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Ratto delle Sabine


lord-jon

Risposte migliori

Vi presento il mio ultimo acquisto repubblicano: :)

5041.jpg

Gens TituriaLucius Titurius Sabinus

D/ SABIN (Sabinus) Testa del re sabino Tito Tazio (da cui questa gens traeva origine) a destra.

R/ L. TITVRI (Lucius Titurius). Due guerrieri romani rapiscono due donne sabine.

Variante con A. PV. (argento pubblico) e palma al D/

Cr. 344/1c; Var 586;

4.09 g.

Rara

Magistrato monetario nell’89-88 a.C., operò durante la Guerra Sociale prelevando il metallo dal pubblico tesoro in virtù della Lex Plautia-Papiria, come lo prova la legenda (qualcuno sa approfondire quest’ultimo punto? Io riguardo a questa legge ho trovato solo riferimenti alla cittadinanza offerta alle città che si fossero scherate dalla parte di Roma…).

Il rovescio illustra il noto episodio del ratto delle Sabine, trovo sia molto suggestivo; mentre la testa del re sabino Tatius è allusiva alla discendenza della gens Tituria.

Il personaggio nel 79 a.C. divenne legatus agli ordini del Proconsole Q. Caecilius Metellus Pius, partecipando alla guerra contro Sartorio.

Era da un po’ che la puntavo e alla fine, trovata anche la variante rara, mi sono tolto lo sfizio! :P

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Se può interessare io ho trovato questo: http://web.upmf-grenoble.fr/Haiti/Cours/Ak/

Sul lato sinistro sta scritto "Home Page". Cliccare il paragrafo 1. (Lex regiae, rogatae, dat.) e, in ordine cronologico (89 a.C.) trovare la legge in questione: c'è il testo originale in latino.

Modificato da Caio Ottavio
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Ti ringrazio Caio Ottavio, il sito che hai segnalato è davvero interessante! :)

Purtroppo per il caso specifico non ho trovato nulla, ho utilizzato un traduttore e ho più o meno tradotto tutto ciò che riguardava il biennio 89-88 a.C. ma non mi sembra di aver trovato niente a riguardo dell'argento pubblico...

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Salve. Forse ho trovato qualche accenno: in uno studio del '98 se ne parla. A grandi linee, la situazione era questa: Tolomeo Alessandro, sovrano d'Egitto, aveva disposto nel suo testamento che le sue ricchezze fossero assegnate in eredità al Popolo Romano, in modo simbolico, naturalmente. Intorno all'88 a.C., una volta morto il sovrano, i messi romani si affrettarono a chiedere il denaro che spettava alla Repubblica in base alle ultime volontà di Tolomeo. Con questa cessione di denaro i Tolomei cedevano simbolicamente l'Egitto a Roma. Le ricchezze, tradotte in denaro, furono portate nell'Urbe dopo il settembre/ottobre dell'88 a.C., forse più precisamente nella seconda metà dell'87 a.C. Il denaro, arrivato dall'Egitto, fu monetato, secondo il Crawford, tra l'86 e l'85 a.C. (Per altri, pochi mesi dopo l'87 a.C.). Per evidenziare la provenienza del metallo prezioso si decise di imporre, quindi, la sigla A.P. (o, come nel caso della moneta in questione A. PV.), cioè Argentum Publicum. A sostegno di questa teoria esiste anche un' altra tipologia di denario coniato da Titurius Sabinus con al D/ la dicitura A. PV., ma con R/ differente da quello postato in questa discussione, illustrato come allegato nel post che segue. Cfr. Cr. 344/2c; RSC Tituria 5; BMC 2326. Nonostante questo autorevole studio presenti la forma più accreditata per il significato della sigla, non tutti sono d'accordo con questa tesi e la sua comprensione rimane discussa. Questa sigla è abbastanza rara ed importante, dato che, oltre a sottolineare la particolare provenienza dell'argento monetato, compare solo otto volte su denari repubblicani romani, in particolare sulle emissioni di: C. Fabius, M. Lucilius Rufus, L. Sentius, P. Servilius Rullus, L. Titurius Sabinus, M. Fannius-L. Critonius, Mn. Fonteius, L. Iulius Bursio. Al riguardo c'è chi afferma che A.P. significhi Aeris Pondere, in base alla Lege Papiria de aere publico e alla Lege Papiria de argento publico. Infatti, la sigla A.P. è apposta su esemplari d'argento e L.P.D.A.P. (sciolta in Lege Papiria De Assis Pondere) su alcuni bronzi semionciali, materiali che, in entrambi i casi, provenivano dal tesoro dello Stato (il metallo per le monete repubblicane, di solito, era fornito da privati cittadini), secondo quanto era stato decretato dalla legge Papiria “de aere (o de argento) publico”, a seconda dell'occorrenza, emanata nell’89 a.C. dal tribuno C. Papirius Corbo. Costui apparteneva ad una nobile famiglia di rango consolare che si divideva in due ordini: uno patrizio e uno plebeo. I cognomi di ramo plebeo e rango consolare erano Carbo e Turdus. Ritornando alle monete si può notare che, evidentemente, questo prelievo di argento da monetare dal tesoro pubblico era dovuto alla difficile situazione finanziaria di Roma durante e soprattutto dopo la Guerra Sociale. Come ogni guerra, anche questa aveva messo in risalto le debolezze delle casse statali, con le numerose spese da affrontare per allestire un esercito. Questo dispendio di denaro ha fatto sì che la Repubblica si indebitasse e per porre rimedio a questo problema i magistrati pensarono di usufruire dell'argento pubblico, lasciato in eredità al Popolo Romano dal re egiziano. Infatti, in questo periodo, circolano non solo monete emesse da privati, come succedeva di solito, ma anche monete emesse dallo Stato. Inoltre, da inserire in questo contesto, ci sono alcune emissioni bronzee anonime, datate dal 91 a.C., riconosciute come appartenenti ad una "serie di emergenza", emesse, cioè, per supportare le spese della Guerra Sociale. Di seguito lascio il link del denario protagonista di questa discussione, conservato al Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze: http://medagliere-firenze.lamoneta.it/moneta/FI-XTRS/3
(Da notare il periodo in cui è stato coniato: le date esposte nella scheda del Monetiere di Firenze sono le stesse che ho riportato io in questo post, riguardanti entrambe le ipotesi di datazione).

