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IGNORED

Il numismatico nel tempo.


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Inviato

Volevo chiedervi (non so se è stato fatto, in caso chiedo venia) come cambia la la figura del numismatico nel tempo e, magari, come cambia la visione degli altri nei suoi confronti.

Da quello che ho letto Augusto già collezionava "monete reali e straniere" (credo che Svetonio si riferisca alle monete con la sua effigie con "reali").

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Inviato (modificato)

Interessante e curioso questo argomento: so che anche Lorenzo il Magnifico collezionava monete e amava anche i tondelli dell'Impero Romano. Puoi trovare un buon articolo che ne parla su CN 225 gennaio 2010 a frima di F. Catalli, dal titolo "Quando Poliziano disegnò le monete del Magnifico". - La collezione numismatica di Lorenzo de' Medici in una preziosa opera del letterato rinascimentale. Raffinate miniature, specchio fedele dei tesori ancora oggi conservati nel capoluogo toscano. -

Traggo alcune parti, le più significative per l'argomento:

<< Un primo nucleo di monete e medaglie è già presente nell'invetario dei beni di Pietro de' Medici il Gottoso (1416-1469) e sull'esempio del padre, anche i figli Lorenzo e Giuliano, ancora adolescenti, cominciarono a raccogliere monete. Sappiamo che nel più vasto museo di "antiquitates di Lorenzo il Magnifico (1449-1492), le monete erano conservate nel suo scrittoio, assieme ad oggetti sacri, preziose gemme e cammei. Sappiamo che nel 1464 la collezione di monete di Lorenzo ammontava a 100 pezzi in oro, 503 in argento e a un numero non precisato di monete di bronzo [...] L'inventario dei beni di Lorenzo, redatto nell'anno della sua morte, il 1492, registrava un totale di 2330 tra monete e medaglie. [...] Quando fu inviato a Roma quale ambasciatore...in occasione dell'elezione di papa Sisto IV, Lorenzo si diede da fare per acquistarne in gran numero, mentre il suoo biografo, Valori, scriveva di lui: "Coloro che vogliono affezionarselo avevano cura di portargli o mandargli delle medaglie preziose." >>

Ecco, a titolo di esempio, una moneta che si poteva trovare nella raccolta di Lorenzo de' Medici:

Septimius Severus, Sestertius 25.63g, AD 211, L SEPT SEVERVS PIVS AVG, laureate head right, rev VICTORIAE BRITTANICAE S C, two Victories standing left and right, fixing shield on palm, at foot of which are two captives (RIC 818; C 732; Hill 1167; RCV 6443). Natural dark green patina, good very fine.

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Modificato da Caio Ottavio

Inviato

Davvero interessante questo artico e molto bello il sesterzio di Settimio.

"... numero imprecisato di monete in bronzo..." non è che erano così tante che si seccava di contarle? :P

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Inviato

Può darsi :lol: O forse i dati ci sono pervenuti lacunosi...

Ma, come vedi, ogni tanto si redigevano gli inventari proprio per tenere il conto di quanto ammontasse la "fortuna", in questo caso una collezione numismatica. :)


Inviato

Di sicuro uno dei primi collezionisti è stato il grande poeta Francesco Petrarca (1304-1374), le cronache ci raccontano che fece dono di alcuni preziosi medaglioni aurei romani all'imperatore Carlo IV di Boemia durante una sua visita in Italia.


Inviato

Di sicuro uno dei primi collezionisti è stato il grande poeta Francesco Petrarca (1304-1374), le cronache ci raccontano che fece dono di alcuni preziosi medaglioni aurei romani all'imperatore Carlo IV di Boemia durante una sua visita in Italia.

Questa la sconoscevo... vado ad informarmi!

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Inviato (modificato)

In tempi molto più vicini ai nostri, un grosso collezionista fu il grande tenore Enrico Caruso, che fu anche socio del Circolo Numismatico Napoletano (viene ricordato, dopo la sua scomparsa, nel fascicolo III del 1921).

La sua collezione era composta da 1.470 monete e medaglie tutte d'oro.

Il criterio che le accomunava non era storico o geografico ma consisteva semplicemente nel gusto per la bellezza e la rarità dei pezzi.

Infatti quando egli acquistava oggetti preziosi (o li faceva acquistare per suo conto), anche durante le tournée all'estero, sceglieva "le più belle e le più rare".

