Vai al contenuto
IGNORED

Storia, cultura e numismatica del Sud: info e link


Risposte migliori

Una bella soddisfazione!

Il tesoro di San Gennaro è il più importante del pianeta, per valore artistico ed economico superiore a quello della Corona Inglese e dello Zar di Russia.

… a far sensazione, però, è il risultato di una ricerca che ha impegnato negli ultimi tre anni un’equipe di studiosi, gemmologi, periti e storici dell’arte…. La squadra guidata dal professore Ciro Paolillo (La Sapienza di Roma) ha messo in piedi un vero laboratorio, all’interno dell’istituto di credito (Banco di Napoli, ndr), fornito di tutti gli strumenti necessari per indagare le opere e le singole pietre (oltre duemila fra diamanti, rubini, smeraldi, zaffiri, perle). Il risultato finale è sensazionale: il Tesoro di San Gennaro non ha rivali. Gli esperti preferiscono non fornire alcuna stima (forse bisognerebbe girare la stessa domanda agli assicuratori), però fanno capire chiaramente che si tratta di valori «inestimabili», insomma da capogiro. Un tesoro al cui confronto quelli della Corona inglese e dello Zar risulterebbero poca cosa.

post-8333-0-62068200-1398881898_thumb.jp

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


http://www.nobili-napoletani.it/Campofreda-Nicola.htm#7)

Per gli appassionati di storia del Molise ........ e di medaglie premio.

@@odjob

@@Rex Neap hai visto il dritto di questa medaglia?

@@francesco77 :shok: beato a te che l'hai vista.....io mi devo accontentare di quella appena dopo :(

Dovrebbe essere una Ricciardi 220 con Rega - Cariello - De Rosa

P.S:secondo te è un D. 44 ?

@@francesco77 ... secondo te è lo stesso dritto della D'Auria 190 ?

@@francesco77 .... ohè...ma che fai, mi citi e poi ti sfuggono le mie richieste ?

Link al commento
Condividi su altri siti


@@francesco77 :shok: beato a te che l'hai vista.....io mi devo accontentare di quella appena dopo :(

Dovrebbe essere una Ricciardi 220 con Rega - Cariello - De Rosa

P.S:secondo te è un D. 44 ?

Sì Pietro, secondo me avrà un diametro di 44 mm e ............ non è lo stesso conio della medaglia datata 1836 per il ritorno del re dal viaggio in Austria e Francia (Ricciardi 166, D'Auria 190). Per il dritto di queste due medaglie venne utilizzato lo stesso punzone dell'effigie ma i conii non sono gli stessi, guarda ad esempio le lunghezze delle due leggende al dritto. Comunque in entrambi troviamo i nomi del Rega, Cariello e De Rosa, ad ogni modo entrambi i conii del dritto sono antecedenti al 1833 ............

post-8333-0-43817900-1398888869_thumb.gi

post-8333-0-28882700-1398888876_thumb.gi

post-8333-0-74566100-1398888895_thumb.jp

Link al commento
Condividi su altri siti


Il dritto è di una medaglia premio coniata nei primi anni di regno di Ferdinando II ed è di grande rarità. Al massimo ne avrò viste un paio in vita mia.

Non dirmi che una di queste che hai visto è quella sotto ....... che medaglia :shok:

Siamo nello stesso periodo, ante "33" .... stessi personaggi nel Gabinetto d'Incisione, ma cambia la legenda al dritto ....... è completa.

post-21354-0-46374500-1398941930_thumb.j

Link al commento
Condividi su altri siti


Non dirmi che una di queste che hai visto è quella sotto ....... che medaglia :shok:

Siamo nello stesso periodo, ante "33" .... stessi personaggi nel Gabinetto d'Incisione, ma cambia la legenda al dritto ....... è completa.

Ricordo di aver partecipato per questa in sala nel 2008 ma non me l'aggiudicai, se non erro realizzò 2600 euro compresi i diritti, ma questa ha un diametro diversa da quella di cui parlavamo ieri nei post 253 e 254.

