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Inviato (modificato)

Signori e signore, chi era ieri presente a Capannoli avrà assistito all' interessantissimo e non concluso dibattito sul tema delle monete ritrovate in contesti sacri. La prof. Degasperi, che con il suo intervento ha acceso la discussione, ha detto alla fine della giornata "è bene parlarne ora, altrimenti quando ne parliamo?", io scherzosamente ho detto "si iscriva a lamoneta che continuiamo li" smile.gif... a parte la battuta, credo che questo sia davvero il luogo in cui poter proseguire la discussione...

sostanzialmente il problema era il seguente: perchè si ritrovano monete nei contesti tombali bassomedioevali? (da questa poi ne sono nate altre mille, ma comunque direi di procedere per gradi.

il fenomeno è stato analizzato in base al caso specifico del Campo intorno al Duomo di Pisa e dei contesti altomedievali in esso ritrovati

è emerso che alcuni studiosi credono che la moneta fosse così tanto svalutata da non meritare neanche di essere tenuta, così la gente la abbandonava... questo tecnicamente mi sembra impossibile, anche perchè, come diceva Saccocci, la moneta deve essere tagliata battuta, operazioni che richiedono costi, quindi se davvero non avesse avuto valore, allora non sarebbe stata coniata, e comunque nessuno abbandona una moneta senza un motivo.

un' altra tesi, secondo me da escludere, è quella delle monete "perse"... impossibile perdere 30 monete su una superficie di 1 metro quadro (credo).

per quanto riguarda la casualità, condivido il pensiero di Degasperi... le circostanze non sono sicuramente favorevoli a questa ipotesi.

una tesi è quella del rito, la moneta veniva inserita per rito (nel termine forse improprio della parola)... qualcosa che si facevo ormai da anni e che era entrato nell' immaginario, un costume.

nasce quindi il dubbio analizzando il caso specifico degli scavi attorno al duomo di Pisa, nei quali, si ritrovano monete sparse provenienti da un unico punto iniziale (secondo Baldassarri); ovvero, per ricoprire buche, è stata utilizzata la terra in cui si trovava un tesoretto che poi è stato sparso con il terreno stesso... Monica Baldassarri crede che chi ha utilizzato quel terreno abbia notato le monete ma le abbia lasciate li (?), io credo che questo forse sia possibile, infatti, nel rispetto della sacralità del luogo, magari chi ha lavorato alla copertura delle buche del giardino, trovando nel terreno le sopracitate monete, le ha lasciate in segno di rispetto... chissà... comunque la discussione è più ampia e deve essere analizzata, secondo me, in base a situazioni più generiche (non solo in relazione a quella di Pisa)

cosa ne pensate? rito o casualità? forse solo costume? puo esistere l' abbandono di una moneta?

Modificato da magdi
Awards

Inviato (modificato)

Caro magdi

purtroppo non ho potuto essere presente al Convegno come al solito e questo mi dispiace.

Ti ringraziamo per averci elencato alcune considerazioni molto interessanti che sono emerse dalla discussione.

Da quello che ho capito le monete sono sparse per una vasta area. Correggimi se sbaglio. E questo in base all' eventuale sconvolgimento delle tombe durante i secoli (sepolture che si sovrappongono, arature, buche, estrazione di materiale etc. etc.). A mio parere sono monete o moneta che hanno seguito il defunto perchè il relativo borsello era cucito ed occultato nelle sue vesti e quindi non reperito prima della sepoltura. Se invece sono scavi che hanno portato alla luce sepolture rimaste intatte ed in tutte si sono reperite monete allora il discorso cambiarebbe. Se così fosse , fammi sapere. E' solo un'ipotesi, comunque. Parliamone.

Ciao

Modificato da adolfos

Inviato (modificato)

La discussione , caro Magdi , è molto interessante e nel dibattito finale di ieri a Capannoli si è capito che l'argomento aveva suscitato molto interesse; la discussione potrebbe anche ricollegarsi alla mia di poco tempo fa " Moneta buona, moneta cattiva ",ma partiamo dall'interessante relazione della Degasperi sui ritrovamenti in tomba nel basso medioevo.

