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IGNORED

Fine dell'euro


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Inviato

l'iperinflazione è un problema sia per l'euro che per il dollaro, e siccome le economie occidentali tendono sempre a stampare di più l'iperinflazione non è molto lontana.

Se uno stampa e produce abbastanza, non c'e' nessun effetto inflattivo. L'iperinflazione sarebbe un problema se avessimo il 13% di inflazione. Ma abbiamo il 3%.

per il momento... e poi non siamo al 3 ma al 3,4% e ti ricordo che ancora si deve fare sta benendetta manovra dato che le precedenti sono state "mangiate" dal rendimento dei BTP, oltre a questo la produzione industriale è al -2,7%... e pare che si voglia alzare di un altro punto % l'iva, quindi vediamo a quanto arriva... considerando che la bce non stampa... prova a immaginare se stampasse.


Inviato (modificato)

per il momento... e poi non siamo al 3 ma al 3,4% e ti ricordo che ancora si deve fare sta benendetta manovra dato che le precedenti sono state "mangiate" dal rendimento dei BTP, oltre a questo la produzione industriale è al -2,7%... e pare che si voglia alzare di un altro punto % l'iva, quindi vediamo a quanto arriva... considerando che la bce non stampa... prova a immaginare se stampasse.

L' "iper" non si valuta sullo 0.4%, non credi ? Ma poi, finche abbiamo un sacco di disoccupati e gli stipendi non salgono, come si fa ad avere inflazione alta ?

Modificato da ersanto

Inviato (modificato)

per il momento... e poi non siamo al 3 ma al 3,4% e ti ricordo che ancora si deve fare sta benendetta manovra dato che le precedenti sono state "mangiate" dal rendimento dei BTP, oltre a questo la produzione industriale è al -2,7%... e pare che si voglia alzare di un altro punto % l'iva, quindi vediamo a quanto arriva... considerando che la bce non stampa... prova a immaginare se stampasse.

L' "iper" non si valuta sullo 0.4%, non credi ? Ma poi, finche abbiamo un sacco di disoccupati e gli stipendi non salgono, come si fa ad avere inflazione alta ?

Forse non mi sono spiegato bene, io non ho mai detto che ci sta l'iper ma che se ci avviamo a stampare come gli usa potrebbe esserci, con la differenza che il dollaro viene usato in molti paesi e in tutti gli scambi internazionali l'euro no, quindi loro, gli USA, possono permettersi di stampare di più.

Poi, come la storia degli eventi passati insegna, un'alta discoccupazione non riduce certo l'inflazione e comunque per il momento la disoccupazione totale, non solo quella giovanile, in Italia è all'8,3% quindi non è catastrofica ma penso sia destinata a salire.

Modificato da iceone

Inviato

non so se l'euro sparirà, ma di sicuro l'europa farà una brutta fine, e tra le prime nazioni a capitolare economicamente parlando aimè c'è proprio l'Italia che quasi sicuramente se non risana il debito che la germania è stanca di pagare sarà sbattuta fuori dall'europa senza complimenti.

Altre nazioni che secondo me a breve lasceranno l'europa sono la grecia il portogallo la spagna e l'irlanda.

purtroppo questa dell'europa unita non è stata una grande idea, perchè sono entrati stati con i conti in rosso.

l'europa doveva essere formata solo dalle nazioni del nord europa, germania in testa che hanno un profondo rispetto delle regole e un'evasione fiscale bassissima.

far entrare italia spagna e grecia non è stata un'ottima idea, ma far entrare romania lettonia lituania rep. ceca e co. ha dato il colpo di grazia a quest'europa


Inviato

Concordo sul fatto che l'iperinflazione sia ampiamente lontana, anche senza credere ai dati ISTAT (ed io non ci credo, infatti). In effetti, però, disoccupazione ed inflazione non sono necessariamente antitieci (non è una teoria mia, bensì del premio nobel Modigliani, tanto per onestà) e la legge della domanda e dell'offerta è una bella teoria, non veritiera in mercati non concorrenziali ed in cui prevale una discrepanza netta fra produttori e consumatori, in merito alla quantità di informazioni disponibili.


