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IGNORED

LA MONETAZIONE DEI SERDAIOI


Risposte migliori

Concordo pienamente sul giudizio di Dracma e dell'amico Acraf.

Tre esempi per comprendere meglio quello che ho scritto:

Arpi 641, ripreso fedelmente dal Garrucci: Nummo inesistente.

Canosa 663, ripreso dal Siciliano: Nummo inesistente.

Teate 695, ripreso dal Friedlaender: Nummo inesistente.

E questo aldilà delle opinioni cronologiche, molto dubbie.

Non ho quali pretese, ma almeno verifcare le monete citate.

Concordiamo tutti che sono necessarie opere di ben altro "peso" per un progredire della Scienza Numismatica?

Si è passati da una visione enciclopedica ottocentesca, priva di una sintesi storica a una sintesi priva di basi solide.

In media stat virtus...non è solo un detto latino.

Saluti.

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In medio stat virtus

si HN è criticabile per diversi aspetti e certamente presenta i limiti di una trattazione d'impianto sinottico

ovvio che monografie specificamente dedicate che permettono di approfondire ciascuna zecca possono fornire un ben altro tipo di dettaglio e approfondimento.

Concordo con Acraf che la collaborazione tra studiosi delle varie aree (geografiche) sarebbe assolutamente auspicabile per intraprendere un'opera di ben più ampio respiro , con un adeguato livello di dettaglio e opportunamente corredata da un apparato iconografico, per colmare la grossa lacuna tuttora esistente di un'opera che esami sistematicamente le antiche zecche della Penisola. Dai tempi del Sambon (recherche ..) al Garrucci, al più recente CNAI, molti sono stati i tentativi di fornire tale strumento.

Chiaramente i limiti dell'opera sono imponenti, per questo occorrerebbe una cooperazione assai vasta tra i vari specialisti sotto un coordinamento intelligente che potrebbe al limite essere sponsorizzato da un'istituzione e ovviamente appoggiato da un'editore .

Si potrebbe partire da una scheda sinottica tipo di agevole compilazione e consultazione corredandola di un'adeguato apparato filologico, bibliografico, e tipologico riportante i principali dati per ogni tipologia di nominale . escursione dei pesi e ovviamente quante più possibili foto.

Un modello potrebbe essere rappresentato dalle schede del CNAI, opportunamente riviste e adattate per un lavoro di questo respiro.

Chiaramente occorrerebbe anche rivedere l'elenco delle zecche da includere nella trattazione e attribuire una o più zecche ad uno studioso di riferimento.

Infine occorrerebbe che l'opera potesse garantire un livello qualitativo elevato seguendo un formato standard di trattazione per evitare disomogeneità nella trattazione delle singole schede che enficiano l'organicità e la consistenza di lavori , cosa non sempre facile come abbiamo visto in lavori di tale ambito e scopo anche recenti.

La cosa essenziale sarebbe comunque un squadra di studiosi che potesse collaborare ad un progetto comune come avviene per tante opere di questo respiro sviluppate in altri Paesi dove particolarismi vengono messi da parte per raggiungere un fine comune culturalmente più avanzato.

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Nulla da eccepire con le osservazioni fatte da Vincenzo e da Numa Numa.

Il principale e fondamentale problema della numismatica antica è dato dalla reperibilità dell'immagine, seguita dalla necessità di contestualizzare l'emissione con dati storici, economici e archeologici.

E' ovvio che bisogna superare la vecchia concezione dell'enciclopedia ottocentesca (per dirla con Sambon e con Garrucci) come anche la semplice sinossi (come l'Historia Numorum) per arrivare a una valida presentazione che soddisfi la comprensione di ogni emissione con adeguati riferimenti storici, circolazione monetaria e almeno i principali riferimenti bibliografici. Le monografie del CNAI hanno sicuramente costituito un primo tentativo di arrivare a una nuova impostazione, che ovviamente deve essere ancora meglio definita.

