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Durante il Regno di Carlo Alberto e dei suoi successori, si decise di differenziare il contorno delle monete d’oro, che divenne rigato (tranne i marenghi dei primi anni) , da quelle d’argento da Lire 5, 2 e 1 Lira , che rimase in incuso.

Unica eccezione furono le monete della serie “Re eletto”, coniate a Bologna che, seguendo, probabilmente, la tradizione della zecca Papale, ebbero il contorno rigato.

Forse non ci sono documenti ufficiale, su questo argomento e quindi si possono formulare solo ipotesi.

Che l’innovazione sia legata al fatto che il taglio in incuso presentava sovente debolezze, poco confacenti a una moneta d’oro, la cui coniazione necessita più accuratezza?

Chiedo, quindi, se qualcuno conosce il motivo di tale differenza o, se ha altre ipotesi a riguaro.

Ho deciso di inserire questa discussione nella sezione di Approfondimento, in quanto ciò rigaurda anche le monete del Regno, fino a Vittorio Emanuele III (per esempio, le 20 lire 1936 con taglio rigato e le 10 e 5 lire del medesimo anno con il contorno in incuso.


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