Acquistò anche da aste: alcuni aurei e medaglioni imperiali della sua raccolta provenivano dall'asta Montagu, mentre molti pezzi italiani gli giunsero tramite l'asta Gnecchi.

La sua collezione (tranne 300 monete già vendute a New York insieme ad altri oggetti) fu dispersa all'asta Canessa il 28 giugno 1923.

Alcuni pezzi (venti) furono salvati e sono nel patrimonio del Museo Nazionale di Napoli.

Tutte queste notizie (e molto altro) nell'articolo:

E Caruso intonò: «Le più belle e le più rare»

di Luisa Bovi

«Cronaca Numismatica», n. 27 (gennaio 1992), pp. 12-17

Modificato da tornese71

Inviato

di collezionisti famosi (Caruso fu un collezionista famoso ma non cosi importante, la sua collezione pur molto preziosa non seguiva un modello storico o tematico, era una raccolta piu che una collezione) o importanti si potrebbero riempire pagine e pagine.

Come ricordato sopra collezionisti antichi vengono citati in opere letterarie antiche e da varie testimonianze e citazioni sappiamo che a metà del 1500 vi erano già oltre un migliaio di collezionisti in europa.

Nel tempo sono cambiati gli strumenti di indagine (oggi più sceintifica e dottrinale) , di riferimento e classificazione del materiale, di reperimento delle monete , quello che forse è però rimasto immutato in tutto questo tempo è la passione , il motore che anima la ricerca, la raccolta e lo studio delle monete da parte di personaggi diversissimi, o appartenenti ad età diverse, ma accomunati da questo interesse. Quello forse è l'unica cosa che non è cambiata nel tempo :)


Inviato

Per chi volesse approfondire questo argomento segnalo questo interessante volume:

F.Missere , Testimoni parlanti - Le monete antiche a Roma tra Cinquecento e Seicento, Ed. Quasar 2009.


Inviato

Per chi volesse approfondire questo argomento segnalo questo interessante volume:

F.Missere , Testimoni parlanti - Le monete antiche a Roma tra Cinquecento e Seicento, Ed. Quasar 2009.

Si è un testo molto interessante anche se si concentra maggiormente sull'esame del commercio antiquario a Roma nel periodo post-rinascimentale. Mancano invece ancora uno studio organico sulle principali collezioni formate in antichità, parlo dei medaglieri Este, Gonzaga, Borgia, Medici etc. nonché un'opera che prendesse in rassegna le principali figure di collezionisti, di monete antiche, più vicini a noi.

Penso, ad esempio ai celebri Montagu, De Quelen, Ponton d'Amecourt, Trau, Mazzini, Gnecchi, etc. etc. per le romane imperiali,

a Bahrfeldt e Gnecchi per le repubblicane. A Jameson, Weber, Pozzi, Imhoof-Blumer, Gulbenkian, Du Chastel, Hirsch, Kaeppeli, De Sartiges, Moretti, Abecassis, etc. per le greche.


Inviato (modificato)

Poni due domande interessanti, guardiamo ora la seconda come cambia la visione degli altri nel confronto del numismatico o del collezionista che forse è anche più interessante dal punto di vista sociale, ma anche psicologico e umano.

Chi erano i grandi collezionisti di una volta ? Regnanti, nobili,uomini che detenevano nella società potere e cariche,uomini di cultura influenti,nel tempo più ci avviciniamo ai nostri tempi i collezionisti si avvicinano a una fetta di società benestante, industriali, imprenditori, diciamo la buona società.

Buona società che collezionava forse anche per passione ma soprattutto per status symbol , le monete che venivano mostrate nei salotti agli ospiti erano viste come le opere d'arte, come dei quadri, dei soprammobili, della bella argenteria , come si mostra una bella dimora, dei gioielli; c'era molta ostentazione in tutto questo, creava prestigio e il nostro collezionista dll'epoca aveva piacere a mostrare agli altri, persone di solito tutte dello stesso rango sociale.

Oggi è così ? No,non è così , forse in qualche piccolo ambito lo è ancora, ma di massima non è più così ; la società è profondamente cambiata,il collezionista non è più lo stesso, il collezionista oggi è una figura trasversale, abbraccia tutti i ceti sociali, tutte le età, tutte le regioni, ama studiare e capire di più cosa colleziona,ma nel suo collezionare a differenza di quello di una volta oggi la propensione è rivolta ad un atteggiamento di prudenza verso il prossimo.

Ostentazione una volta, prudenza ora, prudenza che comunque permette al collezionista di interagire con circoli,associazioni,di mostrare e rendere pubblici i pezzi più interessanti per pubblicazioni di studiosi e accademici.

