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IGNORED

Le monete più attraenti di Alessandro Magno


apollonia

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Supporter

La peculiarità dello statere del post # 1770 comune alla serie di stateri d’oro attici Eracle-tripode prodotti a Krenides è che le zampe del leone non coprono il collo di Eracle in quanto lasciate separate invece di essere annodate attorno al collo. Dopo che la città prese il nome di Filippi, la produzione di stateri continuò in due serie, la prima con il collo di Eracle non coperto dalle zampe del leone come l’esemplare precedente e la seconda con le zampe del leone annodate, cioè nella posizione classica.

Questo è un esemplare della seconda serie che differisce dal precedente anche per l’orientamento della testa del cavallo.

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MACEDON, Philippi. Circa 356-345 BC. AV Stater (8.59 gm, 6h). Attic standard. Head of Herakles right, wearing lion's skin / Tripod; to right, horse's head right. Bellinger,Philippi 15; AMNG III/2, 3 var. (horse's head left); SNG ANS 663 var. (stag's head); SNG Copenhagen 921.

Near EF, attractive cabinet tone. Very rare.

Le zone di colore rossastro diffuse su entrambe le facce della moneta sono le cosiddette ‘red streaks’ dovute all’ossidazione dei metalli che accompagnano l’oro nella lega, argento e rame in particolare, che si formano in genere quando i due metalli meno nobili dell’oro sono presenti a certi livelli di concentrazione (10-15% circa) e possono affiorare in superficie.

apollonia

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Supporter

Altro statere della seconda serie che presenta sul rovescio come simbolo una testa di leone che guarda verso il basso.

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MACEDON, Philippi. Circa 356-345 BC. AV Stater (8.60 g, 1h). Attic standard. Head of Herakles right, wearing lion skin headdress / FILIPPWN, tripod; to right, lion head downward. Bellinger, Philippi 17 var. (lion head right); AMNG III -; SNG ANS -; SNG Copenhagen -; Weber 1988 var. (same). EF, light scratch and minor die rust on reverse. Unpublished with lion head facing downward.

apollonia

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Supporter

Sempre a Filippi ma scendiamo dalle altissime quote sul livello del mare con questo bronzetto (ca. 1,4 g, 11 mm) che ho in collezione coniato nello stesso periodo (ca. 356-345 a. C.) dello statere.

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Testa di Eracle a dx con copricapo in pelle di leone (non si vede se annodata con le zampe al collo o meno) sul diritto e tripode con ai lati, in verticale, FILIP / PWN sul rovescio.

La scritta a sinistra è stata purtroppo in parte erasa, mentre sul diritto è comparsa una patina verde malachite abbastanza gradevole.

apollonia

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Sempre a Filippi ma scendiamo dalle altissime quote sul livello del mare con questo bronzetto (ca. 1,4 g, 11 mm) che ho in collezione coniato nello stesso periodo (ca. 356-345 a. C.) dello statere.

Bronzo Filippi Nostro.jpg

Testa di Eracle a dx con copricapo in pelle di leone (non si vede se annodata con le zampe al collo o meno) sul diritto e tripode con ai lati, in verticale, FILIP / PWN sul rovescio.

La scritta a sinistra è stata purtroppo in parte erasa, mentre sul diritto è comparsa una patina verde malachite abbastanza gradevole.


Apollonia

Sinceramente mi sembra davvero uno splendido bronzo e, aggiungo, in altissima conservazione dato che misura anche questo solo 11 mm. di diametro per 1,4 grammi di peso. La patina poi è davvero gradevole. Non credo che se ti fai un giretto su wildwinds o acsearch trovi qualcosa di meglio... :)

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Supporter

Dato che si è parlato a più riprese del copricapo in pelle di leone che Eracle indossa annodato o meno intorno al collo, un intermezzo storico per ricordare la provenienza di questo abbigliamento caratteristico dell’eroe e semidio della mitologi greca ci può stare.