Si tratta di una mole di dati non indifferente, ma proprio grazie al potente strumento dell'informatica, diventa possibile predisporre un "format" che assicuri una adeguata omogenità di trattazione e, anche attraverso una rete, immagazzinare immagini (anche a colori) di monete e scambiare informazioni. Ormai anche i musei forniscono solo immagini digitali via internet oppure, se a pagamento, via email.

Ovviamente bisogna creare un Comitato attraverso una istituzione di un certo prestigio, che coinvolga anche i principali musei con medaglieri.

Posso lanciare una piccola provocazione?

Un pò come è stato fatto per il concorso Rapetti, perché non proviamo a creare noi un piccolo gruppo di persone di provata esperienza e cultura per studiare insieme la fattibiltà di un tale progetto. Almeno cerchiamo di arrivare a formulare un progetto da proporre a una grossa istituzione.

Si aiuterebbe anche a meglio incanalare le idee e i progetti di vari studiosi che altrimenti verrebbero dispersi in mille riviste, spesso difficilmente accessibili. E studi già pubblicati andrebbero ricuperati e aggiornati. Tanto per fare un banale esempio, la Taliercio scrisse nel 1993 un buon studio su Hipponion, con descrizione di tutte le sue emissioni e con elenco di esemplari noti (anche se con poche foto) e il suo lavoro è finito in un volume di Atti di un convegno su Crotone. Sfido quanti sono a conoscenza di questo studio....

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La proposta di Acraf è ottima

e il Forum potrebbe svolgere un ruolo importante di "connettore" tra le varie parti protagoniste del progetto.

Più operativamente si stratterebbe di fondare un impianto che delimiti l'ambito dell'opera.

Molte sono le cose da fare. Si tratta innanzitutto di definire un ambito che potrebbe essere:

1) tutte le antiche zecche della penisola (non ha senso definire territorio italiano :lol: )

2) zecche delle magna grecia

3) zecche della Sicilia

il punto 1) corrisponde più o meno all'ambito datosi dal CNAI

Si tratterebbe di fare un elenco il più completo possibile delle zecche (gia qui vi sarebbero da affrontare le prime problematiche sull'inclusione di zecche presunte, tramandateci dalla tradizione ma di cui non si concosce moneta, e poi tutto il mare magnum delle coniazioni di zecca incerta)

Comunque partiamo pure da quelle certe che già fanno un piatto bello pieno.

Ad ogni zecca occorrerebbe associare innanzitutto una bibliografia essenziale (piu tardi si potra approfondire) e uno o due studiosi che vi hanno scritto sopra, di riferimento

Fatto questo brogliaccio occorrerebbe contattere gli studiosi e chiederedi poter utilizzare il loro articolo/dati/foto etc. per un aggiornamento e chidere loro se volessero essere essi stessi contributori per la scheda di riferimento della zecca/monetazione da loro studiata.

Al contempo un comitato ristretto dovrebbe concordare un modello di scheda , redatta con criteri scientifici che possa accogliere tutte le informazioni utili , inquadrare storicamente ciascuna zecca e tracciare in modo sintetico ma completo la storia conosciuta sinora della monetazione.

Il comitato scientifico dovrebbe garantire l'omogeneità delle schede in modo da avere un lavoro organico redatto con criteri qualitativi da pubblicazione scientifica consultabile attraverso schede monografiche che potrebbero venire infine riunite per ambito storico o per are ageografica.

Sul Forum potrebbe costituirsi un piccolo e agile gruppo di lavoro che potrebbe studiare e condividere in rete la struttura del progetto (elenco zecche, principali studi disponibili per ciascuna zecca). In fondo in vecchie discussioni si era più volte proprio in questa sede tentato di fare un elenco esaustivo delle antiche zecche d?Italia. Si potrebbe rièrendere e ampliare tali elenchi

Il forum e il gruppo di lavoro sarebbero fondamentali per scambiare informazioni, affinare la ricerca, fungere da contenitore attivo per lo scambio di dati, riferimenti informazioni contatti.