Link al commento
Condividi su altri siti


Ricordo di aver partecipato per questa in sala nel 2008 ma non me l'aggiudicai, se non erro realizzò 2600 euro compresi i diritti, ma questa ha un diametro diversa da quella di cui parlavamo ieri nei post 253 e 254.

SI certo se non sbaglio tra i 50 ed i 52 mm ... era solo per far notare il ritratto di Ferdinando II e di come, in questo caso, visto il modulo più ampio, la legenda venne incisa a tutto campo e completa.

Per la medaglia ... che devo dirti....peccato Francè, lo sai che è da un pò di mesi che le studio, le merito, benemerenze, premiazioni e quelle per le Esposizioni, sono davvero, almeno da un mio punto di vista, delle medaglie Rarissime.

Se avessi soldi, comprerei solo quelle !!!

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Andrea Cariello fu davvero un grande "incisore" l'80 % se non anche qualcosa in più, di queste medaglie Borboniche sono tutte opera sua .... almeno fino a quando subentrò un'altro grande incisore di medaglie, nel periodo inoltrato ...egli, non ebbe rivali in questo campo !!

Giusto ?

Link al commento
Condividi su altri siti


Andrea Cariello fu davvero un grande "incisore" l'80 % se non anche qualcosa in più, di queste medaglie Borboniche sono tutte opera sua .... almeno fino a quando subentrò un'altro grande incisore di medaglie, nel periodo inoltrato ...egli, non ebbe rivali in questo campo !!

Giusto ?

.......il suo nome era Luigi Arnaud !!!

Questa delle Belle Arti è l'unica che sono riuscito a vedere di questa tipologia .... sono davvero rarissime a firma di questo incisore, oppure sono ancora "ragazzo" :unknw::unknw:

post-21354-0-73662500-1399050972_thumb.j

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


.......il suo nome era Luigi Arnaud !!!

Questa delle Belle Arti è l'unica che sono riuscito a vedere di questa tipologia .... sono davvero rarissime a firma di questo incisore, oppure sono ancora "ragazzo" :unknw::unknw:

Questa medaglia è mia ora, ti assicuro che è un vero capolavoro, considera che anche in bronzo sono molto rare, queste ultime sempre in conservazione MB o BB, mai oltre lo SPL. Chissà perchè.

Link al commento
Condividi su altri siti


Questa medaglia è mia ora, ti assicuro che è un vero capolavoro, considera che anche in bronzo sono molto rare, queste ultime sempre in conservazione MB o BB, mai oltre lo SPL. Chissà perchè.

Sarei proprio "voglioso" di vederne una "al Merito" o "Benemerenza" intendo a campo liscio ..... Ferdinando con quel "capocchione" :unknw:

Tu ne hai mai vista una ?

Link al commento
Condividi su altri siti


@@francesco77

Questa medaglia è mia ora, ti assicuro che è un vero capolavoro, considera che anche in bronzo sono molto rare, queste ultime sempre in conservazione MB o BB, mai oltre lo SPL. Chissà perchè.

Se è tua......e l'hai presa al prezzo di quell'asta.......hai fatto :hi:

Link al commento
Condividi su altri siti


In attesa che i politici e i media la smettano al più presto con questa storia della Coppa Italia (che va avanti da giorni) e di distogliere la nostra attenzione dai problemi reali del nostro paese, vi mostro qualcosa di cui essere orgogliosi, una notizia di cronaca che vorremmo leggere tutti i giorni. Alcuni ragazzi trovano giorni fà a Napoli un borsello con 2700 euro in contanti e lo consegnano alla Polizia Municipale, il danaro con relativi documenti vengono poi restituiti al legittimo proprietario (titolare di un noto negozio di moda della zona), la notizia gira in rete da alcuni giorni e a dire il vero pensavo fosse una bufala ma poi sul profilo Facebook del sindaco di Napoli la notizia è stata confermata con relativa foto del primo cittadino partenopeo che consegna una medaglia ad ognuno dei giovani coinvolti nella bellissima storia di onestà. Approfitto per chiedere una notizia di carattere numismatico: di che medaglia si tratta? Al merito civile per caso? Qualcuno di voi ha mai visto una di queste medaglie attuali? Sarebbe possibile avere una foto? http://www.youfeed.it/related/1822.4973590-napoli-trovano-borsello-con-2700-euro-e-lo-restituiscono-al-proprietario