Rito o casualità ? questa è la domanda che si pone la relatrice, argomento caro alla Travaini,che lo stesso Saccocci ha trattato anche ieri con diversi interventi.

Ognuno ovviamente, anche in base ai dati comunicati, può poi avere una sua opinione in merito che può essere ovviamente anche differente ; diciamo a grandi linee che mentre è accertata e sicura la deposizione di monete in tombe per figure di Santi o Uomini di di Chiesa, sui personaggi " normali " del periodo storico è difficile e credo non si possa arrivare alla stessa facile connessione e collegamento ; ci sono molti elementi che fanno pensare più a fenomeni casuali, diversificati, che organizzati in modo rituale .

A meno che, e questo è sempre possibile, che questi uomini fossero stati in vita degli uomini di fede, uomini cristiani e dai comportamenti virtuosi e meritevoli in vita, nel tal casi si spiegherebbero alcuni ritrovamenti in persone " normali "dell'epoca di depositi di monete ; per quanto riguarda i ritrovamenti di monete vicino a contesti di tipo sacro e religioso, o vicini ad alcuni depositi tombali dell'epoca, il fatto che siano rimasti vicino in loco e non siano stati raccolti, potrebbe testimoniare un non voler fare " un'azione sconveniente " da parte del passante vicino a un luogo sacro e di preghiera, il voler diciamo mantenere il luogo così com'è senza volerlo in qualche modo profanarlo, diciamo un atto di rispetto.

L'argomento comunque si presta molto a varie interpretazioni e commenti ed è molto stimolante.

Modificato da dabbene

Inviato

per quanto riguarda i ritrovamenti di monete vicino a contesti di tipo sacro e religioso, o vicini ad alcuni depositi tombali dell'epoca, il fatto che siano rimasti vicino in loco e non siano stati raccolti, potrebbe testimoniare un non voler fare " un'azione sconveniente " da parte del passante vicino a un luogo sacro e di preghiera, il voler diciamo mantenere il luogo così com'è senza volerlo in qualche modo profanarlo, diciamo un atto di rispetto.

Caro Mario la visione romantica che ci hai dato purtroppo non sempre corrisponde alla realtà.

Ecco una nota della Travaini riguardo il Giubileo del 1350 in Roma:

post-13684-0-99623200-1321816160_thumb.j


Supporter
Inviato

Trenta mone sparse in un metro quadro; tante le ipotesi. Oltre a quelle che hai riferito, ne aggiungo una mia.

Un viandante che perde il sacchetto annodato alla cintura e contenente le monete. Le strade non avevano tutte il selciato, anzi, in massima parte erano di terra battuta e quando pioveva erano un vero pantano....difficile sentirlo cadere.

Il sacchetto che si disgrega col tempo...e le monete restano nascoste nel fango, calpestate e spinte in basso.


Inviato

L'esempio che hai indicato è tipico e condivisibile. Quello che non ho capito è se si tratta di contesto sepolcrale o altro.

Saluti ;)


Inviato

Apperò, molto interessante come tema. Provo ad elaborare qualche riflessione....

La pratica di inserire monete e medaglie nelle tombe dei defunti ha accompagnato l'umanità in molti secoli. Ancora oggi, alla morte di un Pontefice, viene inserita nella sua tomba una serie di monete e medaglie coniate dalla Santa Sede durante il suo Pontificato. E' quindi da tenere in considerazione tale ipotesi, specie se le monete sono unite da un filo logico (ad esempio se su esse compaiono immagini Sacre). I moventi di tale comportamento posso essere diversi. Dall'idea (se non sbaglio in voga anche al tempo degli Egizi, almeno per i più benestanti) che il defunto dovesse lasciare il mondo portandosi le cose più preziose in suo possesso, fino alla tradizione.