Si tratta in sostanza del trofeo che Eracle ha conquistato nella prima delle dodici celebri fatiche contro il leone di Nemea. Questo mostruoso animale, frutto dell’accoppiamento incestuoso e innaturale tra la madre Echidna e uno dei suoi figli, il feroce cane Ortro, fratello del famoso Cerbero, nacque vicino a Nemea, nell'Argolide, dove viveva in una grotta con due uscite. La sua pelle non poteva essere ferita in alcun modo, rendendolo di fatto invulnerabile, mentre zanne e artigli erano duri quanto il metallo. La fiera era un vero flagello per il popolo di Nemea poiché attaccava e sbranava uomini e greggi, e tale fu la sua ferocia che la gente smise di lavorare per timore di incrociare il mostro.

Eracle, giunto a Nemea e seguendo la scia di carcasse che il leone si era lasciato dietro, riuscì a trovare la fiera, ma vedendo che spada e frecce erano inefficaci contro di essa, decise di affrontare il crudele animale a viso aperto e capì che l'unico modo era quello di chiuderlo nella sua tana. Il suo stratagemma tuttavia si rivelò inefficace in quanto la spelonca aveva due entrate e, cacciando il leone da una, l’animale usciva dall'altra. Non avendo altre risorse se non il suo acume, Eracle decise di chiudere una delle due entrate e poi, costretto il leone ad entrare dal lato rimasto aperto, lo seguì all'interno e dopo averlo stordito con un tremendo colpo di clava, con forza incredibile avvolse le sue grandi braccia intorno al collo e lo strangolò a morte. Poi Eracle tentò di scuoiare la bestia, ma la pelle era così dura che non poté né lacerarla né tagliarla. Allora provò ad adoperare gli stessi enormi artigli del leone che si rivelarono efficaci e quindi Eracle potè prendere il suo trofeo. Ammirando quella impenetrabilità e resistenza della pelle del leone, Eracle se la avvolse sulle spalle come mantello e ricavò dalla testa della bestia un copricapo, secondo quella che sarà poi l'iconografia classica del personaggio. Non deve stupire che l'eroe avesse deciso di indossare la pelle dell'animale perché nell'antichità si sottraevano e si indossavano le armi del rivale sconfitto, con il duplice scopo di rendere pubblica la propria vittoria e di impossessarsi della forza del nemico.

Caricato il leone sulle spalle, Eracle si recò a Micene da Euristeo che gli aveva commissionato la fatica. Il re, vedendo le dimensioni della bestia, rimase impressionato e ordinò all'eroe di esporla fuori le mura della città. Nell'antichità, ciò che era ritenuto temibile e nefasto per l’intera collettività era posto extra moenia, oltre le mura dell'agglomerato urbano, usanza che fa pensare alla prassi per cui i cimiteri, ancora oggi, sono situati lontani dal centro delle nostre città e “confinati” in luoghi periferici, come se la lontananza potesse esorcizzare le paure.

apollonia

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Supporter

Sempre mirabili e affascinanti questi racconti mitologici riportati da Apollonia. Grazie di averceli riportati ancora una volta :)

Grazie Andrea. Sai, avere un nipotino affascinato dalle vicende mitologiche stimola la ricerca.

Su questo piccolo dipinto a tempera grassa su tavola (17x12 cm) di Antonio del Pollaiolo dal titolo ‘Ercole e l'idra’ (la seconda fatica) databile al 1475 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze, la leontè è ben raffigurata in toto.

post-703-0-99742900-1400256264_thumb.jpg

La leontè nata come attributo iconografico di Eracle è stata utilizzata già in vita da Alessandro

Magno, che per via paterna vantava fra le proprie ascendenze il divo Eracle, come segno della propria genealogia divina.