Inviato (modificato)

far entrare italia spagna e grecia non è stata un'ottima idea, ma far entrare romania lettonia lituania rep. ceca e co. ha dato il colpo di grazia a quest'europa

Non mi sembra che i problemi li stiano creando le repubbliche baltiche, tanto più che i paesi citati non sono nell'eurozona...

Modificato da luke_idk

Inviato

Romania,Bulgaria,Cechia,Lettonia e Lituania fanno parte dell'Unione Europea ma non hanno ancora adottato l'Euro.

Inviato (modificato)

Comunque è inutile piangerci addosso dicendo che saremo sbattuti fuori a breve; se dovevamo essere sbattuti fuori dall'€uro e dell'UE a quest'ora saremmo già stati fuori da un pezzo, così come Portogallo, Grecia, Cipro, Spagna, Irlanda e Belgio. Se non si fa uscire nessuno un motivo c'é, come c'é un motivo se adesso faranno digerire gli eurobond alla Germania, piaccia o meno. Quello che resta è però che si deve dare un segnale forte, non solo con la leva fiscale. In Germania non evade nessuno perché non possono, in Italia l'evasione è la regola e pagare le imposte l'eccezione. Cominciamo a bloccare la circolazione del contante imponendo la moneta elettronica (ovviamente perequando i guadagni che da questo potrebbero trarre indebitamente le banche) ed implementando sistemi di sorveglianza tributaria diffusa e vedrete che col tempo la mentalità cambia. Perché il nostro è un problema prima di tutto di mentalità.

Modificato da DragoDormiente

Inviato

In effetti, però, disoccupazione ed inflazione non sono necessariamente antitieci (non è una teoria mia, bensì del premio nobel Modigliani, tanto per onestà)...

Alla fine, l'inflazione (positiva o negativa) e' la variazione del rapporto fra denaro normalmente disponibile per gli scambi e merci/servizi normalmente disponibili ad essere scambiati.

Per avere iperinflazione, o aumenta vertiginosamente il numeratore e con disoccupazione elevata e' parecchio difficile a meno di non aumentare ancora piu vertiginosamente gli stipendi degli occupati. Ma questo sarebbe ancora piu difficile perche come fanno gli stipendi ad aumentare tanto, se ci sono molti disoccupati pronti a prendere il posto di chiunque chieda un aumento ?

L'altro modo e' una diminuzione vertiginosa del denominatore, e questo non solo e' certamente possibile quando la disoccupazione e' alta, ma addirittura la disoccupazione e' un ingrediente indispensabile. Se nessuno lavora, niente viene prodotto ed il denominatore e' zero.

Sono le due iperinflazioni, una da abbondanza di denaro, l'altra da carestia. Io non credo siamo vicini a nessuno dei due casi: La gente non ha tanti soldi che cerca di spendere, anzi, e per avere un' iperinflazione da carestia bisogna che sia ridotta la produzione di beni/servizi essenziali, perche il prezzo di quelli non essenziali non puo crescere piu di tanto. Se manca il pane uno spende anche il suo ultimo centesimo per assicurarsene un po', se mancano gli iPods...


Inviato

E' sufficiente un cartello per aumentare surrettiziamente i prezzi, senza aumentare la domanda. E' sufficiente la speculazione (il prezzo della benzina aumenta anche quando non aumentano nè i costi, nè la domanda, nè le imposte). E' sufficiente una riduzione delle quote di mercato, che costringa chi vende a farsi pagare di più, per mantenere costanti gli introiti, mentre chi le aumenta, non riduce i prezzi. In un mercato imperfetto, esistono mille cause e mille trucchi. Detto questo, mi sembra evidente che l'inflazione galoppante è ancora molto lontana e non immediatamente prevedibile. Certo, per chi uscisse dall'Euro sarebbe inevitabile, più che per l'aumento delle esportazioni, proprio per l'aumento dei costi delle importazioni.