Se la coasa interessa proporrei Acraf come coordinatore del progetto e inviterei Medusa, Vincenzo, Dracma, a far parte del piccolo gruppo di lavoro per la definizione degli ateliers da includere nell'elenco di zecche comprese nell'ambito dell'opera. Naturalmente altri collaboratori potrebbero aggiungersi per supportare il progetto

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Intanto la monografia può essere agevomente scritta con programma Word e nelle schede incollare opportunamente le foto.

Allego un banalissimo esempio di impostazione generale, utilizzando come scheda lo statere di Serdaioi.

Ovviamente la realizzazione è un altro paio di maniche.... e prima conviene discutere fra noi come migliorare l'impostazione per poter procedere all'impilazione dei dati.

Il primo vero e grosso problema è stabilire un soddisfacente livello di definizione dell'emissione da descrivere. Conviene privilegiare il tipo e riportare in maniera più succinta le varie varianti. Ovviamente nel caso di una moneta da una sola coppia di conii, il problema è molto più semplice....

Poi c'è da rilevare che appena si riempiono le schede, l'ingombro del file diventa più pesante e si potrebbero creare problemi a scambiare le informazioni. Ma intanto in questa sede è possibile sentire le varie idee in merito.

Poi c'è da dire una cosa importante. Prendo spunto anche dall'animata discussione nella sezione "legislativa" per rilevare che, a mio modesto giudizio, il forum è molto utile per intavolare appunto discussioni e valutare domande e proposte, ma quando si passa a una fase di realizzazione di un certo livello è necessario passare a un "livello" superiore, con un coordinamento più ristretto e senza i vincolidi segretezza legati al nickame.

Dopo eventualmente si potrà valutare come rendere fruibili i servizi di informazione una volta codificati.

Io personamente non ho alcuna remora a rivelare la mia identità essendo poi solo uno studioso e non un "trafficante" con scheletri da nascondere nell'armadio...

Ecco perché caldeggiavo l'opportunità, una volta delineato e concordato un certo progetto, di passare al coinvolgimento di una Associazione di un certo prestigio, come può essere la Società Italiana di Numismatica

Ora allego il file di esempio:

Esempio monografia.doc

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Ottima iniziativa quella proposta. Mi permetto di fare alcune osservazioni.

Si parla di collegiabilità e di cooperazione. La qualcosa è indispensabile per la buona riuscita dell'impresa, ma presenta alcune problematiche.

Partendo dal presupposto che il gruppo che si andrà a formare, sarà di provata scientificità, un giusto mix fra giovani e anziani, fra esperienza e professionalità, come ci si regola sulle questioni inerenti a problemi opinabili.

Nel senso che, tale tipo di lavoro, prevede un appiattimento delle differenze sulle questioni critiche, non dimostrabili.

Io e l'amico Acraf, condividiamo metodo e tante idee(su cose e persone ;) ), ma spesso siamo in disaccordo su questioni cronologiche.

Alcune serie, come per esempio le didracme romano-campane, hanno ancora una non sicura sistemazione.

Questo non è un problema circoscritto, ma influenza tutta quella parte di monetazione magnogreca, che si ispira a tali serie(e non sono poche).

Esempio Arpi o Ausculum...

Stessa cosa per la datazione di tutta la monetazione tarantina.

Solo per citare casi emblematici.

Sono certo, che sia io che Acraf, pur essendo molto aperti alle opinioni altrui, difficilmente rinunceremmo a priori alle nostre posizioni, senza quella "prova inconfutabile", lungi dall'essere presente sulla base degli studi odierni.

Accettato che in un lavoro che mira all'uniformità, non vi possono essere proposte cronologiche differenti per le varie zecche, in base alle "credenze" di colui che se ne occupa(troppo soggettivo), la soluzione potrebbe essere quella di scegliere persone nel gruppo con uguali idee. Penalizzando di fatto l'"altrui bravo", ma con opinioni differenti. E proponendo una "dittatura d'idee" frutto di elementi soggettivi e non oggettivi.

Come ci si regola in questo caso? Che si fa?

La seconda questione è prettamente organizzativa.

In questo tipo di operazioni, vi deve essere una certa omogeneità sulla tempistica. Non è possibile che vi siano esagerate disparità di tempo(e di forze profuse)fra le varie componenti.