Come è visto dagli altri il collezionista , dagli altri che non collezionano e non conoscono la numismatica ? Nel migliore dei casi è vsto come un fenomeno di nicchia,una passione molto specialistica, da nicchia sicuramente, qualcuno fatica anche a capire di cosa si tratta,queste le persone al di fuori del nostro mondo ; e come è visto oggi il collezionista numismatico dal mondo accademico, dall'apparato statale burocratico ? Questa domanda è certo da dibattito aperto a tutti,vedo una certa disponibilità oggi a collaborare con una parte del mondo accademico, collaborazione col privato collezionista, con una parte invece di questi e con l'apparato statale mi sembra di cogliere ancora un certo spirito di diffidenza e di distacco, speriamo che col tempo questa integrazione privato-pubblico diventi sempre più una fruttuosa collaborazione tra le parti anche per il bene della stessa numismatica italiana.

Modificato da dabbene

Inviato

Davvero interessante e profondo il tuo messaggio, Dabbene. Direi che l'interazione tra privati e il pubblico ora come ora la si nota a fatica, ma secondo me hai ragione, potrebbe esserci una fruttuosa collaborazione :)

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Inviato

Questa discussione offre, secondo me, l'assist per parlare anche delle grandi collezioni numismatiche che si sono succedute e di cui esistono i - purtroppo rari - cataloghi d'asta. Sarebbe un'occasione per far conoscere, soprattutto ai più giovani, alcuni grandi collezionisti e le loro raccolte: Caruso, Magnaguti, Rucat, Signorelli, Mantegazza, Rocca, Pelliccia, Demicheli, Vitalini, ecc. Cosa ne pensate?


Inviato

Questa discussione offre, secondo me, l'assist per parlare anche delle grandi collezioni numismatiche che si sono succedute e di cui esistono i - purtroppo rari - cataloghi d'asta. Sarebbe un'occasione per far conoscere, soprattutto ai più giovani, alcuni grandi collezionisti e le loro raccolte: Caruso, Magnaguti, Rucat, Signorelli, Mantegazza, Rocca, Pelliccia, Demicheli, Vitalini, ecc. Cosa ne pensate?

Penso che sia una buona idea... sono tra i più giovani che le sconoscono :P ma sono curioso! :)

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Inviato

Questa discussione offre, secondo me, l'assist per parlare anche delle grandi collezioni numismatiche che si sono succedute e di cui esistono i - purtroppo rari - cataloghi d'asta. Sarebbe un'occasione per far conoscere, soprattutto ai più giovani, alcuni grandi collezionisti e le loro raccolte: Caruso, Magnaguti, Rucat, Signorelli, Mantegazza, Rocca, Pelliccia, Demicheli, Vitalini, ecc. Cosa ne pensate?

Direi che sono una cosa ottima innanzitutto per la memoria dello stesso collezionista e per tutti perchè i cataloghi d'asta di oggi così patinati e perfetti che rimangono un ricordo e anche uno strumento di lavoro


Inviato

Da inveterato appassionato di storiografia mi piace sempre inquadrare e dividire il contributo dato dai vari attori alla scena della materia che si vuole indagare.

Nella numismatica se ripercorriamo le tappe della formazione della disciplina , procedendo con una grossa semplificazione, possiamo distinguere diverse fasi nelle quali si formano e si alternano gli attori principali di questo processo di sviluppo della disciplina che già si profilano in epoca antica e si sviluppano, crescendo, nel tempo:

1) i collezionisti/appassionati dell'oggetto moneta, attratti sia dalla sua storia che dal fascino della bellezza di certi esemplari

tale categoria si può dire che nasca con la nascita della moneta stessa e che nelle varie epoche abbia espresso molti rappresentanti autorevoli

(si è citato Augusto, Nerone, Petrarca - non abbiamo moltissime informazioni di questa epoca ma certamente gli estimatori non mancavano in ogni età)

2) con l'affermazione dell'Umanesimo e la centralità dell'Uomo e delle sue attività si riscopre il "gusto dell'antico" che porta alla valorizzzione e alla scoperta del passato, movimento intellttivo e dell'animo che non abbandonerà più l'uomo fino ai nostri giorni con una valorizzazione sempre maggiore (a volte esasperata - ne vediamo la crescita delle quotazioni) per le memorie e le tracce del passato che ci affascinano e che si ambisce a raccogliere, studiare, possedere. Nasce la disciplina numismatica ver a e propria, i primi trattati della materia (Budé, Erizzo, Goltzius,

sono i padri fondatori della disciplina che già all'epoca si biforca e studia, da un lato il fenomeno moneta - sotto il profilo monetario - e dall'altro il nummo ovvero la moneta sotto il profilo dello studio della coniazione e del lato artistico offerto dalle produzioni monetarie antiche.