Come si legge sul sito

http://www.engramma.it/engramma_revolution/46/046_bonoldi_spoliadivina.html

sono numerosi infatti i tetradrammi nei quali l’Eracle giovane (ovvero imberbe) assume i tratti somatici del sovrano macedone, e l’attributo della leonté è presente anche nella ritrattistica statuaria di Alessandro, come confermato ad es. dalla bella testa in marmo pentelico del Museo Archeologico di Atene. I sovrani ellenistici, eredi di quello che era stato il grande impero di Alessandro, presero a imitare anche nella politica dell’immagine il grande Macedone, assumendolo a modello per la realizzazione dei propri ritratti, nell’ottica della glorificazione dei nuovi dinasti, volta a sottolineare la continuità con l’impresa del grande predecessore. È il caso, ad esempio, della testa in marmo di Mitridate VI Eupatore, sovrano del Ponto, conservata al Louvre. Successivamente – secondo il disegno dell’imitatio Alexandri – anche gli imperatori romani presero a farsi raffigurare rivestiti dall’erculea leonté (come accade a Commodo nel busto conservato ai Musei Capitolini di Roma.

apollonia

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Supporter

Una notizia connessa a Nemea che ho appreso in queste indagini è che, secondo una leggenda, Eracle stesso è stato il fondatore dei Giochi Panellenici di Nemea detti appunto "Le Nemee". Tali Giochi, simili alle Olimpiadi, storicamente ebbero inizio nel 573 a.C. e consistevano in gare ginniche, atletiche, equestri, musicali e poetiche.
Si svolgevano con cadenza biennale, tra giugno e luglio, ed erano celebrati in onore di Zeus Nemeo nonchè dell'eroe locale Ofelte Achemoros, figlio di Licurgo ed Euridice.

Per i vincitori la ricompensa di tanta fatica era una corona di... sedano selvatico, ma la fama che ne derivava arrivava fino agli angoli più sperduti della Grecia.

apollonia

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Una notizia connessa a Nemea che ho appreso in queste indagini è che, secondo una leggenda, Eracle stesso è stato il fondatore dei Giochi Panellenici di Nemea detti appunto "Le Nemee". Tali Giochi, simili alle Olimpiadi, storicamente ebbero inizio nel 573 a.C. e consistevano in gare ginniche, atletiche, equestri, musicali e poetiche.
Si svolgevano con cadenza biennale, tra giugno e luglio, ed erano celebrati in onore di Zeus Nemeo nonchè dell'eroe locale Ofelte Achemoros, figlio di Licurgo ed Euridice.

Per i vincitori la ricompensa di tanta fatica era una corona di... sedano selvatico, ma la fama che ne derivava arrivava fino agli angoli più sperduti della Grecia.


apollonia

Interessante il fatto di competere non solo in discipline sportive ma anche nella arti delle muse, come la poesia e il canto...

Sorprendente invece, se confrontato a oggi, il fatto che il loro premio fosse soltanto una corona di sedano...Un mondo più nobile e non basato anche sull'onore e non solo sul denaro. :)

p.s. E' quasi un mese ormai che non riesco più a quotare, ma in compenso anche in Agorà mi consentono di lasciare allegati....Mah

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Tornando ora alla monetazione di Alessandro battuta sull'Isola di Cipro, ho trovato un pezzo in vendita nella prossima asta della olandese MPO, davvero raro. Peccato che la conservazione sia "poor" per dirla alla anglosassone...

E' un Price 3090, caratterizzato dal fatto che, nel rovescio, accanto ai classici simboli della clava e dell'arco nel gorytos, troviamo, in esergo, una bella aquila con le ali spiegate verso sinistra.

Un caso unico per i bronzi di Alessandro presente solo per la zecca di Amathus nell'Isola di Cipro.

Qui sotto trovate prima la moneta presente nella prossima asta del 22 maggio e poi una di un'asta del 2012 in cui l'aquila è davvero ben visibile anche se di contro al dritto i particolari di Eracle sono difficili da comprendere.