Occorrerebbe una dedizione completa all'"impresa".

E questo non ritengo sia un parametro da sottovalutare.

La scheda fatta da Acraf, dal punto di vista formale è perfetta. Vi è tutto quello che è necessario. Chiara e precisa.

Certo se al posto dei SERDAIOI, vi fosse stata la didracma arpana testa di Cerere/cavallo libero e astro, e se avessi letto 270 a.C. come datazione, in riferimento alla seconda serie romano campana...non ne saremmo più usciti. :D

Per tal ragione mi permetto di fornire un consiglio (e con questo rispondo in parte a numa numa), procederei con 2 fasi BEN DISTINTE e SEPARATE.

Una prima: raccolta di informazioni asettica, mirante a costituire dei veri e propri corpus di tutte le zecche italico-magnogreche.

Seconda fase: analisi dei dati raccolti, interpretazione e proposte cronologiche.

Sulla prima parte credo che ci possa essere il consenso e l'appoggio di tutti.

Sulla seconda...ne parleremo quando sarà terminata la prima.

Saluti,

Vincenzo.

Modificato da Vincenzo
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non posso che concrodare con quanto detto da Acraf

Nel passare ad una fase operativa sarà indispensabile passare ad una collaborazione più diretta extra-Forum dove verra fatto il grosso del lavoro di impostazione , redazione etc.

I

l forum ovviamente resta indispensabile come momento di confronto, condivisione dell'impostazione del lavoro, dei dati , informazion, suggerimenti, consigli , dibattito su quanto si viene facendo. Il web fornisce un modo diverso di lavorare più aperto e flessibile che permette lo scambio e l'integarzione di più voci collaborative. Agevola inoltre la raccolta e lo scambio di dati ad una velocità prima impensabile .

Infine la creazione di strutture, schemi e impianti di base risulta anch'essa enormemente agevolata

Tuttavia il grosso del lavoro deve necessariamente avvenire ancora attraverso i metodi tradizionali e su questo impostare un tale progetto resta comunque un'impresa immane . Ho dato un'occhiata a quante zecche occorrerebbe, di massima tratatre.

Segiendo solo l'impostazione di HN (che naturalmente occorrebbe attentamente verificare, integrare ed espungere ove occorresse) le zecche italiche sono più di 125. Esercizio analogo per quelle siciliane accertate (ma occorre tener epresente che il numero delle incerte è notevole)

ha dato una cifra superiore a 75.

Si comprende facilmente che la redazione di schede anche secondo un formato molto efficiente, pratico e sinottico quale quello proposto da Acraf , e anche prendendo come base il già avanzato CNAI (che pero necessita di aggiornamenti e revisioni) resta un lavoro immenso che potrebbe essere completato solo con la collaborazione di qualificati studiosi coordianti da un'attenta e sapiente rega

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Parto da alcuni modesti dati.

Per poter offrire un'adeguata panoramica della monetazione greca nella penisola e Sicilia si dovrebbe trattare qualcosa come circa 250 zecche (comprese quelle di incerta attribuzione) nell'arco di quasi 5 secoli.....

E' un'opera semplicemente immane.

Molto opportunamente Vincenzo ha sollevato cruciali problemi, che molto sinteticamente possono essere ridotti a due.

1) Opinione

Per impostare almeno un probante quadro monetario è necessario formulare una opinione che però non necessariamente trova concorde adesione da parte dei vari studiosi. Uno dei punti di maggiore disaccordo, come già evidenziato da Vincenzo, è quello della datazione. Basta scorrere alcuni lavori per notare frequenti disaccordi, anche feroci, fra i vari studiosi. Quindi quale opinione si vuole privilegiare?

Da questo problema ne discende automaticamente quello della proprietà della monografia. Appare evidente che essa debba essere scritta da uno che poi la deve firmare per assumere le proprie responsabilità (ecco perché avevo previsto nella bozza il posto per il nome dell'autore). Sarebbe auspicabile che l'autore debba accennare anche all'esistenza di opinioni disaccordi, per completezza di informazione.