@@Lord_Acton @@sandokan

post-8333-0-09488400-1399486570_thumb.jp

Modificato da francesco77
Link al commento
Condividi su altri siti


Supporter

Molti Enti Territoriali hanno medaglie di benemerenza che vengono concesse a vario titolo a cittadini o anche visitatori in qualche modo benemeriti : qualcosa di simile alle Medaglie Aziendali o, in tutt'altro settore, a quelle delle Unità della Marina Militare.

@@francesco77

Link al commento
Condividi su altri siti


vi mostro qualcosa di cui essere orgogliosi, una notizia di cronaca che vorremmo leggere tutti i giorni. Alcuni ragazzi trovano giorni fà a Napoli un borsello con 2700 euro in contanti e lo consegnano alla Polizia Municipale, il danaro con relativi documenti vengono poi restituiti al legittimo proprietario (titolare di un noto negozio di moda della zona)

Alla faccia di coloro che considerano tutti i meridionali truffaldini e disonesti!

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Alla faccia di coloro che considerano tutti i meridionali truffaldini e disonesti!

E vabbè son ragazzi! Lasciali parlare. :good: :blum:

Link al commento
Condividi su altri siti


Altra canzone napoletana Tosti - D'annunzio.

Nata da una scommessa fra Gabriele D'Annunzio e Ferdinando Russo(immenso autore napoletano) il quale sfido' il Vate a scrivere una canzone in dialetto napoletano. Il grande poeta scrisse "'A vucchella" consegnandola a Russo che la fece musicare da Francesco Paolo Tosti . La canzone fu pubblicata ne 1892 risquotendo un enorme successo.

