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Sesterzi


Belisarius

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il sesterzio del de bello gallico è da interdersi più come unità di misura che come moneta

Giulio Cesare non ha coniato sesterzi in argento solo denari e quinari

il valore del sesterzio era 1\4 di denario o anche 4 assi in bronzo

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il sesterzio del de bello gallico è da interdersi più come unità di misura che come moneta

Giulio Cesare non ha coniato sesterzi in argento solo denari e quinari

il valore del sesterzio era 1\4 di denario o anche 4 assi in bronzo

Nondimeno la domanda di Exergus solleva un dubbio interessante. La moneta da 4 assi (= sesterzio post-rivalutazione) fu coniata in quantità contenute quindi - immagino - doveva circolare in misura ridotta. Perché mai allora si dovrebbe essere imposto come unità di misura, al posto dell'asse o, meglio, della moneta da 16 assi (il denario)? Lo trovo molto strano :unknw:

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il sesterzio del de bello gallico è da interdersi più come unità di misura che come moneta

Giulio Cesare non ha coniato sesterzi in argento solo denari e quinari

il valore del sesterzio era 1\4 di denario o anche 4 assi in bronzo

Nondimeno la domanda di Exergus solleva un dubbio interessante. La moneta da 4 assi (= sesterzio post-rivalutazione) fu coniata in quantità contenute quindi - immagino - doveva circolare in misura ridotta. Perché mai allora si dovrebbe essere imposto come unità di misura, al posto dell'asse o, meglio, della moneta da 16 assi (il denario)? Lo trovo molto strano :unknw:

Cioa Lucio Licinio Lucullo

anche Augusto nel suo res gestae quando parla di soldi si esprime principalemente in sesterzi nonostante il sesterzio tra le sue coniazioni sia tra i nominali uno dei meno battuti, perche fosse l'unità di calcolo preferita anche se come moneta fosse ancora poco presente è una bella domanda e le ragioni possono essere molteplici ed è un argomento da approfondire ed intrigante

Meja

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  • 3 mesi dopo...
Circa l'altro esemplare, quello di Lepido, si tratta di una emissione provinciale in quanto emessa dalla zecca spagnola Cabellio. Anche dal punto di vista metrologico sembra essere più una emissione locale e non sottoposta alla verifica ufficiale di Roma.

Vi segnalo una teoria interessante: secondo il catalogo Bru Sale n. 6 del 2011 (ove compare al lotto n. 11) potrebbe essere un dupondio in argento ... una sorta di "doppia libella" post litteram, quindi

Modificato da L. Licinio Lucullo
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Posso chiederti di postare l'immagine dell'esemplare di Bru Sale 6/2011, n. 11.

Purtroppo è un'asta poco nota e credo che non sia reperibile il relativo archivio fotografico.

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Credo che sia su sixbid, ma non so andare alle aste passate.

Ad ogni modo, lo pubblica acsearch; vedi la seconda moneta di questa query: http://www.acsearch....8&view_mode=1#1

Pesa 0,51 grammi (non c'è il diametro) e mi sembra di stile più "barbarico" delle altre. Questa è la foto:

post-13865-0-19026800-1334585315_thumb.j

Modificato da L. Licinio Lucullo
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Il peso rientra nella norma per queste monetine (intervallo 0,34 - 0,53 g). La conservazione è molto buona, ma lo stile è piuttosto "barbarico".

I conii noti non sono pochi ed esiste una certa variabilità stilistica, per cui ci starebbe.

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Salve.

Le monete di Lepido, il Triumviro, sono caratterizzate spesso da uno stile un po' "crudo" e a volte addirittura poco curato. E' una peculiarità del periodo che rendono le monete di questo personaggio della tarda Repubblica un po' meno apprezzate dal punto di vista estetico e stilistico.

Modificato da Caio Ottavio
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Circa l'altro esemplare, quello di Lepido, si tratta di una emissione provinciale in quanto emessa dalla zecca spagnola Cabellio. Anche dal punto di vista metrologico sembra essere più una emissione locale e non sottoposta alla verifica ufficiale di Roma.

Vi segnalo una teoria interessante: secondo il catalogo Bru Sale n. 6 del 2011 (ove compare al lotto n. 11) potrebbe essere un dupondio in argento ... una sorta di "doppia libella" post litteram, quindi

Sì, ma cosa ne pensate di questa ipotesi sul nominale della moneta?