Che si tratti di perdita di moneta mi sembra alquanto improbabile. Si potrebbe invece pensare ad un tesoretto, se le monete non fossero troppo vicine (nella bara/nell'avello/...) ai cadaveri, che non avessero alcun collegamento con essi, ma magari componessero un tesoretto lì vicino e, durante lavori di naturale edile, siano state avvicinate ai defunti. Questa tesi combacia con quella prodotta dalla Baldassarri sul ritrovamento intorno al Duomo di Pisa, ma non credo possa dare risposta a tutti i ritrovamenti in questione.

Lasciando correre la fantasia poi si possono ideare altre cento teorie, alcune anche piuttosto verosimili.

Per fare ulteriori ragionamenti, sarebbe importante avere maggiori dettagli riguardo il loco e soprattutto la tipologia delle monete. :)

Buona serata,

Lorenzo

- Non ricordo dove lessi una articolo proprio sull'argomento, probabilmente su Cronaca Numismatica. Domani pomeriggio vedo di recuperarlo....


Supporter
Inviato

Buona Domenica Adolfo

l'esempio che ho fatto vale in qualsiasi contesto. Nulla impedisce che il nostro viandante si fosse recato in un cimitero che, nel periodo di cui parliamo, erano adiacenti alle chiese.


Inviato

Alcune domande, determinate dal fatto che non ne so nulla...

In quale posizione sono state trovate le monete? Risultano coeve alle sepolture? Quale arco di tempo coprono? A chi erano riservate le sepolture stesse?


Supporter
Inviato (modificato)

Leggo soltanto adesso e purtroppo devo rispondere in modo "coinciso". Ma è necessario, perchè forse avendo parlato nella discussione finale in modo assai informale e costruttivo di più argomenti riguardanti le varie relazioni, si può essere ingenerata un poco di confusione tra i vari temi affrontati, che si potrebbe ripetere anche qui.

In realtà il caso che io ho presentato dagli scavi di Piazza del Duomo di Pisa non entrava in merito, almeno per quanto riguardava le monete e la parte di scavo tardo-antica ed altomedievale (V-VII secolo d.C.), alla questione delle monete nei contesti tombali.

Per quelle cronologie lo scavo ha restituito numerose monete, ovvero quasi 190 nummi (sui 286 totali) soprattutto di IV e V e più raramente di prima metà VI secolo rinvenuti in strati d'uso di strutture in materiale deperibile (tramezzi per dividere le grandi stanze originarie, o veri propri edifici tipo capanna, in legno e paglia etc..) ricavate sui livelli di abbandono di domus romane, databili tra fine V e fine VI secolo, o in riempimenti per il livellamento ovvero l'obliterazione di buche per palo per gli elementi portanti di queste strutture stesse e in altre buche non meglio definite quanto a funzione, nelle fasi successive di fine VI-inizi VII secolo, e così via, ma senza alcuna connotazione funeraria o cultuale.

Solo nel caso di un settore di scavo (area 8000) circa 80 monete erano in buche abbastanza vicine e riempite con sedimento simile e per queste ho ipotizzato facessero parte di un ripostiglio disperso (anche per caratteristiche delle monete qui rinvenute, almeno di quelle leggibili...).

Ponevo però il problema interpretativo sulle cause del mancato recupero di queste monete al momento in cui è stato prelevato il terreno per riempire le buche stesse ed anche sui possibili motivi di immobilizzazione delle numerose altre trovate negli strati d'uso o di livellamento, anche visto il numero elevato di esemplari per porzioni di scavo abbastanza ridotte (decine di nummi in in pochi metri quadrati d'uso all'interno di capanne, o in buche di 30-40 cm di diametro, etc...).

Invece, quando in quest'area di lì a poco si comincia ad inumare, non abbiamo monete in tomba, tranne che in un caso (una moneta della zecca di Roma della metà del VII sec. ai lati del capo di un inumato in una tomba di epoca longobarda, ma dagli scavi del 1998, già pubblicati sulla rivista "Archeologia Medievale" del 1999), ed in generale tra pieno VII e XI secolo quasi non ci sono monete in stratigrafia, se non rari residui di età romana imperiale (quattro o cinque pezzi).

