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Filippo Maria Visconti - Grosso


fra crasellame

Risposte migliori

Speravo che la lettura di "Genova nel quattrocento" di Jacques Heers potesse schiarirmi le idee... invece nulla... a parte il discorso che dopo la stabilità del XIV secolo (il genovino è stabile sul valore di 25 soldi), nel XV inizia la "corsa al rialzo". Leggo un passo del capitolo "Le tecniche. Le monete e la banca" ove l'autore scrive che il grosso nel XIV secolo viene coniato al titolo di 23 carati (e qui la mia faccia è uguale a questa :unsure: perché ero rimasto che per l'argento si usano le once e i denari: 1000/1000 sono 12 oncie quindi non 24 carati) pesa 3 grammi quindi con un fino di 2,877 grammi, quindi vale 2 soldi. Nel 1412 (sotto Teodoro) a Genova si conia un nuovo grosso d'argento appena più forte ( 2,918 grammi di fino... :blink: ), il suo valore nominale si sposta quindi a 2 soldi e 5 denari. Questo provoca un riaggiustamento del valore del ducato d'oro a 30 soldi che sono già 37 nel dicembre del 1427 e 40 nel luglio del 1433!!!

Mi chiedo io: possibile che l'aggiustamento in basso di Tomaso assieme ai primi grossi di Pippo fossero un tentativo per contrastare tale fenomeno di rialzo ? E che poi la parentesi dei grossi di secondo tipo più pesanti siano una conseguenza del trend ? Solo sotto Raffaele Adorno il ducato scende a 39 soldi (sarà un caso che Raffaele non conia grossi? )

A prescindere dalla confusione di sto ginepraio... una cosa mi è chiara. Che le monete piccole pur essendo di un metallo più povero d'argento hanno un nominale relativamente più elevato. Quindi il loro uso nei pagamenti è assai vantaggioso.

PS: grazie sovering :)

Modificato da fra crasellame
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A prescindere dalla confusione di sto ginepraio... una cosa mi è chiara. Che le monete piccole pur essendo di un metallo più povero d'argento hanno un nominale relativamente più elevato. Quindi il loro uso nei pagamenti è assai vantaggioso.

Questo non è sempre vero (in antica grecia, soprattutto per le frazioni, a volte avveniva il contrario - il contenuto di fino era maggiore del valore nominale/potere di acquisto del frazionale ). Se invece il nominale è maggiore dell'intrinseco tale pratica produce rivalutazione, ovvero con un intrinseco minore compro uan medesima quantità di beni (il contrario dell'inflazione ove ad una stessa quantità di beni corrisponde una quantità di moneta - leggi intrinseco - maggiore : ergo la moneta perde il suo valore nominale).

Interessante ma credo tali fasi siano ben circoscritte nella storia monetaria.

Psss.. forse Heers è uno storico e non bene addentro alle questioni più tecnicamente inerenti alla numismatica

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A prescindere dalla confusione di sto ginepraio... una cosa mi è chiara. Che le monete piccole pur essendo di un metallo più povero d'argento hanno un nominale relativamente più elevato. Quindi il loro uso nei pagamenti è assai vantaggioso.

Questo non è sempre vero (in antica grecia, soprattutto per le frazioni, a volte avveniva il contrario - il contenuto di fino era maggiore del valore nominale/potere di acquisto del frazionale ). Se invece il nominale è maggiore dell'intrinseco tale pratica produce rivalutazione, ovvero con un intrinseco minore compro uan medesima quantità di beni (il contrario dell'inflazione ove ad una stessa quantità di beni corrisponde una quantità di moneta - leggi intrinseco - maggiore : ergo la moneta perde il suo valore nominale).

Interessante ma credo tali fasi siano ben circoscritte nella storia monetaria.

Psss.. forse Heers è uno storico e non bene addentro alle questioni più tecnicamente inerenti alla numismatica

Però qui stiamo parlando della Genova del XV secolo... ed il discorso sul valore dell'argento sta in piedi. In proporzione con il valore nominale rispetto all'intrinseco pagare in soldini e petachine conviene molto di più rispetto che a pagare in ducati o grossi. Non se lo inventa Heers ma sono i documenti che parlano :)

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Nessuno metet indubbio questo

il mio rilievo su Heers era piuttosto riferito alle sua affermazioni sulla finezza del grosso a 23 carati etc.

La situazione di Genova (e non solo) nel XV secolo era assolutamente compatibile con il fenomeno riportato

e anzi sarebbe interessante approfondirlo dal punto di vista della storia monetaria..