A quest'epoca rislage la formazione delle prime collezioni sistematiche , private sopratutto, la cui formazione è permessa proprio da i testi che compaionio in questa fase.

Si formano anche le collezioni antiche più prestigiose, non ancora pubbliche (non vi è il concetto di bene comune) ma ad opera delle famiglie regnanti e dei grandi signori (Este, Gonzaga, Medici, Gotha, etc.)

3) Nel 1700 arrivano i grandi sistematizzatori : Eckel prima di tutti, Mommsen, Mionnet per quello che riguarda la disciplina della numismatica antica nella sua interezza. Seguiranno, nel 1800 i sistematizzatori per branca che applicheranno metodi più scientifici: Babelon per la numismatica Greca e Romana Repubblicana; Cohen per la Romana imperiale.

Compaiono le prime trattazione della numismatica moderna : Argelati, Bellini, Zanetti per le zecche italiane

Si formano altresi le prime raccolte in musei, dapprima privati poi confluiti in istituzioni pubbliche : il museo Kirkeriano (del padre Gesuita Athanasio Kircker) vanta una splendida raccolta di AES grave e signatum che , forse non tutti sanno, confluisce in quello che diverrà il nucleo centrale della raccolta di bronzi fusi dell'attuale museo nazionale romano (una delle maggiori raccolte al mondo di monete fuse)

Continuano a svilupparsi le grandi raccolte private, la numismatica resta però una passione colta ed erudita oppure riservata a famiglie nobili e facoltose. Le vendite all'asta sono ancora pochissime , le collezioni si formano comprando insiemi interi esitati da precedenti raccoglitori, oppure attraverso il mercato antiquario, attivissimo già all'epoca (vedi testo di Missere Fontana citato sopra)

4) arriviamo alla seconda metà dell'Ottocento e al primo Novecento. La numismatica esplode. Si moltiplicano il numero degli appassionati, degli studiosi che pubblicano monografie, corpora, saggi , trattati dotti , spesso ben fatti, piacevolissimi ancora oggi da consultare e che rappresentano in alcuni casi ancora il testo fondamentale per una determinata serie o per una zecca.

Esplode il lato collezionistico , l'hobby diviene borghese, cominciano a collezionare professionisti, diplomatici, imprenditori, commercianti. Si affermano le case d'asta i cui nomi hanno fatto la storia della numsimatica : Hirsch, Hamburger, Hess, Cahn, Rollin & Feuerdant, Bourgey, Dura, Canessa, Sangiorgi, Santamaria, Ratto, Baranowski , Sambon, Baldwin, Spink, Glendining, etc. etc. (mi scuserete le omissioni per ragioni di spazio) che contribuiscono in maniera determinante alla formazione di collezioni che sono ancora oggi un punto di riferimento assoluto per gli appassionati : Jameson, Weber , Imhoof - Blumer, Spencer Churchill, Gulbenkian, Montagu etc per citarne solo pochissime ..

Il commercio numismatico assurge a nuova dimensione, il numero dei collezionisti decolla, ma nascono anche le società di numismatica storiche (tra cui la SNI!) le riviste di numismatica che vengono pubblicate ancora oggi con storie alle spalle più che centenarie.

Nascono le prime cattedre universitarie, si istituzionalizzano i musei , si formano i primi direttori delle collezioni pubbliche.

Vi è una sanissima osmosi, in questo periodo, ove il pubblico dialoga tranquillamente con il privato . Direttori di riviste o delle società di numismatica vengono chiamati a dirigere collezioni pubbliche , i musei si appoggiano ai privati che sono più progrediti, a quell'epoca , nello studio della disciplina numismatica. E' un'età d'oro, grandi collezioni vengono formate con estensioni eccezionali per quantità e qualità e vengono ritornate al mercato con vendite all'asta oppure donate a istutuzioni pubbliche.

Emblematico il caso dei fratelli Gnecchi (fondatori della SNI ) che formarono la più prestigiosa raccolta di monete italiane (dopo la coll. Reale) che venne esitata in tre epiche aste all'inizio del Novecento e al contempo formarono quella che forse puo ritenersi la maggiroe raccolta di monete d'oro romane , che fu donata al MNR.