Le monete ricompaiono quando questa zona è diventata l'area cimiteriale più ambita della città perchè disposta intorno alla cattedrale, ma sono monete sempre ritrovate nei riempimenti terrosi delle tombe e come singolo reperto. Tra questi ho notato però la presenza di mezzi denari di Pisa e di Lucca di XII secolo in numero leggermente superiore alla media, anche perchè in genere si trovano assai raramente.

Diversa e molto interessante è stata la casistica illustrata da Angelica De Gasperi, che riguardava in effetti il tema annunciato in questo post, e sul quale magari vorrà intervenire anche Andreas, che ha presentato una relazione di analogo argomento al workshop internazionale di Roma, avendola per altro già studiata ed affrontata anche in vari scritti.

Spero di essere stata chiara, altrimenti fatemi sapere (ma per una settimana ancora riuscirò ad intervenire assai di rado).

Un caro saluto a tutt* smile.gif MB

Modificato da monbalda
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Inviato

una domanda ...

le monete in questione fanno riferimento ad un periodo preciso ed a aree molto ristrette o sono di periodi e zecche diverse ??


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una domanda ...

le monete in questione fanno riferimento ad un periodo preciso ed a aree molto ristrette o sono di periodi e zecche diverse ??

Visto che si è parlato finora di varie cose, quali monete intende: quelle dei contesti tardo-antichi del Duomo di Pisa, quelle nei riempimenti delle tombe bassomedievali dello stesso sito, o in genere le monete in tomba nel basso-medioevo? o...ancora altro...?

Saluti MB

Modificato da monbalda

Inviato

[in realtà il caso che io ho presentato dagli scavi di Piazza del Duomo di Pisa non entrava in merito, almeno per quanto riguardava le monete e la parte di scavo tardo-antica ed altomedievale (V-VII secolo d.C.), alla questione delle monete nei contesti tombali .

Per quelle cronologie lo scavo ha restituito numerose monete, ovvero quasi 190 nummi (sui 286 totali) soprattutto di IV e V secolo rinvenuti in strati d'uso di strutture in materiale deperibile (tramezzi per dividere le grandi stanze originarie, o veri propri edifici tipo capanna, in legno e paglia etc..) ricavate sui livelli di abbandono di domus romane, databili tra fine V e fine VI secolo, o in riempimenti per il livellamento ovvero l'obliterazione di buche per palo per gli elementi portanti di queste strutture stesse e in altre buche non meglio definite quanto a funzione, nelle fasi successive di fine VI-inizi VII secolo, e così via, ma senza alcuna connotazione funeraria o cultuale.

Solo nel caso di un settore di scavo (area 8000) circa 80 monete erano in buche abbastanza vicine e riempite con sedimento simile e per queste ho ipotizzato facessero parte di un ripostiglio disperso (anche per caratteristiche delle monete qui rinvenute, almeno di quelle leggibili...).

Ponevo però il problema interpretativo sulle cause del mancato recupero di queste monete al momento in cui è stato prelevato il terreno per riempire le buche stesse ed anche sui possibili motivi di immobilizzazione delle numerose altre trovate negli strati d'uso o di livellamento, anche visto il numero elevato di esemplari per porzioni di scavo abbastanza ridotte (decine di nummi in in pochi metri quadrati d'uso all'interno di capanne, o in buche di 30-40 cm di diametro, etc...).

mi interessava sapere che nummi sono quelli a cui si riferisce in questa parte del Suo intervento

naturalmente per sommi capi non voglio rubarle troppo tempo

Grazie


Inviato (modificato)

Per fare un pò più di chiarezza sulla domanda posta da Magdi e sulla relazione della Degasperi il tema base era rito o casualità ? per quanto riguarda i ritrovamenti in tomba nel bassomedioevo.

Poi possiamo allargare anche il discorso su ritrovamenti vicini a luoghi sacri, chiese, ma il tema è questo.