Ecco un simpatico penny inglese con dedica - love token

post-9800-0-12709900-1399572035_thumb.jp

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


http://www.illuogodellalinguafestival.com/?q=content/la-citt%C3%A0-di-capua

La città di Capua


Capua è una città che accoglie il cittadino e il visitatore con le cupole delle sue chiese, con la cerchia dei suoi bastioni, con il suo grande fossato verde e l’ampia ansa del fiume Volturno, con i suoi giardini, i suoi monumenti, le sue fontane. È la città fortezza ideale di Federico II e di Carlo V, difesa e “Porta del Sud” fino all’Unità d’Italia, luogo strategico per la salvaguardia del Regno di Napoli. Storicamente Capua, antica capitale della Campania, secondo Cicerone nel I secolo a.C. fu, tra le città italiche, seconda solo a Roma. Egli la definì, infatti, “altera Roma” (“seconda Roma”), e come Roma aveva un proprio Senato da cui l’acronimo S.P.Q.C. (Senatus Populusque Capuanum) ancora impresso sulla facciata del palazzo municipale, antica sede della Corte di Giustizia. Tito Livio descrive la Capua del IV secolo a.C. come la più grande e ricca città d’Italia, estesa su 200 ettari di terreno. La città di Capua, da sempre caratterizzata da un carattere ribelle e combattivo, è famosa nel mondo per i suoi Ozi, storicamente noti per essere stati la causa principale della sconfitta del condottiero cartaginese Annibale, che nell’antica Capua, ambiziosa ed emula della capitale, trovò rifugio nel 211 a.C. Dopo due stagioni vissute nella lussureggiante città campana, Annibale e il suo esercito persero le loro energie belliche, travolti ed immersi nei piaceri e nel benessere. Ma l’animo combattivo del popolo capuano non fu sopito, tanto che circa 150 anni dopo, Spartaco, schiavo forte e carismatico, seppe riunire intorno a sé un numeroso esercito di gladiatori disertori e schiavi, quasi 120.000 combattenti, che diedero vita alla rivolta più pericolosa che Roma dovette affrontare. Il suo intento era quello di risalire la penisola con il suo esercito e di oltrepassare le Alpi, in modo da rendere la libertà a tutti gli schiavi dell’impero. Nell’841 i Saraceni distrussero la città di Capua e i sopravvissuti si rifugiarono in quello che era il suo porto fluviale, Casilinum, l’attuale Capua, dove ricostruirono la città; nell’856, infatti, in seguito alla distruzione di Sicopoli, grazie al conte longobardo Landone I fondarono “Capua Nova” a ricordo della vecchia. Nel X secolo Capua divenne contea e principato longobardo, ed è in quegli anni, precisamente nel 960, che si ha proprio a Capua la
prima testimonianza scritta in volgare, il famoso “Placito Capuano”, considerato come il documento che ha sancito la nascita della lingua italiana.
Nel 1062, poi, Capua divenne principato normanno e ancora città fortezza sveva, angioina, aragonese e dei viceré spagnoli. Ma soprattutto fu la città turrita di Federico II, che in essa volle rivivere le glorie dell’antica Capua, e che al suo fianco chiamò come cancelliere il capuano Pier della Vigna, di cui apprezzava l’eloquio dotto e la capacità di scrivere coniugando le situazioni più complicate con le conoscenze giuridiche. In breve tempo Pier delle Vigne si affermò in tutti gli ambienti diventando insigne poeta, diplomatico, ministro di Corte; utilizzato nelle missioni diplomatiche più delicate, raggiunse la carica di Logoteta del Regno di Sicilia. La città di Capua nel tempo continuò la sua ascesa divenendo fortezza dell’imperatore Carlo V e vicecapitale del Viceregno spagnolo. Fu, inoltre, città prediletta dai pontefici che, da Giovanni VIII a Onorio II, vi tennero ben nove Concili. È tristemente famoso il Sacco di Capua, perpetrato dai francesi dell’Aubigny e del duca Valentino, Cesare Borgia, ai danni della città il 24 luglio del 1501.
Egli tramò il tradimento contro Capua: i francesi prima si fecerointrodurre in città promettendo la pace e poi iniziarono l’uccisione di cinquemila capuani. Il 13 febbraio 1503 in un campo neutrale tra Andria e Corato, si svolse lo scontro cavalleresco noto come Disfida di Barletta. In quell’anno il dominio del Regno di Napoli era retto dai francesi, ma gli spagnoli già avanzavano in terra di Puglia per occuparne il posto e, a tal fine, si erano asserragliati a Barletta. I francesi che, a seguito di uno scontro con gli spagnoli, furono fatti prigionieri, durante un banchetto offesero il valore dei cavalieri italiani. Si gettò così il guanto della sfida che avrebbe tolto la macchia che gravava sull’onore italiano; questo fu raccolto da un gruppo di 13 cavalieri venuti da diversi paesi d’Italia e guidati da Ettore Fieramosca, valente cavaliere capuano al servizio di Prospero e Fabrizio Colonna. Dopo aver solennemente giurato di combattere fino allo stremo, i 13 italiani affrontarono altrettanti cavalieri francesi guidati da La Motte. La tensione durò dall’alba alla notte quando tornarono vittoriosi a Barletta gli italiani. Questa straordinaria impresa eroica, consegnata alla storia dalle pagine del romanzo Ettore Fieramosca ossia la Disfida di Barletta di Massimo d’Azeglio nel’800, sottolinea ancora una volta il coraggio, la caparbietà del popolo capuano. Dal punto di vista architettonico e artistico, si possono ancora oggi ammirare tra le mura della città elementi di spoglio dell’epoca romana e monumenti straordinari che vanno dal Medioevo all’Ottocento: torri, castelli, caserme e fortificazioni, cattedrali, chiese e conventi, palazzi patrizi, porte monumentali, ponti, pozzi, 15 fontane e musei ricchi di opere d’arte (sarcofagi, ceramiche, dipinti, affreschi, monete, pergamene, sculture, statue lignee e bassorilievi); tra queste, le celebri Matres Matutae, oltre 150 statue in tufo grigio rinvenute in una favissa del VI secolo a.C., che rappresentano la più preziosa testimonianza dell’arte e della religione popolare campana.
Capua ha inoltre dato i natali a illustri personaggi, oltre al poeta Pier della Vigna, notaio e consigliere di Federico II, e ad Ettore Fieramosca, l’eroe della Disfida di Barletta, anche Silvio Fiorillo da Capua commediografo, che fu il primo a portare ufficialmente in scena la figura di Pulcinella, nella sua commedia intitolata: La Lucilla costante, con le ridicole disfide e prodezze di Pulcinella, al pontefice Onorio I, ai musicisti Giuseppe Martucci e Andrea De Simone, e al medico Ferdinando Palasciano, precursore della Croce Rossa. È ancora il luogo ove fu stipulato il Trattato di Casalanza il 20 Maggio 1815, tra Austriaci e Napoletani, che pose fine al decennio napoleonico nel Regno che era stato di Ferdinando. Per mezzo di esso gli alleati Austriaci furono in grado di riconsegnare lo Stato ai Borbone, spodestando definitivamente Gioacchino Murat.

