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IGNORED

Le monete più attraenti di Alessandro Magno


Risposte migliori

Inviato

E’ vero.

Quindi l’esemplare della Gorny & Mosch 220 dell’11 marzo 2014 (lotto 1188, stima 1500 €, realizzo 2400 €) è fino a prova contraria quello della Roma Numismatics VI del 29 settembre 2013 (lotto 548, stima 2000 GBP, realizzo 1800 GBP che al cambio odierno fanno 2440 € e rotti).

attachicon.gifStatere 176 Gorny Roma VI.jpg

 

Parallelamente, l’esemplare della Roma Numismatics 5 del 23 marzo 2013 (lotto 252, stima 3000 GBP, realizzo 2400 GBP che al cambio odierno fanno 3254 € e rotti) è fino a prova contraria quello della Rauch 90 del 4-6 giugno 2012 (lotto 83, stima 1400 €, realizzo 3200 €).

attachicon.gifStatere 176 Roma 5 Rauch.jpg

 

In entrambi i casi non è stata citata la provenienza dello statere dall’asta precedente, cosa che in genere viene considerata dall’acquirente come un’ulteriore garanzia della qualità della moneta, specie se importante come in questo caso. Per altri esemplari di questo statere ho notato invece che la provenienza viene regolarmente indicata, quando è possibile.

 

A meno che non si tratti di due coppie di stateri identici :crazy: :girl_devil:  , quindi di quattro esemplari di Price 176… :help: 

 

 

apollonia

 

Non è infrequente, anzi spesso capita la dimenticanza del pedigree seppur recente. NAC e CNG insegnano...

io stesso nel corso degli anni ho scoperto pedigree inimmaginabili, specie nelle monete di magna graecia e sicilia..

In questo caso sono le medesime monete esitate a breve tempo da G&M e Roma.

Le immagini in ogni caso sono inequivocabili...

 

Odisseo


Supporter
Inviato

Se le cose stanno così (voglio dire se non è stata usata la stessa foto per due esemplari molto simili ma distinti) è pure inequivocabile il fatto che il conferente della Gorny 2014 ha incassato 2400 € dopo averne speso 2440 € più commissioni e altre spese un anno prima, e il conferente della Roma 5 ha incassato 3254 € dopo averne speso 3200 più commissioni e altre spese un anno prima. E in entrambi i casi per uno statere Price 176. Devo prendere atto dell’esistenza di collezionisti benefattori delle case d’asta!

Chiudendo il discorso su questi aspetti della faccenda perché del resto non sono affari miei, ho visto che Martin Jessop Price mette un punto interrogativo dopo ‘Boeotian’ nella descrizione dello statere 176, come se non fosse proprio sicuro del tipo di simbolo. L’autore ne ritiene invece molto probabile una data di coniazione precedente al 323 a. C. in base alla presenza nel ritrovamento di Saida.

Ma è istruttivo sentire anche il parere di Ludwig Müller riguardo al suo 751, che corrisponde appunto al Price 176, nel suo testo ‘Numismatique d'Alexandre le Grand’.

 

post-703-0-33130100-1427302882_thumb.jpg

 

Quindi il Müller non ha dubbi sul simbolo e correla lo scudo beota a Tebe, avendo osservato che sia sotto Alessandro sia dopo la sua morte vi era una guarnigione macedone nella fortezza di Cadmo, e che la città distrutta all’inizio del regno di Alessandro fu ribattezzata sotto Cassandro nel 316 a. C. Ne consegue così che le monete della serie Tebe n° 751-756 potevano essere state coniate dai comandanti macedoni della fortezza o dal magistrato della città ribattezzata. Quest’ultima alternativa sembra preferibile per i tetradrammi (quindi molto probabilmente postumi) ma – anche se non detto esplicitamente- non per gli stateri (quindi molto probabilmente contemporanei).