Sul fatto che ci fossero monete nelle tombe di Santi è un dato accertato e che avesse le caratteristiche del rituale pure e sul quale siamo tutti d'accordo, la domanda verte su persone normali dell'epoca,un ritrovamento di denaro vicino al corpo o alla tomba era un gesto rituale o casuale?

La linea generale che ne è uscita dal dibattito, anche con le osservazioni del Prof. Saccocci porta più a gesti casuali non organizzati, quantomeno non possiamo a oggi stabilire che fosse un rituale.

A meno che, e lo ripeto, non si possa escludere che queste persone con offerte di monete vicine fossero in vita persone " buone e pie " da avvicinare in un qualche modo a delle persone pur normali nella vita ma con dei comportamenti e stili di vita che si avvicinassero a quelle dei Santi,cosa che veniva premiata e gratificata con un'offerta reale per la persona che se lo era meritata in vita ; diciamo una procedura votiva per casi particolari che si avvicinava a quella per i Santi.

Ma sull'argomento le opinioni possono essere comunque molteplici.

Modificato da dabbene

Inviato

In ritardo, come sempre, ho capito il senso della discussione. Grazie Mario, grazie Monica.

Interessanti i ritrovamenti di mezzi denari di Pisa e Lucca. Difficile elaborare una risposta ragionevole a questa particolarità.

Io sono pienamente d'accordo con Saccocci: casualità. Ma, ripeto, è solo un'opinione. In verità, potrei aggiungere qualche giustificazione a ciò che dico ma preferisco aspettare nuove indagini da parte degli studiosi dell'argomento.

La discussione mi sembra meritevole di approfondimento.

Cari saluti


Inviato

Potremmo aggiungere anche qualche dato in più che ci riporta sull'argomento la Travaini : le tombe contenenti monete hanno percentuali molto basse in ambiti di necropoli , non si va oltre il 5%.

L'uso di deporre monete in tomba non è mai sistematico nel mondo antico, rimase irregolare nel medioevo e anche oltre.

Abbiamo casi ma con procedure diverse, irregolari, a volte sono anche segni di memoria, indicativa è quella trovata nel sarcofago del margravio di Brandegurgo Alberto l'Orso con accanto sua moglie Sofia morta nel 1160 : la moneta trovata è un bratteato in cui sono raffigurati i due sposi uno accanto all'altro, in questo caso siamo in un caso che ricorda la memoria di una vita a due, ma non è un rituale, siamo sempre nello sporadico, nel casuale.

Anche oggi in qualche caso si lascia un oggetto sul corpo del defunto, la vera che ricorda la moglie,un oggetto,un libro ,una foto un qualcosa che ricorda un particolare della vita terrena del defunto, ma anche qui , anche nei giorni nostri non c'è una sistematicità, ma direi differenti procedure e comportamenti, molto variabili.


Inviato

Sono d'accordo che non si può generalizzare. Ogni situazione andrebbe valutata singolarmente. Tuttavia rimango dell'idea che le monete ritrovate in semplici sepolture nel Basso Medioevo sono casuali :) . Ho notizie, non comprovate, di ritrovamenti monetari anche in fosse comuni ai quali non penso si possa dare un significato sacrale. E la bassa percentuale di tombe contenenti monete indicata da Travaini potrebbe essere un buon indirizzo. Comunque ogni opinione a riguardo, anche se diversa,, può contribuire alla risoluzione della problematica ;) .


Inviato

Entro solo adesso e noto con piacere l' interesse che l' argomento ha suscitato...

per chiarire, forse non ero stato chiarissimo inizialmente, l' argomento era "Monete in tomba, rito o casualità?"... tutto il resto era una aggiunta per riassumere un po' quanto detto Sabato e portare qualche parte saliente del dibattito

Io (parere personale) credo che di casualità non si possa parlare... a mio avviso la moneta è inserita volontariamente (non so se monbalda potrà chiarire meglio, specificando la posizione in cui si trovano solitamente queste monete scavando) comunque, ad esempio, la tesi di Adolfos che dice "A mio parere sono monete o moneta che hanno seguito il defunto perchè il relativo borsello era cucito ed occultato nelle sue vesti e quindi non reperito prima della sepoltura" non è sempre vero, ad esempio, per un periodo dell' età in questione, si hanno notizie di sepolti completamente nudi in cui figurano comunque monete... il movimento di terra contenente monete non viste che finisce proprio sulla sepoltura, mi pare quantomeno improbabile.... ma anche altre ipotesi sembrano spesso improbabili...

