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IGNORED

una questione di metodo: classificativo


grigioviola

Risposte migliori

Come già detto più volte, è da un po' che mi sto occupando a livello di studio dei radiati imitativi e finora l'unico testo che ho trovato davvero utile è "Barbarous radiates: a study of the irregular Roman coinage of the 270s and 280s AD from southern England" di John A. Davies dove, tra le varie cose, viene proposto un metodo di sistematizzazione del pressoché infinito calderone degli imitativi.

Traducendo dall'inglese, che mastico a livello basico, emergono queste linee guida:

1. Monete suddivise in “impero centrale”, “impero gallico” o “illeggibile”.

2. Se la moneta ricade in una delle prime due categorie può essere suddivisa per imperatore.

3. Il tipo di rovescio impiegato dall’imperatore in questione.

4. Monete ordinate per diametro all’interno della stessa categoria. Molti minimi (monete di 13 mm di diametro o diametri inferiori) sono troppo piccoli per poter identificare chiaramente il rovescio. Questi minimi saranno raggruppati assieme.

5. Tipi inusuali schedati separatamente, o sotto l’imperatore o alla fine.

6. Esemplari appartenenti a gruppi individuati per conio o stile, schedati come tali.

7. Monete in parte leggibili. Categorie separate individuate a seconda di quali parti della moneta sono chiare, ad esempio per imperatore con rovescio illeggibile o dritto illeggibile e rovescio con figura femminile.

8. I radiati imitativi totalmente illeggibili saranno raggruppati assieme. Come per esempio quelle monete che saranno identificate come radiati imitativi per il tondello, la dimensione, il peso o per frammenti residui di iscrizioni o incisioni.

il continuo parlare nel libro di die link fa riferimento a cosiddetti "legami di conio". orbene... giusto per capire e per non perdere "conoscenza" dal passaggio inglese > italiano, cosa si intende precisamente con questa espressione? monete figlie dello stesso conio? o monete che presentano tratti comuni pur essendo realizzate con coni differenti? in questo caso che differenza ci sarebbe con una classificazione stilistica?

giusto per chiarificare ancora di più la faccenda, potete proporre degli esempi illustrati e corredati da foto di "legami di conio" presenti sulla monetazione romana? non necessariamente legati a radiati imitativi, va bene qualsiasi tipologia di moneta, da augusto in poi... giusto per capire come analizzare al meglio un gruppo consistente di monete tipologicamente uguali (ad esempio una serie di n. PAX di Tetrico I piuttosto che una serie di n. COMES AVG ecc).

grazie mille!

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Se indichiamo con A, B, C, ... i conii di incudine (dritto) e con a, b, c, ... i conii di martello (rovescio), una moneta con dritto A e rovescio a ha un legame di conio al dritto (obverse die link) con una moneta con dritto A e rovescio b. Una moneta con dritto B e rovescio c ha un legame di conio al rovescio (reverse die link) con una moneta con dritto C e rovescio c (infrequente, visto che i conii di incudine, in genere associati al dritto, sono normalmente meno numerosi dei conii di martello, in genere associati al rovescio) e così via.

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DE GREGE EPICURI

Ciao Grigioviola.

Sul "die link" ha già detto Paleologo. Vista la maggiore fragilità del conio di martello (rovescio), che andava cambiato più spesso, in una popolazione piuttosto ampia della stessa moneta si troveranno meno conii di diritto e più conii di rovescio. Che io sappia, uno studio approfondito dei conii è stato compiuto finora solo per emissioni relativamente rare (monete in oro, monete greche in Ag, monete etrusche, altre monete rare; e anche per molti denari repubblicani). Non sono aggiornato sullo studio dei conii nelle romane imperiali.

Quanto alla classificazioni delle imitative, è un discorso difficile, e mi pare che pochi lo abbiano tentato, finora (a proposito, il testo che tu citi è ancora in commercio? è disponibile in rete?). Gli articoli che conosco affastellano le varie monete in modo un po' casuale, o seguendo qualcuna delle possibili seriazioni del tuo elenco. Credo che i criteri teorici di riferimento possano essere:

-basarsi sulla moneta-modello, e poi risuddividere al suo interno;

-basarsi sull'attività della "zecca per le imitative", ricostruendo in modo cronologico la sua produzione. Per ora forse questo non è possibile, ma prima o poi ci si dovrà arrivare.

- utilizzare grandi gruppi di tipo oggettivo (il peso o il diametro), ed all'interno creare poi altre categorie.

Questo è detto in modo un po' semplicistico, occorrerebbe ragionarci a fondo.

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grazie per la chiarificazione. di fatto si parla cmq di stesso conio (o di dritto o di rovescio o di entrambi).

il testo di cui parlo c'è ancora in rete ecco il link dove tempo fa spiegavo come fare per scaricarlo (grazie alla disponibilità dell'autore!):

Modificato da grigioviola
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