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IGNORED

Le monete più attraenti di Alessandro Magno


apollonia

Risposte migliori

@@King John

 

Se i monogrammi indicano il numero di monete coniate (che dovresti aver riportato per il tetradramma in termini sia di tetradrammi sia di dramme), ciò significa che la zecca ha prodotto lo stesso numero di tetradrammi, di didrammi, di dramme, di emidramme e di oboli?

Riguardo a questa tua ultima domanda dico in tutta franchezza che non so rispondere. Per quanto riguarda Babilonia, i tetradrammi coniati nel 311-305 riportano monogrammi che, secondo me, si sciolgono agevolmente nella cifra di 4 milioni di dracme, che indica la tiratura dell'emissione, corrispondente ad un milione di tetradrammi coniati. Ma per quanto riguarda le monete da te segnalate non ho elementi sufficienti per formulare un'ipotesi compiuta...

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Riguardo a questa tua ultima domanda dico in tutta franchezza che non so rispondere. Per quanto riguarda Babilonia, i tetradrammi coniati nel 311-305 riportano monogrammi che, secondo me, si sciolgono agevolmente nella cifra di 4 milioni di dracme, che indica la tiratura dell'emissione, corrispondente ad un milione di tetradrammi coniati. Ma per quanto riguarda le monete da te segnalate non ho elementi sufficienti per formulare un'ipotesi compiuta...

Dato che il libro si occupa proprio di questo e tu dichiari di non avere elementi sufficienti, non era meglio averli prima di pubblicarlo?

Mi spiego meglio: se la tua ipotesi fosse valida si applicherebbe certamente a tutti i vari tagli monetali segnalati da Apollonia, a meno di non ipotizzare una stessa tiratura per tutti, il che non credo proprio sia vero. La presenza degli stessi monogrammi/lettere su tutti i pezzi di una stessa emissione indica semplicemente che non si tratta di numeri, ma di qualcosa d'altro e cioè, probabilmente, come sostenuto dal buon De Callatay dei nomi dei funzionari incaricati della produzione monetale stessa e che dunque sarebbe vano tentare di ricercare. Non sempre si può trovare una soluzione... purtroppo.

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Dato che il libro si occupa proprio di questo e tu dichiari di non avere elementi sufficienti, non era meglio averli prima di pubblicarlo?

Mi spiego meglio: se la tua ipotesi fosse valida si applicherebbe certamente a tutti i vari tagli monetali segnalati da Apollonia, a meno di non ipotizzare una stessa tiratura per tutti, il che non credo proprio sia vero. La presenza degli stessi monogrammi/lettere su tutti i pezzi di una stessa emissione indica semplicemente che non si tratta di numeri, ma di qualcosa d'altro e cioè, probabilmente, come sostenuto dal buon De Callatay dei nomi dei funzionari incaricati della produzione monetale stessa e che dunque sarebbe vano tentare di ricercare. Non sempre si può trovare una soluzione... purtroppo.

Il libro si occupa di alcune emissioni monetali specifiche (tra cui ALCUNE a nome di Alessandro) e solo per le emissioni attenzionate pone delle ipotesi di tipo numerico. 

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Un tetradramma alessandrino coniato a Babilonia che, secondo me, riporta un monogramma che può essere sciolto nella cifra di 4 milioni di dracme (monogramma all'interno della corona nel campo a sinistra),  pari a 1 milione di tetradrammi (monogramma al di sotto del trono di Zeus), è, ad esempio, questo qui allegato. A questi tetradrammi e ad altri si accenna nel libro, non a quelli indicati da Apollonia, anche se coniati sempre a Babilonia. La varietà dei tetradrammi alessandrini, infatti, è notevole: si va da tetradrammi che riportano l'anno di coniazione (Sidone) a tetradrammi che riportano l'indicazione della parte iniziale del nome della zecca di coniazione (Aspendos e Odessus) ad altri ancora che riportano il nome del magistrato monetale (Rodi), etc...  Anche le emissioni coniate dalla stessa zecca non sono sempre uniformi tra loro....Non può esserci una spiegazione unica per tutto: non ho mai detto che l'interpretazione numerica dei monogrammi si applica sempre e comunque (ammetto di aver esagerato qualche volta su questo forum col "furor mathematicus" prendendo dei clamorosi granchi...). Un libro apre una discussione, non ha nè la pretesa nè la possibilità di risolvere in un solo colpo tutti i problemi interpretativi. Se ne risolve tre o quattro su 100 è già un gran risultato: l'importante è che indichi una possibilità alternativa d'interpretazione...