@@Liutprand @ @@eliodoro

post-8333-0-16327400-1399901518_thumb.jp

  • Mi piace 5
Link al commento
Condividi su altri siti


:good: .... @@francesco77 solo un piccolo "aggiustamento" dello scritto riguardo al Trattato di Casalanza ....eh...eh...eh.... si ebbe a due passi da dove ho vissuto la mia giovinezza - Pastorano (CE) ..... non per niente ma quando ero ragazzo in quei posti ci andavo spesso.

http://www.ilportaledelsud.org/casa_lanza.htm

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti


http://www.illuogodellalinguafestival.com/?q=content/la-citt%C3%A0-di-capua

La città di Capua

Capua è una città che accoglie il cittadino e il visitatore con le cupole delle sue chiese, con la cerchia dei suoi bastioni, con il suo grande fossato verde e l’ampia ansa del fiume Volturno, con i suoi giardini, i suoi monumenti, le sue fontane. È la città fortezza ideale di Federico II e di Carlo V, difesa e “Porta del Sud” fino all’Unità d’Italia, luogo strategico per la salvaguardia del Regno di Napoli. Storicamente Capua, antica capitale della Campania, secondo Cicerone nel I secolo a.C. fu, tra le città italiche, seconda solo a Roma. Egli la definì, infatti, “altera Roma” (“seconda Roma”), e come Roma aveva un proprio Senato da cui l’acronimo S.P.Q.C. (Senatus Populusque Capuanum) ancora impresso sulla facciata del palazzo municipale, antica sede della Corte di Giustizia. Tito Livio descrive la Capua del IV secolo a.C. come la più grande e ricca città d’Italia, estesa su 200 ettari di terreno. La città di Capua, da sempre caratterizzata da un carattere ribelle e combattivo, è famosa nel mondo per i suoi Ozi, storicamente noti per essere stati la causa principale della sconfitta del condottiero cartaginese Annibale, che nell’antica Capua, ambiziosa ed emula della capitale, trovò rifugio nel 211 a.C. Dopo due stagioni vissute nella lussureggiante città campana, Annibale e il suo esercito persero le loro energie belliche, travolti ed immersi nei piaceri e nel benessere. Ma l’animo combattivo del popolo capuano non fu sopito, tanto che circa 150 anni dopo, Spartaco, schiavo forte e carismatico, seppe riunire intorno a sé un numeroso esercito di gladiatori disertori e schiavi, quasi 120.000 combattenti, che diedero vita alla rivolta più pericolosa che Roma dovette affrontare. Il suo intento era quello di risalire la penisola con il suo esercito e di oltrepassare le Alpi, in modo da rendere la libertà a tutti gli schiavi dell’impero. Nell’841 i Saraceni distrussero la città di Capua e i sopravvissuti si rifugiarono in quello che era il suo porto fluviale, Casilinum, l’attuale Capua, dove ricostruirono la città; nell’856, infatti, in seguito alla distruzione di Sicopoli, grazie al conte longobardo Landone I fondarono “Capua Nova” a ricordo della vecchia. Nel X secolo Capua divenne contea e principato longobardo, ed è in quegli anni, precisamente nel 960, che si ha proprio a Capua la