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Nessuno metet indubbio questo

il mio rilievo su Heers era piuttosto riferito alle sua affermazioni sulla finezza del grosso a 23 carati etc.

La situazione di Genova (e non solo) nel XV secolo era assolutamente compatibile con il fenomeno riportato

e anzi sarebbe interessante approfondirlo dal punto di vista della storia monetaria..

Ah ok, ora ci siamo :D

penso sia stato un refuso (e bisogna vedere se c'è nell'ed. originale o è un errore nella traduzone). Voleva dire argento 958/oo che detto in once e denari è un po' complesso (11 once ed 11 denari non danno proprio 958/oo) :)

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Visto che poi la questione delle legende in relazione ai cambiamenti ponderali evidenziata in questo mio precedente post (Mio collegamento) era rimasta in sospeso, e che nelle prossime settimane non potrò più intervenire, come vorrei, concludo per il momento il mio ragionamento.

Anzitutto primo grosso di FMV non presenta che il minimo peggioramento ponderale rispetto alle serie del doge precedente, che già aveva segnato una evidente riduzione. Quindi direi di non addossargli particolari responsabilità economiche per questo, e mi pare giusto guardare anche a fenomeni di più ampia portata e di maggiore durata per quel complesso periodo, come avete già iniziato a fare in relazione alle vicende politiche ma anche al mercato dell'argento e così via (complimenti a tutti, genovesi e non ! a questo proposito anche se riferito al periodo 1491-1493, e quindi da vedere solo in prospettiva, vi consiglio anche la lettura di C.M. Cipolla, Argento tedesco e monete genovesi alla fine del quattrocento, RIN, ser.V/LVIII (1956), pp. 100-107).

Sul significato politico del cambiamento tipologico in questo primo gruppo, con l'introduzione del grosso scudo milanese sopra alla porta genovese, penso che non vi siano dubbi.

Quindi il secondo tipo DVX MEDIOLANI - D.IA sembra essere quello con cui si vuole quasi sottolineare il ritorno alla "normalità" e si ripristinano a livello alto almeno gli standard ponderali, che cominciano di nuovo a slittare verso il basso con il gruppo DVX M - D.IANVE, per poi proseguire lentamente la "discesa" nei grossi dei dogi successivi. Ovviamente il problema è non essere certi dei rispettivi cambiamenti di fino.

Questi mi paiono comunque elementi da tenere in conto quando si pensa ai possibili significati di questi mutamenti. Mi pare di certo significativo che quando con il secondo tipo - primo gruppo si ritorna al conio grossomodo usuale per i grossi dogali (togliendo lo stemma milanese sovrastante !) si ripristini un buon peso, e che le emissioni successive, calanti, siano comunque segnalate anche dai mutamenti già notati nella legenda, importanti ma minori a livello di impatto visivo...e che in pratica continuano questa sorta di riavvicinamento e/o riallineamento con le serie genovesi precedenti o successive.

Il resto delle considerazioni da parte mia si potranno fare solo acquisiti maggiori dati sull'intrinseco teorico e reale e letti nello specifico i registri della zecca o altri documenti significativi sopravvissuti per quegli anni. Aspetto invece le vostre eventuali ed ulteriori.

un caro saluto a tutt* Mb

Modificato da monbalda
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Cos'altro aggiungere se non che non vedo l'ora di tornare in Archivio e continuare ad imparare a leggere gli "scarabocchi" medievali :D

Per il resto... rimane un po il rammarico che ci siano tanti collezionisti (anche facoltosi) e così poche analisi dei tondelli...

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I collezionisti, spesso prorpio perche facoltosi non hanno il tempo per studiare e approfondire - o magari la voglia - (chiaramente vi sono sempre importanti eccezioni )

mentre lo studioso non dispone magari di tutto il materiale ma ha invece il tempo, la testa ( :D ) e gli strumenti per approfondire la ricerca numismatica.

L'importante è che il primo (il facoltoso collezionista) metta a disposizione il materiale che serve allo studioso per farlo progredire nell'inqudramento cronologico delle emissioni oggetto di studio

E' più facile e razionale che aspettare che il (facoltoso) collezionista diventi studioso..

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  • 1 mese dopo...

la patience paye ..en numismatique il faut saisir les opportunités encore bravo ..pour ces acquisitions.......salutoni daniele; :D

Modificato da Corsodinazione
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