 

Leggendo di Tebe e di Cadmo, il suo fondatore, ho preso lo spunto per raccogliere i miei appunti sparsi sul mito ad esso legato e che presenterò in una prossima puntata.

 

 

apollonia

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Inviato

grazie Apollonia per la precisazione, il Muller come estratto non lo avevo approfondito.

 

In effetti anche stilisticamente, i tetradrammi con lo scudo beota di stile sono palesemente postumi....a differenza degli stateri d'oro.

 

Odisseo


Supporter
Inviato

Figlio del re fenicio Agenore e fratello di Europa, Cadmo è considerato il fondatore della città di Tebe. Quando la sorella Europa fu rapita da Zeus, il padre lo costrinse a mettersi alla sua ricerca, ordinando di non tornare prima d’averla trovata. Dopo vane ricerche assieme alla madre Telefassa, decise di non tornare in patria dove lo attendeva la punizione del padre per non aver trovato la sorella, e si stabilì in Tracia. Dopo la morte di Telefassa, andò in aiuto a Zeus nella lotta contro il gigante Tifone; si recò poi a Delfi, dove l’oracolo gli impose di seguire una giovenca e di fondare una città nel punto in cui essa sarebbe caduta a terra. Trovò quindi nella Focide una giovenca, che seguì fin nella Beozia, e qui quest’ultima stramazzò al suolo. Come rito propiziatorio volle sacrificare la bestia ad Atena e, per fare ciò, mandò alcuni suoi uomini a prendere dell’acqua ad una sorgente custodita da un drago figlio di Ares, che divorò gli arrivati. Cadmo mosse allora contro il drago e lo uccise.

 

post-703-0-33991400-1427370295.jpg

 

Cadmo uccide il drago (Hendrick Goltzius (1558-1617))

 

Nonostante fosse rimasto solo in quanto i suoi compagni erano tutti morti, decise di portare a termine comunque il sacrificio. Atena, per riconoscenza, gli comparve e gli suggerì di seminare nella terra i denti del drago, da cui balzarono fuori molti soldati detti appunto gli Sparti, cioè ‘seminati’. Cadmo, che non avrebbe potuto vincerli da solo, gettò delle pietre in mezzo a loro, tanto che questi, credendosi assaliti, si scagliarono l’uno contro l’altro fino ad uccidersi. Da questa strage ne sopravvissero cinque (Ctonio, Echione, Iperenore, Peloro e Udeo) che aiutarono Cadmo a costruire la “Cadmea”, la rocca della nuova città di Tebe.

 

(segue)

 

apollonia

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Inviato

Prima di poter regnare sulla sua città, Cadmo dovette però prestare servizio presso Ares otto anni per espiare il delitto dell’uccisione del drago suo figlio. Terminato tale periodo, divenne re di Tebe e sposò Armonia, figlia di Ares e Afrodite, che è la rappresentazione divina della concordia e dell’ordine morale. Al matrimonio parteciparono anche gli dei, che regalarono alla sposa una collana (altri parlano di un peplo) fatta da Efesto, un dono di nozze che purtroppo da allora in poi portò sfortuna a chiunque lo possedeva. Dall’unione tra Cadmo e Armonia nacquero quattro bambine: Ino, Agave, Autonoe e Semele. Una di loro, Agave, sposò Echione (uno degli Sparti), e il loro figlio Penteo ereditò in seguito il regno del nonno Cadmo. Dall’unione nacque anche un figlio, Polidoro, da cui discendono i Labdacidi (Labdaco, Laio e Edipo). In vecchiaia Cadmo e Armonia, quando Dioniso distrusse la casa reale, furono esiliati in Illiria dove furono trasformati in serpenti.

 

post-703-0-58396400-1427376240.jpg

Cadmo e Armonia si trasformano in serpenti (stampa)

 

 

apollonia

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Inviato

Un parente stretto dello statere 176 è il 176A, il corrispettivo quarto di statere coniato nella stessa zecca e all'incirca nello stesso periodo.