Inviato (modificato)

In effetti, però, disoccupazione ed inflazione non sono necessariamente antitieci (non è una teoria mia, bensì del premio nobel Modigliani, tanto per onestà)...

Alla fine, l'inflazione (positiva o negativa) e' la variazione del rapporto fra denaro normalmente disponibile per gli scambi e merci/servizi normalmente disponibili ad essere scambiati.

Per avere iperinflazione, o aumenta vertiginosamente il numeratore e con disoccupazione elevata e' parecchio difficile a meno di non aumentare ancora piu vertiginosamente gli stipendi degli occupati. Ma questo sarebbe ancora piu difficile perche come fanno gli stipendi ad aumentare tanto, se ci sono molti disoccupati pronti a prendere il posto di chiunque chieda un aumento ?

L'altro modo e' una diminuzione vertiginosa del denominatore, e questo non solo e' certamente possibile quando la disoccupazione e' alta, ma addirittura la disoccupazione e' un ingrediente indispensabile. Se nessuno lavora, niente viene prodotto ed il denominatore e' zero.

Sono le due iperinflazioni, una da abbondanza di denaro, l'altra da carestia. Io non credo siamo vicini a nessuno dei due casi: La gente non ha tanti soldi che cerca di spendere, anzi, e per avere un' iperinflazione da carestia bisogna che sia ridotta la produzione di beni/servizi essenziali, perche il prezzo di quelli non essenziali non puo crescere piu di tanto. Se manca il pane uno spende anche il suo ultimo centesimo per assicurarsene un po', se mancano gli iPods...

Non per sottolineare ma l'inflazione negativa è la deflazione ed è tanto pericolosa quanto la superinflazione. Non esistono due superinflazioni.

Scusa ma poi tu non dicevi che se ci sono molti disoccupati non ci poteva essere la superinflazione?

Io non dico e non ho mai detto che ci sia superinflazione, ma capiamoci non ci sta per via dell'euro ovvero per via della bce che non stampa moneta.

Riporto per non creare ulteriolmente confusione:

-In economia il termine inflazione indica un generale e continuo aumento dei prezzi di beni e servizi in un dato periodo di tempo che genera una diminuzione del potere d'acquisto della moneta.

Con l'innalzamento dei prezzi, ogni unità monetaria potrà comprare meno beni e servizi, conseguentemente l'inflazione è anche un'erosione del potere d'acquisto.

Vi sono diverse possibili cause dell'inflazione. L'aumento dell'offerta di moneta superiore alla domanda, stimolando la domanda di beni e servizi e gli investimenti, è unanimemente considerata dagli economisti una causa dell'aumento dei prezzi nel lungo periodo. Altre cause sono l'aumento dei prezzi dei beni importati, l'aumento del costo dei fattori produttivi e dei beni intermedi, in seguito all'aumento della domanda o per altre ragioni. Nell'ambito dell'aumento del costo dei fattori produttivi svolge altresì un ruolo l'aumento del costo del lavoro.

L'aumento del livello generale dei prezzi determina una perdita di potere d'acquisto della moneta: con la stessa quantità di denaro si può cioè acquistare una minore quantità di beni e servizi. A titolo esemplificativo, 1 Lira italiana del 1861 (la lira coniata al momento della proclamazione del Regno d'Italia) equivale ad oltre 6.000 lire del 1999 e ad oltre 3 euro del 2006.

-La deflazione è, in macroeconomia, una diminuzione del livello generale dei prezzi, l'opposto dell'aumento generale dei prezzi che si definisce inflazione. La deflazione non dovrebbe essere confusa con la disinflazione, che descrive semplicemente un rallentamento del tasso di inflazione.

La deflazione deriva dalla debolezza della domanda di beni e servizi, cioè un freno nella spesa di consumatori e aziende, i quali poi attendono ulteriori cali dei prezzi, creando una spirale negativa. Le imprese, non riuscendo a vendere a determinati prezzi parte dei beni e servizi, cercano di collocarli a prezzi inferiori.

