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Inviato

Ne ho viste decine , ma non ritengo sia arte.

Costano care e sono pure super-falsificate.

dipende dai gusti personalmente la considero arte ....il fatto che costano care è lo stesso discorso delle monete : un'opera di Castellani costa come (se non di più) un Luca Giordano uguale la divisionale Proof del Vaticano costa più di un Dupondio romano ...... per il fatto che sono super-falsificate uguale allora non dovremmo collezionare le romane perchè ci sono moltissimi falsi in circolazione

Matteo

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  • 1 anno dopo...
Inviato

E' sempre bellissimo riguardare questi dipinti ...e allora proseguo aggiungendone un altro di Antoine Raphael Mengs (attribuito): "The tribute money" (1728-1779)

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Inviato (modificato)

Oh, questa che bella! Abbiamo anche l'immagine dei ...nostri avi che ammirano le medaglie ...e io ammiro anche il medagliere.

E' un'incisione a tutta pagina dell'antiporta del volume "LA scienza della Medaglia" nuova edizione con annotazioni storiche e critiche tradotta dal francese dal Padre Alessandro Pompeo Berti della Congregazione della Madre di Dio. Venezia 1756.

Il prezioso volume è a Torino, Museo Civico di Numismatica, Etnografia e Arti Orientali.

(l'immagine è tratta da "Bollettino di Numismatica", 23, 1995, pg.23)

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Modificato da dizzeta
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Inviato (modificato)

Attraverso un'altra discussione arrivo a questa, si potrebbero unire tutte?

Bellissima carrellata! Ho notato come molto spesso siano raffigurate monete di grande modulo, auree o d'argento, anche nei dipinti più "quotidiani". E' normale che nel dipinto di ostentazione di un nobile (o l'allegoria d'arte) siano raffigurate grandi monete di grandissimo valore, ma mi hanno attirato di più altri dipinti (come quelli dei cambiavalute, dei commercianti, ecc. ) in cui si vede, anche se sicuramente vi è un aspetto di "posa fotografica", uno scorcio di vita di queste persone, di ciò che, immaginiamo, accadesse. Ed è affascinante capire, quando pensiamo ai grandi moduli che possediamo e che crediamo siano stati sempre "fermi" e impilati, come invece venissero in contatto con le mani delle persone, le cose della gente, i tavoli, le vesti, gli oggetti, i sacchetti, le tasche, i cibi a volte. Che poi non circolassero come la moneta spicciola è risaputo e si nota anche dalle conservazioni giunte a noi, ma una vita movimentata, spesso, l'hanno avuta anche loro. E in tal senso la conservazione più bassa assume un significato di storia. Per non parlare della patina :)

@@dizzeta : non esistono che tu sappia raffigurazioni di culle con una moneta attaccata (parlo per Genova) come avevamo detto? Sarebbe una importante conferma e testimonianza visiva!

Modificato da Ianva

  • 2 settimane dopo...
Inviato (modificato)

G.B. Tiepolo dipinse quest'opera suggestiva, a testimoniare di come la ricchezza di Venezia venisse dal mare. Interessante l'allegoria di Nettuno che svuota un'anfora ricca di coralli, perle e monete ai piedi di Venezia, rappresentata da una figura femminile ricca di ornamenti.

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Modificato da Michele92

Inviato

Oh, questa che bella! Abbiamo anche l'immagine dei ...nostri avi che ammirano le medaglie ...e io ammiro anche il medagliere.

E' un'incisione a tutta pagina dell'antiporta del volume "LA scienza della Medaglia" nuova edizione con annotazioni storiche e critiche tradotta dal francese dal Padre Alessandro Pompeo Berti della Congregazione della Madre di Dio. Venezia 1756.

Il prezioso volume è a Torino, Museo Civico di Numismatica, Etnografia e Arti Orientali.

