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Lo stemma civico di Napoli in numismatica


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Oggi volevo porre all'attenzione degli amici lamonetiani queste due medaglie coniate a Napoli in due epoche storiche completamente differenti. Per ora non mi vengono in mente altre medaglie (spero che ne scoviate altre) ma paradossalmente queste due tipologie hanno in comune lo stemma civico della città di Napoli, ed anche altri particolari di cui spero approfondirli insieme a voi. Ho voluto scegliere questo argomento perchè pare che in nessuna pubblicazione se ne sia mai parlato, potremmo intavolare discorsi interessantissimi da un punto di vista storico, culturale e artistico, ma soprattutto socio-politico.

Per il momento posto soltanto le immagini, vi lascio godere i particolari e attendo alcuni vostri commenti perchè quello che ho scoperto è davvero incredibile (parlo di teorie ovviamente) e potrebbe ritornare utile a futuri studi anche sulla numismatica napoletana del periodo vicereale, infatti, qualcuno di voi avrà capito a quale moneta del '600 si allaccia il discorso, ma non vi dico ancora nulla. Dal titolo potrete carpire un primo elemento su cui discutere ma gli argomenti vanno ben oltre lo stemma civico, a voi la linea!

http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3504

http://www.comuni-italiani.it/063/049/stemma.html

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ehehe... ho già capito a che moneta ci sarà il riferimento, comunque lo stemma civico di Napoli è quasi inalterato da almeno 800 anni, il primo documento in cui è riportato sono i Regia Carmina risalenti al 1328, diciamo che è un mistero sotto gli occhi di tutti visto che l'origine è ancora alquanto sconosciuta.

P.S. Chissà com'era la vita nel 1606 :D :D :D :D

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che belle medaglie francesco !!! la seconda la conosco davvero bene ... Anche se la preferisco in altri colori per così dire le danno più profondità...

Cerco tra le mie fonti nei prossimi giorni e posterò quello che trovo

Buone vacanze a tutti

Saluti

Marco

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ehehe... ho già capito a che moneta ci sarà il riferimento, comunque lo stemma civico di Napoli è quasi inalterato da almeno 800 anni, il primo documento in cui è riportato sono i Regia Carmina risalenti al 1328, diciamo che è un mistero sotto gli occhi di tutti visto che l'origine è ancora alquanto sconosciuta.

P.S. Chissà com'era la vita nel 1606 :D :D :D :D

Bravo Fabrizio, la moneta da un grano coniata a Napoli nel 1606 (rif. Pannuti Riccio 36) durante il periodo vicereale di Filippo III di Spagna è una rarissima tipologia raffigurante al rovescio lo stemma civico della città di Napoli capitale. Secondo il Prota (rif. Pannuti Riccio pag. 137), le autorità fecero sospendere immediatamente la coniazione perchè giudicarono lo stemma civico un simbolo di pericolosa autonomia, non a caso venne raffigurato successivamente sui 15 grana d'argento della Repubblica Napoletana nel 1647-1648 in piena autonomia cittadina. Quello che penso è che nel 1702 qualcuno temerario abbia voluto farlo raffigurare su queste coniazioni commemorative della zecca di Napoli (Opus: Antonio Maria De Gennaro). La cosa bella è che nel 1871, in un periodo di crisi profonda per il Sud dominato dalla casa Savoia, venne coniata una splendida medaglia con lo stemma civico in primo piano (sorretto da una sirena), stavolta sormontato da corona turrita anzichè la corona reale. Insomma ........... LO STEMMA CIVICO DI NAPOLI APPARE (CASUALMENTE?) SULLE MONETE E MEDAGLIE BATTUTE DURANTE EPOCHE STORICHE MOLTO NEGATIVE PER LA CITTA', EPOCHE IN CUI IL REGNO FU SOGGETTO AL DOMINIO STRANIERO (rammento infatti che con i Borbone il Sud era indipendente, mentre dopo il 1861 no).