La riduzione dei prezzi si ripercuote per le imprese sui ricavi, anch'essi generalmente in calo. Ne deriva il tentativo da parte delle imprese di ridurre i costi, attraverso la diminuzione dei costi per l'acquisto di beni e servizi da altre imprese, del costo del lavoro e tramite un minor ricorso al credito.

Casi di forte deflazione possono indurre il fenomeno della tesaurizzazione, intesa come incetta dell'unità monetaria della quale si prevede un ulteriore aumento del potere d'acquisto. Gli effetti negativi della deflazione tendono quindi a diffondersi nell'economia, provocando una situazione di depressione economica. Lede quelle fasce di lavoratori che si vedono ridotto il reddito a seguito della riduzione dei salari.

Tra le principali cause di deflazione vi è la scarsità di moneta.

Una situazione di deflazione si verificò in Giappone fra il 2000 e 2006, con la Banca Centrale costretta a fissare un tasso d'interesse allo 0%, per favorire la liquidità circolante.

Nel mese di luglio 2009 la Germania è entrata in deflazione con una contrazione dei prezzi al consumo, secondo una prima stima dell'Ufficio Statistico Federale, del -0,6% su base annua: non succedeva dal 1987. È recente (il dato è riferito a Maggio 2009) anche la diminuzione del livello generale dei prezzi in USA dove nel periodo maggio 2008- maggio 2009 l'inflazione ha fatto registrare un valore uguale a -1,3%.

La deflazione è una patologia negativa in economia perché associata a un periodo di stagnazione e recessione economica.

Modificato da iceone

Inviato

Comunque è inutile piangerci addosso dicendo che saremo sbattuti fuori a breve; se dovevamo essere sbattuti fuori dall'€uro e dell'UE a quest'ora saremmo già stati fuori da un pezzo, così come Portogallo, Grecia, Cipro, Spagna, Irlanda e Belgio. Se non si fa uscire nessuno un motivo c'é, come c'é un motivo se adesso faranno digerire gli eurobond alla Germania, piaccia o meno. Quello che resta è però che si deve dare un segnale forte, non solo con la leva fiscale. In Germania non evade nessuno perché non possono, in Italia l'evasione è la regola e pagare le imposte l'eccezione. Cominciamo a bloccare la circolazione del contante imponendo la moneta elettronica (ovviamente perequando i guadagni che da questo potrebbero trarre indebitamente le banche) ed implementando sistemi di sorveglianza tributaria diffusa e vedrete che col tempo la mentalità cambia. Perché il nostro è un problema prima di tutto di mentalità.

Sono in pieno accordo sul fatto che bisogna pagare tutti le tasse ma il problema grosso non è l'evasione bensì la corruzione che porta allo spreco delle risorse.

Anche se tutti pagassimo le tasse ci sarebbero i costi e la corruzione a rendere vana questa cosa.

Quindi prima si abolisce la corruzione dilagante, poi si fa una riforma fiscale vera e poi si può dire a tutti i cittadini: siati fieri di pagare le tasse.


Inviato (modificato)

Non per sottolineare ma l'inflazione negativa è la deflazione ed è tanto pericolosa quanto la superinflazione. Non esistono due superinflazioni.

Scusa ma poi tu non dicevi che se ci sono molti disoccupati non ci poteva essere la superinflazione?

Io non dico e non ho mai detto che ci sia superinflazione, ma capiamoci non ci sta per via dell'euro ovvero per via della bce che non stampa moneta.

Forse non ci siamo capiti. La "superinflazione" come la chiami tu, ci puo essere in due scenari molto diversi. Una e' quella, per cosi dire, "socialista". La massa totale degli stipendi continua ad aumentare e la produzione non aumenta proporzionalmente. L'altra causa e' "da miseria", quando invece e' la produzione a diminuire rispetto alla moneta circolante. Questa si accompagna a disoccupazione elevata, ma l'ultima volta che l'abbiamo avuta nel mondo occidentale e' stato durante la Seconda Guerra Mondiale. Ai giorni nostri non e' uno scenario granche probabile.

