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Inviato

Salve vedo da un po di tempo delle monete strane tipo aforma di cuore di chitarra

con qualcosa incastonato emi viene il dubbio se sono vere ho dellle pacche a Voi

le risposte


Inviato

vediamole....

se c'è il valore della moneta, l'anno di emissione e l'indicazione dello stato di emissione esegno zecca sono monete altrimenti possono essere medaglie, patacche e gettoni....

le monete a forma di cuore sono autentiche... sono dei franchi se non sbaglio ma non so di che paese.

a forma di chitarra non ne ho viste..... ma suonano? :D


Inviato

Dal punto di vista "legale" sono monete, in quanto hanno (avrebbero) corso legale.

Dal punto di vista numismatico sono più che altro delle pacchianate... tipo le Torri di Pisa in pasta di marmo (spacciata per alabastro) con gli omini che si illuminano di notte.


Inviato

Ho letto da qualche parte, circa un mese fa, che qualche piccolo stato ha effettivamente fatto coniare delle monete a forma di chitarra. Sono monete legali sotto ogni punto di vista, così come quelle colorate di Babbo Natale, o le monete del signore degli anelli con l'ologramma in oro tridimensionale. Tutte queste cose sono accumunate da un costo sproporzionato. Ma c'è chi le raccoglie; penso che ognuno faccia bene a raccogliere ciò che gli piace (una mia amica raccoglie palle di vetro con la neve che viene giù); devo dire che mi disturba un po' vedere accomunati questi oggetti con la parola "moneta". Forse perchè sono vecchiotto.

Maurizio


Inviato

Vi dico la mia (ochio, opinione personale!)

Per parlare di MONETA, ci deve essere:

data di emissione

valore

Indicazione dello stato emitente

e anche:

corso legale!

Se io prendo una moneta (come essempio ci sono tante) in oro, con valore coniato di 5 euro, e chiaro che non vale 5 euro.

Se io posso avere una moneta di valore 5 euro, e pagare 5 euro, e una moneta...se no, e roba per collezionisti, ma (sempre per me) piu vicina a un souvenir o una medaglia

Saluti!!


Inviato

solitamente sono gli stati africani che coniano queste monete dalle forme inusuali,

sono monete a corso legale e a mio avviso sono delle pacchianate con solo fini di businnes.

C'è una discussione dove ne trovi parecchie.

http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=6790

lele


Inviato
  POLG dice:
Se io prendo una moneta (come essempio ci sono tante) in oro, con valore coniato di 5 euro, e chiaro che non vale 5 euro.

Se io posso avere una moneta di valore 5 euro, e pagare 5 euro, e una moneta...se no, e roba per collezionisti, ma (sempre per me) piu vicina a un souvenir o una medaglia

Saluti!!

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Quoto in pieno!!! Bravo Polg!

Marco


Inviato

Mi pare che la Somalia avesse coniato monete commemorative a forma di chitarra, che se non sbaglio si possono vedere anche sul catalogo del nostro sito... si era parlato, inoltre, tempo fa dei 5 franchi in legno del Congo e di altre "monete" particolari... Nella discussione poi sul Katanga che avevo postato qualche settimana fa, menzionavo le piccole ed antiche monete dei baluba a forma di croce...


Inviato
  alteras dice:
Mi pare che la Somalia avesse coniato monete commemorative a forma di chitarra, che se non sbaglio si possono vedere anche sul catalogo del nostro sito... si era parlato, inoltre, tempo fa dei 5 franchi in legno del Congo e di altre "monete" particolari... Nella discussione poi sul Katanga che avevo postato qualche settimana fa, menzionavo le piccole ed antiche monete dei baluba a forma di croce...

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Mi sembra ci siano 6 chitarre diverse

lele


Inviato
  Cita
Per parlare di MONETA, ci deve essere:

data di emissione

valore

Indicazione dello stato emitente

e anche:

corso legale!

Quoto, ma parzialmente....., soprattutto per quello che riguarda il valore.

Specialmente nei cari tempi andati, non era difficile incontrare monete con l'autorità emittente (di solito un bel sovrano, che era sempre indicato come tale per "D.G."... - dei gratia....), la data di emissione ma non il valore. Molte monete inglesi, ad esempio, per anni non riportavano indicato il valore...

A tal riguardo, spesso mi è capitato di vedere alcuni sprovveduti che consideravano una semplice medaglia, la corona di Elisabetta II del 1965 (l'ultima emessa con valore di 5 scellini) dedicata a Churchill (sicuramente la più brutta moneta inglese della storia, almeno recente), solo perchè non era/è riportato il valore. Ma ciò nonostante è una moneta con tutti i crismi, emessa pure per la circolazione (e non per i collezionisti)...

ciao


Inviato
  alteras dice:
Mi pare che la Somalia avesse coniato monete commemorative a forma di chitarra,

Non ti sbagli.