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L’Idra di Lerna affrontata da Eracle nella seconda fatica come illustrato nel dipinto del Pollaiolo era un terribile mostro dalle nove teste figlio di Tifone, essere mostruoso tra i più forti e i più alti, e di Echidna, mostro per metà donna e per metà serpente. Con Echidna Tifone generò altri mostri tra cui Cerbero, il mitico cane dalle tre teste che custodiva l’Oltretomba, Chimera, mostro con la parte anteriore di leone, quella centrale di capra e quella posteriore di drago, e il cane Ortro che custodiva gli armenti dello zio Gerione, il fratello di Echidna. Dall’incesto tra Ortro ed Echidna nacque il Leone Nemeo della prima fatica di Eracle.

Quindi l’Idra di Lerna, Cerbero, Chimera e il cane Ortro erano fratelli in quella che potremmo definire ‘La famiglia Adams’ dell’antichità.

apollonia

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Il bronzo di Amatunte (Amathus) postato da Andrea mi ha fatto ricordare un dilemma sull’acquisto di una moneta della zecca di questa città sulle coste meridionali dell’isola di Cipro. Ma andiamo con ordine, descrivendo gli Alessandri coniati ad Amatunte nel 323-325 a. C. circa con l’aquila in volo come simbolo descritti dal Price a partire dai bronzi.

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Gli AE 3090a (figura) e AE 3090b (5,36 g: esemplare custodito al British Museum e trovato sull’acropoli di Amatunte) presentano sul diritto un Eracle in leontè con occhi grandi, naso grosso e labbroni, caratteristiche somatiche che si trovano anche sugli argenti. Sul rovescio troviamo in sequenza come simboli (dall’alto in basso) una stella, il gorytos, la clava e un’aquila in volo a sinistra con al centro il nome del sovrano ΑΛΕΞΑΝΔΡΟΥ.

L’altro bronzo catalogato 3090A è un sottomultiplo (¼ AE) del precedente.

Il pezzo della MPO è un Price 3090 come questo esemplare (5,08 g, 15,4 mm) dove sono ben evidenti le caratteristiche del volto di Eracle mentre le raffigurazioni sul rovescio sono evanescenti.

post-703-0-56034700-1400363983_thumb.jpg

Probabilmente dev’essere stato l’effetto del salmastro del Mediterraneo.

(segue)

apollonia

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In quest’altro esemplare (4,48 g, 16,5 mm) di AE Price 3090 il rovescio è relativamente più leggibile e si nota anche una contromarca (sembrerebbe un’altra aquila) sul gorytos.

post-703-0-48309000-1400404523_thumb.jpg

A questo punto proseguo con la descrizione della dramma (Price 3088) e di uno dei tre tetradrammi del Price (Price 3085) lasciando per ultima quella della moneta del dilemma, l’emidramma Price 3089.

(segue)

apollonia

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Dramma

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KINGS of MACEDON. Alexander III 'the Great'. 336-323 BC. AR Drachm (4.25 g, 1h). Amathos mint. Lifetime issue, struck circa 325-323 BC. Head of Herakles right, wearing lion's skin / Zeus Aëtophoros seated left; in left field, eagle flying left; Cypriot letter by feet. Price 3088 var. (no letter); Amandry, Amathonte 134B var. (same); Tziambazis 2 var. (same). VF. Well struck. Very rare.

Sale: CNG 70, 21 September 2005, Lot: 119. Estimate $300. Sold For $825.

apollonia

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Supporter

Tetradramma

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ROYAUME DE MACEDOINE, Alexandre III le Grand (336-323), AR tétradrachme, 325-323 av. J.-C. Amathos. Droit : Tête d'Héraclès à droite, coiffé de la dépouille de lion. Revers : ΒΑΣΙΛΕΩΣ (à l'ex.)/ AΛΕΞΑΝΔPOY Zeus aétophore assis sur un trône à gauche, jambes parallèles, tenant un long sceptre. Devant, aigle en vol à gauche. En bas à gauche, I[..]. Sous le trône, [..]. Trône sans dossier. Ref.: Price, 3085; Müller, Alexandre, -. 16,99g. Provient de notre liste 152, mars-avril 1993, 21. Très Rare.