Il fatto che l'inflazione possa essere negativa (e cioe giustamente la chiami deflazione) e' un' altra cosa.

Allora se tu non hai mai detto che ci sia superinflazione, il link che ci hai sottoposto che vuol dire ?

l'ho inserito in un altro topic ma penso che qui ci sta:

Mio collegamento

Modificato da ersanto

Inviato

Non per sottolineare ma l'inflazione negativa è la deflazione ed è tanto pericolosa quanto la superinflazione. Non esistono due superinflazioni.

Scusa ma poi tu non dicevi che se ci sono molti disoccupati non ci poteva essere la superinflazione?

Io non dico e non ho mai detto che ci sia superinflazione, ma capiamoci non ci sta per via dell'euro ovvero per via della bce che non stampa moneta.

Forse non ci siamo capiti. La "superinflazione" come la chiami tu, ci puo essere in due scenari molto diversi. Una e' quella, per cosi dire, "socialista". La massa totale degli stipendi continua ad aumentare e la produzione non aumenta proporzionalmente. L'altra causa e' "da miseria", quando invece e' la produzione a diminuire rispetto alla moneta circolante. Questa si accompagna a disoccupazione elevata, ma l'ultima volta che l'abbiamo avuta nel mondo occidentale e' stato durante la Seconda Guerra Mondiale. Ai giorni nostri non e' uno scenario granche probabile.

Il fatto che l'inflazione possa essere negativa (e cioe giustamente la chiami deflazione) e' un' altra cosa.

Allora se tu non hai mai detto che ci sia superinflazione, il link che ci hai sottoposto che vuol dire ?

l'ho inserito in un altro topic ma penso che qui ci sta:

Mio collegamento

il link e per far capire cosa potrebbe accadere stampando moneta all'infinito, insomma quello che stanno facendo gli USA :(

questa eventualità, cioè la iperinflazione, per il momento non è prevista in quanto ci sta l'euro ma senza di esso cosa accadrebbe a economie PIGS?


Inviato

il link e per far capire cosa potrebbe accadere stampando moneta all'infinito, insomma quello che stanno facendo gli USA :(

questa eventualità, cioè la iperinflazione, per il momento non è prevista in quanto ci sta l'euro ma senza di esso cosa accadrebbe a economie PIGS?

Gli USA al momento sono ben lontani da qualsiasi iperinflazione: Come gia detto, finche i salari non crescono di molto, non c'e' possibilita. La moneta stampata, ma non distribuita, non conta.


Inviato

Oggi ho notato due fatti che mi hanno un pò sorpreso:

1) l'asta di titoli tedeschi, offerta 3 miliardi di euro, richieste per solo due miliardi.

2) rendimento dei btp a due anni, con tassi superiori al 7%, mentre i decennali avevano un rendimento

inferiore, cioè la curva dei tassi che normalmente dovrebbe essere più alta per titoli con più lunga

scadenza, le aspettative dovrebbero essere più incerte tra 10 anni che tra uno o due.


Inviato

Oggi ho notato due fatti che mi hanno un pò sorpreso:

1) l'asta di titoli tedeschi, offerta 3 miliardi di euro, richieste per solo due miliardi.

2) rendimento dei btp a due anni, con tassi superiori al 7%, mentre i decennali avevano un rendimento

inferiore, cioè la curva dei tassi che normalmente dovrebbe essere più alta per titoli con più lunga

scadenza, le aspettative dovrebbero essere più incerte tra 10 anni che tra uno o due.

Ho letto che l'offerta era di 6 miliardi, ma hanno accettato solo offerte per 3,8 miliardi al tasso di pochissimo inferiore a 2% ,Se avessero accettato tutte le offerte avrebbero dovuto pagare tassi molto superiori. I 3,8 miliardi sono stati in parte sottoscritti dalla Bundesbank ( pare 2,6 miliardi) .