Mi fermo qui - il post è già abbastanza lungo e sono certo di essere andato OT per buona parte di esso.

Il resto è storia moderna, anche se sarebbero centinaia i nomi di collezionisti, mercanti illuminati ed esperti che si sono alternati sulla scena negli ultimi 50-60 anni facendo progredire la disciplina.

Quello che mi premeva evidenziare è come non vi sia un solo genere di numismatico, nè soprattutto che una categoria prevalga sulle altre.

Bensi che la numismatica sia composta da diverse tipologie di attori che hanno bisogno l'una dell'altra :

e cosi gli studiosi sono indispensabili per inquadrare metodologicamente la materia e fornire le conoscenze a chi ne vuole approfondire la storia ;

ma altrettanto importanti sono i collezionisti che mettono insieme il materiale di studio indispensabile per alimentare gli studi degli esperti e la comprensione delle varie emissioni. Materiale che poi rifluisce sul mercato alimentando altre raccolte oppure confluisce nelle collezioni pubbliche arricchendo il patrimonio a disposizione degli studiosi e degli appassionati (da cui discende l'importanza di ben valorizzare tale patrimonio - chiuso in cantina non serve a nessuno scopo)

e i collezionisti sono serviti dai mercanti, vera cerniera di regolazione del matriale che rifluisce sul mercato e , quando illuminati, artefici di collezioni fantastiche. Non tutti i collezionisti devono ad un mercante lo sviluppo della propria collezione , ma certamente alcune grandi collezioni non sarebbero esistite senza il contributo fondamentale di certi mercanti

E infine le società , le aggregazioni spontanee di appassionati che funzionano da motore di scambio di idee, di studi , di iniziative che permettono la crescita e lo sviluppo più naturale a tale disciplina e che si ritrovano fiorenti in ogni Paese connotato da una forte impronta storiografica ed intellettuale. Istituzioni forti e di tradizione che continuano la loro opera ancora oggi. E che oggi si ritrovano affiancate da nuove forme associative, vedi i Fora , che hanno il merito di rivitalizzare e portare nuova linfa alla passione che condividiamo.

Scusate il post decisamente troppo lungo, mi sono lasciato prendere la mano e me ne scuso ma come vedete questi aspetti mi appassionano particolarmente e soprattutto vedo un collegamento ed un'evoluzione molto chiara del nostro passato.

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Inviato

Bella disamina Numa, complimenti,d'altronde l'argomento merita più di una riflessione ed è perfetto per il nostro forum !


Inviato

Numa numa, il messaggio molto lungo non è sembrato tale durante la lettura che, devo ammettere, è stata gradevole. Davvero completo :)

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Inviato

Abbiamo visto in questa interessante discussione come è stato il numismatico nel tempo, ma anche come lo è oggi ; la situazione odierna nel bene e nel male l'abbiamo davanti a noi, ma come sarà il collezionista di domani, come sarà il numismatico studioso nel futuro ?

A questa domanda è più difficile rispondere,oggi più che mai dove l'orizzontale temporale ormai è il giorno dopo o poco più, ma proviamoci comunque.

Penso che si amplificheranno le due tendenze, quella che vede nella moneta un oggetto di grande valore e dalle grandi potenzialità economiche che vede riflessi anche nel mondo finanziario e dell'investimento e quella che vede nella moneta non solo un semplice oggetto, ma anche un documento storico che può fornirci con la sua analisi molteplici informazioni in vari ambiti delle scienze,della storia e dell'economia, un oggetto da studio insomma.

Quindi due ambiti quello che vede la moneta anche come oggetto non solo di bellezza estetica,ma anche come un investimento finanziario e l'altra che vede la moneta organizzata in modo organico insieme ad altre come strumento di studio e di ricerca anche solo personale.

Si incrementerà da parte dello studioso l'analisi della provenienza delle monete con lo studio e la catalogazione dei ripostigli, ma anche lo studio in modo più organico delle fonti scritte e dei documenti dell'epoca.

Per il resto il commercio probabilmente si indirizzerà sempre più su internet, con la modalità anche per le aste on-line,si amplieranno i forum tematici ad interesse specifico tipo questo, i libri, i documenti verranno sempre più digitalizzati,lasciando alle biblioteche solo l'anima storica e di memoria.