Anche la tesi del rito, di per se non è qualcosa di testato (potrebbe essere forse vera ma....) per rito si intende infatti, secondo me, qualcosa che ha un significato e che viene più o meno sistematicamente ripetuto (il battesimo è un esempio di rito cristiano, poichè è sempre uguale e ripetuto ritualmente su tutti)... in sostanza, l' atto che talvolta è ancora attuale di mettere una monetina in tasca del defunto, non è definibile rito (secondo me), infatti non ha un significato vero e proprio, e poi non è qualcosa di sistematico... si mette la moneta in tasca della persona che vi era particolarmente attaccata, o che si trovava in imbarazzo a girare senza soldi, ma non è qualcosa di sistematico, per cui a tutti i defunti viene messa la moneta in tasca.

io credo che si possa parlare di una via di mezzo... le parole "costume" ed "usanza" forse si avvicinano... alla morte, poteva accadere che qualcuno inserisse la moneta per vari motivi mitologici, di credenza, di superstizione, religiosi o anche di semplice rispetto per il defunto...

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Inviato

si hanno notizie di sepolti completamente nudi in cui figurano comunque monete...

Questa è una notizia che non conoscevo. Ma molto importante. Dovrei rivedere alcune delle cose di cui ero convinto. Puoi indicarmi qualche riferimento?

Grazie magdi


Inviato

Argomento molto interessante.

Io sono dell'opinione che non ci sia una "regola" precisa ed ogni ritrovamento monetale in una area sepolcrale credo vada valutato in maniera a sè stante.

Per prima cosa bisogna vedere la tomba è integra e quindi prendere in considerazione il punto in cui viene rinvenuta la moneta rispetto ai resti del defunto. In base ad esso si può cercare di capire se la moneta è stata messa nella tomba nel momento della sepoltura o se si trovava addosso al defunto già prima della morte. Per esempio un ritrovamento nei pressi del corpo dove dovevano esserci le tasche delle vesti lascerebbe presupporre che queste si trovavano lì anche prima della morte. A volte si trovano dei cilindretti di monete ormai saldate fra loro dal tempo che pure stanno a dimostare che si trovavano all'interno di contenitori (legno o stoffa) che poi si sono dissolti. Anche in questo caso la loro presenza è da considerasi estranea ad un rito, ma sicuramente è riconducibile all'occultamento nelle proprie vesti da parte del possessore.

Diverso il caso in cui però la moneta può trovarsi in bocca (o quantomeno vicino la testa) del defunto. In questo caso è chiaro l'utilizzo rituale (obolo di Caronte?) della moneta, ma credo che in epoca medievale siano veramente questi casi (se mai ce ne sono stati).

Il ritrovamento di monete in terreni usati in passato come areee cimiteriali potrebbe essere un mix delle varie situazioni di cui sopra con l'aggiunta anche di qualche ripostiglio. Nel tempo il terreno è stato smosso e le monete sparse, impossibile a mio avviso stabilire se lì presenti per un rituale o per altro.

Come ha ricordanto monbalda, molto interessante è stato l'intervento a riguardo del Prof. Saccocci al workshop internazionale di Roma, ed anche io spero in un suo intervento in questa discussione.