 

 

Macedonian Kingdom - Alexander III , Tetradrachm, Babylon, 311-305 BC, AR, g 17,06, mm 25, Head of young Heracles r. in lionskin headdress, Rv. BA I E½ , Zeus enthroned l., holding eagle and sceptre, monog in wreath l., MI under throne. Price 3747.Expressive portrait. Lighlty toned. Extremely fine.

post-37078-0-81089000-1464165141_thumb.j

Modificato da King John
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Un tetradramma alessandrino coniato a Babilonia che, secondo me, riporta un monogramma che può essere sciolto nella cifra di 4 milioni di dracme (monogramma all'interno della corona nel campo a sinistra),  pari a 1 milione di tetradrammi (monogramma al di sotto del trono di Zeus), è, ad esempio, questo qui allegato. A questi tetradrammi e ad altri si accenna nel libro, non a quelli indicati da Apollonia, anche se coniati sempre a Babilonia. La varietà dei tetradrammi alessandrini, infatti, è notevole: si va da tetradrammi che riportano l'anno di coniazione (Sidone) a tetradrammi che riportano l'indicazione della parte iniziale del nome della zecca di coniazione (Aspendos e Odessus) ad altri ancora che riportano il nome del magistrato monetale (Rodi), etc...  Anche le emissioni coniate dalla stessa zecca non sono sempre conformi tra loro....Non può esserci una spiegazione unica per tutto: non ho mai detto che l'interpretazione numerica dei monogrammi si applica sempre e comunque (ammetto di aver esagerato qualche volta su questo forum col "furor mathematicus" prendendo dei clamorosi granchi...). Un libro apre una discussione, non ha nè la pretesa nè la possibilità di risolvere in un solo colpo tutti i problemi interpretativi. Se ne risolve tre o quattro su 100 è già un gran risultato: l'importante è che indichi una possibilità alternativa d'interpretazione...

 

 

Macedonian Kingdom - Alexander III , Tetradrachm, Babylon, 311-305 BC, AR, g 17,06, mm 25, Head of young Heracles r. in lionskin headdress, Rv. BA I E½ , Zeus enthroned l., holding eagle and sceptre, monog in wreath l., MI under throne. Price 3747.Expressive portrait. Lighlty toned. Extremely fine.

In pratica stai dicendo che ognuno faceva come voleva? Ma non scherziamo, almeno in una stessa zecca dovevano esserci delle linee guida generali. Immediato predecessore babilonese delle monete postate da Apollonia (ca Price 3688-P 181 con M e LY), sono una serie enorme di monete (Price 3594-3687) con simboli vari, ma tutte col medesimo monogramma (tranne pochi casi in cui il monogramma è de facto lo stesso, ma rovesciato) e la lettera, ancora una volta, M.