Forse sarà così, o forse no,di certo l'impressione personale, ma forse più che impressione è un augurio è che aumentino le persone che riscoprano alcuni valori tra cui quello di ricercare e ripercorrere la propria storia, la propria identità,la memoria del proprio popolo e per fare questo quale miglior modo se non quello di collezionare e studiare le monete ?

Ai posteri l'ardua sentenza.


Inviato

Da inveterato appassionato di storiografia mi piace sempre inquadrare e dividire il contributo dato dai vari attori alla scena della materia che si vuole indagare.

Nella numismatica se ripercorriamo le tappe della formazione della disciplina , procedendo con una grossa semplificazione, possiamo distinguere diverse fasi nelle quali si formano e si alternano gli attori principali di questo processo di sviluppo della disciplina che già si profilano in epoca antica e si sviluppano, crescendo, nel tempo:

1) i collezionisti/appassionati dell'oggetto moneta, attratti sia dalla sua storia che dal fascino della bellezza di certi esemplari

tale categoria si può dire che nasca con la nascita della moneta stessa e che nelle varie epoche abbia espresso molti rappresentanti autorevoli

(si è citato Augusto, Nerone, Petrarca - non abbiamo moltissime informazioni di questa epoca ma certamente gli estimatori non mancavano in ogni età)

2) con l'affermazione dell'Umanesimo e la centralità dell'Uomo e delle sue attività si riscopre il "gusto dell'antico" che porta alla valorizzzione e alla scoperta del passato, movimento intellttivo e dell'animo che non abbandonerà più l'uomo fino ai nostri giorni con una valorizzazione sempre maggiore (a volte esasperata - ne vediamo la crescita delle quotazioni) per le memorie e le tracce del passato che ci affascinano e che si ambisce a raccogliere, studiare, possedere. Nasce la disciplina numismatica ver a e propria, i primi trattati della materia (Budé, Erizzo, Goltzius,

sono i padri fondatori della disciplina che già all'epoca si biforca e studia, da un lato il fenomeno moneta - sotto il profilo monetario - e dall'altro il nummo ovvero la moneta sotto il profilo dello studio della coniazione e del lato artistico offerto dalle produzioni monetarie antiche.

A quest'epoca rislage la formazione delle prime collezioni sistematiche , private sopratutto, la cui formazione è permessa proprio da i testi che compaionio in questa fase.

Si formano anche le collezioni antiche più prestigiose, non ancora pubbliche (non vi è il concetto di bene comune) ma ad opera delle famiglie regnanti e dei grandi signori (Este, Gonzaga, Medici, Gotha, etc.)

3) Nel 1700 arrivano i grandi sistematizzatori : Eckel prima di tutti, Mommsen, Mionnet per quello che riguarda la disciplina della numismatica antica nella sua interezza. Seguiranno, nel 1800 i sistematizzatori per branca che applicheranno metodi più scientifici: Babelon per la numismatica Greca e Romana Repubblicana; Cohen per la Romana imperiale.

Compaiono le prime trattazione della numismatica moderna : Argelati, Bellini, Zanetti per le zecche italiane

Si formano altresi le prime raccolte in musei, dapprima privati poi confluiti in istituzioni pubbliche : il museo Kirkeriano (del padre Gesuita Athanasio Kircker) vanta una splendida raccolta di AES grave e signatum che , forse non tutti sanno, confluisce in quello che diverrà il nucleo centrale della raccolta di bronzi fusi dell'attuale museo nazionale romano (una delle maggiori raccolte al mondo di monete fuse)

Continuano a svilupparsi le grandi raccolte private, la numismatica resta però una passione colta ed erudita oppure riservata a famiglie nobili e facoltose. Le vendite all'asta sono ancora pochissime , le collezioni si formano comprando insiemi interi esitati da precedenti raccoglitori, oppure attraverso il mercato antiquario, attivissimo già all'epoca (vedi testo di Missere Fontana citato sopra)

4) arriviamo alla seconda metà dell'Ottocento e al primo Novecento. La numismatica esplode. Si moltiplicano il numero degli appassionati, degli studiosi che pubblicano monografie, corpora, saggi , trattati dotti , spesso ben fatti, piacevolissimi ancora oggi da consultare e che rappresentano in alcuni casi ancora il testo fondamentale per una determinata serie o per una zecca.