Provient de notre liste 152, mars-avril 1993, 21. Très Beau à Superbe VF – EF Jean Elsen & ses Fils S.A

Stima 1000 €, prezzo 1600 EUR (~2219 USD)

apollonia

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Supporter

L’emidramma del dilemma

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ROYAUME DE MACEDOINE, Alexandre III le Grand (336-323), AR hémidrachme, 325-323 av. J.-C. Amathos. Droit : Tête d'Héraclès à droite, coiffé de la dépouille de lion. Revers : AΛΕΞΑΝΔPOY Zeus aétophore assis sur un trône à gauche, tenant un long sceptre. A droite, aigle en vol à gauche. Ref.: Price, 3089; Müller, Alexandre, -. 2,01g. Extrêmement Rare.

Jean Elsen & ses Fils S.A. Auction 107 (11.12.2010), lot 91, 200 EUR: unsold or unknown price.

Sono stato molto in forse, quattro anni fa, prima se offrire o meno su questo lotto e poi, dopo aver deciso di non offrire, se acquistare o meno l’invenduto (200 € più commissioni sono dei bei soldini…). Dovevo mettere sul piatto della bilancia il grado di rarità (alto) e il grado di conservazione (basso). Ho deciso che la bassa conservazione non compensava la rarità del pezzo. Non so ancora adesso se ho fatto bene o fatto male.

apollonia

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Lemidramma del dilemma

Emidramma Amatunte Price 3089.jpg

ROYAUME DE MACEDOINE, Alexandre III le Grand (336-323), AR hémidrachme, 325-323 av. J.-C. Amathos. Droit : Tête d'Héraclès à droite, coiffé de la dépouille de lion. Revers : AΛΕΞΑΝΔPOY Zeus aétophore assis sur un trône à gauche, tenant un long sceptre. A droite, aigle en vol à gauche. Ref.: Price, 3089; Müller, Alexandre, -. 2,01g. Extrêmement Rare.

Jean Elsen & ses Fils S.A. Auction 107 (11.12.2010), lot 91, 200 EUR: unsold or unknown price.

Sono stato molto in forse, quattro anni fa, prima se offrire o meno su questo lotto e poi, dopo aver deciso di non offrire, se acquistare o meno linvenduto (200 più commissioni sono dei bei soldini). Dovevo mettere sul piatto della bilancia il grado di rarità (alto) e il grado di conservazione (basso). Ho deciso che la bassa conservazione non compensava la rarità del pezzo. Non so ancora adesso se ho fatto bene o fatto male.

apollonia

In questi casi, opto per il comprarla, anche perché so già che quando ne salterà fuori un esemplare in migliore conservazione, costerà talmente tanto che dovrò passare...

Poi dipende sempre dal livello della collezione...

Skuby

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Sono stato molto in forse, quattro anni fa, prima se offrire o meno su questo lotto e poi, dopo aver deciso di non offrire, se acquistare o meno l’invenduto (200 € più commissioni sono dei bei soldini…). Dovevo mettere sul piatto della bilancia il grado di rarità (alto) e il grado di conservazione (basso). Ho deciso che la bassa conservazione non compensava la rarità del pezzo. Non so ancora adesso se ho fatto bene o fatto male.


apollonia

Mah...In questi casi uno se lo deve sentire dentro, non ci sono regole particolari. Io però in genere ne utilizzo una, o almeno diciamo che seguo un mio ragionamento personale. Se la particolarità o il segno distintivo di una moneta è comunque ben definita e rappresentata la prendo anche se poi il resto della moneta è poco visibile. In questo caso, l'emidracma di Amatunte, mai vista in assoluto da nessuna parte in asta, ha comunque l'aquila, che è il segno di zecca distintivo della moneta, che è ben visibile, e quindi forse si poteva anche prendere. A un prezzo più basso però, 200 più commissione mi sono sembrati eccessivi.

