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Lezioni di lingua etrusca.


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Inviato

Tutto bene fino ad ora? Come vi trovate? :)


Inviato

Per me non c'è problema, mi trovo bene, affascinato e non ho incontrato difficoltà fin'ora. :)

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Inviato

Benissimo! Quindi anche coi verbi è tutto ok? :)


Inviato

propongo questa scritta FASTI HERMNEI TIUSA VETUSAL.ho capito solo l'ultima frase (figlio) di Vetus..che nepensi Caio?


Inviato (modificato)

propongo questa scritta FASTI HERMNEI TIUSA VETUSAL.ho capito solo l'ultima frase (figlio) di Vetus..che nepensi Caio?

Facciamo una cosa: rendiamo questa iscrizione utile per tutti coloro che sono interessati a questo argomento. Se hai un'immagine dell'iscrizione in caratteri etruschi potresti postarla e potremo usarla come esercizio di traduzione, anche perchè è piuttosto semplice.

P.S. Prima della traslitterazione in caratteri latini preferirei che le iscrizioni venissero presentate in caratteri etruschi per consentire anche una corretta lettura, così come ha fatto diligentemente l'utente Meja che ringrazio nuovamente per il suo contributo. :)

Modificato da Caio Ottavio

Inviato (modificato)

Possiamo partire da un'analisi dei termini che la compongono:

Fasti Hermnei: E' il nome proprio a cui si riferisce il resto. Il personaggio indicato è una donna: Fasti: "Fausta", prenome femminile.

Tiusa: E' il diminutivo di un altro nome definito teoforo e deriva da tiu ("luna, mese") da cui, a sua volta, deriva il nome della dea della luna identificabile con la figura di Artemide/Diana Tiu; Tiur-.

Vetusal: "(figlia) di Vetu."

Quindi... :)

Modificato da Caio Ottavio

Inviato (modificato)

Salve a tutti.

Per chi volesse eseguire le prime traduzioni dall'etrusco all'italiano segnalo questo dizionarietto fatto piuttosto bene su Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_etrusca_(vocabolario)

Le voci non sono riportate in caratteri etruschi, ma in quelli latini per facilitare la ricerca e la lettura.

Per chi abbia qualsiasi dubbio o perplessità ricordo che sono sempre a vostra disposizione, per quanto possibile. :)

Modificato da Caio Ottavio
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Inviato

L'hai mica fatto tu? :D

:lol: No, era già disponibile: è tratto per la maggior parte da un'opera di Facchetti. :D


Inviato

Grazie, alexfaggiani, per la segnalazione. :)

Aggiungo, a titolo informativo, che quello che hai segnalato non è in italiano, bensì in inglese.

Quanto prima, se va tutto bene, proseguiremo con gli argomenti. :)


Inviato

Grazie, alexfaggiani, per la segnalazione. :)

Aggiungo, a titolo informativo, che quello che hai segnalato non è in italiano, bensì in inglese.

Quanto prima, se va tutto bene, proseguiremo con gli argomenti. :)

Io ho notato che il wiki,o in questo caso il dizionario etrusco fatto in inglese è di gran lunga migliore e più completo che quello in italiano.


Inviato

Certo, e quelli cartacei sono ancora migliori di questi, ma tutto sta ad iniziare: non si parte certo dal più difficile per arrivare al più semplice. ;)


Inviato (modificato)

Nono incontro.

I Pronomi e l' avverbio di luogo.

Una delle prime scoperte linguistiche dell'etrusco fu proprio l'individuazione del pronome personale "mi", facilmente riscontrabile nelle epigrafi riportate nei cosiddetti "oggetti parlanti". Nelle formule epigrafiche più antiche, cioè, era l'iscrizione che recava l'oggetto ad esplicare in prima persona un messaggio fornito nell'enunciato a chi doveva riceverlo. Si possono, quindi, distinguere:

-Pronomi personali:

Mi: pronome personale di prima persona avente due funzioni:

1) Soggettiva: quando la persona o l'oggetto sono parlanti, ad esempio: Mi qutun Karkanas = Io (sono) la brocca di Karkana.

2) Oggettiva: si trova spesso come mini in contesti col nome del possessore al nominativo, ad esempio: Mini muluvanice Mamarce Velxanas = Io fui donato a Mamarce Velxana.

E' interessante notare come, nella maggior parte dei casi, il pronome mi in funzione possessiva si trovi abbinato a predicati verbali terminanti in -u, mentre mini in funzione oggettiva si riscontra spesso accompagnato, come nell'esempio sopra, da verbi terminanti in -ce. Sono conosciuti solo pochi casi in cui anche mi accompagna verbi che escono in -ce.

La terza persona è espressa dal pronome personale an che può essere sia maschile che femminile quando è riferito a persone. Quando, invece, si parla di cose alla terza persona si usa in.

-Pronomi e aggettivi dimostrativi:

Elementi tipici di questa categoria sono: ita-itan che si riduce in epoca tarda in eta- etan; ica-ican, anche questi ridotti poi in ecan- ecn.

La funzione di questi elementi non è lontana da quella dei pronomi, ma anche degli aggettivi dimostrativi. Essi accompagnano: eca mutana = "questo sarcofago" o sostituiscono il nome dell'oggetto: etan turuce = "questo dedicò". Possono essere anche usati encliticamente. E' possibile, sulla base di varia documentazione, fornire un paradigma della flessione dei dimostrativi con le relative riduzioni:

Nominativo: ica, eca, ca, ita, eta, ta.