Inviato

Discussione davvero bella ed interessante! oo)

Complimenti sinceri a Magdi per aver trattato questa tematica ed a tutti coloro che sono intervenuti con contributi tanto notevoli. :)

Non mi occupo sistematicamente del periodo storico di cui si discute, ma fin dalle epoche più remote ed in un contesto trans culturale si può riscontrare la presenza di monete all'interno dei corredi funerari. Le motivazioni che hanno procurato tale comportamento così refrattario ai cambiamenti storici e culturali è spesso la credenza di dover mettere il defunto nella condizione di pagare "l'obolo di Caronte" per farsi trasportare nell'oltretomba. Tale credenza motivava la gente a deporre monete sotto la lingua dei defunti o sugli occhi ed è rimasta anche in contesti culturali non più pagani. Avveniva, poi, che i familiari del defunto, soprattutto se facevano dei sogni particolari, portavano del denaro in prossimità delle tombe e lo lasciavano lì come una sorta di libagione per l'anima dei propri cari che si riteneva potessero incorrere in particolari necessità come il sostare nel vestibolo dell'Inferno dove imperversavano paura, fame, miseria, morte, dolore e guerra. Tale sosta era procurata da due circostanze particolari: la prima era quella di non aver pagato l'obolo a Caronte e l'altra era quella di non aver avuto una cerimonia funebre.

Questo in un quadro culturale che prende avvio dal paganesimo e resiste tutt'ora, in molti casi, anche in un contesto culturale differente.

Qualche anno fa, poi, ho avuto modo di assistere alla ricognizione del corpo di San Luca Evangelista nella Basilica di Santa Giustina a Padova; reliquie custodite in un'arca che non veniva aperta dal 1563. In quell'occasione sono state trovate monete riconducibili alle varie ricognizioni effettuate in vari periodi e presumibilmente lasciate dai fedeli accorsi alla venerazione del corpo santo. Situazione che ci conferma il gesto di devozione che si avvale anche di un tributo pecuniario come preghiera.

Enrico :)


Inviato

Benvenuto, curatore!

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Inviato

Benvenuto anche a minerva.

Grazie per l'ottima esposizione che hai fatto e che condivido. Difficile stabilire se anche durante il Basso Medioevo per i comuni mortali fosse in uso un "obolo di Caronte"

Saluti :)


Inviato (modificato)

L' argomento "obolo di Caronte" è stato discusso sabato... purtroppo non ho capito molto di quella parte (dabbene magari si ricorda qualcosa), comunque, per quel poco che ho capito, Saccocci sosteneva che questa usanza non appartiene al basso medioevo.

questa usanza appare, comunque, più che altro nel medioevo centrale e basso... alla presentazione del MIR Firenze, incontrai un collezionista di Siena che mi raccontò il suo esordio numismatico, quando da piccolo assistè all' apertura di una cappella in cui erano stati rinchiusi gli appestati (alcuni ancora vivi) : prima di morire si erano messi in bocca i quattrini che avevano con loro ; la cosa al tempo non fu curata molto e l' edificio venne ripulito in fretta degli scheletri senza annotazioni di alcun tipo (tra l' altro sosteneva che questo episodio potrebbe anche ri-datare la serie dei quattrini senesi in questione)... sono molte le situazioni (secondo me) che riportano alla ritualità della moneta in tomba ma solo in un medioevo più basso.

Modificato da magdi
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Inviato

...prima di morire si erano messi in bocca i quattrini che avevano con loro...

Che immagine terribile :( :(

Il ritrovamento di monete in fosse/tombe comuni di appestati credo sia maggiore che in altri casi perchè immagino di certo che nessuno si azzardava a mettere mano sui morti non tanto per rispetto ma per timore di contagio, quindi quello che era addosso al morto, lì rimaneva.

Comunque concordo con Magdi quando parla di usanza o di costume nel mettere una moneta assieme al defunto. Bisogna ammettere che sicuramente qualcosa avveniva ed avviene ancora oggi in molti casi.

Nel visitare la chiesa dei Cappuccini a Palermo (qui il link con qualche macabra immagine), la guida spiegò che durante dei "restauri" in molte tasche furono rinvenute monete che permisero anche di datare alcune salme.

Questa usanza però non credo possa risalire all'originaria funzione dell'obolo di Caronte, cioè non si lascia la moneta per pagare l'obolo al traghettatore, ma più che altro per una forma di rispetto. Cmq sto andando fuori i limiti temporali del medioevo, rientramo nei ranghi.


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