Viceversa nel bronzo postato da me in vendita nella prossima asta MPO, mi sembra che l'aquila assomigli più a un "panino" che a un'aquila e per questo, almeno io, non ci farei offerte.

P.S. Complimenti per l'immagine dello splendido tetradramma del post 1790 :)

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Un dilemma analogo attuale sull’acquisto di un tetradramma di Filippo III Arridèo con Helios frontale come simbolo sul rovescio

I tempo

Avevo in programma l’acquisto di una moneta del titolo catalogata Price P205, e questo è il rovescio di un esemplare della prossima asta Dorotheum del 25 maggio

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La raffigurazione del volto del dio del Sole è una delle più espressive e ben realizzate che io ricordi e credo che possa ampiamente compensare quel segno sulla guancia di Zeus e la precarietà di alcune lettere delle scritte. I 280 € di base ci possono stare.

apollonia

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Secondo tempo

Ma sul diritto della moneta la brutta sorpresa di quello sbrego verticale lungo e profondo sul volto di Eracle.

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Non avevo mai visto niente di simile e non so dire se la fessura possa essersi formata durante la battitura, probabilmente per un frammento di metallo rimasto aderente al conio d’incudine, oppure più verosimilmente prodotta da un netto colpo di taglio sulla moneta coniata.

apollonia

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Terzo tempo

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Könige von Makedonien, Philippos III. 323-316 v. C. Tetradrachme, "Babylon" Av: Herakleskopf in der Löwenhaube r. Rv: gr. Leg. FILIPPOU// BASILEOS, thronender Zeus hält Adler und Zepter. i. F. l: Solkopf frontal unter dem Thron: KY. Price P205. =17,10 g 6h= (Av. Einhieb) III/III+

Mettendo su un piatto della bilancia il diritto con quel segno (che sembra quasi una piccola perlinatura compatta verticale), nonché decentrato verso l’alto, e sull’altro piatto il rovescio con quel volto di Helios così ben realizzato, lo spostamento va verso la partecipazione con un’offerta o verso l’astensione? E’ vero che la moneta è stata verosimilmente ripulita, ma un Helios così quando mai ricapiterà? D’altra parte, acquistare solo una faccia di una moneta non è possibile!

Suggerimenti?

apollonia

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Davvero splendida, :D complimenti a Apollonia per averci riportato un'altra bellissima moneta. A che prezzo è stata battuta per curiosità?

Hammer 56.000 CHF da stima 40.000 CHF, ma esattamente cinque anni fa (Asta Nomos 1).

Avevo già risposto alla domanda ma mi ero scordato di precisare che Eracle 'aureo' è raffigurato non solo in questi stateri di Filippi, ma anche nelle frazioni di statere di papà Filippo coniate a Pella e ad Anfipoli nel periodo 348-328 a. C. Esempi di 1/2, 1/4 e 1/8 di statere sono illustrati nella discussione dedicata alle monete del genitore del Grande, ma anche all'interno di questa avevo inserito un esemplare di 1/4 di statere e di emistatere ai post # 1197 e 1198, rispettivamente.

apollonia

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Terzo tempo



Tetra P205 Helios Dorotheum DR.jpg

Könige von Makedonien, Philippos III. 323-316 v. C. Tetradrachme, "Babylon" Av: Herakleskopf in der Löwenhaube r. Rv: gr. Leg. FILIPPOU// BASILEOS, thronender Zeus hält Adler und Zepter. i. F. l: Solkopf frontal unter dem Thron: KY. Price P205. =17,10 g 6h= (Av. Einhieb) III/III+



Mettendo su un piatto della bilancia il diritto con quel segno (che sembra quasi una piccola perlinatura compatta verticale), nonché decentrato verso l’alto, e sull’altro piatto il rovescio con quel volto di Helios così ben realizzato, lo spostamento va verso la partecipazione con un’offerta o verso l’astensione? E’ vero che la moneta è stata verosimilmente ripulita, ma un Helios così quando mai ricapiterà? D’altra parte, acquistare solo una faccia di una moneta non è possibile!