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Ora vi posto la stessa medaglia del 1871 ma in due versioni: bronzo dorato e bronzo argentato, da notare i particolari di grande finezza soprattutto nell'incisione dei raggi e nell'espressione e nella profondità della sirena, a mio parere è una delle più belle medaglie mai coniate nella zecca di Napoli ............ è il bello è anche al rovescio, una corona di fronde di quercia e di alloro già presente su tante medaglie del periodo borbonico e tipiche di un incisore in particolare. Forse sarò un romantico visionario ma al dritto c'è un attrezzo adiacente alla ruota dentata che messo così sembra una A ......... iniziale del cognome di questo fantomatico incisore? :o ;) eheheh

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Durante i periodi di "autonomia" un altro simbolo che fu usato, più raramente, è l'effigie di S. Gennaro: infatti, essa è presente solo durante il ducato dei Sergi (ducato autonomo bizantino) e la repubblica monarchica di Enrico di Lorena (rivoluzione di Masaniello).

Diciamo che a livello di significato lo stemma diventa manifesto di unione, quasi un' esortazione diretta alla popolazione a reagire alle dominazioni, mentre l'effigie del santo diventa simbolo di avvenuta autonomia del popolo napoletano. Va beh è solo una lettura romantica dell'uso di questi due simboli :D

Modificato da Layer1986
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Durante i periodi di "autonomia" un altro simbolo che fu usato, più raramente, è l'effigie di S. Gennaro: infatti, essa è presente solo durante il ducato dei Sergi (ducato autonomo bizantino) e la repubblica monarchica di Enrico di Lorena (rivoluzione di Masaniello).

Diciamo che a livello di significato lo stemma diventa manifesto di unione, quasi un esortazione diretta alla popolazione a reagire alle dominazioni, mentre l'effigie del santo diventa simbolo di avvenuta autonomia del popolo napoletano. Va beh è solo una lettura romantica dell'uso di questi due simboli :D

Bravo Fabrizio, questo è un bell'intervento!! Hai fatto delle osservazioni che mi hanno aperto la mente. :clapping:

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Ora vi presento un esemplare in argento della medaglia ottocentesca, qui la musica cambia, dietro la patina sono celati dei fondi bellissimi, i rilievi appaiono più vivi e profondi.

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Caro Francesco come non rimanere estasiati dinnanzi a tal maestria incisoria, per quanto concerne quella squadra a 45° posta accanto alla ruota, richiamerebbe effettivamente una lettera A, allusoria al grandissimo Luigi Arnaud?

Lo stile, la raffinatezza, la splendida prospettiva associanta ad una maestosa profondità di campo, e per finire la cura maniacale dei particolari, potrebbe ricondurci a questo grandissimo incisore...

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Caro Francesco come non rimanere estasiati dinnanzi a tal maestria incisoria, per quanto concerne quella squadra a 45° posta accanto alla ruota, richiamerebbe effettivamente una lettera A, allusoria al grandissimo Luigi Arnaud?

Lo stile, la raffinatezza, la splendida prospettiva associanta ad una maestosa profondità di campo, e per finire la cura maniacale dei particolari, potrebbe ricondurci a questo grandissimo incisore...

Io penso che sia lui, solo un grande incisore è in grado di riprodurre su dei rilievi floreali così minuziosi delle scritte in incuso anzichè rilievo (di linea leggermente accartocciata per giunta!)........ si tratta di una tecnica incisoria difficilissima da realizzare sui rilievi di una medaglia. Solo Luigi Arnaud e Giuseppe Barone erano in grado di fare una cosa simile.

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Modificato da francesco77
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Concordo per la difficoltà, e conoscendo le tecniche incisorie non posso che avvalo

Caro Francesco come non rimanere estasiati dinnanzi a tal maestria incisoria, per quanto concerne quella squadra a 45° posta accanto alla ruota, richiamerebbe effettivamente una lettera A, allusoria al grandissimo Luigi Arnaud?

Lo stile, la raffinatezza, la splendida prospettiva associanta ad una maestosa profondità di campo, e per finire la cura maniacale dei particolari, potrebbe ricondurci a questo grandissimo incisore...

Io penso che sia lui, solo un grande incisore è in grado di riprodurre su dei rilievi floreali così minuziosi delle scritte in incuso anzichè rilievo (di linea leggermente accartocciata per giunta!)........ si tratta di una tecnica incisoria difficilissima da realizzare sui rilievi di una medaglia. Solo Luigi Arnaud e Giuseppe Barone erano in grado di fare una cosa simile.

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Concordo per la difficoltà, conoscendo le tecniche incisorie.., e non posso che associarmi al tuo pensiero rivolto a questo grande maestro, l'iperealismo rende a questi particolari un'effetto magicamente tridimensionale..

