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Acilius Glabrius: salus e valetudo.


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DE GREGE EPICURI

Vi mostro questo denario, che è una specie di summa medico-sanitaria. Coniato nel 49 a.C., è la RRC 442/1a e Varesi 51. Questo esemplare pesa 3,8 g. e misura 18 mm. Al D un ritratto della Salute (intesa come Dea Salus) e la scritta SALUTIS, al genitivo. Al R., sempre la Salute mentre nutre un serpente, e la scritta: MN ACILIUS III VIR VALETU (DINIS). Ma che differenza c'è in latino fra SALUS e VALETUDO? A quanto ho trovato, SALUS è la buona salute, il benessere, e anche appunto la Dea, in quanto personificazione. VALETUDO invece, ad un livello più concreto e direi più scientifico, è lo stato di salute, che può essere buono o cattivo; occorre un aggettivo per definirlo. Ma perchè sulla moneta di Acilio Glabrio? C'è un'ipotesi, desumibile da Plinio: il primo medico greco giunto a Roma (che fu il primo di una lunga serie) praticava "in compito Acilio", cioè (più o meno) "a cura della famiglia Acilia", o presso la famiglia Acilia.

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DE GREGE EPICURI

Posso aggiungere che la medicina "pre-scientifica" in Roma era praticata in sostanza dal padre di famiglia, che seguiva prescrizioni tradizionali : erbe, diete, indicazioni igieniche elementari, e naturalmente offerte e sacrifici alle divinità più indicate ( o domande alle medesime sul da farsi, con le modalità consuete di tipo sacerdotale). Nozioni più scientifiche arrivarono pian piano dalla Grecia, specie dopo la conquista della Macedonia ed in seguito, quindi nel 2° e 1° secolo a.C. Occorre ricordare che gli studi e la comprensione dell'anatomia potevano evolvere solo nelle culture in cui non esistevano tabù assoluti sulla osservazione e la dissezione dei cadaveri.


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Valetudo (buona salute, radice indoeuropea v+aj) è una figura su cui non ho mai trovato nulla o quasi e sulla maggior parte dei testi sulla religione romana che ho non è neppure menzionata. So di uno studio specifico del '96, di più di 200 pagine, ad opera di Giuseppina Prosperi Valenti, ma non essendo mai riuscito a trovarlo a buon mercato non mi sono mai avventurato nell'acquisto.

Trattasi sicuramente di una divinità salutifera minore, forse di origine locale, il cui culto nacque e fu associato a quello della Salus in una fase presumibilmente tarda.

E' bene però ricordare che Salus, festeggiata il 5 agosto, andrebbe concettualmente intesa come Salvezza e non come Salute. Citando il Sabbatucci è "idealmente congiunta alla Vittoria e alla Speranza delle calende di questo stesso mese [agosto]". Salus va quindi inquadrata in contesto pubblico e Valetudo, con molta probabilità, in contesto privato.

Per essere più precisi potremmo presumibilmente dire che Salus, divinità romana appartenente ai sacra publica, subendo le contaminazioni della greca Igea si ritagliò il suo spazio tra i sacra privata, uscendo altresì dalla sfera che la legava alla pace.

Su quest'ultimo aspetto ricordiamo l'augurium salutis, rito con cui gli auguri saggiavano la propensione di Giove a recepire le richieste di salvezza fatte da e per il popolo romano, passaggio preliminare per la benefica azione della dea Salus. Tale rito non poteva essere celebrato in tempo di guerra, ove Salus doveva cedere il passo alle concettualmente più idonee Spes e Victoria.

L'azione di Valetudo invece, essendo legata più alla sfera della salute che a quella della salvezza, pare non essere vincolata a situazioni di guerra o pace.

Salus è "salute del popolo romano", ovvero salvezza assoluta di Roma. Valetudo è salute dell'individuo, molto più vicina quindi ad Igea. Questo è quanto ho inteso io fino ad oggi.

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Chose étrange, en français "Valétudinaire" (Valetudinarius) signifie: maladif, souvent malade.


Inviato (modificato)

DE GREGE EPICURI

Molto interessante, non lo sapevo; ed è strano, perchè sicuramente deriva da "valeo", che in latino significa "star bene" (da cui il saluto: Vale!) Benvenuto, anzi bentornato sul Forum, monsieur Lynx Railleur, e...a presto!

Modificato da gpittini

Staff
Inviato

Benvenuto anche da parte mia.

Concordo con Gianfranco, strano e molto interessante, grazie per l'indicazione.

Allego pagina del "Dizionario etimologico comparato delle lingue classiche indoeuropee" curato da Franco Rendich.

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