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Staff

La funzione di queste emissioni triumvirali dovrebbe essere stata quella di fornire al sistema quei piccoli nominali che, fino alla caduta di Marsiglia, erano componente fondamentale del sistema monetario locale.

Come detto da acraf, il nominale in questione è ponderalmente equiparabile all'obolo massaliota (peso medio di circa 0,46 g) ed è lecito pensare che le esigenze che portarono alla sua coniazione fossero proprio quelle di creare un nominale atto a sostituire quella frazione così massicciamente utilizzata fino a pochi anni prima.

Lo stesso dicasi per i piccoli bronzi che furono localmente emessi nel medesimo periodo ed in quello immediatamente successivo, anche provvisti di segno di valore romano (del semisse e del quadrante), ma ponderalmente equiparabili a quelli circolanti in precedenza.

"Alla romana" potremmo anche chiamare questo nominale dupondio... ma questo nominale fu intenzionalmente dimensionato, in termini di peso, quale frazione del denario o fu invece emesso prendendo come riferimento l'obolo che voleva sostituire?

Sostanzialmente potremmo dire, come nel caso di alcuni bronzi, che potremmo trovarci di fronte nominalmente ad un dupondio, ponderalmente creato in sostituzione dell'obolo.

Ecco anche un link che potrebbe interessarti:

http://www.persee.fr...6_num_6_28_1887

Modificato da Rapax
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Awards

Non dimentichiamo che nelle provincie romane esistevano anche emissioni locali (le cosiddette "romane provinciali"), generalmente distinte in autonome (senza riferiimenti alle autorità centrali romane) e imperiali (con legenda dell'imperatore).

Esse generalmente non seguono la metrologia propriamente romana, ma quella locale.

Nel caso della monetina in questione, essa fu emessa nel 44-42 a.C. nella colonia latina di Cabellio, nella Gallia Narbonensis (Francia meridionale), che corrisponde all'attuale città di Cavaillon, nel dipartimento di Vaucluse).

Si tratta di una monetina emessa appunto secondo la metrologia locale, che era influenzata dall'obolo massaliota (originario dell'odierna Marsiglia).

Quindi la più corretta definizione per la sua denominazione è quella di "obolo" e lascerei stare il nome dupondius (al limite è possibile che venisse equiparato a quest'ultimo, specie se fuori della sua area di circolazione).

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Staff

(al limite è possibile che venisse equiparato a quest'ultimo, specie se fuori della sua area di circolazione).

E probabilmente anche nella sua area di circolazione ove si era sicuramente inserito il denario ed era quindi necessario assegnare un rapporto tra i due nominali.

Teoricamente tale rapporto dovrebbe essere di 1/5, anche se nella pratica sembriamo più vicini ad un prematuro rapporto 1/8.

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Awards

Here is a new sestertius in my collection: RRC 84/3 ROMA

I know seven examples of this type

1) my own coin

2) NAC61 RBW collection lot 349

3) British Museum BMCRR Italy 192

4) Hannover

5) Triton 1

6) NAC15 ex Titano 45

7) an uncertain museum example (1.12g)

post-14251-0-13873800-1334834193_thumb.j

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Here is another new sestertius in my collection. RRC 98A/4a from Luceria.

This is the only known example with this style obverse die. The obverse style is by the same die-engraver who made the bronze coins of RRC 97 L and RRC 97 L-T. I show a Mercury quadrans, RRC 97/13d, from the same die engraver.

post-14251-0-38189100-1334834850_thumb.j

post-14251-0-06791300-1334835091_thumb.j

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Thank you Licinius! The reverse of my coin is the very best known. The NAC15 and the BM examples have sharper obverses. But take reverse and obverse together and my new baby is among the best three coins known.

I bought it from the following bad photo (Gorny 204). As you can see, my coin is much better than the sale photo.

post-14251-0-33530700-1334838199_thumb.j

post-14251-0-99069300-1334838254_thumb.j

Modificato da ahala
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Many compliments to Ahala! A real competent in Roman Republican coins.

I note that he is able to list known specimens, also particular and rare variants.

I know that a very important collection of Republican bronzes, with many unknown variants, is that of the dear friend Roberto Russo, in London, unfortunately died.

Roberto had dedicated much time to study them. I hope in the possibility to have a complete catalogue of his specimens. Together with important collections sold in NAC auctions it is possible to prepare a real updating of Crawford catalogue.

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