prima testimonianza scritta in volgare, il famoso “Placito Capuano”, considerato come il documento che ha sancito la nascita della lingua italiana. Nel 1062, poi, Capua divenne principato normanno e ancora città fortezza sveva, angioina, aragonese e dei viceré spagnoli. Ma soprattutto fu la città turrita di Federico II, che in essa volle rivivere le glorie dell’antica Capua, e che al suo fianco chiamò come cancelliere il capuano Pier della Vigna, di cui apprezzava l’eloquio dotto e la capacità di scrivere coniugando le situazioni più complicate con le conoscenze giuridiche. In breve tempo Pier delle Vigne si affermò in tutti gli ambienti diventando insigne poeta, diplomatico, ministro di Corte; utilizzato nelle missioni diplomatiche più delicate, raggiunse la carica di Logoteta del Regno di Sicilia. La città di Capua nel tempo continuò la sua ascesa divenendo fortezza dell’imperatore Carlo V e vicecapitale del Viceregno spagnolo. Fu, inoltre, città prediletta dai pontefici che, da Giovanni VIII a Onorio II, vi tennero ben nove Concili. È tristemente famoso il Sacco di Capua, perpetrato dai francesi dell’Aubigny e del duca Valentino, Cesare Borgia, ai danni della città il 24 luglio del 1501.

Egli tramò il tradimento contro Capua: i francesi prima si fecerointrodurre in città promettendo la pace e poi iniziarono l’uccisione di cinquemila capuani. Il 13 febbraio 1503 in un campo neutrale tra Andria e Corato, si svolse lo scontro cavalleresco noto come Disfida di Barletta. In quell’anno il dominio del Regno di Napoli era retto dai francesi, ma gli spagnoli già avanzavano in terra di Puglia per occuparne il posto e, a tal fine, si erano asserragliati a Barletta. I francesi che, a seguito di uno scontro con gli spagnoli, furono fatti prigionieri, durante un banchetto offesero il valore dei cavalieri italiani. Si gettò così il guanto della sfida che avrebbe tolto la macchia che gravava sull’onore italiano; questo fu raccolto da un gruppo di 13 cavalieri venuti da diversi paesi d’Italia e guidati da Ettore Fieramosca, valente cavaliere capuano al servizio di Prospero e Fabrizio Colonna. Dopo aver solennemente giurato di combattere fino allo stremo, i 13 italiani affrontarono altrettanti cavalieri francesi guidati da La Motte. La tensione durò dall’alba alla notte quando tornarono vittoriosi a Barletta gli italiani. Questa straordinaria impresa eroica, consegnata alla storia dalle pagine del romanzo Ettore Fieramosca ossia la Disfida di Barletta di Massimo d’Azeglio nel’800, sottolinea ancora una volta il coraggio, la caparbietà del popolo capuano. Dal punto di vista architettonico e artistico, si possono ancora oggi ammirare tra le mura della città elementi di spoglio dell’epoca romana e monumenti straordinari che vanno dal Medioevo all’Ottocento: torri, castelli, caserme e fortificazioni, cattedrali, chiese e conventi, palazzi patrizi, porte monumentali, ponti, pozzi, 15 fontane e musei ricchi di opere d’arte (sarcofagi, ceramiche, dipinti, affreschi, monete, pergamene, sculture, statue lignee e bassorilievi); tra queste, le celebri Matres Matutae, oltre 150 statue in tufo grigio rinvenute in una favissa del VI secolo a.C., che rappresentano la più preziosa testimonianza dell’arte e della religione popolare campana.