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Dopo una giornata rovinata dalla notizia dell' n-esimo incivile scempio (che solo l'Italia nel pianeta è in grado di compiere.. superata forse solo dai Talebani con i Buddha di Bamiyan) dell'area archeologica di Pompei...apro questa pagina e leggo qualcosa che mi sta contorcendo dal dolore!

Ma scrivete dello Stemma Civico Napolitano, di San Gennaro ...e l'aspetto più importante non è evidenziato?!?!

Non posso proprio accettare frasi come <<lo sapevo e l'ho dimenticato...>> o similari!

Quella "sirena"...genericamente denominata, non ha solo un senso marino perché vi è il Golfo di Napoli sullo sfondo della medaglia... altrimenti ci andava bene anche una spigola...bensì è la amatissima ammiratissima e sontuosissima (almeno per lo scrivente) figura leggendaria della Sirena Partenope, da cui la città napoletana in epoca greca trasse uno dei suoi nomi! Tralasciando il fatto che la sirena in epoca antica veniva raffigurata con fattezze di metà uccello e metà donna, e poi durante il medioevo subì la trasformazione attuale (come vediamo nella medaglia), vale la pena di sottolineare altro. Partenope fu il principale simbolo di Napoli e fu effigiata anche sulle straordinarie monete greche di Neapolis. Per cui non è una sirena qualsiasi che regge lo stemma cittadino...è Partenope che lo regge!

Inoltre, quella lira a tracolla di Partenope, la cui cassa armonica è una fine e leggiadra conchiglia, non è un elemento a caso, e non è relazionata al solo discorso delle arti, delle scienze e di qualche "virtus" (come gli elementi decorativi intorno), ma ha un significato più profondo... Partenope, come le altre mitiche sirene che vivevano presso Li Galli (Sirenussai), catava in coro accompagnata dal suono di lira, in maniera così sublime, sensuale ed ammaliante da poter ipnotizzare tutti i naviganti, i quali poi si schiantavano contro gli scogli, naufragando. Nell'Odissea (canto XII) Ulisse, con astuzia, si lasciò ammaliare ma otturò le orecchie ai suoi marinai evitando così il naufragio certo! Le sirene straziate dal loro fallimento d’intenti, decisero di suicidarsi gettandosi in mare; costoro da morte si trasformarono in scogli dopo essere andate alla deriva tra i flutti marini dei golfi di Napoli e Salerno. Leucosia finì il suo viaggio dando vita a Punta Licosa oppure allo scoglio di Leucopetra presso San Giovanni a Teduccio (Napoli), Lìgeia giunse presso la riva di Terina (non è ben chiaro se voglia intendersi Terina in Bruttium oppure le rocce di Punta Campanella conosciuta anche come “Ligeia”) e Partenope finì con l’incagliarsi sugli scogli dell’isoletta di Megaride (dove attualmente sorge il Castel dell’Ovo in Napoli). Altre versioni della leggenda narrano del suicidio delle Sirene dovuto al dolore per la sconfitta subita in una gara canora con Orfeo oppure le relazionano ad uno scontro con Giasone ed i suoi Argonauti.

Aggiungo, infine, che non è un caso nemmeno la veduta del golfo da quella prospettiva...essa corrisponde all'esatta visione del "panorama più bello del mondo" se osservato esattamente da Castel dell'Ovo! I Monti Lattari sulla destra dell'osservatore della medaglia, ed il leggero decentramento del Monte Somma a sinistra, ne sono garanzia assoluta!

http://digilander.libero.it/storia_e_numismatica/La%20Sirena%20Partenope%20ed%20i%20nummi%20neapolitani%20-%20Gionata%20Barbieri%20-%202007.pdf

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Dopo una giornata rovinata dalla notizia dell' n-esimo incivile scempio (che solo l'Italia nel pianeta è in grado di compiere.. superata forse solo dai Talebani con i Buddha di Bamiyan) dell'area archeologica di Pompei...apro questa pagina e leggo qualcosa che mi sta contorcendo dal dolore!

Ma scrivete dello Stemma Civico Napolitano, di San Gennaro ...e l'aspetto più importante non è evidenziato?!?!