Accusativo: ican, ecn, cen/cn itan, tn.

Possessivo: ecs, cs.

Locativo: eclthi, clthi/clth.

In latino hic, iste, ille vengono adoperati a seconda della relazione di vicinanza che gli oggetti indicati assumono rispetto a chi parla. E in etrusco? Questa condizione si verifica solo nella lamina A di Pyrgi (VI sec. a.C.) dove c'è scritto: ita tmia icac heramas'va...= "questo recinto e quella statua", ma in epoche successive l'uso di entrambi i dimostrativi sembra generalizzarsi: ita (eta, ta) viene usato soprattutto nell'Etruria settentrionale, ica (eca, ca) nell'Etruria meridionale e nelle colonie.

Quando ita e ica sono usati encliticamente svolgono la funzione dell'articolo. Eccone la flessione:

Nominativo: -ca; -ita; -ta.

Possessivo: -cs; -itala, -itula; -tla.

Dativo: -cle; -itale, -itule; -tle.

Locativo: -italte.

Attestato, fino ad ora, l'avverbio di luogo si esprime con la particella thui che ha significato di "qui, in questo luogo".

Modificato da Caio Ottavio

Inviato

Presente, prendo appunti.

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Inviato

un'altra segnalazione per chi si vuole divertire a scrivere in etrusco ecco il link

laracroftglobal.forumfree.it/?t=55900403

inoltre ho creato il font per il Veiente,Ceretano e Centro-Meridionale riferendomi al link di sopra.


Inviato (modificato)

Grazie, Alexfaggiani, per la segnalazione: gli alfabeti li avevamo già trattati all'inizio del nostro percorso (vedi "secondo incontro", La Scrittura) e credo che ormai con questo tema non ci siano più grandi difficoltà.

Modificato da Caio Ottavio

Inviato

Pardon!vedrò il secondo incontro.


Inviato

Complimenti agli ideatori e ai partecipanti a questa discussione.

Vincenzo.


  • 2 settimane dopo...
Inviato

Grazie, Vincenzo: spero tu possa trovarvi qualcosa di interessante. :)


  • 3 mesi dopo...
Inviato

Salve a tutti.

A breve riprenderò a postare nuovi argomenti. :)


  • 3 settimane dopo...
Inviato (modificato)

Salve a tutti.

Come avevo preannunciato nel precedente post, vorrei riprendere con la segnalazione di qualche altra nozione grammaticale: qualcosa di non eccessivamente lungo o pesante, ma, al contrario, semplice e breve. Oggetto del nostro Decimo Incontro saranno, quindi, le Congiunzioni.

In etrusco, fino ad ora, sono state individuate con certezza solamente due tipi di congiunzioni che servono ad unire due o più termini in un solo sintagma. Si hanno, quindi:

  • Congiunzioni Coordinanti enclitiche, corrispondenti al latino -que. In etrusco di esprimono con -c; -k; -X. Per esempio, si veda la formula di datazione usata nella consacrazione della tomba degli Scudi a Tarquinia (IV sec. a.C.) che recita (traslitterato): larthiale : hulxniesi : marcesi-c : caliathesi. In evidenza è la congiunzione coordinante enclitica -c che, come le altre su indicate, si traduce con l'italiano "e".
  • Congiunzioni Coordinanti, che in etrusco si trovano espresse con etnam o itanim e si traducono sempre con "e".

Oltre alle già citate congiunzioni coordinanti enclitiche è attestata anche un'altra forma, usata sempre encliticamente, ma espressa con -um. Ad esempio nell'iscrizione traslitterata arnth leinies larthial clan velus-um nefis' è evidenziata in rosso la congiunzione enclitica che equivale alla precedente -c e si traduce anch'essa con l'italiano "e". Difatti Arnth Leinie figlio di Larth e nipote di Vel è la traduzione della frase apportata ad esempio sopra.

Di seguito desidero lasciare una semplice lista di congiunzioni, preposizioni ed avverbi utili nel caso si incontrino in iscrizioni da tradurre:

  1. ic; ix; ixnac = come, perchè.
  2. etnam nel significato di "anche".
  3. sve = similmente.
  4. ratum = ritualmente.

Congiunzioni ed avverbi di tempo:

  1. etnam nel significato di "nuovamente".
  2. (e)nac = poi, dopo.
  3. epl, pul = fino a.
  4. thui = adesso.
  5. thuni = dapprima.
  6. une = e poi.
  7. matam = avanti, sopra.
  8. is'vei = sempre.

Avverbi di luogo:

  1. thui nel significato di "qui".
  2. hinththin = di sotto.
  3. ipa = dove.
  4. thar = là; colà.

Preposizione enclitica: -pi = per.

Modificato da Caio Ottavio

Inviato

Spero che fino ad ora gli argomenti siano stati abbastanza accessibili. In caso di difficoltà o chiarimenti rimango sempre a vostra disposizione, anche via MP. :)


Inviato

Bene, domani prendo appunti :)

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  • 2 mesi dopo...
Inviato

Splendida iniziativa.

Ho avuto l'opportunità di studiare "l'idioma" etrusco all'università durante il corso di epigrafia e mi ha veramente affascinato. Ora è passato un pò di tempo e questa sezione mi darà l'opportunità di riprenderlo.

Grazie ancora.


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