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Inviato

Il proliferare delle monete greche antiche sul mercato antiquario è un fenomeno che da lungo tempo offre alla conoscenza di studiosi e cultori del mondo antico un repertorio numismatico rilevante per entità e non di rado rarità degli esemplari proposti. Per citare qualche esempio si può di ricordare lo statere crotoniate con Tripode/Elmo corinzio incuso dell’asta NAC AG 5, 25/10/2011, lot 108 (http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=443698&AucID=808&Lot=108&Val=336d79afbc97b9f224336342d0c62c7b già in Gorny & Mosch 190, 11/10/2010, lot 41), noto da appena 2 pezzi (battuti dagli stessi coni), di cui 1 a Berlino (ex coll. Tirelli) e 1 a Basilea, quest’ultimo venduto dalla NAC (NAC AG 13, 1998, 204).

Tuttavia, alla crescente attenzione per la veste grafica dei cataloghi, con riproduzioni fotografiche di qualità generalmente elevata, non sempre corrisponde un’adeguata e attenta registrazione dei dati tipologici e pondo-metrici degli esemplari. Mi limito a citare alcuni esempi tratti dal web:

1) Thesaurus, cat. “Andromeda”, asta 8-10-2011, n. 14.

http://www.thesaurusaste.eu/catalogo_pdf/cat_andromeda_pdf/02_Greche_low.pdf

Viene proposta un’interessante e “rarissima” (sic!) dracma incusa di Crotone (lotto n. 14, peraltro già vista in cataloghi precedenti) citando come bibliografia Gorini, M.Inc. n° 14 (sic!) e rilevando l’assenza – ai fini di un confronto – di esemplari simili nella Sylloge dell’ANS (Sng. Ans – ; sic!). Che la moneta sia effettivamente un pezzo raro è fuor di dubbio, tuttavia è proprio la Sylloge americana, contrariamente a quanto affermato dagli editori del catalogo, ad offrire il termine di confronto più stringente per il pezzo in esame, battuto addirittura dagli stessi coni dell’esemplare SNG ANS, Part 3. Bruttium-Sicily I, n. 301. Non entro poi nel merito della datazione proposta (550-510 a.C.), che pure necessiterebbe di un’approfondita discussione.

2) Thesaurus, cat. “Andromeda”, asta 8-10-2011, n. 11

(v. link precedente)

Statere incuso di Crotone a tondello stretto e spesso. Non si comprende perché il simbolo che compare al D/, identico a quello degli ess. nn. 7, 8, 9, 12, 13 identificato correttamente come airone, venga ora genericamente indicato come “uccello”.

3) ArtCoins Roma, E-Auction 2, lot 17.

(link non più disponibile)

Si tratta di un divisionale di Crotone (D/Tripode; R/Polpo) di gr. 0,38 identificato come emiobolo (!). La moneta in esame non presenta alcun segno del valore, pertanto nel sistema ponderale utilizzato a Crotone, cd. “acheo-corinzio” (statere di gr. 8 ca. suddiviso in 3 dracme) essa sembrerebbe pressoché equivalente ad 1/18 di statere cioè ad un obolo (peso teorico: gr. 0,44). Discutibile appare poi la cronologia proposta (525-430 a.C.), in primis perché l’esemplare è a doppio rilievo e pertanto appare difficilmente collocabile nella fase iniziale della monetazione (525), che è a R/ incuso; in secondo luogo perché il polpo compare, seppur come simbolo, solo a partire dalla fase terminale degli incusi a tondello medio (ca. 480/75).

4) Dr. Busso Peus Nachf., Auction 404, 2017.

http://www.sixbid.com/nav.php?p=viewlot&sid=476&lot=2017

Statere di Taranto correttamente inquadrato nel gruppo 4 Fischer-Bossert ma inspiegabilmente datato tra il 500 e il 473 a.C. A voler seguire la cronologia proposta dallo studioso tedesco, l’esemplare dovrebbe porsi tra il 480 e il 470. Differenti soluzioni cronologiche sono certamente possibili, ma andrebbero quantomeno argomentate bibliograficamente.