Ovviamente il forum può essere una utile sede per almeno confrontare le varie opinioni e agevolare una asettica impilazione delle semplici schede, rimandando alla stesura definitiva il problema del possibile corretto inquadramento generale, compreso quello cronologico.

2) Organizzazione

Questa entra necessariamente in gioco nel momento stesso della preparazione della monografia finale. Essa da un lato deve garantire la proprietà dell'autore, il quale ha comunque investito il proprio temnpo e la propria energia, e dall'altra garantire un equo utilizzo di essa con un minimo riconoscimento di "copyright".

La soluzione più semplice è quella di trovare un editore o almeno una prestigiosa Associazione disposta a creare "Quaderni", eventualmente uno per ogni zecca (anche se esistono zecche con una sola emissione e quindi risolvibili con 4-5 pagine e zecche, come Neapolis o Tarentum, con centinaia di pagine). Si valuterà l'opportunità di fare solo "Quaderni" elettronici, magari scaricabili solo dietro pagamento di una piccola somma (sempre comunque inferiore al costo di una edizione su carta), con eventuali pochi numeri (e quindi poche zecche) in omaggio per agevolare l'acquisto dei rimanenti e per individuare l'impostazione adottata.

Secondo me la migliore strada sarebbe quella di individuare prima una corretta impostazione per creare un omogeneo "Quaderno" per ogni zecca, che viene compilato da uno dei vari "esperti", che si assume la piena responsabilità di quello che scrive, evitando il più possibile la grande dispersione fra le pubblicazioni e riviste Se uno ha intenzione di sviscerare una particolare moneta o emissione può farlo su riviste specializzate, che magari verranno citate in eventuali nuove edizioni.

In questa maniera si evita il rischio della semplice collegialità che, come ha detto giustamente Vincenzo, tende ad appiattire e annullare le iniziative di singoli, ma che invece dovrebbe semplicemente limitarsi a distribuire all'interno il lavoro in base alle varie competenze.

Ad esempio lascerei volentieri a Vincenzo l'onore ed onere di compilare monografie sulle zecche apule e a Dracma quelle sulle zecche bruzie e così via.

Anni fa Campana (ossia io) aveva iniziato a fare un lavoro simile, con monografie presento come inserti nella rivista Panorama Numismatico, con ovvie difficoltà di rispettare tempi, impaginazione e rigidità offerte dal tipico supporto cartaceo.

Vorrei fare tesoro di quella esperienza, per certi versi esaltante, per produrre qualcosa di più concreto e fruibile.

Potrei iniziare a riprendere le mie vecchie monografie, rielaborale ed aggiornarle, per creare appunto singoli "Quaderni" facilmente consultabili su rete in formato pdf (con l'ozione OCR che permette anche la ricerca delle parole). In questa maniera farei relativamente presto a rendere disponibili la descrizione della monetazione di alcune decine di zecche (medie e piccole).

Si tratta solo di trovare una concorde impostazione e un adeguato canale di diffusione.....

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Capisco tutte le osservazioni di Acraf e l'ottima sintesi in due punti.

La discussione è proficua par ragionarci un pò su.

Per il primo punto, l'amico Alberto, ovvia ponendo il nome dell'autore su ogni singola zecca, attestando come conseguenza plausibile, che vi siano discordanze d'interpretazione fra le varie zecche, a seconda di chi le studia.

Io, personalmente, proporrei qualcosa di differente, cercando di limitare al minimo il "conflitto d'interesse" fra i vari studiosi e garantendo, tranne opportune eccezioni, una qualche omogeneità al lavoro.

Trascenderei il discorso su studio di "ogni singola zecca" affidato a un singolo autore e ragionerei per macroaree, omogenee dal punto di vista storico-archeologico-numismatico.

E' proprio all'interno di queste macro aree che si inseriscono discorsi regionali e singole zecche.

Io ne ho individuate 7, da affidare quindi a 7 persone diverse, ma se ne può discutere successivamente:

1)Area Adriatica(Apulia-Frentania-Odierno Abruzzo-Marche-Ariminum. AD ECCEZIONE DI TARANTO).