Esplode il lato collezionistico , l'hobby diviene borghese, cominciano a collezionare professionisti, diplomatici, imprenditori, commercianti. Si affermano le case d'asta i cui nomi hanno fatto la storia della numsimatica : Hirsch, Hamburger, Hess, Cahn, Rollin & Feuerdant, Bourgey, Dura, Canessa, Sangiorgi, Santamaria, Ratto, Baranowski , Sambon, Baldwin, Spink, Glendining, etc. etc. (mi scuserete le omissioni per ragioni di spazio) che contribuiscono in maniera determinante alla formazione di collezioni che sono ancora oggi un punto di riferimento assoluto per gli appassionati : Jameson, Weber , Imhoof - Blumer, Spencer Churchill, Gulbenkian, Montagu etc per citarne solo pochissime ..

Il commercio numismatico assurge a nuova dimensione, il numero dei collezionisti decolla, ma nascono anche le società di numismatica storiche (tra cui la SNI!) le riviste di numismatica che vengono pubblicate ancora oggi con storie alle spalle più che centenarie.

Nascono le prime cattedre universitarie, si istituzionalizzano i musei , si formano i primi direttori delle collezioni pubbliche.

Vi è una sanissima osmosi, in questo periodo, ove il pubblico dialoga tranquillamente con il privato . Direttori di riviste o delle società di numismatica vengono chiamati a dirigere collezioni pubbliche , i musei si appoggiano ai privati che sono più progrediti, a quell'epoca , nello studio della disciplina numismatica. E' un'età d'oro, grandi collezioni vengono formate con estensioni eccezionali per quantità e qualità e vengono ritornate al mercato con vendite all'asta oppure donate a istutuzioni pubbliche.

Emblematico il caso dei fratelli Gnecchi (fondatori della SNI ) che formarono la più prestigiosa raccolta di monete italiane (dopo la coll. Reale) che venne esitata in tre epiche aste all'inizio del Novecento e al contempo formarono quella che forse puo ritenersi la maggiroe raccolta di monete d'oro romane , che fu donata al MNR.

Mi fermo qui - il post è già abbastanza lungo e sono certo di essere andato OT per buona parte di esso.

Il resto è storia moderna, anche se sarebbero centinaia i nomi di collezionisti, mercanti illuminati ed esperti che si sono alternati sulla scena negli ultimi 50-60 anni facendo progredire la disciplina.

Quello che mi premeva evidenziare è come non vi sia un solo genere di numismatico, nè soprattutto che una categoria prevalga sulle altre.

Bensi che la numismatica sia composta da diverse tipologie di attori che hanno bisogno l'una dell'altra :

e cosi gli studiosi sono indispensabili per inquadrare metodologicamente la materia e fornire le conoscenze a chi ne vuole approfondire la storia ;

ma altrettanto importanti sono i collezionisti che mettono insieme il materiale di studio indispensabile per alimentare gli studi degli esperti e la comprensione delle varie emissioni. Materiale che poi rifluisce sul mercato alimentando altre raccolte oppure confluisce nelle collezioni pubbliche arricchendo il patrimonio a disposizione degli studiosi e degli appassionati (da cui discende l'importanza di ben valorizzare tale patrimonio - chiuso in cantina non serve a nessuno scopo)

e i collezionisti sono serviti dai mercanti, vera cerniera di regolazione del matriale che rifluisce sul mercato e , quando illuminati, artefici di collezioni fantastiche. Non tutti i collezionisti devono ad un mercante lo sviluppo della propria collezione , ma certamente alcune grandi collezioni non sarebbero esistite senza il contributo fondamentale di certi mercanti

E infine le società , le aggregazioni spontanee di appassionati che funzionano da motore di scambio di idee, di studi , di iniziative che permettono la crescita e lo sviluppo più naturale a tale disciplina e che si ritrovano fiorenti in ogni Paese connotato da una forte impronta storiografica ed intellettuale. Istituzioni forti e di tradizione che continuano la loro opera ancora oggi. E che oggi si ritrovano affiancate da nuove forme associative, vedi i Fora , che hanno il merito di rivitalizzare e portare nuova linfa alla passione che condividiamo.

Scusate il post decisamente troppo lungo, mi sono lasciato prendere la mano e me ne scuso ma come vedete questi aspetti mi appassionano particolarmente e soprattutto vedo un collegamento ed un'evoluzione molto chiara del nostro passato.

molte grazie da neonumismatico


Inviato

Abbiamo visto in questa interessante discussione come è stato il numismatico nel tempo, ma anche come lo è oggi ; la situazione odierna nel bene e nel male l'abbiamo davanti a noi, ma come sarà il collezionista di domani, come sarà il numismatico studioso nel futuro ?