post-43481-0-78516800-1464168689.jpg

http://numismatics.org/collection/1974.274.1

post-43481-0-74892800-1464168896.jpg

http://numismatics.org/pella/id/price.3621?lang=it

Sono 94 monete (delle quali, se ho contato bene 81 sono tetradrammi) coniate tra il 325-323, e per quel periodo non sono attestate iscrizioni/monogrammi differenti. Poichè nella fase successiva M rimane presente e il monogramma viene sostituito da LY, pare logico pensare che M indichi qualcosa che rimane costante (un luogo? un funzionario/tecnico?), mentre l'elemento variabile potrebbe verosimilmente riferirsi ad un incaricato ad hoc, non specializzato nella produzione monetale (come potevano essere i questori a Roma), ma al quale veniva attribuito questo incarico "per farsi le ossa" all'inizio della carriera. La tua teoria numerica in questo caso pare assolutamente inapplicabile e mi pare decisamente poco credibile che una decina d'anni dopo (vedi Price 3747 da te postato e interpretato numericamente) il sistema sia mutato completamente. Tra l'altro il fatto che il monogramma sia "in wreath", indica quasi certamente da un punto di vista iconografico l'attribuzione di un riconoscimento, di un onore a qualcuno e non certamente a un numero. Il medesimo monogramma da te interpretato come 4 milioni di dramme è peraltro presente quasi ininterrottamente come segno primario (o con leggerissime varianti come il punto nell'occhiello della rho che in questo caso non hai considerato nei tuoi calcoli) da Price 3700 a Price 3771 cioè da circa il 317 al 305 a.C., quindi quasi in continuità con gli esempi precedenti: vista la durata decennale di questo monogramma e visto il fatto che è spesso inserito in una corona d'alloro pare decisamente fuori luogo una lettura numerica, anche perchè è l'unico monogramma principale presente su tutte le monete del periodo.

"La grande tragedia della Scienza: il massacro di una bella ipotesi da parte di un brutto dato di fatto".

T. H. Huxley

Nella formulazione di una teoria scientifica non ci si può fermare al singolo esempio, ma bisogna sempre e comunque considerare il contesto generale e soprattutto è sbagliatissimo accettare solo ciò che sembra adeguarsi alla nostra teoria, scartando tutto il resto. Si tratta di un grosso errore metodologico. La cosa giusta da fare se qualcosa non ci torna sarebbe farsi un esame di coscienza e chiedersi se forse non abbiamo sbagliato qualcosina. Come del resto ti ha fatto notare, con toni certamente più garbati dei miei, lo stesso De Callatay. Se deve giudicare la comunità numismatica mi pare proprio che qua si inizi ad andare nel verso giusto.

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E' evidente che l'unica strada per convincere lui (e, ovviamente, ogni altra persona interessata all'argomento) è andare avanti con nuovi studi e nuove pubblicazioni: proprio alla fine di questo mese uscirà su una rivista italiana di numismatica un mio studio sugli stateri d'oro di Mitridate VI a nome e con i tipi di Lisimaco. Ho scelto quest'emissione perchè riporta un gran numero di monogrammi e perchè se n'è interessato lo stesso Callatay. 

L'emissione di stateri d'oro di Mitridate VI a nome e con i tipi di Lisimaco, ad esempio, fornisce un ottimo esempio di monogrammi interpretabili come numeri in sequenza. Si osservi l'immagine qui proposta. Abbinati allo stesso conio di diritto vi sono ben tre diversi conii di rovescio che riportano diversi monogrammi (sono collocati al rovescio nel campo a sinistra, sotto il braccio di Atena). Che si tratti di numeri è chiarito dal fatto che il secondo conio di rovescio viene ritoccato per aggiungervi (moneta n.3) quello che è chiaramente un numero: il sampi riportato sulla coscia di Atena che esprime il numero 900..... (I monogrammi variano ancora nel prosieguo dell'emissione).

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Modificato da King John
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Supporter

Rimanendo sempre nei toni pacati della discussione...

 

E’ fuori di dubbio che la varietà delle monete (non solo tetradrammi) di Alessandro è il più delle volte inconciliabile con la lettura di King, come afferma lui stesso che ammette ‘di aver esagerato qualche volta su questo forum col "furor mathematicus" prendendo dei clamorosi granchi...’. E’ pure innegabile che, sempre a sue parole, ‘.... Un libro apre una discussione, non ha nè la pretesa nè la possibilità di risolvere in un solo colpo tutti i problemi interpretativi. Se ne risolve tre o quattro su 100 è già un gran risultato: l'importante è che indichi una possibilità alternativa d'interpretazione...’.

Il punto è che questi tre o quattro casi siano fuori di discussione. Nel caso specifico, King ‘legge’ i monogrammi su questo tetra Price 3747 nella cifra di 4 milioni di dracme (monogramma all'interno della corona nel campo a sinistra), pari a 1 milione di tetradrammi (monogramma al di sotto del trono di Zeus),

 

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Però, come fa notare Caio, questa coppia di monogrammi compare su altri tetra della stessa zecca e dello stesso periodo con un terzo simbolo di controllo nel campo a sinistra come la Nike in volo (Price 3760), un crescent (Price 3756), un grappolo d’uva (Price 3758), un’ape (Price 3754), una spiga di grano (Price 3755), ecc. ecc.