2)Area Enotria(Lucania Antica-Bruttium e Zanckle).

3)Area Campano-Sannitica(Campania-Molise interno. AD ECCEZIONE DI NEAPOLIS).

4)Area Laziale-Etrusco-Umbra(Lazio-Etruria-Umbria. AD ECCEZIONE DI ROMA).

5)Area Celtica.

6)Area Sicilia Orientale(Sicilia Greca ad eccezione di Zankle).

7)Area Sicilia Occidentale(Sicilia Cartaginese).

Questa distribuzione, sostenibile da singole persone(nella vieta, poi, ai singoli di trovare collaboratori da lui coordinati, secondo le PROPRIE convinzioni cronologiche), ovvierebbe a paradossi incomprensibili, basandoci su singole zecche o su suddivisioni strettamente regionali.

Due esempi per assurdo:

Io mi occupo di Arpi e dato l'emissione testa di Cerere/Apollo Cavallo libero al fine IV-285 a.C., ispirandomi alla classificazione tradizionalista della seconda serie romano campana.

Nel contempo Alberto si occupa di Ausculum e data l'emissione testa di Ercole/Vittoria al 240 a.C., ispirandosi alla classificazone middle della terza serie romano campana.

Un lettore che si occupasse della Daunia, troverebbe queste differenze palesi e incolmabili.

Medesimo discorso se venissero affidate a due persone differenti, regioni limitrofe come Daunia-Frentania o Frentania-Abruzzo.

Esempio.

La serie in caratteri oschi di Frentrum per me andrebbe datata alla fine del IV secolo a.C.(ci sto ancora ragionando sopra in verità), per Alberto(in verità non lo so), la datazione da me proposta è troppo alta. :D .

Per queste ragioni, indirizzerei il discorso verso le macroaree su citate.

Dal punto di vista organizzativo, secondo punto saliente, non meno importante del primo, c'è da discutere molto, in quanto molteplici fattori influenzeranno le scelte.

Saluti, Vincenzo.

Dimenticavo le tre zecche "AD ECCEZIONE"? Guai a chi capita questo fardello. Prima occupiamoci di quello fattibile, poi mireremo all'impossibile...

Modificato da Vincenzo
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L'idea di affidare delle macro-aree a dei singoli studiosi mi trova concorde

Uno studioso di riferimento sarà resposnabile per l'organizzazione delle schede per tutte le zecche dell'area, coordinando al suo interno le varie collaborazioni che potrà fare in prima persona e avvalendosi di altri collaboratori/studiosi, armonizzandone, per quanto possibile, datazioni, problemi di interpretazione, zecche incerte etc.

Enuclerei però le zecche più rilevanti, Roma, Neapolis, Tarentum, Syracusa, etc. perc he necessitanti di una trattazione a parte, sia per le problematiche da esse poste sia per la vastità del materiale da trattare.

Un'altra idea per semplificare tale punto potrebbe essere quello di trattare solo le zecche cosiddette minori (in pratica escludendo solo le grandi)

dato che normalmente per le zecche di maggiore importanza esistono già diversi studi mentre ciò non è altrettanto vero per le minori ed in effetti il pregio di una tale opera sarebbe soprattutto quello di colmare il gap di dati e conoscenza per le zecche minori trattate da pochi autori.

Senza contare che per le zecche più grandi , a meno di non fare una scheda sinottica estremamente agile e sintetica - riportando solo quanto scritto in precedenza - vorrebbe dire affrontare problemi di datazione per i quali non basterebbe forse un volume ad analizzarli (pensiamo solo alla monetazione di Roma Repubblica e all'introduzione della monetazione enea)

Sarebbe comunque meglio partire dalle zecche più piccole (e potenzialmente meno impegnative) per far progredire il lavoro e colmare le lacune attualmente esistenti.

Lo sponsorship di un'istituzione sarebbe a mio avviso particolarmente vantaggioso e auspicabile.