 

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KINGS of MACEDON. temp. Alexander III – Philip III. Circa 325-319 BC. AV Quarter Stater (11mm, 2.15 g, 11h). In the name and types of Alexander III. Amphipolis mint. Struck under Antipater. Helmeted head of Athena right / Bow and club; shield above. Price 176A var. (direction of club). Good VF, slight die shift on reverse. Very rare.

 

 

E’ curioso notare come l’ignoranza della convenzione seguita dal Price per indicare l’orientazione di un oggetto asimmetrico in posizione orizzontale come in questo caso la clava, porti alla conclusione errata di considerare la moneta una variante quando in effetti non lo è.

Per chiarire, nella descrizione del Price si legge per il 176A: ¼ AU ‘club <----’. Ora, poiché, secondo la notazione dell’autore, la punta della freccia è diretta verso il manico della clava (cioè la parte che si restringe), la direzione della clava nell’esemplare in questione è quella giusta per la moneta ufficiale, non per una presunta variante che con tutta probabilità nemmeno esiste.

 

Ma non era tanto questo il punto, quanto il fatto che ho trovato lo stesso esemplare in vendita su MA Shop a 1850 €, quando era stato acquistato a un hammer di 1400 USD nella CNG 85 del settembre 2010.

Si può quindi desumere che questo statere/4 e gli altri due stateri 176 di cui s’è discusso prima siano stati acquistati a scopo speculativo, quindi più da commercianti che da collezionisti. Questo non certo per criticare i commercianti che fanno il loro mestiere, ma per cercare di spiegare la riproposizione di monete piuttosto importanti nelle aste.

 

 

apollonia

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Inviato

condivido Apollonia.....data la scarsità di materiale di alto livello......i commercianti si fanno "attivi" buyes.....

 

odisseo


Inviato

Un parente stretto dello statere 176 è il 176A, il corrispettivo quarto di statere coniato nella stessa zecca e all'incirca nello stesso periodo.

 

attachicon.gifCNG 85 Quarto di statere 176A.jpg

KINGS of MACEDON. temp. Alexander III – Philip III. Circa 325-319 BC. AV Quarter Stater (11mm, 2.15 g, 11h). In the name and types of Alexander III. Amphipolis mint. Struck under Antipater. Helmeted head of Athena right / Bow and club; shield above. Price 176A var. (direction of club). Good VF, slight die shift on reverse. Very rare.

 

 

E’ curioso notare come l’ignoranza della convenzione seguita dal Price per indicare l’orientazione di un oggetto asimmetrico in posizione orizzontale come in questo caso la clava, porti alla conclusione errata di considerare la moneta una variante quando in effetti non lo è.

Per chiarire, nella descrizione del Price si legge per il 176A: ¼ AU ‘club <----’. Ora, poiché, secondo la notazione dell’autore, la punta della freccia è diretta verso il manico della clava (cioè la parte che si restringe), la direzione della clava nell’esemplare in questione è quella giusta per la moneta ufficiale, non per una presunta variante che con tutta probabilità nemmeno esiste......

 

 

 

apollonia

 

Non è la prima volta che mi capita Apollonia. Sai, quando l'altr'anno mi sono aggiudicato a inizio 2014 il bronzo Face Left Price 288 ho chiesto a diversi commercianti internazionali di monete antiche di una certa fama cosa ne pensassero.

In molti mi hanno ripetuto che l'orientamento della clava non era quello giusto, ma poi senza star lì a spiegare loro che nella convenzione Price, come ben dici anche tu Apollonia, se troviamo clava <---- vuol dire che la clava inizia a sinistra, dove ha il manico e finisce a destra, ho semplicemente detto che il rovescio del Price 288 è uguale a quello del Price 288 e quindi la clava andava da sinistra a destra.

Metto delle immagini per spiegarmi meglio.