Ho espresso gia in altri forum i miei grossi dubbi su quelle monete.

Republic of Somalia chi ??!!

A mio avviso manca il requisito che dette monete abbiano corso legale da qualche parte (casa del coniatore esclusa). Si tratta di una zecca inglese che e' autore di queste emissioni ed a mio avviso abusa il nome Somalia.

Basta vedere che razza di monete sono per rendersene conto: a forma di chitarra (come detto qui), soggetti molto inusuali visto il paese in cui dovrebbero circolare (Lady D., Re Salomone, Newton), nessuna inscrizione in lingua somala ma solo in inglese ed arabo, senza contare che ormai da un bel po' di anni non c'e' una autorita governativa in somalia che possa emetterle.

A questo punto, se chiamiamo pure quelle monete, non posso andarmene a Londra e farmi coniare monete del Regno di Napoli 2006, con l'effigie di ersanto I, re per grazia ricevuta ?


Inviato

ma le monete a forma di chitarra suonano?

La moneta dei 3 Re del 1944 della Romania non ha l'indicazione del valore.

post-1956-1139525690_thumb.jpg

Tevere: "questa moneta, oltre a non possedere l'indicazione del valore, vanta un peso di g 6.55. Molti collezionisti la includono comunque nella propria raccolta."

I marenghisti sanno che non è una moneta, ma la raccolgono ugualmente. E quindi ci sarà qualcuno che raccoglie monete fatte a chitarra, a cuoricino o a topo morto. Il mondo è bello perchè è vario.


Inviato
  mmon dice:
La moneta dei 3 Re del 1944 della Romania non ha l'indicazione del valore.

post-1956-1139525690_thumb.jpg

Tevere: "questa moneta, oltre a non possedere l'indicazione del valore, vanta un peso di g 6.55. Molti collezionisti la includono comunque nella propria raccolta."

Probabilmente volevi scrivere "Varesi ;) :)

  mmon dice:
I marenghisti sanno che non è una moneta, ma la raccolgono ugualmente.

Raccolgono anche il 20 Dracme del 1833 anche se non è un vero marengo pesando nettamente meno di 6,45gr.

Stesso discorso per i marenghi di Guatemala che hanno un titolo pari a 875/1000 invece di 900/1000.


Inviato

Nelle monete più antiche/vecchie il valore essendo determinato dall'intrinseco, poteva anche non essere indicato.

Un esempio gli sterbegroschen (groschen coniati per la morte di un regnante) tedeschi, che molto spesso riportavano sul dritto il titolo del regnante defunto, e sul retro le indicazioni biografiche del personaggio. Altrettanto spesso non avevano l'indicazione del nominale, ma poiché esso veniva determinato con facilità pesando la moneta, era facile determinarne il valore. :)


Inviato
  Cita
Altrettanto spesso non avevano l'indicazione del nominale, ma poiché esso veniva determinato con facilità pesando la moneta

Questo è un discorso piuttosto complicato...

Il fatto che non venisse indicato il valore non lo vederei tanto nel senso che si sottintendesse ovvio (chiaro che comunque nessuno si portava dietro la bilancia elettronica) ma come uno dei sistemi adottati fino a metà del '700 (ma da secoli) per svalutare/rivalutare determinati pezzi cambiando di tanto in tanto titolo/nominale, tant'è che ci rimangono i nomi convenzionali di queste monete (zecchino, ducato, grosso, soldo, quattrino, ecc...) che hanno cambiato di tempo in tempo e da luogo a luogo i valori. So di non essere stato chiaro ma è una storia lunga.

Non è comunque che mettendo il valore sulla moneta la storia sia cambiata, sono solo cambiati i sistemi con cui si attua la svalutazione.

Non sto evidentemente comunque parlando di chitarra-monete :D

Per il 20 Dracme 1833: mi sembra che non esistesse ancora la convenzione monetaria latina, per cui è normale che possa essere di peso/titolo diverso (come per il resto accennato da Dimitrios). E' normale e personale facoltà del collezionista se assimilarli ad un marengo o meno, anche se a stretto rigor di termini non vi corrispondono per peso e/o titolo, in modo da integrare un periodo o stato od epoca.


Inviato
  Giuseppe dice:
Per il 20 Dracme 1833: mi sembra che non esistesse ancora la convenzione monetaria latina, per cui è normale che possa essere di peso/titolo diverso (come per il resto accennato da Dimitrios). E' normale e personale facoltà del collezionista se assimilarli ad un marengo o meno, anche se a stretto rigor di termini non vi corrispondono per peso e/o titolo, in modo da integrare un periodo o stato od epoca.

Si è vero che l’Unione Monetaria Latina non esistesse ancora nel 1833.

