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IGNORED

Diana, i cervi e la Luna Crescente


lord-jon

Risposte migliori

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Dritto: Testa di Roma a destra, con elmo attico alato. Dietro: X

Rovescio: Diana su biga di cervi verso destra, con la faretra sulle spalle; tiene le redini con la mano sinistra, una torcia con la destra. Sotto un crescente.

Legenda: ROMA

Crawford 222/1; Sydenham 438; Varesi 41.

Rarità: C

Anno: 143 a.C.

Nel libro di Varesi è segnalata tra le ultime monete senza il nome del monetiere.

Cosa ne pensate? Mi è piaciuta subito, appena l'ho vista! :P

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Di questa moneta c'è anche una variante piuttosto rara ove al rovescio Diana regge due torce.

Il tuo denario, pur essendo stato coniato su un tondello piuttosto piccolo, è decisamente piacevole :good:.

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  • 2 settimane dopo...

Grazie Rapax! :)

Ho visto sui cataloghi la versione, ben più rara, con le due torce. Cercando in giro, penso sia un'allusione ad una delle rappresentazioni della dea, quella della “portatrice di luce”, Diana Lucifera.

Un’associazione già presente in tempi più antichi, come è possibile vedere in quest’altra moneta, una dracma di Alessandro Magno coniata a Lampsaco, che mostra, sotto il trono di Zeus, Artemide che avanza reggendo una lanterna accesa.

dracmalampsaco.jpg

A livello di curiosità, segnalo anche una a mio avviso interessante associazione: la luminosità attribuitale dagli antichi era particolare; era infatti associata ad una luce chiara ma fredda, come è appunto quella lunare, ed è anche quella… della lucida pelliccia degli orsi, animali che erano particolarmente associati a questa dea (hanno in comune anche la radice etimologica “art”) e anche alla Luna.

Addirittura in tempi più, popolazioni centro-europee che veneravano l’orso non lo denominavano con il nome proprio, ma per rispetto utilizzavano attributi per descriverlo se era menzionato in una frase, principalmente questa lucentezza del pelo. Il tutto evolverà anche in questo caso nell'associazione con una dea della caccia e della Natura, la celtica Artio (raffigurata nelle sembianze o in compagnia di un'orsa).

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Complimenti lord-jon, associazione assolutamente pertinente ;) sulla quale spendo due veloci parole.

Come sostenuto da molti, tra cui Del Ponte (Dei e miti italici, capitolo "Nostra Signora delle Selve"), la Diana italica è molto più vicina ai Signori degli Animali, figure proprie delle antiche civiltà di cacciatori del neolitico, piuttosto che alla figura divina della greca Selene. Signori nonché Signore degli Animali e, per riflesso, delle selve ove risiedevano. Derivato dal termine latino dius, il nome stesso di Diana rimanda come detto alla luce ma, più che alla luce lunare, l'associazione va ricondotta alla luce che filtra tra le fronde degli alberi. Trattasi quindi di un riferimento al numen della dea percepibile nelle sue dimore.

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L'associazione con la luna è invece considerata molto più tarda, anche se non va dimenticato che ciò che è tardo per la storia delle religioni italiche è cronologicamente prossimo alle prime produzioni monetarie repubblicane. Tuttavia, per nostra immensa fortuna ed in linea con il conservatorismo romano, in ambito monetale non mancano riferimenti a tradizioni religiose piuttosto arcaiche.

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