Nella prima immagine il mio Price 288 e nella seconda un Price 287...Rovescio identico.

Ah dimenticavo....Ovviamente quando mi sono aggiudicato questo pezzo i commercianti, che sono anche una nota casa d'aste, non hanno pensato minimamente corrispondesse al bronzo face left Price 288....Meglio così, soprattutto per il mio portafogli :blum:

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Supporter
Inviato

Certamente il problema della clava è all'ordine del giorno per la maggior parte dei bronzi di Alessandro. Ma ciò vale anche per altri simboli. Nell'esempio di questo esemplare, la punta della freccia può indicare la direzione verso l'imboccatura o verso il fondo del gorytos, come pure verso la fiamma o verso il manico della fiaccola. L'essenziale è attenersi alla convenzione seguita dal Price nella descrizione della moneta.

 

post-703-0-38399700-1427449214.jpg

 

 

apollonia


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Inviato

Avendo parlato di Cadmo, Tebe, scudo beota, ecc., credo che a buon diritto possiamo dare ospitalità qui a questo rarissimo tetradramma commemorativo della liberazione di Tebe, che presenta anche la particolarità di raffigurare Poseidone tanto al diritto quanto al rovescio.

 

post-703-0-09861700-1427475715_thumb.jpg

The Liberation of Thebes

BOEOTIA, Federal Coinage. Circa 287 BC. AR Tetradrachm (17.13 g, 12h). Attic standard. Laureate head of Poseidon right, wearing hair long at neck / BOI-WTWN, Poseidon, holding dolphin in his right hand and trident in his left, seated left on throne with lion's legs at the front and decorated on its side with a Boiotian shield. BCD Boiotia 81 (same rev. die); Head, Boeotia p. 83; Gulbenkian 920 = Jameson 2065 = Weber 3303 (same rev. die); De Luynes 1980 (same obv. die). EF, small area of flat strike on beard. Extremely rare.

 

 

apollonia

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Inviato

Avendo parlato di Cadmo, Tebe, scudo beota, ecc., credo che a buon diritto possiamo dare ospitalità qui a questo rarissimo tetradramma commemorativo della liberazione di Tebe, che presenta anche la particolarità di raffigurare Poseidone tanto al diritto quanto al rovescio.

 

attachicon.gifTetra liberazione di Tebe.jpg

The Liberation of Thebes

BOEOTIA, Federal Coinage. Circa 287 BC. AR Tetradrachm (17.13 g, 12h). Attic standard. Laureate head of Poseidon right, wearing hair long at neck / BOI-WTWN, Poseidon, holding dolphin in his right hand and trident in his left, seated left on throne with lion's legs at the front and decorated on its side with a Boiotian shield. BCD Boiotia 81 (same rev. die); Head, Boeotia p. 83; Gulbenkian 920 = Jameson 2065 = Weber 3303 (same rev. die); De Luynes 1980 (same obv. die). EF, small area of flat strike on beard. Extremely rare.

 

 

apollonia

 

Stu-pen-da tetradramma....

L'immagine di Poseidone, il persecutore di Odisseo, mi ha fatto tornare in mente la statua di Zeus/Poseidone al Museo Archeologico di Atene.

Sono comunque due divinità da sempre molto simili nelle sembianze e nelle raffigurazioni, tanto che a tutt'oggi ancora non si sa se la statua presente al Museo di Atene rappresenti il Padre degli Dei o Il Dio del Mare. L'attribuzione viene, pensate un po' dibattuta tra Zeus o Poseidone se a seconda, stiano nell'atto di scagliare una saetta (Zeus) o un tridente (Poseidone). Naturalmente non si è mai trovato cosa stesse in realtà scagliando la statua.....In molti credono però trattasi di Zeus con saetta.