Questo sistema monetario basato su due metalli, l'oro e l'argento è stato creato ufficialmente nel 1865 al fine di agevolare gli scambi. I primi membri erano l’Italia, il Belgio, la Francia e la Svizzera. La Grecia si è aggiunta nel 1868 e successivamente si sono aggiunti parecchi altri paesi. A causa delle fluttuazioni dell'argento e dell'oro a seguito della Prima guerra mondiale, l'Unione durò fino al 1927, anno in cui venne sciolta.

Bisogna comunque precisare che le monete decimali antecedenti (marenghi compresi) avevano caratteristiche tecniche identiche a quelle imposte dalla Unione Monetaria Latina. Il sistema monetario decimale era già stato imposto per volere di Napoleone già nel 1800, quando è nato appunto il primo marengo, lo splendido 20 Franchi della Repubblica Subalpina. Come è noto anche i pezzi da 20 Lire coniate in Italia prima della formazione dell’Unione Monetaria Latina (Vittorio Emanuele I, Carlo Felice, Carlo Alberto per citare alcuni) erano a tutti gli effetti marenghi. Rimane la strana scelta della Grecia di coniare un pezzo da 20 Dracme non allineandosi cosi alle coniazioni degli altri paesi con monetazione decimale


Inviato
  Cita
Rimane la strana scelta della Grecia di coniare un pezzo da 20 Dracme non allineandosi cosi alle coniazioni degli altri paesi con monetazione decimale

Non penso vada necessariamente associato il sistema "napoleonico" di 20Fr=6.45 gr Au900 e 5 Fr=25 gr Ag900 con il sistema decimale; sono esistite monetazioni pressochè contemporanee (ed anche tentativi precedenti) di monetazioni decimali che non si collegavano comunque a questo sistema metallo/peso.

Per quel poco che ne so il sistema americano, contemporaneo o di poco posteriore, ma anche per certi versi Napoli ed il Regno d'Etruria, solo per citare degli esempi.

D'altra parte d'accordo che la scelta Greca sul pezzo in questione può apparire anomala, visto che era stata fatta un pò successivamente, nel contesto (1833) di un Regno di Sardegna e Francia che avevano ormai stabilmente adottato in pratica già quello che poi sarà contemplato nella Convenzione monetaria Latina.

Il 20 Dracme non era comunque il solo pezzo "non allineato": infatti il 5 Dracme 1833 è di 22,5 g Ag900, e cosi di seguito per il 2 e la Dracma, quindi tutto il sistema era "disallineato".

Evidentemente la scelta non può essere casuale e potrebbe essere interessante capirne i motivi (che so, una sistema decimale associato ad un sistema ponderale diverso, visto che Ottone veniva dalla Germania, per motivi politici e/o commerciali oppure compatibilità con i pezzi greci precedenti: sono chiaramente solo ipotesi buttate li, tutte da verificare).


Inviato
  Giuseppe dice:
Non penso vada necessariamente associato il sistema "napoleonico" di 20Fr=6.45 gr Au900 e 5 Fr=25 gr Ag900 con il sistema decimale; sono esistite monetazioni pressochè contemporanee (ed anche tentativi precedenti) di monetazioni decimali che non si collegavano comunque a questo sistema metallo/peso.

Per quel poco che ne so il sistema americano, contemporaneo o di poco posteriore, ma anche per certi versi Napoli ed il Regno d'Etruria, solo per citare degli esempi.

D'altra parte d'accordo che la scelta Greca sul pezzo in questione può apparire anomala, visto che era stata fatta un pò successivamente, nel contesto (1833) di un Regno di Sardegna e Francia che avevano ormai stabilmente adottato in pratica già quello che poi sarà contemplato nella Convenzione monetaria Latina.

Il 20 Dracme non era comunque il solo pezzo "non allineato": infatti il 5 Dracme 1833 è di 22,5 g Ag900, e cosi di seguito per il 2 e la Dracma, quindi tutto il sistema era "disallineato".

Evidentemente la scelta non può essere casuale e potrebbe essere interessante capirne i motivi (che so, una sistema decimale associato ad un sistema ponderale diverso, visto che Ottone veniva dalla Germania, per motivi politici e/o commerciali oppure compatibilità con i pezzi greci precedenti: sono chiaramente solo ipotesi buttate li, tutte da verificare).

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Molto interessante questa ipotesi Giuseppe.

Personalmente non so se ci fossero effettivamente delle motivazioni politiche dietro questa scelta da parte del re tedesco che regnava in Grecia ma sicuramente merita approfondimento

L’unica cosa che posso aggiungere è che il sistema decimale Francese che successivamente adottato dall’ Unione Monetaria Latina, era cosi forte e riconosciuto che pochi anni dopo ha “costretto” la stessa Austria, tradizionale nemico della Francia, a coniare monete secondo il sistema francese!