(l'immagine è tratta da "Bollettino di Numismatica", 23, 1995, pg.23)

Questa è la traduzione italiana (del 1756) dell'originale francese dell'opera di Louis Jobert , pubblicata (credo per la prima volta) nel 1715 a Parigi e tradotta in piu' lingue-

La science des medailles antiques et modernes, pour l'instruction des personnes qui s'appliquent à les connoître

la didascalia riportata nel bollettino di numismatica (n. 24 del 1995) non specificava che si trattasse dell'opera di Jobert ma citava solo il titolo e la traduzione ad opera di Pompeo Berti

Ad onor del vero occorre dire che la pagina di titolo di questi volumi (nelle varie traduzioni) non riportano mai il nome dell'autore

L'incisione dell'antiporta con il grande monetiere e due gentiluomini del Settecento intenti a rimirare le monete ivi contenute è particolarmente accattivante...

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  • 2 settimane dopo...
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bellissimi questi studi!! Ma dove li hai pescati? Stiamo parlando di un nome con la "N" maiuscola :)


  • 2 settimane dopo...
Inviato (modificato)

Su invito di @@odjob inserisco questo dipinto (tratto dalla pagina di Wikipedia) di Petrus Christus raffigurante sant'Eligio di Noyon, patrono dei numismatici (oltre che dei gioiellieri): in basso a destra al di sotto dello specchio si può notare una pila di monete d'oro. Sant'Eligio, fu tra l'altro maestro di zecca di alcuni sovrani franchi e di lui ci sono pervenute monete con il suo nome (ELICI).

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Modificato da Littore
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Inviato

"Money face" Olio su tela 155 x 135 cm

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Speriamo che questo non sia stato già inserito e che mi sia sfuggito.

Rudolf Ernst, Il cambiavalute.

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Inviato

William Hogarth, La stesura del contratto facente parte del ciclo pittorico “Il matrimonio alla moda” che narra il matrimonio tra il figlio di un conte e la figlia di uno scabino.


lastesuradelcontrattomo5.jpg


  • 8 mesi dopo...
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Visto che questa discussione è stata richiamata:

la Mezzana, dipinto olio su tela attribuito a Jan Vermeer. E' firmato in basso a destra IV Meer.1656.

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La scena, impostata sulle tonalità calde del rosso e del bruno, tra le quali spiccano fortemente il giallo e il bianco indossati dalla donna in primo piano, mostra quattro personaggi presso un tavolo d'osteria, coperto da un pesante tappeto orientale di lana, su cui uno degli uomini ha appoggiato la sua giacca scura. Un musicista, a sinistra, guarda lo spettatore impugnando il manico del suo strumento e un bicchiere (in questa figura è stata ipotizzata la presenza di un autoritratto, comunque indimostrabile nell'assenza di documentazione o opere di confronto). A destra un giovane ben vestito dà una moneta in mano a una donna, che l'accetta di buon grado aprendo la mano e lasciandosi toccare il seno. Nella mano sinistra regge un calice di acqua o vino, versato verosimilmente dalla brocca posata lì vicino. Una donna anziana velata di nero assiste compiaciuta alla scena, piegandosi in avanti: è lei la "mezzana" ovvero la procuratrice dell'incontro.

apollonia

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Jan Vermeer, La pesatrice d'oro, circa 1665. Washington, National Gallery of Art

Tagliata pressoché obliquamente dal cono di luce che riesce a farsi largo tra la penombra della stanza, il soggetto di questa delicatissima opera di Vermeer sembra apparentemente costituire una scena di genere: in un contesto immutabilmente borghese, dove pare regnare l'esaltazione di quella frugalità e quella operosità tanto care ai mercanti olandesi, una donna dal velo bianco e dalla mantellina con bordi e maniche foderati di candida pelliccia è intenta a pesare con una piccola bilancia pezzetti d'oro e perle.
Eppure, osservando la parete di fondo, non si può non notare la presenza di un quadro, vero e proprio dipinto nel dipinto, rappresentante un Giudizio Universale, come si può facilmente comprendere dalla splendente figura di Cristo in mandorla poco al di sopra della testa della donna. Ecco, dunque, che quella che inizialmente era apparsa come una scena di genere assume un'aspirazione didascalica e moralizzante: la bilancia come simbolo di giustizia e verità, e quindi di rettitudine morale, è infatti frequentemente associata nella pittura fiamminga all'arcangelo Michele, colto nell'atto di soppesare le anime dei buoni e dei malvagi.