 

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Quiz pasquale

 

post-703-0-54638200-1427566763_thumb.jpg

The Work of a Master Engraver

KINGS of MACEDON. temp. Philip III – Kassander. 323-315 BC. AR Tetradrachm (17.19 g, 3h). In the name and types of Alexander III. Pella mint. Head of Herakles right, wearing lion skin / AΛEΞANΔPOY, Zeus Aëtophoros seated left; Θ below throne. Price 214; Moore 78-132; SNG München 345; SNG Alpha Bank 519; SNG Saroglos 264 (same dies). Choice EF. Elegant style.

 

 

Che ci troviamo di fronte a un capolavoro è evidente. Ma c'è un particolare del rovescio che rende questo tetradramma unico nel suo genere. Lo vedete?

 

 

apollonia

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Inviato

Tetradramma anche questo davvero splendido. :)

Mi sembra che l'incisore qui abbia mostrato tutta la sua grande maestria. Non solo rappresentando la terza gamba frontale del trono (sulla sinistra del campo al rovescio, proprio accanto alla gamba destra di Zeus), ma anche rappresentando particolari generalmente solo abbozzati, come le dita dei piedi (soprattutto il piede sinistro) del Padre degli Dei.

Ci sono o no?


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Inviato

Sì. La parte saliente è il rovescio, dove all'eleganza dello stile come sul diritto si unisce il tentativo dell'incisore di rappresentare Zeus nella vera prospettiva, come dimostra la gamba lontana del trono che è visibile accanto alla gamba destra di Zeus. Raffigurazione unica in questa tipologia.

 

 

apollonia


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Inviato

A proposito di raffinatezza di stile, guarda l'Apollo, e il suo occhio in particolare (ma anche i capelli), sulla moneta di Archelao I al post # 75 del seguente link

 

http://www.lamoneta.it/topic/135627-le-monete-del-regno-di-macedonia/page-3

 

 

apollonia


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Inviato

Ho trovato un altro esemplare del raro tetradramma con la tartaruga in esergo che avevo postato qui (# 2201)

 

http://www.lamoneta.it/topic/84573-le-monete-piu-attraenti-di-alessandro-magno/page-89

 

post-703-0-24508300-1428184747.jpg

 

Macedon Empire, Alexander III the Great (336-23 BC), tetradrachm after c. 330 BC, mint Aegina (?). Obv. head of Heracles with lion skin r. Rev. Zeus with eagle and sceptre enthroned to l., in the fields and below throne mint and mint master signs. SNG FM Leake and General coll. 2182; Price 851. © Fitzwilliam Museum.

 

La novità rispetto al precedente è che qui è ben evidente sotto il trono la sigla P del mastro di zecca, probabilmente quella di Egina.

 

Visto che è quasi mezzanotte, l’occasione per un augurio di Buona P(asqua) a tutti.

 

 

apollonia

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Inviato

Ho trovato un altro esemplare del raro tetradramma con la tartaruga in esergo che avevo postato qui (# 2201)

 

http://www.lamoneta.it/topic/84573-le-monete-piu-attraenti-di-alessandro-magno/page-89

 

attachicon.gifTetra Price 851 altro esemplare.jpg

 

Macedon Empire, Alexander III the Great (336-23 BC), tetradrachm after c. 330 BC, mint Aegina (?). Obv. head of Heracles with lion skin r. Rev. Zeus with eagle and sceptre enthroned to l., in the fields and below throne mint and mint master signs. SNG FM Leake and General coll. 2182; Price 851. © Fitzwilliam Museum.

 

La novità rispetto al precedente è che qui è ben evidente sotto il trono la sigla P del mastro di zecca, probabilmente quella di Egina.

 

Visto che è quasi mezzanotte, l’occasione per un augurio di Buona P(asqua) a tutti.

 

 

Apollonia

 

Particolare questo tetra con la firma del maestro di zecca (o incisore?).....Davvero bello.

Rinnovo gli auguri a te, caro G. (apollonia) , a tua moglie, a tutti.

