosofia, la fama di Rodi nell’antichità fu legata però soprattutto all’eccelsa attività della sua scuola di scultura: durante i tre secoli dell’ellenismo essa diede vita a una produzione notevolissima per quantità e qualità. Purtroppo fino a noi sono giunti pochissimi esemplari di quell’arte, perché la maggior parte delle sculture era in bronzo, materiale più a rischio, rispetto al marmo, a causa della sua fragilità e per la possibilità di essere riutilizzato. Non è un caso, infatti, che l’opera probabilmente più famosa della produzione rodia non esista più: si tratta del famoso Colosso, che nell’antichità fu classificato come una delle sette meraviglie del mondo.

Attraverso le opere rimaste, però – capolavori assai noti, quali il gruppo del Laocoonte e la Vittoria di Samotracia –, possiamo renderci conto del grado di maestria raggiunto dagli artisti isolani e dal loro stile, caratterizzato da un elevato virtuosismo veristico e da un’intensa drammaticità.

 

IL COLOSSO DI RODI

Così era chiamata la gigantesca statua dedicata al dio Sole, protettore della città, e mai nome fu più azzeccato, visto che la sua altezza raggiungeva addirittura i 32 m!

Opera dello scultore Carete di Lindo, che impiegò ben dodici anni per completarlo, era in bronzo lavorato a sezioni, con intelaiatura di ferro e riempimento di blocchi di pietra. Inaugurato nel 290, il Colosso ebbe purtroppo vita breve, perché crollò nel corso del violento terremoto che colpì l’isola nel 227.

 

https://www.treccani.it/enciclopedia/rodi_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/

 

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Tetradramma di Rodi Price 2518.

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Mio tetradramma di Rodi Price 2518, Gorny & Mosch 216, lotto 2554, 15.10.2013.

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Re di Macedonia, Alessandro III ‘il Grande’, 336-323 a. C. Tetradramma (Ag: 16,35 g, 27-28 mm) coniato dalla zecca di Rodi nel 201-190 a. C. ca. Testa di Eracle a dx con copricapo in pelle di leone / AΛEΞANΔΡOΥ, Zeus seduto sul trono a sx, con aquila e scettro; nel campo AINHTΩΡ (magistrato) sopra una rosa, sotto il trono PO. Price 2518; Müller 1160. Delicata patina, buon BB.

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Le emissioni di Rodi pubblicate dal Price sono una serie di tetradrammi coniati tra il 201 e il 190 a. C. circa, con numero d’ordine da 2509 a 2527. Tutti hanno come simbolo una rosa nel campo a sinistra del rovescio e quasi tutti le lettere etniche PO sotto il trono (mancano nei 2516A, 2526 e 2527). Su alcune monete compare al rovescio anche il nome in greco del monetiere (su questa AINETOR). Della mia moneta il Price riporta cinque esemplari che pesano 16,21, 16,92, 16,36, 16,98 e 17,21 g.

Gli esemplari del Price 2518 passati nelle aste hanno il diritto molto simile a questo (Eracle con nasone e mentone), mentre sul rovescio presentano differenze nel trono di Zeus, in particolare nell’altezza del sedile e nel numero e nella posizione delle traverse di sostegno che uniscono e rendono stabili le gambe dello stesso.

Tetradramma di Rodi Price 2518, CNG, Electronic Auction 563, lot 237, 05.06.2024.

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Greek
ISLANDS off CARIA, Rhodos. Rhodes. Circa 205-190 BC. AR Tetradrachm (32mm, 17.18 g, 11h). In the name and types of Alexander III of Macedon. Ainetor, magistrate. Head of Herakles right, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; in left field, ΑΙΝΗΤΩΡ above rose; PO below throne. Kleiner, Rhodes, Group II, Series XIII, dies X/111; Ashton 251; Price 2518; HN Online 868; HGC 6, 1455. Toned, minor doubling, traces of find patina. Near EF. Imposing style.
From the Richard Ashton Collection, purchased from Staples Coins, 26 August 2002.

Estimate: 400 USD. Price realized: 700 USD.

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Tetradramma di Rodi Price 2518, Leu Numismatik, Web Auction 29, lot 287, 24.02.2024.

