Due denari anonimi

[acraf]

Segnalo che sulla prossima asta spagnola di Herrero:

http://www.numismaticaherrero.com/documentos/catalogo2_alta.htm

ai lotti n. 205 e 206 compaiono due denari anonimi, il primo con lettera C e il secondo con lettera M.

Come al solito gli spagnoli non usano i riferimenti al Crawford (!!).

Il primo lotto, n. 205, sembra essere Cr. 107/c, peso 3,86 g, anche se il curatore del catalogo lo definisce inedito (?):

A me sembra più interessante il secondo lotto, n. 206, peso 3,33 (piuttosto basso!), che reca sopra i Dioscuri la lettera M.

Pare inedita. Potete confermarlo?

[legionario]

Per il lotto 206, quello che sembra la lettera M , dovrebbe essere la sigla TAMP , e cioè il denario: http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G19/2

Modificato 24 Novembre, 2011 da legionario

[Rapax]

Concordo con legionario, lo stile della testa elmata di Roma è poi più tardo rispetto ai primi anonimi ed il peso lo conferma.

Per quanto riguarda quello con simbolo C invece, essendo la visiera tripartita e considerando lo stile dei dioscuri opterei più per il tipo 107/1a.

[acraf]

Ringrazio per la sollecita e competente risposta.

Avevo notato lo stile tardivo del lotto 206, ma non riuscivo a collegarlo a una sigla nota, non vedendo la A di TAMP (il conio era troppo marginale).

Concordo con la vostra classificazione.

Ciao

[Rapax]

Visto che in questa discussione si parla di anonimi con simboli vi sottopongo questi due denari "particolari".

Ecco il primo, peso 3,6 g:

Su questo ho pochi dubbi, dovrebbe infatti trattarsi della variante senza simboli del tipo punta di lancia Cr. 88/2.

http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-A1/26

[Rapax]

Ed ecco il secondo, peso 3,3 g

La conservazione è piuttosto bassa ma si distingue una testa di Roma di stile più tardo rispetto ai primi anonimi. Potrebbe trattarsi di un Cr. 53/2 ma peso e stile non tornano... per questo credo che anche questo denario possa essere una variante senza simbolo di un denario anonimo con simbolo, più precisamente del tipo con stella Cr. 113/1

http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-A1/36

In questo caso tuttavia ho qualche dubbio in più.

[acraf]

Complimenti al bravo Rapax per l'attenzione posta a riconoscere e raccogliere varianti.

Qui sorge un vecchio problema, già in parte sollevato da Crawford: l'esistenza di varianti anonime che sono state coniate senza il simbolo pur essendo dello stesso stile e talvolta quasi dello stesso conio di denari con simboli.

A parte l'ovvia osservazione che questo dato comporta e cioè il simbolo poteva essere stato aggiunto in un secondo tempo al conio già preparato, si pone l'interrogativo se la coniazione di esemplari senza simbolo, ma all'interno di una emissione con simboli, sia stata realmente intenzionale o se era stato un evento occasionale, quasi di "prova", prima di passare al simbolo vero e proprio.

Non mi sembra una questione di poco conto e gradirei conoscere la vostra opinione in merito, anche considerando le difficoltà che nascono da esemplari senza segni identificativi, come ad esempio la L di Lucera, pur avendo caratteristiche peculiari e riconducibili a quella zecca (e questo aspetto può creare difficoltà a sistemare correttamente la monetazione di una zecca ausiliaria di Roma, come appunto Luceria).

[Rapax]

:good: Grazie acraf per aver centrato il nocciolo della questione.

Sinceramente penso che, se per i tipi Cr. 44/5 qualche elemento oggettivo di distinzione in più esiste, per i tipi 53/2 e successive varianti senza simboli di denari anonimi con simboli il quadro proposto dal Crawford sia piuttosto caotico.

Circa il primo denario che ho postato invito a prendere in mano il secondo volume del Roman Republican Coinage:

-tavola X, n. 13: al rovescio i dioscuri sono "impennati" ed il loro mantello finisce fuori campo come per il tipo 88/2

-tavola X, n.17-18: lo stile del dritto è a mio avviso molto simile a quello del tipo 88/2, vedi paragone con tavola XVI, n.18

E' vero che il Crawford non assegna varianti specifiche per i denari "con simboli senza simboli" ma al tempo stesso ricordiamo che i tipi 53/2 sono attribuiti alla zecca di Roma mentre i tipi 88/2 sono attribuiti ad una zecca italica del Sud Est... qualche cosa non torna.

Il tipo 113/1 (simbolo stella) lo paragonerei invece ai denari n.19 e 20 sempre della tavola X, anche in questo caso vedo forti analogie.

Come detto da acraf la questione non è di poco conto...sinceramente mi sto domandando se gli anonimi tipo 53/2 possano in realtà "non esistere" ed essere tutti varianti senza simbolo di tipi solitamente con simbolo. La mia è un'idea tutta da verificare ma mi pare ovvio che il "calderone" proposto dal Crawford per questi anonimi senza simboli debba essere rivisto, soprattutto per quanto concerne l'attribuzione di tutti i suoi "sottotipi" alla zecca di Roma.

[acraf]

Hai centrato perfettamente il problema.

Dopo la prima vera serie anonima, di Roma, Cr. 44/5 (con varianti specie della forma dell'elmo di Roma), inizia la "ramificazione" delle serie con simboli (e lettere), per lo più attribuite a zecche itineranti con l'esercito in piena guerra o a varie città che potevano avere accolto più o meno temporaneamente le truppe romane (specialmente durante acquartieramento invernale, con la sospensione delle principali battaglie).

Se si riesce in quache modo a districare il calderone (come bene hai detto tu) di Crawford 53/2 e a distinguere vari "sottotipi" anonimi ma riconducibili a serie con simboli (o lettere), il quadro generale di Crawford cambia non poco e aumenta il "peso" delle emissioni periferiche, fuori Roma, anche se resta da spiegare l'assenza del simbolo, che non credo, in questa fase, si possa spiegare con la coniazione a Roma.

Di conseguenza questa fase denariale sarebbe ancora più legata a un'economia di guerra e finalizzata soprattutto al pagamento in loco dei soldati romani e alleati e quindi proiettata fuori Roma.

E' un lavoro parecchio certosino, una sorta di vero puzzle, ma che può dare soddisfazioni.

In bocca al lupo!

Alberto