Tanti auguri anche agli altri greek boys (@@skubydu, @@Matteo91, a tutti quanti, anche ai nuovi) :D

 

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Inviato

Particolare questo tetra con la firma del maestro di zecca (o incisore?).....Davvero bello.

Rinnovo gli auguri a te, caro G. (apollonia) , a tua moglie, a tutti.

Tanti auguri anche agli altri greek boys (@@skubydu, @@Matteo91, a tutti quanti, anche ai nuovi) :D

Caro Andrea, contraccambio do cuore!

Skuby

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Nella prossima CNG 99 un pezzo interessante anche per le vicende legate all’attribuzione dei tetradrammi Price 2223-5 con il grifone o la parte anteriore del grifone nel campo a sinistra del rovescio.

 

post-703-0-11968400-1428589587_thumb.jpg

TROAS, Assos. Circa 210-200 BC. AR Tetradrachm (32.5mm, 16.84 g, 12h). In the name and types of Alexander III of Macedon. Head of Herakles right, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; in left field, forepart of griffin left. Price 2225 (Phokaia). Good VF, toned. Very rare issue, only two in CoinArchives.

CNG 99, Lot: 196. Estimate $750. From the collection of Dr. Will Gordon.

 

Sebbene Seyrig e altri avessero attribuito questo tipo ad Asso in base allo stile generale, il Price riteneva che lo stile del grifone, con le ali ricurve, fosse più compatibile con quello presente sui bronzi civici contemporanei di Focaia. Tuttavia l’ispezione delle emissioni civiche di Asso dimostra che il grifone era inciso con le ali diritte o ricurve, probabilmente a scelta dell’incisore. Di conseguenza l’attribuzione dei tetra Price 2223-5 dev’essere ricondotta ad Asso.

 

 

apollonia

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Sempre della CNG 99 un policromatico bronzo col gorytos di Antioco I Sotere.

 

post-703-0-61509200-1428614726_thumb.jpg

SELEUKID KINGS of SYRIA. Antiochos I Soter. 281-261 BC. Æ (21mm, 7.92 g, 6h). Aï Khanoum mint. Head of Herakles right, wearing lion skin / Bow-in-bowcase and club; BΑΣΙΛΕΩΣ ANTIOXO[Y] between; in right field, ∆ within circle monogram. SC 447 var. (smaller denomination, no monogram); SCB p. 37, 5 var. (same); HGC 9, 189 var. (same). Good VF, natural red-brown patina, minor deposits. Very rare.

 

L'ho segnalato perchè è simile a quelli di Alessandro Magno.

 

 

apollonia

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Altro tetradramma proposto nella prossima CNG 99 interessante per il personaggio la cui testa è raffigurata nel campo a sinistra del rovescio ed è caratteristica della serie di emissioni di Smirne catalogate Price 2247-58. Il personaggio è Tiche, che nella mitologia greca è la personificazione della fortuna.

 

post-703-0-69545700-1428671855_thumb.jpg

IONIA, Smyrna. Circa 220-200 BC. AR Tetradrachm (34mm, 17.02 g, 12h). In the name and types of Alexander III of Macedon. Head of Herakles right, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; in left field, turreted head of Tyche left above monogram. Milne, Autonomous, Period VIII, unlisted monogram; Price 2247–58 var. (monogram). Superb EF. Very rare, only two in CoinArchives.

CNG 99, Lot: 237. Estimate $1000.

From the collection of Dr. Will Gordon. Ex Triton VIII (11 January 2005), lot 172.

The obverse dies used to strike the plate coin for Price 2249, Mektepini 293 (unlisted by Price), and the present coin appear to have been engraved by the same hand.

 

Tiche o Tyche era la divinità tutelare della fortuna e del destino di ogni città ellenica e venne venerata in modo particolare ad Antiochia e Alessandria come dea protettiva della città. A Tiche le amministrazioni cittadine dedicavano una statua che portava una corona raffigurante le mura della città. Su questo tetradramma è raffigurata come simbolo la testa di Tiche con una corona turrita in capo.