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Greek
KINGS OF MACEDON. Alexander III ‘the Great’, 336-323 BC. Tetradrachm (Silver, 29 mm, 17.07 g, 12 h), Rhodes, Ainetor, magistrate, circa 201-190. Head of Herakles to right, wearing lion skin headdress. Rev. AΛEΞANΔPO[Y] Zeus seated left on low throne, holding long scepter in his left hand and eagle standing right with closed wings in his right; to left, ΑΙΝΗΤΩΡ ΔAMATPIA above rose; below throne, PO. Price 2518. Light doubling and the obverse a bit weak, otherwise, very fine.

Starting price: 75 CHF. Price realized: 400 CHF.

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Tetradramma di Rodi Price 2518, CNG, Electronic Auction 556, lot 105, 21.02.2024).

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Greek
ISLANDS off CARIA, Rhodos. Rhodes. Circa 205-190 BC. AR Tetradrachm (32.5mm, 16.98 g, 12h). In the name and types of Alexander III of Macedon. Ainetor, magistrate. Head of Herakles right, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; in left field, ΑΙΝΗΤΩΡ above rose; PO below throne. Ashton 251; Kleiner, Rhodes, Series XIII; Price 2518; HGC 6, 1455. Toned, light earthen deposits. VF.

Estimate: 200 USD. Price realized: 350 USD.

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Tetradramma di Rodi Price 2518, Roma Numismatics Limited, Auction 27, lot 301, 22.03.2023.

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Greek
Rhodos, Rhodes AR Tetradrachm. Civic issue in the name and types of Alexander III of Macedon. Circa 201-190 BC. Ainetor, magistrate. Head of Herakles to right, wearing lion skin headdress / Zeus Aëtophoros seated to left, holding sceptre; ΑΛΕΞΑΝΔΡΟY to right, AINHTΩP above rose in left field, PO below throne. Ashton 251; Kleiner, Rhodes Series XIII; Price 2518; HNO 868 (temp.); SNG Keckman 598; HGC 6, 1455. 16.35g, 32mm, 12h.
Near Extremely Fine; bright, lustrous metal.
From the inventory of a North American dealer.

Estimate: 400 GBP. Price realized: 380 GBP.

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SARDI

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(gr. Σάρδεις o Σάρδις) Antica città dell’Asia Minore, presso la confluenza del Pattolo e dell’Ermo. Capitale del regno lidio, nel 652, fu distrutta dai Cimmeri. Fu subito ricostruita splendidamente e con forte influsso greco. Caduto il regno di Lidia (546), divenne capitale della satrapia persiana di Lidia; fu presa e incendiata dagli Ioni ribelli nel 498. Ma l’acropoli resistette e anche un secolo dopo non cedette all’assalto di Agesilao II (396). Dopo la conquista di Alessandro Magno ebbe una costituzione di tipo greco; passò poi agli Antigonidi e a Lisimaco, infine nel 287 ai Seleucidi. Nel 189 passò al regno di Pergamo e nel 133 alla provincia romana d’Asia. Distrutta nel 17 d.C. da un terremoto, fu ricostruita e rimase in età imperiale città di una certa importanza economica, grazie al tempio di Artemide, che fu sempre un centro bancario di prim’ordine.

Il sito di S., identificato già nella prima metà del 15° sec. d.C. da Ciriaco di Ancona, è stato sistematicamente scavato da archeologi americani (1910-14 e poi dal 1922): da questi scavi sono derivati importanti cognizioni sull’antica civiltà dei Lidi.

Da https://www.treccani.it/enciclopedia/sardi/

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Dramma di Sardi, Price 2553.

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KINGS of MACEDON. Alexander III ‘the Great’. 336-323 BC. AR Drachm (15.5 -16.5 mm, 4.144 g). Sardes mint. Lifetime issue, circa 334/25-323 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; monogram in left field, rose below throne. Price 2553.

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Dramma Price 2553 della Leu Numismatik, Web Auction 28, lot 914, 09.12.2023.

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Greek
KINGS OF MACEDON. Alexander III ‘the Great’, 336-323 BC. Drachm (Silver, 16 mm, 4.24 g, 12 h), Sardes, struck under Menander, circa 324/3. Head of Herakles to right, wearing lion skin headdress. Rev. AΛEΞANΔPOY Zeus seated left on low throne, holding long scepter in his left hand and eagle standing right with closed wings in his right; to left, monogram; below throne, rose. Price 2553. Light marks on the obverse, otherwise, very fine.
Ex Leu Web Auction 18, 19-21 December 2021, 539, and previously from a European collection, formed before 2005.

Starting price: 25 CHF. Price realized: 75 CHF.

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