Senza contare i casi in cui i due simboli sono gli stessi ma scambiati di posizione (Price 3752)

 

post-703-0-93179900-1464195868_thumb.jpg

 

oppure differenti per il globetto all’interno del ro , mancante nel Price 3746 che segue

 

post-703-0-44855200-1464195883_thumb.jpg

 

Quindi, mi si corregga se sbaglio, l’obiezione di Caio è analoga alla mia osservazione che riguardava la stessa coppia di simboli (e quindi la stessa numerosità di emissioni) su nominali diversi. Qui la coppia di simboli è costante su monete dello stesso taglio che però costituiscono più serie di emissioni con un diverso simbolo di controllo.  Si deve dedurre che la numerosità è la stessa per ogni serie? Oppure – chiedo a King - –   m’è sfuggito qualcosa?

 

 

apollonia

Modificato da apollonia
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Rimanendo sempre nei toni pacati della discussione...

 

E’ fuori di dubbio che la varietà delle monete (non solo tetradrammi) di Alessandro è il più delle volte inconciliabile con la lettura di King, come afferma lui stesso che ammette ‘di aver esagerato qualche volta su questo forum col "furor mathematicus" prendendo dei clamorosi granchi...’. E’ pure innegabile che, sempre a sue parole, ‘.... Un libro apre una discussione, non ha nè la pretesa nè la possibilità di risolvere in un solo colpo tutti i problemi interpretativi. Se ne risolve tre o quattro su 100 è già un gran risultato: l'importante è che indichi una possibilità alternativa d'interpretazione...’.

Il punto è che questi tre o quattro casi siano fuori di discussione. Nel caso specifico, King ‘legge’ i monogrammi su questo tetra Price 3747 nella cifra di 4 milioni di dracme (monogramma all'interno della corona nel campo a sinistra), pari a 1 milione di tetradrammi (monogramma al di sotto del trono di Zeus),

 

attachicon.gifKing post-37078-0-81089000-1464165141.jpg

 

Però, come fa notare Caio, questa coppia di monogrammi compare su altri tetra della stessa zecca e dello stesso periodo con un terzo simbolo di controllo nel campo a sinistra come la Nike in volo (Price 3760), un crescent (Price 3756), un grappolo d’uva (Price 3758), un’ape (Price 3754), una spiga di grano (Price 3755), ecc. ecc.

Senza contare i casi in cui i due simboli sono gli stessi ma scambiati di posizione (Price 3752)

 

attachicon.gifScambio 2110269.jpg

 

oppure differenti per il globetto all’interno del ro , mancante nel Price 3746 che segue

 

attachicon.gifSenza punto 3090113.jpg

 

Quindi, mi si corregga se sbaglio, l’obiezione di Caio è analoga alla mia osservazione che riguardava la stessa coppia di simboli (e quindi la stessa numerosità di emissioni) su nominali diversi. Qui la coppia di simboli è costante su monete dello stesso taglio che però costituiscono più serie di emissioni con un diverso simbolo di controllo.  Si deve dedurre che la numerosità è la stessa per ogni serie? Oppure – chiedo a King - –   m’è sfuggito qualcosa?

 

 

apollonia

Il mio intervento è solo un'espressione in forma più articolata del tuo che era limitato a un'unica serie completa di nominali caratterizzati dagli stessi monogrammi/lettere e mostra come a Babilonia ci sia una notevole costanza (un poco meno nel periodo ca 320-317) per circa 20 anni. Ciò che muta è per lo più in questi casi il simbolo di accompagno, che dunque in questo caso deve essere l'elemento che doveva permettere all'epoca di distinguere un'emissione dall'altra (a cosa poi questo simbolo si riferisca e SE si riferisca a qualcosa in particolare è un altro discorso). Poichè invece i monogrammi e le lettere rimangono stabili (in un caso su ben 81 tetradrammi numerati dal Price) devono riferirsi a qualcosa di stabile. Osserviamo inoltre una sequenza precisa:

325/3= monogramma (talora rovesciato) + M + simbolo che varia in ogni numero del Price

323/...= LY + M + simbolo

Quindi M risulta essere l'elemento che si mantiene costante, mentre in secondo luogo troviamo il monogramma che viene mantenuto per 2 anni fino a quando diventa LY, che a sua volta si mantiene per un altro lasso di tempo apparentemente però più breve. I simboli mutano invece continuamente.