 

All’interno di questa discussione la testa di Tiche con corona turrita è già comparsa come contromarca su un tetradramma di Alabanda al post # 1523 http://www.lamoneta.it/topic/84573-le-monete-piu-attraenti-di-alessandro-magno/page-61?hl=%2Btiche#entry1307088

 

Provvederò a dedicare un post a Tiche che spieghi la funzione della dea tra i mortali.

 

 

apollonia

 

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Tiche, o Tyche, era una divinità greca tutelare della fortuna, della prosperità e del destino. Tiche era considerata come una delle Oceanine, figlie del Titano Oceano e della Titanide Teti, ma in altre versioni è la figlia di Ermes ed Afrodite. Non possiede un proprio mito, e non si narrano leggende su di essa.

La Dea veniva raffigurata come una donna completamente nuda, con gli occhi bendati, che teneva nelle mani una cornucopia, simbolo di abbondanza, rovesciata, di cui essa spargeva a caso il contenuto. A volte teneva in braccio il giovinetto Pluto, Dio della Ricchezza. Poteva anche essere rappresentata come una donna cieca e calva, cosicché non fosse possibile afferrarla per i capelli, e con le ali ai piedi, per poter fuggire più velocemente. Con uno dei piedi si posava sopra una ruota che girava senza posa (la Ruota della Fortuna), mentre l’altro era proteso in aria, come per significare che non avesse fondamento su cui posarsi.
 

Personificazione del destino e della fortuna, rappresentava tanto la buona quanto la cattiva sorte. La Dea era venerata ed onorata quale patrona del pubblico benessere, e solo più tardi assunse un significato più generico, identificandosi con la Sorte, la Dea Destino, che aveva il potere di decidere la fortuna dei singoli umani e della collettività, regolando gli eventi al di fuori dell’opera umana. La sua attività è affine a quella delle Moire, ma sentita piuttosto come divinità benevola. Man mano che decresceva la fede delle prime divinità, cresceva l’importanza del Destino, e Tiche arrivò ad essere considerata come Dea nell’epoca ellenistica.

Tiche decide il destino dei mortali, come giocando con una palla che rimbalza e che simboleggia l’insicurezza nelle decisioni. Nessuno deve dunque elogiarsi della sua buona fortuna o trascurare di ringraziare gli Dèi, altrimenti ciò conduce all’intervento di Nemesis (“giustizia compensatrice” o “giustizia divina”), infatti originariamente la Dea greca distribuiva gioia o dolore secondo il giusto, e quindi con “nemesi” si intende evento, situazione negativa che segue un periodo particolarmente fortunato, come atto di giustizia compensatrice distribuita dal Fato. L’idea che soggiace al termine è che il mondo risponda ad una legge di armonia, per cui il bene debba essere compensato dal “male” in egual misura.
A lei Zeus diede il potere di decidere la sorte di questo o quel mortale. A taluni essa concede i doni contenuti nella cornucopia, ad altri nega persino il necessario. Tiche è irresponsabile delle sue decisioni e corre qua e là facendo rimbalzare la palla per dimostrare che la sorte è cosa incerta. Ma se capita che un uomo, che essa abbia favorito, si vanti delle sue ricchezze né mai ne sacrifichi parte agli Dèi, né se ne serva per alleviare le pene dei suoi concittadini, ecco che l’antica Dea Nemesi si fa avanti per umiliarlo.

 

(segue)

 

apollonia


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Ignorata dalla tradizione omerica, Tiche è menzionata invece da Esiodo e, come anzidetto, la sua importanza crebbe in età ellenistica, tanto che le città avevano la loro specifica versione iconica della Dea, che indossava una corona raffigurante le mura della città stessa. Ad Antiochia e ad Alessandria in particolare, venne venerata come Dea protettiva della città. Il suo culto è individuato a partire dalla seconda metà del V secolo a.C. ad Antiochia, quando lo scultore Eutichide, realizzò la famosa “Tiche” di Antiochia.