A questa domanda è più difficile rispondere,oggi più che mai dove l'orizzontale temporale ormai è il giorno dopo o poco più, ma proviamoci comunque.

Penso che si amplificheranno le due tendenze, quella che vede nella moneta un oggetto di grande valore e dalle grandi potenzialità economiche che vede riflessi anche nel mondo finanziario e dell'investimento e quella che vede nella moneta non solo un semplice oggetto, ma anche un documento storico che può fornirci con la sua analisi molteplici informazioni in vari ambiti delle scienze,della storia e dell'economia, un oggetto da studio insomma.

Quindi due ambiti quello che vede la moneta anche come oggetto non solo di bellezza estetica,ma anche come un investimento finanziario e l'altra che vede la moneta organizzata in modo organico insieme ad altre come strumento di studio e di ricerca anche solo personale.

Si incrementerà da parte dello studioso l'analisi della provenienza delle monete con lo studio e la catalogazione dei ripostigli, ma anche lo studio in modo più organico delle fonti scritte e dei documenti dell'epoca.

Per il resto il commercio probabilmente si indirizzerà sempre più su internet, con la modalità anche per le aste on-line,si amplieranno i forum tematici ad interesse specifico tipo questo, i libri, i documenti verranno sempre più digitalizzati,lasciando alle biblioteche solo l'anima storica e di memoria.

Forse sarà così, o forse no,di certo l'impressione personale, ma forse più che impressione è un augurio è che aumentino le persone che riscoprano alcuni valori tra cui quello di ricercare e ripercorrere la propria storia, la propria identità,la memoria del proprio popolo e per fare questo quale miglior modo se non quello di collezionare e studiare le monete ?

Ai posteri l'ardua sentenza.

Aggiungo un'ulteriore domanda e che come sarà visto il numismatico nel futuro dagli altri,sempre più di nicchia o verrà rivalutata sia la figura che la scienza stessa ? Su cosa scommettereste ?


Inviato

Abbiamo visto in questa interessante discussione come è stato il numismatico nel tempo, ma anche come lo è oggi ; la situazione odierna nel bene e nel male l'abbiamo davanti a noi, ma come sarà il collezionista di domani, come sarà il numismatico studioso nel futuro ?

A questa domanda è più difficile rispondere,oggi più che mai dove l'orizzontale temporale ormai è il giorno dopo o poco più, ma proviamoci comunque.

Penso che si amplificheranno le due tendenze, quella che vede nella moneta un oggetto di grande valore e dalle grandi potenzialità economiche che vede riflessi anche nel mondo finanziario e dell'investimento e quella che vede nella moneta non solo un semplice oggetto, ma anche un documento storico che può fornirci con la sua analisi molteplici informazioni in vari ambiti delle scienze,della storia e dell'economia, un oggetto da studio insomma.

Quindi due ambiti quello che vede la moneta anche come oggetto non solo di bellezza estetica,ma anche come un investimento finanziario e l'altra che vede la moneta organizzata in modo organico insieme ad altre come strumento di studio e di ricerca anche solo personale.

Si incrementerà da parte dello studioso l'analisi della provenienza delle monete con lo studio e la catalogazione dei ripostigli, ma anche lo studio in modo più organico delle fonti scritte e dei documenti dell'epoca.

Per il resto il commercio probabilmente si indirizzerà sempre più su internet, con la modalità anche per le aste on-line,si amplieranno i forum tematici ad interesse specifico tipo questo, i libri, i documenti verranno sempre più digitalizzati,lasciando alle biblioteche solo l'anima storica e di memoria.

Forse sarà così, o forse no,di certo l'impressione personale, ma forse più che impressione è un augurio è che aumentino le persone che riscoprano alcuni valori tra cui quello di ricercare e ripercorrere la propria storia, la propria identità,la memoria del proprio popolo e per fare questo quale miglior modo se non quello di collezionare e studiare le monete ?

Ai posteri l'ardua sentenza.

Aggiungo un'ulteriore domanda e che come sarà visto il numismatico nel futuro dagli altri,sempre più di nicchia o verrà rivalutata sia la figura che la scienza stessa ? Su cosa scommettereste ?

Ho letto solo ora il tutto... davvero profondo ma secondo me rispondere alle tue domande è molto difficile, forse troppo... spero solo che non diventi un fenomeno di nicchia più di quello che è!

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