Nel periodo compreso tra 317 e 305 circa compare praticamente sempre il monogramma interpretato numericamente come 1 milione di tetradrammi (con qualche piccola variante), accompagnato invece da altri elementi piuttosto variabili.

Non si può certamente ipotizzare che ciascuna di queste emissioni avesse un valore pari a 1 milione di tetradrammi poichè altrimenti la sola zecca di Babilonia avrebbe coniato più monete di tutte quelle che si stima siano state prodotte in tutto l'impero macedone. Se ci aggiungiamo l'elemento della corona d'alloro possiamo affermare con una totale sicurezza che non si tratti di numeri.

Sempre che non si affermi che a Babilonia quelli della zecca abbiano stampato la scritta 1.000.000 su tutte le monete di tutti i tagli coniate per circa dieci anni, talora inoltre mettendoci intorno una graziosa decorazione vegetale.

Modificato da Caio153
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In pratica stai dicendo che ognuno faceva come voleva? Ma non scherziamo, almeno in una stessa zecca dovevano esserci delle linee guida generali. 

 

Spero che non mi si neghi anche l'evidenza....

 

 

Alexander III (the Great) 336-323 B.C

MACEDON. Kingdom of Macedon. Alexander III (the Great) 336-323 B.C. AR Tetradrachm (15.95), Odessus mint, ca. 83-71 B.C. in the name of Alexander III.

Pr-1193.  Head of Heracles in lion's skin right; Reverse: Zeus seated left holding eagle.

VERY FINE

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Modificato da King John
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 La varietà dei tetradrammi alessandrini, infatti, è notevole: si va da tetradrammi che riportano l'anno di coniazione (Sidone) a tetradrammi che riportano l'indicazione della parte iniziale del nome della zecca di coniazione (Aspendos e Odessus) ad altri ancora che riportano il nome del magistrato monetale (Rodi), etc...  

 

 

Alexander III the Great (336-323 BC). AR tetradrachm (33mm, 16.85 gm, 12h). Late posthumous issue of Aspendus, dated CY 12 = 201 BC. Head of Heracles right wearing lion skin headdress / AΛEΞANΔPOY, Zeus wnthroned left, holding eagle and scepter, AΣ over date IB in left field. Price 2892. Perfectly struck on a broad flan, with much original luster. Nearly Mint State. Ex Triton XI (6 January 2008), lot 121; Ronald Cohen Collection (Triton VIII, 11 January 2005), lot 175; Tkalec (19 February 2001), lot 64.

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 CARIE - خLES DE CARIE - RHODES(IIIe-IIe siècles avant J.-C.)Monnayage au nom et au type d'Alexandre III le Grand Tétradrachme N° v38_0243   
Date : c. 201-190 AC.
Nom de l'atelier : Rhodes
Métal : argent
Diamètre : 30,5mm
Axe des coins : 12h.
Poids : 16,98g.
Degré de rareté : R1
Etat de conservation : SUP Prix de départ : 550 €  Estimation : 950 €   
Prix réalisé : 550 €  Nombres d'offres : 1   Offre maximum : 765 €   
Commentaires sur l'état de conservation : Exemplaire sur un flan large, bien centré des deux côtés avec le grènetis visible au droit, complet au revers. Portrait magnifique. Revers inhabituel de très joli style. Jolie patine grise avec des reflets dorés. N° dans les ouvrages de référence : MP.2518  - Cop.762  - Aulock6645  - P.935
Titulature avers : Anépigraphe.
Description avers : Buste imberbe d'Alexandre le Grand sous les traits d'Héraklès à droite, coiffé de la léonté.
Description revers : Zeus aétophore assis à gauche sur un trône avec dossier, nu jusqu'à la ceinture, les jambes croisées, tenant de la main droite un aigle et de la gauche, un sceptre long ; dans le champ inférieur à gauche, une rose.
Légende revers : AΛEXANΔΡOΥ// AINHTΩΡ// ΡO