apollonia

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Le opere di Joannes Vermeer sono state raffigurate in medaglie in foglia oro zecchino raccolte in un medagliere in legno massello intarsiato completo di libretto di garanzia della Fondazione Vermeer 1976.

La particolarità dei due dipinti di Joannes Vermeer in tema con le monete che ho presentato in questa discussione è quindi quella di trovarsi come medaglie nella serie completa delle 31 opere dell’artista della fotografia seguente.

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La foto è tratta dal sito http://blog.libero.it/lamiacollezione/6359557.html in quanto da dove scrivo non ho la possibilità di documentare il mio medagliere acquistato da papà appena era stato messo in vendita, nella seconda metà degli anni ’70.

Al rientro potrò anche postare le foto delle medaglie corrispondenti ai due dipinti, con le loro caratteristiche fisiche e la relativa descrizione riportata nel libretto di garanzia della Fondazione Vermeer.

apollonia

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  • 2 settimane dopo...
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Riporto ancora in auge la discussione, con una vera e propria rarità.

Allegeretto Nuzii (1315 circa - 1373), Miracolo di San Nicola di Bari, affresco nella Cappella di S. Orsola, presso la chiesa di San Domenico in Fabriano.

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San Nicola redime alcune prostitute, offrendo loro un sacchetto di monete d'oro, affinché abbandonino "il mestiere più antico del mondo".

Qui, un particolare del sacchetto in mano a San Nicola...mi fido che le monete ci siano, e siano d'oro, e mi astengo da ulteriori commenti :rolleyes:

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Perché ho parlato di rarità?

Perché questo affresco, così come gli altri delle due cappelle gotiche della chiesa di San Domenico non è, di norma, visitabile dal pubblico.

Lo sarà, invece, gratuitamente, in occasione della mostra

Da Giotto a Gentile

fino al 30 novembre...non perdete l'occasione ;)

petronius :)

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Molto interessante. Sapevo solo che san Nicola era considerato il proprio patrono da parte di molte categorie di persone (es. marinai, mercanti, farmacisti, avvocati, detenuti) tra cui le prostitute.

Riporto questa nota da Wikipedia.

San Nicola è già dal Medioevo uno dei santi più popolari del Cristianesimo e protagonista di molte leggende riguardanti miracoli a favore di poveri e defraudati.

Si narra che Nicola, venuto a conoscenza di un ricco uomo decaduto che voleva avviare le sue tre figlie alla prostituzione perché non poteva farle maritare decorosamente, abbia preso una buona quantità di denaro, lo abbia avvolto in un panno di notte, l’abbia gettato nella casa dell’uomo in tre notti consecutive, in modo che le tre figlie avessero la dote per il matrimonio.

Anche per questo episodio (che forse può aver ispirato il quadro del Nuzii) il Santo è venerato come protettore dei bambini e dei fanciulli.

apollonia

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Inviato

forse questo potrebbe interessarti:

http://grammidistori...onete-nellarte/

moneychanger-stanley.jpg

Cari amici

A siena, nel medioevo, c'erano le ''Biccherne'', tavolette che fungevano da copertine per i registri dell'ufficio del commercio di allora, l'ufficio, appunto, di biccherna.

Alcuni giorni fa' sono stato a vedere il museo per uno studio mio personale e ho fatto alcune foto che, anche se non perfette, spero rendano l'idea.

Enrico


Inviato

Prima, seconda e terza biccherna

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