5) G. Hirsch Nachf., Auction 275, 22-23/9/2011, lot 3045.

http://www.sixbid.com/nav.php?p=viewlot&sid=434&lot=3045

Esemplare tarantino della stessa serie del precedente (gruppo 4 Fischer-Bossert: 480-470 a.C.) addirittura datato 520-500, ossia nello stesso periodo degli incusi (!!!).

Pur senza generalizzare e travalicando fini prettamente commerciali, sarebbe pertanto auspicabile che nella stesura delle schede di catalogo venisse posta attenzione non solo a prezzi e grado di rarità (quest'ultimo spesso opinabile), ma anche a quegli elementi intrinseci della moneta che forniscono all’utente (che non è solo il collezionista) una corretta lettura del documento monetale.


Inviato

Caro Enzo,

premetto che so che stai portando avanti un impegnativo studio sui conii di Krotone incuso e colgo l'occasione per inviarti i più cordiali auguri di buon lavoro.

Hai sollevato un noto e delicato problema: l'accuratezza delle descrizioni di monete che sono raffigurate su cataloghi di asta. E' innegabile, e concordo con te, l'importanza di poter reperire immagini di monete che transitano in asta, spesso rare o addirittura inedite, ma è anche innegabile che troppi non sanno classificarle correttamente.

Personalmente da tempo guardo soprattutto la moneta e poco la descrizione, che appunto è spesso fuorviante. Sono veramente pochi quelli che curano con doverosa attenzione i propri cataloghi e uno di questi è sicuramente la Numismatica Ard Classica (NAC), anche se qualche errore o dimenticanza è sempre possibile.

Secondo me la causa prima è data da una parte dall'oggettiva difficoltà di classificare esattamente una moneta greca, anche se talvolta non mancano testi (soprattutto Sylloges o, quando esistono, Corpus) e dall'altra manca personale che sia in grado di capire a fondo le monete greche. Molto spesso gli stessi collezionisti, quando consegnano il loro materiale, forniscono indicazioni errate e i commercianti non prendono briga di controllare le loro attribuzioni, specialmente per mancanza di tempo. Ormai le vendite si stanno susseguendo a breve distanza di tempo e i curatori dei cataloghi si preoccupano più di fare decenti foto(e non sempre!) che di descrivere esaustivamente i lotti.

Quindi bisogna soprattutto guardare la foto e predere nota le dimensioni e il peso (sperando che siano correttamente riportati) e fidarsi molto relativamente delle classificazioni (datazioni e riferimenti).

Tornando al tuo elenco, noto alcune discrepanze con la tua descrizione relativamente al n. 3 (Art Coins E.auction 2 n. 17).

Fortunatamente ho accesso a CoinArchivesPro e quindi ho potuto ricuperare le immagini. Temo che ci sia una confusione tra i lotti n. 15 (un triobolo che ha il polipo) e il n. 17 (che è descritto come emiobolo, ma senza polipo). Non trovo nessuno di 0,38 g. Magari puoi fare precisazioni.

post-7204-0-65800900-1321662095_thumb.jp lotto n. 15 - triobolo - peso 1,3 g

post-7204-0-47366700-1321662121_thumb.jp lotto n. 17 - emiobolo - peso 0,2 g


Inviato

Caro Acraf,

purtroppo con riesco più a visionare l'E-Auction 2 di ArtCoins Roma in quanto sul sito sono disponibili solo le Auctions 3 e 4. La moneta a cui mi riferisco infatti non corrisponde a quelle da te postate, che invece sono correttamente inquadrate come triobolo ed emiobolo. In ogni caso se riuscirò a reperire il link lo posterò.


Inviato

Caro Enzo,

un sito dove puoi ritrovare le aste già conclude di ArtCoins, la n. 1 e la n. 2 (e di altre case di asta) è:

http://www.sixbid.com/nav.php?p=completed

Basta scorrere e troverai quello che ti interessa e cliccare sull'asta.

Ciao


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