Non posso proprio accettare frasi come <<lo sapevo e l'ho dimenticato...>> o similari!

Quella "sirena"...genericamente denominata, non ha solo un senso marino perché vi è il Golfo di Napoli sullo sfondo della medaglia... altrimenti ci andava bene anche una spigola...bensì è la amatissima ammiratissima e sontuosissima (almeno per lo scrivente) figura leggendaria della Sirena Partenope, da cui la città napoletana in epoca greca trasse uno dei suoi nomi! Tralasciando il fatto che la sirena in epoca antica veniva raffigurata con fattezze di metà uccello e metà donna, e poi durante il medioevo subì la trasformazione attuale (come vediamo nella medaglia), vale la pena di sottolineare altro. Partenope fu il principale simbolo di Napoli e fu effigiata anche sulle straordinarie monete greche di Neapolis. Per cui non è una sirena qualsiasi che regge lo stemma cittadino...è Partenope che lo regge!

Inoltre, quella lira a tracolla di Partenope, la cui cassa armonica è una fine e leggiadra conchiglia, non è un elemento a caso, e non è relazionata al solo discorso delle arti, delle scienze e di qualche "virtus" (come gli elementi decorativi intorno), ma ha un significato più profondo... Partenope, come le altre mitiche sirene che vivevano presso Li Galli (Sirenussai), catava in coro accompagnata dal suono di lira, in maniera così sublime, sensuale ed ammaliante da poter ipnotizzare tutti i naviganti, i quali poi si schiantavano contro gli scogli, naufragando. Nell'Odissea (canto XII) Ulisse, con astuzia, si lasciò ammaliare ma otturò le orecchie ai suoi marinai evitando così il naufragio certo! Le sirene straziate dal loro fallimento d’intenti, decisero di suicidarsi gettandosi in mare; costoro da morte si trasformarono in scogli dopo essere andate alla deriva tra i flutti marini dei golfi di Napoli e Salerno. Leucosia finì il suo viaggio dando vita a Punta Licosa oppure allo scoglio di Leucopetra presso San Giovanni a Teduccio (Napoli), Lìgeia giunse presso la riva di Terina (non è ben chiaro se voglia intendersi Terina in Bruttium oppure le rocce di Punta Campanella conosciuta anche come “Ligeia”) e Partenope finì con l’incagliarsi sugli scogli dell’isoletta di Megaride (dove attualmente sorge il Castel dell’Ovo in Napoli). Altre versioni della leggenda narrano del suicidio delle Sirene dovuto al dolore per la sconfitta subita in una gara canora con Orfeo oppure le relazionano ad uno scontro con Giasone ed i suoi Argonauti.

Aggiungo, infine, che non è un caso nemmeno la veduta del golfo da quella prospettiva...essa corrisponde all'esatta visione del "panorama più bello del mondo" se osservato esattamente da Castel dell'Ovo! I Monti Lattari sulla destra dell'osservatore della medaglia, ed il leggero decentramento del Monte Somma a sinistra, ne sono garanzia assoluta!

http://digilander.li...%20-%202007.pdf

Bravissimo Gionata, questo è l'intervento che speravo di leggere, ecco le altre sirene di cui accennavi, questo è il ritaglio di una medaglia del 1802 e potrei illustrarne delle altre ma è meglio non sfociare in altri periodi, Partenope è sempre raffigurata mentre suona la lira (cfr. seconda da destra) ............. ma in questa medaglia del 1871 è raffigurata con la lira alle spalle, quest'ultima "stranamente" sorretta a tracolla da una fascia. Uno degli elementi più importanti da te citati è proprio il luogo della morte di Partenope, Castel dell'Ovo, è una combinazione quindi che nella medaglia il panorama è ripreso da quella prospettiva. Sei quindi d'accordo con me che si tratta di una delle più belle e significative medaglie napoletane? Peccato che sia stata coniata nel 1871, se fosse stata battuta prima del 1861 avrebbe avuto un fascino ancor più incisivo. La cosa più interessante è che a mio parere potrebbe essere proprio opera di Luigi Arnaud (artista che continuò a lavorare a Napoli e morì intorno al 1875), alcune tecniche di incisione e stile sono fortemente riconducibili a questo grande artista.