Intanto ti ringrazio per aver dato lo spunto a questa interessante discussione che altrimenti passerebbe inosservata


Inviato

Grazie Dimitrios per la correzione (chissà perchè ho scritto Tevere; sarà l'età).

Se vogliamo essere rigorosi la moneta che da il nome al "marengo", e cioè il 20 F della Repubblica Subalpina (il mio avatar), non è un vero marengo perchè ha un diametro di 22 mm. E comunque quando è iniziata l'unione monetaria Latina (1865) già varie nazioni (Francia, regno Sardegna, Belgio, vari governi provvisori, Grecia) coniavano marenghi.

Nel mio database comunque la moneta dei 3 re ha 20 Lei scritto tra parentesi, come fa Varesi, e così la coscienza è salva.


Inviato

Volevo aggiungere che quando ho inviato il post precedente non avevo letto gli ultimi 3 post, che sono molto interessanti. Va sottolineato che lo stesso Ottone, qualche anno più tardi (1852), ma ancora prima della UML, ha prodotto un marengo a tutti gli effetti, che però non è stato ufficialmente emesso. La Grecia è peraltro nel gruppo degli stati che hanno fondato la UML (con l'Italia, la Francia, la Svizzera e il Belgio); ma a quell'epoca regnava da due anni Giorgio I.

Viene spontaneo pensare ad un collegamento tra l'adozione del sistema decimale e quello del sistema bimetallico, visto il potere politico che Napoleone aveva su gran parte dell'Europa.

Ho sempre ritenuto curioso che in Italia il sistema decimale "completo" nelle monete (100 L, 50 L, 20 L, 10 L) sia iniziato nel 1832 con Carlo Alberto; in Francia soltanto nel 1855, con Napoleone III.


Inviato
  mmon dice:
Se vogliamo essere rigorosi la moneta che da il nome al "marengo", e cioè il 20 F della Repubblica Subalpina (il mio avatar), non è un vero marengo perchè ha un diametro di 22 mm.

E' proprio vero!Infatti è più stretto dentro l'oblò che uso solitamente per i marenghi

Comunque tutti i marenghisti considerano il 20 Franchi della Repubblica Subalpina come il primo marengo

  mmon dice:
Nel mio database comunque la moneta dei 3 re ha 20 Lei scritto tra parentesi, come fa Varesi, e così la coscienza è salva.

Idem per me:)

A proposito di “marenghi senza valore nominale”, vorrei ricordarvi anche i pezzi del Belgio datati 1976. Possiamo considerarli marenghi o sono invece delle medaglie?

Varesi pur annotando la mancanza del valore nominale, le include lo stesso nel catalogo <_<


Inviato
  mmon dice:
Va sottolineato che lo stesso Ottone, qualche anno più tardi (1852), ma ancora prima della UML, ha prodotto un marengo a tutti gli effetti, che però non è stato ufficialmente emesso.

E’ un marengo estremamente raro.Tiratura ufficiale pari a 16 pezzi, in realtà molto minore. :o

Personalmente non ho mai avuto la fortuna di vederlo e non conosco nemmeno un passaggio in vendita di questo pezzo.

Mio padre molti anni fa ha visto il suo fratello maggiore (40 Dracme - tiratura 8 pezzi) nella collezione di un grande collezionista Greco :)

  mmon dice:
Ho sempre ritenuto curioso che in Italia il sistema decimale "completo" nelle monete (100 L, 50 L, 20 L, 10 L) sia iniziato nel 1832 con Carlo Alberto; in Francia soltanto nel 1855, con Napoleone III.

Prima del regno di Napoleone III, la Francia aveva coniato solo alcuni esemplari di prova con valore nominale di 100 Franchi. Sono rarissimi e di valore che supera i 20.000 euro ma appaiono non raramente nei cataloghi d’asta Francesi. ;)


Inviato
  Dimitrios dice:
A proposito di “marenghi senza valore nominale”, vorrei ricordarvi anche i pezzi del Belgio datati 1976. Possiamo considerarli marenghi o sono invece delle medaglie?

Varesi pur annotando la mancanza del valore nominale, le include lo stesso nel catalogo  <_<

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A rigore sono medaglie, non avendo il valore; ma, supportati dall'autorità di Varesi, penso che possiamo considerarli marenghi; secondo me però sono bruttini.

Ho deciso di disfarmi dei marenghi italiani in euro, perchè non li sopporto più.


Inviato
  mmon dice:
A rigore sono medaglie, non avendo il valore; ma, supportati dall'autorità di Varesi, penso che possiamo considerarli marenghi; secondo me però sono bruttini.

Sono d'accordo con te sul fatto che siano bruttini... ma li ho comprati lo stesso :rolleyes:


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