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Quindi, mi si corregga se sbaglio, l’obiezione di Caio è analoga alla mia osservazione che riguardava la stessa coppia di simboli (e quindi la stessa numerosità di emissioni) su nominali diversi. Qui la coppia di simboli è costante su monete dello stesso taglio che però costituiscono più serie di emissioni con un diverso simbolo di controllo.  Si deve dedurre che la numerosità è la stessa per ogni serie? Oppure – chiedo a King - –   m’è sfuggito qualcosa?

 

 

apollonia

La risposta è sì: tutte le emissioni di tetradrammi del 317-311 a.C.con il monogramma all'interno della corona, per me, hanno la pezzatura di 4 milioni di dracme, pari a un milione di tetradrammi. Ciò si evince chiaramente dagli stessi monogrammi che si sciolgono agevolmente in numeri: il globetto riportato in alcuni casi all'interno del P è poi un segno diacritico che avvertiva il lettore che si era in presenza di numeri e non di lettere.

 Per le emissioni di nominali diversi del periodo precedente con coppia di monogrammi identici, invece, non ho sufficienti elementi x esprimermi.

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Modificato da King John
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In questo periodo (317-311 a.C.) nella zecca di Babilonia l'indicazione del numero dei tetradrammi coniati veniva data anche in modi alternativi che indicavano sempre la stessa quantità di un milione di tetradrammi (l'altra indicazione numerica, relativa alla tiratura in dracme, rimane identica (seguono alcune scansioni dal Price)

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Non si può certamente ipotizzare che ciascuna di queste emissioni avesse un valore pari a 1 milione di tetradrammi poichè altrimenti la sola zecca di Babilonia avrebbe coniato più monete di tutte quelle che si stima siano state prodotte in tutto l'impero macedone. Se ci aggiungiamo l'elemento della corona d'alloro possiamo affermare con una totale sicurezza che non si tratti di numeri.

 

Il problema delle emissioni di Babilonia con monogramma riportato all'interno di una corona è di capire esattamente quante sono, date l'assenza di elementi distintivi come un simbolo. Ma emissioni da un milione di tetradrammi, pari a 4 milioni di dracme, sono assolutamente normali e si riscontrano presso altre zecche che usavano contraddistinguere le emissioni con simboli e monogrammi (secondo me notazioni numeriche). Ad esempio, la ricostruzione, nei limiti del possibile, dell'emissione contraddistinta dal simbolo dell'aplustre, coniata a Corinto nel 310-290 a.C. permette di osservare 14 conii di diritto e 31 di rovescio al lavoro per coniare il medesimo quantitativo di 4 milioni di dracme (pari ad un milione di tetradrammi) segnalata a fine emissione con la cifra DO che va sciolta  nel prodotto di 4 del sistema ionico (D) x la quantità di 10 dracme, indicata con il simbolo O originario di Argo.

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Alexander III the Great (336-323 BC). AR tetradrachm (33mm, 16.85 gm, 12h). Late posthumous issue of Aspendus, dated CY 12 = 201 BC. Head of Heracles right wearing lion skin headdress / AΛEΞANΔPOY, Zeus wnthroned left, holding eagle and scepter, AΣ over date IB in left field. Price 2892. Perfectly struck on a broad flan, with much original luster. Nearly Mint State. Ex Triton XI (6 January 2008), lot 121; Ronald Cohen Collection (Triton VIII, 11 January 2005), lot 175; Tkalec (19 February 2001), lot 64.

AS sta per Aspendos...

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 CARIE - خLES DE CARIE - RHODES(IIIe-IIe siècles avant J.-C.)Monnayage au nom et au type d'Alexandre III le Grand Tétradrachme N° v38_0243   

Date : c. 201-190 AC.

Nom de l'atelier : Rhodes

Métal : argent

Diamètre : 30,5mm

Axe des coins : 12h.

Poids : 16,98g.