Di solito se i tassi sono più alti sul breve che sul lungo termine è segno di prossima recessione. Non è una buona cosa.

Ciao

R

Inviato

Evidentemente ci danno per spacciati a breve termine!:rolleyes:

Quanto alla Germania, è certamente un fatto curioso che anche le loro aste di titoli inizino ad essere meno frequentate; questo dovrebbe portare ad un innalzamento anche dei loro tassi. Pesano le scelte dei cinesi, che a quanto sembra stanno dimostrando sempre meno interesse per il debito in €uro. Questo smuoverà la Merkel?


Inviato

La Germania non ha bisogno di venderli, quindi essenzialmente ha detto o ve li prendete al 2%, o non ve li diamo. Se avessero voluto venderli, avrebbero accettato un interesse piu alto.

La curva degli interessi sui titoli di stato italiani e' piu o meno piatta, o leggermente invertita. questo vuol dire che il mercato prevede, non una recessione, ma un calo dei tassi di interesse. Poi e' vero che frequentemente quando i tassi vanno giu arriva anche la recessione, ma quella e' un' altra storia.

E' giustissimo che in uno scenario di tassi stazionari i titoli piu lunghi debbano pagare di piu. Quando invece c'e' l'attesa dei tassi in calo, la curva si puo appiattire o anche invertire.

Ricordatevi che il Giappone ha il piu alto debito pubblico al mondo, piu del 200% del PIL, altro che il nostro 120%, e i loro decennali pagano l'1%, cioe anche meno dei tedeschi. L'inflazione e' quasi zero e la disoccupazione e' meglio che in tanti altri paesi.

E in tutto questo il tenore di vita in Giappone e' alto. Loro hanno per motivi culturali uno stile un po' meno sgargiante, ma le opere pubbliche sono assolutamente eccellenti.

Questo nessuno lo dice mai, quando ci annunciano che la nostra situazione e' insostenibile e lacrime e sangue (nostri, non loro) sono necessari.


Inviato

La Germania non ha bisogno di venderli, quindi essenzialmente ha detto o ve li prendete al 2%, o non ve li diamo. Se avessero voluto venderli, avrebbero accettato un interesse piu alto.

La curva degli interessi sui titoli di stato italiani e' piu o meno piatta, o leggermente invertita. questo vuol dire che il mercato prevede, non una recessione, ma un calo dei tassi di interesse. Poi e' vero che frequentemente quando i tassi vanno giu arriva anche la recessione, ma quella e' un' altra storia.

E' giustissimo che in uno scenario di tassi stazionari i titoli piu lunghi debbano pagare di piu. Quando invece c'e' l'attesa dei tassi in calo, la curva si puo appiattire o anche invertire.

Ricordatevi che il Giappone ha il piu alto debito pubblico al mondo, piu del 200% del PIL, altro che il nostro 120%, e i loro decennali pagano l'1%, cioe anche meno dei tedeschi. L'inflazione e' quasi zero e la disoccupazione e' meglio che in tanti altri paesi.

E in tutto questo il tenore di vita in Giappone e' alto. Loro hanno per motivi culturali uno stile un po' meno sgargiante, ma le opere pubbliche sono assolutamente eccellenti.

Questo nessuno lo dice mai, quando ci annunciano che la nostra situazione e' insostenibile e lacrime e sangue (nostri, non loro) sono necessari.

Allora si può dire che tutto Ok.


Inviato (modificato)

Oggi ho notato due fatti che mi hanno un pò sorpreso:

1) l'asta di titoli tedeschi, offerta 3 miliardi di euro, richieste per solo due miliardi.

2) rendimento dei btp a due anni, con tassi superiori al 7%, mentre i decennali avevano un rendimento

inferiore, cioè la curva dei tassi che normalmente dovrebbe essere più alta per titoli con più lunga

scadenza, le aspettative dovrebbero essere più incerte tra 10 anni che tra uno o due.