Modificato da Caio Ottavio
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Ecco l'altra tipologia di denario emessa da Titurio Sabino, noto come Cr. 344/2c; RSC Tituria 5; BMC 2326. Al D/ SABIN - A PV. Testa del re Tazio a destra con ramo di palma. Al R/ Tarpeia viene seppellita da scudi; in alto stella in crescente. In esergo L TITVRI. Zecca di Roma, 89 a.C.

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Fino ad ora abbiamo visto le leges applicate all'argento. Questo che ho trovato sul web è un buon esempio delle leggi di cui stiamo parlando in relazione al bronzo: Serie L. P. D. A. P. Semisse, 91 a.C. D/ Testa laureata di Saturno a destra. Dietro, S. R/ Prua a destra. Sopra, L. P. D. A. P. Cr. 338/2. gr. 6.65 AE. BB. L. P. D. A. P. = Lege Papiria de assis pondere. La Lex Papiria autorizzava la riduzione semionciale dell'asse.

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Continuando, per curiosità e completezza, ecco altri esemplari bronzei con la sigla L.P.D.A.P. tratti dal web:

1) As (17.36 gm). Laureate head of Janus; I above / Prow of galley right; L. P. D. A. P. above. Crawford 338/1; Sydenham 678; BMCRR 2188. VF, brown surfaces. Rare.

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2) Semis (7.02 gm). Laureate head of Saturn right; S behind / Prow of galley right; L. P. D. A. P. above. Crawford 338/2; Sydenham 678a; BMCRR 2189. Near VF, brown patina, slightly rough surfaces.

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3) Triens (4.03 gm). Helmeted head of Minerva right; [••••] behind / Prow of galley right; L. P. D. A. P. above, [••••] below. Crawford 338/3; Sydenham 678b; BMCRR 2192. Fine, mottled brown and green patina. Scarce.

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4) Quadrans (3.43 gm). Bearded head of Hercules right wearing lion's skin; • • • behind / Prow of galley right; L. P. D. A. P. above, [• • •] below. Crawford 338/4a; Sydenham 678c; BMCRR—. VF, brown patina, light smoothing. Scarce.

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5) Quadrans (4.61 gm). Head of Hercules right wearing lion's skin; • • • behind / Prow of galley right; • • • and L. P. D. A. P. above. Crawford 338/4c; Sydenham 678c; BMCRR—. Near VF, brown surfaces. Scarce.

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