Degré de rareté : R1

Etat de conservation : SUP Prix de départ : 550 €  Estimation : 950 €   

Prix réalisé : 550 €  Nombres d'offres : 1   Offre maximum : 765 €   

Commentaires sur l'état de conservation : Exemplaire sur un flan large, bien centré des deux côtés avec le grènetis visible au droit, complet au revers. Portrait magnifique. Revers inhabituel de très joli style. Jolie patine grise avec des reflets dorés. N° dans les ouvrages de référence : MP.2518  - Cop.762  - Aulock6645  - P.935

Titulature avers : Anépigraphe.

Description avers : Buste imberbe d'Alexandre le Grand sous les traits d'Héraklès à droite, coiffé de la léonté.

Description revers : Zeus aétophore assis à gauche sur un trône avec dossier, nu jusqu'à la ceinture, les jambes croisées, tenant de la main droite un aigle et de la gauche, un sceptre long ; dans le champ inférieur à gauche, une rose.

Légende revers : AΛEXANΔΡOΥ// AINHTΩΡ// ΡO

Qua  di numeri sicuramente non c'è nemmeno l'ombra: PO sta per Rodi... questo è proprio uno degli esempi sul quale il De Callatay batte di più per sostenere che si tratti di funzionari...

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In questo periodo (317-311 a.C.) nella zecca di Babilonia l'indicazione del numero dei tetradrammi coniati veniva data anche in modi alternativi che indicavano sempre la stessa quantità di un milione di tetradrammi (l'altra indicazione numerica, relativa alla tiratura in dracme, rimane identica (seguono alcune scansioni dal Price)

Come ho già detto almeno 1 milione di volte, a Babilonia dubito fortemente che sapessero anche solo cosa fosse Andania... e ritorniamo al solito punto: sistemi numerali differenti non possono essere fusi assieme in documenti ufficiali.

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Ma è molto probabile che anche altri conii siano stati impiegati a Corinto per coniare l'emissione contraddistinta dal simbolo dell'aplustre del  310-290 a.C., com'è confermato dallo schema (qui postato) degli abbinamenti tra i conii di diritto e i conii di rovescio di quell'emissione. Sicuramente, ad esempio, i conii di rovescio sono stati di più perchè nella ricostruzione sopra proposta sono in numero poco più che doppio rispetto ai conii di diritto. E' molto probabile che la lunga produttività del conio di diritto D4 non sia un caso isolato.

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Il problema delle emissioni di Babilonia con monogramma riportato all'interno di una corona è di capire esattamente quante sono, date l'assenza di elementi distintivi come un simbolo. Ma emissioni da un milione di tetradrammi, pari a 4 milioni di dracme, sono assolutamente normali e si riscontrano presso altre zecche che usavano contraddistinguere le emissioni con simboli e monogrammi (secondo me notazioni numeriche). Ad esempio, la ricostruzione, nei limiti del possibile, dell'emissione contraddistinta dal simbolo dell'aplustre, coniata a Corinto nel 310-290 a.C. permette di osservare 14 conii di diritto e 31 di rovescio al lavoro per coniare il medesimo quantitativo di 4 milioni di dracme (pari ad un milione di tetradrammi) segnalata a fine emissione con la cifra DO che va sciolta  nel prodotto di 4 del sistema ionico (D) x la quantità di 10 dracme, indicata con il simbolo O originario di Argo.

Ma chi lo dice che si riscontrano in altre zecche? 14 conii di dritto fanno, se va bene, 450.000 tetradrammi e non certo 1 milione.

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Ma è molto probabile che anche altri conii siano stati impiegati a Corinto per coniare l'emissione contraddistinta dal simbolo dell'aplustre del  310-290 a.C., com'è confermato dallo schema (qui postato) degli abbinamenti tra i conii di diritto e i conii di rovescio di quell'emissione. Sicuramente, ad esempio, i conii di rovescio sono stati di più perchè nella ricostruzione sopra proposta sono in numero poco più che doppio rispetto ai conii di diritto. E' molto probabile che la lunga produttività del conio di diritto D4 non sia un caso isolato.

Il punto non è l'alta produttività dei conii di dritto, ma la scarsa produttività di quelli di rovescio, che erano facilmente soggetti a rotture tali da renderli inutilizzabili...

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