Capua ha inoltre dato i natali a illustri personaggi, oltre al poeta Pier della Vigna, notaio e consigliere di Federico II, e ad Ettore Fieramosca, l’eroe della Disfida di Barletta, anche Silvio Fiorillo da Capua commediografo, che fu il primo a portare ufficialmente in scena la figura di Pulcinella, nella sua commedia intitolata: La Lucilla costante, con le ridicole disfide e prodezze di Pulcinella, al pontefice Onorio I, ai musicisti Giuseppe Martucci e Andrea De Simone, e al medico Ferdinando Palasciano, precursore della Croce Rossa. È ancora il luogo ove fu stipulato il Trattato di Casalanza il 20 Maggio 1815, tra Austriaci e Napoletani, che pose fine al decennio napoleonico nel Regno che era stato di Ferdinando. Per mezzo di esso gli alleati Austriaci furono in grado di riconsegnare lo Stato ai Borbone, spodestando definitivamente Gioacchino Murat.

@@Liutprand @ @@eliodoro

Ci manca però la differenza tra la Capua Antica e la Capua moderna :D

Riporto quanto scritto su wikipedia:

Nell'anno 841, nel corso di una lotta per la successione al ducato di Benevento, il principe Radelchi I assoldò una banda diSaraceni, comandata dal berbero Halfun, contro Landolfo, Conte di Caserta: i mercenari al soldo di Radelchi saccheggiarono e distrussero la città di Capua Antica (oggi Santa Maria Capua Vetere), così da costringere la popolazione alla fuga. Dopo la distruzione, la popolazione fuoriusciva dalla città in rovina e si rifugiava dapprima a Sicopoli (villaggio ai piedi del Monte Triflisco) per poi collocarsi, dopo pochi anni (nell'856), su un'ansa del fiume Volturno, sul luogo dove aveva sede il porto fluviale romano di Casilinum. Veniva così costituita la "Nuova Capua" corrispondente oggi al comune della provincia di Caserta denominato appunto Capua.

Purtroppo a questo fatto ci tengo troppo Francè :D

@@francesco77

Modificato da ermejoromanista
  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti


  • 4 settimane dopo...

Questo video non c'entra nulla con la discussione in oggetto ma non posso fare a meno di postarlo e complimentarmi con il nostro @@eracle62 per la sua mostra artistica. Un grande in bocca al lupo! In tutta onestà è un genere di pittura che attrae in particolar modo la mia attenzione.

  • Mi piace 4
Link al commento
Condividi su altri siti


Ho avuto la fortuna di vederli dal vivo ed esserci, tra l'altro compaio anche nel video, un quadro deve dare emozioni forti, i quadri di Eros le danno, beato chi e' riuscito ad averne uno ! Complimenti vivissimi, Mario


Inviato dal mio iPad utilizzando Lamoneta.it Forum

Modificato da dabbene
  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/dracula-napoli/notizie/739083.shtml#fg-slider2

Se la notizia fosse vera sarebbe interessante, a proposito: avete notato cosa vi è scolpito sulla lastra marmorea nell'immagine del sito? Vediamo chi di voi sa su quale moneta c'è quell'iconografia. :good:

Link al commento
Condividi su altri siti


Oggi si festeggia san Luigi Gonzaga, auguri a tutti i Luigi, questo santo è raffigurato in tantissime medaglie italiane ed in particolar modo lombarde , @@giancarlone e @@borghobaffo sanno a quali mi riferisco.

Oggi vorrei però ricordare a tutti che il buon Luigi è patrono dei giovani ed il suo culto è molto sentito dai napoletani. Nel 1835 venne proclamato compatrono della città di Napoli e in tale occasione venne coniata una medaglia nella zecca di Napoli. A san Luigi vennero poi dedicate nel corso dell'ottocento molte medaglie devozionali dai napoletani e la sua immagine venne invocata in particolar modo durante le epidemie di colera.

Link al commento
Condividi su altri siti


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.