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Spesso Partenope è raffigurata mentre ha tra le mani una lira (simbolo di ricchezza), mentre con il braccio alzato indica il cielo (indicandoci la retta via, cioè Dio) e con il corpo avvolto dalla coda (in segno di protezione per la città di Napoli). E' una combinazione quindi che in questa medaglia del 1871 (un'epoca assolutamente negativa per il Sud) venne raffigurata con la lira alle spalle? <_< :(

Cosa volle dirci l'incisore o colui che gliela commissionò?

medagliaarg1871viicongr.jpg

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Ecco l'immagine

medaglia1802peripubblic.jpg

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la base dell'ara, anche in questo caso come in numerose altre medaglie napoletane, prende ispirazione da vari bronzi campani, in particolare con etnico Neapolis. Allego un esempio: http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=150295

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Spesso Partenope è raffigurata mentre ha tra le mani una lira (simbolo di ricchezza), mentre con il braccio alzato indica il cielo (indicandoci la retta via, cioè Dio) e con il corpo avvolto dalla coda (in segno di protezione per la città di Napoli). E' una combinazione quindi che in questa medaglia del 1871 (un'epoca assolutamente negativa per il Sud) venne raffigurata con la lira alle spalle? <_< :(

Cosa volle dirci l'incisore o colui che gliela commissionò?

Effettivamente è una medaglia straordinaria. Sul simbolismo legato alla ricchezza per ciò che concerne la raffigurazione della lira vorrei che tu mi dessi qualche chiarimento perché non mi convince. L'epica è chiarissima in merito (e di conseguenza ogni forma d'arte da tre millenni) e sono numerosi gli esempi, come ho citato nel mio precedente intervento, ma potrebbe anche sfuggirmi qualcosa legato a questa icona, o qualche documento d'epoca. Insomma Partenope + lira hanno un significato consolidatissimo e costituiscono un simbolismo atavico nella raffigurazione di Napoli e della napoletanità, questa trascendenza alla ricchezza non riesco ad individuarla.

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Francesco discussione veramente interessante...

Sono davvero contento che il trittico sia passato in buone mani che lo sanno apprezzare e avvalorare molto più di me.

Saluti, buone feste

Marco

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Francesco discussione veramente interessante...

Sono davvero contento che il trittico sia passato in buone mani che lo sanno apprezzare e avvalorare molto più di me.

Saluti, buone feste

Marco

:angel: :hi: Hai notato adesso che patina ha l'argento, si nota più profondità nei fondi. Sei stato un vero signore a passarmi la palla in quell'acquisto, oltretutto ho capito che stai diventando anche un esperto ed un buon broker numismatico. Chapeau :hi:

Modificato da francesco77
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  • 1 anno dopo...

Ritornando all'argomento dello stemma civico sulle medaglie napoletane spero di farvi cosa gradita postando questa splendida tipologia con lo stemma della città di Napoli al rovescio, è una medaglia dal diametro di mm 44,5 per il IX congresso ginnastico di Napoli del 1881, incisore Insenga. Nel sito dell'Accademia della Scherma c'è una ricerca molto interessante e si parla anche di questo congresso del 1881. http://www.accademiadellascherma.it/maestri/19.html

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Ecco altre medaglie del 1870 con lo stemma civico della città di Napoli accanto a Partenope, questa volta di forma ovale.

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  • 8 mesi dopo...

Ecco una bellissima medaglia napoletana in bronzo, dovrebbe essere del 1884 coniata in occasione dell'epidemia di colera http://www.bibliocamorra.altervista.org/index.php?option=com_content&view=article&id=84:il-colera-a-napoli-le-tappe-storiche&catid=36:gli-approfondimenti&Itemid=44 ed ho notato che la stessa fa parte di una raccolta di medaglie di interesse medico (Museo Galileo - Istituto e museo di storia della scienza, p.zza dei Giudici, 1 - 50122 Firenze http://mostre.museogalileo.it/medaglie/medaglia/CommissioneIgieneNapoliSecXIX.html ). L'esemplare in questione ha un diametro di mm. 26,5 (escluso l'appiccagnolo) ed è opera dell'incisore Luigi Alfano, già autore di diverse medaglie del Sud, al dritto un bellissimo stemma civico della città, ed al rovescio un'iconografia già presente in una medaglia borbonica dell'800 .............. vediamo chi di voi sa a quale medaglia mi riferisco.

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