Suggerimenti?


Apollonia

Apollo al rovescio è veramente splendido: molto ben raffigurato e in alta conservazione. Di contro il dritto presenta quel segno. Ora però potremmo dire che invece del segno, il tentativo di tacca che è stato fatto poteva essere una tacca vera e propria e la moneta ne sarebbe stata veramente deturpata.

A parer mio quindi, la moneta è valida. D'altra parte io ho fatto lo stesso con il mio tetradramma di Alessandro-cornucopia Price 108 C variante absileos. Lì i segni erano forse meno profondi ma erano due.

Va detto che il prezzo non è bassissimo, ma la moneta levando quel segno, non è in bassa conservazione neanche al dritto anzi... Capelli di Eracle, criniera e zampe del leone perfettamente definiti....Molto peggio sarebbe stata, a mio avviso una moneta senza segni evidenti ma del tutto o quasi consunta tanto da renderla quasi indefinibile.

La scelta comunque, la devi fare te Apollonia....Tu conosci la tua collezione, tu sai quanto hai dovuto aspettare per trovare in asta questo tetradramma e tu soprattutto sai quanta soddisfazione ti potrà dare averla o meno in collezione. :)

p.s. Perché parli che la moneta è stata ripulita? Io non ne sarei tanto sicuro....Se la volevano sistemare, la prima cosa che dovevano fare era levare in qualche modo quel segno... La moneta quindi secondo me è quasi come è stata trovata (una lavatina superficiale e poco più). Mi piacerebbe sapere su questo punto cosa ne pensa @@skubydu.

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ciao, non penso che possa trattarsi di materiale sul conio al momento della battitura, anche perché il colpo ha interessato anche una parte del bordo della moneta e sotto il collo. Forse il colpo da ritrovamento? cè un segno anche sul volto di zeus.

Secondo voi è una mia impressione o ad ore 6 del R/ sembrerebbe sfogliarsi un po il metallo? (o è semplice corrosioni?).

Probabilmente al R/ erano presenti un po di corrosioni con parti cristallizzate, sicuramente pulito, ma direi una moneta interessante.

Per il resto vale il discorso della moneta di cui sopra....

vale la regola "ogni lasciata è persa" pe le rarità? allora non facciamocela scappare.. :-)

skuby

p.s. grazie andrea..

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............Probabilmente al R/ erano presenti un po di corrosioni con parti cristallizzate, sicuramente pulito, ma direi una moneta interessante.


Per il resto vale il discorso della moneta di cui sopra....



vale la regola "ogni lasciata è persa" pe le rarità? allora non facciamocela scappare.. :-)



skuby



Sono d'accordo. Osservando bene la scritta in esergo del rovescio si ha l'idea di una precedente cristallizzazione dell'argento.
Sono naturalmente d'accordo anche sulla regola di "ogni lasciata è persa".
E' pur vero però che, rifacendosi ad esempio al mio tetradramma "absileos" che cercavo da tanto tempo, dopo averlo preso e pagato a mio avviso il giusto prezzo (245), l'ho ritrovato in vendita sempre su MA Shop dopo un paio di settimane da un altro commerciante che attualmente lo vende a 850 Euro (esemplare senza segni e tagli di particolare evidenza sebbene la figura di Eracle e i particolari del rovescio come la scritta e lo stesso Zeus risultino un po' sbiaditi).

http://www.ma-shops.com/brandt/item.php5?id=4452〈=en

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