Tiche fu accolta dai Romani sotto il nome di Fortuna, la Dea del Caso e del Destino, considerata colei che portava la fertilità e la fortuna, e le attribuivano come figlia la Necessità. Fortuna era una divinità antica, forse precedente alla fondazione di Roma, anche se i romani ne attribuivano l’introduzione del culto a Servio Tullio, il re che più, fra tutti, fu favorito dalla Fortuna. Si racconta anche che essa lo avesse amato, benché egli non fosse che un mortale. Una statua del re Servio Tullio si ergeva nel tempio della Dea.
Tiche appare su alcune monete dell’era pre-cristiana, soprattutto della regione dell’Egeo.

Nel Medioevo la si rappresentava con il corno dall’abbondanza, con un timone (“è lei che pilota la vita degli uomini”), ora seduta, ora in piedi, il più delle volte era cieca. La Fortuna è stata definita per la prima volta rigorosamente da Aristotele: per il filosofo la fortuna è una causa accidentale nelle cose (“in quelle cose che non avvengono né sempre né perlopiù”), che avvengono per scelta in vista di un fine. Per Aristotele la Fortuna è una particolare forma di caso.
Il filosofo Severino Boezio, nel “De Consolazione philosophiae”, paragona la Fortuna ad una ruota che fa girare la vita degli uomini, essi infatti a volte si trovano in una posizione favorevole, e a volte no, perché la Fortuna, filosoficamente, rimanda alla casualità, a quel qualcosa contro cui la volontà umana nulla può fare.

 

Dal sito https://giardinodellefate.wordpress.com/dei/tyche-dea-della-fortuna/

 

apollonia


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Un esemplare molto simile a questo tetra Price 2074 della prossima CNG 99 era già stato presentato qui http://www.lamoneta.it/topic/84573-le-monete-piu-attraenti-di-alessandro-magno/page-41 al post # 1024.

 

post-703-0-85481200-1428938663_thumb.jpg

CARIA, Mylasa (or Kaunos). Mid 3rd century BC. AR Tetradrachm (30mm, 17.08 g, 12h). In the name and types of Alexander III of Macedon. Head of Herakles right, wearing lion skin / AΛEΞANΔPOY, Zeus Aëtophoros seated left; labrys in left field. Price 2074 (Miletos or Mylasa); Thompson, Alexandrine, Group 3, 20; SNG Alpha Bank –; SNG München –; SNG Saroglos 435. Superb EF, fine cabinet tone. Sharply struck from fresh dies, well centered.

CNG 99, Lot: 265. Estimate $5000.

 

Price was fairly certain that his issues 2073-6 belonged to Mylasa, based solely on their control marks. R.H.J. Ashton, however, argues that these same symbols also apply to the mint at Kaunos (“Kaunos, not Miletos or Mylasa,” NC 2004, pp. 33-46). Regardless of the attribution, based on their style and fabric, Price’s date of circa 300-280 BC is certainly too early for these coins, while Ashton’s placement in the mid-3rd century is more likely.

 

Come si legge nella nota ed era già stato fatto notare, il Price era abbastanza sicuro che le monete da lui catalogate da 2073 a 2076 appartenessero a Milasa, ma poi si è ritenuta più probabile l’attribuzione a Cauno da parte di R.H.J. Ashton nel suo articolo “Kaunos, not Miletos or Mylasa,” NC 2004, pp. 33-46.

 

Strano quel segno sopra l'occhio di Eracle che sembra proseguire fino al lobo dell'orecchio. Qualcuno dirà che è un effetto della luce, ah ah. :crazy: 

 

 

apollonia

 

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