Ho letto che l'offerta era di 6 miliardi, ma hanno accettato solo offerte per 3,8 miliardi al tasso di pochissimo inferiore a 2% ,Se avessero accettato tutte le offerte avrebbero dovuto pagare tassi molto superiori. I 3,8 miliardi sono stati in parte sottoscritti dalla Bundesbank ( pare 2,6 miliardi) .

Di solito se i tassi sono più alti sul breve che sul lungo termine è segno di prossima recessione. Non è una buona cosa.

Ciao

R

Salve Rorey

La Germania ovviamente non ha alcun problema di finanziamento, grazie soprattutto alle entrate fiscali.

Il rendimento medio dell'asta di ieri è stato del 1,98%, a questi rendimenti osservano alcuni operatori,

gli investitori non sono più interessati.

Martin Blessing presidente di Commerzbank ha parlato di "sciopero dei compratori" è evidente che c'è una

pressione al rialzo sui titoli tedeschi e questo potrebbe modificare la percezione della crisi in Germania

ha aggiunto D. Beers di S&P.

Comunque sul fronte economico è evidente che la frenata nel resto dell'eurozona sta contagiando

anche l'economia tedesca.

Il risultato dell'asta di ieri viene interpretato da più di un operatore come un segnale di sfiducia

dell'area euro.

Tra l'altro sei delle ultime aste non hanno coperto l'intero ammontare offerto e la Banca Centrale

che solitamente acquista il 20% dei bund in asta, questa volta è stato di circa il 40%.

Modificato da oento

Inviato

Economia

Tassi dei Bund in crescita sopra il 2 per cento

BERLINO – Cresce il rendimento dei Bund dopo che ieri, 23 novembre, c’è stato il flop dell’asta tedesca. I Titoli di Stato di Berlino hanno abbattuto il muro del 2 per cento, raggiungendo quota 2,24 per cento, ai massimi dallo scorso 16 agosto.

Inviato

Evidentemente ci danno per spacciati a breve termine!:rolleyes:

Quanto alla Germania, è certamente un fatto curioso che anche le loro aste di titoli inizino ad essere meno frequentate; questo dovrebbe portare ad un innalzamento anche dei loro tassi. Pesano le scelte dei cinesi, che a quanto sembra stanno dimostrando sempre meno interesse per il debito in €uro. Questo smuoverà la Merkel?

Con tassi di interesse così bassi, è ovvio che la richiesta sia stata bassa e questo non è sintomo di un problema, anzi. Altrettanto normale è che, a questo punto, possano anche salire un po'.


Inviato

Allora si può dire che tutto Ok.

Purtroppo no. C'e' il rischio, certezza direi, che con il pretesto di "mettere i conti a posto" avremo un' ondata di batoste senza precedenti. Tasse piu alte, pensioni piu basse, regali alle grandi imprese sia monetari che sotto forma di regolamentazioni, etc.

Negli USA hanno dato via trilioni di denaro pubblico, ma allo stesso tempo in cui gli utili hanno raggiunto livelli quasi record, gli stipendi medi sono scesi e la disoccupazione rimane alta.

Siamo entrati in una spirale in cui i profitti (sostanzialmente il frutto del lavoro di tutti) sono concentrati nelle mani di pochi, con una fetta distribuita alla Cina.

Siccome non e' possibile che il mercato interno venga sostituito da esportazioni, alla fine la spirale si rompe.

Nel 2003/2004 avevo considerato la possibilita di uno scenario giapponese per gli USA, vedendola come un rischio. Oggi direi che sarebbe quasi qualcosa da augurarsi.

Tra l'altro sei delle ultime aste non hanno coperto l'intero ammontare offerto e la Banca Centrale

che solitamente acquista il 20% dei bund in asta, questa volta è stato di circa il 40%.

quantitative easing non dichiarato, ancorche minuscolo (~1 miliardo).


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