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Questa concordanza d'intenti non può che farmi piacere.

Non avevo incluso SIRACUSA fra le zecche "AD ECCEZIONE", ma ovviamente se lo si reputa opportuno, la si può introdurre.

Non trovo casuale il fatto che a dar seguito e a partecipare a questa discussione, siamo i soliti noti.

Cioè persone che hanno dedicato tempo a questo tipo di monetazione.

Si tratterebbe, nella sostanza, di portare a termine progetti che ognuno di noi ha già in cantiere.

Alberto da sempre si è occupato di monetazione campana e delle aree internee del Sannio.

Io delle zecche della linea adriatica.

Dracma, leggendo sul forum, delle zecche del Bruttium e i suoi collegamenti con la Lucania antica.

Quindi, si tratta di un lavoro che stiamo conducendo già ora, in maniera separata, ma consapevole.(io so quello che studia Alberto, Alberto sa quello che sto studiando io...ecc. ecc.).

L'apporto di un'istituzione sarebbe cosa gradita, oltre che proficua.

Ma bisogna saper scegliere con oculatezza...

Vincenzo.

Modificato da Vincenzo
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Non posso che essere d'accordo con Vincenzo.

Io personalmente ho un pò seguito tutte le monete greche, ma naturalmente con diversa attenzione verso l'una o l'altra zecca.

Non sono un tuttologo e le mie maggiori esperienze sono concentrate sul Latium - Samnium e Campania per la penisola e sulla Sicilia (con minore preparazione sulle emissioni puniche). Quindi sicuramente ho minore "autorità" ad esprimermi ad esempio sulle zecche daune o enotrie rispetto a quelle sannitiche. Poi non conosco bene le monete celtiche (praticamente sono fermo alle letture del compianto Pautasso).

Molto interessante e intelligente l'idea di raggruppare le zecche per aree di circolazione.

A quei tempi ancora non esisteva la suddivisione per regioni come avverrà al tempo di Augusto e quindi non ha molto senso suddividere ad esempio la Lucania dal Bruttium (e l'area di influenza e circolazione delle monete sibarite comprendeva ambedue le regioni), per cui ha molto più senso parlare di "area enotria".

Così la stessa Sicilia è stata quasi sempre distinta tra l'area orientale (soggetta all'influenza siracusana e siceliota) e quella occidentale (eparchia prevalentemente punica). Lo stesso Calciati, nel suo Corpus Nummorum Siculorum, non ha seguito un criterio strettamente alfabetico, ma piuttosto geografico, individuando, se ricordo bene, 9 aree di circolazione e quindi con emissioni di qualche affinità all'interno di ogni area. Il Rutter, nel suo Historia Numorum, ha seguito una suddivisione più "regionale", ma con alcune peculiarità.

Potremo discutere su come meglio delimitare queste aree, non sempre di facile definizione, e avviare una sistemazione monografica all'interno di ciascuna area.

Sicuramente il lavoro dell'esperto è agevolato, essendo meno dispersivo, e anche più omogeneo.

Ovviamente si arriverà prima o poi al punto di come "concordare" le emissioni campane e sannitiche con quelle daune, che comunque presentano spesso strette connessioni. Forse saranno dolori.... ma se non si osa non ci muoveremo da nessuna parte e continua la nostra ignoranza.....

Per cominciare è bene lavorare solo sulle zecche minori, che pure non sono poche, lasciando perdere al momento quelle grandi. Di esse esistono alcuni Corpus (ad esempio Gela di Jenkins), che potrebbero anche essere riadattati e aggiornati, ma più in là.

Ciao

Alberto

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  • 8 anni dopo...

salve @acraf , @medusa e tutti gli altri, e complimenti per questa interessantissima discussione!

ho letto l'opera citata della Polosa e le opinioni del Piras in merito, e vorrei chiedervi, a distanza di 8 anni, se vi sono ulteriori sviluppi su questo tema e nel caso dove reperirli. Mi affascina enormemente la possibile attribuzione "sarda" di queste emissioni (specialmente quella con ΣΑΡΔΩ)!  

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